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di Arnaldo Ancarani
Illustrazione di copertina: "In Viaggio"
“Il Passeggero”
di Arnaldo Ancarani
Prefazione
B.A.
2
m
Fram enti
di
Transito
20
01
-2 003
4
Kaleidoscope Joker
6
Frammenti sulle donne
Desìo
"... maledizione, ho detto io, voi donne arrivate sempre troppo tardi..."
( C. Bukowski -L'amore è un cane che viene dall' inferno-)
8
Musa Salentina
Lascia
Scivolare
il Tempo
dentro
Te
e Lascia
che
Io
faccia
lo stesso
per
un Giorno
una Sera
una Notte
senza Tempo
e sarà
per sempre
Mia Mujer
Tienes,
necesita
de las Palabras?
El Tiempo no hai
mismo ritmo
de las Palabras.
te quiero
comir.
M.
Mi hai concesso
di intravedere il
Lato oscuro della tua
Luna Nera, poco importa
si fà sera e la notte
non è oscura
la mia alburnea luna
sarà sincera
Ti donerà la sua luce
di Astro nascente
del cielo sarà
una Luminosa chimera
Luce persuasiva diffusiva
l’oscurità si attenua
nell’attesa
rosa arancio
bianco abbacinante
Sole che non tarderà
a giungere con il mattino
il fiume nero tornerà
alla primeva trasparenza
continuando a scorrere
impetuoso
cambiando la forma
alterando la cadenza
Comunicazioni
Sei così
Bella
di Sensualità intrigante
mani forti con grazia
disegnano nell'aria
mimica ed espressioni
spumeggianti effervescenti
danno corpo alla mente
preziosa dolce precisa
a volte netta e decisa
come una lama affilata
o corroborante come
una preziosa risata
occhi caldi luminosi
dai riflessi scandinavi
un'ondata di sensazioni
viaggiano in un torrente di
fluide parole
Fiume di vita
scorre accogliente
sinuoso e suadente,
un attimo ancora
ed un'altra ora
è già distante,
emozioni che danzano
insieme
a fiamme di camino
curiosamente freneticamente
mi avvolgono
ed ancora
non ne ho a sufficienza
di aneddoti e racconti,
cristallizzando frammenti
della nostra essenza;
altre notti ancora
ci saranno,
di ore
sempre più brevi,
desideri speranze,
vite nelle vicinanze.
Musicalmente
Rapace Notturno
"...tutte andate mormorò parlando a sé stessa e passò una mano,carezzando, sui fiori..."
( D. Buzzati - Eppure battono alla porta - )
20
A Fabrizio
Nel
mezzo del
Nulla
Un
Senso di
Privazione
il Ragno
a cui viene
Strappato
un frammento di Tela
perde il Senso
della Trama e
rimane a pencolarsi
nel Vuoto
Punto interrogativo
sospeso etereo
nell' Aria
ignorante
la domanda
trascurante
la risposta
Addio
Amico
Mio
Goccia
Ora mi manchi
prima mi mancavi,
come sabbia
tra le mani fra le dita,
granelli di tempo
scivolano
svaniscono...
il vapore del ricordo
rimane,
lo inalo
lo assorbo
diventa me.
Affondo le mani
nella sabbia,
altro tempo
altri ricordi,
stringo i pugni
la catturo
e divento
trasparente
come l'aria...
La luce il sole
mi attraversano
e divengo
ricordo...
immagine tenue
splendore docile
riflettono
un Amico.
Ricerca
Cerco i suoni
delle parole che
mi hai detto
Cerco i colori
degli occhi in cui
ho guardato
Cerco i sapori
di altre labbra
e di quelle che ho
già assaggiato
Cerco un sole
che mi possa
abbronzare
Cerco un arpa
che mi fermi
e sappia incantare
Cerco il mondo
diverso
e i mondi che ho
già trovato
di cui mi sono
ricordato.
Andiamo?
Io vado.
A presto.
Cerco di capire
quanto possa bruciare
la lingua di una donna
sul cuore di un uomo
poi
cerco di comprendere
quanto possano ferire
le passioni di un uomo
il cuore di una donna...
