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La societ spartana Nel Peloponneso la minoranza degli invasori dorici non si mescol con le popolazioni locali assoggettate, ma si mantenne

nella posizione di un esercito in armi in un paese occupato. La casta dominante degli Spartiati viveva alle spalle degli Iloti, servi della gleba, privi di diritti civili e politici), ma doveva pagare il prezzo del suo privilegio col sacrificio di ogni altra attivit ed esigenza al servizio militare, perch il suo predominio poteva essere mantenuto solo collintimidazione e con la violenza. Lordinamento spartano che la tradizione attribuiva a Licurgo, ma che non pot essere opera di un solo legislatore e si venne invece perfezionando attraverso una lunga evoluzione - era fondato sulluguaglianza dei privilegiati, che esprimevano la loro volont attraverso lApella, ed era retto da due re, il cui potere effettivo era molto limitato dalla sorveglianza e dal consiglio dei gheronti e degli efori. In sostanza il regime affidava solidalmente allintera casta dominante il compito di governare e di custodire le tradizioni, e mirava ad impedire che un solo individuo, magari rendendosi interprete delle esigenze delle classi subalterne, riuscisse a impadronirsi del potere. Lo stato lacedemone fu eminentemente conservatore, perch qualsiasi innovazione di rilievo avrebbe irrimediabilmente compromesso il predominio degli Spartiati. Molto pi ricca di sviluppi fu invece la societ ateniese, non perch la dominazione degli aristocratici, affermatasi in Attica, fosse pi egualitaria di quella degli Spartiati, ma perch lo stato ateniese, meno solido e compatto, non riusc ad evitare quelle trasformazioni economico-sociali che dovevano necessariamente tradursi col tempo anche in un rovesciamento della situazione politica. La repubblica aristocratica ateniese e le riforme di Solone Levoluzione dello stato ateniese inizi nella seconda met del VII secolo con la codificazione scritta delle leggi ad opera di Draconte, ma conobbe le sue tappe pi significative lungo lintero corso del sec. VI. Larconte Solone abol i debiti contratti dai piccoli agricoltori e ripart la societ dellAttica in quattro classi, definite in base alla rendita fondiaria e tenute alladempimento degli obblighi militari e fiscali in proporzione del rispettivo censo; ai maggiori oneri corrispondevano per maggiori diritti nellesercizio del potere. Pi tardi Pisistrato e Ippia, sia pure instaurando un regime di moderata tirannide, seppero meglio interpretare, specialmente nella politica estera, le esigenze degli ambienti commerciali e industriali che andavano assumendo un notevole peso. Infine larconte Clistene oper una complessa riforma, che pu dirsi sostanzialmente democratica, anche se conservava alle classi pi abbienti il privilegio, gi sanzionato da Solone, di accedere alle massime magistrature. Alla base della riforma di Clistene stava la ripartizione dellAttica in dieci trib territoriali. Ognuna di esse comprendeva un distretto della Diacria, uno della Pedia e uno della Paralla: in tal modo ogni trib rispecchiava fedelmente la composizione geografica, e quindi anche economica e sociale, dellintera penisola.

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