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SABATO 27 LUGLIO 2013

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Nella Croce il coraggio dellamore


A Copacabana la Via Crucis con il Papa. Cos Cristo accoglie le nostre sofferenze
DAL NOSTRO INVIATO A RIO DE JANEIRO MIMMO MUOLO

a croce al centro. Piantata nuovamente sulla spiaggia di Copacabana dal Papa e dai suoi giovani. Un milione, forse pi, anche questa sera, come ventiquattro ore prima. La croce al centro, come fecero oltre cinque secoli fa i primi esploratori del Brasile, giungendo in quella che sarebbe diventata Rio de Janeiro e chiamando questo immenso Paese Terra de Santa Cruz, appunto. Solo che loro venivano dal Portogallo. Qui, invece, rappresentato nel volto dei ragazzi tutto il mondo, sbarcato anzich da caravelle e galeoni, da moderni aeroplani supersonici. La croce, per, sempre l. Ed sempre sinonimo di salvezza anche in un mondo ipertecnologizzato. Solo in Cristo morto e risorto troviamo salvezza e redenzione ricorda il Papa . Egli ha trasformato la Croce da strumento di o-

In pi di un milione lungo il famoso litorale. Nella riflessione di Francesco, la voce delle famiglie in difficolt, dei poveri, delle vittime della violenza, dei perseguitati per la fede, di chi ha perso la fiducia
dio, di sconfitta, di morte in segno di amore, di vittoria e di vita. Rio de Janeiro accoglie la via crucis della Gmg in una ventilata serata del suo inverno australe. Almeno ha smesso di piovere e i pellegrini della GMG, oltre a numerosissimi residenti, possono stringersi nuovamente intorno al Papa. Cos il lungomare torna ad animarsi come nella festa di accoglienza della sera precedente. Anche se al passaggio della croce, che solca come lalbero maestro di una nave i quattro chilometri del lungomare, prevalgono il silenzio e il raccoglimento. Gli organizzatori brasiliani hanno allestito al centro della strada postazioni che riproducono ambienti gerosolimitani di 2000 anni fa. Attori e figuranti si muovono come in una scena teatrale. Ma tutta Copacabana a diventare una specie di Golgota a cielo aperto in cui Cristo sembra essere fisicamente tornato per compiere il suo doloroso tragitto in una moderna metropoli. Commenter, infatti, Francesco nel suo intervento finale. Ecco, Ges con la sua Croce percorre le nostre strade per prendere su di s le nostre paure, i nostri problemi, le nostre sofferenze, anche le pi profonde. Egli, aggiunger il Papa, si unisce al silenzio delle vittime della vio-

lenza, che non possono pi gridare, soprattutto gli innocenti e gli indifesi; alle famiglie che sono in difficolt, che piangono la perdita dei loro figli, o che soffrono nel vederli preda di paradisi artificiali come la droga; a tutte le persone che soffrono la fame in un mondo che ogni giorno getta via tonnellate di cibo. E ancora, con la Croce Ges si unisce a chi perseguitato per la religione, per le idee, o semplicemente per il colore della pelle; a tanti giovani che hanno perso la fiducia nelle istituzioni politiche perch vedono egoismo e corruzione o che hanno perso la fede nella Chiesa, e persino in Dio, per lincoerenza di cristiani e di ministri del Vangelo. Nellelenco non figurano i 35 rappresentanti dei pi umili lavoratori argentini che per il Papa ha voluto insieme a s sul palco, come messaggio di speranza. Nella Croce di Cristo infatti non c disperazione. C la sofferenza, il peccato delluomo, anche il nostro, vero. Ma, sottolinea Francesco, Lui accoglie tutto con le braccia aperte, carica sulle sue spalle le nostre croci e ci dice: Coraggio! Non sei solo a portarle! Io le porto con te e io ho vinto la morte e sono venuto a darti speranza, a darti vita. Piuttosto, aggiunge, sta a noi scegliere se fare come Ponzio Pilato, che se ne lav le mani, o come il Cireneo, Maria e le donne che in diverso modo aiutarono Ges. E tu, come sei?, limpegnativa domanda che il Papa rivolge a ognuno. Ricordando poi che la croce ci insegna a guardare sempre a chi soffre, ad uscire da noi stessi per andargli incontro e tendergli la mano. La croce al centro della vita di tutti i giorni, insomma. E tale emerge anche nelle meditazioni delle singole stazioni. Se questa sabbia, lasfalto di questa citt, le pietre dei marciapiedi potessero parlare, ne avrebbero di sofferenze e di peccati da raccontare. Per una sera a dar loro fiato ci sono i ragazzi della Gmg. Sono volon-

il tweet Che festa indimenticabile di accoglienza a Copacabana! Dio vi benedica tutti!#Rio2013 #JMJ

