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Le tesi sul romanticismo sono state unificate in quanto non tutti i professori
le distinguono, e anche perch gli argomenti trattati sono complementari e
quindi permettono di spaziare da una tesi allaltra.
Sono state omesse le tesi sulla musica antica e delle origini, in quanto vi
baster dare una letta veloce al Surian o testi simili per apprendere le
nozioni necessarie alla sopravvivenza; in qualsiasi caso non prendetele sotto
gamba: conosco gente che ha citato a memoria le opere Bachiane ma poi
stata bocciata perch non sapeva mettere le mani sul sistema armonico
greco.
E stata volutamente tralasciata lultima tesi, quella di riassunto, in quanto
credo che, al contrario del pensiero comune, sia decisamente la pi facile.
Infatti vi baster leggervi prima tutte le altre, scegliere a vostro gusto
cinque o sei argomenti in cui siete ferrati, e fare magicamente in modo che il
discorso cada su quelli. Fidatevi, c gente che uscita dallesame ha baciato
per terra per aver ricevuto in sorte proprio quella.
Ultima cosa: non dimenticatevi di studiare anche acustica: su quelle non ho
scritto nulla, ma se qualcuno me lo chieder, potrei anche decidere di
accogliere le vostre richieste disperate...
Credo abbiate perso anche troppo tempo: sbrigatevi a studiare, anche perch,
come diceva Trevor Wye: il semplice possesso di questo libro non garantisce il
successo.
Vedete di sopravvivere anche a questo esame, il diploma vicino!
Francesco Cinti, diplomato in Flauto presso il Conservatorio Rossini di Pesaro.
dArezzo
il
sistema
musicale
medioevale
La
Una figura importante nel panorama della notazione musicale medioevale Guido
dArezzo. Maestro di musica, egli si poneva, come problema principale, quello di
far imparare velocemente ai suoi allievi laltezza delle note e la posizione dei
semitoni nei vari modi. Egli ide un sistema basato su un esacordo composto da
cinque intervalli, quattro di tono e uno di semitono (TTSTT). Per facilitare la
memorizzazione dellesacordo, Guido fece ricorso alle sillabe dei primi sei emistichi
di un inno in onore di Giovanni Battista (ut re mi fa sol la). Il vero vantaggio di
questo sistema che le sillabe non individuano laltezza reale della nota, bens
servono ad indicare la posizione del semitono, che, impiantando i nomi di volta in
volta, veniva sempre a trovarsi in corrispondenza delle sillabe mi-fa. Gli esacordi si
dividevano in tre tipi: durum, se comprendevano il Si naturale, molle se
comprendeva il Si bemolle, naturale se non comprendeva nessuno dei due suoni.
Per facilitare lapprendimento degli esacordi, inoltre, i manuali tramandano lutilizzo
di un sistema chiamato mano guidoniana, che si serviva delle falangi della mano
sinistra per posizionare gli esacordi.
nelle confraternite fiorentine nel periodo immediatamente successivo alle lotte fra
papato e impero (XII-XIII secolo). La forma della Lauda si concentra sulla parola:
occasione di riflessione sui temi fondamentali quali il peccato, lespiazione e la
rinascita delluomo attraverso i valori pi elevati. La lauda si impose nel panorama
della religione popolare grazie anche alle sue somiglianze con alcuni generi mondani
quali la ballata. Sotto il profilo formale, la Lauda era infatti un componimento
strofico diviso in Stanze e separate da Riprese o ritornelli:
Ripresa Stanza I [Piede 1, Piede 2, Volta] Ripresa Stanza II [Piede 1, Piede 2,
Volta] Ripresa ecc
Contrafacum : adattare un testo nuovo ad una melodia preesistente.
La forma principale di teatro medioevale era il dramma liturgico. Rappresentato
per lo pi in chiesa, esso non era propriamente parte della liturgia, ma si
presentava pi come parte a s stante, e trovava le sue origini nel canto liturgico
responsoriale con i suoi dialoghi fra celebrante e fedeli, oltre che nella tradizione
molto antica delle processioni figurate accompagnate da canti e gesti. Ampia
rappresentazione nella quale ogni esecutore svolgeva una parte specifica, il
dramma liturgico era composto da sezioni monodiche, parti polifoniche e sezioni
strumentali. Essi utilizzavano per lo pi il latino e i canti potevano provenire dal
repertorio gregoriano o essere composti ex novo.
