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2013
http://archive.org/details/cacciagrossafralOOstur
MARIO STURANI
CACCIA GROSSA
FRA LE ERBE
1942-xxi
TORINO
PROPRIET RISERVATA
(Quando
ragazzi, ed anche
un
in lontane regioni e
mali inconsueti
ci
non pi
tali, si
le
non s'imma-
gina certo che intorno a noi, a due passi da casa, vi sono ancora a migliaia
ignoti luoghi
quali a
da scoprire
l'esistenza.
le
ad una
erbe e
le
vi-
ad un mondo nuovo,
vita insospettata.
Magica foresta
glie
lo
che in tutte
le
delle erbe! in
un palmo
tempestato di miriadi di
gemme
tali
grovi-
da far impallidire
il
tali sul
un lucido ebano
gli
uccelli
ed
ali,
due antenne,
e chi
mai pu
mammiferi ?
Vite straordinarie sono vissute nella foresta delle erbe: timidi sfruttatori di succhi vegetali
assassini, abili
due volte pi
il
Ad
noscenza per
le
il
mondo
ad osservare,
degli insetti:
disteso in
Coleotteri,
un
prato,
corazzati Sca-
lettori
il
Natura che
ci
Mario Sturami
La
una
delle
>.
Buffon
CAPITOLO
Mi son seduto
ciuffi d'erica e
da crepature
Gi
masso
in fondo, a valle,
il
il
colline
mummie,
le
bruciate, pelate,
colline
come ossa
di gigantesche
non
tiri
Anche
Per
la
collina
ha
sete e
una dolce
e sabbia.
sole.
Le vespe
e le api
si
dimenticano l'alveare,
l'aria
immo-
scavano, mangiando,
il
dovere, la legge e
di biscia.
Non
si
Ma
il
sentiero, biancheggia
Non vedo
volare
un
passero,
non odo
vita.
altri
fori
simili
sono vicini
nel sentiero
Chi ha bucato
la terra
La
mi
curiosit di sapere
fa dimenticare
Con
foro
il
sole
ed
il
gran caldo.
improvvisamente
questo
cautela
su e quella viene
io tiro in
tirata all'ingiii.
Sempre pi
Dapprima
lo
una
tolgo
fa
si
manda
fin
li
fili
Ora vedo
una
arida ed
del tutto.
metto
ansia ed attenzione
da una bacchetta
meno
la paglia, quasi
terra,
nudo
continua
regolare
sua
nella
come
se
completamente
allo scoperto,
muoversi,
gi-
Con uno
che, attaccato alla sua estremit, scorgo qualche cosa di allungato e bianco
che
si
in
ha
del sentiero;
lasciato la presa
un tubetto
sudato;
Ho
contorce.
e scatta
il
sole
la
roccia;
lontano, a valle,
il
sabbia.
IO
si
il
la
perde fra
ciottoli tondi
e la
uno spazio
c'
il
giorno,
dove
libero
il
si
rumori
mezzo
ai libri,
una
strana ombra.
nel riflesso
Apro
il
tubo
metto in libert
con
la
punta
una molla
prigioniero.
il
se lo stuzzico lievemente
d'orologio impazzita.
la
lente.
La larva
mento
nera con
vesso,
ed
il
leria.
ha
riflessi
metallici verdastri.
lo stesso colore,
protorace formano
Due mandibole
il
ma
Anche
il
da una crosta
disco che tappava cosi bene
ricoperto
formidabili
ed
aguzze,
si
di terra.
il
ergono
testa
perpendicolar-
la
La
feroce,
di
* Vedi i caratteri generali degli insetti nell'appendice alla quale rimando pure per
spiegazione delle singole parti del corpo nominate di volta in volta.
riflessi
metallici, per-
fettamente rotondo, solido e duro e forte, fa uno strano contrasto col resto
del corpo chiaro, cosi debole e quasi trasparente. Quella
una
rigida co-
con
Sul dorso, a circa met corpo, lo strano diavoletto scattante ha una gobba
sulla
Fig. 2
Ora
muove
Ho
il
La gobba
ricurvi
contemporaneamente
del quinto
e scivola
uncini
due centimetri
di
lunghezza,
si
un pennellino
L'impresa non
toccato
si
il
nuovo
facile:
il
la
inizio
una
galleria, pro-
parete di vetro,
ed ora
inquilino.
mio pensionante
12
recalcitra;
non appena
Ora addenta
il
pennel-
Al vero
-|
dei
campi nella
galleria (spaccato).
TAVOLA
lino che
ho avvicinato
mandibole: questo
alle
il
momento buono;
ma
po
la
tagli longitudinali
la presa
finalmente
stacca.
si
Tap-
ho praticato quattro
il
l'aria
senza che
in-
prigioniero
il
possa sfuggire e cosi pure faccio all'estremit opposta, contro la terra del
fondo, per poter lasciar sgocciolare via l'umidit superflua.
Finalmente vedo
me
da
della galleria
il
iniziata; sosta
un
col
un
po' indeciso, fa
Lo vedo
giro intorno, e
calarsi gi a testa
anche
sotto terra.
Lo vedo,
mia breve
galleria,
intento a ra-
bole
un grumo, si
un
galleria; sosta
terra contro
il
arrampica
testa e schiaccia
la
fino alla
bocca della
il
grumo
tappando l'apertura
di
capo
lavoro procede
filato;
bocca
con
la terra
ben battuta
tutto intorno.
si
prende un breve
si
vengono
scagliati
lontano con uno scatto a catapulta della testa; le pareti interne vengono
pressate e ben lisciate con la parte inferiore della testa fortemente rigonfia
Quando
e convessa.
non viene
la galleria
portata all'esterno
pili
Da
fuori
fumarmi una
time case,
si
un
ma
non giunge
Il
un
centimetro
la
terra
pili
lo
come un'ombra
qualche
20 cm. di profondit.
sigaretta. In
staccano,
profonda
le
ul-
caldo scomparso,
ma domani
il
sole implacabile
k * A
Da
parecchi mesi ormai la mia larva vive nel suo nuovo alloggio. La
tana ora un tubo cilindrico lungo una ventina di centimetri e del diame-
13
da un pezzo
a dire
non va
vero:
il
la larva se
due
finito
protorace al
il
ma
mandibole
di terra, le
fil
falcetti,
affilate,
(Tav.
I).
cacciatore attende immobile che qualche insettino passi sul tappo vivente
e allora,
dissimulata
si
Dove
bocchetto.
due
e cacciatore e
sul suolo
non pareva
un buco tondo
Da
falcetti si
li
ed essa
Quando
lo
ha
afferrato e
l'insetto catturato
non
no completamente e allora
due,
la
essere che
il
si
non
dalle
quanto
un
si
tra-
lo lascia pi.
divisa,
di forbici. Gli
tagliata
in
massa
nel
chiati, tutto
corpo contratto a
e buio.
passato di
cacciato precipitano gi
in
ha
sterratore
naso.
il
Il
Lo
l'altezza.
il
un'informe
di
larva alla superficie e scagliata lontano perch non lordi e non marcisca
nella tana.
Ma
spesso la tagliola
s'
pane
una volta
dosi solidamente.
tro le pareti
con
arrampicarsi
di
liberamente e sfuggire.
della galleria;
le
gobba dorsale
la
si
le
rete, e
pareti
divaricano ancoran-
Il
pili
un
mentre contro
zampe
coi suoi
premuta contro
nella terra e
per la
su
puntare
l'altro
due ultimi
14
infissi
lato
nella pasi
fissano
con
le
Ma
coi suoi
il
alla vittima
famato.
Fuori all'aperto, sui sentieri ben battuti e soleggiati, nei piccoli spazi
di terra liberi tra le erbe, nelle infuocate sabbie lungo
la
torrenti ed
fiumi,
tero,
un
dieci centimetri
bocca
dalla
pezzi di zampe,
galleria
della
disarticolate,
ad-
esse
spesso
si
trovano
elitre
il
Ormai
sione di
una nevicata:
freddo ha spinto
il
s'
preparata
mesi invernali
e in
una
mondo staranno
trata dal gelo, o una
pel
una
celletta
coltre di
allargata. Li passer
Una dura
le
sole.
ai delicati, indifesi
-k
bu-
"k
le
nevi
si
La
dell'orifizio
Il sole
tor-
mobile in agguato.
terra
di
il
freddi
che arriva fino alla celletta terminale avverte la larva che tempo di
nare a godere
An-
dall'inverno.
ie
mattino l'impres-
invernale;
un poco
celletta simile
al riparo
al
a cercarsi un rifugio
ha approfondito
superiormente con un lungo tappo di
l'alloggio
danno
insetti
gli
il
si
era in-
15
dopo
luglio,
mutato
di aver
raggiunge
Le
petito.
ma
vengono
migliori leccornie
il
le offro
senza ap-
malata?
Ed
ecco che
il
muratore che
mura
si
un
La
vivo.
nuova
dieci centimetri di
gli sterri
vengono ado-
ma
il
sem-
si
il
sonno eterno.
trema
E dopo
mediana
pupa
del torace e
un nuovo
finalmente libera e la
metamorfosi
La
come una strana perla
essere
il
per
s',
la
umori e
future antenne e
zampe ed
membra ancor
le
dormente riposa,
ali cingenti
tenere
come
in
una
il
una doppia
fila
le
mediana del
di tubercoli allungati
nascenti dal dorso, che la tengono sospesa a mezz'aria. Fuori batte rabbioso
il
si
raduna
in lieve
il
un
vapore intorno
alla bella
dormente.
* # *
E sopraggiunge
scati
da qualche pioggia,
descenti;
pupa
ha sognato abbastanza
la
membra;
la
si
color avorio
si
prepara
scuriscono e
16
si
di
settembre, gi rinfre-
al risveglio, al
iri-
nuovo miracolo.
Pupa
eampi
TAVOLA
II
l'insetto
lentamente
former
si
zampe
le elitre
si
gonfiato, allungato,
Il
lo aiutano,
primo paio
ed ora
di ali,
secondo paio
di ali
che
si
mem-
Ed
ora
il
sano, attraverso
bianco ocra e
il
rame
e di rubino.
