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la denuncia
Una relazione commissionata dalla Regione Abruzzo nel 2008 parla di criticit diffuse. Il direttore generale dellAsl ha proposto un piano per la messa in sicurezza, ma poi si dimesso
Lingresso dellospedale Santissima Annunziata di Sulmona che sorge sopra la faglia Morrone
LE INCHIESTE DI AVVENIRE
LITALIA FRAGILE
DAL NOSTRO INVIATO A SULMONA (LAQUILA)
PAOLO VIANA
on glielo dite al sindaco che se arriva il terremoto lospedale rischia di venire gi. Ufficialmente, non ho ricevuto la relazione di cui mi parla risponde Fabio Federico non appena si affronta il tema del Santissima Annunziata. il sindaco pi longevo in questa citt dove nessuno porta a termine il proprio mandato; lassessore che ha seguito il dossier ospedale si appena dimesso e il direttore dellAsl ha tentato di farlo. La "relazione" - che poi una verifica tecnica dei livelli di sicurezza sismica, sepolta dal 2008 nei cassetti della Regione Abruzzo che laveva commissionata - non per lunico documento a sancire che lala vecchia presenta meccanismi fragili e indicatori di rischio sismico nettamente inferiori ai valori di legge, che servono interventi di adeguamento consistenti e molto estesi e che le rotture avvengono quando la struttura non ha ancora potuto esprimere le proprie caratteristiche di duttilit. Un po come la lattina di alluminio che a un certo punto si accartoccia, esemplificano gli ingegneri del comitato M 6.5, Carlo Fontana, Giuseppe Consorte e Carlo Speranza, che hanno denunciato il caso. Siamo a unora dallAquila, lospedale San Salvatore non si ancora ripreso dal terremoto del 2009 e se un dossier come questo, che attesta criticit diffuse in un edificio progettato nel 49 ed edificato tra il 58 e il 71, finisse "ufficialmente" sul tavolo del sindaco non ci sarebbe alternativa allo sgombero. Anche perch Sulmona, colpita marginalmente dal sisma di tre anni fa, sorge su una faglia, quella del Morrone, che divide gli scienziati: c chi ritiene che non si sia mai attivata e che si stia ancora "caricando" e chi invece le addebita il terremoto della Maiella del 1706, che segu di tre anni quello che distrusse lAquila. In entrambi i casi le ansie dei sulmonesi - e di tutti i peligni, visto che la faglia arriva a Popoli - sono comprensibili. Come i nervosismi della direzione sanitaria: non ci autorizza a parlarne con i medici della Pediatria, che lavorano nellala sottaccusa. A Sulmona - ammette tuttavia Federico, an-
lesperto La faglia in Val Peligna forse sta caricando Il sisma? Pu essere domani o tra mille anni
DAL NOSTRO INVIATO A SULMONA (LAQUILA)
ensiamo che al di sotto la piana di Sulmona, tra questo centro e Popoli, esista una faglia lunga circa 20 km. Se cos e se vero che non si mai verificato un grande terremoto in questa zona, possibile che la faglia sia ad uno stadio avanzato di caricamento. Gianluca Valensise centellina le parole. Nellaprile del 2009 il dirigente di ricerca dellIstituto nazionale di geofisica e vulcanologia studiava gi la valle Peligna: allAquila si scavava tra le macerie ma il Big One era atteso qui, tra la Maiella e il Sirente. Perch questa zona a rischio terremoto? La pericolosit sismica di unarea dipende dal "modello" che si applica e che tiene conto di parametri complessi. Fino ad oggi i modelli pi comunemente utilizzati dalla comunit scientifica sono "senza memoria": permettono di definire una pericolosit indipendente dal fattore tempo. Ovvero: siamo in grado di dire se la piana di Sulmona pericolosa, e se pi o meno pericolosa di altre zone, ma non possiamo dire se il sisma avverr domani o tra mille anni. Perch un potenziale terremoto qui fa paura? Un terremoto sugli Appennini fa sempre paura, come dimostra il ca-
so del Pollino e anche quello Valensise: dellEmilia, per non dire della situazione lAquila, anche se questa catena montuosa frastaglia preoccupante ta, "rotta" in pi punti, il che, per la mancanza quanto meno, limita le dimensioni del pi forte terredi fonti storiche moto che pu avvenire e nel relative a eventi contempo implica unattenuazione delle onde sismianaloghi negli che pi forte di quella che ultimi dieci secoli non si avrebbe in altre aree del mondo dove la crosta pi rigida. Ne una prova che scuotimento del suolo di un certo liil terremoto calabrese di due settivello, che pu essere causato indifmane fa non stato avvertito, ad eferentemente da un forte terremosempio, a Napoli. Nel caso di Sulto lontano o da uno pi piccolo ma mona siamo in presenza di una favicino. Questo non