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D. PROSPETTIVE MULTIFATTORIALI
DOPPIA MORFOGENESI - M. S. ARCHER
Sia la struttura che lagire sono entrambi prodotti congiunti dellinterazione;
lagire plasmato da e riplasma la struttura ove essa riplasmata nel
processo.
Nellanalisi dellazione e della struttura, Margaret Archer critica lassenza di
qualsiasi considerazione causale della struttura nellopera di Giddens.
Infatti, vi sono due versioni fondamentali della nozione di struttura:
1) La prima, favorita da Giddens, considera la struttura come ruoli e risorse
generative ed esalta la natura volontaria dellazione sociale.
2) La seconda definisce la struttura come modelli organizzati di relazioni
sociali causalmente efficaci.
Archer sostiene la seconda interpretazione che include lidea della priorit
causale della struttura sullazione, difendendo limportanza della riflessivit
degli attori sociali.
Rif. M. S. Archer, Realist Social Theory: The Morphogenetic Approach, Cambridge, Cambridge
University Press, 1993
ID, Structure, Agency and The Internal Conversation, Cambridge, Cambridge University
Press, 2003
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CAUSE DEL MUTAMENTO SOCIALE (1)
PROSPETTIVE MATERIALISTICHE
Fattori fondamentali sono produzione economica e tecnologia.
Prospettiva Marxista: classi e produzione economiche sono alla base della societ
e tutto deriva dallinterazione tra esse.
W. Ogburn: Teoria dello scarto culturale: cause tecnologiche del mutamento, la
cultura materiale (tecnologia) muta molto pi rapidamente di quella non materiale
(valori, idee, norme, ideologie). Vi un periodo, detto appunto del ritardo
culturale, in cui la cultura non materiale sta ancora adattandosi alle nuove
condizioni materiali.
La tecnologia causa il mutamento secondo 3 modalit:
1. Aumenta le alternative sociali disponibili, crea nuove opportunit;
2. Altera modelli di interazione tra gli individui, mutano le strutture dei gruppi umani;
3. Genera nuovi problemi.
Rif. W. F. Ogburn, Social Change, in E. R. A. Seligman, H. Johnson (a cura di), Encyclopaedia
of Social Sciences, New York, Mac Millan, 1962
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CAUSE DEL MUTAMENTO SOCIALE (2)
PROSPETTIVE IDEALISTICHE
La prospettiva di M. Weber: valori e credenze, religiosi e secolari, hanno un
impatto decisivo sulla definizione del mutamento sociale (es: differenze tra
Protestantesimo e Cattolicesimo ed il lavoro).
Idee culturali, valori ed ideologie che si sono poste alla base del mutamento
sociale nel mondo sono:
1. Libert ed autodeterminazione;
2. Crescita materiale e sicurezza;
3. Nazionalismo;
4. Capitalismo nei suoi aspetti ideologici, il cui set valoriale si fonda sul profitto, sul
perseguimento dellinteresse economico privato, sulla competizione e sul libero mercato;
5. Marxismo.
Idee e valori possono causare e/o impedire e/o differire il mutamento sociale:
1. Legittimando una auspicabile direzione del mutamento (es: verso luguaglianza e la
democrazia)
2. Offrendo una base per la solidariet sociale necessaria. (es: meccanismi di integrazione,
di neutralizzazione dei conflitti)
3. Mettendo in luce le contraddizioni ed i problemi esistenti nascosti (es: razzismo e
sessismo)
Rif. M. Weber, Economia e Societ, tr. it., Milano, Comunit,1995; Letica protestante e lo spirito
del capitalismo, tr. it., Firenze, Sansoni, 1965
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MODELLI DEL MUTAMENTO SOCIALE (1)
MODELLI LINEARI TEORIE EVOLUTIVE
F. Tonnies: dalla Gemeinschaft alla Gesellschaft.
Vi possono essere due o pi fasi di transizione da piccole aggregazioni sociali indifferenziate, contraddistinte da
una cultura omogenea, a grandi societ complesse, caratterizzate da un alto grado di differenziazione sociale e
da una cultura eterogenea.
Secondo G. Lenski, lo sviluppo storico della societ umana causato dallinnovazione nella tecnologia dei
sistemi di produzione, che genera un vasto surplus di risorse materiali. Esso si articola in 4 fasi:
1. Venatoria e delle provviste;
2. Pastorale e orticola;
3. Agricola;
4. Industriale.
Urbanizzazione - dalle campagne alle citt
Citt - 3 caratteristiche principali:
A. Mercato produzione economica;
B. Centro dellautorit politico-amministrativa potere politico
C. Comunit urbana conflitti comunitari
Si possono individuare nella storia 4 tipologie di citt:
a. antica e medievale conflitto nelle campagne circostanti a causa del dazio, competizione tra lite e dinastie
b. Commerciale conflitti generati dalle tassazioni sul commercio import/export, competizione tra famiglie di commercianti, salario
e condizioni degli artigiani e dei marinai.
c. Industriale conflitti tra coltivatori, svantaggiati, operai in fabbrica ed industriali.
d. Corporativa produzione industriale decentralizzata ed economia di servizi. Conflitto intraurbano causato dalle condizioni di
deterioramento
e. Globale economia globale, commercio e finanza internazionale, conflitti tra residenti ed immigrati, disparit di tasse e
municipalizzazione dei servizi tra giurisdizioni politiche, investimenti esteri e spostamento di capitali.
