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DOMENICA 1 SETTEMBRE 2013

la nomina
Ieri a mezzogiorno con una nota letta da padre Lombardi nella Sala Stampa vaticana stata ufficializzata la decisione di papa Francesco, che ha scelto larcivescovo di origini venete Il passaggio di consegne alla guida della Prima Loggia avverr il 15 ottobre durante unudienza con il Pontefice

AMLETO CICOGNANI Nato a Brisighella, in provincia di Ravenna, il 24 febbraio 1883 e morto il 17 dicembre 1973. Fu creato cardinale il 18 dicembre 1958 da Giovanni XXIII. Ed stato segretario di Stato dal 12 agosto 1961 fino al 30 aprile 1969.

DOMENICO TARDINI Nato a Roma il 29 febbraio 1888 e morto il 30 luglio 1961. stato nominato segretario di Stato il 14 dicembre 1958, incarico che mantenne fino al giorno della sua morte. Fu creato cardinale il 15 dicembre 1958 da Giovanni XXIII.

LUIGI MAGLIONE Nato il 2 marzo 1877 a Casoria, in provincia di Napoli e morto il 22 agosto del 1944. Fu creato cardinale il 16 dicembre del 1935 da Pio XI. stato segretario di Stato dal 10 marzo 1939 fino al giorno della sua morte.

EUGENIO MARIA PACELLI Nato a Roma il 2 marzo 1876 e morto il 9 ottobre 1958. Fu creato cardinale il 16 dicembre 1929 da Pio XI. stato segretario di Stato dal 7 febbraio 1930 al giorno della sua elezione al soglio petrino, il 2 marzo del 1939.

PIETRO GASPARRI Nato il 5 maggio 1852 a Capovallazza di Ussita, nella provincia di Macerata e morto il 18 novembre del 1934. Fu creato cardinale il 16 dicembre 1907 da Pio X. stato segretario di Stato dal 13 ottobre 1914 al 7 febbraio 1930.

LA CHIESA E IL MONDO

A poco meno di sei mesi dallelezione Bergoglio ha chiamato un diplomatico di carriera alla direzione

del principale organo di governo vaticano. Intanto continua il cammino di riforma della Curia

Pietro Parolin nuovo segretario di Stato


Succede al cardinale Tarcisio Bertone. Sono pronto a camminare, edificare, confessare
DA ROMA MIMMO MUOLO

mezzogiorno in punto di un tranquillo sabato di fine estate quando padre Federico Lombardi inizia a leggere il comunicato che tutti aspettano. La sala stampa della Santa Sede, fino allora semideserta, si anima allimprovviso di presenze. Telecamere e microfoni, taccuini e tablet. La tecnologia immortala lannuncio, da parte del portavoce vaticano, del cambio della guardia alla Prima Loggia, storica sede dellufficio del segretario di Stato. Papa Francesco ha deciso. Sar larcivescovo Pietro Parolin, 58 anni, attuale nunzio in Venezuela (per lui gi pronta una porpora nel prossimo Concistoro), a prendere il posto del cardinale Tarcisio Bertone. Il quale, per, su richiesta dello stesso Pontefice, conserver per altri 45 giorni tutte le facolt inerenti al suo ufficio. Il passaggio di consegne avverr infatti il 15 ottobre 2013. E tutto questo fotografato in nove righe di unasciutta nota, che segna per un passaggio epocale. Con luscita di scena del pi fedele collaboratore di Benedetto XVI si chiude, infatti, definitivamente lera Ratzinger e comincia a delinearsi la strategia di papa Bergoglio riguardo alla Curia romana. Al di l degli sviluppi che verranno nei prossimi mesi dalle diverse commissioni gi istituite dal Pontefice, evidente che Francesco, almeno in questa sua prima fondamentale nomina, non ha seguito la strada scelta a suo tempo dal Papa ora emerito. Con

