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Controlli Non Distruttivi

Cenni sui

Coordinate

Massimiliano Pau Dipartimento di Ingegneria Meccanica (DIMECA) Tel. Ufficio 070-6755748 Email: mpau@unica.it

Struttura del Modulo Introduzione ai CND Rassegna sulle 4 tecniche pi impiegate nellindustria meccanica (LPI, UT, RT, MPI) Breve analisi della normativa UNI EN Esercitazioni pratiche (UT, LPI, MPI) Presentazione di alcune applicazioni

Struttura del Modulo


Definizioni generali, classificazione dei CND, il processo di controllo nellindustria, requisiti di accettabilit. Cenni sullispezione visiva I liquidi penetranti. Cenni storici, le sostanze impiegate, schema del processo di controllo con liquidi penetranti, visibilit dei difetti, limiti del metodo Il metodo ultrasonico. principi fisici della trasmissione degli ultrasuoni nei corpi. I trasduttori ultrasonici: angolati, standard, ad immersione, focalizzati Fenomeni di assorbimento e scattering. I detector ultrasonici Schema di unapparecchiatura completa per i controlli ultrasonici nellindustria. Calibrazione e stima della dimensione dei difetti Radiografia. Raggi X e , Schema del controllo radiografico, le apparecchiature. Generazione dei raggi X. I fenomeni di assorbimento e scattering, la registrazione delle immagini, linterpretazione dei risultati Magnetoscopia. Principi fisici del metodo, le polveri magnetiche, le variazioni del campo magnetico su un corpo indotte dalla presenza dei difetti. Il setup per le prove magnetoscopiche, sensibilit del metodo, metodi di magnetizzazione.

Materiale didattico Dispense Cenni sui controlli non distruttivi (M. Pau) Nondestructive International testing L. Cartz, ASM

Quaderni didattici AIPND su tutte le tipologie di CND (Biblioteca DIMECA) Normative tecniche UNI EN

Altre risorse
http://www.ndt-ed.org http://www.cnde.iastate.edu/ (Iowa University) http://www.asnt.org/ndt/primer1.htm (American Society for Non Destructive Testing) CD-ROM interattivi su Liquidi Penetranti, Magnetoscopia e Raggi X (Simula)

Definizione
I Controlli Non Distruttivi (CND, PND, NDT, NDE) sono tecniche sperimentali noninvasive impiegate al fine di valutare: lintegrit di un materiale, un componente, una struttura complessa alcune caratteristiche geometriche (es. spessore)

Ispezionare o misurare senza procurare danni!!

Definizione
Definizione secondo ASNT Il Controllo Non Distruttivo la determinazione delle condizioni fisiche di un oggetto realizzata in modo tale da non compromettere le funzionalit per le quali loggetto stesso stato costruito Definizione secondo McGonnagle Applicazione di principi fisici per la rivelazione della presenza di disomogeneit nei materiali senza che ne sia compromesso lutilizzo Il punto di vista dellindustria Lo scopo dei controlli non distruttivi quello di emettere un giudizio di accettazione/rifiuto di un materiale o di un componente

Le cricche

La cricca pu essere definita come una discontinuit originatasi per distacco inter o transcristallino in un materiale metallico originariamente continuo e sano. un difetto che viene indicato come bidimensionale poich solitamente si presenta pi o meno lungo e profondo con andamento frastagliato mentre i suoi lembi sono piuttosto ravvicinati. Se le cricche hanno dimensioni molto ridotte (inferiori ad 1 mm), vengono definite microcricche.

I campi di applicazione sono numerosi

In sintesi
Cricche e difetti di varia natura possono influenzare in modo devastante le prestazioni di componenti e strutture a tal punto che la loro individuazione parte essenziale del controllo di qualit in tutti i campi dellingegneria. Linsieme delle tecniche e delle procedure che hanno come fine la valutazione delle difettosit nei materiali o nei manufatti genericamente classificato sotto il nome di Controlli non Distruttivi (Non-Destructive Testing, NDT) Tra le tecniche NDT si comprendono usualmente i metodi radiografici, quelli ultrasonici, lispezione con liquidi penetranti, il metodo delle particelle magnetiche (magnetoscopia), la termografia, tecniche basate sullimpiego di campi elettromagnetici e lispezione visiva. I metodi hanno in comune la propriet di non influire in alcun modo sulle caratteristiche fisico-meccaniche del componente testato

Quando vengono impiegati i CND?


