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sapere per fare

I buoni
avvicendamenti
di LUCA CONTE*

Una razionale successione colturale fondamentale per unagricoltura ecologicamente intesa: lesempio dellanguria come pivot dellavvicendamento

ontinuiamo il viaggio alla conoscenza degli avvicendamenti, cominciato lo scorso numero di Bioagricultura, quando abbiamo fatto lesempio della coltivazione del pomodoro da salsa in unazienda della provincia di Ferrara, su terreno pesante. Questa volta ci spostiamo nel Veneto orientale per esaminare come stato coltivato un altro ortaggio estivo, languria, e come stato gestito lavvicendamento in un campo con un terreno di medio impasto. Lazienda che ci ospita ha una superficie di otto ettari, ordinamento colturale orticolo-cerealicolo e pratica la vendita diretta delle produzioni orticole. Anche questa volta, per semplicit espositiva, la descrizione delle operazioni sar fatta a modo di scheda: oltre ad indicazioni sullavvicendamento, daremo notizie sulla tecnica di coltivazione dellanguria. Quando troverete un numero tra due parentesi, significa che nel paragrafo successivo ci sar un commento che riguarda quel passaggio.

Il secondo esempio
Luogo: provincia di Venezia, comune di Gruaro (40 km a nordest di Venezia), altitudine 0 m s.l.m. Terreno: tessitura: 45% sabbia, 45% limo, 10% argilla; assenza di scheletro; sostanza organica: 2,32%; pH: 7,82; calcare attivo: 3,9%; capacit di scambio cationico 24,32 meq/100 g; salinit: 0,11 mS/cm. (1) Coltura: anguria cultivar Crimson Sweet. Fertilizzazione: sovescio autunno-vernino di segale e veccia comune che abbiamo seminato alla dose di 130 + 30 kg/ha il 30.09.03, trinciato il 08.04.04 ed interrato con unaratura a 2530 cm il 11.04.04. (2) Preparazione del terreno: dopo linterramento del sovescio abbiamo eseguito due passaggi con erpice rotante. Data di trapianto dellanguria: 30.04.04 Densit di trapianto: file singole distanti 2,5 m, distanza delle piante sulla fila 1 m; ogni 4 file di anguria abbiamo risparmiato una fascia di segale e veccia larga 2,5 m (tecnica dellintercropping). (3) Irrigazione: nessuna. (4) Controllo delle malerbe: pacciamatura con telo in amido di mais sulla fila e paglia sullinterfila; abbiamo steso il telo al momento del trapianto dellanguria, la paglia tre giorni dopo. (5) Controllo degli organismi dannosi: abbiamo eseguito il monitoraggio una volta per settimana, il luned mattina. (6) Controllo dei patogeni: il 13.05.04, 03.06.04 e 27.06.04 abbiamo eseguito un trattamento con ossicloruro di rame a scopo preventivo contro Pseudoperonospora cubensis, agente della malattia della peronospora delle cucurbitacee.

Consociazione di anguria con fasce di segale e veccia fotografata poco dopo il trapianto dellortaggio

Controllo dei fitofagi: - la consociazione con le fasce inerbite di segale e veccia ha facilitato linsediamento di un buon numero di ausiliari nelle strette vicinanze della coltura (sirfidi, coccinellidi, crisopidi, nabidi, parassitoidi); - per il controllo di Aphis gossypii non abbiamo fatto nessun trattamento insetticida ma, subito dopo aver rilevato la presenza dellafide, abbiamo effettuato due introduzioni massali dellimenottero parassitoide Aphidius colmani (il 22.05.04 e il 29.05.04) che abbiamo distribuito al tramonto, un po sulle fasce di segale e veccia, e un po sulla coltura, in questo caso in ragione di 1 adulto per pianta di anguria per volta; altri insetti utili, spontaneamente giunti in loco grazie alle fasce inerbite, hanno completato egregiamente lattivit di Aphidius colmani; (7) - non abbiamo riscontrato nessun problema per quanto riguarda la presenza di altri fitofagi. Raccolta: stata scalare dalla seconda met di luglio a tutto il mese dagosto. Gestione del suolo nel periodo post-raccolta: fino alla prima settimana di ottobre il terreno rimasto coperto dai residui colturali, dalla paglia e da quel che restava della pacciamatura in amido di mais; dopodich abbiamo trinciato la paglia e distribuito sopra della borlanda da zuccherificio. (8) Quindi abbiamo interrato il tutto alla profondit di 20-25 cm con unestirpatura e preparato il terreno per la semina di una coltura di frumento tenero con un passaggio di erpice rotante

