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Cultura

Ernaux, 'Gli anni' e la nostra paura


La scrittrice francese e la sua autobiografia impersonale

- Mauretta Capuano - ROMA


06 dicembre 2015 11:30 - NEWS

(ANSA) - ROMA, 6 DIC - ANNIE ERNAUX, GLI ANNI (L'ORMA, PP.


266, EURO 16). Dopo l'11 settembre, "quella nebulosa di uomini con la tunica e di donne velate come sante vergini, di cammellieri, danze
del ventre, minareti e muezzin, passava dallo stato di oggetto lontano, pittoresco e arretrato a quello di forza moderna" scrive Annie Ernaux nel
suo libro culto 'Gli anni' pubblicato in Italia da L'Orma editore. E dopo gli attentati di Parigi cosa diventata quella paura? E soprattutto come
accade che il tempo che abbiamo vissuto diventi la nostra vita? La scrittrice, tra le voci pi autorevoli del panorama culturale francese, la cui
opera stata di recente consacrata dall'editore Gallimard, riuscita, creando una inedita autobiografia impersonale, a raccontare se stessa e la
storia della Francia e di tutti noi dal 1945 all'11 settembre. Nel libro c' la Liberazione, l'Algeria, de Gaulle, il '68, l'emancipazione femminile,
la maternit, Mitterrand. E nelle prime pagine brevi immagini, come ricordi, foto, aforismi, annotazioni che parlano a tutti incrociando la voce
personale a quella della Storia. Come in un elenco di piccoli flash ci sono "il volto pieno di lacrime di Alida Valli mentre ballava con George
Wilson nel film 'L'inverno di far tornare'" e "le mummie dei merletti sbrindellati che incombevano dai muri del convento dei Cappuccini di
Palermo". "Ho cominciato a pensare a questo libro nel 1985, a scriverlo dieci anni dopo per poi lavorarci tutti i giorni dal 2002 al 2007"
racconta la scrittrice, a Roma in questi giorni per la fiera della piccola e media editoria 'Pi libri, pi liberi'. "Siamo dentro e fuori della societ,
in bilico. Spero che questo libro abbia un respiro europeo. Francia e Italia hanno storie simili: le classi contadine che si modernizzano nel
dopoguerra, le lotte politiche legate al '68. Sicuramente abbiamo pi punti in comune rispetto all'Inghilterra" dice la Ernaux, nata a Lillebonne
(Senna Marittima) nel 1940, considerata un classico contemporaneo, che con 'Gli anni' ci ha regalato quello che stato definito "un romanzo
mondo".
Un mondo dove non pi facile vivere senza la paura: "Non si dovrebbe mai vivere con questo sentimento, ma gli attentati terroristici - dice
la scrittrice - continueranno. Le cose sono complicate, ma anche vero che non si poteva continuare a vivere con la supremazia dei paesi
occidentali che si sono dimenticati dell'altra parte del mondo". Quando ci sono stati gli attentati parigini, il 13 novembre, "ho avuto il
sentimento personale che, quel giorno, tutto il mondo che in guerra avesse fatto irruzione dentro i confini della mia patria. Siria, Iran, Iraq
sono entrati nelle nostre vite" afferma la Ernaux. Ci troviamo davanti a un'altra data spartiacque come diventata quella dell'11 settembre?.
"Nella stessa maniera in cui si era detto 'dopo Auschwitz', ora si diceva 'dopo l'11 settembre', un giorno unico. L cominciava qualcosa, non
sapevamo cosa. Anche il tempo si globalizzava" dice la Ernaux. (ANSA).

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