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DISINFETTANTI
SOMMARIO
Disinfettanti e Antisettici
Definizioni
Classificazione di Antisettici e Disinfettanti
Sistemi di sterilizzazione e disinfezione
Resistenza dei microrganismi ai processi di eliminazione
Principali classi di Antisettici e Disinfettanti
Alcoli
Biguanidi
Derivati del Cloro
Iodio e Iodoformi
Composti ammonici quaternari
Fenoli
Derivati mercuriali
Agenti ossidanti
Altri e associazioni
Consigli per lutilizzo di Antisettici e Disinfettanti
Raccomandazioni generali
Trattamento delle ferite e delle abrasioni
Indicazioni duso degli antisettici
Trattamento delle lesioni da decubito
Disinfezione
Trattamento delle ustioni di modesta entit
Criteri di scelta e parametri per la creazione del giudizio Intesa
Bibliografia
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DISINFETTANTI E ANTISETTICI
INTRODUZIONE
Lo scopo delle procedure di disinfezione quello di evitare la trasmissione e proliferazione
dei microrganismi.
I diversi agenti chimici con attivit antisettica o disinfettante possiedono uno specifico
spettro di azione, perci, in condizioni adeguate il livello di disinfezione ottenuto sar
diverso a seconda dei microrganismi sui quali attivo il prodotto usato.
Le seguenti definizioni, permetteranno di distinguere fra antisettico e disinfettante,
termini che spesso vengono inadeguatamente scambiati, e di stabilire con maggior
chiarezza i diversi livelli di attivit per ognuno di questi agenti.
DEFINIZIONI
BATTERICIDA: Agente che distrugge i batteri patogeni e non necessariamente le spore
BATERIOSTATICO: Agente che previene la crescita dei batteri.
DISINFETTANTE: sostanza chimica che distrugge i microrganismi e che si applica su
materiale inerte senza alterarlo in modo apprezzabile.
ANTISETTICO: sostanza chimica che si applica per via topica sui tessuti vivi (pelle intatta,
mucose e/o ferite ) e che distrugge o inibisce i microrganismi senza alterare sensibilmente
i tessuti su cui viene applicata.
DISINFEZIONE DI BASSO LIVELLO: uso di una procedura chimica con la quale si
possono distruggere la maggioranza di forme vegetative batteriche, alcuni virus e funghi,
ma che non pu distruggere n Mycobacterium tuberculosis n le spore batteriche.
DISINFEZIONE DI LIVELLO INTERMEDIO: uso di una procedura chimica attraverso la
quale si possono inattivare tutte le forme batteriche vegetative, il complesso
Mycobacterium tuberculosis e la maggioranza di virus e funghi ma che non
necessariamente assicura la distruzione di spore batteriche.
DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO: uso di una procedura chimica con la quale si
distruggono tutti i microrganismi tranne alcune spore batteriche.
STERILIZZAZIONE: procedura fisico-chimica destinata alla distruzione di tutta la flora
microbica incluse le spore batteriche che sono altamente resistenti.
Alcool Etilico
Alcool Isopropilico
ALDEIDI
Formaldeide 37-40%
Glutaraldeide
Paraformaldeide
Associazioni di Aldeidi
Associazioni con Aldeidi
BIGUANIDI
Clorexidina
Cloramina T
Dicloroisocianurato
Ipoclorito di Sodio
a. Iodofori
Povidone Iodio
b. Iodio:
Tintura di Iodio
Alcool Iodato
Soluzione di Lugol
COLORANTI
Violetto di Genziana
FENOLI E DERIVATI
Fenolo
Derivati fenolici
DETERSIVI CATIONICI
OSSIDANTI
Acido Peracetico
Perossido dIdrogeno
Permanganato di Potassio
METALLI PESANTI
Derivati dellArgento
Nitrato dArgento
Sulfadiazina Argentica
Derivati mercuriali
Tiomersal
Mercurocromo
DISINFETTANTI
Virus con
capside
Gram +
Gram -
Funghi
Virus
senza
Micobatteri
Spore
capside
Alcool Etilico
buona
buona
buona
variabile
variabile
variabile
insufficiente
Alcool Isopropilico
buona
buona
buona
variabile
insufficiente
variabile
insufficiente
Clorexidina
soluzione alcolica
buona
buona
buona
variabile
variabile
variabile
insufficiente
Clorexidina
soluzione acquosa
buona
buona
insufficiente
variabile
buona
buona
buona
buona
buona
variabile
buona
Dicloroisocianurato
buona