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ed uno di vibrocoltivatore. Il 5 novembre abbiamo seminato il frumento, cultivar Bolero, alla dose di 200 kg/ha. Alla fine di febbraio 2005 abbiamo traseminato nel cereale del trifoglio violetto, cultivar Viola, nella quantit di 20 kg/ha. (9) Dopo la raccolta del frumento (prima settimana di luglio 2005), il terreno rimasto coperto dallerbaio di trifoglio da cui abbiamo ricavato due sfalci di foraggio (uno in agosto e uno in ottobre). N.d.A.: questo articolo viene consegnato alla redazione il 10 novembre 2005, per cui le date che seguono saranno per forza approssimative. Alla fine di marzo/primi di aprile 2006, sovesceremo lerbaio di trifoglio e quindi decideremo se procedere con una coltivazione di patata, di cipolla o di un cereale estivo. (10) Dopodich proseguiremo con la coltivazione di altre specie secondo il progetto di avvicendamento, riportato nella figura, che potr svilupparsi lungo percorsi diversi a seconda delle opportunit e delle necessit che si verranno a creare.

Le piante della fascia consociata si popolano spontaneamente di afidi non dannosi alla coltura da reddito, ma che sono fonte di nutrimento per numerosi insetti utili

Commenti
(1) La ripartizione percentuale in sabbia, limo ed argilla ci ricorda che stiamo coltivando in un terreno di medio impasto (franco) con caratteristiche spostate verso quelle dei terreni franco-limosi e franco-sabbiosi. In particolare, il limo fa s che, dopo le piogge, o anche le irrigazioni per aspersione (a pioggia), questo terreno formi con facilit la crosta che ci obbliga a ripetuti interventi di sarchiatura. La presenza di crosta superficiale, infatti, nuoce al benessere del terreno e degli organismi che lo popolano perch: ostacola il ricambio daria nei macropori del terreno con conseFIGURA 1.

guente minore disponibilit di ossigeno per la respirazione delle radici che faticano a produrre lenergia necessaria allassorbimento dei nutrienti; la minore disponibilit di ossigeno negli strati superficiali del terreno limita anche lattivit di molti organismi terricoli impegnati nella degradazione della sostanza organica fresca (fertilizzanti, residui colturali, sovesci): essi, in condizioni idonee, avrebbero contribuito in modo decisivo alla produzione di principi nutritivi e humus, mentre ora cedono il passo ad altri organismi, specializzati nelloperare con poco ossigeno, che decompongono la sostanza organica liberando sostanze poco assimilabili dalle piante e talvolta fitotossiche (es. acido solfidrico, acidi grassi volatili). Si tratta di un terreno che tende, tra laltro, ad avere una struttura poco stabile a causa dellabbondante presenza di sabbia e limo i quali, assieme, compongono il 90% della terra fine. Che fare per migliorare questa situazione?
DATA DI SEMINA O TRAPIANTO
SET-03 APR-04 NOV-04 FEB-05 APR/MAG-06 AGO-06 SET/OTT-06 APR/MAG-07 LUG/AGO-07 MAR-08 GIU-08 MAR-09 GIU-09 LUG/AGO-09 OTT/NOV-09 MAG-10 LUG-10 SET-10 SET/OTT-10 FEB/MAR-10 APR/MAG-11 LUG/AGO-11 OTT/NOV-11

sovescio segale + veccia anguria frumento bulato erbaio trifoglio violetto patata cipolla mais o sorgo lattuga o spinacio sovescio loiessa fagiolo o fagiolino radicchio sovescio avena + favino porro letame + sovescio brassica juncea lattuga estiva ombrellifere e/o chenopodiacee sovescio grano saraceno sovescio loiessa + veccia cereale autunno vernino cucurbitacee e/o solanacee letame + crucifere o zucchino di 2raccolto spinacio sovescio segale o colza pisello sov. segale + veccia cereali o orticole primaverili-estive orticole estivo-autunnali sovescio o cereale autunno vernino

