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TRIBUNALE DI ROMA

RICORSO EX ART. 702 BIS C.P.C.

Per: ************, nato a ****** il ******* (c.f. **************), residente in

*******, Via ***************, elettivamente domiciliato in Roma,

Circonvallazione ********** presso lo studio dell’Avv. ************ che la

rappresenta e difende con procura in calce al presente atto -

ricorrente

Contro: ACEA ATO 2 S.P.A., con sede in Roma, P.le Ostinese n. 2 (c.f. e

p.iva: 05848061007) - resistente

Ai sensi dell’art. 170 co 4 c.p.c. si dichiara di voler ricevere le comunicazioni

del presente giudizio all’indirizzo fax ************ o posta elettronica

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PREMESSO

1) Michele **********i è nudo comproprietario in parte indivisa

dell’immobile sito in *********** (RM, Via ***************, acquistato il

************* con atto notaio ************** Rep. *********** (All. 1).

L’immobile è censito al catasto comunale al Foglio n. *, p.lla n. *******

sub ***.

2) Dovendo eseguire l’allaccio del proprio appartamento alla rete idrica

comunale, in data 1/7/2008 ************ presentava ad Acea Ato 2 s.p.a.,

società titolare della gestione del servizio idrico integrato dell’ambito

territoriale 2 Lazio centrale – Roma, una domanda di preventivo per

allaccio a servizio idrico potabile; la domanda veniva protocollata con il

n. 9784/2008 (All. 2);


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3) Alla domanda di preventivo il ********** allegava, come richiesto

dall’Azienda, un certificato rilasciato dal Settore Ambiente e Patrimonio

del Comune di Rocca Priora in data 15/2/2007, attestante che

l’immobile di Via ********** confluisce al depuratore comunale e al

collettore fognante comunale (All. 3).

4) Acea Ato 2 s.p.a. non ha mai dato seguito alla domanda di allaccio

presentata dall’attore, né ha mai comunicato i motivi del proprio tacito

diniego; a nulla peraltro sono valsi i ripetuti solleciti telefonici eseguiti

dal ********** al servizio clienti di Acea Ato 2 n. 800130330, né il reclamo

dallo stesso presentato con lettera raccomandata a/r (All. 4).

5) Il rifiuto di Acea Ato 2 s.p.a. di eseguire l’allaccio dell’utenza idrica è

illegittimo perché contrario all’art. 2597 c.c., il quale obbliga tutte le

imprese che operano in condizione di monopolio legale a contrattare

con chiunque richieda le prestazioni che formano oggetto dell’impresa,

osservando la parità di trattamento (cfr. in tal senso Pret. Roma

10/1/1983 in Temi Romana, 1983, 429: “Sussiste per l’Acea l’obbligo ex

art. 2597 c.c. di contrattare con chiunque richieda le prestazioni che formano

oggetto dell’impresa esercitata in condizione di monopolio legale, osservando la

parità di trattamento; il rifiuto dell’Acea ad ottemperare all’obbligo di cui

all’art. 2597 c.c. giustifica il ricorso ex art. 700 c.p.c. onde assicurare in via

d’urgenza e provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito ex art. 2932”

6) Oltretutto nel caso di specie Acea Ato 2 s.p.a ha apertamente violato

l’art. 5 delle condizioni generali di fornitura (All. 5), laddove prescrive

che la mancata accettazione della richiesta di fornitura può avvenire


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solo “in presenza di ragioni obiettive”, e comunque “motivata e comunicata

formalmente al richiedente”.

7) ************ ha quindi diritto ad ottenere una pronuncia costitutiva ai

sensi dell’art. 2932 c.c. che sostituisca gli effetti del contratto di

somministrazione non concluso per fatto e colpa di Acea Ato 2 s.p.a., e

far condannare l’Azienda convenuta all’esecuzione di ogni opera

necessaria all’allaccio dell’immobile di proprietà dell’attore alla rete

idrica comunale e all’attivazione dell’utenza idrica (per l’ammissibilità

dell’azione costitutiva ex art. 2932 c.c. in caso di violazione dell’obbligo

di contrarre ex art. 2597 c.c., cfr. Cass. 6/12/3914 in Foro It., I, 3035; in

dottrina AULETTA, in Commentario al Codice civile a cura di SCIALOIA

e BRANCA, Zanichelli, Bologna, 1954 p. 334.)

8) L’attore ha altresì diritto ad ottenere il risarcimento dei danni

patrimonali e non patrimoniali conseguenti all’ inadempimento di parte

convenuta, da quantificarsi in misura non inferiore ad € 20.000,00

tenuto conto che la colpevole l’inerzia dell’Azienda convenuta

impedisce all’attore da più di un anno di usufruire di un bene pubblico

essenziale qual è l’acqua potabile.

