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LEZIONE N15

PROPOSIZIONI IPOTETICHE
Questo lultimo capitolo della nostra saga e cercher di spiegarvi come rendere unipotesi: se
vuoi imparare il giapponese ti devi impegnare molto. Purtroppo dovremo imparare unaltra forma
verbale e qualche altra particolarit, ma abbiate pazienza.
Parleremo poi di affermazioni assolute (io mangio di tutto), di avverbi e del verbo divenire,
diventare.
Se ci fermiamo non certo perch siano esauriti tutti gli argomenti, ma perch credo di avere
raggiunto quello che era il mio scopo: dare il via a chi vuole studiare questa bella e strana lingua
(mi perdonino gli amici giapponesi). Ora avete un minimo di basi e potete andare avanti con il
metodo che preferite. Lincontro diretto con un insegnate madrelingua sarebbe lideale, in modo da
fare subito un po di pratica con la conversazione e lascolto; e chi ha questa fortuna non ha certo
bisogno di leggere quel che scrivo io. Ma per tutti quelli che non hanno questa possibilit, e si sono
imbarcati in questo studio da autodidatti, spero sia ora pi facile affrontare testi tradizionali o
quanto disponibile in rete per approfondire i vari aspetti.
Conseguenza certa
In realt esistono due tipi di periodi ipotetici, uno in cui la conseguenza qualcosa di certo,
predefinito: "Se giri a destra, troverai la banca"; ed uno in cui la conseguenza aleatoria: "Se
avessi tempo, leggerei il giornale".
Nel primo caso, chiunque giri a destra trover la banca; ma nel secondo caso qualcuno potrebbe
preferire guardare un film, chiacchierare, ...
Questa distinzione importante, perch nel primo caso la frase pu essere resa in giapponese
anche senza l'uso del condizionale. Una conseguenza certa espressa con l'uso della particella
[to], che collega la premessa (in forma piana) con la conseguenza (in forma piana o cortese).
[migi ni magaru to, gink ga arimasu]
[migi ni magaru to, gink ga aru]
se giri a destra, c' la banca
[haru ni naru to, hana ga sakimasu]
[haru ni naru to, hana ga saku]
primavera, perci i fiori sbocciano
Il verbo [naru] indica un cambiamento, una trasformazione. Pi avanti ne parleremo, per ora
sappiate che [haru ni naru] vuol dire che sta arrivando la primavera.
Katei-kei
A dispetto del nome, che a mio parere ha un suono preoccupante, a prima vista sembra una delle
forme verbali pi semplici da coniugare (soprattutto raccontata in italiano, dove possiamo parlare
di vocali finali): basta prendere la jisho-kei, togliere la u finale ed aggiungere eba.
Facciamo subito qualche esempio:
andare
guardare
leggere
fare

[iku]
[miru]
[yomu]
[suru]

[ikeba]
[mireba]
[yomeba]
[sureba]
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LEZIONE N15

venire
diventare
mangiare

[kuru]
[naru]
[taberu]

[kureba]
[nareba]
[tabereba]

Come vedete non c nessun problema di gruppo: I o II fa lo stesso ed anche gli irregolari del III
gruppo si sono uniformati. Lunica cosa cui dovete fare attenzione la variazione fonetica dei verbi
in -[-tsu], che si coniugano in -[-teba]:
aspettare

[matsu]

[mateba]

Forma ipotetica
Quando usiamo la forma ipotetica, ci sono sempre due frasi: una d la condizione (se), laltra la
conseguenza (talvolta preceduta da allora):
se vai al parco, telefonami per favore
se Asako studia, allora domani potr andare al mare
se hai mangiato il sushi, avrai anche bevuto il sak
se piovesse, non verrei
La condizione la parte che va resa in katei-kei, senza pensare al tempo o ad altri aspetti (come
per esempio il tono del discorso). Questi sono di pertinenza della conseguenza, che andr
coniugata nel migliore dei modi secondo le regole che gi conosciamo.
Proviamo ora a tradurre le frasi:
[ken e ikeba, denwa shite kudasai]
per favore, telefonami se vai al parco
[benky sureba, ashita Asako wa
umi e iku koto ga dekimasu]
[benky sureba, ashita Asako wa
umi e iku koto ga dekiru]
se Asako studia, domani potr andare al mare
[sushi o tabereba, osake mo nonda koto ga
arimasu]
[sushi o tabereba, osake mo nonda koto ga aru]
se hai mangiato il sushi, avrai anche bevuto il sak
Semplice? Forse s, ma manca un esempio, lultimo. Questesempio ci crea qualche problema,
perch piovere non un verbo in giapponese, ma si rende con lespressione [ame ga
furu] o anche pi brevemente [ame desu], letteralmente c la pioggia. Qualcosa c
sfuggito, dobbiamo tornare alla katei-kei.
Katei-kei per sostantivi ed aggettivi
Ebbene s, cera un trucco! La katei-kei sembrava tanto semplice, ma non riguarda solo i verbi:
serve a coniugare anche aggettivi e sostantivi.
Cominciamo dagli i-aggettivi; per coniugarli si toglie la -[-i] finale e si aggiunge -[-kereba]:
[omoshiroi]
[samui]