gennaio/febbraio 2006

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seguente liberazione di 91 kg azoto/ha e 9,1 kg fosforo/ha: si tratta di valori considerevoli sia per quel che riguarda la quantit di azoto messa a disposizione delle coltivazioni, sia per quel che riguarda la quantit di humus da reintegrare mediamente ogni anno (vedere disegno a pag. 41 del n. 94 di Bioagricultura, pi gli articoli di Enos Costantini sul n. 89 di Bioagricultura, pag. 32 e sul n. 90, pag. 33). (2) In azienda non abbiamo a disposizione la vangatrice e pertanto usiamo laratro per linterramento dei sovesci, consapevoli dei pro e dei contro che questattrezzo comporta. In particolare, sappiamo di correre dei rischi per quanto concerne la formazione della suola di lavorazione e la distribuzione disomogenea della massa interrata lungo il profilo colturale. Luso dellestirpatore, in alternativa allaratro, per linterramento di questo tipo di erbaio, non possibile a causa dellapparato radicale della segale che fascicolato e bene sviluppato; se si fosse trattato di un sovescio di colza, senape, pisello o veccia sarebbe stata unaltra cosa. (3) Intercropping sinonimo di consociazione e, pi precisamente, indica la coltivazione di due o pi colture in fasce larghe abbastanza da permetterne una gestione indipendente, ma vicine abbastanza da permettere uninterazione agronomica positiva che, nel nostro caso, riguarda il contenimento di Aphis gossypii. Per maggiori informazioni su questa tecnica si veda larticolo Il problema la soluzione, pubblicato nel n. 80 di Bioagricultura. (4) Abbiamo deciso di non irrigare languria, perch lunica forma conveniente sarebbe stata quella a goccia e, nella parcella interessata da questa coltivazione, non eravamo ancora attrezzati. Abbiamo evitato lirrigazione a pioggia perch troppo favorevole allo sviluppo del fungo Pseudoperonospora cubensis. Per soddisfare i fabbisogni idrici della coltura, dunque, abbiamo fatto afGrazie alle punture di nutrizione, Aphis gossypii trasforma le foglie in un riparo dalla pioggia, dal vento, dai trattamenti di piretro e rotenone (ma non dai parassitoidi)

Segale e veccia comune: le fasce derbaio consociate alla coltura da reddito sono attrattive anche per le coccinelle

- Dovremo mantenere o migliorare la (gi buona) dotazione in humus/sostanza organica eseguendo frequenti letamazioni e sovesci (com noto, lhumus un forte aggregante delle particelle del terreno); in particolare, gli erbai da sovescio dovrebbero essere trinciati il pi tardi possibile, cio nella fase di post-fioritura, quando il loro coefficiente isoumico k1 si innalza; - nel caso dei sovesci, dovremo seminare spesso graminacee in purezza o consociate, in modo da trarre beneficio dallenergica azione strutturante operata dal loro folto apparato radicale fascicolato (la loiessa soprattutto); laddove possibile e conveniente, dovremo pacciamare (in azienda gi usiamo molto la paglia, da sola o combinata ai teli in amido di mais); - per lirrigazione sar meglio usare sistemi a goccia, oppure anche a pioggia, ma con microsprinkler (o spruzzatori dinamici) che tendano a polverizzare il getto riducendo lazione battente/destrutturante delle gocce sulla superficie del terreno. I risultati delle analisi ci dicono anche che: - la presenza di humus/sostanza organica buona per un tipo di terreno come questo; - il valore del pH, pur essendo prossimo a 8, non preoccupante per quel che riguarda la disponibilit di alcuni principi nutritivi (es. ferro, fosforo), vista anche la bassa quantit di calcare attivo, la buona presenza di sostanza organica e la gestione della fertilit del terreno in cui le colture da reddito sono intercalate a letamazioni e sovesci; fra le essenze da sovescio teniamo in grande considerazione anche le leguminose per la loro abilit nel mobilizzare il fosforo; - la percentuale di argilla bassa, ma la capacit di scambio cationico alta: questo valore non deve sorprenderci perch conseguenza non solo della buona dotazione di humus/sostanza organica, ma anche del tipo di argille che, in questo caso, sembrano davvero caratterizzate da una buona capacit di adsorbire (trattenere per poi rilasciare) nutrienti con carica elettrica positiva (K, Mg, Fe, ecc.); se confrontiamo questa capacit di scambio cationico (24,32 meq/100 g) con quella dellesempio della volta scorsa (che era di 25,52 meq/100 g, in un terreno in cui cerano per il 30% di argilla e il 2,5% di humus/sostanza organica) possiamo affermare che le argille presenti in questo caso abbiano un maggiore potere adsorbente; - la salinit bassa per cui non ci sono problemi; - considerata una densit del terreno di 1,25 kg/dm3 ed un coefficiente di distruzione dellhumus (k2) pari a 2,1, possiamo stimare che ogni anno vengano mineralizzati (consumati) 1827 kg di humus/ha (nello strato di suolo da 0 a 30 cm), con con-