La
elitre si
riflessi di
riflessi
madre-
infuocati di
verde delle
con
cupo
dell'acciaio
con
riflessi
il
lab-
Fig. 3
armatura
piti, lo
razza.
il
il
ha preso corpo,
gelatinoso
smeraldo ed
Un
il
rame,
fatta
s'
l'oro, l'acciaio
una
rigida
bulinati e scol-
bel ciuffetto di peli bianchi arricciato sul capo, sul torace e sui
fianchi, e le
peli.
Le antenne
E veramente superbo
il
cavaliere.
Lo conosco bene
glese,
il
3).
una mia vecchia conoscenza. In indetto Coleottero tigre, mentre il buon Lin-
bel cavaliere:
17
neo
gli
sico,
il
nome
Mes-
ottenerne
volte lungo
tadine, fin dai primi giorni di primavera, l'ho vista alzarsi improvvisamente
la
al
il
ma
sole la
copra perch
facile
il
mio avvicinare.
il
suo ardore
catturarla. Afferrata,
si
mia ombra
sufficiente che la
un grato profumo
essa spande
di
prima-
vera, qualche cosa tra la violetta e la rosa. Corre veloce inseguendo gli
insettini di cui si
perdono
l'astro
si
spegne
Qualche
al
riparo
cerca
dove passa
in
la sera, la notte
ed
una
marea l'acqua
raggi del-
che
fossette
il
si
scava
bolla d'aria.
* * *
dove avvenuta
celletta
la
ninfosi.
cosi,
Le
larva.
affilate,
della
4),
vecchia
queste
fini
della
galleria
viranno per afferrare e dilacerare la preda, sono ora utilizzate come vanga,
zappa
e piccone e
celletta.
Con un
cindela sporge
il
il
tappo terroso
si
sgretola e cade
grumo a grumo
nella
galleria.
corazza guarda
il
il
primo
istante in cui
suo nuovo
mondo
il
e riceve
bel cavail
primo
Le mandibole polverose ed il capo sono ripuliti e spazzolati con cura: non un granello deve offuscare lo splendore dello smeraldo e del rame. L'insetto sosta un poco affacciato alla bocca della galleria quasi ad assuefare alla luce gli occhi abbacinati e poi eccolo fuori
saluto del sole.
si
strofinano
allegramente
contro
Fig. 4
l'orlo
posteriore,
minutamente seghettato,
delle elitre
producendo uno
stri-
Penso debba avere appetito non avendo toccato cibo dal tempo della
ninfosi,
e,
in
mancanza
preda viva,
di
offro
gli
un
pezzetto
di
carne
cruda prelevato in cucina alla cuoca che scuote la testa certo pensando
tra s e s:
Quanti
La carne
tre
grilli
accettata.
Avidamente
le
signori!
mandibole
affondano men-
vi si
e annusano, se cosi
si
pu
dire.
* * *
Settembre se ne va,
pi forza e molti
insetti
la
temperatura s'abbassa,
hanno
il
sole
si
le
uova
come
alla
madre
le delicate
di tutti, ritorna la
19
alcuni
ri-
la specie,
alla terra,
Ma
perde sempre
tenere larve, ed
schiusa,
al
sole,
si
Cosi sotto
la Cicindela
il
campestre
si
brumosi
il
chiusa da tutte
un blocco impietrato ed
Ma
le parti
a primavera,
collo
cieli
in
freddo ed
sciogliersi
il
anche
delle nevi,
essa pure
la
terra
si
cato
si
rianima e
l'aria
sole,
impietra.
ammorbiumori ghiac-
il
respiro
man-
corpo.
il
profumate di
afferrato con le
pitanti, gli
non appena
mandibole
muove che
si
viene
spesso
tale l'acca-
inseguita
l'ombra
che qualche insettino che cammina sulle erbe porta sul suolo. Durante
pasto
il
violetta,
Ogni piccolo
seguito,
si
si
Ad
del nord,
il
Dopo mangiato
ripulirsi le
il
cibo.
le
mandibole ed
ed attanaglia disperatamente
il
cacciatore e
mi
il
divorato
una
capitato
morde
volta di tro-
formica che, anche morta e staccata dal corpo, non aveva lasciato la presa.
Sulla terra o le sabbie bollenti per l'ardore del sole se ne stanno
col corpo sollevato
luce;
lunghe e
sulle sei
sottili
e spesso
improvvisamente schiudono
le
si
stancabilmente
la
o,
nei brevi
discosto,
presso la preda.
momenti
di riposo,
spazzolando e ripulendo
splendente corazza.
Ho
campi o
rimesso in libert
sulle sabbie
lungo
il
i
mio
torrenti in piena;
goda anche
lui
il
libero sole.
Sul sentiero della collina, dove l'ho preso ancor piccolo budellino diafano
20
AI vero
=
1
TAVOLA
III
compagna
saranno deposte
principi
fori,
le
uova, come
futuri budellini
che
di gallerie
mura-
tori e cacciatori.
* * *
Questa
sua variet
che
il
ha valso
le
cui
il
colore,
nome
un
bellissimo azzurro
cuna vive
campi
nei
mare
Tutte
sono
amantissime
del
di
utilit
molti
distruggendo
all'uomo
insetti
nocivi.
* * *
't
'ti
un
si
carta tra
ritratto
il
del
verde.
si
rossi
rossi
libri
ed
pennelli, rimasto
21
Le
riflessi
di
il
rame
IL
CARABO ESTINTO
Oblongus, niger,
rumque margine
thoracis
elytro-
rufo-cupreis, thorace
punctisque impressis
ridis,
antice attenuatis
L. 30;
l.
11.
mill. .
E. Sella
1885
CAPITOLO
IL
Ecco:
il
gira intorno
rigano
mano
il
CARABO ESTINTO
rumore dell'acqua
ad un ammasso
gente. L'avvocato
collo,
vi
II
dentro
tuffa
sempre pi
fa
si
di rocce, ed
le
distinto; la mulattiera
mani
la sor-
Una
dell'acqua e
mi chino a
mia volta
le
una
sor-
pendono muschi
ciottoli, at-
in fondo
si
scorgono, in
ed
suo
il
vano pieni
finalmente
ci
siamo.
monte
ci
sacchi che
appare
ci
il
pare-
di pietre
riempire, se
un
gato ad
occhio: alza
gere.
alberghetto:
palo, drizza
il
pancia piena
si
sta meglio,
ed
piedi
non dolgono pi
negli scar-
25
Torino gi cento volte) e noi siamo nel punto indicato dall'indice: metri
1382.
Dal
colle
bero essere
Questo nome
lo
dovremmo
avremo avuto
trovare
sulla
l'
Olympiae .
non so quante
bocca
volte
melancholica imperialis
circumdta Monna-Lisae
chiloleuca transversalis
Megodontus purpurascens
Jurcecki aurolimbatus
Coptolabrus longipennis
Calosoma auropunctatus
Chrysocarabus Olympiae
auronitens costellatus
L'
Non
di
nomi
e la litania continuava.
di Coleotteri,
ma
io
penso che
si e
l'
Olympiae
non
poteva mancare.
una
e localizzato
ma
scomparsa e
lui
ci
era venuta
una
fre-
nesia per questo insetto che avrei voluto poter tener vivo per trasportarlo
magari in qualche
dall'ac-
gita,
preso
il
treno,
23
valle.
Una
lo
Immense
si
ci
prende
ora, in
cammino,
e gettiamo
sguardo innanzi lontano per veder di scoprire una macchia verde di erbe.
distese di rododendri in fiore coprono
sciano posto ad
una
ftta
oliva.
Ogni tanto
rododendri
la-
terreno
il
forma
slanciata,
cipressi di Toscana.
finalmente
siamo:
ci
si
il
ci in-
Carabo concolore.
dica che siamo oramai vicini. Qualche casupola di pastori; capanne di pietra col tetto lucente di lamiera ondulata;
un
sassi;
intorno
un verde
pili
che scampananti.
ci
osserva
Ma
muto
Un
cane
ci
qualche ragazzetto
e stupito.
noi ormai
pili
nulla, all'infuori
il
gusto.
bassano cautamente la
mane
mano
Emozionante come
una sana
gioia
fanciulli che
ammirati ab-
27
del
sosta.
e di tutti coloro
ri-
che
amano
le
meraviglie della natura. Per uno strano miracolo pare che costoro
e felici
ad ogni cattura
d'inset-
* * *
Ogni pietra, per grande e pesante che sia, viene sollevata. L'avvod un gran da fare con un mucchio di pietroni che solleva uno ad
uno tra l'erba. Il primo Carabo che mi appare nell'ombra umida di un gran
cato
si
gemma
e la
Fig. 6
Al vero
il
il
depressus,
primo un
il
piatto e lucente
altro,
un
Carabo depresso.
Carabo depresso
altro ancora:
5-6-7).
Quante pietre abbiamo sollevato! La schiena duole, i polpastrelli bruciano mezzo spelati contro le dure asperit e le dita fanno male, ma la fatica continua.
I
Le
Le boccette da caccia
non
la stagione adatta;
bile,
si
riempiono,
ma non un Olympiae.
o, chiss,
Forse
troppo tardi.
il
solleva-
berghetto.
abbiamo
28
Al vero
=*
Carabo
di
Olimpia.
TAVOLA
IV
estinto, insetto.
Su questa
ad ogni
estate, e le stesse
pietre che noi ora alziamo sono state sollevate ogni volta nella febbrile ri-
Nomi famosi
cerca.
Ogni pietra ha raschiato un poco di pelle agli indolenziti polpastrelli e molte dovrebbero portare un nome come sui marmi dei
cimiteri: un nome, sempre lo stesso: Carabus Olympiae.
ed
altri noti
ignoti.
* * *
Ed
pesano pi
glie viene
Fig.
Carabo
una
un francese che
boia
che
registri
con
nomi
dei
cancellato.
1
questo, questo
cercare
Al vero
clienti:
sono pronti sul tavolo. L'albergatore arriva col conto e sua mo-
Una
boia
d'oro.
Ne
son venuti
tanti a cercarla.
L'avvocato ed
torio.