Tesi 9: Ars Nova
Il termine Ars Nova indica le nuove tendenze del linguaggio musicale alle quali si
assiste nel XIV secolo specialmente in Francia e in Italia. Il termine dedotto dal
trattato di Ph. de Vitry, Ars Nova Musicae misurabilis, che rappresenta la prima
innovazione di questo periodo. Ph. de Vitry, infatti, introdusse una notazione
mensurale basata sui valori della breve, semibreve e minima e sul rapporto tra
tempus e prolatio. Vediamo in dettaglio.
Tempus il rapporto tra la breve e la semibreve: esso perfetto se la breve vale
tre semibrevi, imperfetto se vale due semibrevi. Prolatio il rapporto tra
semibreve e minima: esso perfetto se la semibreve vale tre minime, imperfetto
se vale due minime. Con questo schema noi abbiamo quattro ritmi diversi:
*T. perf e Pr. perf: 1b=3sb; 1sb=3m. Simbolo: Cerchio col punto
*T. perf e Pr. impf: 1b=3sb; 1sb=2m. Simbolo: Cerchio.
*T. impf e Pr. perf : 1b=2sb; 1sb=3m. Simbolo: Mezzo cerchio col punto.
*T. impf e Pr. impf: 1b=2sb; 1sb=2m. Simbolo: Mezzo Cerchio.
Nello stesso periodo, Marchetto da Padova scriveva il Pomerium, trattato che
conteneva un sistema notazionale che rispecchiava i tratti caratteristici della
polifonia italiana dellepoca, come il gusto per le fioriture virtuosistiche, per i
cromatismi e una sonorit accordale; la diffusione di questo sistema era comunque
pi limitata di quello di Vitry.
Nel panorama dellArs Nova dobbiamo distinguere quelli che sono i fenomeni tipici
dellarea francese e quelli italiani. In Francia si assiste alla nascita di un nuovo
genere compositivo, il mottetto isoritmico.
A differenza del suo corrispettivo del XIII secolo, il mottetto isoritmico ha una
struttura complessa e ben precisa basata su due elementi: la talea e il color. Il
color rappresenta la melodia priva di qualsiasi ritmo. Al color viene
applicato uno schema ritmico detto talea: il gioco consiste nellapplicare una
talea i cui valori non corrispondono, in numero, alle note del color, cosicch il color
si esaurisce prima della talea, e questa assume una melodia ogni volta diversa fino
a coincidere nuovamente con il color. I procedimenti isoritmici non sono concepiti
per essere percepiti dallascoltatore: infatti sono pi oggetto della vista che
delludito.
Unaltra importante figura nel panorama dellArs Nova francese Guilamme de
Machaut. Oltre che per i suoi mottetti isoritmici, necessario ricordare G. De
Machaut poich fu il primo compositore a preparare unintera messa polifonica a
quattro voci: la messa di Notre Dame, composta nel 1364 per lincoronazione di
Carlo V il Saggio. Prima di questo lavoro, infatti, le parti della Messa venivano
assemblate da repertori di artisti differenti. Machaut utilizza la tecnica del
mottetto isoritmico per tutti i canti, ad eccezione del Gloria e del Credo che sono
due esempi di conductus. De Machaut ricordato anche epr la sua ampia
produzione di mottetti in cui applica numerosi procedimenti prettamente
speculativi che poi saranno materia di studio dei maestri fiamminghi, come ad
esempio il procedimento a ritroso utilizzato nel rondeau a tre voci La mia fine il
mio inizio e il mio inizio la mia fine.
Forme Profane utilizzate nellArs Nova francese sono:
Ballade: la ballade francese, a differenza di quella italiana, ha forma strofica,
secondo lo schema: Melodia A [fin. Ouvert] Melodia A [fin. Clos] Melodia B.
