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MARTED 13 NOVEMBRE 2012

azzardo

Dopo sei anni di indagini la Corte dappello ha confermato i legami tra cosche e mondo delle puntate

PIEMONTE
CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE LA MATEMATICA PER CAPIRE LINGANNO

LE INCHIESTE DI AVVENIRE

NUOVE DIPENDENZE
DA PALERMO ALESSANDRA TURRISI

420.000 LE SLOT MACHINE E VIDEOLOTTERY IN ITALIA 42 LE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE PRESENTI NEL SETTORE

Partir a inizio 2013 il tour della Regione nelle scuole piemontesi per sensibilizzare i giovani e combattere il gioco dazzardo patologico.Venti incontri rivolti alle scuole secondarie di secondo grado, che puntano a far comprendere le conseguenze del gioco compulsivo, ma anche una semplice verit: il banco non perde mai e con laiuto della matematica possibile dimostrarlo in modo divertente e interattivo. La campagna che lassessorato allIstruzione sta per lanciare nelle scuole realizzata in collaborazione con il personale dei Sert (i Servizi per le Tossicodipendenze) e con il supporto tecnico della societ di formazione e comunicazione scientifica TAXI1729, da anni specializzata su questo tema a livello nazionale con il format Fate il Nostro gioco. Lobiettivo commentano Paolo Canova e Diego Rizzuto di TAXI1729, matematico e fisico torinesi che nel 2009 hanno ideato il format svelare le regole, i piccoli segreti e le grandi verit che stanno dietro allimmenso fenomeno del gioco dazzardo in Italia. La nostra convinzione che il modo migliore per farlo sia usare la matematica come una specie di antidoto logico per creare consapevolezza intorno al gioco e svelare i suoi lati nascosti.

afia e gioco dazzardo, unalleanza che riesce ad appianare anche conflitti storici tra i boss di Cosa nostra, in nome di unoccasione preziosa per ripulire denaro sporco e fare soldi a palate. Perch sembra essere questo uno dei nuovi business della mafia, a giudicare dalle inchieste degli ultimi anni. Non passa mese che le retate antimafia non abbiano come corollario la chiusura di decine di sale scommesse. Lultimo episodio, loperazione che ha colpito al cuore la cosca della Noce e che ha messo i lucchetti a sette centri scommesse. Un punto fermo arriva con la sentenza della Corte dappello di Palermo, che ha confermato la confisca, disposta in primo grado, della pi grande sala bingo dEuropa, "Las Vegas", in viale Regione Siciliana, che ha un valore di oltre 10 milioni di euro. Una mega-struttura, sequestrata nel 2007, che ha aperto uno squarcio sulla storia di uno dei mandamenti pi potenti della mafia palermitana. La sala bingo, di propriet di fatto del boss palermitano Nino Rotolo, capo della cosca di Pagliarelli, appartenente al triunvirato che governava la mafia assieme allex latitante Bernardo Provenzano, era intestata a suoi prestanome condannati dal tribunale a sei anni di carcere per riciclaggio. Le indagini patrimoniali che hanno portato alla confisca sono state condotte dalla Dia che ha eseguito il provvedimento. Nemici giurati da sempre, Rotolo e il suo rivale, il capo di San Lorenzo, Salvatore Lo Piccolo, su questo affare erano riusciti a superare antichi contrasti e a mettersi daccordo: la sala bingo era diventata una efficiente "lavatrice" di milioni di euro, provenienti da estorsioni, droga e traffici illeciti, ripuliti con il gioco, secondo le indagini della Procura di Palermo, coordinate da Gaetano Paci. Per il pm, inoltre, i Casarubea, da titolari della struttura, sarebbero stati consapevoli di cosa sarebbe successo dietro il paravento del gioco. Il provvedimento di confisca ha interessato, tra laltro, diverse autovetture, imbarcazioni di lusso, saldo attivo di numerosi conti correnti. Una confisca che, secondo gli inquirenti conferma la presenza di significativi interessi mafiosi allinterno della sala bingo. Le sale bingo e i centri scommesse, stante la movimentazione di ingenti somme di denaro liquido, sono obiettivi altamente appetibili per la criminalit organizzata, ma soprattutto di grande interesse per Cosa nostra, in quanto strumento ideale per operazioni di riciclaggio dei capitali illeciti, provenienti dalle estorsioni e dal traffico di stupefacenti, dicono i magistrati della Dda di Palermo. Inoltre, la seconda sezione del Tribunale, accogliendo le richieste avanzate dal pm Gaetano Paci, a piena conferma dellapparato accusatorio, ha condannato a sette anni di carcere Francesco Casarubea, infliggendo, la pena di sei anni ad Alessandro Mannino, Rosario Inzerillo, Filippo Piraino e Vincenzo Marcian, per riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Proprio un anno fa, gli investigatori avevano scoperto anche un comitato daffari tra funzionari pubblici corrotti, gestori di sale gioco e interessi di Cosa nostra. Per ottenere in concessione una sala giochi i prestanome dei mafiosi avrebbero pagato una settimana di vacanza a un funzionario dei Monopoli di Stato e alla sua famiglia, oppure cene ed escort. In quelloccasione scattarono dieci arresti.