Ma
Italiani.
s,
io ci
guardiamo
venivano da tutte
C'era poi
un mercante
coglierli e spedirglieli in
stupefatti
le parti
ed incomincia l'interroga-
Germania.
preso
li
pagavano, ed
li
fin dieci
il
Ed
ora?
gli ultimi:
poi
chiedo io
non
se
Ora non
ne era pi
29
trovati.
1930 avevano
ma
mani
era tornato a
Una
vuote.
volta qual-
cuno, azzoppato o senza un'antenna, era stato rimesso in libert ed aveva fatto
ma
anche di
in pochi anni
li
tiamo
trovava, ed era
si
di noi parla:
ognuno va
Le erbe
i
piae
il
col pensiero al
mondo
si
mi guarda: met-
Carabus Olympiae
trovava, ed era
ma
alla sorgente,
d'oro. L'avvocato
Ripassiamo davanti
ed
come
ma
questa volta
il
come
alla accanita
d'oro.
ci
fermiamo.
suo
sulle
Carabus Olym-
mie labbra.
* * *
una
volta,
mancata,
il
crepuscolo a caccia.
il
giorno,
alla gita
al bel
su monti pi lontani dove non fosse pi disturbato, e vado col pensiero indietro negli anni,
pastori
non
vi
E mi par
una
dagli entomologi
facevan caso.
da sotto
movimento quasi a fiutar nella
lunghe sottili zampe col corpo snello,
le
antenne e
bestie
dormono
ad ogni radice
Le
stelle
ma
qua
e l
per ta-
la notte fresca
sollevata, in ogni
ed umida;
pastori con
gelata.
Va
diritto
.30
una perla
nera.
Le mascelle
fermenti attaccano
mente.
tre, il
Dopo
Carabo
il
e le
digerendoli
esterna-
eli-
si
fa pi chiaro, le stelle
Il cielo si
il
il
mio
Le grandi
non sono pi
Olympiae
sono
scomparire.
il
ed tem-
altri inquilini e
cosi brillanti
Carabidi cosi
dalla valle e
ed
il
sommerge
il
solitario
Quando piove
quando
come
lui
l'appetito
ad eccezione
gli
colli alpini,
egli lascia
il
attanaglia le
di pochi vegeta-
Fig. 8
Al vero
Calosoma
31
sicofanta.
some
simo:
dieri
Callistus lunatus
che
dell'aria
un
ti
lanciano contro
un bruciante
il
superbo
bellis-
Brachini bombar-
si
9).
immediatamente
le dita
come
una quantit
da esser
incredibile di luma-
Nord
che e di
America
in regioni infestate dai bruchi o negli orti o nei giardini a difesa delle
insalate a far
compagnia
stati
Fig. 9
Brachino bombardiere.
Al vero =
I
Qui l' Olympiae cura, non pagato, gli interessi dei pastori che ancora non si sono accorti di lui nei pascoli che formano con le bestie l'unica
loro ricchezza.
* * *
fermo
sulle
il
mio Carabo
vecchio e
mal-
zampe.
pili la
come una
agili e veloci
volta, e le
mandibole
lora era un'agile allungata larva corazzata di nero, vorace ed affamata an-
si
era scavata
settembre, dopo
un
infossata.
una
32
il
Carabo bruno
TAVOLA V
ma
dura e
brillante.
Aveva passato
profondamente
l'inverno interrato
sotto qual-
luglio.
Le
Il
mente
una
le
sottili
zampe,
agili
antenne non
si
si
trascina
l'a-
ma-
agitano pi febbril-
palpi in
un immobile
groviglio.
Il
la
la
Poi
il
umano
si
posa sulle
elitre
color
scolpite
di
descriver sulla
Con
telli
la propria
e l'estinzione in
lei
dedicata.
meno
la
morte di
tutti
suoi fra-
Da
. I
musei
Francia, Inghilterra e
vati
il
magnifico insetto.
rabus Olympiae
mercanti
il
di zoologia di tutto
Ora non
c'
suscitare
l'
posto
citt.
il
la ricerca e la spedizione, e
gono dalla
che riservano
Ora non
Olympiae
che ven-
mio sogno
di far ri-
svanito.
* * *
33
un
fosse stato
ma
comune, ne abbiamo gi
Olympiae
si
ancora
fondo valle
l'alto ci
la polvere vela
il
giunge ancora, a
mandre pascolanti
scorgono
le
tanti,
le esili betulle
e l'aria
sotto
34
e lo
IL
SOMMERGIBILE VOLANTE
Tra
le
istituzioni o invenzioni di
invano quali sono quelle di cui un innon abbia avuto l'idea prima di
setto
essi
s>.
CAPITOLO
IL
III
SOMMERGIBILE VOLANTE
Laggi, in fondo,
ammonticchiano
colline si
le
E
perdono
l, sulle colline,
Qui
pioppi
mandano tremule
lievi
chiazze d'ombra
Di
sambuchi,
l del
le
Sangone prati
le
piene
si
di imbrigliarlo e domarlo,
fai
citt.
il
sue macchie
e boschi.
le
ma
le
Han ben
tratti
tentato
il
Dove
morto
e lento
ti
un
corrente,
sopra
di
te
nel
cielo
pioppi, in
dietro
le
un baleno
per-
scure macchie
Ma
il
Non
si
stupisce e
37
si
scompone
di fronte alle
macchine dell'uomo:
ogni
quanto
la
nostra
invenzione
un debole
pi
mirabolante,
ogni
pi
riflesso,
quilla semplicit.
Il
esplodendo
nuvolette
corrosive
un
dell'uomo
il
il
il
luce
riuscita
pura
a darci.
Il
AI vero
il
comune Maggiolino.
I
macchine volanti; e
suo lumino
Fig. 10
risolto
il
una
produrre
suoi nemici
dell'aria
ed ha anticipato
le
il
nostre
Ditisco
marginale, che nuota veloce nelle chiare acque, se la ride dei nostri sommergibili.
membranose
al
sott'acqua,
riva, apre le
dure
Ditisco
il
elitre,
cielo.
il
esce
fuori,
mette in moto
sommergibile volante.
* * *
Dopo
il
38
il
rumore
delle
le
mani affondate
ci si
gli
occhi
si
Le palpebre sono abbassate, ma tu senti che nuvole bianche iridescenti come la schiuma dell'acqua fresca che muore ai tuoi piedi,
vanno nel cielo azzurro e tu sogni. Non pi esili pioppi, non pi il dolce
profumo di acacie in fiore, ma alte e sottili palme e un amaro odor di
mare, di quel mare che laggi lontano bagna le isole dei mari del sud e
si rompe in mille schegge sulle scogliere di corallo.
d'oro tremante.
Ci siamo
in quello
una
schiumare
della civilt e
stati tutti in
uomo
primitivo
il
le
lava da tutte
ti
forma
cosi
una
fila
volta passava
il
si
piccole pozzanghere,
di
le vernici
un tempo.
di
mari del
Sangone. Ora
dei
isole
si
rifa
ti
volta almeno
e calma.
ti
Se apri
di
si
in
laghetti
miniatura
strato di foglie
come
isolette
dall'acqua scura
un cupo
il
fondo fangoso.
Come
graziosi rametti di
di bollicine che
il
fin
li
Fa
te
fresco,
ne accorga ad osservare
gli
equiseti
come strane
piante o
le
foreste
insetti.
gli
acque muovendo
alla
conquista
pacifica
nome
delle
corrono
fradice
veloci
paradossalmente allungati
di
rizzaculo
riesce a ricoprire
(Fig.
Piccolissimi pesciolini
piccoli
stretti
Stafili-
agili
non
fangose
spiagge
ed
elitre,
rial-
troppo corta,
11).
semitrasparenti
39
la
riva; qualche
le
la testa fuor
d'acqua e
ti
osserva, e tra
Le lumachine d'acqua
portano
si
dietro
eleganti
le
conchiglie
come
cate,
tinose
(Tav.
VI
in
Dove giunge
insetti
il
sole
Di tanto
e poi
il
in tanto
qualcuno viene a
piccolo palombaro
recando
11
Stafilino
Al vero
Ce
ne
posteriore
di nero
altri,
un
(Pedero).
po' pi grossetti, a
c'
il
grande
Coleotteri,
il
forma
di
un
n' di piccolissimi,
bruno scuro;
di
e gi a capofitto se
all'estremit
Fig.
cati
immerge nuovamente
si
una
masse gela-
alto).
il
pece
e robusto,
(Fig.
le
foglie
12).
il
pescecane dei
Coleotteri
dell'umidit,
il
l'acqua e
meravigliosamente
si
della
sua
famiglia,
vive
nel-
le
40
Al vero
=
|
Ditisco marginale.
TAVOLA
VI
il
minimo
di resistenza
Il
zampe
posteriori,
non dovendo pi
una
renti
all'indietro,
esso
tarsi,
o piedi,
due robusti ed
agili remi.
contemporaneamente
di vegetazione,
vigorosi dei
le
cor-
spinti
lunghi
tratti
velocissimo
percorre
dove
due remi
inseguendo la preda.
Fig. 12
Al vero
insetti,
ai suoi
Feroce e vorace,
egli assale
attacchi.
le
suoi grandi
tondi
occhi
minutissimamente
zampe
anteriori.
Invano
la
preda
caso
il
Ditisco l'attacca nel punto d'unione del capo col protorace dove
la pelle
l'Idrofilo
41
lui.
Le piccole
minose vengono
od
pu
E
setto
un gigante
di
che non
ossicini
late,
Ed
una
in-
millimetro
al
un millimetro
straordinario che in
un
Ditisco
il
lui,
eppure
e mezzo,
tre centimetri
linfa circolante
ci
per la dige-
sia
forma
di pera
che serve da temporaneo deposito del cibo appena ridotto in pezzi; una
strozzatura lo divide dal ventriglio dove quattro minuscoli dentini cornei
masticano e spappolano
testino
il
dal
detti
loro
primo scopritore
la
medio sboccano
che
funzionano
da reni assorbendo
non
differisce
specialmente
al
retto
la
pre-
costituente
una
residui
non
assor-
per
quando
esso
si
il
deve sempre
ingozzato di cibo
essere
uguale.
svuota l'ampolla rettale; quando invece troppo leggero, la riempie d'acqua, ingoiandola, in
modo da raggiungere
in
entrambi
casi
il
peso nor-
ma
va
Di giorno, quando
il
morbido ondeggiare
42
fondo
lo
opaline, mollemente
aggrappato a que-
43
ste o
gli
impe-
Di quando
quando
in
malgrado
da essa
come fanno
l'ossigeno
qualche insetto,
fuor d'acqua,
pone a
si
due zampe
le
come
ma
Carabi suoi
elitre,
il
da una
si
morbida
folta e
attraverso
L'aria,
lati superiori
pelliccetta.
paio di stigmi di
il
le cui
ogni segmento
addominale,
a rinnovarne direttamente
arti
mentre
il
non ha che
il
l'ossigeno,
scere
ma
vi-
un vaso
ed aperto alle due
funzio-
dorsale,
estremit; attra-
verso questo cuore, sospinta dalle pulsazioni, essa passa e ritorna a circolare.