Le anime osservano
vagano
indiscrete.
Sgocciolano
scivolano
vagano ancora,
si allontanano danzando.
Commiato
Un tenero congedo,
labbra carezzano la pelle,
mani scrutano le schiene
gli occhi si abbracciano,
due anime si carezzano,
una brezza, un sussurro
le avvolgono...
Ciao, Anima Mia.
27
28
Transiti nelle visioni
Specchiamondo
Ad alcuni bachi
ho fatto produrre tenui
e resistenti fili di
Seta pregiata;
Ho pregato un
Orso
di concedermi la sua
quieta Forza;
le Farfalle
i Bachi
l’Orso
mi han donato i materiali
per costruire il Ponte
E l’Anima si fa leggera
negli istanti fluenti
scivola incostante
fra stelle consacrate
ed oscuri soli immersi tra nebulose
PSICONAUTA
Muoviti piano
verso l'Alto
con l'attenzione
della ragione
Verso l'Alto e
fai piano
con cautela e circospezione
Ritmo ed Energia
L'invisibile crepa
è lì verso l'Alto
la lama di luce
e poi una pozza
e poi l'inondazione
Annusare i profumi
distogliere lo sguardo
risollevare il pensiero
distoglierlo
cercando una sillogia
con la simmetria
della percezione
Abusare del tempo
ingannato che si
lascia scorrere
scivola fra il sapore
e l’analogia
Logica preconcetta
Demolita
Bisogna stare attenti
al sospiro della
Memoria
al tracciato del percorso
nella Foresta
molti Sentieri
con cui proseguire
e continuare
ad Annusare
finché si riesce
a Mordere
e Mangiare,
con un sapore
logicamente simmetrico.
Trance
E’ il momento.
Il Drago
sta uscendo dalla Nebbia,
un Fantasma
lo accompagna.
Sono fuggiti dalle Torri confortevoli,
a guardia del solido Castello,
fortilizio occultato da un impervio Bosco,
accogliente, spazioso,
mai desolato e ben frequentato.
Ma il Drago fugge.
Cerca nuovi Orizzonti su cui Volare;
nuove Forme da osservare
per lasciarsi accarezzare,
e con il suo alito scaldare,
o con le sue ali rinfrescare.
Il Fantasma
compagno nella fuga,
anche lui ricerca nuovi Spazi
su cui Transitare;
compiere Percorsi diversi,
lasciarsi sedurre da nuove possibilità,
eteree, con cui scambiare effluvi di
Vita Saporita.
Osservo
con vista stereoscopica
m’insinuo tra
fra le note
carpisco sguardi
movenze sinuosi atteggiamenti
sorrisi e divertimenti
sensuali ancheggiamenti
di chi sulle note danza
s’invola, gioiosa farfalla
su di un'armonia trasparente
un battito d’ali
la mente evapora...
passi.
ritmi.
immagini.
pensierini.
Leggiadri...
Puerpera
E' l'oggi
che non è il domani.
E' il presente
che nasconde il futuro,
l'emozione del nascituro
sentimento di cui mi consolo.
Felicitazioni, amicamamma.
Di notte
Fumo
e bevo
una birra... no,
meglio
del vino bianco
e una bella mangiata
da stomaco gonfio;
mi guardo
quel gran pezzo
di fica bionda
con le zampette fine
il culetto a mandolino
le labbra carnose,
mi sculetta davanti sui tacchi,
si sa muovere,
in India
potrebbe incantare
un Cobra.
mi sorride
ed immagino
che ricca scopata
ci faremo...
ma vaffanculo
tanto ebeto,
rido con gli amici,
e sto sazio
lo stesso.
Guarigioni
Riflessioni
Ho un lavoro
non ho una carriera,
di arte mi dileggio,
parole che produco
e forme di
Affetto
per Voi
Amici
traduco...
Dopo la festa
Frammenti di Alcool
un fumo denso
annebbia il giorno
addolcisce ed ottunde
il veloce profondo
distacco dal sonno.
