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Area balcanica, ovvero buona parte del Sud-Est europeo, compreso lattuale territorio della
repubblica di Romania,
terreno di indagine privilegiato per lo studio delle dinamiche del contatto e interferenza tra sistemi
linguistici diversi.
Caratterizzata dagli albori della sua storia e per tutta la sua complessa vicenda storica da
MESCOLANZA DI POPOLI,
larea balcanica il territorio dove si concentra il maggior numero di lingue appartenenti a gruppi
linguistici diversi:
-neogreco e albanese
Altrove, invece, i fenomeni di convergenza tra sistemi linguistici e quindi i tratti comuni paiono
meno radicati e si limitano a fatti tutto sommato superficiali (fenomeni che interessano soprattutto il
piano lessicale).
BALCANISMI SECONDARI
1. Sul piano fonologico:
Tutti i sistemi vocalici balcanici sarebbero sostanzialmente simili e si diversificherebbero solo in
forza del DIVERSO COEFFICIENTE DI APERTURA E CHIUSURA.
Notevole presenza del fonema vocalico centralizzato // spiegato da alcuni studiosi come esito di un
antico sostrato balcanico.
2. Nella morfologia si ha una serie di tratti interessanti:
-coincidenza tra genitivo e dativo
-il (parziale) mantenimento del vocativo come caso distinto rispetto al nominativo
-la formazione di un futuro analitico
-la formazione di comparativo e superlativo analitici
-un particolare tipo di numerazione per i numerali da 11 a 19
2.1.
In neogreco, albanese, romeno, bulgaro e macedone:
lopposizione morfologica tra genitivo e dativo appare neutralizzata a favore del genitivo.
Altrove, invece, ad esempio: in serbo, croato e in sloveno:
lopposizione tra genitivo e dativo normale.
In bulgaro, macedone, serbo, croato, romeno e neogreco:
si ha il mantenimento della distinzione del vocativo rispetto al nominativo per i sostantivi di genere
maschile e femminile, nella flessione al singolare.
2.2. Diffuso in area balcanica un tipo di FUTURO PERIFRASTICO costruito mediante un verbo
indicante volere (pi raro il verbo avere) seguito da una struttura infinitivale.
Lo troviamo in: neogreco, albanese, bulgaro, macedone, romeno.
2.3. Tipica del neogreco, bulgaro, macedone, albanese, romeno (e da queste lingue passata anche
probabilmente in turco) la presenza di strutture analitiche atte a rendere le categorie del
comparativo e del superlativo.
es. migliore e ottimo si dicono rispettivamente in ngr. pi kals e o pi kals.
2.4. Per quanto riguarda il sistema di numerazione,
diffuso in area balcanica un tipo di numerazione per i numerali da 11 a 19 che si basa sulla
struttura:
numero + prep. su + dieci.
(struttura di origine slava)
2.5. Sul piano sintattico: le lingue balcaniche condivisono alcuni tratti peculiari, due dei quali sono i
pi importanti:
a. Perdita dellinfinito:
In neogreco (ma il fenomeno era gi presente nel greco bizantino e medievale), in albanese,
storia linguistica dei Balcani, nella formazione dei tratti balcanici (parzialmente) comuni. Ultimi
tempi.