Professional Documents
Culture Documents
of the
University of Toronto
_
He
BARON
Mutka*d$o0kt
m CHAfSWORTH ROAD,
ey
iwnvtO
r >
w n e*
Jrtkfirta
p
-
>
/RI C I M ERO
Dramma
per Musica
da rappresentarsi
|
TORINO
NEL CARNEVALE DEL
175S
Alla Presenza
TORINO
Presso gli Zappata, e Avono Impress. e Libr
della Societ de* Signori Cavalieri,
ARGOMENTO
SCACCIATO
<&z/
Regno
di Norvegia da!
Vaffolli Urublo
Re di
Goti
fi rie fe-
Al fo-
glio di
sione
quelle di
mi fi
accinfe a riporre
fi
no
di
due
eferciti
ma*
fu
Umblo
che
in queflo
IV
)(
)(
.
profequit con vie maggior ardore la guer.
dofi
ra
Ma V
infedele
e prigioniero;
/'
infedelt di
ma ficcome ad effetto
di pi ficuramente riu9
d
Norvegi fommamente
/'
amore
de"
a Scandone^fu da
acquiaffetti
morte
Eduige.
ricadefje il
Regno
alla
col-
Principer
ed eb-
che dopo la di
Regno
il ri-
Danno
materia
all'
epifodio gii
amori di
Principe Reale di
linda figlia di
ra
e quelli di Edelberto
Principe Reale di
figlia di Grimoaldo
)(
ATTORI
d'
Eduige
Goti
de'
poi
)(
DRAMMA
del
RICIMERO Re
Amante
Re
di Ernelinda
di
deftinato Spofo
d'
Ernelinda
RODO ALDO
..
Norvegia
>
Padre
ERNELINDA
Figlia di
Rodoaldo, Aman-
te di Vitige
Signora
Morfarina
EDUIGE
Figlia
di
detta la
>
Re
Grimoaldo gi
di
Norvegia
Signora
VITIGE
d'
Monaca Bonanni
Principe Reale
Ernelinda
di
Dania, Amante
EDELBERTO
Amante
Principe Reale
Eduige
Signora Marianna
La
Mufica
firo d
di
Boemia
d'
del Sig.
rlylmandel
Giacinto Calderara
d*
Afti
Mae-
)(
vi
)(
MUTAZIONI di SCENE.
ATTO PRIMO.
Re
Norvegia,
nel mezzo fi vede fopra grande piedeftallo V
Urna di marmo , nella quale fono ripofte le
ceneri di Grimoaldo , ed intorno altre urne\
li
Sepolcri de'
di
accefe
ATTO SECONDO.
Galleria riccamente adornata
Gabinetto reale
ATTO TERZO.
Parte interna di carcere con due cancelli, che
introducono a due fegrete , in una delie quali
Vitige , e neiF altra Rodoaldo
.
incoronazione di Ricimero
li
Signori
BAL-
PRIMO.
Cerere > e Trittolerao.
SECONDO.
II
Giudicio di Paride
TERZO.
Preparazione del Sacrificio detto Taurobolio
pella elezione , ed inaugurazione di un Re
di
Norvegia.
Cotnpofitore de'
mede/mi
Signor
Rocco
della
Gioanetti
Mufico Suonatore
Real Cappella.
Inventore degli Abiti
BAL-
1 1
BALLERINI.
SE RJ.
Signor Vincenzo Saunier
Signora Terefa Sar metti
GROTTESCHI.
Signor Antonio Sacco.
Signora Margarita Falchini,
Signor Gioanni Merlo.
Signora Maria Caflli Maffefe.
FIGURANTI.
Signor Francefco Dogliani*
Signora Maria Bianco
Signor Ignazio Clerico .
Signora Gioanna Iionetta.
Signor Giufeppe Boetto .
Signora Anna Provenzale.
Signor Baldaffar Arman .
Signora Margarita Bianco
Signor Giufeppe Bedotti
Signora Terefa Garona.
Signora Maria Bruna
ATTO
ATTO PRIMO.
Sito dove fono li Sepolcri de
Re di
Norvegia
marmo
nel
Grimoaldo
HJrna
SCENA PRIMA.
RlClMERO
duig.W?Cco
EdUIGE
VlTIGE
Paggi
Guardie
le regie
EpELBERTO*
Tombe
Che
fe in vita
dal
Trono
Ecdelfa Principeffa,
Fellonia de' Vaffalli
Fatalit di Stelle
Fu l'ardir
di apftr'
armi.
Se
ATTO FRIMO.
S' afTaliran le
mura
T' inchineranno
e fovra
il
foglio
fudditi ribelli
Al
riverito afpetto
Di
quell'urna lo giuro, e a te
il prometto.
Signor , di quello giorno
Sembra tardo al mio ardir ogni momento,
Che allontana il cimento
Impaziente il core
Vitig.
Edclb.
E' (limolo
Mio Re
alla delira
che pi
fi
tarda ?
All' affalto
fi
guidi
L'efercito temuto
Edelberto difponi
I rinforzi opportuni al gran cimento
Io , bella , di Vitige
Seguo
iafiamma a far
le
tue vendette
il
core
Atto Primo.
No
dell'
avverfo fato
Ma
vincitor gi fento
Che a te ritorner
Che tal da tue pupille
Forza
nel cor
fi
fpande
pi grande
Oggi combatter
Se quel
( Parte
ec.
SCENA
E
Edelb.
