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MERCOLED 27 NOVEMBRE 2013

QUESTA ECONOMIA UCCIDE ED ESCLUDE

LEUCARISTIA NON PREMIO PER I PERFETTI

Cos come il comandamento non uccidere pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire no a uneconomia dellesclusione e della inequit. Questa economia uccide. Non possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo esclusione. Non si pu pi tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c gente che soffre la fame. Questo inequit. Oggi tutto entra nel gioco della competitivit e della legge del pi forte, dove il potente mangia il pi debole.

La Chiesa chiamata ad essere sempre la casa aperta del Padre. Uno dei segni concreti di questa apertura avere dappertutto chiese con le porte aperte. Tutti possono partecipare in qualche modo alla vita ecclesiale, tutti possono far parte della comunit, e nemmeno le porte dei Sacramenti si dovrebbero chiudere per una ragione qualsiasi. Questo vale soprattutto quando si tratta di quel sacramento che la porta, il Battesimo. LEucaristia, sebbene costituisca la pienezza della vita sacramentale, non un premio per i perfetti ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli

LE PAROLE DI PIETRO

La gioia di portare Cristo al mondo


Fisichella, Celli e Baldisseri presentano lEvangelii gaudium: il Papa ci indica il cammino
DA ROMA SALVATORE MAZZA

USCIAMO PER OFFRIRE A TUTTI LA VITA DI GES

Usciamo, usciamo a offrire a tutti la vita di Ges Cristo. Ripeto qui per tutta la Chiesa ci che molte volte ho detto ai sacerdoti e laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodit di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti. Se qualcosa deve inquietarci e preoccupare la nostra coscienza che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dellamicizia con Ges Cristo, senza una comunit di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita.
UNA CHIESA CON I SENTIMENTI DI GES, POVERA PER I POVERI
ro profonde angustie, particolarmente quando la vita che cresce in loro sorta come conseguenza di una violenza o in un contesto di estrema povert. La convinzione della della Chiesa non oscurantista, ideologica o conservatrice, perch la difesa della vita nascente intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano, che sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo. La dimensione sociale dellevangelizzazione. A questo argomento dedicato il quarto capitolo. La Chiesa sente come propria missione quella di collaborare per risolvere le cause strumentali della povert e per promuovere lo sviluppo integrale dei poveri, come pure quella di gesti semplici e quotidiani di solidariet di fronte alle miserie molto concrete che ogni giorno sono dinanzi ai nostri occhi. Lo sguardo del Papa a 360 gradi e tiene conto dei problemi (il tema dei migranti, la denuncia delle nuove schiavit) e delle responsabilit individuali che di solito non vengono considerate. Dov quello che stai uccidendo ogni giorno nella piccola fabbrica clandestina, nella rete di prostituzione, nei bambini che utilizzi per laccattonaggio, in quello che deve lavorare di nascosto perch non stato regolarizzato? Non facciamo finta di niente. Ci sono molte complicit. Pi in generale due tematiche appartengono a questa sezione dellEsortazione: linclusione sociale dei poveri e la pace e il dialogo sociale. Alla fine del discorso il Pontefice ricorda poi che il tempo superiore allo spazio, lunit prevale sul conflitto, la realt pi importante dellidea e il tutto superiore alla parte. Non lasciamoci rubare la gioia dellevangelizzazione. questo

n invito, forte, a recepire le sfide del mondo contemporaneo e a superare le facili tentazioni che minano la nuova evangelizzazione. A partire dal ricuperare la propria identit di cristiani senza avere complessi di inferiorit, che portano poi ad occultare la propria identit e le convinzioni, che finiscono per soffocare la gioia della missione in una specie di ossessione per essere come tutti gli altri, e per avere quello che gli altri possiedono. Ed proprio questa gioia della missione gioia quotidiana che viene dal credere in Ges Cristo, capace di dare prospettiva e senso al vivere la parola chiave della Esortazione apostolica Evangelii gaudium, firmata il 24 novembre, alla chiusura dellAnno della fede, da papa Francesco e presentata ieri in Sala Stampa vaticana dagli arcivescovi Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, e Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali. Un documento "pesante" non solo per la sua corposit oltre duecentoventi pagine nella versione distribuita alla stampa mondiale in sede di presentazione ma soprattutto per lampiezza di respiro e la metodica precisione con cui Francesco delinea gli ambiti di unazione pastorale lontana da ogni timidezza. Un testo in cui, come ha osservato Fisichella, a pi riprese papa Francesco fa riferimento alle Propositiones del Sinodo dellottobre 2012 (sul tema della nuova evangelizzazione, ndr) mostrando quanto il contributo sinodale sia stato un punto di riferimento importante per la redazione di questa Esortazione, ma che allo stesso tempo comunque va oltre lesperienza del Sinodo. Infatti, ha sottolineato il presule, il Papa imprime in queste pagine non solo la sua esperienza pastorale precedente, ma soprattutto il suo richiamo a cogliere il momento di grazia che la Chiesa sta vivendo per intraprendere con fede, convinzione, ed entusiasmo la nuova tappa del cammino di evangelizzazione. Tutto questo mettendo chiaramente in guardia da un relativismo ancora

