You are on page 1of 1

DAL NOSTRO INVIATO A GERUSALEMME

MIMMO MUOLO
l capo chino, gli occhi chiusi e la ma-
no appoggiata al Muro Occidentale.
Chiss se anche in quei lunghi minuti
Francesco ha recitato il Padre Nostro. Di
certo ha scritto di suo pugno, in spa-
gnolo, la preghiera di Ges sul foglio
che ha infilato in una fessura tra i bloc-
chi. E per felice coincidenza anche il suo
amico rabbino, Abraham Skorka, come
si saputo in seguito, ha vergato le stes-
se parole nel proprio foglietto. Padre
nostro che sei nei cieli. Padre di tutti,
cristiani, ebrei e musulmani. Padre che
avr certamente gioito dellabbraccio tra
il Papa, lo stesso Skorka e il musulma-
no Omar Abboud (laltro amico del Pon-
tefice che lo segue in questo viaggio) da-
vanti al luogo pi caro agli ebrei.
Quellabbraccio consegna al mondo u-
no straordinario messaggio che fa il paio
con le immagini di Francesco e Barto-
lomeo inginocchiati domenica sera nel
Santo Sepolcro. La pace possibile, vi-
vere insieme nel rispetto delle recipro-
che differenze un traguardo da perse-
guire con tutte le forze. Mai pi violen-
za nel nome di Dio, mai pi la Shoah e
le discriminazioni razziali, mai pi il ter-
rorismo. Tutto questo, con le parole e
con i gesti, ha detto Bergoglio nellulti-
ma giornata del viaggio in Terra Santa.
Giornata, lunga, intensa (che per altro
il Papa ha retto fisicamente benissimo),
scandita anche da alcuni significativi fuo-
ri programma come la sosta al Memo-
riale che, non lontano dal Cimitero na-
zionale israeliano del Monte Herzl, ri-
corda le vittime del terrorismo. Ma so-
prattutto una giornata che ha messo in
evidenza, una volta di pi, la capacit di
Francesco di dialogare nella verit con
tutti, anche quando alcuni suoi gesti non
vengono interpretati nel modo giusto.
Il riferimento alla sosta di domenica
vicino al Muro costruito dagli israeliani
in faccia a Territori Palestinesi. Non so-
no sorpreso delle reazioni negative in I-
sraele ha detto il portavoce vaticano,
padre Federico Lombardi . Ma bisogna
capire il senso positivo di questo gesto,
come di quello di andare stamani al Me-
moriale delle vittime del terrorismo.
Un senso che del resto ha spiegato lo
stesso Pontefice, quando vi si fermato
insieme con Shimon Peres e Benjamin
Netanyahu. Il terrorismo male allo-
rigine e nelle conseguenze. Allorigine
perch nasce dallodio. E nelle conse-
guenze perch non costruisce ma di-
strugge. Vorrei che tutti capissero che la
via del terrorismo non aiuta e che esso
fondamentalmente criminale. Mai pi
terrorismo nel mondo.
Per altre due volte Francesco ha ripetu-
to il suo nunca mas nel corso della gior-
nata. La prima proprio di buon matti-
no, quando si recato sulla spianata del
tempio ed entrato a piedi scalzi nel
santuario della Roccia, facendo poi visi-
ta al gran Muft Mohammad Hossein.
Nessuno strumentalizzi per la violen-
za il nome di Dio, ha detto. La secon-
da allo Yad Vashem, come riferiamo pi
ampiamente a parte. Di fronte al massi-
mo esponente islamico locale, in parti-
colare, il Papa ha ribadito il suo invito:
Rispettiamoci ed amiamoci gli uni gli
altri come fratelli e sorelle. Lavoriamo in-
sieme per la giustizia e la pace.