[omoshirokereba]
[samukereba]

se interessante
se freddo

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LEZIONE N15

Per na-aggettivi e sostantivi si aggiunge -[-nara] alla radice:


[sukina]
[shinsetsuna]
[ame]

se piace
se gentile
se piove

[sukinara]
[shinsetsunara]
[amenara]

Quindi:
[amenara kimasen]
[amenara konai]
se piovesse, non verrei
[amenara kimasen deshita]
[amenara konakatta]
se fosse piovuto, non sarei venuta
[hon ga sukinara, kaimasu]
[hon ga sukinara, kau]
se il libro ti piace, compralo
Forma negativa della katei-kei
Resta ancora un problema: e se lipotesi in forma negativa? (se non mangi, se non piove). In
questo caso bisogna usare la forma negativa della katei-kei. In sostanza prima si mette il verbo,
laggettivo o il sostantivo al negativo, poi si applicano le regole della katei-kei gi viste.
Quindi per i verbi si parte dalla nai-kei e la si tratta come se fosse un i-aggettivo:
[iku]
[ikanai]
[ikanakereba]

se non vado

[iu]
[iwanai]
[iwanakereba]

se non dici

[taberu]
[tabenai]
[tabenakereba]

se non mangia

[aru]
[nai]
[nakereba]

se non c

Anche gli i-aggettivi hanno la loro coniugazione negativa, quindi


[omoshiroi]
[omoshirokunai]
[omoshirokunakereba]

se non interessa

[samui]
[samukunai]
[samukunakereba]

se non freddo
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LEZIONE N15

Sostantivi e na-aggettivi vogliono [dewa arimasen] per formare il negativo, ma


[arimasen] la forma negativa di [aru]:
()[ame (desu)]
( )[ame (dewa arimasen)]
[ame dewa nakereba]

se non piove

()[shinsetsu (desu)]
( )[shinsetsu (dewa arimasen)]
[shinsetsu dewa nakereba]

se non sei gentile

Affermazione assoluta
Tempo fa, parlando della particella [mo], avevamo visto che si pu usare per costruire delle
negazioni assolute:
[nani mo mimasen]
[nani mo minai]
non vedo nulla
() [doko (e) mo ikimasen deshita]
() [doko (e) mo itta]
non sono andato da nessuna parte
Come si fa per affermare in modo assoluto? molto semplice basta usare la particella [demo],
sempre a seguito del pronome interrogativo:
[nani demo ii desu]
qualunque cosa va bene
[doko demo iku koto ga dekimasu]
[doko demo iku koto ga dekiru]
pu andare ovunque
Avverbi
Molti avverbi si costruiscono dagli aggettivi e dai sostantivi, con precise regole (un po come in
italiano: noi aggiungiamo -mente per fare gli avverbi).
La regola di costruzione diversa per i due tipi di aggettivi. Per gli i-aggettivi, la -[-i] finale
diventa -[-ku], mentre per i na-aggettivi il -[-na] finale diventa -[-ni]:
[shinsetsuna]
[shinsetsuni]

gentile
gentilmente

[kii]
[kiku]

grande
grandemente

Per scopi particolari (un esempio lo vedremo subito) si possono creare avverbi partendo dai
sostantivi ed aggiungendo la particella -[-ni]:
[sensei]

[sensei ni]

E impossibile tradurre in italiano questultima espressione, ma col paragrafo successivo capirete


perch lho introdotta.
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LEZIONE N15

Il verbo diventare: [naru]