Controllo di getti, forgiati, estrusi ecc. In fase di accettazione delle materie prime (semilavorati) in assenza di certificazione.

Quando vengono impiegati i CND?


Dopo la realizzazione di processi tecnologici Saldature Lavorazioni meccaniche Trattamenti termici Trattamenti superficiali ..

Quando vengono impiegati i CND?


In esercizio/manutenzione per la valutazione di: Corrosione Erosione Usura Rotture incipienti Danni termici

Come vengono impiegati i CND?


Per assicurare lintegrit e laffidabilit dei prodotti (vita utile del manufatto pi lunga, minore probabilit di guasti e/o interruzioni di esercizio) Per prevenire incidenti e preservare vite umane (componenti particolarmente critici di sistemi intrinsecamente pericolosi) Per assicurare la soddisfazione del cliente Per migliorare il processo di progettazione (guasti e/o rotture che si presentano sistematicamente su particolari regioni) Per controllare il processo di produzione e mantenere uno standard qualitativo uniforme ed elevato Per ridurre i costi di produzione (es. controllo dei semilavorati prima che da essi vengano realizzati i prodotti finiti)

Tecniche pi utilizzate

Ispezione Visiva Radiografia Liquidi Penetranti Ultrasuoni Magnetoscopia Correnti Indotte

Classificazione delle tecniche


Radiografia (RT) Impiego di radiazioni X o gamma. Risultato visibile su una pellicola Magnetoscopia (MPI, MT) Applicazione di un campo magnetico su materiali ferromagnetici. I difetti introducono variazioni delle linee di flusso del campo visualizzabili con speciali polveri Liquidi penetranti (LPI, PT) Applicazione di un liquido che penetra nei difetti per capillarit. Esaltazione della visibilit del difetto mediante contrasto cromatico Ultrasuoni (UT) Analisi delle onde ultrasoniche riflesse o trasmesse allinterno del componente

DIRETTI

INDIRETTO

Cosa sono i Controlli Non Distruttivi


Termografia infrarossa (IT) Analisi dellemissione termica nella banda dellinfrarosso da parte di un corpo. Il difetto genera unalterazione del campo termico.

Correnti indotte (ET) Analisi delle correnti indotte in un un corpo (conduttore) a seguito dellaccostamento di una sonda che genera un campo magnetico alternato. Il difetto visto come disturbo nella propagazione delle correnti indotte.

Esame visivo (VT) Analisi condotta ad occhio nudo da un operatore esperto nella difettologia del componente esaminato

Classificazione dei CND


In base al tipo di difetto rilevato:
Controlli volumetrici (Raggi X, Ultrasuoni) possibile investigare sullesistenza di difetti interni al componente Controlli superficiali (Magnetoscopia, Liquidi Penetranti, Correnti Indotte, Esame visivo) La tecnica si limita a fornire informazioni su difettosit superficiali o sub-superficiali.

In base al tipo di materiale testato.


Non tutti i metodi si prestano ugualmente bene ad indagare sulla vasta gamma dei materiali impiegati nel campo dellingegneria meccanica. Il metodo delle particelle magnetiche e quello delle correnti indotte possono essere applicati rispettivamente solo a materiali ferromagnetici o conduttivi, e questo esclude a priori tutte le classi del materiali non metallici plastici o gommosi. Questo problema non si riscontra, invece, se si impiegano gli ultrasuoni che, essendo onde elastiche, necessitano solo di un mezzo (solido o liquido) nel quale propagarsi.