Inviti ripetuti anche nella visita di cor-
tesia ai due Gran Rabbini di Israele, Yo-
na Metzger e Shlomo Amar (Insieme
potremo dare un grande contributo per
la causa della pace) e nellincontro con
Peres, durato pi a lungo del previsto a
testimonianza dellamicizia tra il Papa e
il presidente israeliano (il quale ha ri-
badito che verr in Vaticano insieme con
Abu Mazen, anche se la data non sta-
ta ancora fissata). Francesco nei saluti i-
niziali gli ha detto: Vorrei avere la fan-
tasia di inventare una nuova beatitudi-
ne e applicarla a me stesso. Beato chi en-
tra nella casa di un uomo saggio e buo-
no (lincontro avveniva infatti nel pa-
lazzo presidenziale). Poi nel discorso uf-
ficiale ha definito Peres uomo di pace
e artefice di pace con le stesse parole u-
sate domenica per Abu Mazen. E sem-
pre in parallelo al discorso rivolto al nu-
mero uno palestinese ha chiesto di evi-
tare da ogni parte iniziative e atti che
contraddicano alla volont di giungere
a un vero accordo. Pace su Israele e in
tutto il Medio Oriente, ha invocato pri-
ma di riparlarne a quattrocchi con il
premier Netanyahu nel colloquio avve-
nuto al Centro Notre Dame.
Nel pomeriggio Francesco si congeda-
to in forma privata dal patriarca Barto-
lomeo e successivamente ha incontrato
i sacerdoti i religiosi, le religiose e i se-
minaristi nella Chiesa del Getsemani
(la vostra presenza qui molto impor-
tante. Tutta la Chiesa vi grata e vi so-
stiene con la preghiera). Infine la Mes-
sa nel Cenacolo, luogo ha detto il Pa-
pa in cui nata la Chiesa ed parti-
ta in uscita. Durante le celebrazione
risuonata nuovamente la preghiera del
Padre Nostro. Da ieri preghiera simbo-
lo di chi cerca davvero la pace. Al termi-
ne per, secondo quanto denunciato da
un monaco, un incendio di origine do-
losa stato appiccato nella Basilica del-
la Dormizione di Maria, non distante
dal Cenacolo. Qualcuno questa la ri-
costruzione entrato nella chiesa,
sceso nella cripta, si impossessato di un
libro usato dai pellegrini, andato nel-
la sala dellorgano e gli ha dato fuoco,
bruciando alcune croci di legno. La po-
lizia al momento non esclude nessuna
pista di indagine.
RIPRODUZIONE RISERVATA
I
MARTED 27 Maggio 2014
I prossimi viaggi, la cultura dello scarto, la tolleranza zero sugli abusi . A 360 la conferenza stampa
che ha chiuso la tre giorni in Terra Santa. Con Bartolomeo I lavoreremo insieme sullecologia
DAL NOSTRO INVIATO A GERUSALEMME
SALVATORE MAZZA
n un vero sistema economico,
al centro devesserci luomo. E
oggi invece c leconomia, che
genera questa cultura dello scarto
dove non servono i bambini, non
servono i vecchi, e adesso non ser-
vono pi neppure i giovani. E que-
sto gravissimo, frutto di un siste-
ma economico inumano, che
scarta unintera generazione di gio-
vani, e per questo nella Evangelii
gaudium non ho avuto paura a scri-
vere: questo sistema economico uc-
cide.
Sul volo di ritorno dalla Terra Santa,
come aveva promesso, papa France-
sco s offerto senza rete alle do-
mande dei giornalisti al seguito.
Quasi unora per parlare di tutto, dal-
la riforma della Curia al prossimo Si-
nodo, che sar sulla famiglia, sui
suoi problemi ha detto non sul-
la casistica della comunione ai di-
vorziati risposati, dallincontro di
preghiera con Peres e Abu Mazen in
Vaticano, ai prossimi viaggi in Asia:
Corea del Sud, ad agosto, e Sri Lanka
e Filippine a gennaio 2015. Fino al-
la lotta contro gli abusi sui minori,
per ribadire tolleranza zero, al cam-
mino ecumenico, e agli scandali fi-
nanziari, compreso lultimo che
coinvolgerebbe lex segretario di Sta-
to, che ancora sotto studio, non
ancora chiaro.