Virelai: ha la stessa struttura della ballata italiana.
Rondeau: composizione caratterizzata dallalternarsi della melodia A e della
melodia B.
LArs Nova in Italia si diffonde soprattutto a livello profano ed un fenomeno
strettamente legato allo sviluppo della poesia volgare del Due-Trecento. E
interessante notare come il fenomeno fosse tipico del centro-nord (pianura
padana, Bologna, Firenze) e abbia interessato un periodo storico di tre generazioni
per poi esaurirsi del tutto. Il repertorio di questo periodo si basa su tre forme:
Madrigale: prevalentemente a due voci, il madrigale del trecento tratta temi
amorosi e agresti ed basato sullo schema: 3 versi A 3 Versi A 2 Versi B.
Le terzine hanno lo stesso tema, mentre il ritornello utilizza materiale
tematico differente. Grande esponente fu Giovanni da Firenze.
Caccia: composizione di argomento movimentato basato sulla tecnica del
canone. Di solito troviamo tre voci: un tenor privo di testo, che poteva essere
destinato anche a strumenti, e due voci superiori che proseguono in canone.
Di norma non un componimento strofico.
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Le
scuole
polifoniche
Riforma
Nel 1517 Martin Lutero affisse alla porta del duomo di Wittenberg le 95 tesi dalle
quali nacque la riforma protestante. Spinto dalle insurrezioni popolari e
supportato dagli interessi della nobilt, Lutero ruppe con la Chiesa di Roma e
ricerc un nuovo ordinamento liturgico che fosse fondato sulla partecipazione
diretta al culto da parte di tutta la comunit dei fedeli. Nella sua riforma era inclusa
non solo la traduzione in tedesco della Bibbia (1522), ma anche la creazione di un
nuovo repertorio di canti religiosi. Questi presero il nome di Corali.
Il Corale (Kirchenlieder) una forma di canto in lingua tedesca caratterizzata da
una semplicit estrema della linea melodica, il cui andamento omofonico e
omoritmico, in quanto ideato perch fosse intonato da tutti i fedeli. Alcuni dei
primi corali erano la trascrizione in tedesco di parte del repertorio gregoriano, ma
per la maggiorparte essi provenivano da canzoni popolari, il cui uso permetteva
una memorizzazione pi rapida da parte dei fedeli: in entrambi il casi, il testo era
sempre creato ex novo e rigorosamente in tedesco. Col tempo, lesecuzione
cominci ad essere affidata anche a cori di cantori professionisti, che utilizzavano
le tecniche contrappuntistiche tipiche dei mottetti, anche se la pratica pi comune
era quella di alternare le strofe fra diversi gruppi di esecutori: coro, fedeli, solisti e
cos via.
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Dallaltra parte, la risposta della Chiesa giunse molto tardi. Al termine del Concilio
di Trento (1545-1563), la Chiesa afferm il nuovo principio della separazione (e
non ambivalenza o sostituzione) fra sacro e profano, con la conseguente
eliminazione di ogni elemento mondano che potesse essere presente nel servizio
liturgico, negli edifici sacri o nella musica stessa. Perci, la Chiesa rilanci luso del
gregoriano non solo come canto, ma anche come base per le composizioni
liturgiche.
Bisogna riconoscere che le direttive del Concilio di Trento non ebbero un effetto
assoluto: molti autori raccolsero leredit dei Franco Fiamminghi (tipico era
lutilizzo delle messe-parodia, e per evitare linquisizione si denominava tale
messa sine nomine) mentre lunico appello della Chiesa che trov ampia
applicazione fu la ricerca di una polifonia pi equilibrata, con un uso pi
parsimonioso dei cromatismi e una maggiore chiarezza dei testi, ma in definitiva
pochi seguirono strettamente le decisioni del Consiglio.