buona
buona
buona
buona
variabile
insufficiente
Iodopovidone
buona
buona
buona
buona
buona
variabile
variabile
Composti ammonici
quaternari
buona
buona
Fenoli
buona
buona
buona
buona
insufficiente
buona
variabile
variabile
buona
buona
buona
buona
Derivati mercuriali
Ossidanti
insufficiente insufficiente
variabile
variabile
insufficiente insufficiente
buona
buona
insufficiente
insufficiente
insufficiente
insufficiente
buona
SPORE BATTERICHE
Bacillus subtilis
Clostridium sporogens
MICOBATTERI
Mycobacterium spp
FUNGHI
Candida spp
Cryptococcus spp
Alcool Etilico
Alcool Isopropilico
Clorexidina
Cloramina T
Dicloroisocianurato
Sodio Ipoclorito
IODIO E IODOFORI
-
Iodio in soluzione
Iodofori in soluzione
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stabilit. Nonostante questo, a seguito del limitato spettro dazione, il loro uso
estensivo sconsigliato, specialmente come soluzioni acquose (possono facilmente
contaminarsi e diventare esse stesse veicoli di propagazione di batteri patogeni);
queste trovano tuttavia impiego per irrigazioni della vescica e dell'uretra.
Le soluzioni in alcool possono ancora trovare impiego come antisettici della cute
integra, delle membrane; per lindicazione nelle ferite va tenuto presente che l'alcool, a
contatto con la cute lesa, provoca bruciore.
Lindicazione relativa a disinfezione e conservazione asettica di ferri chirurgici non
appropriata a causa del ristretto spettro di attivit disinfettante di tali composti.
FENOLI
Il Fenolo, primo disinfettante introdotto da Lister nella pratica chirurgica dellantisepsi,
stato soppiantato dai suoi derivati che si sono dimostrati pi attivi e meno tossici del
loro precursore.
Meccanismo, potenza e spettro dazione
La potenza antibatterica , in generale, di livello medio-basso; va precisato che i
prodotti in commercio sono solitamente costituiti da miscele polifenoliche, a volte
addizionate con detergenti, nelle quali i singoli derivati possono avere spettro dazione
differente e questo potr di conseguenza variare a seconda della formulazione.
I Fenoli agiscono come batteriostatici denaturando le lipoproteine della membrana
cellulare e come battericidi, a concentrazioni elevate, mediante coagulazione delle
proteine presenti allinterno della cellula.
Indicazioni
Limpiego dei derivati fenolici riservato alla disinfezione di ambienti, di superfici, di
materiale non critico
Tossicit
Non devono essere usati per la disinfezione di superfici sulle quali si appoggiano
bambini o di incubatrici (lelevato assorbimento cutaneo pu essere responsabile di
neurotossicit nei neonati).
Interazioni
I prodotti in commercio sono generalmente stabili e presentano buone caratteristiche di
maneggevolezza; possono subire un certo grado di inattivazione da parte di materiale
organico e vengono adsorbiti da articoli in gomma e plastica.
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DERIVATI MERCURIALI
-
Merbromina
Potenza
Sono agenti batteriostatici di basso livello.
Tossicit
Applicazioni cutanee ripetute possono dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione; se
impiegati per la disinfezione di aree decorticate vengono assorbiti e possono causare
albuminuria, oliguria e compromissione irreversibile della funzione renale.
I derivati mercuriali vengono inattivati in presenza di materiale organico; con i sali di
metalli pesanti e con lo Iodio danno origine a precipitati dotati di tossicit elevata.
AGENTI OSSIDANTI
- Acqua ossigenata (perossido di idrogeno)
Potenza e concentrazioni dimpiego
Le soluzioni di Acqua Ossigenata, alla concentrazione comunemente impiegata (3%
p/v pari a 10 volumi), esplicano unazione batteriostatica e debolmente battericida.
A concentrazioni superiori lattivit diventa battericida e sporicida, ma purtroppo
accompagnata da pericolose caratteristiche caustiche.
Indicazioni
La soluzione al 3% trova impiego nella disinfezione di piccole ferite, di ulcere, nella
detersione di piaghe.
