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a) sociali particolari (famiglie). In questa accezione la societ ,in quanto idea sintetica di
umanit, tende a proiettarsi in una dimensione etica
b) Tutte le forme sociali che sono riconducibili al termine latino societas, e che
comprendono non solo le forme sociali che nascono da un preciso contratto, ma anche
quelle che si costituiscono a seguito dellintrecciarsi e del consolidarsi nel tempo di
legami interpersonali. Esempi di questa accezione sono le societ per azioni, quelle
culturali fino ad arrivare ai gruppi amicali; perseguono specifiche finalit di ordine
politico,economico, ricreativo, ecc.
c) Tutte le formazioni sociali riconducibili al concetto latino di civitas e aventi come tratti
distintive il riferimento a un determinato territorio, la centralit del reclutamento dei
membri, una relativa autonomia e una indipendenza. In questa accezione la societ
consiste sia nel piccolo villaggio sia nella grande nazione.
In tutti i casi la societ sempre costituita:
1) da un certo numero di esseri umani (superiore a due)
2) da un sistema di interazioni che unisce tra loro gli esseri umani, c azione reciproca degli
individui
3) dalla condivisione, da parte dei membri, di alcuni tratti culturali; ci permette alla societ di
soddisfare lesigenza di possedere una propria identit distintiva.
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La storia dellumanit consente di registrare lesistenza di almeno 5000 societ diverse. Data la
variet di proposte tipologiche in cui si sono cimentati i sociologi opportuno distinguere quelle
dicotomiche dalle politomiche.
a) Dicotomie - La tradizione sociologica ricca di contrapposizioni tra due modelli di societ
(idealtipi) per esempio: tra societ militare e industriale (H. Spencer), societ a solidariet
meccanica e societ a solidariet organica (E. Durkheim). Questa tendenza a distinzioni
dicotomiche si riduce nel corso del XX secolo senza per scomparire del tutto come
dimostra limpiego della contrapposizione tra societ chiusa e societ aperta.
b) Politomie Tra le classificazioni pi note si ricordano quella di A. Comte che distingue le
societ in base al livello di conoscenza : la societ militare dove lo stadio teologico della
conoscenza spiega tutto ricorrendo al sovrannaturale; la societ dei giuristi dove c lo
stadio metafisico che spiega i fenomeni con il ricorso ad identit astratte; la societ
industriale dove c lo stadio positivo in cui luomo cerca di comprendere gli avvenimenti
attraverso losservazione. Un'altra classificazione famosa quella che fa K. Marx dove la
classificazione per connessa ai rapporti di produzione, un fattore materiale e non culturali
(Comte); da questo punto individuata la base economica di una societ possibile anche
ricostruire la successione di diverse configurazioni sociali storicamente estinte per
distinguere le due classi sociali contrapposte(es. societ greco-romana con base economica
schiavit, le classi in conflitto sono patrizi e plebei). T. Parson invece da rilevanza alla
dimensione valoriale: un evoluzionismo sociale, cio una progressiva differenziazione delle
istituzioni, in tre stadi: primitiva, intermedia e modena.
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Generalmente le tipologie tendono a contrapporre societ meno avanzate a societ pi avanzate: si
evidenzia unevoluzione verso una crescente complessit societaria. Questo comprende profondi
cambiamenti nella cultura, nei valori. A fronte di queste convergenze valutative ci sono forti
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Asse y la norma presa in esame; il punto in cui curva e asse y si incontrano la perfetta
coincidenza del comportamento con la norma presa in esame; il punto dove la curva incontra lasse
x il punto c il punto massimo in cui il comportamento si discosta dalla norma. Si possono
prendere in esame pi curve per mettere a confronto pi societ sulla stessa norma o la stessa
societ in momenti storici differenti
1.3
Lenorme variet dei tratti culturali classificabile in un numero calcolabile di modi diversi, le
articolazioni possono aiutarci a ridurre la complessit dellargomento:
Cultura dominante/subcultura-controcultura nelle collettivit pi grandi possono vivere
collettivit, che possono essere societ nazionali ma anche gruppi od organizzazioni, che si possono
definire subculture:un aggregato tendenzialmente omogeneo di conoscenze, valori, credenze, stili di
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