D E
IL
BERTO, E
il
D U
C E
gran momento
incarco
amor
tei dica
Che
Le
trionfali vie
Se doveffe , Edelberto
Il tuo fangue coftarmi il mio trionfo
Detefterei la iteffa mia grandezza :
Eduig.
Che nella
tua falvezza
Edelb.
. ,
Atto Primo.
Se ci fperar mi
Edelb.
Amorof
Eduig.
Che
lice
beati
fofpiri!
Io
oh miei
d' altri
non
il
mio nodo
Edelb.
e Cavalier tu fei
Ti mancher di f
Quando in Averno regni
Di Delo il biondo Dio
>
\
Pam.
SCENA
III.
Edui ce.
PTen di fofpiri
il
fen, di
pianto
Io da te m' allontano
urna
il
ciglio
diletta
Ma vendicata
Dell'
L'ufur-
Atto Primo.
^
e in quefto giorno
D' Eduige fui crin far ritorno
Gi la fpeme al cor mi dice ,
V yfurpato diadema,
Che
Ah
fe
acquifto
il
regno
il
trono
fiete
Gi
la
fpeme ec
SCENA
IV.
Ji vede principiare
RODOALBO
Etnei.
Reggia ,
incendio
JL
Che non
Er NEL INDA.
,
fventurato
Il
nel quale
( Torte. )
dono d una
mene
fLodval.
P' un
vincitore amante
e difperato ?
Rodoal.
,. . ,.
. .
Atto Primo.
6
Kodoal.
Il
Che
ti
cor di Rodoaldo
palpita in petto
il
tuo coraggio
Ti render ficura
D' ogni nemico ardire
( Si [ente ft rapito
*
Ernel.
d'
armi
Ahfenti, o Padre,
Del
vincitor le ftrida
E del vinto
lamenti
Ancor fi pugna
Su le mura difefe. Io col porto
'Kodoal.
E fe la mia caduta
A caratteri infaufti ha fcritta
Morr nella mia Reggia,
Ah
Kodoal.
In petto avrai
La tua
virt
la
mia
giuftizia al fianco
il dono eftremo
mio amore ,
E contro Ricimero
Del mio figlio uccifor , contro Vitige ,
Che mi balza dal Trono, e toglie il Regno*
L' eredit d' un giudo eterno fdegno
Io gi parto
Che
"
fato
coronato
m'
abbandoni
?
e
Ernel,
Padre
il
ti
lafcio
Ernelinda
il
Fiero
fuperbo
e forte
Efo!
,.
Atto Frimo.
( Tane. )
ec.
SCENA
V.
Ernelinda.
comando
mo F
COrCuftodifci
gelofo Amarti un giorno
,
alto
in real figlia
Il nemico Vitige
I
tuoi fublimi affetti
lieve
Colpa non
Cangia in amaro fdegno
Contro chi il genitor fpinge dal trono
Ed.il primo delitto io ti perdono
( Volendo entrare vede le fiamme della
Reggia incendiata )
Ma che rimiro , oh Stelle
Arde la Reggia , e le nemiche infegne
Quelle foglie reali empion d' orrore
,
Vida crudel
ma pi d'
Formidabile afpetto
ecco Vitige
,
Che fiero vincitore ad Ernelinda
Porta T ultimo affatto .
Atto Primo.
SCENA ri
V
Cenfpada nuda
portano
in
G E
, alcuni de quali
faci per incendiare la Reggia ,
le
Detta
/^Effin le ftragi
adori
v^i
Nel mio nume ciafcun
Vadan le faci a terra
Vitg.
e in quefta
la fua
Reggia
Regina
( "Partono g incendiar} )
Pi fiera guerra al palpitante core
.
Ma di te
folo
degno
Un acciaro
mi rechi
Tutto afperfo di fangue
De'miei pi fidi ? e tra gT incendj
Si trattano gli amori ? in mezzo
Di
e Tarmi
all'
ire
Una furia
in te
vedo
non V amante
Vitig.
. ,
Atto Frimo.
JTtig.
vita ?
Da
9
chi pota
Fuor che
la
il
primo
Rifpondimi
fpietato
Vitig.
e poi fapri
Padre avrai
Il
eh'
anima mia )
ogni guerriero ha
.
legge
Di
rifpettar
un cor
Gi
Ernel.
ti
fermo
fui crin la
ed io
mia corona
A Rodoaido
il
trono
Ah no
Vitige
II carattere oftenta
Di
vincitor
nemico
non
d'
amante
Tua
fchiava io fono
N punto io mi
Di
in
riferbo
Lafciami
che
gli
odj miei
pace almeno,
Perfido ingannator
Non
,.
, .
S C
E N
V
G E
VII.
Ittoria infaufta,
palme
Al mio povero cor fptmta il ciprefl
Io per non s ancora abbandonarvi
Combattute fperanze
>
Sol
fi
fa feren
Nube ec.
Pane
feguito dalle fue Guardie )
(
.
S CE-
>
SCENA
Atto Primo.
Vili.
RlCIMERO, EDELEERTO.
Edelb.
l3
Ricimero
Neir intiera
il
Marte
noftro
vittoria
efulta
e pi
non
refta
Che fuperare
a noi
Vinto
il
nemico
E Rodoaldo ifteffo
Cinto gi di catene ; affai di fangue
Bevvil fuo ferro ; intrepido e feroce
Urt egli folo un popolo d' armati ;
Da una intiera falange oppreffo alfine
Cadde , e refe cadendo
Memorabili ancor lfue ruine
Or far pago appien, poich il Tiranno
Ktcm.
Ne* miei ceppi vedr Vanne Edelberto
^a che a me fi conduca Io veder voglio
,
Come
fappia ferbare
Fra
le
Tane
Edelberto
SCENA
IX.