Durante
zampe
respirazione,
la
anteriori e
medie
e,
sempre a
risalire a galla
respirazione
Come
quando
il
si
la vera
Ditisco immerso.
di altre famiglie
il
comportano diversamente:
le
antenne
il
grande
lungo que-
dove rimane aderente per mezzo di una fitta peluria impermeabile che
assume l'aspetto di un velo argenteo; altri, come le H aemonia si servono
pure delle antenne con le quali raccolgono le piccole bolle d'ossigeno prodotte dalle piante acquatiche e le portano a rivestire tutta la parte inferiore del corpo che
le
si
45
Donace assorbono
esse
pure dalle
si
diretto
rapporto coi canali aereiferi dei vegetali. Solo pochi, specialmente larve,
riescono a respirare assorbendo l'ossigeno direttamente dall'acqua.
Spesso, dopo aver respirato a lungo,
il
peso normale,
pu nuovamente
piccolo sommergibile
il
cosi,
riacquistato
tuffarsi e
nuo-
tare agevolmente.
* * *
Nelle calde sere d'estate e d'autunno quando sullo stagno incominciano a galleggiare e a navigar lente
prime
le
foglie
fronde
prendendo sfumature
gialline, e le
un giorno sommerse,
intristiscono le piante
sambuco impallidiscono
di
allora
il
ne sporgono fuori
stagno sta per asciugarsi e cerca altre acque pi profonde, altre riserve di
caccia pi libere dalla putrida agonia delle alghe.
Esso
si
arrampica a
elemento e gof-
fangosa
inutili
gli
remi.
Le ombre
Dal Sangone
sale
le
cose.
in grigi vapori.
Il
il
gli
due sacchi
in-
si
un crescendo rumoroso ed
intenso.
completamente aperte
le pili alte
il
distanti sono
le
46
raggiungono in volo
ma
Sotto
briche,
e di fascine bruciate
il
tempo
modesti
favorevole e tran-
notevoli distanze.
tra
fumo
l'odor di
pure, se
pu lentamente percorrere
di lui ora la citt muore
ma
le
prati:
villette.
che
si
non
ci
Giunge
lass
in
alto
Ora
e altissimi camini
fette;
mandano
sottili
sospese a mezz'aria.
Dall'alto
il
d l'impressione che
quali
sulla
di collane di lampioni;
spesso
il
si
si
riflettono
le luci
duro pavimento di un
titi
od uccisi sotto
viale.
riesce
cosi
citt
fanali,
precipita realmente in
Leggero
liscio e
tramoregli si
sempre a fendere
la superficie e
ad avvinghiarsi
sotto questa a
qualche
pianta ed allora galleggia per ore ed ore finch, ingoiata molta acqua e
stabilito
il
ri-
poco
sensibili al
si
nua a rimaner
ghiaccio,
i
la
muschi
ma
primi
geli,
delle
tremda metri.
Da
noi
quando
acque
si
sotto
un duro
strato di
La
mincia a
sciogliersi e
a lasciar
s'
non pi serrata alle rive dove la neve incolibero uno stretto anello di nero fango men-
47
tre
rovi ed
salici
sole.
Nelle ac-
que, dalle alghe e dalle piante sommerse spunta gi qualche verde bottoncino e qualche tenera foglia, mentre fuori
pito e lontano
il
momento
il
piedi o meglio
tarsi delle
Fig
13
Ditisco
zampe
primi tre
articoli,
ci-
una spessa suola formata da un grandissimo numero di campanule adesive sorrette da un sottile peduncolo. Nei tarsi anteriori poi sono
presenti anche due grandi dischi concavi funzionanti da ventose quando esse
sono appoggiate e premute contro una superficie liscia (Fig. 13). Inoltre quasi
tutte le femmine hanno le elitre solcate da parecchie lunghe scanalature che
nei maschi mancano o sono ridotte a poche strie superficiali di punti impressi.
Le uova sono deposte nelle piante acquatiche sommerse per mezzo di
glia e di
48
un
solo
mordicchia con
le
la
madre
nella
lei,
un
cosi praticata.
Di tanto
o meglio per
adopera
suoi
lo sciabolino
ma
figli,
del-
presto
ri-
Pur essendo
cosi protette, le
cose
no,
si
sviluppa e cresce
e,
il
un
color
bruno
gli
14).
genitori,
essa fa
lumache
e di ogni
fin di tre
una
centimetri di lunghezza
Fig. 14
Al vero
Larva
49
di Ditisco.
al giorno arreca
con
falciformi mandibole
le
straordinaria rapidit.
I tessuti
sono
cosi, in
mandibole
fino
li-
la scanalatura delle
ha raggiunto
il
massimo
dello sviluppo ed pronta per la ninfosi: allora, gonfia e tumida, lascia l'ac-
qua dove
i
foglie
le
morte e
le pietre,
Libellule sfiorando
il
ma
essa
quali
si
una quindicina
i grumi
lisciati.
Cosi
si
dove
non
vi fa caso.
nasconde, scava
di centimetri,
una
di sotto le
Corrono intorno
compaiono veloci
battuti, compressi
dura di straordinaria
solidit
la larva
matura
la
setto terrestre
il
pupa e presto schiude l'adulto che solo per poco rimane income erano i suoi antenati: rotto il guscio terroso della cella,
Pendono sommerse
nude
le
alghe lievemente
scuro come coralli, e una bionda schiuma iridescente luccica nelle piccole
insenature della spiaggia.
fato groviglio dei rovi e tra le larghe foglie dei sambuchi, gruppi di ra-
Ce
n'
uno che
fa
il
morto e
50
boschi.
NELLE GROTTE
rimanga
inutile,
ricompongono.
ad un
un
altro e
Carlo'Perotti
1808
CAPITOLO IV
NELLE GROTTE
Bambino, due luoghi erano meravigliosi per
al-
l'aperta
attraverso
una minuscola
finestrella,
a illuminare
il
come uno
sciame di minutissimi
insetti brillanti.
fallina
venuta
Ma
pi ancora che
di mistero e di lieve
il
solaio,
mi attirava
la cantina.
Un'ombra fredda
li
si
muovermi
laggio
ammucchiate ed
ergentisi
come informi
stalagmiti.
riccioli di
si
staccavano nette e
53
stretti
da brevi spicchi
taglienti.
e tortuosi
interstizi.
Ed
io
Ogni pezzo
di legno
buchi
gocce am-
brate di resina.
Per
me bambino
il
li
giocavo a fare
troglo-
il
solaio e la cantina!
* * *
Quale strano
E qualcosa
il
buio!
magico e di occulto.
di proibito, di
Gli oscuri misteri nascosti nelle viscere della terra, la tenebrosa bellezza delle grotte
a varcare
gusti
han sempre
le soglie delle
han spinto
meandri e pericolosi
abissi,
mon-
sotterranee.
vano
ha popo-
le fiere di
ma
perdentisi nella notte dei tempi rimasta viva nella notte perpetua delle
grotte a testimoniarci della vita di allora.
Sono rimasti
vista
negato alla vita? e che vita mai possibile in questa notte eterna?
Ed
ad esplorar grotte
e crepacci e fessure.
una quarantina
di chilometri
le grotte del
Pu-
da Torino. In con-
fronto con quelle famose di Postumia, estese sotto terra per pi di otto
chilometri, o di quelle ancor pi vaste e raggiungenti
54
cento chilometri di
sviluppo come la
Mammouth Cave
nel
Nord America,
le grotte del
Pugnetto
sono qualcosa di poco pi della cantina dei miei anni giovanili: un susseguirsi di budelli e di cavit
medie
e grandi per
ma
una lunghezza
di circa tre-
minori
si
alle
grotte
principali.
Alle
Borne
dette,
mi accompagna un
Guida
in blocchetti
il
le
il
cartello
lampade: rompe
per
sibi-
il
me
le
catture vive,
rare,
ed
uno
con l'estremit
dell'altro
tubo, tutti
le dita
o che
Fig. 15
zappetta,
E questo uno
da una
gomma
prolungato da un tubo di
una
una
tuta
che
magico
da due tubi
metal-
Aspiratore.
55
si
un sacchetto
strano,
il
infilo
si
cadono
dentro
(Fig. 15).
alla
bottiglietta
cerini.
siamo
Appena
muschiose: a terra
foglie
castagni
alle grotte.
fango e
il
morte spinte
fin li
ad illuminare
le
pareti
le pietre f radice
il
la nota
Addentrandomi ancora,
bruno chiaro.
sempre
la luce esterna si fa
lampade ad
la
si
dominante di tutta
grotte.
pili fioca, e
fitta oscurit:
noi
ora solo
le
riflessa,
vedo riposare,
le ali
delicate sfuma-
ture grige e rosa punteggiate di bianco. Fra queste ingenue, torpide, farfalline assopite
vedo aggirarsi
sono
le
Dolicopode, pa-
renti cavernicoli delle verdi alate locuste che cantano e saltano nei prati.
Ma
queste
mancano
di ali e le loro
sottili.
posteriori di graziose
pena avvicino
licopode
si
la
mano,
si
ragazzetto
devo abbassare
le Farfalline
meno
vengono solo
rigida dell'esterno.
la testa
volta che ora s' fatta bassa ed irregolare. Egli sa bene la strada e suo
Mi racconta
l'estate
vengono
un
a visitare le grotte.