Cosa sono i Controlli Non Distruttivi


Caratteristica rilevata Metodo Vantaggi Lim iti Esempi di impiego

Ultra suoni

V ariazioni di impedenza acustica causate dalla presenza di cricche, interf acce, inclusioni ecc. Variazioni di densit originate dalla presenza di vuoti, inclusioni, o materiali dif f erenti Caratteristiche superf iciali quali graf f i, cricche o variazioni cromatiche. Corrosione, def ormazioni nei materiali plastici V ariaizoni nella conduttivit elettrica causate da cricche, vuoti o inclusioni

Pu penetrare elevati spessori, eccellente per l'individuazione di cricche, autmoatizzabile

Richiede l'uso di un mezzo accoppiatore, le superf ici devono essere non troppo rugose

Cricche nelle saldature, verif ica dell'ef f icienza delle giunzioni

Ra diogra fia

V ersatile in quanto a Occorre adottare materiali e spessori testabili. precauzioni severe per le Dief f tosit interna in La pellicola f ornisce una radiazioni. Dif f icile semilavorati, dif ettosit nelle registrazione permanente individuare cricche orientate saldature della prova perpendicolarmente al f ascio Pu essere impiegato solo per dif etti superf iciali o su materiali trasparenti Carta, legno e metalli solo per f initure superf iciali ed unif ormit

Ispezione visiva

Economico, pu essere automatizzato

Correnti indotte

Costo moderato

Impiego limitato ai materiali conduttori. Scarsa capacit di penetrazione

Tubi di scambiatori di calore (assottigliamento delle pareti o cricche)

Liquidi penetra nti

Poco costoso, f acile da A perture superf iciali causate applicare, portatile, sensibile da cricche, porosit ecc. a piccoli dif etti superf iciali

I dif etti devono avere sbocco sulla superf icie, non applicabile su superf ici porose o ad elevata rugosit

Pale di turbina (cricche e porosit)

Partice lle magnetiche

V ariazioni nel campo Impiego limitato ai materiali f erromagnetici. Preparazione magnetico causate da dif etti Costo medio-basso, della superf icie laboriosa, superf icciali o subsensibile a dif etti superf iciali pu richiedere postsuperf iciali quali cricche, e sub-superf iciali smagnetizzazione inclusioni, ecc.

Ruote f erroviarie (cricche), getti

Classificazione dei CND


Metodica Ultrasuoni Raggi X Correnti Indotte Magnetoscopia Liquidi penetranti

Costo strumentazione Costo consumabili Tempo necessario ad ottenere i risultati Effetto della geometria Problemi di accessibilit Difetti rilevabili

Medio-alto

Alto

Medio-basso

Medio

Basso

Molto basso

Alto

Basso

Basso

Basso

Immediato

Medio

Immediato

Basso Non molto importante Importante

Basso Non molto importante Importante

Importante

Importante

Importante

Importante

Importante

Importante

Interni

Interni e superficiali

Superficiali e sub

Superficiali e sub

Superficiali

Sensibilit

Alta

Media

Alta

Bassa

Bassa

Automatizzabile Dipendenza dal materiale Abilit dell'operatore Portabilit

SI

Con difficolt

SI

Quasi nulla

Quasi nulla

Alta

Media

Alta

Solo ferromagentici

Bassa

Alta

Alta

Media

Bassa

Bassa

Alta

Bassa

Medio-alta

Medio-alta

Alta

Le indicazioni
Qualunque sia il metodo che viene selezionato per una indagine non distruttiva e qualunque sia il componente/manufatto/semilavorato oggetto di test, ci che ci si aspetta dal controllo laccertamento (o meno) delle cosiddette indicazioni, ossia di informazioni che devono essere opportunamente interpretate e valutate con il fine ultimo di formulare un giudizio di accettazione o rifiuto del campione.

La

presenza

di

unindicazione

non

necessariamente

indice

dellesistenza di difettosit.

Classificazione delle indicazioni


In base alla normativa ASTM classifica come segue: la terminologia relativa alle indicazioni le

Falsa. unindicazione non originata dallinterazione della tecnica impiegata con una discontinuit, ma piuttosto uninformazione fuorviante causata da unerrata procedura o da una scorretta elaborazione dei dati sperimentali. Non-rilevante. unindicazione che non ha relazione con una discontinuit che considerata difetto nella parte da testare; un difetto con livello di tolleranza accettabile. Rilevante. Unindicazione o un difetto che pu avere un qualche effetto sulle prestazioni del componente. Discontinuit. Uninterruzione (intenzionale o non-intenzionale) nella configurazione del pezzo. Difetto. Una o pi indicazioni che violano le specifiche sul componente fissate a priori.