Sale giochi La mafia decide perdite e vincite

contrasto alle ludopatie Cosenza, numero verde e incontri nelle scuole


DA COSENZA DOMENICO MARINO

Sequestrato a Palermo il pi grande Bingo dEuropa Era gestito, attraverso prestanomi, da un boss di Cosa nostra

n numero verde per le vittime, dirette e indirette, del gioco dazzardo sar attivo nei prossimi giorni. Prossimamente partir anche un ciclo di quindici incontri di sensibilizzazione in altrettante scuole superiori del Cosentino, dove gli specialisti dialogheranno con gli studenti allertandoli sui pericoli insiti nelle scommesse. Di questo e altro s parlato nellennesimo incontro tra i rappresentanti delle varie istituzioni interessate dallallarme ludopatia, riunite attorno allo stesso tavolo dallamministrazione provinciale di Cosenza. Al confronto, convocato dal vice presidente dellente, Mimmo Bevacqua, hanno partecipato il vescovo di Cassano allJonio, Nunzio Galantino, i delegati delle altre quattro diocesi cosentine (Cosenza-Bisignano, Rossano-Cariati, San Marco Argentano-Scalea e leparchia di Lungro) che hanno garantito sostegno ai due progetti, rappresentanti dellufficio scolastico provinciale e della prefettura, dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia. La realt calabrese preoccupa come molte altre in Italia. Il presidente regionale della federazione dei Sert, Francesco De Matteis, ha sottolineato come negli ultimi anni lutenza ufficiale cresciuta del 150%, cui bisogna aggiungere un sommerso enorme in cui si fa fatica a fare breccia. Solo a Crotone ci sono pi di 150 utenti al giorno di ambulatorio, oltre a quanti si rivolgono al Sert per consultorio o colloqui. A Cosenza, nel servizio creato ad hoc dal Sert per il gioco dazzardo, nei mesi passati erano 27 i soggetti monitorati (25 uomini e 2 donne), tra 18 e 80 anni. I malati tra 30-40 anni hanno in media un reddito medio basso, mentre il tenore diventa medio alto da 40 anni in su. Uno studio dellarcidiocesi cosentina certifica che il 5% delle richieste alla Caritas riguardano il gioco dazzardo e provengono della media borghesia. A Rossano-Cariati, invece, il pericolo esteso a un centinaio di persone, 70 delle quali sono seguite direttamente dal vescovo. Molti casi sono dirottati alla fondazione antiusura San Matteo Apostolo di Cassano. Tutti insistono sulla presenza dun enorme sommerso.