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fidamento solo sugli apporti meteorici che abbiamo acquisito in modo efficiente grazie alla pacciamatura con la paglia. (5) La paglia stata stesa con generosit sul terreno soffice (cio ben strutturato e senza crosta) e libero da plantule di malerbe. Abbiamo deciso di usare la paglia perch lanalisi costi-benefici ci sembrata favorevole. Costi: - non possiamo stenderla meccanicamente, ma solo a mano; - non efficace verso erbe infestanti che si sviluppano anche a partire da parti di pianta (es. sorghetta, vilucchio) che, pertanto, dovranno essere di volta in volta estirpate a mano. Benefici: - contiene bene le erbe infestanti che si sviluppano a partire dal seme; - protegge il terreno dalla formazione di crosta e dallazione erosiva prodotta da piogge prolungate o forti (es. i temporali estivi, piuttosto frequenti in questa zona), e lo mantiene bene strutturato con una buona ripartizione tra micropori e macropori; - lascia penetrare la pioggia in modo efficace sotto tutta la superficie coperta; - destate mantiene il terreno pi fresco; - mantiene pulita la vegetazione e le parti destinate al consumo dagli schizzi dacqua misti a terra prodotti dalle piogge; - impedisce un prolungato contatto dei frutti col terreno umido e quindi lattacco di alcuni funghi agenti di marciumi (nel caso dellanguria i pi importanti sono Pythium e Phytophtora); - a fine coltura, una volta trinciata ed arricchita dazoto, pu essere interrata e quindi trasformata in humus e principi nutritivi (vedi anche il commento n. 8); - unopportunit in pi per usare con intelligenza un sottoprodotto della coltivazione dei cereali laddove non si alleva bestiame, come accade in questazienda. (6) Monitoraggio: per saperne di pi su questa fondamentale pratica vedere Bioagricultura n. 91 a pag. 48 e n. 92 a pag. 33. (7) Perch abbiamo deciso di contenere le popolazioni di Aphis gossypii col controllo biologico, piuttosto che col controllo diretto (insetticidi)? - Perch con le punture di nutrizione Aphis gossypii accartoccia le foglie trasformandole in un riparo inviolabile per gli insetticidi che agiscono per contatto, come per esempio sono piretro e rotenone (che, tra laltro, uccidono anche gli insetti utili); - perch luso dellunico insetticida ad azione sistemica, lazadiractina, poco conveniente anche per il costo elevato; - infine, perch il controllo diretto di Aphis gossypii non mai sostenibile perch questo insetto sviluppa con facilit popolazioni resistenti a tutti i principi attivi (naturali e di sintesi); il controllo biologico, invece, porta a soluzioni durature, dal momento che si avvale dellattivit di organismi utili che da millenni sono specializzati nel vivere a spese di organismi dannosi alle piante: Aphis gossypii non riesce a sfuggire alla caccia che gli danno Aphidius colemani ed altri parassitoidi (es. Lysiphlebus testaceipes) che, se ben usati, lo contengono con efficacia anche nelle foglie accartocciate. (8) La paglia di cereali autunno-vernini ha un rapporto C/N prossimo a 100 ed un discreto coefficiente isoumico (k1 = 15%): considerata la presenza di circa 80 kg di sostanza organica per ogni 100 kg di paglia, da 100 kg di massa interrata avremo una resa in humus pari a circa 12 kg. Dato che la paglia povera dazoto, affinch i microrganismi possano umifigennaio/febbraio 2006