Ricimero, Vitige.
RicimJT Tieni
Vitige
Tutto
il
alla tua
trionfo
mio
fpada io devo
.
Di quanto
oprafti
Pre-
ii
Premio
La
troppo ineguale
deftra cT Ernelinda.
11 ferro io ftrinf
Vitig.
Atto Primo.
Signor
dritti
Eduige
Al foglio di Norvegia ; e quanto oprai
Fu dover , non virt quindi io ricevo
D' Ernelinda le nozze
Non in premio , ma in dono . Ah, ch'ella
Dell' illultre
fdegna
Stringere quefta
mano
Per cui fra le ritorte
Oggi riaiira il genitore avvinto
Ricini.
Al genitore accanto
Tutta
SCENA
Ernelinda
incatenato ,
che foftiene le fue catene
e
jLj
Onde
Afcia
X.
Rodo&l do
Etnei.
pianto
Detti
Signor
che del
comune
ol"
traggio,
#
opprime
Anch' io fuccomba al pefo
Ricim.
( Qual belt peregrina
Folgora fu quel volto )
rigida forte oggi ci
Etni.
Atto Primo;
/i mio core difciolto
Ernel.
Fra
le
Di fpezzar la catena ,
Onde ti avvinfe empio
deftin rubelo
chi vide
Appunto
Ricim.
Quello tu fei , che ti ufurpavi un trono
Di vergine real retaggio avito
Qual ragione mai vanta
Rodoal.
La
figlia d'
Sul ferto
un Tiranno
che ftrapp di fronte al Padre
La giuftizia
del Ciel ?
SCENA Xt
dui G,
JL
Contro
Detti.
Grimoaldo non fu
ai
n mai dal
Cielo
proprio Regnante
La Norvegia fi arm
Di Rodoald accefe
L' ambizione
Atto Primo
14
1/ orribil fiamma
Rictm.
Rodoaldo, e dove
Giungerebbe il tuo fdegno
Contro di me , fe a tuo favor la forte
Dell' armi noftre oggi decifo avelfe ?
Rodoal.
brando
Di fangue afperfo
Ritira.
un mio
d'
figlio eftinto.
fui
vinto
altere
Dno
n fi richiede
che la tua fede
Rodoal.
core
il
vero
Son prigionier
lo vedo
in
mezzo
alle
catene
Di fdegno
e di rigore
ec.
( Parte
Atto Frimo.
SCENA
RlCIMERO
Ricim. rT^Exg\
o
y
Su quel
JL
XII.
ERNELIKDA, EdUIGE
bella
iy
VlTIGE,
Erne linda
ciglio
tuo pianto
il
e raf-
ferena
I lumi
D'
(
Eduig.
ove sfavilla
invincibile
11
amor
forte
Non creder
Che
dardo
Enel.
il
Ricimero
che mi divora
,
lagrime fue lo fdegno ancora
( Adorabil fierezza )
Ha le
Ricm.
Eduig.
Il ciglio
immoto
Le tiene in
volto. )
difarmi , o bella
Ah lo
Vitg.
Almeno
ErneL
la
piet di chi
II vincitor di
E lafcia
Di
'
Vitg.
II
E
JBdutg
eli'
t'
adora
Rodoaldo ha
(
fenfi
A Vitige
Con
bella fperanza
( Parte
( Ah
io qui tenti
gelofia
t'
intendo )
SC E-
Atto
i6
j^rim'.
SCENA
XIII.
I reali Imenei
veggo ,
Crudel, dove tu giri
Lo iguardo, e dove fciogli
( Parte )
tuoi fofpirh
SCENA
Ri
CI
XIV.
Ricini.^TJRincipeiTa Ernelinda
JL
Hanno gli
fini
odj
e gli fdegni
fot cori-
Ricini*
..
Atto Primo.
Ricim.
Emel.
tore
il
17
vinto
il
vinci-
di
Gi ferto
pi
mi
togliefti
foglio
Sudditi
e libert tu
Regno
Ricim.
Or
offre
t'
fudditi
e trono
Ricimero
amor tuo ,
O Dei
Etnei.
Che fento!
al
folo prezzo
delle tue
Deli'
nozze
Io trionfai
Ricim.
Di Rodoaldo, ma quel
Di me
Per
trionfa
Una
ciglio altero
offro
deftra
il
pefo
Aggiungi
Una
deftra, che
Ancor
Una
(lilla
germano
La
dsftra
pu
il
mio fdegno.
o bella
dono ?
placarti
Di due corone
il
Offrine un altro
Che
le
Ricim.
Emel.
Ricim.
Non
Ernel.
eftinto,
per cui
,
paterna virt vuole
Ricini.
Ermi.
t'
innalzarti al foglio
Softiene
Emel.
Io
qual
quefto?
fia
irritarmi
Su
tiranno
ardifci
Ci
..
Atto Primo.
18
Con
mia fortezza
la
e mille
mille flr3zj
o pur conu
quanto
Ha
peggior
di
Che
quello cor
Bada
Ricini.
l'
inferno
abborrir in eterno
di tanti oltraggi
ti
Forf ti pentirai
Allor che in me P amante
E1
non gi tu feorgerai
tiranno
me P amante ,
Tu farai la mia diletta,
Non penfare alla vendetta
Scorgerai in
tuo rigor
Prigionier del tuo bel volto
Bacio ancor le mie catene,
domando in tante pene
Qualche pace ai tuo bel cor
(Parre.)
Scorgerai ce.