E importante ricordare che lAcqua Ossigenata non va mai usata per la disinfezione di
cavit chiuse dellorganismo poich lossigeno che si libera sarebbe ostacolato
nelluscita.
Le soluzioni di Acqua Ossigenata si inattivano facilmente in presenza di materia
organica e infatti la loro durata dazione breve poich vanno incontro a
decomposizione da parte di enzimi presenti nei tessuti.
Modalit di conservazione
LAcqua Ossigenata si decompone facilmente con la luce e il calore e per questo
motivo va conservata in bottiglie scure e a temperatura inferiore ai 35C e tappatte
accuratamente una volta aperte.
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Urea perossido
ALTRI E ASSOCIAZIONI
CLIOCHINOLO
E la Iodocloro-Ossichinolina, un agente con propriet antibatteriche e antifungine nei
confronti di Microsporun, Tricophyton, Candida albicans, Stafilococchi ed Enterococchi.
Indicazioni
Per via topica indicato nel trattamento di micosi ed eczemi alla concentrazione del
3%; le applicazioni devono essere ripetute 2-3 volte al giorno.
Tossicit
Lapplicazione cutanea pu causare prurito e irritazione.
A causa della neurotossicit associata al Cliochinolo e il fatto che pu verificarsi un
certo assorbimento sistemico anche a seguito di una applicazione topica (specialmente
se occlusiva), discutibile limpiego di questo agente; sono infatti disponibili altri
prodotti di provata efficacia caratterizzati da minore tossicit.
Qualora la scelta si indirizzi comunque verso questa molecola, necessario tenere
presente che le applicazioni non devono essere protratte per pi di una settimana e non
deve essere impiegata in bambini di et inferiore ai due anni.
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Il tempo di contatto necessario varia a seconda del prodotto e, per uno stesso
prodotto, a seconda del tipo di impiego.
E necessario conservare le confezioni al riparo dalla luce, ben chiuse (per evitare
evaporazione del solvente nellambiente e rischio di contaminazione del prodotto) e
lontano da fonti di calore.
Non bisogna associare tra loro pi prodotti, se non si certi delle loro interazioni ed
incompatibilit.
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Evitare che la bocca del contenitore venga a diretto contatto con le mani o con altro
materiale (garze, cotone, etc).
Sulla pelle non integra non bisogna utilizzare lalcool denaturato, dato che causa
bruciore ed irrita i tessuti. Le disposizioni legislative vigenti prevedono che lAlcool
Denaturato (Alcool Etilico trattato con Metanolo, basi piridiniche e coloranti) sia
impiegato solo come solvente, detergente e per iniezioni intramuscolari.
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PRINCIPIO ATTIVO
Povidone Iodio
acquoso
alcoolico
Perossido di Idrogeno
(Acqua Ossigenata 3%
o 10 volumi)
FERITE
SETTICHE
FERITE
ASETTICHE
(sporche di
essudato)
(chirurgiche)
SI
SI
Nota A
Nota A
INIEZIONI
Si consigliano confezioni
piccole (100 ml).
Per le soluzioni acquose
sono consigliate
confezioni piccole o
buste monodose (25ml).
Clorexidina Gluconato
soluzione acquosa
soluzione alcoolica
Clorexidina +
Cetrimide
Composti di Ammonio
Quaternario :
soluzione acquosa
soluzione alcolica
NOTA A
NOTA B
COMMENTO
CONFEZIONI
SI
SI
SI
NO
NO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Prodotto da diluire a
seconda delluso.
Confezioni 250 e
500 ml.
Salviette monouso.
Nota B
Nota B
Nota B
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Disinfezione
Gli antisettici vanno usati solamente in presenza di lesioni infette o di secrezioni
necrotiche. Qualsiasi disinfettante, infatti, oltre allazione antibatterica possiede anche un
effetto lesivo nei confronti delle cellule, anche quelle sane, e quindi pu danneggiare le
cellule deputate alla riproduzione tissutale.
La disinfezione deve essere sempre seguita da un lavaggio con soluzione fisiologica.
Sono da preferire i seguenti antisettici:
-
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Nelle ustioni dermiche superficiali si forma una bolla ripiena di essudato plasmatico e sul
fondo rimane un derma ancora vitale di colore roseo-rosso. La compressione con una
pinza provoca un impallidimento che prontamente scompare, ci a dimostrazione della
presenza di una buona circolazione sanguigna dermica. La sensibilit normale ed
presente dolore.