La sera altri amici
le Donne che inseguivamo
oramai non ci sono
il ricordo al risveglio
opaco e confuso.
Dove tieni il caffè?
Hai una sigaretta?
Buon compleanno
Amico mio
sul tuo divano
ho dormito come un dio...
To
Di sera
su di un vetro appannato
ho disegnato
ben marcato
con la punta di un dito
un sorriso ed un saluto.
Al mattino era tutto sparito.
Sono uscito ho girovagato.
Mi sono anche un poco perduto.
Ho rischiato ho goduto
mi sono ferito e sono guarito.
Sono tornato quando il sole
se ne era già andato.
Il vetro mi ha salutato e sorrideva.
Un amico ritrovato.
Albe e tramonti
Eravamo giovani,
con lo sguardo
avvolto nel Sole
luminoso dell’avvenire,
poi
nel nostro divenire,
con tutta quella distanza
che ci circondava,
e lo Spazio
che ci confondeva,
il Sole si spegneva.
Una luna si accendeva
una candela brillava,
e noi,
Viaggiatori Eterei,
continuavamo a vagare...
distanti un cielo,
un borgo,
un mare...
un Confine
di Luce,
di Aria,
di Parole.
Ad una Amicizia ferita
Dopo la Pioggia
il Vapore
e di nuovo
il Sole.
Descrivere
Giorni
Come fossero
Istanti.
Descrivere
Notti
come fossero
Attimi.
E ciò che rimane
è Domani
di Attimi
Istanti e
Luce di
Amici.
LIMITE
Un sogno di un istante
un immagine rimembrante
di trepidi sapori
e vividi colori
il Tempo è distante
lo Spazio è fluttuante
incerte visioni pregne di valori
veloci passaggi di pensieri astratti
Ed io
qui
vigile a guardare
l’Amicizia
che riposa.
In Spiaggia
Sono al mare
dal Sole mi lascio
Scaldare dai colori
mi lascio inondare,
immerso in allegre
Amicizie ciarliere.
Ci abbandoniamo,
i nostri corpi ad intorpidire,
ci arricchiamo di nuovi sapori;
un ruscello al nostro fianco,
con due dolci anse
nel mare confluisce,
e l’orizzonte azzurro, distante
ci osserva sorridente.
48
transiti nel tempo
C R O N O S
Tempo
di ciò che inizia
ciò che rimane
quello che se ne và.
Tempo
nel percorrere
una strada,
abbandonarla e
distenderne un'altra.
Tempo
di granelli
che scorrono
nella clessidra.
Tempo acquoso
mare, lago, vento,
fiumi, piogge;
granelli
di sabbia solare e lunare,
notturna e giornaliera,
il Tempo si è confuso.
Residuo
Il Tempo lascia
un sedimento
Trasparente
Cristallizzato.
Effervescenza di Parole
volatilizzata,
riempita,
congelata.
La pallida Luna
si agita, si colora,
rimane immobile.
Un'emozione cristallizzata.
Riflessione in Do maggiore
...indifesi,
indelicati ricordi.
Rimbalzano
sulle Parole,
si gonfiano nel vuoto,
si poggiano sui sogni e
si colorano dei desideri.
E sospendono il Tempo,
lo affinano lo espandono,
un'ombra
un'immagine nello specchio.
E sono più vecchio,
più vitale.
LUNA
Luna di Settembre
mostraci il cammino
per ritrovare la gioia
con l'amore la forza
la rabbia e la passione
il rapido accordo del Violino
Do Ut Des
il trillo del Demonio
un battito del cuore
nelle orecchie un fruscio
battito d'ali
il frullo di un Angelo
la gioia dell'Anima s'invola
la Notte comincia
giorno che passa in un'alba
e diviene il domani.
Emozione
Riesci a
Trovarla?
Riesci a
Sentirla?
A Volte
Mormora
A Volte
Urla
A tratti
Silente
in un
continuo sussurro,
La Poesia
un raggio di Luce
una camera oscura
la Notte
si tramuta
in giorno
e così via
che il tempo sia...