Terminologia secondo UNI 1330-2:2000

Terminologia secondo UNI 1330-2:2000

Schema della procedura di controllo


La procedura di controllo non distruttivo pu essere idealmente nelle seguenti fasi:
1. 2. 3. 4. 5. 6. Applicazione del mezzo fisico di controllo Alterazione del mezzo di controllo da parte delle disomogeneit presenti nel materiale Accertamento di tali alterazioni per mezzo di un opportuno sistema di rivelazione Conversione delle informazioni in una forma adatta allinterpretazione Interpretazione delle informazioni ottenute Valutazione ed emissione del giudizio di accettazione

Ad esempio
Ispezione visiva di un foglio di carta posto tra occhio e sorgente luminosa :
1. 2. Applicazione del mezzo fisico di controllo Alterazione del mezzo di controllo da parte delle disomogeneit presenti nel materiale Accertamento di tali alterazioni per mezzo di un opportuno sistema di rivelazione Conversione delle informazioni in una forma adatta allinterpretazione Interpretazione delle informazioni ottenute Valutazione ed emissione del giudizio di accettazione 1. 2. Il mezzo fisico di controllo la luce Lintensit della luce trasmessa attraverso il foglio alterata dalla presenza di difetti o segni Il sistema di rivelazione locchio umano che sensibile alle variazioni di intensit Il sistema nervoso centrale converte i segnali elettrici provenienti dal nervo ottico e diretti al cervello Il cervello elabora questi segnali e li interpreta Valutazione ed emissione del giudizio di accettazione

3.

3.

4.

4. 5. 6.

5. 6.

Ad esempio
Ispezione radiografica di un componente meccanico:
1. 2. Applicazione del mezzo fisico di controllo Alterazione del mezzo di controllo da parte delle disomogeneit presenti nel materiale Accertamento di tali alterazioni per mezzo di un opportuno sistema di rivelazione Conversione delle informazioni in una forma adatta allinterpretazione Interpretazione delle informazioni ottenute Valutazione ed emissione del giudizio di accettazione 1. 2. Il mezzo fisico di controllo la radiazione elettromagnetica X o La radiazione assorbita in modo differente dal pezzo in funzione delle sue caratteristiche I cristalli di bromuro dargento presenti sulla lastra subiscono una modificazione latente a causa dellesposizione ai raggi X Il processo di sviluppo rende tali modificazioni visibili Loperatore ha a disposizione una serie di variazioni di tonalit di grigio sulla lastra Valutazione ed emissione del giudizio di accettazione

3.

3.

4. 5. 6.

4. 5.

6.

Schema della procedura di controllo

1. 2.

Nella prima fase, lobiettivo quello di applicare la procedura di controllo in modo tale da far emergere la presenza di indicazioni Successivamente le indicazioni raccolte, che per il momento vengono caratterizzate esclusivamente in base al numero alla localizzazione e alla dimensione, devono essere interpretate secondo opportuni criteri legati in parte alla normativa (sia essa generica o specifica definita in sede di capitolato dappalto) e in parte allesperienza maturata dalloperatore che esegue il controllo. Nella fase finale di valutazione, loperatore formula un giudizio complessivo che definisce, sulla base delle informazioni raccolte nelle fasi precedenti, se il componente idoneo allo svolgimento delle funzioni per le quali stato progettato e realizzato.

3.

La verifica dei risultati


Nella fase di sviluppo di nuove tecniche o metodiche di test non distruttivi cos come nella pratica applicazione routinaria, essenziale eseguire periodicamente dei controlli distruttivi (da eseguirsi a margine di quelli non distruttivi) su alcuni campioni significativi. Ci allo scopo: di verificare e confermare i risultati ottenuti di garantire la perfetta efficienza della strumentazione impiegata di monitorare i livelli di sensibilit e risoluzione desiderati Naturalmente numerose preziose informazioni possono emergere anche da una semplice ispezione visiva del componente dopo che su di esso sia stata eseguita la prova distruttiva altrettanto importante verificare periodicamente lefficienza degli operatori che eseguono il controllo non distruttivo (in particolare lapparato visivo, ma non si tralascia leffetto dovuto alle radiazioni elettromagnetiche)

Schema della procedura di controllo

Difetti
I difetti tipici che si riscontrano mediante un controllo non distruttivo possono essere genericamente classificati in tre grandi categorie: Difetti di natura intrinseca Introdotti nel materiale base o nel semilavorato durante il processo di fabbricazione Difetti di lavorazione Causati da lavorazioni o processi tecnologici eseguiti sul pezzo nel corso della realizzazione del manufatto (saldature, trattamenti termici ecc.) Difetti di esercizio Originati dal normale funzionamento del componente durante il suo ciclo di vita utile (corrosione, cricche da fatica ecc.) La conoscenza accurata della difettologia dei materiali essenziale al fine della corretta selezione della metodica non distruttiva pi idonea.

