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I Semi U. A.

: I SEMI
Scuola Primaria “A. Saffi”, classe I sez. A

Insegnante:Cecilia Lambardi

Motivazione: il contenuto dell’unità è stato scelto per far comprendere come avviene la
nascita delle piante, per classificare i semi in commestibili e non commestibili e quindi far
prendere coscienza agli alunni che spesso non mangiano il frutto di una pianta, bensì il suo
seme. Attraverso la semina i bambini hanno potuto sperimentare la crescita di un essere
vivente e la funzionalità delle varie parti di una pianta .

TEMPI: aprile- giugno 2009 ( a settimana circa).


METODOLOGIA ATTIVITA’
Le attività svolte sono strettamente collegate alla metodologia sperimentale.
Fase 1: comprensione del concetto di essere vivente; suddivisione del regno dei viventi in
animali e vegetali; classificazione dei vegetali.
Fase 2: analisi dei semi di fagiolo borlotto e cannellino e loro semina. Visita alla riserva
naturale di Montecellese dove gli alunni hanno potuto osservare l’evoluzione dei fiori in frutti
ed i semi all’interno dei frutti. Considerazioni sulle regole presenti in una riserva naturale.
Fase 3: analisi di semi come lenticchie, noce, pinolo, acacia, mais; semina; analisi delle piante
nate dalla semina. La semina è stata fatta in 3 modi diversi affinchè gli alunni potessero
comprendere quali sono gli elementi vitali per le piante.

VERIFICHE:
Domande sulle caratteristiche dei semi.
Descrizione ed analisi attraverso i cinque sensi dei semi piantati per la realizzazione di un
cartellone.
RELAZIONE SUL PERCORSO DI BIOLOGIA.
CONTENUTO: I SEMI E LE PARTI DI UNA PIANTA.
CLASSE IA, SCUOLA PRIMARIA “A. SAFFI” III CIRCOLO DIDATTICO DI SIENA.
INSEGNANTE: Cecilia Lambardi

Dopo una riflessione collettiva sul concetto di essere vivente gli alunni hanno potuto, da soli,
pervenire alla conclusione che nel mondo è possibile fare una prima classificazione tra viventi
e non viventi; attraverso una serie di diagrammi ad albero è stata schematizzata la seguente
suddivisione: mondo-non viventi-viventi-animali-vegetali-erba-arbusti-alberi.
Per arrivare allo studio delle parti di una pianta si è partiti dall’analisi dei semi; i primi semi
studiati sono stati quelli dei fagioli cannellini e borlotti; gli alunni hanno potuto comprendere
che spesso non si mangiano solo i frutti o le parti erbacee delle piante, ma anche i loro semi.
L’analisi del materiale è stata fatta seguendo la metodologia sperimentale, pertanto gli alunni
hanno dapprima disegnato l’esterno e l’interno del seme;durante questa fase è stato fatto
notare loro che il seme di fagiolo è divisibile in due parti identiche ed ha al suo interno
l’embrione della futura piantina.
f.1 f.2
f.3

Dopo l’analisi individuale è stata registrata sul quaderno quella collettiva. Successivamente è
stata fatta la semina; affinché gli alunni pervenissero alla comprensione di quali sono gli
elementi vitali per una pianta, alcuni semi sono stati messi nel cotone ed alla luce, altri nel
terriccio, sempre alla luce, un altro gruppo è stato seminato nel cotone e nel terriccio ma
riposto al buio, dentro un armadietto, un ultimo gruppo è stato messo nel terriccio, alla luce
ma non riceveva mai acqua, mentre tutti gli altri sì.
La crescita è stata monitorata giorno per giorno; a conclusione del processo gli alunni
avevano compreso che le piante cresciute nel terriccio ed alla luce erano più forti e belle verdi,
quelle al buio erano “gialline” e più piccole, senza l’acqua non era nato niente, e se le piantine
stavano un po’ di giorni senza “bere” poi seccavano. Nonostante le piante nate nel cotone
fossero belle rigogliose, gli alunni hanno notato che, una volta seccati i due cotiledoni da cui si
erano generate, avevano cominciato a stare peggio e che quindi era necessario interrarle;
durante il processo di interramento hanno potuto verificare la funzionalità dell’elemento
radice, esse infatti si erano avviluppate con estrema tenacia al cotone in modo da tener salda
la pianta.
Per osservare la varietà di semi prodotti dalle piante del nostro territorio è stata
programmata una visita alla Riserva Naturale di Montecellese, località posta nella prima
periferia di Siena; qui un esperto in botanica della polizia Forestale, assieme alle insegnanti,
ha guidato gli alunni nell’analisi delle vari specie vegetali, facendo notare loro l’evoluzione dei
fiori in frutti, della presenza all’interno dei frutti dei semi, e delle varietà di questi ultimi. Agli
alunni è stata poi fornita una fotocopia dove dovevano individuare i vari semi e frutti che
avevano osservato.

In seguito sono state spiegate le norme


comportamentali da tenere all’interno di una
riserva naturale.

f.4

Nella fase successiva dell’unità didattica sono stati osservati atri semi, alcuni dei quali trovati
durante la visita alla riserva naturale come: pinoli, noce, acacia, altri quali mais e lenticchie
perché abitualmente mangiati alla mensa scolastica dai bambini. In questa occasione la classe
è stata divisa in gruppi, ogni gruppo aveva il compito di osservare un determinato seme, al
fine di produrre un cartellone che sintetizzasse le proprietà dell’elemento analizzato in base
alle percezioni ottenute attraverso ciascun organo di senso; ogni gruppo si è suddiviso al
proprio interno il lavoro. Ad analisi ultimata i gruppi hanno esposto ciò che avevano prodotto
e tutto, una volta corretto dall’insegnante è stato riportato su un cartellone generale.
f.5

f.6
f.7

Lavori realizzati dopo l’uscita alla riserva naturale


.

f.8
f.9

f.10

A conclusione dell’unità didattica sono state analizzate le parti di tutte le piante nate, le
differenze di fusto, foglie e radici.
Il cartellone prodotto è stata la prova di verifica finale del percorso.

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