Indolenza
Ho lasciato
il Tempo
scivolarmi Indosso
Sopra
Sotto
Dentro
Ho ancora del Tempo
che non ha luce,
buio opalescente.
Continuo a cercare
un bosco
una vetta
una forma
un sogno.
In the middle
of nowhere.
Nel centro
di nessun luogo.
Completamente a mio agio.
Per un istante
Si chiude.
Poi si apre.
Aspetta.
Poi ha fretta.
Intenso e rarefatto
di scriverne
non ha senso
è solo un Attimo
un Momento.
Ha vibrato
si è staticizzato
un ricordo cristallizzato,
granello di sale
nella sabbia del Mare.
Continuo a nuotare.
Il Sole
non placa
il suo Ardore.
E’ Tempo di Tornare.
E’ passato
Osservo, Ricordo
in qualche punto la memoria rimuovo
in qualche tratto la rinnovo.
Un Ronzio, un Rumore, talvolta un frastuono.
Era un colore di occhi, lo sguardo del cielo.
Forse un bagliore, riflesso di sole su acciaio.
Mi muovo, mi muovevo
Coloro, ruggisco,
inseguivo un fuggiasco
affondo le mani, mi tendo,
scavavo nel pietrisco,
torpore, calore, Urlo
e non mi intimidisco;
carezzavo un impasto
la forma la consistenza il sapore
non ho certezza di ciò che ho fatto,
in quale preciso momento,
ma è stato, me lo sono ricordato.
Sottili Giorni esti vi
Il tempo
scorre,
una brezza
un tornado,
liquido mi osserva
indifferente;
alzo una mano,
aprendola,
fluido mi scorre
fra le dita,
mi scivola sul palmo
in lente spirali intorno al braccio,
mi attraversa;
stringo il pugno,
passato presente futuro
si compattano
ed evaporano
attraverso i pori.
IL Tempo
ora
mi guarda.
60
frammenti emotivi
Gigante curioso
Esperimenti
Notturno musicale
Scagionato,
isolato,
rappreso nell’osservazione
di un grumo di foresta,
oscura nella falce di luna,
agitata da sonorità acustiche.
Le luci di città e paesi
brillano distanti,
come anime scostanti,
disegnano nel cielo d’orizzonte
un alone di soffice arancione,
tremolante del suo umore differente.
And the radio plays,
over the valley, along the road.
Il Minuetto, una danza, un gioco
Ascolto devianze
di armonie
Fluide
mi riescono a prendere
mi conducono
in lente spirali
trasportano
l’anima lontano
distante
il ritmo è liquido
mi ritrovo a nuotare
su di un fiume
o un mare
o un lago
non capisco
non importa
la Bellezza
a volte
è incomprensibile
Percorsi
Viaggiamo
con la mente
Voliamo
con la fantasia
i Ricordi balbuzienti
con i piedi dolenti
ci informano
di continue direzioni,
ricerche
di nuove emozioni.
Rincorse verso
gli orizzonti
ricercando tramonti,
fluendo nelle Albe.
Il mare sussurra
il vento mormora
il legno scricchiola.
Questa Notte,
in fondo
è così piccola...
So close
Scrivere di Viaggi,
narrare le amicizie,
la ricerca nella sostanza,
il solletico della devianza;
di parole non ne avrò
mai abbastanza...
mi rifugio nella dolcezza
di un pasto, di uno sguardo, di un profumo...
mi lascio trasportare
nel mondo del nulla,
pieno di colori,
di una fantasia,
e mi riempie
per piccina che essa sia.
Dubbi
Vostro Onore,
cerchi di capire,
è un mondo
Selvaggio
Violento.
Al principio
non lo avevo capito
poi, d’un tratto
ho reagito,
con tutta la Violenza
di cui disponevo
ho Colpito
finché avevo Forza
e poi non c’è rimasto
più nulla.
Chi era o Cosa era
non lo so.
Me lo dica lei.
Per me era il dettaglio
di un Istante
che non tornerà.
La ringrazio.