Nelle ustioni dermiche profonde di solito la bolla gi stata scoperta e la superficie
dermica appare roseo-biancastra. Alla compressione il ritorno sanguigno lento od
assente ed anche la sensibilit dolorosa alla puntura di uno spillo appare attenuata od
assente.
Nel trattamento delle ustioni utile un lavaggio immediato per 3-5 minuti con acqua
fredda. Le bolle non vanno rotte e devono possibilmente essere lasciate intatte per 1-2
giorni.
Gli obiettivi del trattamento locale sono il controllo dello sviluppo della flora batterica, la
protezione del tessuto epiteliale, promuovere la rimozione dellescara e la formazione del
tessuto di granulazione, isolare la zona ustionata da contaminazioni esterne.
Non opportuno utilizzare prodotti che causano essicamento della superficie lesa; gli
attuali orientamenti, infatti, considerano lambiente umido il pi idoneo a favorire la
riepitelizzazione. Non inoltre consigliato luso di sostanze in polvere o spray di difficile
rimozione.
Nelle ustioni di I grado (ustioni epidermiche, come gli eritemi solari) si possono utilizzare
in prima istanza pomate antibatteriche e cortisoniche; queste ultime sono utili perch
attenuano in parte il dolore.
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Nelle ustioni dermiche superficiali (II grado superficiale) sono opportune medicazioni
occlusive ogni tre giorni (per evitare al massimo la contaminazione batterica esterna) con
garza grassa vaselinata ed uno strato sottile di pomata od unguento antibatterico.
Nelle ustioni profonde di modesta estensione (III grado), oltre agli antibatterici sono utili
i prodotti topici che contengono catalasi ed enzimi proteolitici, che favoriscono il distacco
delle piccole escare.
Le pomate antibatteriche di pi frequente uso nel trattamento delle ustioni locali (II grado
superficiale e profondo) contengono: Sulfadiazina dArgento, Iodopovidone (Betadine).
Per il distacco delle piccole escare , nelle ustioni di III grado , sono utili gel e pomate che
contengono catalasi (Citrizan) ed enzimi proteolitici (Elase).
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Il giudizio per ogni prodotto verr definito in funzione dei seguenti criteri:
1. spettro di attivit/efficacia del principio attivo contenuto : disinfezione dalto livello,
livello intermedio, basso livello.
2. concentrazione del principio attivo: nel range consigliato, fuori del range consigliato.
3. tollerabilit del principio attivo alla concentrazione presente nel prodotto: effetti
avversi potenzialmente gravi,
sensibilizzazione infrequenti.
4. volume contenuto nella confezione: adeguato, accettabile, non adeguato.
Disinfezione
d'alto livello
Disinfezione
di livello intermedio
Disinfezione
di basso livello
Tollerabilit
Reazioni di
sensibilizzazione
infrequenti
Reazioni di
sensibilizzazione
frequenti
Effetti avversi
potenzialmente gravi
Volume
Adeguato
Accettabile
Non adeguato
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CRITERI DI GIUDIZIO
MOLTO BUONO
BUONO
MEDIO
NON CLASSIFICATO
Nel range di
concentrazione
consigliato
Nel range di
concentrazione
consigliato
Nel range di
concentrazione
consigliato
Reazioni di
sensibilizzazione
infrequenti
Reazioni di
Reazioni di
sensibilizzazione sensibilizzazione
frequenti
infrequenti
Volume adeguato
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Bibliografia
1 Dabien B. Ambulatory tretment of burns in children. Arch. Pediatr.1999 Oct. ; 6 (10) : 1113-2
2 Hadjiiski O. : Comparison of four drugs for local treatment of burn wounds. Eur. J. Emerg. Med 1999; 6
(1) : 41-7
3 - Kaye E. : Topical antibacterial agents: role in prophylaxis and treatment of bacterial infections Curr. Clin.
Top: Infect. Dis.2000 ; 20 : 43-62
4 Koller J : Our experience with the use of cerium sulphadiazine in the treatment of extensive burns
Acta Chir. Plast. 1998 ; 40 (3) : 73-5.
5 Scott McDougal : Manual of Burns.Ed. Springer-Verlag 1992 New York
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