56
TAVOLA
Vili
professori
>
le
gli insetti
bestioline
j'
la bottiglia, riempita
da qualche goccia
di sughero inumidite
senza
dal
attirate
fum
'1
appunto
farli soffrire
forte
ed esse muoiono.
troppo a lungo e
mantiene
li
si
dall'alto:
un
continua-
volte sgocciolano
le
biancastro
calcareo
strato
scivola
buchi e
e mille fenditure,
pozzi. Sul suolo cumuli di pietre e massi franati in caotica confusione sono
coperti
l'alto e
da colate stalagmitiche simili ad enormi masse di cera caduta dalrappresa. Qui la temperatura fresca, uguale l'estate come l' in-
verno; non
un
agita l'aria
soffio
calma
e satura di umidit ed
il
silenzio
Minuscole
stalattiti
pendono
piange e lento, da
lattite
dopo un breve
anni,,
un
silenzio.
Da
lucente, nel
cettibilmente,
che
una colonnina;
la stalattite
la lacrima, s'innalzer
alla
stalagmite che
Mi fermo a guardare
ad
il
maestso spettacolo e
la luce della
mondo
lampada
fatato
Da
brilli.
le grotte
imponenti colate ed
loro
infiniti
di
magici candelabri;
ma
anche
le
ora,
pur
nelle
caotiche frane
Mentre riprendo
sul suolo: avvicino la
un
Sfodrossi di Giu-
57
ad un Carabo (Tav.
Vili).
caverne o sotto
le
un fuggi fuggi
luce provoca
quattro
Sphodropsis
pietre. L'aspiratore
fare
compagnia
minuti animaletti e di
di lattei
altri
tre o
le
vanno a
essi
al primo. Il
a Zanzaroni,
si
sentiero,
continua.
si
nina litografata su
pulisce e
monda
da qualche gitante
latta. Il
dal
in
gli
una nicchia
avanzi di rododendri e di
altri
ragazzetto avvicina la
marciume
allarga nel-
si
fiori
di dar con
altre, simili
la nicchietta.
lampada ad
frotte
fuggono
acetilene e
i
bianchi
appiatiti Isopodi, essermi simili agli Onisci delle cantine e dei luoghi umidi,
mentre
ecco, sotto
si
un pezzo
di legno marcio,
un
salti.
pietre.
Ed
simo mentre
altri
due o
tre
le
an-
gione di vetro. Avvicino la fiamma per osservare la cattura: quattro perline allungate, castano chiare
antenne e
e,
zampette allungate e
sei
sottili.
gli
abitatori delle
la prodigiosa
Carniola. In
un
castello incantato
terraneo di Postumia
ci
vuole
58
quello sot-
fiaschetta tornita in
un'am-
sottile
lunghissime antenne e
sei
smisuratamente lunghe
e- sottili
Ma
zampe
e avrete
(Tav. IX).
Royerella
<
Roccai
Della-Beffaella
mie
le
gentile:
nome
dal
degli scopritori, piccolo Coleottero cieco esclusivo delle grotte del Pugnetto
come
Leptodero
il
oppur
fori, grossi
neri
nutrono s
Fig. 16
Ne
Il
delle
Necro-
(Fig.
16).
Necroforo.
zetti di
Il
pietra:
famiglia
e le loro larve
Al vero
stessa
alla
Silfe della
bestioline e che
mi
un
grida indicandomi
globetto che
le
manda che
si
pongono
dotti:
come vivono?
di che
si
nutrono? perch
si
dati
di
fatto
con moltissime
ipotesi.
Quanti problemi
biologici,
quante
la
natura
ci
Con
cavernicole
sguardo umano?
59
relegate
forse
nelle
mancanza
di
pigmento
pili
meno
quando vediamo che anche fuori di queste sotto pietre profondamente infossate o nei muschi e sotto gli ammassi di foglie morte e infracidite molte
specie hanno occhi ridottissimi ed altre ne sono pure completamente prive
e presentano la stessa mancanza di pigmento? (Fig. 17).
Fig. 17
Piccolo Carabide cieco e senza pigmento che vive sotto strati di foglie morte.
Al vero
vediamo
ne
altri
sotter-
con antenne
elitre
domande senza
rigonfia?
Cosi,
niamo
pensando
indietro.
alle tante
Qualche
pipistrello che
alla
volta a testa all'ingiu e tutto racchiuso nell'ampia mantellina delle sue ali
li
e allora, volando,
calore
il
mangiano
le
li
un
fazzoletto.
Mi
spiega che
mosche. Di
pipistrelli
vato durante
il
cammino a
terra in
due o
60
tre posti.
Leptodero
di
Holienwart
TAVOLA
IX
Finalmente appare
ci
fa
la luce esterna:
il
sole
nelle grotte.
* * *
Mia prima
ed
il
accumulatori
terriccio,
Due
un ambiente adatto
elettrici,
di pietre
di
pezzi di legno
modo che
si
il
con
in ogni senso
le
delle
larve
loro
vastissima
la
sime specie che, solo accidentalmente o perch attirate dal nutrimento, capitano nelle grotte vere e proprie. Cosi pure, pi raramente, esse possono
le
mente nel terreno soprastante e le tane delle talpe e dei conigli dove qualche specie stata pure trovata. Le Roverelle con qualcuno dei Ditteri simili
a Zanzaroni raccolti sul formaggio, vengono alloggiati in
mentre
nell'altra
metto
gli
buio dove
le lascio
un
camera ed
il
meno
vaschetta,
temperatura
una
rigida che
non
alloggio.
all'esterno e
un armadio a muro
miei
allievi
Nell'armadio
meno calda
lo
lastra
zero
possano
muro
la
di quella della
che corrispon-
* * *
Da
la-
Le Roverelle sono
il
61
(Fig.
18).
si
nutriva come
gli
tirata sotto
gradimento, altre
Fig. 18
si
si
trovano
scorgono, attraverso
il
i
terriccio e le pietre,
oppure
le
Una zampina
terra,
spazzola
liscia e
una
fitta
ghe
e pelose
vengono portate
alla
bocca dove
va
le
le
antenne lun-
mascelle ed
Dopo
essersi
palpi ne
spazzolata,
li-
Con
come il
la via
pallidi
steli
delle
muffe ed
ogni resto organico che possa servirle di nutrimento. Spesso nelle sue peregrinazioni essa
si
62
improvvisamente
si
nasconde precipitosamente
si
in qualche screpolatura del terreno. Nella loro cecit, ogni altro essere vi-
sono
si
nemici
Nell'altra vaschetta
intenti a divorare
prendo accorsi
non
estranea
anche
Dolicopoda; spesso
la
tutti
Carabi da
me
Gli Sfodrossi
anche
ma-
trovo
sor-
li
li
lo
tenuti in cattivit.
si
di larve di Ditteri
fin
quasi a scoppiare
Essi, forse
perch
ancora provvisti di piccoli occhietti, sono ancora pi sensibili alla luce che
non le Roverelle e non c' verso di farli uscir fuori dai nascondigli dove
vanno a cacciarsi non appena vengono illuminati. Spesso li trovo radunati
tutti assieme sotto una stessa pietra o, ancor pi di frequente, arrampicati su
di un pezzo di stalagmite. Si sono trovati talmente bene e il nuovo alloggio stato cosi ben accetto che han deposto le uova dalle quali sono
schiuse sei larve ora gi abbastanza grandicelle (Fig. 19). Due uova che
ho potuto isolare mi han dato invece una grande delusione: dopo una settimana si son ricoperte di filolini chiari ed in breve son state invase dalla
muffa. Son curiose le larve: hanno una gran paura degli adulti loro genitori
e se
ne
stanno
sempre
e
specialmente
interrate
in
delle
una passeggiata
si
forma
Certamente
pensavo
non
formaggio mi
esiste
nutrire a centinaia le larve dei Ditteri, preda favorita degli Sfodrossi o per-
63
si
nutrono
zaroni e le Roverelle?
La
risposta a questa
messa
la terra por-
nelle vaschette.
manda umidi
frammenti
verde smeraldo dorati ed abbaglianti: che cosa mai possono essere? Sotto
lente essi
mi rivelano
la loro strana,
Fig. 19
ma
quale?
di Ghiliani.
1
Non certamente un
si
ma
cavernicolo poich
biondo castano
ch'essa di
piti
meno
scuro. Un'intera
un verde magnifico
la
zampa
al
pi di un
mia domanda
e scioglie
64
ad un
a terra nei dintorni e frutto della digestione delle vacche pascolanti. Questo Coleottero
in cerca di
il
nuovo
Geotrupe
cibo,
(Fig. 20).
ma
pistrelli
quando
e,
il
sole sta
per
vie
del
le
a volo, mentre
il
suolo
si
copre di questi
Fig. 20
Il
Geotrupe.
cino all'altro, e
il
si
strati.
cade cosi a
le deiezioni.
Al vero
disarticolata
di elitra
resti e di quelli
si
e migliaia di secoli si
vi-
ammuc-
le
Roverelle ed
altri
Co-
predatori,
trove
di
come
Pugnetto
lo
marciume.
Chiss cosa stanno a fare quaggi al buio
le
bestioline e che
65
mai
al-
meno
in parte rispondere.
Una
serie di piccoli
quante condizioni
mai esausta che cede alle pallide tenere radici i suoi miracolosi succhi minerali. La calda luce del sole e l'ossigeno dell'aria che fan verdi le erbe e le
piante. Poi vengono le mandre di vacche e la verde chioma della terra vien
raccolta, macinata, dissugata.
menta,
si
Le erbe ondeggianti
dissolve e scompone.
resti indigeribili
che
Ma
latte.
non
le
si
la catena continua; gli anelli si legano l'uno all'altro e l'uno senza l'altro
non possono
esistere.
il
pipistrello
con
le
fauci spalancate
Ed
il
Geotrupe
preso, chiuso nella morsa. Luccicano ancora per poco le brillanti elitre di
ner
ghiottite in
una pi nera
non coriaceo
sotto la
le brillanti stelle
scompaiono
in-
Le carni
pu essere
la
il
il
e di digeribile che ci
le carni
ed
il
catena continua.