Standard e procedure
Gli standard sono documenti contenenti essenzialmente specifiche tecniche o altri criteri che fungono da regole, linee guida o definizioni di caratteristiche tali da assicurare la corretta applicazione di una metodica NDT. Tipicamente, un insieme di standard relativi a particolari aspetti di una metodica NDT vanno a confluire nella cosiddetta procedura, che rappresenta lespressione operativa delle normative tecniche a livello aziendale. In sostanza, la procedura stabilisce le apparecchiature, gli accessori, i materiali di consumo, la tecnica esecutiva ed i criteri di accettabilit per lesecuzione di un determinato controllo su una particolare categoria di manufatti.

Struttura di una procedura


1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. SCOPO PREPARAZIONE SUPERFICIALE APPARECCHIATURA MEZZO DI ACCOPPIAMENTO BLOCCO DI CALIBRAZIONE BLOCCO DI RIFERIMENTO PER LA TARATURA TARATURA DELL' APPARECCHIATURA VERIFICHE DELLE TARATURE TECNICA D' ESPLORAZIONE INDICAZIONI DA RIPORTARE E VALUTARE CRITERI DI ACCETTABILITA' RIMOZIONE DELLE DISCONTINUITA' CERTIFICAZIONE QUALIFICA DEL PERSONALE

Un esempio di procedura
Ad esempio, in una procedura per lesecuzione di controlli radiografici su saldature in valvole FCC, stabilito che il personale che eseguir i controlli radiografici deve essere certificato almeno al livello 1, in accordo con la norma EN 473, mentre il giudizio di accettabilit deve essere emesso da personale certificato almeno al livello 2. Verranno impiegate classi di sistema pellicola conformi alla EN 584-1. Le classi minime dei sistemi pellicola sono indicate nei prospetti II e III allegati a EN 444. I prospetti riportano anche il tipo e gli spessori raccomandati degli schermi metallici. Devono essere apposti simboli su ogni sezione delloggetto da radiografare. Le immagini di questi simboli devono comparire nella radiografia, dove possibile nella zona di interesse, e devono garantire lidentificazione univoca della sezione. EN 444 ( 5.3. identificazione delle radiografie)

Quale tipo di controllo scegliere?


La scelta corretta del tipo di controllo da impiegare scaturisce da unattenta analisi della problematica nel suo insieme ed per questo che il processo decisionale deve tenere conto di tutti i seguenti aspetti: Programmazione Accessibilit Preparazione delle superfici desame Conoscenza dei difetti tipici in esercizio Sensibilit dei controlli Qualificazione del personale Documentazione

Programmazione
Il primo step consiste nel predisporre una appropriata check list che consenta la raccolta e lelaborazione dei dati attinenti al componente; per questo occorre: a) classificare il componente secondo il livello di criticit b) conoscere il tipo di materiale, le condizioni di progetto e di esercizio, le caratteristiche geometriche del componente c) raccogliere e catalogare indicazioni fornite da precedenti esperienze sullo stesso componente ed analoghi.

d) stabilire le cause e le modalit pi probabili di degrado e) stabilire il tipo di CND pi adeguato per verificare i danni subiti dal componente con riguardo allefficacia, ai tempi ed ai costi f) definire i tempi necessari allesecuzione dei controlli in relazione anche ad altri interventi di manutenzione (es. impossibilit di eseguire radiografie in concomitanza di altri lavori nella stessa zona)

Accessibilit
necessario che loperatore possa accedere a tutte le superfici affinch queste possano essere esaminate con i CND. Laccessibilit ad una apparecchiatura comporta dei costi che in molti casi potrebbero essere contenuti se la progettazione tiene gi conto a monte della possibilit di ispezione. Un altro aspetto da considerare la necessit di controllare un componente che opera in una zona di impianto dove possono essere presenti campi elettrici, magnetici od ionizzanti che limitano lapplicabilit dei CND.

