Festa di Santa Maria Incoronata del Carmine detta delle Galline Statua Madonna delle Galline 2.jpg Tipo di festa civile e religiosa Data domenica in albis Periodo dal venerd dell'ottava di Pasqua al luned successivo Celebrata a Pagani Religione cristiana cattolica di rito romano Tradizioni religiose processione, celebrazioni eucaristiche Tradizioni profane fuochi d'artificio, tammurriate, schizzetto, dono di volatili e rustici alla Madonna Data d'istituzione XVII secolo La leggenda narra di una frotta di galline raspanti che riport alla luce una tavola con il volto della Vergine. Il ritrovamento fu immediatamente interpretato come manifestazione divina e ne segu la decisione di creare un appropriato luogo di culto, che si sarebbe evoluto successivamente nell'attuale chiesa santuario. La tavola, probabilmente portata da monaci sfuggiti dall'Oriente nell'VIII-IX secolo per sottrarre le sacre immagini alla distruzione iconoclasta, poi, si sarebbe rovinata ed avrebbe determinato l'incarico ad un artista di riprodurre la tela seicentesca, ufficialmente accolta con un segno miracoloso e venerata oramai da quattro secoli. (G. Mancini, op. cit.)
La festa della Madonna delle Galline un evento religioso e civile svolto annualmente a Pagani dal venerd dell'ottava di Pasqua al luned successivo.
La festivit, celebrata nell'omonimo santuario, organizzata dai padri carmelitani del santuario stesso e dall'Arciconfraternita della Madonna delle Galline.
Storia Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Santuario della Madonna delle Galline.
La tradizione popolare racconta che nel XVI secolo, nell'ottava di Pasqua, alcune galline, razzolando, portarono alla luce una piccola tavola lignea su cui era raffigurata la Madonna del Carmine (o Madonna del Carmelo).[1] L'immagine avrebbe compiuto ben otto miracoli. Tutto inizi nel 1609, quando uno storpio, che si era addormentato davanti ad un locale di pertinenza dell'antica parrocchia di San Felice adibito a spogliatoio (o spogliaturo), l dove si conservava la tavola trovata dalle galline, vide nel sonno la Madonna che lo invit ad alzarsi e a buttare le stampelle perch era guarito. Il miracolo, evidentissimo, attir sul piccolo oratorio l'attenzione generale e nel giro di pochissimo tempo si ebbero nuove guarigioni. Tra il 1609 e il 1610 si verificarono altri sette miracoli che confermarono nei fedeli, non solo dell'Agro, la devozione alla Madonna del Carmine, ribattezzata Madonna delle Galline. Fu deciso, allora, di costruire una chiesa pi degna per accogliere i fedeli e nel 1610 mons. Lunadoro, vescovo della diocesi di Nocera, ci dice che per il concorso del popolo devoto, ch'ivi lassa larghe elemosine, si d cominciamento ad una chiesa molto pi capace da costruire nel luogo in cui le galline avevano trovato la tavola. I lavori dovettero procedere con molta speditezza se mons. Stefano Vicari, nella sua visita pastorale fatta nel 1615, parla di una ecclesia noviter erecta.[2] Nell'agosto del 1786 il vescovo diocesano, mons. Benedetto dei Monti Sanfelice, pubblic un decreto con cui il Capitolo di San Pietro in Vaticano stabiliva di incoronare solennemente la Madonna delle Galline in riconoscenza della protezione di Maria alla popolazione. La cerimonia di incoronazione avvenne nel 1787. Svolgimento Processione
La festa religiosa si svolge la domenica in albis con una processione della statua della Madonna del Carmine trasportata su un carro spinto dai fedeli. A essa il popolo offre vari volatili, principalmente galline, ma anche papere, colombe, tacchini, pavoni o gallinelle. All'offerta delle galline si accompagna quella di dolci o di tortani, torte rustiche infarcite di salame e uova, che costituivano un tempo il cibo ricco dei contadini. Le mamme avvicinano i loro bambini alla Vergine, affinch li protegga. La processione passa a rassegna le strade, i vicoli, i cortili e le masserie di Pagani con al seguito i gallinacei, che godono dell'ammirazione di tutti standosene appollaiati sul capo, sulle braccia, ai piedi della Vergine, noncuranti del voco, della musica e dei botti, che appesantiscono l'aria. Inoltre, lungo l'itinerario della processione i fedeli creano i toselli, edicole votive impreziosite da coperte di raso, merletti e stampi in terracotta. Nei cortili, dove il maggior spazio permette la realizzazione di un tosello pi vistoso, trovano