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Le macchinette fanno tutto da sole Non devi pensare, solo scommettere. E perdere
reportage
DA MILANO LORENZO GALLIANI

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l videopoker accetta anche le banconote da cinque euro, ma quelle non le vede quasi mai. Toni sfila un cinquantone, torner a secco in meno di dieci minuti: cos. A volte va bene, a volte va male. Stasera, non c dubbio, va male. Spesso, accompagnata da un finto scrosciare di monete, compare la scritta Hai vinto, ma nella maggior parte delle volte si tratta di 25 o 50 centesimi, che poi il costo di ogni giocata. Due secondi, e sullo schermo tornano a frullare lettere, numeri e limoni. Ma quali sono le combinazioni vincenti? Non lo so risponde secco Toni, senza voltare lo sguardo -. Tu premi, poi ci pensa la macchinetta. Nessuna strategia, neppure al gioco del poker: il computer a suggerirti le carte da passare. Ti fa un favore; ma per intascare pi della puntata non basta neppure la doppia coppia. spiegato bene, l in alto. Toni per fissa lo schermo, e il grande bottone appena sotto. Molti non lo premono neppure e attivano la modalit automatica: pensa a tutto la macchinetta, anche a giocare. Alcuni videopoker della sala bingo milanese sono occupati da ragazzi, in gruppetti di tre o

quattro. Sorridono, scherzano, e perdono a turno. E chiss se sono davvero tutti maggiorenni. I pi solitari anzi, soli sono gli anziani. Il dramma di molte famiglie si consuma qui. Lo alimentano le vincite di 100 o 200 euro. Improbabili ma visto lalto numero di giocatori abbastanza frequenti. Uno incassa, gli altri si illudono. Un signore sulla sessantina, nel giro di un quarto dora, di euro ne riscuote addirittura 400. Sembra felicissimo; se per gli si chiede il bilancio della giornata il sorriso si stringe un poco: Be, oggi sono tornato sopra. Oggi. Per fortuna in ritardo e la moglie lo ha gi chiamato due volte al telefono: costretto a uscire dal locale, senza riperdere tutto di nuovo. Al piano di sopra il clima sembra un altro. Quasi da festa paesana: cartelle a un euro, vincono cinquina (poco, sette euro) e bingo (150 e spicci). Stride con le pensioni inghiottite e triturate in pochi minuti dalle macchinette. Poi per il gioco si fa pi pesante. Si passa a tre euro, e siamo ancora agli inizi. Una signora sulla settantina l dal pomeriggio. A ogni estrazione cancella un numero da una delle sette cartelle. Quando qualcuno da un altro tavolo grida Bingo!, sbot-

illusione
Neppure con il poker c bisogno di sforzarsi, il computer a scegliere le carte E con la modalit automatica ci si pu rovinare in un baleno
ta allo stesso modo: Qui me ne mancava una, Qui me ne mancavano due. Altro giro, altra spesa, identico finale: A volte si vince. A volte si perde. Sembra di sentire Toni. Il quale, al piano di sotto, ha scelto con un amico un altro gioco, una specie di tombola solitaria. Se vengono estratti almeno tre dei sette numeri selezionati, hai vinto. Anzi, non hai perso. Vinci con quattro, che per allamico di Toni non arrivano mai. Il suo percorso iniziato con 50 euro una continua discesa, con qualche raro (e breve) tratto in pianura. Finisce come era finito il bingo della 70enne: Avevo scelto il 25 ed uscito il 27... Ecco, il mio era l85 ed venuto fuori l84. Per forza: le probabilit di azzeccare quattro puntate aumentano

se, oltre ai numeri scelti, si considerano quelli vicini. La macchinetta, ovviamente, non contempla questa possibilit, lasciandoti limpressione di aver mancato non di molto lappuntamento con il jackpot. Uno schermo della sala fumatori si illumina con frasi festose. Ha vinto, ha vinto, spiega una donna un po trasandata, indicando il giovane sudamericano alla macchinetta. Eppure sembra che abbia ancora 22 euro; e pochi minuti prima ce nerano pi di 60. No, guarda l: ha vinto nuovi lanci. Tutto chiaro: il ragazzo non ha vinto soldi, ma

potr premere il pulsante per ben 17 volte senza spendere 50 centesimi a colpo. Per i prossimi ventitr secondi non andr in rosso. Signora, troppo tempo che sta a guardare, mi perdoni, le fa un uomo con la divisa della salabingo. Lei si scusa, poi spiega: Hanno ragione. che cos si innervosisce chi sta giocando; per lo ammetto: mi piace vedere le partite. Imbraccia la borsa, pi leggera rispetto a poche ore prima, esce dal locale e svolta a destra. Passando davanti alla tentazione del bancomat.
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