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I nuovi porporati
CATHOLICA
NICHOLS
Vincent Gerard Nichols larcivescovo di Westminster, in Gran Bretagna. Gli stato assegnato il titolo del Santissimo Redentore e SantAlfonso in via Merulana
MLLER
Gerhard Ludwig Mller arcivescovovescovo emerito di Ratisbona, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Gli stata assegnata la diaconia di SantAgnese in Agone.
BRENES SOLRZANO
Leopoldo Jos Brenes Solrzano arcivescovo di Managua, capitale del Nicaragua. Gli stato assegnato il titolo di San Gioacchino ai Prati di Castello.
LACROIX
Grald Cyprien Lacroix larcivescovo di Qubec, regione e citt francofona del Canada. Nel Concistoro di ieri il Pontefice gli ha assegnato il titolo di San Giuseppe allAurelio.
KUTWA
Jean-Pierre Kutwa, larcivescovo di Abidjan, in Costa dAvorio, nel continente africano. Malato, ha partecipato al rito di ieri in sedia a rotelle. Gli stato assegnato il titolo di SantEmerenziana a Tor Fiorenza.
TEMPESTA
Orani Joo Tempesta larcivescovo di Rio de Janeiro, in Brasile. Gli stato assegnato il titolo di Santa Maria Madre della Provvidenza a Monte Verde.
gli italiani
Il discorso
questo non facile, non comodo, perch la strada che Ges sceglie la via della croce. Mentre sono in cammino, Egli parla ai suoi discepoli di quello che gli accadr a Gerusa-
Chi
Il primo haitiano a ricevere la berretta
Langlois: un segno di speranza per gli ultimi Pi che per me contento per il mio Paese
Francesco ha dimostrato grande attenzione alla nostra Chiesa
PAOLO LAMBRUSCHI
nche nella periferia pi povera del mondo occidentale da ieri c un cardinale. il pi giovane tra i 19 elevati nel Concistoro ed considerato il volto nuovo della giovane Chiesa caraibica, un uomo infaticabile nella missione a fianco dei poveri. La storia di Chibly Langlois, 56enne haitiano, arcivescovo di Les Cayes, non inizia nemmeno nei gironi infernali della capitale Port au Prince, in quelle baraccopoli dove si formato prima da giovane catechista e poi come prete. Luoghi proibiti a chi ha la pelle bianca e ai poliziotti, con nomi esotici che celano storie quotidiane di miseria e abbruttimento come Cit Soleil - mezzo milione di abitanti sotto la soglia di povert ostaggi delle gang - o Wharf Jeremie, la bidonville delle ragazze madri nata sulla discarica in riva al mare. La storia del primo cardinale nella storia della repubblica degli schiavi affrancati comincia invece un gradino sotto, nella spietata gerarchia della miseria, a La Vallee, dove nato nel 1958, un piccolo villaggio nelle campagne di Jacmel. Luogo da dove spesso fuggono verso le favelas della capitale, prima di emigrare nella vicina America o nella confinante Repubblica Dominicana, i contadini disperati messi in ginocchio da cataclismi da
Lintervista
Viene dalla poverissima realt haitiana il pi giovane neo cardinale: nellimpegno missionario e sociale, maggiore dinamismo
mutamenti climatici e latifondisti. Linfanzia di questo pastore che ama stare tra la gente stata segnata dalla miseria che caratterizza questo angolo di Africa trapiantato nei Caraibi. Eminenza, quanto ha influito sulla sua scelta vocazionale lesperienza personale della povert? Moltissimo. La mia una vocazione adulta, maturata dopo anni di impegno come catechista dei ragazzi pi poveri prima ad Haiti e poi nella Repubblica Dominicana, dove vivono molte famiglie haitiane. Alla fine ho capito che quella del sacerdote era la strada che dovevo percorrere per cercare di portare con la comunit cristiana la pace e la giustizia del Vangelo alla gente della mia terra tormentata. Quando ha sentito lannuncio della sua nomina cosa ha pensato? Che era la prima volta che nella Chiesa universale cera un cardinale di Haiti e , pi che per la mia persona, ero contento perch era una scelta di attenzione particolare verso la Chiesa del mio Paese e dei Caraibi. Questo mi ha reso felice. Spesso si pensa che la nostra comunit ecclesiale sia troppo coinvolta nella politica locale. Ma c anche da parte delle parrocchie un grande impegno per i poveri e un serio lavoro pastorale che cresciuto in silenzio. Questo stato riconosciuto. Ho pensato infine che era un segno di speranza per gli ultimi. Il mio Paese infatti uno dei pi poveri del pianeta e il terremoto del 2010 ha lasciato ferite profonde che faticano a chiudersi. La notizia stata data il giorno del quarto anniversario del sisma che ha ucciso 220 mila persone. La mia nomina deve richiamare lattenzione sul grido di aiuto di chi era gi povero e ha perso tutto. Quali cambiamenti porter nella Chiesa di Haiti la sua nomina? Credo che per affrontare le sfide e le contraddizioni ci voglia una Chiesa dinamica, che metta un maggiore impegno nel sociale e svolga un grande
CHIBLY LANGLOIS
Nasce il 29 novembre 1958 a La Valle nella parte sud-occidentale dellisola caraibica di Hispaniola. Qui compie gli studi primari presso i Fratelli dellistruzione cristiana. Entrato al Petit Sminaire Collge Saint-Martial di Port-au-Prince per la formazione secondaria, nel 1985 passa al Grand Sminaire Notre-Dame della Capitale, dove segue i corsi filosofici e teologici, ottenendo il baccellierato in teologia. Ordinato il 22 settembre 1991, ricopre lincarico di vicario della Cattedrale di Jacmel fino al 1994, anno in cui si trasferisce a Roma. Rientrato in patria nel 1996, dirige fino al 2004 gli uffici della diocesi di Jacmel per la pastorale catechetica e giovanile. Eletto da Giovanni Paolo II vescovo di Fort-Libert l8 aprile 2004, riceve lordinazione il successivo 6 giugno. Il 15 agosto 2011 Benedetto XVI lo trasferisce alla sede residenziale di Les Cayes. Nello stesso anno diventa presidente della Conferenza episcopale di Haiti.
lavoro missionario. questa la strada da percorrere. Il suo Paese ha 9 milioni di abitanti ed uno dei pi giovani del globo. Miseria infantile e immigrazione sono due grossi problemi. Cosa pu fare la Chiesa? Purtroppo la mia nomina non pu fermare limmigrazione di tanti giovani. Per credo che la via maestra per contrastare la miseria sia listruzione. Ad Haiti ogni parrocchia ha una scuola. Spesso a casa le famiglie non sono in grado di educare i bambini n di mantenerli, la comunit cristiana ha allora una grande responsabilit. Dobbiamo fare di pi per loro. Ieri al Concistoro a chi ha pensato? A mio padre e a mia madre. Erano due poveri contadini, gente semplice che ha fatto una vita durissima. Percorrevano ogni giorno chilometri a piedi per andare a lavorare nei campi e sfamare la famiglia. Mi hanno insegnato molto. Non ci sono pi, ma ieri mi erano vicini, Cosa pensa la gente di Haiti di papa Francesco? C stata una sintonia immediata con lui soprattutto perch ha chiesto ai cristiani di mostrare la gioia. E, nonostante la povert, gli haitiani sono un popolo gioioso. Ho invitato Francesco ad Haiti per vedere di persona.
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