In particolare, i nuovi canoni gettati dalla Chiesa contribuirono alla nascita della
Scuola Romana, il cui massimo esponente fu Giovanni Luigi da Palestrina
(1525-1594). La sua carriera a Roma lo vide maestro di cappella prima sotto il
papa Giulio III, poi con Marcello II, pertanto il suo corpus fu scritto ad uso
esclusivamente liturgico. Il linguaggio polifonico di Palestrina, fondato sulla purezza
della sonorit vocale e sulluso controllato di un contrappunto levigato, non si
scosta molto dalla maniera tradizionale dei Franco-fiamminghi: le sue messe
parodia, ad esempio, sono basate in gran parte su mottetti di autori francesi della
prima met del secolo. Lo contraddistinguono lintellegibilit dei testi e la sonorit
ordinata che impedisce la sovrapposizione confusa delle parole. Il canto gregoriano
si manifesta nellandamento della linea melodica, in cui Palestrina non usa mai
intervalli superiori alla quinta e rigorosa la distribuzione delle dissonanze e dei
cromatismi.
I maestri che operavano a Venezia, al contrario di quelli della scuola romana,
ponevano al centro del loro interesse la coltivazione di uno stile musicale
discontinuo e composito, fondato sulla contrapposizione fra colori timbrici e sonori
diversi. Questo fenomeno, conosciuto col nome di cori spezzati, era fisicamente
favorito dalla presenza, in S. Marco, di due cantorie absidali poste luna di fronte
allaltra. Era prevista pure la partecipazione di strumenti che si amalgamavano alle
voci per affinit di timbro, ma che non venivano specificati nella parte, almeno
prima di Giovanni Gabrieli. Laderenza della musica al testo realizzata attraverso
la declamazione insistente e i dialoghi fra cori.
Fu probabilmente Willaert ad inaugurare la ricca produzione di musiche policorali
della seconda met del secolo. Ad Andrea Gabrieli va il merito di aver arricchito
la tecnica dei cori spezzati di una maggiore variet di effetti sonori, rispetto al
carattere antifonico (episodi alternati) mantenuto da Willaert. Non rinuncia alla
polifonia imitativa, ma nei passi pi salienti cede il posto allandamento quasi
omofonico. Insieme al nipote Giovanni Gabrieli compose la raccolta Concerti per
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voci et stromenti musicali del 1587. Si tratta della prima testimonianza delluso
della parola concerto per indicare unione, coordinamento e concordia di compagini
vocali e strumentali eterogenee. Nelle composizioni di Giovanni Gabrieli si fa largo
uso dellunione di forze vocali e strumentali in poderosi tutti; il ritmo
sottoposto a processi di intensificazione e a cambiamenti bruschi da ternario a
binario e viceversa. Giovanni ricorre molto pi spesso dello zio a passaggi cromatici
e non raramente vengono impiegate le false relazioni (successione di due note
dello stesso nome, una naturale e laltra alterata, in parti diverse).
Nella musica profana, le due forme pi utilizzate allepoca erano il madrigale e la
frottola.
Il Madrigale del Cinquecento una composizione a quattro e poi cinque voci
strettamente legata al movimento letterario del Petrarchismo, e questo genere fu
coltivato in modo particolare a Firenze e a Roma. Il Madrigale non ha struttura
strofica, in quanto deve aderire totalmente al testo secondo il concetto di
durchkomponiert. Nel madrigale, la musica ha il compito di imitare parole o
concetti insiti nel testo poetico facendo ricorso a procedimenti melodici, armonici,
ritmici o contrappuntistici. Questi vengono raccolti sotto il nome di madrigalismi .
Bisogna ricordare inoltre che i madrigali venivano stampati a parti separate. I
maggiori compositori di madrigali fra i fiamminghi furono Verdelot e Arcadelt.
I madrigali definiti a note nere erano caratterizzati da ritmi rapidi e sincopati
proprio perch scritti con note dai valori brevi; gli ariosi, invece, avevano la
particolarit di concentrare la linea melodica sulla voce superiore, relegando le altre
ad accompagnamento contrappuntistico (un fenomeno che contribu alla nascit
della tonalit, vedi Tesi 13).
Le canzoni villanesche alla napolitana erano un genere coltivato soprattutto a
Napoli, dapprima a tre poi quattro voci, scritte su testi in dialetto e dal ritmo
vivace e stile declamatorio.