Lafcia
cara ,
il
SCENA
XV.
Ernelinda-
GTunge
La
dunque
tant' oltre
Che
fin
fopra gli
affetti
Atto Primo*
Goto
I!
La mia
19
virt
fi
opponga
La
il
petto accendere
D'amabile belt,
E intanto dover fingere
Fierezza, e crudelt,
al
fuo martiri
Sentirli ec.
(Par te.y
BAL-
20
BALLO PRIMO
Cerere,
Trittolemo.
fi-
dell
Etna
Mondo giunfe inEleufi alla Corte del Re Trittolemo figlio di Celo e Padre di Deiforte. 9 da cui
9
non conosciuta
la
Dea
coltura
infegn
l*
arte
dell'
Agri-
e condujje [eco
promettendo d'
Sopra quefio favolofo fondamento prefo dalla comune opinione de Mitologi fi ordina il Ballo y nel
quale primieramente compare Trittolemo accompagnato da fuoi Cortigiani y e tutti infeme formano un Ballo , nel finire del quale vedefi comparire
nel fmdo della Scena la Dea Cerere col feguito del7
ie fue
Ninfe
del fuoco
falci
neftnguibile
le
le
faci accefe
altre hanno in
mano
incontro della
varjfegni
il
Dea>
fuo ojfequio
mente
dine
Nel finire di quefio Ballo vedefi comparire accompagnato da due Cortigiani il picciolo Deifone ,
che injieme a Cerere y e Trittokmo intreccia un Ballo
a tre
nel quale la
Dea
il
a Trittokmo
AT-
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA.
Eduige )
Ty
$del.
J3
Gli offre
te
Edelbertq*
la deftra,
con
la deftra il
Trono
dovuto
Ah
Edui*
Premio
della vendetta
Sar Eduige
Edel.
Air
ire tue,
La
La
morte ficura:
fua
{Parte.)
SCENA
EPUIGE 3
E dui.
poi
RlCIMERO
Con
VlTlCE
mi abbandona un core,
i3
L' altro
No, Vitige
Ric.
IL
Piegar non
fa
fi
,
cuitcdifca
Ernelinda
l'alma fuperba
voti
ai
dre
Pa-
il
aletta
ti
Ed
Vit.
io potrei, Signore,
Trar lungi
il
pi da quella
Reggia
in.
cui
Il
fuo lu-
il
me?
Principe , ov' il tuo cor? Sinora intento
Solo all' armi , e alla gloria ?
Edui.
Alma s molle
Ric.
ironia?)
Edui.
Atto Secondo
i4
Col
Tu
provvedi
al
tuo
Regno
io penfo al
mio
De' miei
Ric.
Di
V'affolli
quefto
Regno
il
fangue
prezzo: ed io
non
cedo
Ci
Or
Edui,
ti
fpiegafti.
Ad
Ernelinda di Norvegia
Che
Vit.
fento mai
dono
Trono
il
Edui
Quella la fe giurata?
Ernelinda, o crudele,
Del tuo core trionfa, e il tuo pender
Tutto ingombra
d'
amor
vero ? )
Del mio core io non rendo
Vit.
Ric.
ci
Ragione
Or
fia
altrui.
dunque , Tiranno
Per compir Y opra illuftre
Quefta deftra Reale
Edui.
via
Addatta ancora a pi
Che
fervili uffizj
Ciel pietofo
Per non foffrir cos barbaro inganno
I ftrali fuoi rivolger a tuo danno
( Parte
Vit.
forf
il
ch'io
Con
Atto Secondo.
Con
quefta
mano
25
vittoria 41 varco,
alla
fvellermi tu penfi
Emelinda
Ma
Ric.
Tanto
ardifce Vitige?
Se cor rifpondan
T opre
Domer quell'orgoglio
Ai
detti alteri
vedremo.
(Parte con impeto.
alfn
SCENA Ut
Vitige, Edelberto,
Vit.
TO
non
temo
ti
Edel.
JL
Niega
la fe
giurata
Serbare ad Eduige.
tu che penfi?
Edel.
Vendicarmi o morir
Ecco Edelberto
Edel.
Queir orgoglio a domar teco all'impegno.
Gi fon pronti i miei fidi : a quelli uniti
Siano i tuoi forti Dani Andiam
Vit.
Vit.
Per ora
Quindi
ATTO 5ECON0O
IO
prefa
L'amor mio
feorger.
ti
non ha
Contro ec. (Vane.
SCENA
Viti ce,
Vit.
Rodoaldo.
pei
gravi misfatti
il
Goto
Qui
IV.
infedele
Gente
s'
appreffa
( Si ritira in di[parte
Rodoaldo
fuo cor ; non ha ragion
Non
il
il
fovr'efl
Ciei ,che
ferve
Ai Goti,
fe
Vedr
,.
Atto Secondo
17
Vedr
fe pofl
Ov' pi di periglio
Pi coftanza dimoftra, e pi valore.
SCENA
Vitige
in
difvarte
Rodoaldo
V.
,
Ricime*
on
Ric.
YJ
Odoaldo, conofci
j\.
Conofco un bene
Rod.
infaufto
D'incollante fortuna.
Odimi . E' tempo
Ric.
Che abbian fine tra noi
gli
odj
e gfi
fdegni
Che
E
Di
e l'onte
Rod.
Con
foave laccio
Ti
.,
Atto Secondo
t$
Ti rendo il Soglio e Padre mio t
,
braccio
ab-
Venga Emeiinda , ed io
Faveller qual debbo
noi fi affretti ( Parte una Guardia
Ric.
tu faggio rifletti
he fe l'odio duraffe eternamente,
Brieve giro di luffcri
Rod.