ha nulla a che glia pi attiva di quelle dellarea avedere con le dimensioni attese di quilana, che conosciamo poco ma un sisma. Le variabili in gioco sono che considerata altrettanto perimolte e solo in parte interdipencolosa secondo la modellistica cordenti. Del terremoto emiliano sarente. Come peraltro sono consipevamo che era possibile un evenderate pericolose le faglie del Pollito tellurico con una magnitudo reno, dellUmbria, della Calabria e di lativamente elevata, fino a 6.0, ma altre zone. sapevamo che si trattava di un eCosa rende Sulmona pi inquievento raro. La storia conferma quetante? sta rarit, che ha fatalmente portaIl fattore tempo. Mentre nellAquito a sottovalutare la pericolosit. lano e nella Marsica negli ultimi seCosa pu avvenire tra Popoli e Sulcoli si sono verificati dei terremoti mona? importanti, nella valle Peligna non Sappiamo che in quella zona corre esistono fonti storiche su eventi auna faglia di venti chilometri e che naloghi negli ultimi mille anni. non si mai verificato un terremoUn sisma violento probabile? to di elevata intensit, quindi posLa pericolosit si esprime come sibile che la faglia si stia caricando. probabilit che in un dato luogo in Sappiamo che larea pericolosa e un dato intervallo di tempo, ad eche la magnitudo potrebbe essere sempio 50 anni, si verifichi uno
anche di 6.5, perch questo valore proporzionale alle dimensioni della faglia, che in questo caso sono ragguardevoli. Non abbiamo contezza della tempistica. In base alle conoscenze scientifiche non possiamo fare previsioni. Esistono delle testimonianze storiche che parlano di importanti danni ai castelli a sud dellAquila in seguito a un terremoto nel 1315: se si potesse imputare a questa faglia potremmo stare tranquilli, perch la sismologia ci dice che nel nostro Appennino settecento anni sono pochi perch una grande faglia si ricarichi del tutto; ma se il terremoto fosse stato causato da unaltra faglia, magari nella Marsica o nella bassa Valle dellAterno, significherebbe che in questo momento la faglia peligna si sta ancora caricando. Paolo Viana
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LA PREVENZIONE
SUBITO LEGGE QUADRO
Con quegli indici un ospedale non pu funzionare, questo non vuole dire che in caso di sisma collassa sicuramente dice Antonio Martinelli dellIstituto per le Tecnologie della Costruzione dellAquila. E il Cnr, che ha effettuato per conto della Regione uno studio di vulnerabilit sul centro di Sulmona (2006), ha accertato che con un sisma di 6.0 si avrebbero danni gravi sulla maggior parte del patrimonio edilizio. Questi studi sono indispensabili per la prevenzione, spiega Giandomenico Cifani, ma i fondi per verifiche e interventi antisismici sono risibili. Una legge quadro nazionale su prevenzione, emergenza e ricostruzione improcrastinabile. (P.V.)
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n popolo che vive nellincertezza del terremoto ha il diritto di sentirsi al sicuro almeno quando soffre. Il vescovo di Sulmona-Valva, Angelo Spina, si fa interprete dalle ansie della popolazione e chiede un ospedale nuovo, una scelta coraggiosa da parte delle istituzioni che non possono pi ricorrere agli accomodamenti. Il presule ricorda che il malato deve essere tutelato con unattenzione particolare: quando esplode unemergenza non pu fuggire, contrario non a progetti autonomo, e una abborracciati e nazione chiede una scelta civile non pu fare coraggiosa: un finta di edificio nuovo nulla. Il vescovo contrario a progetti abborracciati e anche quello dellospedale modulare, prospettato dallAsl e dalla conferenza dei sindaci, non lo convince: Non entro nella dimensione tecnica del problema ma da cittadino ho la sensazione che i cosiddetti "moduli" costituiscano una soluzione temporanea, e quindi ancora una volta una non-risposta. Lospedale Santissima Annunziata anche un presidio economico e sociale, ricorda, importantissimo per un territorio che ha perso molte risorse, ma, sottolinea, prima di tutto va tutelata la condizione del malato, del cittadino che si rivolge al servizio pubblico con fiducia, avendo pagato le tasse, e ha il diritto di ricevere una risposta allaltezza del nostro livello di civilt. Infine, un messaggio chiaro: Il presidente della Regione non pu lasciar passare i mesi, i cittadini sono stanchi di vivere in questincertezza e quella che oggi sembra laccettazione passiva dello status quo prima o poi, ma pi prima che poi, potrebbe esplodere in rabbia. Paolo Viana
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