9) ************** ha altresì interesse e diritto a ottenere ai sensi del

novellato art. 614 bis c.p.c. un provvedimento di condanna dell’Azienda

convenuta al pagamento di una somma di denaro in caso di

inosservanza o ritardo nell’esecuzione del provvedimento di esecuzione

specifica del contratto di fornitura idrica, nella misura ritenuta equa e in

ogni caso da accertarsi on corso di giudizio.


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10) La pronuncia di condanna potrà avvenire con rito sommario nelle

forme dell’ordinanza esecutiva prevista dal novellato art. 702 bis c.p.c.,

tenuto conto che l’inadempimento dell’Azienda convenuta è già

dimostrato per tabulas dalla documentazione in atti, e che pertanto la

causa può essere definita sulla base di una istruzione sommaria.

Tutto ciò premesso, **************, come sopra generalizzato,

rappresentato e difeso

RICORRE

Ai sensi dell’art. 702 bis e ss. c.p.c. nei confronti di ACEA ATO 2 s.p.a.,

con sede in Roma, Piazzale Ostiense n. 2, in persona del legale

rappresentante pro tempiore, invitandola a costituirsi in giudizio

innanzi al Tribunale di Roma, Sezione e Giudice designandi,

all’udienza che sarà fissata dal giudice istruttore ai sensi del comma 3

art. 702 bis c.p.c., osservando i termini e le forme prescritti dai commi 3

– 4 - 5 dell’art. 702 bis c.p.c., e con l’espresso avvertimento che la

mancata costituzione entro i suddetti termini implica le decadenze di

cui agli arttt. 38 e 167 c.p.c., e che in mancanza di costituzione di

procederà in sua contumacia, per sentire accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia il Tribunale di Roma, fissata udienza di comparizione delle parti

ai sensi dell’art. 702 bis comma 3 c.p.c., ed omessa ogni formalità non

essenziale al contraddittorio,

1) accertare e dichiarare l’inadempimento di Acea Ato 2 s.p.a.

all’obbligo ex art. 2597 c.c. di concludere il contratto di


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somministrazione idrica potabile richiesto dall’attore con domanda del

1/7/2008, prot. 2008/9784;

2) per l’effetto, pronunciare ai sensi dell’art. 2932 c.c. ordinanza

costitutiva che produca gli effetti del contratto di somministrazione

idrica non concluso, condannando l’ACEA ATO 2 S.P.A. a porre in

essere a propria cura e spese ogni attività ed opera necessaria per

consentire l’allaccio dell’immobile di proprietà dell’attore all’impianto

idrico comunale e l’attivazione dell’utenza idrica ;

3) ai sensi dell’art. 614 bis c.p.c. fissare una somma di denaro da porre a

carico di Acea Ato 2 s.p.a. ed in favore dell’attore in caso di

inosservanza o ritardo nell’esecuzione dell’ordinanza di condanna,

nella misura da accertarsi in via equitativa tenendo conto del valore

della controversia, della natura essenziale della prestazione

inadempiuta, e del grave danno causato all’attore;

4) condannare la società convenuta al pagamento delle spese di

giudizio, competenze, onorari, spese generali, I.V.A. e C.P.A..

Si offrono in comunicazione copia dei seguenti documenti:

1) atto di compravendita ************ notaio Carlucci Rep. ****;

2) domanda preventivo Acea Ato 2 in data 1/7/2008 prot. 2008/9784;

3) certificato Ufficio tecnico Comune di Rocca Priora in data 15/2/2007;

4) raccomandata a/r ********** ad Acea Ato 2 s.p.a.;

5) condizioni generali di fornitura Acea Ato 2 s.p.a.

6) delibera di ammissione di ***************** al patrocinio a spese dello

Stato;
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Con riserva di precisare, modificare la domanda, integrare i mezzi

istruttori e presentare richiesta di provvedimenti d’urgenza ex art. 700

c.p.c. in corso di causa.

Si dichiara che il valore della presente causa è indeterminabile, ma che

l’attore è esentato dal pagamento del contributo unificato in quanto

ammesso in via provvisoria al patrocinio a spese dello Stato con

delibera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma in data

7/7/2009.

Roma, 15 luglio 2009

Avv. +++++++++++++

CHIUNQUE SI TROVI NELLA MIA STESSA SITUAZIONE IN CUI

ACEA NON VUOLE ATTACCARE L’ACQUA POTABILE NON VI

ARRENDETE, METTETE L’AVVOCATO CHE VINCETE!! L’ACQUA

E’ UN DIRITTO UNIVERSALE SI DEVONO VENDERE IL PALAZZO

DEGLI UFFICI PER PAGARE I DANNI IN MUTANDE DEVONO

RIMANE’ STI PAPPONI PURE IN COLOMBIA SO ARRIVATI A FA

MORI’ DE SETE LA GENTE

http://www.giovaniemissione.it/index.php?option=content&task=vie

w&id=2547

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