I
resti
si
nutrono
vermiciattoli
alla vita si
figli
con
Ma
la
svilup-
si
la loro
una
in doppio nutrimento:
e diafane filiformi
mutano
altri es-
Coleotteri
ciechi
da aggiungere
ai loro tessuti
mentre
gli
66
piccoli esseri
che vivono
si
alle
esiste la
morte in natura,
atomi, ad altri
Le materie pi strane, pi impensate, quelle che parrebbero non
avere pi nulla da cedere, tanto sono sfruttate, permettono che pur con esse
si animi un nuovo soffio di vita.
altri
esseri.
E quale
pipistrello,
pu
fornire
cibo del piccolo Coleottero cieco che, a sua volta, ultimo anello della ca-
bruno
ovunque,
Sfodrossi.
mondo
queste!
Ed anche
come
qui,
la lotta spietata
di nutrimento e
un
istante di
pi nell'eternit.
* * *
Spietata lotta
giorno
d'ogni
anche per
noi:
il
fatica.
Ma
quando
la sera,
mi
la
buona notte
ai
miei bambini,
minima occupazione ed
industria delle
il
be-
mio
il
pugno
di terra
nella cantina di
si
ingigantisce e
67
GEMME
LORDURE
fronto possibile
le
pi belle crea-
mondo senza
con-
A. Berlese
coli
tudini,
poco
stabilire.
Il
dono
dell' istinto
meglio
fondate.
stra
di sterco
si
di cui
mellifero privo
il
J.
H. Fabre
CAPITOLO V
GEMME
Il
ser stato
LORDURE
il
non
l'ho visto.
Ma
dev'es-
tutto mattoni e granito, sede del vecchio museo, tutto quel circo equestre
imbalsamato e incartapecorito.
Durante
il
prima che
mente
riflesso in
carri e
brillio e
Un
il
soffio
mosso
dall'aria, colla
esser stato
muta
furgoni
si
devon
ma
il
cielo si dev'esser
d'aria
ridicolo.
un
di
una
falso.
mescolanza di vecchio e di
evidente l'inganno
deve
malinconicamente
vernici tutto
nuova-
qualche cosa come una parvenza di vero, qui all'aperto rivela sotto
letti e le
incam-
non mostrano
cosi
vita.
Sono andato a vederli nella nuova sede; dal magnifico palazzo Carignano dove nacque Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II e dove nel 1861
fu proclamato
il
Regno
essi hanno
San Giovanni.
d'Italia,
71
Qui
le sale
e con-
un infermiere
col termometro.
sminuzzata,
s'
variopinti
fiori
una lunga
sfi-
rivedevo: ecco
ali s'
s' ridotto
ridotti in
li
in squamette, la
giante, e tutta la farina dei bianchi, dei bruni, dei grigi e dei verdi s' di-
Ecco
superbi
Morpho
si riflette
fondo e smagliante del cielo del Surinam. Mi ricordo d'averli veduti nelle
meravigliose tavole a colori della pittrice Maria Sibilla di
tlantico su di
un
veliero
metamorfosi degli
Ecco
d'ogni paese.
Mosche
poi
le
Papilio
nel
l'A-
insetti di
longicaudati
Meriam che
e gli
Ornithoptera
di
Amboina
e della
enormi Libellule
Ed
del colore
ora ecco
una
solidit e
una forma
plastica
da
farli
assomigliare a pietre
li
Le
cassettine
gemme
nizzarono uno di
essi.
ben
si
in
oro ravvivava
mamme
mummie, proprio
come ciondolo o
nel 1900.
uno sfoggio
trocento; armature
12
veni
=:
TAVOLA X
da
preziosi.
e spazzole e raspette
Ma
non
c'
le
minuti e
meno
vistosi
essi
Coleotteri nostrani pi
un
globetto laccato di
un superbo
Fig. 21
globetto ha due
il
la
comunissima Coccinella:
la bestiolina del
la
chiamano
ma
ci sia di utilit.
Madonnina,
bambini.
il
l'allegra
sua
Coleottero pi
vi
fanno strage
battere, in
compagnia
di
una
vespetta,
73
un
Italia,
prima che
Benvenute quindi
Ecco qua un
le graziose Coccinelle.
ben conosciuto da
tutti:
Cetonia dorata. Chi non l'ha vista appoggiata o mezzo nascosta tra
di
una
la
petali
riflessi
dorati essa
ha
elitre
ornate di
Ed
pu
ecco
Cervo volante,
il
il
stare a pari per statura e per aspetto coi migliori campioni esotici della
sua razza. La testa del maschio allargata e nera porta due enormi mandibole
dentate color castano che
gli
Quest'altro,
meno
conosciuto,
nome
il
Fig. 22
la
Al vero
uno
ma
.
il
suo
74
ftto
enormemente sviluppate
titi
femmina
invece ridotto
pensa che
nelle collezioni
un
lo
vede
monti o presso
il
mare, ed a volte
uno strano
si
stridio
trova persino in
abbastanza
citt.
distinto.
* * *
Polifilla,
gono
apparten-
ornamentazione.
Fig. 23
Al vero
Specialmente
capo
quasi sempre o assai ridotte nelle femmine, hanno l'unico scopo dell'abbel-
Hmento
75
Ogni volta che visitando un museo arrivo alle vetrine degli Scarabeidi,
una sempre nuova meraviglia ed ammirazione mi suscitano questi squadroni di stravaganti alabardieri. C' chi porta dritto sul protorace
un
piantato nel bel mezzo del capo (Fig. 23); c' chi
ricurvi e di alte
ture
si
un
alto
sciabolino dentato
lame seghettate.
sottile
all' innanzi,
da guerriero
tutte le pi inverosimili
arma-
cinese.
Fig. 24.
Al vero
no
gli occhi, di
all'indietro
due
mentre
il
pun-
tute.
che esso non possa vivere che su qualche velluto in una vetrina di
liere
gioiel-
Da
vente? Guardo
il
76
gemma
vi-
Oxysternon conspicillatum
Poli lilla
fililo.
TAVOLA
VII
Se non conoscevo
e
suo
nome conosco
sua razza ed
la
diamanti e
gli ori
fiori
suoi costumi
profumati; no,
il
Esso
spazzino!
Un
Poco dopo
ma
il
un
fin dai
Addetto
Geotrupe
Egiziani e
ma
il
al servizio della
come
il
Coprislunaris
, il
comunis-
lo
spazzatura come
Oxysternon
l'
come
le lordure.
per armatura
Non ha
parente d'America,
simile
altro
lo
come
il
sottili
Fig. 25
Umile
suo mestiere
il
ma
pili notevoli.
porta un cornetto alto ed appuntito nel maschio, breve e bifido nella fem-
due protuberanze
femmina queste
lati
triangolari; nel
meno
pronunciate
quasi
svanite
(Fig. 27 e 28).
Le zampe sono
elitre
rossicce orla
il
il
protorace, e pure
Una
frangia di ciglia
77
corno dritto sul capo e la scultura del suo protorace non la cedono per stravaganza a nessuno dei suoi parenti spazzini e stanno a pari col tridente del
Geotrupe Tifeo
(Fig. 26) e
con
le
fago toro.
* * *
Umile
il
il
nome
madre
e,
le
foglie,
compare
le
raccogliere
il
prodigate
alla
cure
le
le
ma
prole
stalle e
lo
sterco
viveri
Fig. 26
Al vero
78
ma
si
viveri e
e,
li
sole,
banchetta.
Consumata
Copride lunare
il
da
sfruttare.
nuovamente
cosi di festino
pensa
al
piti
pancia
alla propria
ma
ai
figli.
di
profondit.
di
Gli
Fig. 27
sterri
zampe
una
cosi scavata;
pavimento e parte
sterco.
La
delle
non
sale su a raccogliere
il
il
nutrimento per
il
sui
crolli
vengono coperti
ciata, e
pareti
dimensioni
le
di
uno
suolo
necessarie:
viene spia-
due minatori;
il
strato feltroso di
si
79
le
Un
zampa
sporgenze. La
colpettino di
gobbe e
le
pasta vien lavorata, rimestata, battuta e mondata con cura per una
mana, dopo
di
sapienti colpetti e
mai
zampe
un
blocchetto
a poco pel
che sotto
setti-
anteriori
Il
a colpi di pollice.
dello,
il
Ma
mentre
lo scultore
pili
alla creta
da modellare
un mo-
Fig. 28
Il
Copride nato
Una
Ora
la
madre
culla
si
infinita
cura
mit; e la
sitare
un
madre
sono rialzati
un uovo appuntito
alla
un
altro
sua estre-
altro uovo.
80
ne
l'altro e la cella
quasi
un nido con
le
due
al-
sor-
scuro.
La
una
ma
all'estremit
superiore,
proprio
costituita
da
come
sopra la
feltro e attra-
verso questo feltro passa l'aria necessaria all'uovo ed alla futura larva.
Ad
il
* * *
Fuori fa caldo e
il
mamma
con cura;
le screpolature
gli
mamma
Non
la nidiata.
ispeziona continuamente
pap
Ogni principio
al buio,
si
li
essi
li
figli
tamorfosi mentre
figli
nel
mondo
le
poche raggiungono
grandi figliolanze di
madre
altri
insetti,
alla ventura,
abbandonate sempre
sono decimate e solo
ultimi stadi.
gli
ma
e,
briciola di nu-
una
odono
il
cibo ai
figlioli
il
non potrebbe
pili nutrirsi e
perirebbe.
81
madre,
la
non
le
una
tasca sotto
mamma
una
essa
non odono pi
essi
il
questi
si
rammollisce e
Pap
il
mamma,
gli insetti
le
della
nato
protorace e
il
delle
mandibole dei
figli
ma
gli ovoidi.
le
il
guscio di
le
E dopo
la
mamma
figli
padre e
figliale:
questi se ne
* * *
naeus
il
esotici sta
cartellino porta
umile e modesto
il
nome
ottima
mamma
e di
il
scientifico
ma
gemme
dei
Pha-
e la data e
buon pap.
