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il fatto
Dal giro daffari dei neomelodici al pizzo imposto sotto forma di pubblicit La Guardia di finanza stima un fatturato non dichiarato di 200milioni annui
LE INCHIESTE DI AVVENIRE
ASSALTO ALLETERE
DA MILANO NELLO SCAVO
elelibera, TeleTorre, Julie News. Le hanno zittite di nuovo. Stavolta bastato distruggere i ripetitori sul Monte Faito, nella notte tra il 14 e il 15 luglio. Le emittenti del gruppo napoletano "julieitalia" hanno perso per giorni un bacino di cinque milioni di telespettatori: 60 mila euro il danno agli impianti, pi i mancati introiti commerciali a causa del black-out. Ispiratore e consulente legale del network campano Lucio Varriale, un avvocato che da anni denuncia telecamorra. Con uno degli ultimi esposti, attraverso le rilevazioni di un tecnico di fiducia, Varriale ha impedito ad una serie di emittenti in odore di clan di acquisire con falsa documentazione, estorsione, minacce, calunnie ed altri metodi tipici della criminalit organizzata, frequenze in analogico spiega da trasformare poi in digitale terrestre al momento dello switch off, del valore di decine di milioni di euro. Le verifiche sul campo le fece Antonio Perugino, che attrezz la sua auto in modo da mappare quartiere per quartiere, citt per citt, la geografia delle reti campane. Una notte il tecnico venne aggredito in casa, con la famiglia che rest in balia di sconosciuti per ore. I malviventi se andarono via senza prendere soldi n gioielli. Tra pionieri delletere in salsa camorrista cera il boss Vincenzo Oliviero, ucciso nel 2007. Quattro anni prima, quando imperversava la faida che opponeva i Birra-Iacomino agli Ascione-Papale, Oliviero gestiva unemittente abusiva che gli serviva per trasmettere agli affiliati messaggi in codice. Gli interessi in ballo non sono solo economici. Decine di canali partenopei vivono di televendite e cantanti neomelodici, che in molti casi vuol dire fare un sacco di soldi alimentando il consenso intorno ai malamente. Da Scampia ai Quartieri Spagnoli, da Forcella alla Sanit, il palinsesto di queste tv il principale veicolo dellintrattenimento domestico. Senza, il business dei neomelodici non
IL CASO
Tra le star dei neomelodici finitI nelle maglie della giustizia c Lello Liberti, indagato nellambito dellinchiesta sui clan di Ercolano per concorso in istigazione a delinquere. Liberti autore dei "Il capoclan". Per lui la Procura aveva chiesto larresto, non concesso per dal gip. Secondo i pm, la canzone induce a ritenere che la camorra sia un fenomeno positivo, una fonte di sostentamento per le famiglie povere e sfortunate. Liberti, in particolare, canta che per onore il capoclan nasconde la verita. Anzi un uomo serio, non vero che cattivo. Per i pm, inoltre, la canzone spinge a ritenere giusto lomicidio di chi tradisce o si pente.
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promuovere la cultura camorristica e creare nuovi posti di lavoro grazie a un indotto di tutto rispetto, annota Alessandro De Pascale, giornalista campano che ha ricostruito intrecci, affari, alleanze e guerre tra clan delletere nel documentato libro inchiesta "Telecamorra", edito da Lantana. Gi nel 2008 gli inquirenti partenopei misero i sigilli a svariate televisioni accusate di truffa aggravaNel 2008 le prime inchieste dello Stato, emissione sulle emittenti che illegalmente ta ai danniper operazioni inesidi fatture stenti, falso ideologico in atto ottenevano fondi pubblici pubblico. Attraverso una rete di Lavvocato che ha rivelato strutture societarie, le tv percepivano finanziamenti pubblici sii meccanismi dei clan: mulando contratti di lavoro giorMetodi criminali nalistico e facendo ricorso a spese inesistenti. Sette funzionari per ottenere le licenze pubblici, accusati di aver chiuso un occhio, finirono indagati. Mettere le mani su una tv significa anche sarebbe esploso. Secondo stime della moltiplicare gli introiti del "pizzo". In uGuardia di finanza il giro daffari in nero na recente indagine della magistratura di non inferiore ai 200 milioni di euro lanNapoli emerso che gli affiliati a una fano, con una evasione fiscale di circa 80 miglia criminale partenopea raccconta milioni di euro. Per unora di telepromoDe Pascale , quando praticavano le ezioni o di video musicali si pagano dagli storsioni ai danni dei commercianti, li ob80 ai 400 euro. La media nelle reti cambligavano a comprare, a peso doro, spapane di circa 200 euro (senza fattura): zi pubblicitari su unemittente a