La Via Crucis di ieri sera sulla spiaggia di Copacabana

tario in una comunit di recupero per tossicodipendenti dice la voce della seconda stazione . Essi sono vittime di un crudele commercio. Ma io vedo il tuo volto, Signore, in ognuno di loro. Dammi la forza di essere come il Buon Samaritano. In tal modo, stazione dopo stazione, Copacabana si anima idealmente di altre presenze, evocate dalle meditazioni. Sono i figli non nati della quarta, quando Ges incontra sua madre, (non possiamo accettare la violenza di chi crede di avere il diritto di mettere fine alla vita innocente), le prostitute, i poveri, i malati abbandonati, i migranti, le minoranze vittima del pregiudizio, tutti menzionati alla sesta (quella della Veronica); e sono i giovani che rischiano lalienazione da internet, ricordati nella decima stazione. Faccio parte di questa generazione che nata e vive connessa con la rete afferma la voce . So che i social network sono una possibilit di costruire relazioni, ma al tempo stesso possono renderci ostaggio del loro potere e della dispersione che priva i giovani della loro identit e ne manipola lintelligenza. La croce sia al centro anche di questo continente digitale, prosegue la meditazione, cos come deve permanere al centro di quelli geografici per i quali, nellultima stazione, viene proclamata unoriginale preghiera. Per lEuropa ad esempio, si chiede a Dio che possa superare la distruttiva ondata di secolarizzazione attraverso la coraggiosa testimonianza della fede. Le ultime parole del Papa arrivano quasi a suggello di tutto questo: Nella Croce di Cristo c tutto lamore di Dio, la sua immensa misericordia. Ed un amore di cui possiamo fidarci, nel quale possiamo credere. Un amore a braccia aperte come il Cristo del Corcovado, dice Francesco nella preghiera conclusiva. Un amore da mettere al centro. Come la croce.
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la conferenza stampa

la curiosit

Padre Lombardi: nel 2014 viaggi in altri continenti


Il Papa non sarebbe intenzionato a tornare in Sud America lanno prossimo. Lha annunciato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi nel suo quotidiano briefing con i media internazionali a Rio, aggiungendo che sebbene non vi sia unagenda gi decisa, e dunque sulla base di ipotesi, il Papa sembra orientato a visitare altri continenti. Nellelenco di questi - Asia, Africa, Europa - Lombardi ha inserito anche la Terra Santa, che continente non : un dettaglio non sfuggito ad alcuni, e che tuttavia non rivelatore di unagenda definita, troppo presto. Quel che pare probabile comunque che il Papa non torner in Argentina lanno prossimo: pi facile, secondo il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che il primo viaggio in patria avvenga nel 2015. Mercoled ad Aparecida il Papa aveva espresso il suo desiderio di tornare nel grande Santuario mariano nel 2017, a trecento anni dal ritrovamento della veneratissima statua della patrona del Brasile. Riferendo poi dei molteplici impegni sostenuti in questi giorni da Francesco - alcuni dei quali aggiunti alla gi fitta agenda del viaggio -, padre Lombardi ha detto che il Papa ha tempi e ritmi di attivit incredibili, pare inesauribile. E quando potrebbe riposarsi non si ferma, facendo sempre altro. (F.O.)

Invocate santa Chiara per allontanare i temporali


Dopo la cerimonia di consegna delle chiavi della citt e della benedizione delle bandiere olimpiche in municipio, gioved mattina, papa Francesco ha rivelato che, quando vuole fermare le pioggia insistente (le stessa che ha flagellato per quattro giorni), prega santa Chiara. Il sindaco Eduardo Paes ha indicato al Pontefice la collina del Corcovado spiegando che nei giorni di sole si vede bene anche il Cristo Redentore. Il Papa allora ha ribattuto: Dobbiamo offrire in dono una dozzina di uova a santa Chiara. A Buenos Aires si fa cos. Il suggerimento di Francesco, ha fatto subito sorridere il sindaco e larcivescovo di Rio Orani Tempesta. Anche in Brasile infatti esiste questa credenza. La tradizione ha ricordato il quotidiano "O Globo" dice che santa Chiara ha il potere di allontanare le nuvole cariche di pioggia e di far spuntare il sole. Ma perch questo avvenga necessario offrirle in dono delle uova. Nessuno sa bene dove le uova debbano essere collocate. Ma tutti concordano nellaffermare che senza preghiera il desiderio non viene esaudito. Paes ha preso sul serio la battuta del Pontefice e ha fatto recapitare al convento delle Monache clarisse di Rio un cesto di uova da porre ai piedi della statua della santa. E ieri spuntato il sole. (Gh.Mil.)