70
transiti di viaggio
faro
“Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi”
(Marcel Proust)
72
In Viaggio
I Voli
I Treni
Le Navi
I Continenti
Questo Viaggio
è veramente
lungo
Sono destinato
ad un'altra
Terra
ed ho percorso
l’Aria
le Montagne
il Mare.
Qua nto è
Gr ande e
Vasto
questo Mondo.
il vento caldo,
il sole gioioso,
velato di azzurro;
intorno il dialetto
l'architettura
le sonorità
le geometrie.
un altro piccolo
mondo latino,
partenopeo,
che riscalda.
Madrid
La Piazza
calda di sole spagnolo
la luna é già alta
gli affreschi del Palazzo
danzano vivaci
il suono delle chitarre
ci rende sognanti
e anche noi
con le sopracciglia con il corpo con la mente
seguiamo il tempo
riscaldati dalle note
e di nuovo
ancora una volta
mi sento a casa
in terra straniera
CEUTA
-racconto in forma di poesia-
Ricorda, ricorda
prima che il ricordo svanisca
la sera prima
le formiche sul pavimento della stanza
nel bagno la doccia che perdeva
una calle rumorosa che al riposo non concedeva tregua
al mattino
la discesa verso il porto l'imbarco
la nave che sobbalza
al centro dello stretto mare sul confine
Nord e Sud del mondo
il porto le guardie i militari gli africani
e poi e poi
la spiaggia il sole nella baia l'acqua
di cristallo azzurro in distanza le città
lontane un passaporto
la salita quella strada verso l'alto Forte dominante
a torso nudo senza sudore armato dei suoi muscoli
nuovo esploratore di ciò che si conosce
messaggero di disegni sulla pelle
le macchine gli autobus le moto i motorini
sgocciolano rumori passando sulla strada
alla mia sinistra
sfrecciano urlando arrancano rombando
mi sento osservato
una passeggera color del caffellatte
su una vecchia macchina tedesca
passeggera posteriore destra
cerca di passare attraverso il finestrino
con quegli occhi grandi immensi
come due laghi di calda cioccolata
mi leggono la pelle e leggono nei miei
azzurri come l'acqua
si uniscono si trasformano
un abbraccio un bacio un amplesso
e la carezza di un addio mentre si allontana
sulla macchina carica e fumosa in direzione del confine
e ancora e ancora
ancora salendo e la strada è più leggera
alla mia destra
il mare le rocce la spazzatura sulla scarpata
la vegetazione furiosa abbarbicata sulle rocce
in basso dove si frangono le onde un Uomo
ha steso un filo con i suoi vestiti ad asciugare
in fuga per mare dal Sud del mondo
continuo a salire
oltrepasso l'ospedale
la fortezza è meno dominante ancora lontana
fra il verde più intenso e
il sole senza tregua sull'azimuth più cocente
evapora l'asfalto evapora il mare
ridiscendo sulla destra
periferia di confine
case basse bianche riflettono il calore
Africa Europea
scivolo verso il centro del paese
tra gli sguardi incuriositi o indifferenti di pelle colorata
fra di loro si salutano si baciano
e si battono sul cuore la mano destra
tanti palazzi si stanno ricostruendo e anche qualche strada
le urla le transenne la polvere e il sudore del lavoro
sono uguali in tutto il mondo
continuo per la via
girando attraversando
sempre in discesa verso il centro
a poco a poco a fianco delle strade
qualche bottega qualche bar gli alimentari
macchine parcheggiate e più popolazione variegata
in movimento
un apprezzamento urlato gesticolato
per i miei disegni della pelle da un colorato
dall'altra parte della strada stà salendo
verso dove io provengo
ci salutiamo dalla distanza
sincronicamente ci battiamo la mano sul cuore
e continuiamo a camminare in pace e con fierezza
mi ricopro il busto
addentrandomi sempre più nel centro del paese
vetrine luminose di merci scintillanti
mi attraggono e ripugnano
turisti ed abitanti tutti di passaggio
alla fine della strada un capannello di persone
i vestiti del deserto e il capo ricoperto