monsignor Parolin torna al vertice della Segreteria di Stato un diplomatico di carriera. E questa circostanza, unita alla non avanzata et del prescelto, sicuramente unindicazione di prospettiva per i futuri assetti degli uffici a pi stretto contatto con il Pontefice. Per il momento, per, ha precisato ieri padre Lombardi, nullaltro cambia (anche per ci che riguarda gli ulteriori incarichi di Bertone, camerlengo e presidente della commissione cardinalizia sullo Ior: Qui si sta parlando dellufficio di segretario di Stato, ha tagliato corto il portavoce vaticano). Confermati anche nei rispettivi uffici il sostituto Giovanni Angelo Becciu, il ministro degli esteri Domi-

nique Mamberti, il prefetto della Casa Pontificia (e gi segretario personale di papa Ratzinger) Georg Gnswein, oltre allassessore per gli Af-

Nel primo messaggio il presule da Caracas esprime profonda e affettuosa gratitudine


fari generale Peter Wells e al sottosegretario per i Rapporti con gli Stati Antoine Camilleri. In sostanza, se ulteriori avvicendamenti dovranno esserci, verranno eventualmente decisi pi in l.

Per ora la prossima data importante sar quella del 15 ottobre. In quelloccasione si legge nel comunicato il Papa ricever in udienza i superiori e officiali della Segreteria di Stato, per ringraziare pubblicamente il cardinale Tarcisio Bertone per il suo fedele e generoso servizio alla Santa Sede e per presentare loro il nuovo segretario di Stato. In realt un primo biglietto da visita Parolin, che ieri era in nunziatura a Caracas, lha gi inviato. La dichiarazione che ha fatto diffondere dalla Sala stampa, contestualmente alla nomina, dice gi molto della sua personalit. Larcivescovo esprime infatti profonda e affettuosa gratitudine al Papa e manifesta rinno-

vata e totale disponibilit a collaborare con lui e sotto la sua guida per la maggior gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa e il progresso e la pace dellumanit, affinch essa trovi ragioni per vivere e sperare. A tal proposito il nuovo segretario di Stato fa proprio il programma del Pontificato: Mi pongo con trepidazione, ma anche con fiducia e serenit, in questo nuovo servizio al Vangelo, alla Chiesa e al papa Francesco, disposto come lui ci ha chiesto fin dallinizio a camminare, edificarecostruire e confessare. Ma non omette di citare Benedetto XVI e il cardinale Bertone. A tutti afferma sono largamente debitore.
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I COLLABORATORI

Confermati negli incarichi Becciu, Mamberti, Gnswein, Wells e Camilleri


VATICANO. Contestualmente alla nomina del nuovo segretario di Stato, papa Francesco ieri ha confermato nei rispettivi uffici gli altri vertici della Segreteria di Stato e quello della Prefettura della Casa Pontificia. Permangono quindi nei loro incarichi larcivescovo sardo Giovanni Angelo Becciu, 65 anni, sostituto per gli affari generali; larcivescovo corso Becciu Dominique Mamberti, 61 anni, segretario per i rapporti con gli Stati (il ministro degli esteri vaticano); larcivescovo tedesco Georg Gnswein, 57 anni, prefetto della Casa Pontificia; il monsignore Mamberti statunitense Peter Wells, 50 anni, assessore (cio vice di Becciu); il monsignore maltese Antoine Camilleri, 48 anni, vice ministro degli esteri. Per i predetti ecclesiastici stata quindi stabilizzata la conferma Gnswein provvisoria (donec aliter provideatur, finch non si provveda altrimenti) ricevuta da papa Bergoglio dopo la sua elezione, che invece permane per gli altri prelati superiori della Curia romana. (G.C.)
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I MESSAGGI
GLI AUGURI DI NAPOLITANO, GRASSO E LETTA