Del viaggio appena concluso (lae-
reo della El Al, la compagnia aerea i-
sraeliana atterrato ieri sera alle 23
allaeroporto di Roma Ciampino), a
chi gli chiedeva se e quanto avesse
"pensato" ai gesti effettivamente
compiuti - la sosta e la preghiera si-
lenziosa alla Barriera di sicurezza, il
bacio ai sopravvissuti allOlocausto
- ha risposto non che ci si pensi
prima, ci si trova e si fa. Diverso, ha
poi detto pi tardi, stato ovvia-
mente per linvito a pregare ai leader
israeliano e palestinese: Io avrei vo-
luto farlo l in Terra Santa ha det-
to ma per tante ragioni non era
possibile, allora li ho invitati in Va-
ticano. Sar un incontro di preghie-
ra, non mediazione, solo preghiera,
senza discussioni di altro tipo. Ci sar
un rabbino, un islamico e ci sar io.
Del prossimo Sinodo ha sottolinea-
to, come detto, che sar sulla fami-
glia. E ha voluto precisare: Lespo-
sizione preliminare fatta dal cardi-
nale Kasper (durante lultimo Con-
I
cistoro, ndr) era suddivisa in cinque
capitoli: quattro sulla famiglia, i suoi
problemi, le sfide, gli attacchi, e il
quinto sulle situazioni che si creano
in queste situazioni di difficolt, se-
parazioni, divorzi, eccetera. A me
ha aggiunto non piaciuto che tan-
te persone, anche preti, hanno det-
to: "Ah, il Sinodo per dare la comu-
nione ai divorziati". Noi sappiamo
che la famiglia ha tanti problemi,
in crisi, e non vorrei che si cadesse in
questa casistica.
Una cosa che Benedetto XVI ha det-
to tre volte ha proseguito France-
sco sempre allo stesso riguardo in
Alto Adige, a Milano, e nellultimo
Concistoro pubblico, che occorre
studiare le procedure di nullit ma-
trimoniale, approfondire la fede del-
le persone che si sposano, e chiarire
che i divorziati non sono scomuni-
cati. Gli stato anche chiesto se, tro-
vandosi un domani in una situazio-
ne di mancanza di forze, sarebbe
pronto a dare le dimissioni come pa-
pa Ratzinger: Io far quello che il Si-
gnore mi dir di fare stata la ri-
sposta . Ma credo che Benedetto X-
VI non un caso unico, sentiva man-
cargli le forze, stato umile e ha pre-
so una decisione. Settantanni fa non
esistevano i vescovi emeriti, oggi s.
Dobbiamo guardare a Benedetto X-
VI come a unistituzione, ha aperto
una porta.
Riguardo al cammino ecumenico, ha
affermato di considerare Bartolomeo
un fratello, ci vogliamo bene e ci
parliamo come fratelli, e di aver pre-
so insieme con lui la decisione di fa-
re un lavoro insieme sullecologia.
E infine i viaggi in Asia, con un ac-
cenno alle situazioni in cui non c
libert religiosa: In Asia, ma non so-
lo in Asia, il problema di tanti Pae-
si. Oggi ci sono pi martiri cristiani
che nei primi tempi. Bisogna prega-
re tanto per questi popoli che sof-
frono, la Santa Sede si adopera, ma
non facile.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Papa Francesco attorniato dalle coriste allincontro con il presidente israeliano Shimon Peres (foto Ap)
Francesco: pi martiri
oggi che nei primi tempi
La giornata. Con parole e gesti il Pontefice indica la via della fraternit
Papa Francesco nella Messa celebrata al Cenacolo (foto Reuters)
La parte finale della visita
stata contrassegnata dai
richiami allimpegno per
la pace soprattutto da parte
dei credenti: mai pi violenza
in nome di Dio. Mai pi
terrorismo nel mondo. La
Messa celebrata al Cenacolo
con gli ordinari di Terra
Santa: Qui nata e da qui
partita la Chiesa in uscita
Il grido del Papa
nel memoriale
della Shoah
Signore abbi piet
Ieri mattina il Papa si recato in visita al Me-
moriale di Yad Vashem, monumento alla Me-
moria della Shoah. Accesa una fiamma e depo-
sta una corona, dopo la lettura di un passo bi-
blico il saluto del presidente del Centro, Fran-
cesco ha pronunciato il discorso che pubblichia-
mo.