82
NEMICI NASCOSTI
mormo-
mo un
una
storia
da
un
tranquille,
pini
J.
soffrirne
H. Fabee
CAPITOLO VI
Tra
insetti
gli
NEMICI NASCOSTI
pochissime sono
le
specie
utili,
innumerevoli quelle
pi o
meno
ha
suo o
il
il
mondo
vege-
ben
logico che ci
interessi di questi
si
nemici nascosti.
una
rami
si
ricca
le
da mi-
chioma verde e
foglie ingialliscono e
ci
i
di milioni di
ed
come legname da
costruzione, farine
ai prodotti di queste
e paste.
la vita dei
mezzi
pili efficaci
essi:
danno
per quest'altro
si
va a scovare
e
si
si
cercano
trova
il
ed
asfissianti,
tati nella
guerra contro
Una
gli insetti
nocivi e spesso
studiati, provati
risultati
il
suo
gas velenosi
ed adot-
sono meravigliosi.
85
(fig.
29),
abiti
ridicoli
come
il
un perdere tempo
in in-
al loro
che
allo studioso
essi forse si
manca il pane, se
di frutta possono ben dire un grazie anche
raffigurano ancora come un buffo signore che
3o
Fig. 29
Sotto
il
dell'Istituto
le
uova
che spesso
l'insetto in prigionia
insetti conosciuti
vengono
man mano
non
ed osservate
ci
il
di
gli
le
minime
lascia scorgere.
studiati.
ortaggi;
casualmente
86
ci
indiffe-
essere
quest'altro
particola-
atomo
piccolo
infinitamente ingranditi
sulle nostre
setti dallo
il
domani
sconosciuto
da lontane
immuni.
re-
il
matto
>
riempiono centinaia e
entomologica
si
arricchisce
ogni anno di migliaia e migliaia di memorie degli studiosi di ogni parte del
mondo,
ma
nome
si
insetti
sono
ancora
87
il
Ma
il
di
un numero
cosi
si
gli altri,
normalmente, non
il
sa che
solo o
sa nulla di nulla.
si
* * *
Qualche cosa
pi sa
di
il
razzate bestioline, nel suo interesse, nei suoi campi, nelle sue vigne, nel suo
granaio: egli sa che quel piccolo granello lucente verde dorato o d'un az-
Fig. 30
Il
Al vero
ad un elefante in miniatura,
che
gli
il
sigaraio.
I
cattivo sigaraio,
la vegetazione si arresta,
vendemmia
(Fig. 30).
grappoli
Rinchite o punteruolo
31).
ma
si
lui
i
quando
addio allora
Calandra
provvisto
di
quattro millime-
il
non
un tondo
naso lungo
bocca con
le
Coleotte-
88
piantato in mezzo
il
foro
Il piti
anche
Questi dal
seccano,
si
tri,
il
numeroso,
gliati:
fa rassomigliare
lo
il
muso
assottigliato
ciole: la
allungate
color
nocciola,
una vicino all'altra e formanti una graziosa pelliccetta. Dal capo semisferico, tra un occhietto e l'altro spunta il rostro sottilissimo e ricurvo all'ingi sul quale sono inserite le due antenne, il cui primo articolo assai
lungo e gli ultimi tre sono ingrossati e formano una mazzetta rigonfia (Taposte
il
depone
le
uova,
il
pria prole nelle grasse provviste protette dal durissimo cofanetto della nocciola
lina, preferisce le
ghiande e
trivel-
le castagne.
nocciola o
Fig. 31
d'aver sotto
si
denti
certi
prima
di noi
Che
se
ne fa
il
Da maggio
a giugno non
di
zampe
posteriori,
la
suoi
i
buona
il
mamma
rostro,
ma
figli
arrampicato sui
frutti
normalmente
il
dritto all'innanzi.
minciano sul duro guscio del frutto ad incidere e a forare. La piccola scodellina cosi principiata e scavata viene
sempre
pili
approfondita e
lo strato
89
di un capello. Un po' di .riposo, sempre in quella scomoda posizione, un tremulo palpar delle antenne sul duro guscio del frutto e poi la trivellina s'affonda ancora, sempre pi, ormai immersa nella tenera polpa; e la trapanazione continua lenta ma sicura fino a che non incontrato il fondo del cofanetto nel punto dove la bianca mandorla riceve l'umore nutritivo direttamente dal picciuolo ove attaccata. Ora il sottile trapano viene adagio
adagio sollevato e
tolto, e
madre
se
deposto.
madre
posto da un'altra
un uovo vien
Il
met agosto
fatto passare
le
il
e la trivellina ricomincia
de-
il
un uovo
suo lavoro.
il
si
e,
lasciano cadere
ragazzino che
le
raccoglie e
il
le
il
ma
Curculionidi non
si
le
prima
dei balanini
da
frutto; questa
si
accontenta di
un
mezzo
alla fronte.
si
salvano
si
attaccati
essi
pure
* * *
Quando
non
morte sotto
tu
cammini
in
un bosco
o in
una
foresta,
il
grave silenzio
rotto
i
rumore quasi
indistinto, nell'ombrosa
il
il
picchiar ripetuto del picchio che col lungo becco aguzzo va in cerca di qual-
le cortecce.
Eppure a milioni
senso
il
insetti
strano
90
il
ridotti
un giorno
morte
come
lo
chiamavano
Fig. 32
Ma
il
tarlo,
Anobio (orologio
Al vero =
come
della
della morte).
1
rumore
in polvere
dall' orologio
udire
dell'insonnia
di
come
le
degli Elateridi (Fig. 34) e dei Buprestidi, cosi brillanti ed eleganti questi ul-
mina
a destra)
e
c' chi si
affonda nelle
bui cunicoli e
gli
gemme
e le foglie gi
91
tutti
sono
ter-
Fig. 33
Bostrico cappuccino.
Al vero
Dove sono
giungono
le
arrivati
irrimediabilmente
il
danno ed
intere foreste sono cosi spogliate della verde chioma, dissanguate e rose in-
Quante
prima fronzuti
si
e fiorenti!
Ora
essi
alzano al cielo
le
al-
nude
braccia dei rami secchi: a brandelli cade la corteccia e tu vedi fori e forellini e
contro odi
un cupo rimbombo
di legno
Ma
cavo e
buone
al
piede
si
aprono caverne
finit di alberi
ancora verdi
ro-
qualche topo.
prima linea
le
fine.
Fig. 34
Al vero
Elateride.
I
92
riflessi metallici,
divoratrici di
gemme
e gli Ilesini le cui gallerie larvali sono scavate con curiosi ghirigori fra la
corteccia e
il
si
addentrano;
Cervi volanti
le cui
grosse larve scavano profonde e larghe gallerie nelle quercie, alcuni Lamelli-
corni e
Fig. 35
La Melasoma
Al vero
del pioppo.
1
* * *
Ma
pi di
gicorni che,
visti di
tutti
come
dice
nome,
il
e,
si
Coleotteri lon-
da noi
hanno un aspetto
elegantis-
certamente tra
lezionisti.
piti
L'Acantocino
edile,
sono
essi
l'intero corpo.
L'Aromia moscata
sui salici e la
ponevano
nelle tabacchiere a
naso.
93
profumare
tabacco da
Le Saperde,
di cui
elitre
di
un
ai pioppi, pre-
comune Cerambice
il
zigrinato
cinquanta
eroe
milli-
le
sue larve
Fig. 36
un
TI
ma
la pi
superba di
orlate
Cosi
belli,
si
trova,
ma non
frequentemente, sui
salici.
eleganti ed ornati,
nostri peggiori
si
pu
salici,
da questi
Coleotteri.
94
nelle
screpolature
della
Al vero
TAVOLA
XIII
da
altri insetti e le
dono s'ingrossano a poco a poco e vivono spesso per anni a spese degli
beri alterandone le funzioni organiche e
pure un
tale
causandone spesso
ma
la
al-
morte op-
corrose e mi-
nate da esse cadono facilmente abbattute dai forti venti e dai cicloni.
strozzati
e
Fig. 3?
Larva
di
sei o sette
segmenti (Fig.
37).
Le
sono essere digerite solamente grazie a fermenti del loro stomaco cosi potenti
da
trimento.
* * *
Immaginate
d'essere nei
panni o
meglio
nella
cieco
sordo,
senza
gambe
pelle
un
della
piccola
tenero, delicato
vivi
E
luto con
rodere, rodere, rodere notte e giorno e giorno e notte nel buio asso-
un magro
e povero nutrimento, e
sempre
95
met
che
il
verso
sottile
il
un uovo
ma
tre anni,
alla
la corteccia esterna,
mente un
sottile velo
e cieco e
luminoso
il
il
vostro
il
mondo buio
sottile velo di
sente
mondo
pu
sotto e che
fare di voi
da un momento
all'altro
un
ghiotto
boccone.
Un
ma
un
avanzi legnosi e di
solo
allora,
la pelle
il
premuta
finalmente,
lento
siete
mutamento che
e gonfiata dagli
umori
interni finalmente si lacera e spacca e voi uscite dalla vecchia spoglia sotto
forma
pupa immobile
di
Oh
E
e dormente.
terribile sogno!
il
finalmente arriva
vi fascia,
il
La
si
mente uscire
un duro
tardi,
rassodato, e
guscio o scheletro
esterno,
racchiuso
voi
potrete
ma
una
in
final-
bianco
fiore
di
sambuco,
ma
per
qualche mese di gioia e di libert sono occorsi tre anni, tre lunghi anni
di angosciosa prigionia.
allora, se
tivo, allora
d'insetti
ed
non sarete gi
forse arriver
egli,
il
stato divorato
da qualche uccellaccio
cat-
96
acetico
e,
disposte
zampe
ai magnifici
Carabi,
alle splendenti
un
incollato su di
Oppure
vostri misfatti ai
e nel
osservato e studiato.
* * *
Ma
forse
non incontrerete
l'uccellaccio
cattivo o
il
ragazzetto e lo
Come
infuocate, e
come
il
Ditisco nuo-
felici sulle
ubriacheranno
le
miglia; tranquillo
come voi
il
il
mamma
Balanino pianter
Copride cureranno
il
la fa-
frutto, le
pancia e
il
benessere
dell'
97
uomo,
il
ma
anche
a nutrimento
APPENDICE
Chi invece, alla vista di un animale gradito per la raccolta non sente
altro che l'avido impulso dell'uccidere
e del prendere, non ha nessuna idea
Dott.
