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17/02/13

Camera.it - Documenti - Temi dell'Attivit parlamentare

DOCUMENTI
Temi dell'attivit Parlamentare
Ambiente, territorio e protezione civile

LUnione europea pone le politiche ambientali al centro di una nuova strategia di sviluppo basata sulla sostenibilit e sulluso efficiente delle risorse. In questa prospettiva lambiente acquisisce una nuova centralit e, nel contempo, assume un carattere trasversale alle altre politiche pubbliche, prime tra tutte le politiche territoriali ed energetiche. Del rafforzamento dellimpegno politico verso lo sviluppo sostenibile globale e della transizione verso uneconomia verde si , altres, discusso in sede di Conferenza delle Nazioni unite Rio +20 svoltasi nel mese di giugno 2012. Nella XVI legislatura, il Parlamento ha avuto modo di dibattere di tali tematiche in occasione dellesame - nella cosiddetta fase ascendente di alcuni atti europei concernenti le questioni dei cambiamenti climatici (ad esempio il cd. pacchetto clima-energia), dellenergia e della gestione dei rifiuti (ad esempio la relazione sulla Strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti e la Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse), nonch nellesame di alcuni provvedimenti normativi adottati in recepimento della normativa europea e nello svolgimento di unintensa attivit conoscitiva e di indirizzo e controllo. La produzione normativa della XVI legislatura in materia di politiche ambientali e territoriali prevalentemente contenuta in decreti legge e decreti legislativi, questi ultimi emanati in attuazione di deleghe anche al fine di adeguare lordinamento nazionale alla legislazione europea. Tali provvedimenti sono stati sostanzialmente modificati nel corso dellesame parlamentare. Una nuova considerazione delle tematiche ambientali presente anche nellesame dei pi recenti documenti di bilancio (eco bilancio ed eco rendiconto) e nellambito dei documenti di economia e finanza (DEF), che recano specifiche sezioni dedicate proprio allo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (cd. Allegato Kyoto). Ciononostante, le risorse finanziarie destinate alle politiche ambientali hanno subito una costante diminuzione nel corso della legislatura nellambito delle riduzioni operate dalle manovre di finanza pubblica che si sono susseguite. Risorse ad hoc sono state ovviamente dirette a fronteggiare le numerose emergenze sul territorio nazionale. Le tutela dellambiente Nel corso della legislatura sono state approvate numerose modifiche al d.lgs. 152/2006 (cd. Codice ambientale), che sostanzialmente rappresenta il corpus normativo di riferimento in materia ambientale, in una prima fase attraverso veri e propri interventi correttivi a seguito della delega contenuta nella legge 69/2009 e a motivo del recepimento di alcune
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direttive comunitarie. Nella seconda fase della legislatura le disposizioni in materia ambientale sono confluite in diversi provvedimenti durgenza e non si sono configurate come modifiche organiche degli ambiti di riferimento. In taluni casi, peraltro, si trattato di disposizioni oggetto di ripetute novelle anche a distanza di pochi mesi e ci ha determinato una certa "instabilit normativa". Tra le disposizioni maggiormente oggetto di modifica, si segnala ad esempio il sistema di tracciabilit dei rifiuti (SISTRI) la cui disciplina stata prorogata pi volte per le criticit legate allattuazione. Le norme approvate nel corso della legislatura in materia ambientale, che comunque non comprendono solo novelle al Codice, hanno riguardato diversi ambiti: i rifiuti, le bonifiche dei siti contaminati, le risorse idriche, la tutela dellaria e la riduzione delle emissioni in atmosfera, nonch le aree protette. Alcune disposizioni non sono state definitivamente approvate in quanto contenute in proposte di legge di iniziativa parlamentare il cui iter non si concluso ( il caso, ad esempio, della proposta di legge A.S. 3162B). E necessario peraltro ricordare che nella materia ambientale sono pendenti numerose procedure di infrazione a livello europeo (che riguardano, ad esempio, le discariche, le acque reflue urbane, i depuratori). Negli ambiti sopra elencati gli interventi adottati sono stati diversi e hanno riguardato i profili procedurali e autorizzatori, le problematiche gestionali e di affidamento, i profili sanzionatori. Alcune misure soprattutto sotto il profilo procedurale e autorizzatorio hanno avuto un obiettivo di semplificazione ( il caso, ad esempio, dellautorizzazione unica ambientale ai sensi dellart. 