posto anche la statuetta della Vergine e dei piccoli pollai, a cui si aggiungono talvolta anche tammurriate, mostre e banchetti. Davanti alla Basilica Pontificia di Sant'Alfonso la statua della Vergine riceve in dono, dai padri redentoristi, una coppia di galline, secondo la tradizione iniziata dallo stesso sant'Alfonso, che viene ricambiato dalla Madonna con due colombe. Subito dopo il rito dello scambio, la processione riprende per sostare nuovamente in Piazza Corpo di Cristo, dov' celebrata all'aperto la messa solenne, presieduta dal vescovo. Dopo la celebrazione eucaristica, il corteo continua il suo cammino e la Madonna torna al santuario, dove, a conclusione della processione, si canta il Magnificat. Tammurriata
La caratteristica pi importante che avvolge l'intera festa la tammurriata, una forsennata musica popolare che scoppia il venerd in albis, accompagna la popolazione per l'intera giornata della domenica e si conclude all'alba del luned successivo, quando il popolo dei danzatori va a deporre ai piedi della Madonna le tammorre utilizzate durante la festa. La tammorra un tamburello che sprigiona suoni determinati dall'impatto del palmo della mano e dalle dita. Il ritmo della tammurriata determinato anche da un secondo strumento, strettamente in sintonia con la tammorra. Si tratta delle nacchere (o castagnette), due coppie di legno fissate al medio delle due mani producono un suono netto, squillante che accompagna quello pi cupo, assordante della tammorra. La tammurriata determina l'inizio delle celebrazioni, accompagna il popolo in festa durante l'intera domenica e raccoglie i danzatori oltre la festa fino a suggellarla definitivamente. Passata la processione della Vergine, si creano i cerchi, dove i tammurriatori e i devoti danno liberamente vita alla tammurriata. Piatti tipici
I piatti tipici di questa festa sono i tagliolini al rag, il tortano, il casatiello e i carciofi arrostiti, la cui cottura avviene sulla tradizionale furnacella (o fornacella), strumento da cucina simile al braciere.
Inoltre, mangiando i suddetti tagliolini, la tradizione vuole che ci si macchi la camicia. Tale macchia detta schizzetto. Riconoscimenti
L'Istituto centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento quale Patrimonio immateriale d'Italia.[3]
Galleria fotografica
Santuario Madonna delle Galline.JPG Santuario Madonna delle Galline 2.jpg Statua Madonna delle Galline.jpg Statua Madonna delle Galline 2.jpg Statua Madonna delle Galline 3.jpg
Note
^ Si spiegherebbe cos l'usanza, conservata fino ad oggi, di regalare, durante la festa che si celebra nell'ottava di Pasqua, galline o altri animali di cortile alla Madonna. ^ A causa del deperimento del quadro originario, l'immagine venne riprodotta su tela e collocata nella chiesa appositamente eretta nel luogo del ritrovamento. ^ Istituto centrale per la DemoEtnoAntropologia, Madonna del Carmine detta delle Galline a Pagani in Beni culturali. URL consultato il 10 aprile 2013.
Bibliografia
(EN) Henry Swinburne, Travels in the Two Sicilies, vol. 3, 2 ed., Londra, J. Nichols, 1790, p. 166. URL consultato il 28 maggio 2014. G. Mancini, Feste e Riti d'Italia. Statua Madonna delle Galline.jpg Camilla Cederna, Casa nostra, Milano, Mondadori, 1983. Lazzaro Longobardi, Storia del santuario della Madonna delle Galline venerata nella citt di Pagani, a cura di Alfonso Russo, Pagani, Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza, 1986. Franco Maria Vigan, Madonna delle Galline, Salerno, 2007.
Voci correlate
Santuario della Madonna delle Galline Beata Vergine Maria del Monte Carmelo Nocera dei Pagani Pagani
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Collegamenti esterni
Sito ufficiale Sito istituzionale La Madonna delle Galline in In Campania. URL consultato il 25 maggio 2014. La Madonna delle Galline in Supereva. URL consultato il 25 maggio 2014. Madonna delle Galline, tra sacro e profano in Repubblica.it, 3 aprile 2013. URL consultato il 25 maggio 2014. Pagani: l'apertura del Santuario in La Citt di Salerno, 5 aprile 2013. URL consultato il 25 maggio 2014. Pagani: partono le tammurriate in La Citt di Salerno, 5 aprile 2013. URL consultato il 25 maggio 2014. Pagani, la festa della Madonna delle Galline in La Citt di Salerno, 7 aprile 2013. URL consultato il 25 maggio 2014.
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