A
E
Coi
pertinaci
fdegni
Dttlruggcrebbe e le Provincie
SCENA
ErKelinda,
Ernel.
Rod.
noi
Figlia
ti
,
Detti, Vitige
appreffa
Regni
VI.
Ric.
in d/fparte.
cenno
bella
Ernel.
Lo
giuro
Confermi
Ric.
mio comando
e quello bacio
giurameuto.
( Baciando la mano
( Che penofa tardanza )
il
al
Padre
ErneL
Atto Secondo.
( Io tremo )
Ernel
Rod.
29
Or fenti.
I tuoi fponfali eccelli
Ricimero mi chiede
inorridifce
Ed
il
Della
tua vita
fteflfa
non
e fe
hai
Alla fonte
Ric.
Me
Rod.
prefente
fi
Ricimero,
il-
ufc
ardifee?
Bacile
Lo premo
Atto
Ric.
onde
)
e lo calpefto
Rodoaldo
(Indegno); ol miei
real di
quello.
fidi
Vit.
Ah
ci
non
fra:
inoltri,
e fi
pone in difefa di
)
Si
Atto Secondo
30
Si pafla al regio
Oh
Erncl.
Ric.
che
Rodoaldo.
Tant* oltre
Puoi ofare
Cadano
di
feri
Cieli!
fellone ?
Ambi
(Venati
a quefto pi.
Pria di Erneiinda
Ernel.
Non
Ric.
Ha
poco
di
Neiroffefe
de'
Vtige*}
Attenda ciafeun
Lo
d' elfi
Gi
Perfidi
i fdegni miei
Ingrata
ah fol ru
fei
Atto Secondo
N non avr difefe
Dal
giufto
3*
mio furor.
(Vane,
Tutti te.
SCENA
VII.
ti
ti
U odio di
La
Mie
Or
le
eh'
comun
ti
m'inganni, Signor?
fatali
tra noi
dono
Emelinda.
lui
deftra d'
Vit.
vidi
Ricimero
Guardie.
negai
D'Ernelinda
Quando
fortunate
fventure!
Emelinda, tu piangi?
Rod.
Ernel.
Signor, di debolezza
Fuoi tu accufarmi
allorch
un nuovo
aggiungi
io
chiamo
Cu-
Atto Secondo
3i
Cuftodifci , o Vitige
Quella che ti confegno
Defolta Donzella; il mio tu prendi
Carattere real ; ed amorofo
Padre a quella farai , amante , e fpofo.
Io ti lafcio , o figlia amata ( AdErnelin*
li pi tenero amor mio :
Una
fventurata
figlia
Vitige
Genitor . (
Se v forte incontro a morte
Perch , oh Dio , perch piangete ?
te fida
il
( Parte
SCENA
Vili.
Ernelinda, Vitige,
ErneL
Vit.
Guardie .
neri
Le prime mie
ErneL
fortune
Al Genitor vado
Ah
fe
cade
il
Ah
Padre appreffo
la figlia al
Giufti
, ,
Atto Secondo.
33
Ahec. (Parte.J
SCENA
V
mai
CHe
Per
G E,
IX.
Guardie.
vi feci,
Stelle,
Almeno
Che
Ma
Ancor non
Barbare
vi placate
Stelle
Chi mai
ingrate ^
placher?
Se refiftete tanto
quef dolenti lumi
vi
Barbari
fiete,
Numi
(Pam
o Numi,
Ciel
il
non ha.
Se
ec.
col
Atto Secondo
34
S C
NA
X.
Gabinetto reale
Eduige, Ricimero.
T7* Dovr
Edui.
J2j
La
Ricimero
infedel dell'
amor mio ?
Alfin
fi
Ci y che
vinfe
dal
taggio
All'
Ric.
>
e a
me
fi
vinfe
io chiedo
ebbi in re-
luftri
De' miei
Vaflalli io
devo
La fudata conquida
Ed io fenza retaggio,
Mi rimarr negletta?
^Edm.
e vilipefa
della fortuna.
Per
il*
.>
Atto Secondo
35
Per vendicare una Real Donzella
Contro un Re traditor non marca
ira
ferro
fin
Le
deftre pi feroci
Crudele
D' aver
arman
non godrai
gii
amori
cos tradito
Del
gi
allor pentito
commetto errore
Piet mi chiederai
Ma non T avrai da
me
Crudele
SCENA
Ri
ci
m ero,
Ric.
K^J A
.)
Ernelinda.
poi
venga Ernelinda
aflalto
(Parte
XI.
U ultimo
ce,
( Parte una
( Guardia.
Ernelinda
Tiranno
Ric.
Pende fu le cervici
Di Rodoaldo, e di Vitige il giudo
Fulmine di mio fdegno . Amore ancora
Il colpo np fofpende
;
Tanto ei folo per non ha valore
Ernel.
he badi
a difarmarlo
egli richiede
11
. .
Atto Secondo.
36
Il
La
bianca
mano
Stendi
al
Cade a
Ermi. Difender due
vite a
me
care
Con
ErneL
ma fuma
ella
ancora
Inaridita
fe
bagnata
drappi a Rodoaldo
L' altera lingua , onde il comando ufco,
fi appaghi cos lo fdegno mio.
Ernh.
Si
Atto Secondo.
Ah ferma
Emel.