Tra gli autori pi importanti del panorama italiano ricordiamo Marenzio, che oper
a Roma con una produzione di oltre 400 madrigali, Gesualdo, i cui madrigali
giocano sul contrasto di sentimenti opposti espressi con stravaganti tecniche
contrappuntistiche, Andrea Gabrieli, che oper a Venezia, dove il madrigale
seguiva strettamente le direttive della polifonia sacra ini praticata; infine
ricordiamo Vecchi e Banchieri, due figure di spicco del cosiddetto madrigale
drammatico, ovvero un ciclo di madrigali che sviluppano una serie di stati danimo
concatenati o una particolare vicenda drammatica.
Dopo i due decenni del Seicento, il madrigale perse la sua popolarit ed appartenne
pi al settore della pedagogia musicale.
La Frottola un termine generico utilizzato per designare un genere comune alle
corti del nord Italia quali Mantova, Ferrara e Urbino. Esso composto per quattro
voci secondo due modalit esecutive: polifonica-vocale e voce-liuto, la seconda
favorita soprattutto dallutilizzo della stampa per tavolatura. La struttura
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motivo dellaria viene anticipato dal gruppo orchestrale e poi ripetuto in modo
alternato da orchestra e voce. In seguito, le opere si trasformano in una esibizione
di canto, articolate in una successione varia e mutevole di arie inframmezzate di
recitativi.
Tesi 15: lOratorio | La cantata da camera
In seguito alla nuova situazione determinatasi con la Controriforma, la Chiesa
cattolica cerc di spingere i fedeli ad esercitarsi nella meditazione e nella preghiera
per risvegliare in essi lo spirito religioso. A tal scopo, si formarono ordini religiosi
militanti dediti al proselitismo e allistruzione (gesuiti, barnabiti, filippini,
cappuccini) e si costituirono confraternite locali che riunivano i cittadini per
condizione sociale, mestiere o luogo di nascita per esercitarli nella preghiera e nella
penitenza. In questottica, la musica assunse sempre pi importanza soprattutto
se consideriamo il valore religioso insito nel genere della lauda. In questo periodo,
il canto delle laude era armonizzato in maniera semplice, a tre voci omofoniche e
con melodie di origine popolare. La maggiorparte dei testi delle laude di tipo
meditativo e ha una struttura strofica.
Il bisogno di rendere questi brani pi interessanti port ben presto allesecuzione
delle laude in forma narrativa o dialogica, e linflitrazione di elementi drammatici
sugger la meditazione su fatti sacri tratti dalla Bibbia specialmente
veterotestamentali o dalla vita dei santi. Lopera che segna il passaggio definitivo
dalla lauda alloratorio musicale il Teatro armonico spirituale di madrigali di Anerio
del 1619, unopera organica che comprende un numero svariato di composizioni,
due per ciascuna celebrazione vesperina del calendario liturgico invernale, da
eseguirsi prima e dopo il sermone. Tra le voci soliste ve n una detta Historicus o
Testo che svolge la funzione di narratore, di norma affidato al tenore e
accompagnato da basso continuo.
A seconda della lingua utilizzata, lOratorio si divide in volgare e latino, ma non
differiscono molto dal punto di vista musicale. Col tempo sempre pi duso trarre
i soggetti dalla Bibbia e dalle vite dei santi, mentre diminuiscono i soggetti
contemplativi ed allegorici.Lorganico costituito da un gruppo di solisti (da
quattro a sei) e da un coro. I personaggi si esprimono in recitativo, talvolta
interrotto da pezzi chiusi. LOratorio si distingueva dal melodramma per la brevit
dellesecuzione, la suddivisione in prima e seconda parte e la mancanza di azione
scenica.
Carissimi uno dei pi grandi esponenti della scuola del genere oratoriale e oper
sempre a Roma. Nei suoi Oratori egli tende a sopprimere la figura dellHistoricus
dividendo il materiale narrativo fra pi voci, mentre assume pi importanza il coro,
elemento di contemplazione, di ammonizione e di illustrazione figurativa. La
scrittura musicale di Carissimi per lo pi omofonica, mentre lo stile tende a
sottolineare gli affetti del testo con inflessioni ed accenti patetici, ricorrendo
spesso a ripetizioni di parole e interpolazioni vocalizzate, questultime in grado di
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rendere meglio gli affetti. Tra queste ricordiamo le licentiae, anomalie o irregolarit
contrappuntistiche o intervallari usate allo scopo di suggestionare lascoltatore.