il fatto

In riva alloceano una notte con il sacco a pelo per la veglia e la Messa finale
La pioggia impone cambi di programma E la stampa brasiliana sguazza fra i disagi Che, per, i ragazzi sanno ben affrontare Gli ultimi due appuntamenti della Gmg traslocano da Guaratiba, ridotta a risaia, alla celebre spiaggia. Gi pronti palco e maxischermi. Gli organizzatori: salvato dai problemi un incontro entusiasmante
pale col Papa presente. Le Giornate mondiali offrono sempre ai giovani un motivo per mostrare che sopportano i disagi nel nome di qualcosa di pi grande, ha sdrammatizzato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi. Dato conto delle polemiche, resta per il fatto che il programma delle due giornate finali della Gmg alla fine resta inalterato, col solo (significativo) cambiamento di scenario. Che per non sembra destinato a turbare i giovani: anzitutto perch evita la prevista scarpinata di 13 chilometri verso Guaratiba, e poi perch il teatro della veglia e della Messa sar la spiaggia di Copacabana, gi attrezzata con palco e maxischermi per gli eventi dei primi quattro giorni di Gmg, anche se lallestimento era parametrato su un milione di ragazzi. Per evitare il collasso dei trasporti, Comitato organizzatore e Comune di Rio hanno deciso di non insistere sulla chiusura notturna della spiaggia annunciata in un primo momento ma di consentire a chi lo vorr di passare la notte sotto le stelle come accade in ogni Gmg, con lavvertenza per che in riva alloceano non sar possibile ridislocare in tempo tutti i servizi di supporto (bagni, acqua, medici, sicurezza) previsti per la notte di Guaratiba. In pratica i giovani che vorranno dormire a Copacabana dovranno essere pi o meno autosufficienti. A questa rilevante avvertenza va aggiunta la prevedibile ondata di popolo carioca che, prima scoraggiata dalla distanza con Guaratiba, ora potrebbe decidere di riversarsi sui 4 chilometri di lungomare per la Messa di domani. Unequazione a molte incognite, dunque, e una sola certezza. Abbiamo voluto salvare un evento di gioia ed evitare i disagi che lavrebbero compromesso, ha ricordato il responsabile della pastorale giovanile di Rio padre Renato Martins. Stasera si veglia col Papa, con la risacca dellAtlantico come colonna sonora. Niente male, in fin dei conti.
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DAL NOSTRO INVIATO A RIO DE JANEIRO FRANCESCO OGNIBENE

tutta una questione di chuva. La pioggia la parola pi citata in televisione, nei giornale, nei conciliaboli con gli organizzatori, sfiniti dalle domande della stampa brasiliana che sin dal primo giorno della Gmg ha attaccato le autorit di Rio per le inefficienze dei trasporti. E ora che la grande veglia di stasera e la Messa di domani sono state spostate a Copacabana dallarea extraurbana di Guaratiba ridotta a risaia stanno provando ad alzare il tiro anche sulla diocesi di Rio. Tanto che alla fine padre Marcio Queiroz, direttore della comunicazione della Gmg, sbottato: Qualcuno di voi poteva prevedere che in questa stagione avremmo avuto 12 gradi?. Silenzio in sala. In effetti, a memoria di carioca non si ricordano giornate di maltempo come quelle che tra domenica e gioved hanno martoriato la capitale brasiliana del sole e delle spiagge. Fino a costringere al trasloco degli eventi-clou della Jornada causa impraticabilit assoluta del Campus Fidei installato nellarea da un milione e 700mila metri quadri di Guaratiba bonificata per ospitare fino a due milioni di pellegrini. Uno sforzo immane che per non andr perduto: come ha riferito ieri il sindaco di Rio Eduardo Paes, il risanamento dellarea sinora incolta era nei progetti dellamministrazione comunale, la Gmg ha semplicemente reso prioritaria loperazione. A posteriori sono tutti bravi a insegnare cosa andava o non andava fatto, e i media di qui ormai hanno scelto di cavalcare il clima di malcontento popolare contro la politica presumendo di interpretare lopinione della gente (invece entusiasta di ospitare il Papa e la giovent del mondo, anche per ribaltare luoghi comuni sulla citt) con titoli come quello Giornata di disorganizzazione che campeggiava ieri sulla prima pagina del quotidiano di Rio O Globo. Non peraltro una novit che alle Gmg le cose non vadano come da programma: molti ricordano la tempesta notturna di Toronto, il caos dei trasporti pubblici a Colonia, luragano alla veglia di Cuatro Vientos col crolLarea di Guaratiba, ridotta ad acquitrino, che avrebbe dovuto ospitare la veglia e la Messa finale (foto Ap) lo delle tende per ladorazione e di parte del palco pa-

Sul sito di Avvenire si possono trovare i testi integrali degli interventi del Papa, tra i quali lAngelus di ieri e il colloquio con i giovani argentini di gioved. Inoltre sono disponibili contenuti multimediali originali tra i quali la fotogallery della presenza delle diocesi italiane a Rio e i video dei momenti pi significativi del Papa. Inoltre si pu lasciare il proprio messaggio su una "bacheca" virtuale dedicata a chi ha partecipato in passato alla Gmg.

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