LA STORIA
COS NEI SECOLI IL PRIMO MINISTRO DEL PAPA

Le pi alte cariche dello Stato italiano, alla notizia della nomina di Pietro Parolin, hanno inviato al neo segretario di Stato vaticano gli auguri di buon lavoro. Sono certo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che grazie alla sua presenza al vertice della Segreteria di Stato le nostre relazioni continueranno ad arricchirsi di nuovi contenuti e la nostra collaborazione a difesa della pace e della giustizia nei diversi scenari internazionali potr ulteriormente consolidarsi. Parla di un prestigioso e delicato incarico il premier Enrico Letta. Incarico che giunge dopo un lungo e generoso servizio nella diplomazia della Santa Sede. Fervidi auguri, conclude, per limpegnativa missione esprimendo sentimenti di stima e vicinanza. Per il presidente del Senato, Pietro Grasso, Parolin va a ricoprire un incarico di altissimo prestigio e responsabilit che corona una vita spesa a servizio della Chiesa, della pace e della solidariet tra i popoli. (P.Pit.)
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Attualmente la figura del segretario di Stato di Sua Santit quello del pi stretto collaboratore del Papa, una specie di suo primo ministro. Dal XVII secolo la carica sempre affidata a un cardinale, ma il suo ruolo accresciuto sensibilmente negli ultimi decenni, da quando cio con Giovanni XXIII e specialmente con Paolo VI e con la sua riforma della Curia romana, la Segreteria di Stato ha acquisito un ruolo preminente tra i Dicasteri vaticani. Non detto comunque che questo ruolo rimarr anche per il futuro. Papa Francesco ha gi istituito un gruppo di otto cardinali consiglieri che in qualche modo costituiscono un organismo parallelo alla Segreteria di Stato e alla Curia tutta. Ed possibile che la riforma della Curia che il Pontefice ha dichiarato di voler mettere in cantiere vedr proprio una rimodulazione delle attribuzioni e delle strutture della medesima Segreteria di Stato. Se e in quale modo tutto questo potr avvenire ancora presto per prefigurarlo. (G.C.)
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DA ROMA

bilancio
cattolica negli ultimi 50-60 anni. E non sono mancati i tentativi, pi o meno espliciti, di ascriverne in tutto o in parte le responsabilit allazione del segretario di Stato. Ma oggi che sul film del suo prestigioso incarico cominciano a scorrere i titoli di coda, proprio il dato oggettivo di aver dovuto spesso navigare con vento contrario a fornire una delle principali

Quei sette anni in salita del predecessore


lha costantemente ricambiata con una fiducia in pi occasioni ribadita anche tramite pubblici pronunciamenti e il conferimento di ulteriori incarichi come quello di camerlengo e di presidente della Commissione cardinalizia per lo Ior. Benedetto XVI, del resto, proprio in virt di tale consolidato rapporto aveva puntato su Bertone, al momento di sostituire il cardinale Angelo Sodano per raggiunti limiti det. Lallora arcivescovo di Genova era stato infatti gi il suo principale collaboratore, tra il 1995 e il 2002, nel Palazzo del SantUffizio, dove Joseph Ratzinger era prefetto e lo stesso Bertone segretario. E cos la proficua collaborazione sperimentata a quellepoca aveva superato anche la controindicazione che il prescelto non veniva, come quasi tutti i suoi predecessori, dalla carriera diplomatica. In realt di quello che i suoi oppositori hanno sempre considerato un limite, il segretario di Stato di Benedetto XVI non si mai curato molto, rimanendo fedele anche nella nuova veste al proprio carisma salesiano. Di carattere affabile ed estroverso, da sempre appassionato di sport e di musica, specie allinizio ha interpretato il ruolo in maniera innovativa, compiendo numerosi viaggi allestero e non negandosi al confronto con i giornalisti, fino a quando la controversa interpretazione di alcune sue dichiarazioni (e degli stessi viaggi) non gli ha consigliato maggiore prudenza. Originale stato anche il suo modo di rapportarsi alla Cei e alla realt italiana in generale, mondo politico-economico compreso. Probabilmente su tale atteggiamento ha influito il fatto di essere stato vescovo residenziale per otto anni (quattro a Vercelli ed altrettanti a Genova), oltre che presidente della Commissione ecclesiale giustizia e pace della Cei; e dunque di avere una conoscenza diretta di fatti e persone. A tal proposito fu considerata certamente "atipica" la lettera che nel 2007 indirizz al neo nominato presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Lettera nella quale in sostanza avocava alla Segreteria di Stato i rapporti politico-istituzionali con lItalia, fino ad allora tenuti dai vertici della Cei e che, anche di recente, papa Francesco ha ribadito essere di competenza della Conferenza episcopale nazionale. In campo internazionale la sua azione stata determinante per il completo recupero dei buoni rapporti con il mondo musulmano, come testimoniano ad esempio i viaggi di Benedetto XVI a Istanbul (con la visita alla Moschea Blu) e in Libano, dove persino Hamas accolse il Pontefice con striscioni di benvenuto. Attento a settori importanti come la sanit (tra i compiti isti-