li sorpasso li intravedo con la coda dell'occhio
mi giro incuriosito con l'aria un pò distratta
ed osservo volti ancestrali
scuriti e solcati dal sole del deserto
due uomini due donne ed al centro una ragazza
circondata a protezione in un semicerchio
la sua veste che lascia intravedere
il suo volto
il fiore più prezioso nato in un arida distesa
la cui vista non teme eguali di bellezza
una rosa un'orchidea nel pieno del loro splendore
al suo fianco sono misere erbe infestanti
cerco di assorbirla con lo sguardo in ogni minimo dettaglio
e la sua perfezione la delizia mi abbagliano
mi rendono cieco sordo intorpidito
vago in balia fra le onde della gente
approdo in un alimentari una lattina di acquatonica
pago il suo riscatto e arrivederci
esco in cerca di ombra fresca in quella piazza con le palme
alle spalle del negozio c'è la posta ed il museo
bimbi che giocano e bevono le mamme li controllano
tutta l'ombra di panchine e marciapiedi è già impegnata
c'è anche un tossico capelli di stoppa vestiti volto e mani lerci
mi aggancia con lo sguardo mi lancia delle parole
non le raccolgo mi rendo sordo ed insensibile
mi volto verso le scale le discendo e mi allontano
son seguito ed ancora lancia cappi di parole nervosi
mi scivolano accanto mi passano attraverso
vetrine spente gente distratta compatta
si apre ci passa accanto e si richiude insensibile all'uomo
come la marea mediterranea
in cui siamo nati per cui transitiamo
mi dirigo ancora in discesa verso la spiaggia dove sò esserci
la stazione di polizia sempre in fermento
guardo con fare distratto il nostro riflesso sulle vetrine
dietro un uomo bianco l'uomo nero cammina rapido
con il maglione rosso sbrindellato
il pantalone macchiato e scucito
si avvicina con parole più rabbiose e concitate
aumento il passo con il ritmo di flamenco a quattro quarti
la distanza si trasforma in una sottile trasparente corda tesa
e le sue parole ci si aggrappano e ci si avvinghiano
giungo al marciapiede opposto alla
cuccia dei reali e democratici cani da guardia
mi fermo sulle strisce che conducono all'ingresso
incorniciato di targhe con stemmi ossidati bandiere stanche
insegne opache sporgenti in plastica
l'uomo nero mi oltrepassa e silenzioso si allontana
alle mie spalle un supermercato ci entro dentro
sono sferzato dall'aria condizionata e la musica diffusa
succo di arancia cozze in scatola grissini formaggini
ed acqua minerale
saldo il conto infilo l'uscita
le porte scorrevoli mi salutano con un fruscio
un sussurro che mi riporta verso il caldo
mi dirigo alla piazza qui vicino dal contorno quadrato
circondata
da una chiesa un albergo una caserma un bar con ristorante
mangio e bevo tutto al centro della piazza
una panchina in pietra rovente
sotto il sole africano del 40° parallelo
le gocce del guazzetto oleoso rosso cadono dalle cozze
si spandono sulla pietra della panchina della pavimentazione
ancora sole Sole SOLE
lento si sposta dall'azimut verso ovest
mi alzo barcollo troppa luce troppo calore
cerco con uno sguardo a centottanta gradi frescura
al bordo elevato sul lato della strada trafficata
una panchina
si sta ombreggiando lentamente
dello spicchio della foglia di una palma
mi ci trasferisco il sangue si rinfresca l'iride si riposa
anche il cervello lentamente si decomprime
immobile sotto lo spicchio di foglia mi concedo il movimento
di aprire il marsupio estrarre un sigarillo
accenderlo e fumarlo
lo finisco con gusto rinnovato mi godo la leggera brezza
anche se ancora calda piacevole da respirare
nel pomeriggio che si và ad iniziare
sotto l'ombra di una palma
distante un mare di passaggio
è il momento di tornare.
A Nord del Mondo.
Di là.
Near sky limit
I see beauty
I see danger
I see friendship
I already knew
there is no border