Egeb
Gli insetti
si
distinguono fra
gli altri
Insetti.
II
mente
tre
Il
- Il
Capo con
le
gli occhi.
ali
volte mancanti.
Ili
Fig. 38
Il
Schema
di insetto.
un
cervello, posto
superiormente
al
verso
il
101
il
attra-
priamente sangue, e
al quale,
La
ed
la parte anteriore
l'altro, ritorna.
respirazione, in generale
aerea,
si
lati
del corpo
Fig. 39
di ghiandole
i)
Schema
Intestino
ce)
Cervello
o)
(salivari ecc.)
ed un
si-
(Fig. 39).
stema nervoso
un tubo
c)
s)
g)
un
insetto,
si-
Gli insetti, dopo lo sviluppo embrionale che avviene nell' uovo, pas-
profonde dopo
le
meno
o di immagine. Alcuni insetti escono dall'uovo con la forma gi simile, statura esclusa, all'adulto e non hanno quindi vere e proprie metamorfosi,
come avviene
come ad esempio
le
Cavallette,
hanno
mancanza
di
ali.
Altri ancora
di
dantemente,
si
trasforma in
si
mente, sfarfaller l'adulto come avviene per esempio nelle Farfalle e nei
Coleotteri.
102
giovani, statura
ali;
Ordine
III:
I:
Proturi.
Tisanuri (esempio
Fig. 40
il
Fig. 41
Cavalletta.
sempre
alati),
simili all'adulto
ma
ali).
(es.
la
Mantide
religiosa)
Fig. 43
biotteri
Fig. 44
Cimice.
X: Dermatteri
Corrodenti
(es. le
XIII: Mallofagi
pidocchio dell'uomo)
XVII: Odonati
XV:
(es.
Fig. 45
Farfalla.
pidocchi pollini)
Plecotteri
103
IX:
XI: Zoratteri
(es.
XVIII: Tisanotteri
Fig. 4?
Ape.
Em-
Maggiolino.
XII:
(es.
l'effemera)
il
XIX: Emitteri
Fig. 46
VII: Or-
XIV: Anopluri
XVI: Efemerotteri
V: Mantoi-
termiti)
(es. le
forficule o forbicine)
(es.
insetto stecco)
Vili: Isotteri
(es.
scarafaggi)
le blatte o
VI: Fasmoidei
(es.
Libellula.
Fig. 42
a)
senza
II:
Pesciolino d'argento.
Con metamorfosi:
Mosca.
2AMPA
Fig. 48
104
L.).
b)
d'aspetto
quindi in Immagine).
XXV:
Strepsitteri
XXVII:
Ditteri
friganea)
(es.
Coleotteri
(es.
XXI: Mecotteri
(es.
mo-
XXIII: Lepidotteri
(es.
il
XXVI: Imenotteri
(es.
XXVIII: Afanitteri
(es.
XXIV:
formicaleone)
(es.
XXII: Tricotteri
vespe e formiche)
(es,
la pulce).
nome
insetti
tri
volgarmente detti
Coleotteri,
ala. I
per
non volano,
due ali
il
le ali posteriori
gate, coperte e
come inguainate
Coleotteri
sta
il
e,
il
tra
massimo
la
al-
quando
ali,
jiteqv
gli
riconoscono
fodero-guaina e da
si
membranose
Scarabei,
e cio dall'uovo
le
(Fig. 48).
schiude la
di sviluppo, si trasforma in
Pupa. Que-
Le dimensioni
da meno
mondo
di
un millimetro
ai
Dinaste ercole
l'esotico
degli insetti.
descritte e in
all'agricoltura,
Coleotteri
Italia
un paio
per prendere
105
Coleotteri nascosti in
Un
fiori
erbe.
e che
si
Coleotteri
le
che
manico pi lungo.
Un
ferro;
uno
di questi
da un dischetto
gomma
da una semplice
aspiratore costituito
un tappo
chiusa superiormente da
attraverso
il
bottiglietta
un tubo
di
ed aspirando fortemente,
piccoli Coleotteri
vengono aspirati
un
bottiglietta
le dita e
che
la loro piccolezza
si
non
Coll'aspiratore
si
rovinerebbero (Fig.
dall'altro
da una
si
tubo
raccol-
potrebbero agevolmente
metallica. Serve
immagine o adulto
pupa
Fig. 49'
L.).
Dall'uovo nasce la larva che dopo diverse mute. (I, II, III) raggiunge la maturit
e si trasforma in pupa > dalla quale schiude l'< immagine o adulto.
106
per setacciare
morte ed
le foglie
detriti
detriti
dopo
vegetali che
si
E pure
setaccia.
ed
il
trovano ai piedi
quando
si
necessaria
si
pone
sotto al crivello
nascondono tra
si
il
tronco
terriccio.
Se
si
per
il
un batufolo
non ab-
biano a patire la mancanza di umidit. Cosi pure occorre badare a non mettere assieme agli altri
si
vanno tenuti
isolati.
casa
tina e
si
ben
uno
un
strato di
le
dieci centimetri
ed anche pi di sabbia
gli insetti di
un
piatto fondo
Se invece
si
collezione, oc-
un
il
inutile
il
raccogliere ed
infilzate
preciso
e crudele
magari ancora in
vita!
Se
si
fanno
da
una
cerini!
Per uccidere
gli
di legno
due
non appena
catturati in
terzi di briciole di
sughero o di segatura
un
dove
sia
mancanza
di questo, di benzina.
Coleotteri
si
tro-
sotto
un
tela
bianca. Dovete cercare lungo le rive dei fiumi, sotto le pietre, sotto le cor-
107
un
tecce gi
piccoli
sollevate,
specie
il
detriti vegetali
si
atti-
rano anche con esche poste su pezzi di carta (mai entro bicchieri interrati
si pu ritornare nelle grotte o se non si ritrovano, molti insetti
non potendone uscire muoiono). Queste esche sono il formaggio di
dove, se non
cadono
odore molto
forte, piccoli
le
si
Una
di esse
da
mente pratico
gli
ritorna
si
fatti uscire
fatta
dai
dopo
loro
le
inondazioni
nascondigli
le
trascinati
dalla corrente vengono poi rigettati sulle rive assieme coi detriti vegetali d'o-
gni genere. Si trovano cos specie assai rare ed altre portate fin
li
dalle
mammiferi
si
monta-
crivello.
degli uccelli.
il
pescano col
retino.
un quadernetto la
data della caccia, il luogo preciso con tutte quelle altre indicazioni utili come
orientamento dei luoghi, altitudine, stato atmosferico, umidit o meno della
Ovunque
localit ecc.
Se durante
fiume non
in
un
si
modo che
un
bosco.
Coleotteri.
via constatazione che siano realmente morti, preparati prima di essere messi
108
dopo
la
caccia
anche dopo
te-
nuti nelle boccette ben tappate grazie all'etere acetico) occorre preparare
Coleotteri in
modo che
zampe
le
simmetricamente intorno
lasciar scorgere
con
zarli
le
da acquerello
nellini
grosse specie,
ma
Dopo
e degli aghi.
con
l'altro
Della
insetti
nome
col
Beffae,
infil-
usa per
essi
facil-
spilli
procu-
difficile
su
spilli
altri
infilzati
1909. 8
se femmina
se maschio,
Breuning. |
Gli
nome
del
inflatus,
Kr;
il
non
si
dei Coleotteri.
la
raccoglitore.
ab.
uno
cartellini
di che, io consiglio di
due
si
uopo
tal
mente rovinano
modo da
al
Alpi Graie,
un
coll'altro
si
si
possano piantare
con
gli spilli
faci-
un angolo un
tubetto conte-
come
tifugo
mirbano o
l'essenza di
il
un poco
di pol-
Quando
un
coprire
il
una
recipiente con
mal
disposti e
da
lastra di vetro.
filtro
si
ri-
Dopo ventiquattro
ore
rammollite
vuole
si
si
le
possono
giunture
le
zampe
Nella collezione
si
di
benzina o di etere
sol-
in qusti liquidi.
109
ben
le
anche
sigillati
la larva e la
pupa
le foglie corrose
da
come
insetti,
danneggiati ecc.
frutti e legni
le
Coleotteri in particolare.
Insetti di
Antonio Berlese,
Editrice Lombarda).
Sui costumi e
Souoenirs entomologiques di
J.
H. Fabre
da C.
Si-
Sui Coleotteri non esiste in Italia alcuna opera seria di carattere non
esclusivamente scientifico.
ma
mole e
tivo di piccola
all'estero.
partie
manca
tuttora
Tra queste
Cooptres
Marie Planet
>
una buona opera di carattere divulgaprezzo accessibile come invece ne esistono molte
di
cito
in Italia
di L. Fairmaire nella
(Parigi,
1923, les
Remy
fls
nuova edizione
la
Trance,
rifatta
8"
da Louis-
France. volumi
5-6, di
Questi due
libri
Perrier (Parigi,
anche in
a colori sono
le
Italia.
1935,
Librairie
Delagrave).
voli.
Fauna
In Italia poi la
gata Liguria
nui e
le
9),
pubblica
Memorie
il
Bollettino Entomologico
>.
no
numeri an-
INDICI
INDICE
Prefazione
Capitolo
I.
La Cicindela
III.
IV.
V.
VI.
Appendice.
dei
campi
Sommergibile Volante
>
>
23
Carabo Estinto
II. - Il
p.
>
35
Nelle grotte
5i
Gemme
>
69
83
>
99
Il
e lordure
nemici nascosti
Caratteri generali degli Insetti e loro classificazione.
Ca-
Bibliografa
....
campi
copertina
I.
Larva
II.
Pupa
III.
IV.
Carabo
(spaccato)
di
campi
16
Olimpia
V.
Callisto lunato
VI.
Ditisco
VII.
Apparato digerente
di
>
20
28
> 32
marginale
p. 12
Cicindela
40
> 43
VIII.
56
IX.
Leptodero di Hohenwart
>
60
X.
XI.
Polifilla f ullo
XII.
XIII.
113
>
72
>
76
>
88
>
94
FINITO DI STAMPARE
NOVEMBRE
S.A.T.E.T.
1942-XXI