uando il 15 settembre 2006 il cardinale Tarcisio Bertone prese possesso effettivo dellincarico di segretario di Stato (Benedetto XVI lo aveva nominato gi il 22 giugno, ma il passaggio di consegne avvenne proprio quel giorno), il pontificato di Joseph Ratzinger era stato appena investito dalla sua prima grande bufera: il cosiddetto caso Regensburg, cio la distorta interpretazione di un passaggio del grande discorso pronunciato dal Pontefice nella citt tedesca, che aveva infiammato il mondo musulmano. Fu, dunque, un esordio subito in salita quello del porporato piemontese, cos come non facile stato tutto il suo settennato al fianco del Vicario di Cristo. Quasi che quella crisi, per altro brillantemente risolta anche grazie alliniziativa dellallora neo segretario di Stato, fosse una prefigurazione di ci che egli, insieme con il Papa tedesco, avrebbe dovuto affrontare negli anni successivi: lo scandalo pedofilia, il caso Williamson, i veleni di Vatileaks, le questioni legate allo Ior e gli attacchi personali al Pontefice (oltre che quelli a lui stesso). La segreteria Bertone coincisa con uno dei periodi pi difficili per la Chiesa

Dalla pedofilia al caso Williamson, da Vatileaks alle vicende dello Ior: Bertone mai si tirato indietro di fronte ai problemi
chiavi interpretative della sua opera. Tarcisio Bertone si dovuto misurare pi volte con grandi problemi. Ma va detto a scanso di equivoci che non si mai tirato indietro. E agli attacchi contro il Papa e la Chiesa (definiti in una intervista dello scorso anno al Tg1 mirati, feroci, dilanianti e organizzati) ha sempre risposto con coraggio. Mettendo in mostra soprattutto unassoluta fedelt al Pontefice che da parte sua

Agli attacchi contro la Chiesa ha risposto con coraggio e assoluta fedelt a Benedetto XVI che da parte sua lha sempre ricambiata
tuzionali del segretario di Stato c anche la supervisione dellOspedale Bambino Ges di Roma e della Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo), Bertone ha anche cercato (con alterne fortune) di rafforzare la presenza cattolica nel settore e negli ultimi mesi ha dovuto fronteggiare lo scandalo dellIdi di Roma. Restano i nodi irrisolti. Ad esempio il fatto che papa Rat-

zinger, al momento di rimettere le scomuniche ai vescovi lefebvriani, non conoscesse le tesi negazioniste della Sho di uno di loro, Richard Williamson (un difetto di informazione che in molti ascrivono alla Segreteria di Stato e che innesc unaltra grande bufera). E poi le lettere indirizzate a Benedetto XVI da monsignor Carlo Maria Vigan, finite su tutti i giornali a causa di Vatileaks, e che disegnano lo scenario di uno scontro tra il segretario di Stato uscente e lattuale nunzio a Washington, allepoca dei fatti segretario generale del Governatorato. Allo stesso modo si prestata a molte letture e dietrologie la vicenda di cui stato protagonista il banchiere Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior a suo tempo designato dallo stesso porporato e poi sfiduciato dal board dellIstituto. Ora lera Bertone volge al termine. Non senza un ulteriore colpo di scena: i tweet non proprio benevoli nei confronti di Bertone, postati e poi rimossi da una persona che figura tra i membri della Commissione referente sullorganizzazione economico-amministrativa della Santa Sede. S, davvero un settennato in salita. Fino allultimo.

Il cardinale Tarcisio Bertone (foto Ansa)

Mimmo Muolo
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