Gli afidi pi tondi e di colore marrone sono stati parassitizzati dallimenottero Aphidius colemani

carla, occorrer fornire loro questo elemento, altrimenti se lo prenderanno dal terreno sottraendolo alla coltura che sar avvicendata allanguria: infatti si passa da un materiale, la paglia, con rapporto C/N pari a 100 ad un altro materiale, lhumus, con rapporto C/N pari a 11. A tal fine, abbiamo deciso di somministrare lazoto distribuendo della borlanda sulla paglia preventivamente trinciata, il giorno prima dellinterramento. Per saperne di pi, si consulti larticolo a pag. 32 sul n. 89 di Bioagricultura e larticolo a pag. 25 sul n. 93 di Bioagricultura. (9) In questazienda normalmente seminiamo il frumento tenero alla dose di 240 kg/ha ma, dovendo eseguire la trasemina di trifoglio violetto in febbraio, abbiamo ridotto la quantit di seme per lasciare abbastanza spazio alla leguminosa consociata. Per saperne di pi sulla tecnica della bulatura, si consulti larticolo a pag. 47 del n. 88 di Bioagricultura. (10) In base alle nostre esperienze sulla bulatura, riteniamo che, in questo caso, la maggior parte della biomassa che lerbaio di trifoglio violetto lascer nel terreno sia costituita dagli apparati radicali, piuttosto che dai fusti e dalle foglie (non dimentichiamo che lultimo sfalcio di trifoglio stato fatto nel mese di ottobre, che linterramento dellerbaio stato programmato per fine marzo/primi di aprile, e che durante linverno le piante pi di tanto non riusciranno crescere). In particolare, ci aspettiamo

Anguria che matura tranquilla sopra un soffice cuscino di paglia

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con opportuni vasetti-trappola da interrare nella parcella interessata nel mese di settembre 2005. 2) La successione delle coltivazioni (da reddito ed intercalari) volutamente serrata, coi suoi pro (vedi sotto) e contro. Nel caso dei sovesci autunno-vernini va segnalata la possibilit di non riuscire a rispettare i tempi nella preparazione del terreno per una semina/trapianto di aprile se a marzo dovesse piovere molto e fare freddo; se la semina/trapianto della coltura, invece, fosse prevista per maggio, tutto diventa pi facile. 3) La quota di humus da reintegrare mediamente ogni anno elevata (1827 kg/ha) e non sempre i sovesci, da soli, ce la possono fare; sar importante, pertanto, studiarsi bene il bilancio umico e, in caso di deficit, usare un po pi spesso letame o altri ammendanti dallalto coefficiente isoumico. Se volessimo avere contemporaneamente unalta resa in humus e in azoto e fosforo, potremmo fare un sovescio di graminacee fertilizzato con letame maturo (tecnica della siderazione) in alternativa alla semina di miscugli di graminacee e leguminose.

Nella coltivazione di anguria, melone e zucca la paglia pu essere stesa nelle interfila in combinazione con teli biodegradabili stesi sulla fila

Punti di forza di questo avvicendamento


1) Per come strutturato questo avvicendamento ci offre lopportunit di scegliere tra pi percorsi (che non cosa da poco). 2) La possibilit di avvicendare tante specie nello stesso appezzamento vantaggiosa perch produce residui colturali di diversa qualit (influenza sulla fertilit biologica), perch comporta una successione di diversi tipi di apparato radicale che esplorano e lavorano il suolo (influenza sulla fertilit fisica) e perch riduce la probabilit che alcuni organismi dannosi (soprattutto funghi) possano trovare condizioni favorevoli per una rapida crescita (influenza sulla fertilit biologica). 3) Questo tipo di avvicendamento pone grande attenzione a non lasciare il terreno scoperto da vegetazione troppo a lungo, il che dar un grande impulso al mantenimento/miglioramento della fertilit fisica, biologica e chimica del terreno. Infatti, da settembre 2003 ad ottobre 2011 sono previsti otto sovesci, in media uno allanno. *Associazione Espoda c.p. 203 - Treviso Lassociazione Espoda partner della Scuola Esperienziale Itinerante di Agricoltura Biologica (www.scuolaesperienziale.it)

La paglia protegge il suolo dallazione destrutturante delle piogge: il terreno resta soffice e poroso, lacqua riesce a penetrare, non si forma la crosta, le radici e gli organismi terricoli respirano

Bulatura: particolare del trifoglio violetto mentre germina tra le file di frumento

che linterramento dellerbaio lasci in eredit alla coltura che segue 70-80 kg N/ha e una buona macroporosit, considerato lo sviluppo dellapparato radicale fittonante delle piante che, al momento del sovescio, avranno pi di un anno.

Punti deboli di questo avvicendamento


1) Nel 2005-2006 la successione trifoglio-patata e la successione trifoglio-cereale estivo sono a rischio di attacchi di elateridi: pertanto, sar necessario monitorare la presenza di larve
Dopo la raccolta del cereale, la leguminosa consociata diventa padrona del campo fino alla primavera dellanno successivo, allorch verr sovesciata

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