23 del D.L. 5/2012). La crescente attenzione nei confronti delle tematiche ambientali si tradotta ovviamente non solo nella discussione di provvedimenti legislativi, ma anche in unintensa attivit di indirizzo e controllo. Particolare importanza hanno rivestito gli atti di indirizzo nel quadro del dibattito riguardante i cambiamenti climatici e lapplicazione del Protocollo di Kyoto. La gestione dei rifiuti La materia dei rifiuti stata maggiormente interessata da modifiche in primo luogo con lemanazione del d.lgs. 205/2010, in recepimento della direttiva 2008/98/CE, che ha sostanzialmente innovato la definizione di rifiuto e la disciplina della gestione. Il decreto ha, pertanto, introdotto nellordinamento una nuova disciplina concernente i sottoprodotti e la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste), nonch lindicazione esplicita di criteri di priorit nella gestione dei rifiuti (la cosiddetta gerarchia dei rifiuti), che comprendono le misure di prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero, e smaltimento. Le direttive europee e la nuova strategia considerano i rifiuti come una risorsa e questo richiede anche a livello territoriale modelli di governance efficienti nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti al fine di contrastare le situazioni di emergenza. E stato, infine, istituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento (art. 14 del D.L. 201/2011 da ultimo novellato dallart. 1-bis del D.L. 1/2013). La crescente importanza della green economy
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Si gi detto inizialmente della crescente importanza della nuova impostazione di fondo delle politiche europee in favore dello sviluppo sostenibile a cui strettamente connessa la transizione verso un nuovo modello di economia, la cosiddetta green economy , quale opportunit da percorrere nellattuale contesto di crisi. Oltre agli interventi cui si fatto rapidamente cenno, nel corso della XVI legislatura stata inserita una specifica disciplina volta allo sviluppo della mobilit sostenibile, attraverso misure per favorire la realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica e la sperimentazione e la diffusione di veicoli a basse emissioni complessive, specie nel contesto urbano (Capo IV-bis del D.L. 83/2012). E stata, inoltre, modificata la disciplina per la gestione del fondo rotativo per il finanziamento delle misure finalizzate all'attuazione del Protocollo di Kyoto (cd. Fondo Kyoto) al fine di destinare risorse a imprese operanti in settori che possono essere ricompresi nell economia verde e che, per fruire delle agevolazioni, devono creare nuova occupazione giovanile (art. 57 del D.L. 83/2012). Di rilevante importanza, nella prospettiva di uno sviluppo delleconomia verde, stato il dibattito parlamentare che si svolto sulle tematiche delle energie rinnovabili e dellefficienza energetica e sulle relative misure adottate. La Commissione ambiente della Camera ha concluso unindagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Verso una nuova regolazione del servizio idrico integrato Un discorso a parte meritano le modifiche normative riguardanti il servizio idrico integrato, che sono state determinate dallesito favorevole delle consultazioni popolari svoltesi il 12 e il 13 giugno 2011, relativamente allaffidamento e alla gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, nonch alla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato. Sotto il profilo dellaffidamento e della gestione, labrogazione dellarticolo 23-bis del d.lgs. 112/2008 ha comportato lapplicazione immediata della normativa europea e lesclusione del servizio idrico integrato dalla normativa che stata successivamente approvata (art. 4 del D.L. 138/2011) e dichiarata incostituzionale (sentenza n. 199 del 2012). Al servizio idrico integrato si applicano invece le nuove regole in tema di definizione degli ambiti territoriali ottimali e dei criteri di organizzazione (art. 3-bis del D.L. 138/2011). Per quanto attiene la regolazione vera e propria, stata istituita e successivamente soppressa l'Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, le cui funzioni sono state trasferite al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, fatta eccezione per quelle attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici che sono esercitate dallAutorit per l'energia elettrica e il gas. Le emergenze Nel corso della legislatura, le politiche in materia di tutela dellambiente e di