Possiamo usare il verbo diventare, divenire, per indicare una trasformazione:
si raffredda
si calma
cresce

diventa freddo
diventa tranquillo
diventa grande

Il verbo diventare, [naru], lavevamo gi incontrato facendo qualche esempio di coniugazione


e labbiamo usato in unespressione che traduce il nostro verbo dovere. Per utilizzarlo nel suo
significato principale, bisogna ricordarsi che ci che si trasforma va sempre posto in forma
avverbiale:
[samuku narimasu]
[samuku naru]
si fa freddo
[shizukani narimashita]
[shizukani natta]
divent tranquillo
[ame ni narimasu]
[ame ni naru]
diventa piovoso, verr a piovere
[Tanakachan wa kiku natte imasu]
[Tanakachan wa kiku natte iru]
il piccolo Tanaka sta crescendo
[Isamu wa sensei ni naritai desu]
[Isamu wa sensei ni naritai]
Isamu vuol diventare un insegnante
Un altro uso della katei-kei: pi... pi (pi... meno), pi... meglio
Ora che abbiamo imparato la katei-kei, possiamo utilizzarla anche in altri contesti, per esempio per
tradurre queste espressioni. Non so se abbiano un nome in italiano, mi riferisco a frasi del tipo:
pi leggo e pi lo capisco
pi caro e meno compro
pi sono libero, meglio .
Tutte queste espressioni si rendono con l'oggetto della comparazione in katei-kei, seguita dallo
stesso oggetto in jisho-kei e poi dall'avverbio [hodo]. Se la comparazione verso il basso
(pi... meno), la seconda parte della frase sar al negativo. Sembra complicato, ma in realt non lo
poi molto. Credo che la cosa migliore sia passare subito agli esempi (gli stessi gi scritti in
italiano).
[yomeba yomu hodo, wakarimasu]
[yomeba yomu hodo, wakaru]
pi leggo e pi lo capisco.
[takakeba takai hodo, kaimasen]
[takakeba takai hodo, kawanai]
pi caro e meno compro.
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LEZIONE N15

[himanara himana hodo, ii desu]


[himanara himana hodo, ii]
pi sono libero, meglio .
Unaltra costruzione ipotetica
Un altro modo di tradurre un periodo ipotetico (sia che la conseguenza sia certa, che no) quello
di usare per la condizione il verbo coniugato al passato (in ta-kei) seguito dalla sillaba [ra]. La
frase principale (la conseguenza) sar in forma piana o cortese:
[isoidara, mi ni aimasu]
[isoidara, mi ni au]
se ti affretti, farai in tempo.
[aki ni nattara, ki no ha no iro
ga aka ya kiiro ni kawarimasu]
[aki ni nattara, ki no ha no iro ga
aka ya kiiro ni kawaru]
quando arriva l'autunno, il colore delle foglie degli alberi cambia in giallo, rosso, ...
Con questa diventano tre i modi di tradurre una preposizione ipotetica. La scelta di una forma
piuttosto che unaltra si base su una serie di considerazioni, che per il momento possiamo evitare
di approfondire: usate [to] per le conseguenze certe e la katei-kei negli altri casi; bene sapere
che esiste anche questa terza possibilit, ma nessuno ci obbliga ad utilizzarla.
Note
Alcune costruzioni fatte con la katei-kei sono diventate espressioni comuni, parole a s stanti,
come se fossero delle congiunzioni:
[dekireba]
[sorenara]
[s sureba]

se possibile
se cos, allora
cos facendo

Forse qualcuno si chiede se esista un kanji per il verbo [kuru] (venire) e perch non sia stato
ancora introdotto. E il momento di parlarne Il kanji esiste, e non neanche troppo difficile da
disegnare: [kuru]. Se non lho mai usato stato solo per poter ribadire ogni volta le diverse
forme di questo verbo: usando il kanji cera il rischio che qualcuno lo leggesse male (magari per
fretta o distrazione). Chi fin qui ha letto sempre e solo il rmaji, non avrebbe avuto alcun problema;
ma chi si sforzato di leggere il kana/kanji poteva anche incontrare delle difficolt. Ricordiamo le
varie coniugazioni:
jisho-kei
masu-kei
te-kei
ta-kei
nai-kei
katei-kei

()

()

[kuru]
()[ki(masu)]
[kite]
[kita]
()[ko(nai)]
[kureba]

Come vedete il kanji sempre lo stesso (rappresenta lidea, il concetto), la sua lettura
decisamente variabile: [ku], [ki] o [ko]. Nota nella nota: i suffissi [masu] e [nai] sono
tra parentesi perch non fanno parte della coniugazione.
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LEZIONE N15