Che
voti
petti
tuoi prieghi
Qualche parte
Dell'ira mia;
Una
37
o Riamer; afcolta
fi
la
Ernelinda
eftingua
mai debba
Appagar V odio mio , vanpe
qual d'
etti
quel
e in
foglio
Scrivi tu ftefla
Emel.
Ah
Tu mi
tronca, o crudel.
Se ci
Ric.
Ambi
Emel.
ricufi,
Svenali,
Tiranno
Ove
Dalla natura
Ric.
Ol,
Trucidate
D'ambi
1-
un
V altro da amore
fi
felloni,
fidi,
e qui recate
Mora
il
....
ma
prima
( Siedt al tavolino .)
chi? tolgan gli Dei che im-
Al
..
Atto Secondo
3&
Al genitor
fatali
Portentofi caratteri la
Mora dunque
Ah
li
...
figlia
ma chi
T Idolo mio
ma inaridirci
Funefta man
fe
pr
. .
Ol
No, Ricimero,
Ernel.
Gi fegno
di caratteri funefti
Ah fiera man
che
Ricimero piet
Chi altrui la niega
!
'Ricim.
Ottenerla,non fperi
Strappami prima il cor
Vu , cH il dolore
Rivi m.
"Ernel.
QuelV
uficip
mi ufurpi
Ah Carnefice
Etnei.
(3
ingiufto
S, fcriver,
ma
fpume
fcriver
Tutta furor
di
Lo ("piegher
Di
.)
Di
vendetta
ma
Radamanto al Trono ;
in vetfllo
alle furie
il
Ebbra Baccante
core
Quali-
.,
Atto Secondo.
Quanti
inoltri
ha Oocito
39
e 1 peggior d*
elfi,
( Va al Tavolino
Mora
Rcini.
Vitige
e fcrive
e di cotanto orgoglio
Emel.
N fcoppiafti
Tiranno
S,
ingrato cor?
alfin vincerti
;
U innocente morir
Ma
Se vedrai ....
S
%
trionfa,
Oh Dio
,
(Jane
che affanno!
Tiranno,
.
.)
SCENA
XI l
RlC IMERO,
CHeQueir
Cru-
Atto Secondo
Crudo amore
Dolci
Voi
Deh
oh Dio
ti
fento
affetti lufinghieri,
tacete
in tal
momento
BAL-
4i
BALLO SECONDO
DEL
Giudicio di Paride.
nota anche a' meno eruditi la favola della contefa di Giunone , Pallade , e Venere pel
primato della bellezza , ed ilgiudicid di Pa-
ride a favore di
Venere
e tanto decantato
Giove
Pomo
,
9
d oro
il
famofo
fuperfluo
il
parfa, s'alza da federe } e s avanza verfo Mercurio con atti di ammirazione, quefii con diverj geji
gli fa intendere
mo $ oro.,
li
imofira con diverj fegni il dejderio , che ha d' ottenere il Pomo y il quale finalmente Paride preferi-
Giunone
tro
hto entra
in Jfcena
Amore
e dall'
ah
Attori
42
Attori y e giunto in mezzo a Varide , e Venere ,
pre fent a a quello una ghirlanda y ed un mazzoline
i fior aquefla\ nello ftejj tempo compaiono otto
altri Attori , portando ctafcheduno un cavejfro di
fori y l quali con bellijfima arte fi trasformano in
un vago y e graziojo pergolato } [otto cui pajfano Pae Venere y che vanno a federe in fondo della
y
Scena [opra un [edile di verdura ; entrano in quefto
mentre a fare la loro comparsa un Savoiardo monta*
gnuolo colla fua compagna y portando quefli in una
ride
Marmotta
, e quella fuonando V Orgagefi formano il loro Ballo GrottefcOy che viene feguito da quello di un Villanella
fiorentino colla fua compagna ; indi fi fa un Ballo
di tutti gli Attori y dopo il quale Paride } e Vene-
cadetta una
nino
e dopo varj
re intrecciano
da
tutti
il
loro
unitamente
Ballo a due
il
fi ripiglia di poi
Ballo finak
e fi
ritiram
nelle Scene
ATTO
45
ATTO TERZO.
Tarte interna di Carcere con due cancelli , che
introducono a due fegrete y in una delle quali
Vitige > e ntW altra Rodoaldo
SCENA
I.
Ernelinda, Edelberto.
EdeL
T?Cco
bella Ernelinda
ne apre
li
due cancelli
Di Rodoaldo
fido,
ord-
e di Vitige al piede
SCENA
II.
Cieli
>
fi
!
prefenta
Forf ha potuto
II
Atto Terzo
44
11 vincitor fuperbo
Ottenere da te fenfi d' amore ?
Un delitto peggior ne ottenne.
Ernel.
Io
ftefla
Contr Vitige
La
fcriffi
fentenza fatai
Eccone il foglio
( Cava un foglio > e lo
Vitig.
mojlra a Rodoaldo!)
Per cenno del Tiranno a me recato
RodoaL Che fentp!
.
Portentofa
Necetfkade il volle
Ernel.
Ricomprai
Ed
Rodoal.
la
a quefto prezzo
tua vita.
io frattanto
Empiamente pietofa
D, che io rifiuto il dono
:
Che
infieme confervai
la vita
Ernel.
'
Ah Genitore
Perder dunque
JEmel.
D'una
il
frutto
virt crudel?
forte
meno
acerba
Deh ti riferba
Il mondo ammiri,
fe fteflb
Rodoal.
JErnelinda
io
ti
lafcio
tu Prence
ancor rifveglia
Vit.
Quel coraggio antico, e forte
Che T afpettp della 'morte
,
(Jfrte?)