Verso la fine del Seicento dominano nella struttura le forme solistiche del
recitativo e dellaria, si riduce lutilizzo del coro e scompare la figura dellHistoricus.
Nel panorama musicale del Seicento un posto di particolare rilievo ricoperto dalla
cantata solistica da camera, un tipo di musica destinata ad un pubblico
selezionato tipico degli ambienti signorili e delle accademie. La cantata ha origine
da quei madrigali che elaboravano una situazione particolarmente drammatica in un
recitativo e la espandevano in episodi di carattere arioso cantabile. Come lopera,
la cantata si basa su un sistema di recitativi ed arie e fu coltivata principalmente a
Venezia e a Roma. Il termine cantata fu utilizzato per la prima volta da
Alessandro Grandi per designare le tre arie strofiche di una sua raccolta basate su
un basso continuo ostinato. Non esisteva alcuna convenzione o regola per il
numero di arie n per la loro durata, ma col tempo la cantata adott la forma
comune di due arie precedute da un recitativo, e fino alla met del Seicento
richiedevano un solo cantante, di norma Soprano, accompagnato da basso
continuo. Tema comune lamore malinconico, non corrisposto, impersonato da
figure tipiche del mondo idillico-pastorale; gli episodi narrativi sono svolti in
recitativo, mentre le arie corrispondono ai momenti lirico-espressivi. Carissimi era
solito adottare diverse forme per le sue cantate, come singole arie, la forma
tradizionale della coppia con recitativo o una libera successione di arie e recitativi.
Maggiore regolarit di forma assumono le cantate di Cesti, mentre laria assume
maggiore importanza sul recitativo nelle arie di Stradella.
Tesi 16: Monteverdi e la scuola Veneziana | La scuola romana
Claudio Monteverdi (1567-1643) svolse i primi anni della sua carriera presso la
corte di Mantova, per poi trasferirsi a Venezia come maestro di cappella in San
Marco e gettare le basi della scuola veneziana. Scrisse otto libri di madrigali, pi un
nono stampato postumo che racchiude per lo pi opere gi pubblicate in vita.
Lo stile dei primi cinque libri di madrigali risente di autori come Marenzio e Wert,
soprattutto nel linguaggio fortemente descrittivo basato su frasi di particolare
incisivit. E nei madrigali dal libro sesto in poi che Monteverdi sperimenta le nuove
risorse offerte dalla monodia da camera e dal recitativo, oltre a dare maggiore
rilevanza alla compagine strumentale. Particolare la scelta dei testi poetici, che
spesso verte su autori come Tasso, Guarini, Chiabrera e Marino. Limpiego di
procedimenti cromatici e di dissonanze piuttosto sobrio nella polifonia di
Monteverdi, ma a partire dal libro terzo le audacie armoniche sono sempre pi
frequenti, dettate dalla necessit di rendere pi efficaci le immagini proposte dal
testo. Alle critiche di Artusi, Monteverdi rispose che la sua una seconda
pratica, nuova rispetto a quella di Zarlino, in cui la musica si fa serva della parola
e i contenuti del testo poetico prevalgono su quelli della musica. Ci non consiste,
per, in una resa incondizionata ai madrigalismi, bens si realizza attraverso una
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maggiore articolazione del discorso musicale in ampia scala e una continua ricerca
di nuovi mezzi espressivi.
In particolare, Monteverdi parte dalla considerazione che tre sono le principali
passioni dellanimo: Ira, Temperanza ed Umilt. A ciascuna di queste corrisponde
un genere diverso: Concitato, Molle e Temperato. Ci conduce ad un nuovo stile,
detto rappresentativo, poich ha come scopo quello di rappresentare in modo
vivido gli affetti. Per introdurre il genere concitato Monteverdi ricorre ad una
variet di espedienti stilistici, come la ripercussione di note ed accordi, luso di
ritmi marziali, tremoli e pizzicati, che hanno la funzione di regolare la realizzazione
del gesto mimico ed applicati a pieno nei cosiddetti madrigali guerrieri.