loro colcio 4.800 euro al giorno, ovvero 1,75milegata. Di inchieste aperte ce ne sono lioni allanno. Il 4 luglio, quando stato ammanettamolte. Il digitale terrestre osserva uno to con altri 22 del clan Gionta, Tony Marciano non ha perso laplomb da popstar dei quartieri. Se faccio un concerto neanche vengono tutte queste telecamere. Lui che grazie ai continui passaggi sulle reti televisive compiacenti irStop al business rideva i pentiti con uno dei formidabili successi suburbani: Nun ciamm ardelle frequenze rennere. Gi, non ci dobbiamo arrenPrevisto solo dere intonava Tony. Proprio lui, che nel corso delle trasmissioni televisive e dulaffitto, rante le acclamate esibizioni ai ricevima il mercato menti di nozze, riservava ai collaboratori di giustizia rime di grande succesnon decolla so: Hanno perso lomert, non mi faranno perdere la dignit. La Campania la terza regione dItalia, DA MILANO dopo Lombardia e Lazio, per numero di GIACOMO GAMBASSI licenze. Prima del digitale si contavano unemittente di 77 emittenti tv e 165 radio locali in regoRagusa che ha la oltre a una schiera indefinita di reti ascritto la storia busive. Le emittenti che hanno ottenuto della televisione in Italia. Tele frequenze in digitale sono 58 (ma i caleiblea che a met degli anni nali locali visibili sono in tutto 187) a cui Settanta occupa tre frequense ne aggiungono altri 8 satellitari. Se non manca chi con fatica prova a laze fra le decine libere in tutta vorare correttamente, resta il fatto che la Penisola e, iniziando a trail comparto economico in grado di smettere, rompe il monopolio generare un diffuso consenso sociale, Rai delletere. Quando il suo
runo De Vita il patron di Tele Ambiente, emittente del Centro Italia. stato tra i pochissimi impresari televisivi a denunciare gi anni fa i meccanismi di "telecamorra", dando il via a una serie di inchieste della magistratura. Dopo dieci anni di "blackout" Tele Ambiente tornata a trasmettere in Campania. Un mese fa stato danneggiato il ripetitore di "Julie Italia" sul Monte Faito. A voi cosa accaduto? Per due volte siamo stati silenziati con il furto dei trasmettitori. Tanto che a un certo punto abbiamo smesso di andare in onda in Campania, dove siamo tornati dopo dieci anni grazie al digitale terrestre. Pur-
troppo si tratta di un fenomeno complesso. Peraltro i clan hanno usato il giro di emittenti locali per costruire personaggi, nel caso dei neomelodici, su cui lucrare e consolidare la cultura camorristica. Tutto questo avvenuto per anni allinterno di un sistema di mercato malavitoso. Peraltro le televisioni venivano usate come mezzo di comunicazione occulto, per mandare messaggi in carcere o per comunicare con i latitanti. Come funziona "telecamorra"? Uno dei sistemi pi diffusi era loccupazione della frequenza. Per esempio avviavi un canale su Napoli, poco dopo il segnale veniva occupato abusivamente da unaltra emittente, oppure la frequenza veniva accecata da interferenze apposi-
le norme
tamente create. Questa operazione mandava in crisi lazienda: senza visibilit si perdeva pubblicit e senza pubblicit si finisce sul lastrico. Due le vie duscita: immancabilmente arrivava in ufficio un "amico" che ti proponeva di vendergli la frequenza a prezzo stracciato, oppure veniva proposto il pagamento di una specie di riscatto per riavere libero il proprio canale. E nessuno si accorgeva di nulla? Se certe cose accadono per assenza di controlli da parte di chi preposto. Altre volte succedeva che dopo aver presentato denuncia, il Ministero delle Telecomunicazioni inviava i suoi funzionari a verificare. Stranamente, nello stesso giorno delle ispezioni le interferenze cessavano, come se qualcuno sapesse per tempo dellimminente arrivo degli ispettori. una specialit partenopea? Ad essere onesti il fenomeno comune ad altre zone dItalia, in Sicilia come in alcune regioni del Centro. La differenza campana nei metodi, espliciti e plateali, mentre altrove i meccanismi sono pi subdoli. Io stesso ho dovuto affrontare guai in parecchie Regioni per non aver accettato n i sistemi malavitosi, n la corruttela dei funzionari pubblici. La nuova tecnologia ha modificato i "rapporti di forza" nella guerra per le tv locali? Il digitale terrestre ha scombussolato tutto. In campo non ci sono pi soggetti piccoli e questo ha emarginato i clan che puntavano sulle "azioni di disturbo". Semmai i boss diventano essi stessi, magari attraverso prestanome, impresari televisivi. Nello Scavo
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