Rif. F. Tonnies, Comunit e Societ, tr. it., Milano, Comunit, 1963
G. Lenski, Human Society: An Introduction to Macrosociology, New york, McGraw-Hill, Inc., 1974
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MODELLI DEL MUTAMENTO SOCIALE (2)
MODELLI CICLICI
Il mutamento ciclico e ripetitivo, importanti aspetti si ripetono nella storia pertanto rilevante un
approccio selettivo.
Modelli Classici: secondo P. Sorokin in principio vi erano cicli morali di decadenza ricorrente, di
idealismo, poi di edonismo e materialismo con periodi di transizione che si mescolano con i due. I
cicli sono assimilati a modelli organici di crescita.
Modelli Contemporanei di Macro-cicli:
Secondo A. W. Phillips vi la ripetizione di cicli economico- politici caratterizzati
dallineguaglianza e dalla concentrazione delle ricchezze.
Secondo Kondratieff vi sono lunghi cicli ondeggianti che portano leconomia mondiale
allalternanza tra una fase di espansione ed una di contrazione.
Teoria di Chirot i cicli ripetitivi sono inseriti in ere storiche pi vaste. Egli indica inoltre 4 cicli
industriali ed uno post-industriale.
Rif. P. A. Sorokin, La dinamica sociale e culturale, tr. it., Torino, UTET, 1975
R. Leeson (a cura di), A. W. H. Phillips: Collected Works in Contemporary Perspective, Cambridge, Cambridge University
Press, 2000
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MODELLI DEL MUTAMENTO SOCIALE (3)
MODELLI DIALETTICI
Contengono elementi di ciclicit e di linearit, quindi mutamento a spirale. I processi di
mutamento persistono, ma i contenuti di essi sono in mutamento.
Prospettive dialettiche materialistiche
Tra i contemporanei, Immanuel Wallerstein sostiene che vi siano 3 modalit contraddittorie di
organizzazione politico-economica. Inoltre egli elabora la Teoria dei Sistemi Mondiali, secondo cui
vi un centro, nazioni semiperiferiche e periferiche, tutte ad un diverso grado di sviluppo (Primo,
Secondo e Terzo Mondo)
Prospettive dialettiche non-materialistiche
Secondo R. Aron, vi sono delle contraddizioni tra caratteristiche strutturali e aspirazioni individuali,
di solito alla base delle comuni contraddizioni caratterizzanti le societ capitalistiche
contemporanee. Si hanno cos 3 possibili contesti dialettici:
1. Dilalettica delluguaglianza - aspirazioni egualitarie vs. struttura gerarchica ed organizzazione della
societ;
2. Dialettica della socializzazione - individualismo vs. societ di massa;
3. Dialettica delluniversalit autonomia nazionale vs. interdipendenza globale.
Rif. I Wallerstein, The Modern World System, New York, Academic Press, 1974
R. Aron, Le tappe del pensiero sociologico, tr. it., Milano, Mondadori, 1972
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RELIGIONE E MUTAMENTO SOCIALE (1)
Protestantesimo: i valori di esso, in particolare Calvinista, producono
unetica culturale che santifica il lavoro e il successo terreno, incoraggia la
sobriet e condanna il consumismo. Conseguenze non previste di tale
visione religiosa, di tale ascetismo terreno, incoraggiano lo sviluppo di ampi
accumuli di capitali attraverso lavoro, risparmi e consumi non frivoli, nonch
investimenti razionali e crescita economica. Il successo economico un
segno dellelezione divina. Ogni uomo un attore libero, moralmente
responsabile solo verso Dio. Il consumismo materiale oltre la necessit di
vita conduce alla corruzione morale.
Cattolicesimo: il lavoro unattivit puramente terrena, per vivere,
incoraggia lascetismo ultra-terreno dove la forma pi elevata di attivit la
devozione a Dio. Gli uomini sono responsabili verso la Chiesa che tende a
regolare leconomia e gli altri aspetti secolari della societ in termini di valori
religiosi. Non risultano indicazioni di proibizione del consumismo.
In Cina ed India, le rispettive fedi, Confucianesimo, Taoismo e Induismo,
non sono favorevoli allo sviluppo del capitalismo.
Ruolo della religione nel mutamento sociale: es. rivolta dei puritani in
Inghilterra, la nascita dellIslam in Sudan nel 1800, la rivolta dei Boxer in
Cina, il fondamentalismo islamico in Iran.
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TEMI DEL MUTAMENTO SOCIALE (1)
A) FAMIGLIA E SALUTE
B) DEVIANZA, CRIMINALITA' E DIRITTO
C) SVILUPPO URBANO, SLUM E SICUREZZA
D) FENOMENI MIGRATORI
E) CULTURA, TECNOLOGIA E COMUNICAZIONE