Ne approfitto per ricordare a tutti che se volete veramente imparare il giapponese, vi dovete
impegnare e studiare hiragana, katakana e kanji. Capisco che possa essere noioso e difficile, ma
fondamentale.
Vi ricordate quella specie di scioglilingua per tradurre il verbo dovere?
V- [V-nakereba narimasen]
Forse ripetere gli esempi pu rinfrescare la memoria:
[ikanakereba narimasen]
devi andare
[minakereba narimasen]
deve guardare
Adesso possiamo riconoscere che si tratta di una forma ipotetica negativa: come vi avevo gi detto
si traduce letteralmente come se non (fai) V, non diventi.
Ricordiamoci che quando si tratta di coniugare gli aggettivi, occorre tener conto di [ii] che
irregolare. Per formare lavverbio bisogna coniugare la forma regolare [yoi], formando cos
lavverbio [yoku] (bene).
Avete notato che il verbo [ kawaru] preceduto dalla particella [ni]? Si tratta di una cosa
abbastanza generale, ogni volta che c una trasformazione, quello che cambia marcato dalla
posposizione [ni], proprio come per il verbo [naru].

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LEZIONE N15

Poich questa la nostra ultima chiacchierata sulla lingua giapponese, non vi lascio esercizi, ma
una tabella riepilogativa delle forme verbali che abbiamo incontrato, sperando che vi sia utile per
fare ogni tanto un rapido ripasso:
jisho-kei
-
[-ku]
-
[-gu]
-
[-mu]
-
[-bu]
-
[-nu]
-
[-ru]
-
[-tsu]
-
[-u]
-
[-su]
eccezioni
[iku]

[aru]

masu-kei
-
[-kimasu]
-
[-gimasu]
-
[-mimasu]
-
[-bimasu]
-
[-nimasu]
-
[-rimasu]
-
[-chimasu]
-
[-imasu]
-
[-shimasu]

II gruppo -
[-ru]

-
[-masu]

-
[-te]

-
[-ta]

-
[-nai]

-
[-reba]

III gruppo
[kuru]

[suru]

[kimasu]

[shimasu]

[kite]

[shite]

[kita]

[shita]

[konai]

[shinai]

[kureba]

[sureba]

I gruppo

te-kei
-
[-ite]
-
[-ide]
-
[-nde]
-
[-nde]
-
[-nde]
-
[-tte]
-
[-tte]
-
[-tte]
-
[-shite]

[itte]

ta-kai
-
[-ita]
-
[-ida]
-
[-nda]
-
[-nda]
-
[-nda]
-
[-tta]
-
[-tta]
-
[-tta]
-
[-shita]

[itta]

nai-kei
-
[-kanai]
-
[-ganai]
-
[-manai]
-
[-banai]
-
[-nanai]
-
[-ranai]
-
[-tanai]
-
[-wanai]
-
[-sanai]

katei-kei
-
[-keba]
-
[-geba]
-
[-meba]
-
[-beba]
-
[-neba]
-
[-reba]
-
[-teba]
-
[-eba]
-
[-seba]

[nai]

(ho evitato di mettere i suffissi tra parentesi per non appesantire la lettura).
Kanji
[kuru]

venire.

[matsu]

aspettare. La parte di sinistra la stessa che appare in [iku] ed indica una


strada. La parte di destra [tera], il tempio, che appare anche in [ji], ora. Per
ricordare il kanji potete pensare a quanto sia brutto aspettare unora per strada!

Vocaboli
[aka]
[aki]
[isogu]
[iro]
[kawaru]

rosso (sostantivo)
autunno
affrettarsi
colore
cambiare, trasformarsi
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LEZIONE N15

[kiiro]
[saku]
[ha]
[haru]
[himana]
[ma ni au]

giallo (sostantivo)
fiorire, sbocciare
foglia
primavera
essere libero, non impegnato
fare in tempo, essere puntuali

Ed ora
non mi resta che salutare tutti, ringraziare quanti hanno scritto di apprezzare queste
chiacchierate e chiedere scusa per gli errori di distrazione che qua e l mi sono scappati. Chiedo
scusa anche ai puristi della lingua per la mia ignoranza/semplificazione della grammatica (sia
italiana, sia giapponese); ma come ho gi detto allinizio, lho usata in maniera strumentale.
Un augurio a chi vuole continuare lo studio del giapponese:


[ganbatte kudasai]

2000 2005. Testo a cura di Anna Mumei, elaborato per il sito Giappone Giappone. Tutti i diritti sono riservati. E consentito lutilizzo
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2005 Giapponegiappone.it - Testi di Anna Mumei. 9/9

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