SCE-
Atto Terzo,
46
SCENA
III.
ER NE LINDA, VlTIGE.
Ew/.XTItige,
E>
in
fiam foli. Il
alfin
mio dolore
libert.
So fpendi,
Adorato Idol mio,
Vitg.
Potea pi dolce
morte
Giungere
Che
Ch
Ernel.
me
la
in quella ficurezza,
ella a te piaccia ?
Appunto
Vitg.
Ernel.
Ah
Ah
rtiia
Vitige
Rendimi
(Le
il
diletta!
,
che tenti
ferro
toglie di
mano
lo flit e .)
'
Vivi
Vivi o bella Ernelinda
Vitg.
me
Lafcia, che in
Tutta
la
fi
fianchi
crudelt di Ricimero
E tu m' ami
Ernel
Atto Terzo,
mandane
S funeflo penfier
Riconflati
Che
fe
e vivi
tu vivi
comando
io tei
47
bando
in
o cara
Non more
(Pam.)
fcolto.
SCENA
V
IV.
G E
Quell'affanno
crudele,
Quella fua tenerezza
scema il piacer , che avrei
Forf nel mio morir Bella
.
Sembrava
in quefta
Scritta da quella
La
forma
la
morte
mano
ed adoro ;
,
contento io moro
perch vien da
Del rigor
della
lei
mia
ftella
Anche
in
SC E*
ATTO
4#
ERZO.
SCENA
Picciolo giardino contiguo al
V.
Palazzo reale.
RlClMERO, EdELBERTO.
Mkm.tyKeme
il
D' Eduige
lo
devi, all'innocenza,
Edel.
Ricim.
Eh
la data fede
che un Regnante
e vincitpr
non
rende
Ragion
d' affetto,
e contro al
A
E
lorica.
,
crudo amore
Ad
Eduige
e parla
bafti
il
tuo
amore
che mio teforo
il volto fuo non :
Dille, eh' un'altra adoro,
Che pi non fperi amor
Dille
Pi
Che
Atto Terzo,
Che
49
prometta fede
Invan rammenta a me;
Che queir amor , che chiede ,
L' avr dal tuo bel cor.
Dille ec.
(Tarte.^
la
SCENA
VI.
Edelberto, Eduige.
Edel.
(T?Cco
Gi
Eduig.
fo
che
d'
Ernelinda
fatto
amante
Ma V ama invan
Edel.
che V infelice
il
fenno
Alfn perd.
Come
Eduig.
Ed eh
infido a lei
Di
affalto
folla
chiari
Il fuo
Un
Atto Terzo.
Un
de'
miei
ad irritar le fpade
vivo in petto
a me gran Padre , il nome
fidi
Di quanti han
Di Grimoaldo
Fremono gi
Che offende il
Nel cuor de'
Ha
lor Signor
Parte di
Regno
fuoi Vaffalli
Rodoaldo ancor
Pi che
In te ripolla
in altrui la giufta
mia vendetta
in guardia
,
tuo comando
I due Principi opprelfi .
Dal Carcere li tragga , e ad effi unito
II mio Tiranno opprimi.
Un
Codardo amante,
Edel.
Eduig.
Taci
Oh
Eduige
Dei!
vii
Campion tu
Ecco Ernelinda
fei
SC E-
,,
, .
Atto Terzo;
SCENA
51
VII.
Ernelinda,
detti.
Edel. "pRincipeffa.
Eduig.Ji
Emel.
Ernelinda
chi parlate?
Dunque
Edel.
Emel:
v'
ingannate
chi fei?
Euridice fon io
Ombra meda
fi
la
che per
aggira
moglie
gli Elisj
chi
efofpira.
mai cangia
immota
D' Iffione la rota
Gi di Latona il folle amante in pace
Lafcia T augel rapace ;e V ombre in fretta
Efcon danzando all' armonia perfetta
Ah che T argentea lira
11
Tartaro cos ?
Gi
ftaffi
Non
vieni
Da
Ombre compa*
Ma
Atto Terzo
Tu vivi ?
E non mi
.
Ma
che
guardi,
e folo
Di
(Parte.*)
SCENA
Vili.
Eduige, Edelberto.
Eduig.Y
1
'Infelice part.
Bench
Mi commove
a piet
rivale
Bella Eduige
Edel.
Il
momento
vicino
Rammenta
allora
{Pam.)
Atto ierzo.
SCENA
EDU
53
IX.
"E
OR
vegga Ricimero
D' una belt negletta
Non
Che
da faggio
fu penfier
non paventa
di lui
Non
credete
Cos
alteri
vile
il
mio coraggio.
il
amanti
notlro feflb
voftro fafto
il
Non
(Pane )
ec.
SCENA
Luogo magnfico
coronazione
X.
Reggia
Ri ci mero.
nella
di
Ernelinda
difegni, Ernelinda,
OUai
Ti fcopr
o
fato
il
nati
belli
o fortuMiei
Atto Terzo.
54
e mi traefle
Vi feguir fintanto
Che vediam dove fermi
La volubile fua ruota la
Ma
Mi
Da
viene Ricimero
forte
In quella parte
celer , poi prender configlio
quanto occorrer . (Sta indifyavte.}
.
SCENA
Ricimero
Jto//#.T7Engano
alfin la
Miei
penfieri
Voi
XI.
Eduige,
e detta
grandi.
, che a quefto piede
Tempo
Giuri
Ma
verde
il
Norvegia omaggio
e fede
amorofi,
liberi gi fiete
come
d'
Eduige
Placher Tira?
Un punto folo amanza
Eduig.