Della scuola romana e veneziana si gi parlato in Tesi 14: Origini del
Melodramma.
Tesi 17: LOpera Buffa | Alessandro Scarlatti e la scuola Napoletana
Lopera di genere comico mantenne nel corso del Settecento una propria
autonomia di sviluppo rispetto al dramma musicale serio, anche se tra i due generi
si stabil un certo rapporto scambievole di influssi, senza contare che non solo gli
spettatori, ma anche i librettisti delluno e dellaltro erano in genere gli stessi.
La formazione di una tradizione comica musicale si manifest prima a Napoli nei
primi decenni del Settecento, tanto che il suo successo richiese la costruzione di
nuovi teatri ad esso dediti. Molti erano i termini con i quali si designava il genere
comico: intermezzo, opera buffa, dramma giocoso, commedia per musica Tutte
queste categorie possono essere distinte in due forme principali di produzione:
lintermezzo opera breve di pochi personaggi avente funzione di interludio o di
inserto fra gli atti di unopera seria e la commedia musicale o opera buffa, di
dimensioni intere, che teneva da sola tutta la durata della serata teatrale.
Lopera buffa si svolgeva attraverso un ritmo incalzante e il teatro comico si
avvaleva di interpreti meno capaci vocalmente rispetto ai virtuosi dellopera seria,
ma certamente pi adatti a valorizzare lazione mimica. Ci comportava anche il
fatto che lallestimento di opere di questo tipo fosse nettamente pi economico, e
questo vantaggio permise una circolazione delle opere comiche pi intensa e
capillare. Gli intrecci dellopera buffa sono semplici, fatti di poche situazioni
elementari, come la tecnica del travestimento, che permetteva intrecci basati
sullequivoco; i personaggi di solito sono due al massimo tre, di norma un uomo ed
una donna. Dato che non si usavano quasi mai cantanti evirati, le parti dei
personaggi maschili giovani erano affidati a cantanti donna. Il principale
personaggio maschile di norma il basso, cantante buffo per eccellenza,
generalmente lantagonista della storia, mentre al tenore erano affidate parti di
mezzo carattere.
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Per quanto riguarda il linguaggio musicale, esso pi limitato e spoglio dei clich
tipici del canto virtuosistico; ma soprattutto fondamentalmente diverso il
rapporto fra recitativo ed aria. Laria solistica non si pone come momento
lirico-riflessivo di statica contemplazione dei fatti accaduti, ma si presenta come
parte integrante dellazione e ad essa si collega direttamente e spontaneamente. Il
peso maggiore nella dinamica dellazione, comunque, spettava al recitativo, mentre
i momenti salienti e caratterizzanti dellopera divennero i cosiddetti pezzi
dinsieme o concertati dazione. I finali datto, invece, coincidevano sempre con
momenti culminanti della vicenda.
Le opere di Alessandro Scarlatti (1660-1725) hanno una scrittura orchestrale ben
pi complessa, densa e variegata di qualunque altro compositore dellepoca. In
particolar modo, Scarlatti solito utilizzare procedimenti contrappuntistici con
largo uso di motivi strumentali indipendenti insieme con la voce. I compositori delle
generazioni successive tesero a non seguirlo, in quanto si era soliti prediligere il
contrappunto nelle composizioni per musica da camera, non per teatro. Eccezion
fatta per Handel, Scarlatti esercit scarso influsso sui compositori dopera del suo
tempo.