Per la Chiesa lopzione per i poveri una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica. Dio concede loro la sua prima misericordia. Questa preferenza divina ha delle conseguenze nella vita di fede di tutti i cristiani, chiamati ad avere gli stessi sentimenti di Ges. Per questo desidero una Chiesa povera per i poveri
segue da pagina 2 a difesa della vita un altro dei temi toccati nel documento, che ribadisce come la posizione della Chiesa sullaborto non sia un argomento soggetto a presunte riforme o a modernizzazioni. Non progressi-

sta pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana, scrive Francesco. Per anche vero aggiunge che abbiamo fatto poco per accompagnare adeguatamente le donne che si trovano in situazioni molto dure, dove laborto si presenta loro come una rapida soluzione alle lo-

in definitiva linvito del Papa, che ricorda come quello di evangelizzare non sia un impegno da addetto ai lavori, ma riguarda tutti i cristiani. La nuova evangelizzazione, scrive Francesco nel quinto e ultimo capitolo, si sviluppa sotto il primato dellazione dello Spirito Santo che infonde sempre e di nuovo limpulso missionario a partire dalla vita di preghiera, dove la contemplazione occupa il posto centrale. La Vergine Maria stella della nuova evangelizzazione presentata, a conclusione, come licona della genuina azione di annuncio e trasmissione del Vangelo che la Chiesa chiamata a compiere nei prossimi decenni con entusiasmo forte e immutato amore per il Signore Ges. In sostanza una Chiesa che si fa compagna di strada di quanti sono nostri contemporanei nella ricerca di Dio e nel desiderio di vederlo.
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pi pericoloso di quello dottrinale, perch intacca direttamente lo stile di vita dei credenti, a causa del quale in molte espressioni della nostra pastorale le iniziative risentono di pesantezza perch al primo posto viene messa liniziativa e non la persona. NellEsortazione apostolica cos, secondo Fisichella, Bergoglio mostra lurgenza con la quale intende agire per portare a termine alcune prospettive del Vaticano II: per esempio circa lesercizio del Primato del successore di Pietro, in continuit con i suoi predecessori Giovanni Paolo II, che nella Ut unum sint afferm la disponibilit a ripensare in chiave ecumenica lesercizio del primato petrino, e Benedetto XVI, che a quella disponibilit diede corso nel dialogo teologico con lortodossia; come pure sul ruolo delle Conferenze episcopale, delle quali il Pontefice invita a sviluppare ulteriormente lo Statuto. Circa la prima di queste sottolineature, in risposta alle domande dei giornalisti, Fisichella ha messo in evidenza che la conversione del papato va intesa alla stessa stregua della conversione pastorale: il Papa, cio, si pone come primo esempio di quella conversione pastorale che chiede ai fedeli. In altre parole il Papa sente lesigenza di dire: sono in mezzo al popolo di Dio, sono il primo a voler illustrare come si debba dare una testimonianza pastorale, che non si manifesta solo nella scelta di non vivere nel palazzo, ma anche nella vita quotidiana, nella naturalezza con cui il Papa vive in mezzo agli altri. Quanto al ruolo delle Conferenze episcopali, Baldisseri ha invitato a rilevare come sia la prima volta che un Papa cita i documenti delle Conferenze episcopali, in una Esortazione apostolica. Con ci Francesco vuole mostrare che il magistero ordinario ha affermato non soltanto quello del Papa, ma anche il magistero ordinario di tutti i vescovi del mondo, che in questo modo partecipano al governo, al magistero del Papa. Gi nel decennio precedente al 1998, quando Giovanni Paolo II ha scritto lApostolos suos, ha fatto poi notare Fisichella, c stata una lunga discussione nella Chiesa sul ruolo delle Conferenze episcopali; col documento di oggi papa Francesco chiede che esse prendano visione del proprio statuto, per riflettere su quale identit vogliono sviluppare di pi, allinterno dei vari Paesi, nellordine della nuova evangelizzazione e della sinodalit. su questo piano che va operata la decentralizzazione a cui fa riferimento il Papa, un ripensamento del proprio ruolo che in futuro pu portare le singole Conferenze episcopali ad assumere ruoli anche dottrinali. Sul linguaggio sereno, cordiale, diretto, in sintonia con lo stile manifestato in questi mesi di pontificato con cui scritta lEsortazione s infine soffermato Celli, che ha poi citato in particolare un brano del testo, con il quale, ha detto, papa Francesco d senso alla nostra attivit comunicativa nella Chiesa: "Bisogna avere il coraggio di trovare nuovi segni, nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza che si manifestano in vari ambiti culturali".
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