Preparazione delle superfici


La preparazione delle superfici desame per alcuni CND indispensabile per la loro buona riuscita. I componenti di impianto hanno, molto spesso, condizioni superficiali esterne alquanto critiche dovute a fenomeni di ossidazione. Poich la preparazione superficiale ha una incidenza sui costi dei CND, necessario che venga opportunamente valutato il tipo di controllo da applicare per poter ottimizzare e razionalizzare lintervento. Ad esempio se consideriamo la preparazione superficiale di un giunto saldato per un controllo ad ultrasuoni occorre valutare preventivamente quale tipo di difetti si ricerca al fine di ottimizzare il tipo di preparazione (semplice spazzolatura, una sabbiatura, una molatura superficiale ai lati della saldatura, una molatura con rasatura completa del cordone di saldatura)

Conoscenza dei difetti tipici

La conoscenza della tipologia caratteristica dei difetti nei componenti di impianto, quali la loro origine, la loro collocazione, la loro probabilit di individuarli in zone prestabilite e la loro evoluzione, sono elementi indispensabili per una corretta metodologia di controllo. In assenza di queste informazioni, si corre il rischio di applicare metodologie inadeguate o di dover ricorrere ad una sovrabbondanza di controlli necessaria per considerare tutte le ipotesi di difettosit. Esempio: fenomeni di corrosione uniforme UT: controlli spessimetrici secondo criteri legati allestensione ed ubicazione del fenomeno corrosivo-erosivo RX: pu fornire un contributo per la verifica dello spessore su una visione di insieme

Sensibilit della tecnica


Partendo dal presupposto che laffermazione componente senza difetti tecnicamente non ha senso, necessario sempre riferirsi alla normativa applicabile che identifica laccettabilit o linacettabilit dei difetti riscontrati. A tal proposito, la normativa o la specifica di controllo applicabile definisce, oltre alla classe di accettabilit, anche la taratura della strumentazione che fa parte integrante della sensibilit del controllo. Una volta definito il difetto minimo accettabile diviene determinante il confronto con difetti artificiali di forma e dimensioni standard praticati su blocchi di calibrazione. Di notevole supporto, nella definizione della sensibilit dei CND per i diversi manufatti, la normativa nazionale, europea ed internazionale in uso, la quale suggerisce la corretta procedura desame. Quindi prima di iniziare un controllo non distruttivo si deve sempre definire la normativa applicabile secondo cui viene condotto il controllo o in mancanza di questa, la tipologia dei difetti accettabili con cui confrontare le indicazioni riscontrate. Talvolta si ricorre a blocchi campioni con difettosit artificiali fuori standard, ottenute con particolari lavorazioni meccaniche, ma pi frequentemente per elettroerosione, per poter creare condizioni di taratura pi vicine al caso reale.

Qualificazione del personale


Lesecuzione di un esame, sottintende la stesura di unadeguata procedura di controllo in grado di garantire la corretta applicazione del metodo. Dato che lefficacia dei CND basata principalmente sulla loro ripetibilit fuor di ogni dubbio che diventa necessario il rispetto, nella sua interezza, della specifica da applicare. Quindi per poter raggiungere tale scopo risulta indispensabile che la conduzione dei CND deve essere affidata a personale adeguatamente qualificato, di provata capacit, seriet professionale e che abbia maturato una notevole esperienza sul controllo di difettosit che vengono a crearsi nel componente in esame.

Documentazione
Importante atto finale di un controllo la sua documentazione. Un esame anche ben condotto, ma non sufficientemente ed appropriatamente documentato, perde gran parte della sua validit, in quanto non pu essere confrontabile ne con i controlli precedenti ne con quelli futuri. necessario, a tal fine, disporre di una modulistica che risulti in grado di poter descrivere le informazioni utili alla definizione del tipo di controllo con la relativa classe di accettabilit e che possa contenere i dati necessari per la ripetibilit del controllo.