Adamo, dove sei? (cfr Gen 3,9).
Dove sei, uomo? Dove sei finito?
In questo luogo, memoriale della Shoah,
sentiamo risuonare questa domanda di Dio:
"Adamo, dove sei?".
In questa domanda c tutto il dolore del
Padre che ha perso il figlio.
Il Padre conosceva il rischio della libert; sa-
peva che il figlio avrebbe potuto perder-
sima forse nemmeno il Padre poteva im-
maginare una tale caduta, un tale abisso!
Quel grido: "Dove sei?", qui, di fronte alla
tragedia incommensurabile dellOlocausto,
risuona come una voce che si perde in un a-
bisso senza fondo
Uomo, chi sei? Non ti riconosco pi.
Chi sei, uomo? Chi sei diventato?
Di quale orrore sei stato capace?
Che cosa ti ha fatto cadere cos in basso?
Non la polvere del suolo, da cui sei tratto.
La polvere del suolo cosa buona, opera
delle mie mani.
Non lalito di vita che ho soffiato nelle tue
narici. Quel soffio viene da me, cosa mol-
to buona (cfr Gen 2,7).
No, questo abisso non pu essere solo opera
tua, delle tue mani, del tuo cuore Chi ti
ha corrotto? Chi ti ha sfigurato?
Chi ti ha contagiato la presunzione di im-
padronirti del bene e del male?
Chi ti ha convinto che eri dio? Non solo hai
torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai of-
ferti in sacrificio a te stesso, perch ti sei e-
retto a dio. Oggi torniamo ad ascoltare qui
la voce di Dio: "Adamo, dove sei?".
Dal suolo si leva un gemito sommesso: Piet
di noi, Signore!
A te, Signore nostro Dio, la giustizia, a noi
il disonore sul volto, la vergogna (cfr Bar
1,15).
Ci venuto addosso un male quale mai era
avvenuto sotto la volta del cielo (cfr Bar 2,2).
Ora, Signore, ascolta la nostra preghiera, a-
scolta la nostra supplica, salvaci per la tua
misericordia. Salvaci da questa mostruosit.
Signore onnipotente, unanima nellango-
scia grida verso di te. Ascolta, Signore, abbi
piet!
Abbiamo peccato contro di te. Tu regni per
sempre (cfr Bar 3,1-2).
Ricordati di noi nella tua misericordia. Dac-
ci la grazia di vergognarci di ci che, come
uomini, siamo stati capaci di fare, di vergo-
gnarci di questa massima idolatria, di aver
disprezzato e distrutto la nostra carne, quel-
la che tu impastasti dal fango, quella che tu
vivificasti col tuo alito di vita.
Mai pi, Signore, mai pi!
"Adamo, dove sei?".
Eccoci, Signore, con la vergogna di ci che
luomo, creato a tua immagine e somi-
glianza, stato capace di fare.
Ricordati di noi nella tua misericordia.
LIBRERIA EDITRICE VATICANA
Al centro del sistema economico deve esserci luomo
Nel viaggio aereo di ritorno
il dialogo con i giornalisti
Ho invitato Abu Mazen e
Peres in Vaticano perch in
Terra Santa lincontro non
era possibile. Il Sinodo sar
sulla famiglia, non sulla
casistica circa la comunione
ai divorziati risposati

You might also like