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assetto del territorio sono state contraddistinte da molti interventi emergenziali a fronte di dissesti idrogeologici, eccezionali eventi meteorologici, eventi sismici e pi in generale emergenze di carattere ambientale. Di particolare gravit i due terremoti in Abruzzo (aprile 2009) e in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto (maggio 2012). Le situazioni di emergenza createsi a seguito di tali eventi sismici sono state oggetto di numerosi provvedimenti. Per quanto riguarda lAbruzzo, il decreto-legge 39/2009 ha previsto una serie di interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma, mentre con il D.L. 83/2012 stata disciplinata la chiusura dell'emergenza (artt. da 67-bis a 67-sexies). Lo stato di emergenza in Emilia Romagna, Lombardia stato prorogato fino al 30 maggio 2013 e ed stato oggetto di numerose disposizioni contenute in vari provvedimenti durgenza emanati negli ultimi mesi (D.L. 74/2012, artt. 10 e 67-septies del D.L. 83/2012, artt. 3-bis e 7 del D.L. 95/2012, nonch art. 11 del D.L. 174/2012) dirette alle popolazioni e alle imprese che hanno subito danni in conseguenza degli eventi sismici. Per quanto concerne le emergenze ambientali, la situazione di criticit nella gestione dei rifiuti non ha interessato solo la Campania, ma anche altre regioni italiane (Lazio, Calabria, Sicilia); alcune di tali situazioni sono, peraltro, oggetto di procedure di infrazione europee. Di particolare gravit, infine, la situazione di emergenza ambientale nellarea di Taranto (D.L. 129/2012) che collegata alle vicende che hanno interessato lo stabilimento ILVA (D.L. 207/2012). Lassetto del territorio Le situazioni di emergenza hanno avuto un impatto notevole sul territorio e, per tale, ragione il Parlamento ha messo in evidenza, anche attraverso l'indagine conoscitiva sulle politiche per la difesa del suolo, la necessit di rafforzare la prevenzione e la pianificazione degli interventi per la messa in sicurezza del territorio, nonch di destinare maggiori risorse finanziarie agli interventi medesimi. Per quanto riguarda il governo del territorio, non stato concluso lesame delle proposte di legge di iniziativa parlamentare volte a riformare la legge urbanistica (A.C. 329 e abb.) per una definizione dei principi fondamentali in una materia in cui tutte le regioni hanno emanato discipline di dettaglio definendo le competenze degli enti territoriali. Il dibattito nella Commissione di merito ha comunque fatto emergere importanti orientamenti con riferimento allesigenza di definire nuovi modelli di pianificazione pi flessibili e introdurre principi generali in materia di perequazione e compensazione urbanistica. E stata, poi, riconosciuta limportanza di definire politiche di riqualificazione delle aree urbane, specialmente di quelle degradate (in tal senso le misure contenute nellart. 5, commi 9-14, del D.L. 70/2011 e il Piano nazionale per le citt di cui allart. 12 del D.L. 83/2012). E stata, inoltre, approvata una legge volta a incentivare lo sviluppo degli spazi verdi urbani (legge n. 10/2013).
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Sono state, inoltre, introdotte alcune norme di semplificazione per il rilascio delle autorizzazioni in materia paesaggistica per interventi di lieve entit (D.P.R. 139/2010 e art. 44 del D.L. 5/2012) e delle procedure attuative dei piani urbanistici (art. 5, comma 8, del D.L. 70/2011). Il Parlamento ha, infine, dedicato una specifica attenzione al tema della sicurezza sismica nell'ambito di un'apposita indagine conoscitiva, che per non si conclusa. Il riordino della protezione civile La protezione civile stata interessata da importanti riforme nel corso della XVI legislatura. Un primo rilevante intervento ha, tra laltro, introdotto sostanziali innovazioni nel finanziamento delle emergenze, per un verso, autorizzando la regione colpita da calamit naturali a deliberare laumento delle imposizioni tributarie o delle addizionali di propria competenza, compresa l'accisa sulla benzina e, per laltro, a ricorrere in caso di insufficienza delle predette risorse alle risorse statali (commi 5-quater e 5-quinquies della legge n. 225/92 come modificata dal D.L. 225/2010). A seguito della pronuncia di incostituzionalit che ha parzialmente investito il predetto sistema di finanziamento (sentenza n. 22 del 2012) e anche in conseguenza dellabrogazione della disciplina che consentiva al Dipartimento della protezione civile di operare con riferimento ai grandi eventi diversi da quelli per i quali si rende necessaria la delibera dello stato di emergenza, si posta la necessit di intervento di riforma della legge n. 225/92 istitutiva del Servizio nazionale di protezione civile. Il D.L. 59/2012 ha, pertanto, innovato la disciplina degli stati di emergenza e del potere di ordinanza e disposto lutilizzo prioritario delle risorse statali per il finanziamento delle emergenze medesime. Informazioni aggiornate a venerd, 15 febbraio 2013

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