Ispezione Visiva

Ispezione Visiva
Probabilmente la tecnica non distruttiva pi utilizzata (spesso anche in modo inconsapevole o non codificato) semplice, facile da applicare, fornisce risultati immediati ed ha un costo molto basso buona pratica impiegare lispezione visiva quale controllo di complemento ad altre tecniche non distruttive Esempio: lesame di una saldatura da parte di un ispettore specializzato pu fornire una significativa mole di informazioni circa:
La presenza o lassenza di cricche La loro posizione ed orientamento relativo La presenza di porosit superficiali Mancanza od eccesso di penetrazione Disallineamenti tra i lembi Irregolarit del cordone Ecc.

Il principio base della tecnica losservazione (effettuata con locchio umano o con dispositivi fotosensibili) di un campione adeguatamente illuminato

Ispezione Visiva
Nel controllo non distruttivo con metodo visivo (VT) l'interpretazione e la valutazione dei risultati viene effettuata oggettivamente dall'operatore in base a specifici parametri di accettabilit della particolare difettologia del componente in esame. I controlli visivi vengono generalmente utilizzati per rilevare specifiche caratteristiche superficiali e/o dimensionali quali allineamenti, forme e dimensioni di componenti di macchine, di impianti e di manufatti, stato delle superfici Il personale addetto ai controlli non distruttivi con metodo VT, ogni due anni viene sottoposto ad accurata visita oculistica nel corso della quale viene verificata tanto la capacit visiva (diretta o corretta) quanto la capacit di distinguere i colori.

Ispezione Visiva
ESAMI VISIVI DIRETTI: possono essere utilizzati quando sia possibile accedere con gli occhi ad una distanza della superficie in esame non maggiore di circa 60 cm con una angolazione non inferiore a 30. Per migliorare ingrandimenti e visuale possono essere utilizzati lenti e specchi. L'illuminazione, effettuata con opportune lampade, deve essere compresa tra i 150 ed i 600 lux. ESAMI VISIVI REMOTIZZATI: vengono generalmente utilizzati quando non possibile accedere direttamente all'oggetto od alla superficie da esaminare. Allo scopo vengono utilizzate apparecchiature pi o meno sofisticate, quali ad es. specchi, telescopi, endoscopi, fibre ottiche, telecamere, ecc. In ogni caso, qualunque sia il mezzo utilizzato, gli strumenti devono avere una risoluzione almeno equivalente a quella dell'occhio umano (0.2 mm).

Ispezione Visiva
Boroscopio Strumento per lispezione di tubi di piccolo diametro, camere, ecc. Fondamentalmente costituito da una guaina esterna rigida, di lunghezza variabile, alla cui estremit anteriore incorpora un dispositivo ottico, l'obiettivo, in grado di riprodurre l'immagine di un oggetto posizionato di fronte allo strumento. L'illuminazione della zona in esame viene effettuata da una piccola lampada a bassa potenza posizionata in prossimit dell'obiettivo e che costituisce parte integrale del boroscopio; l'immagine viene trasmessa all'oculare, situato all'estremit posteriore, mediante un opportuno sistema di prismi e lenti posizionati all'interno della guaina rigida dell'attrezzatura.

Ispezione Visiva
Endoscopio Negli Endoscopi lilluminazione della superficie viene ottenuta mediante l'impiego di un fascio di fibre ottiche, poste parallelamente all'asse del sistema ottico, ed utilizzando una sorgente luminosa esterna di notevole intensit. Anche se tali strumenti presentano numerosi vantaggi rispetto al Boroscopio tradizionale (es. grande intensit luminosa, assenza di tensione elettrica e/o fonti di calore concentrate in prossimit di zone di ispezione a rischio, etc.), la caratteristica di maggior rilievo risulta essere l'impiego delle fibre ottiche per il trasporto e/o trasferimento delle immagini. In tal modo stato possibile sostituire le lenti del sistema ottico con un fascio di fibre geometricamente ordinate, e realizzare strumentazioni flessibili che risultassero in grado di raggiungere zone di ispezione localizzate lungo percorsi non rettilinei (Flexiscope, Fibroscopi).

Altri strumenti

Microscopi Profilometri Dispositivi sensibili alla luce Dispositivi ottici per la verifica della planarit Schermi ingranditori Microscopi Ecc.

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