Infedel Ricimero,
fronte
V apparato
Tua
Tua
Semi, Eduige,
Kicim.
Chi
Ci
mio
Ernel
Oh
Eduig.
Kicim.
Che
Or
ftelle
fento
Fede
Ernel.
>
!
Che
farai
giurarti
Ah
(S'avanza
Kicim.
mi rende
tu perdona,
Se una fiamma
Contaminar la
Eduig.
te
Ad
ogni prezzo
verfo
Riamer, )
Eliti ancora ?
( Ad Eduige y
Signor, invan refifte
Ricimero .)
(
Fafto mortai a eia che Slfa il fato
Ei vuol eh' io fpenga i concepiti fdegni
(Con tutto il fenno effa favella , e forf
Kicim
Paffaggero il furor lafcio la mente
.
Ernel
Di
fe fgnora
Eduig.
Eduig.
La
ATTO TERZO,
50
( Il traditor riferite
fua fiamma infedel.)
Ecco ti reco
La man di Spofa, eia
Etnei.
Eduig.
vedi
Tento
ritrar dal
Ottenerti
duro giogo
il
collo
forte
la
D'un talamo
real
far
mia cura:
di Norvegia
il
foglio
Etnei.
La
mentita folla
Ricini.
Etnei.
Eduig.
Cos fchemifei
(Ad
me?
Ernelinda
Deh
Ricimero
vieni
( Ad
Etnei.
Ernelinda
mio conforto
Ricimero
Mentre
(
)
a quefto fen
.
ella ridendo
vuol abbracciarla
refpinge.)
lo
La
bella Galatea
Ad
Ruini.
Eduig.
Che
tu da quefte
Mi movi
me
a rifo
comando
il
.
rivolga
E chi far
il
patt.
che venga
guerra
baldanzofo Araldo ?
di tanta
Nunzio
ti
mura
infoiente, e
SCENA ^ULTIMA.
EDELBERTO, ViTIGE
con feguito di Soldati
Vitige
Vitig.
Rod.
Ricini.
Edelb.
RODQALD
,
,
Dltti.
Rodoaldo.
Ah
fon tradito
Ol queir armi
Goti fuperbi
a terra
Rod.
Tempo
ormai, che
la
morte
Di mia mano
Eduig.
N:
A me
Ermi.
A me
Che per
s'
afpetta
fottrarmi ad
Delirante mi
Rod.
Ad ambo
un violento amore
finii
il
dono*
Eduig.
Atto Terzo.
5S
Eduig.
Ricimero
io
t'
affolvo
Io ti perdono
Cos bella pietade
Ricini.
Al cor di Ricimero
E' caftigo il pi dolce , e il pi fevero .
E' pur vero , Ernelinda
Eduig.
Che puro in te della ragione il raggio ?
Una finta folla fu mia difefa
Evnel.
Ermi.
Vitig.
ti
Eduig.
E
(
feco
Ad
al
.)
Trono
Ernelinda )
.
Dania ti rendi ;
Rivegga Ricimero
Il fuo Gotico foglio.
t)ell
Ricim.
Edelb.
Regni
Eduig,
Ed
Norvegia Rodoaldo
in
io
il Trono Boemo
Col mio Spofo Edeiberto
Sovra
Dal
Rodoaldo
crin di
Per
Eduige
Cuftode io fono , e non Signor del Tuono
la bella
CO-
Atto Terzo.
CORO.
In giorno
amena
Pi lieto
Di forte
rifplende
il
favor
5S>
6o
BALLO TERZO
DEL
Sacrificio detto Taurobolio
Telia elezione
Re
On
ed inaugurazione di un
NoRvtd
di
a.
folo preffo
mani
ijfcj
crificio
fpecialmente nelle
Re
inaugurazioni de
Faceva/i
Madre Cibele
il
,
elezioni
ed
Taurobolio
in onore della
gran
o piti
Tori, del qual fangue afpergevaji il Sommo Sacerdote y e ne fpruzzava la perfona , pel la quale fi fa-
ceva
monie
il
,
ufand
Sacrificio,
foltanto r accennare
Norvegia
e la
maturazione
Nel principiare il Ballo
ceribafii
nulla pi
V elezione
di
un
graziofa danza
truppa di Soldati
varie file
dalli
mano una
yella di lui
Teatro
dedurre
Re di
il
nel
>
li
quali for-
vanno a parlare olii Soldati > proponendogli $ eleggere per loro Re il pi degno diejfi, , e dopo breve
7
6i
partono dal fondo del Teatro
formando/mei mezzo
dolo
a Soldati
come
eletto in loro
ejji 3
prefentan-
Re
Sovrano .
e di giurargli fedelt
compagnato da
eflallo
tutti gli
allora
Attori
il
nuovo
fate fopra
un pie-
pali Guerrieri
lieta
Re ac-
le quali con
}
corone.
Finita quefia cerimonia , tutti gli Attori formano un Ballo , ed in quejo mentre compajono nel
,
li
Soldati fenz
armi
li
quali al
(nono della Jnfona fi avanzano nel mezzo del Teatro , portando un Altare , vafi , rami ornati di
fiori
bende
Je.guono dietro
li
Sacerdoti 7 e
Tempio a compiere
loro le
vittime
il
li
intanto partono
Sacrificatori
Sacrificio
li
per andare
conducendo feco
IMPRIMATUR
Vicarius Generalis S. Officii.
V.
Pifceria
P.
dell'
AA. IX.
Se ne permette la Stampa
Di Pralormo per
la
Gran Cancelleria.