La sua figura attualmente inserita nel contesto della scuola napoletana: a lui
attribuita la sua fondazione, anche se alcuni sostengono che sia da attribuire a
Francesco Florimo. Di questa scuola consideriamo tutti quei compositori che si
affermarono a Napoli dal 1720 al 1730 circa: Sarro, Porpora, Vinci, Leo e il
tedesco italianizzato Hasse. Essi adottarono uno stile scorrevole, sfrondato di
elementi contrappuntistici. Carattere stilistico proprio delle loro arie la
piacevolezza melodica e luso di fraseggi equilibrati, simmetrici e chiaramente
articolati; al compositore si richiede, cos, la ricerca di vie dirette che portassero
alla commozione mediante luso di uno stile che riflettesse il senso delle parole. In
particolare a questo periodo che risalgono i primi esempi di dinamiche specificati
sulla partitura. Il complesso strumentale ha la funzione di accompagnamento
anzich di fusione contrappuntistica con la voce: generalmente i violini sono
raddoppiati allunisono, gli assoli sono assegnati a strumenti che procedono per
terze e nelle arie lente laccompagnamento musicale si manifesta nella forma alla
lombarda (semicroma seguita da croma col piunto), usato spessissimo da Vinci e
poi da Hasse.
La grande fioritura dellOpera buffa nella seconda met del Settecento fu in gran
parte dovuta allincontro fra la musica napoletana e poesia veneziana. In
particolare fu Carlo Goldoni a dare grande impulso alla commedia e a darle una
fisionomia che mantenne per tutto il secolo ed oltre. Autore di quindici intermezzi
e cinquantadue drammi giocosi, Goldoni stato uno dei pi fecondi librettisti
comici del Settecento. Nei suoi libretti sono presenti effetti comici, ironici e satirici
fondati sul contrasto fra gli stili. Tema costante lamore tenero ed affettuoso
inserito nel contesto del conflitto sociale fra classi diverse ed analizzato dal punto
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del
Melodramma
Aria,
recitativo,
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genere teatrale in lingua tedesca i cui protagonisti fossero personaggi estratti dal
mondo popolare.
A Vienna, il Singspiel venne apprezzato anche dalgi ambienti aristocratici. E fu
questa tendenza che sugger a Mozart di concepire Il ratto del Serraglio attingendo
a piene mani sia dallopera comica italiana, sia dal Singspiel. Le innovazioni
introdotte da Mozart da una parte permisero una nuova autonomia di questo
genere, dallaltro portarono, con le fusioni fra teatro tedesco ed opera italiana, alla
creazione del Don Giovanni. Esso rappresenta un genere tutto a s, in quanto nel
Don Giovanni si trovano mescolati elementi seri, comici e tragici, in cui si alternano
personaggi seri e buffi. Mozart lo defin dramma giocoso, proprio perch esso
contiene tematiche profonde che per vengono trattate in modo apparentemente
leggero (per la trama, pag. 57 degli appunti).
A partire da Mozart, il Singspiel costitu un terreno fertile per lo sviluppo del teatro
nazionale tedesco. Nel corso dellOttocento, esso sub le influenze sia dellopera
comique (nei dialoghi parlati, ad esempio) sia dellopera italiana (nella tendenza a
strutturare lopera in numeri e nelluso del rapporto fra recitativo ed aria per
creare blocchi chiusi). Lopera che rappresenta meglio questa evoluzione Il
franco cacciatore di Weber, in cui si vedono riuniti tutti i caratteri tipici del teatro
tedesco: soggetto tratto da letteratura nazionale, ambientazione misteriosa e
selvaggia, interventi demoniaci e soprannaturali, personaggi umili. In particolar
modo, il modo in cui questi elementi vengono fusi con lorchestrazione nella
celebre scena della valle del lupo ci permettono di determinare un fertile terreno
dal quale partir Wagner nella creazione della sua opera darte totale.
In Inghilterra, infine, lautore pi importante da ricordare Henry Purcell. Tra i
lavori teatrali di Purcell si ricordano opere mirabili come King Arthur, The Fairy
Queen adattamento del celebre Sogno di una notte di mezza estate di
Shakespeare , The Tempest sempre ridotta da Shakespeare, e il melodramma
Dido and Aeneas basato su una tragedia del poeta Nahum Tate.
Tesi 21: Trapianto dellOpera Italiana in Francia, Germania e Russia
La matrice impresariale dellopera veneziana si spinse ben presto al di l delle Alpi,
e a partire dalla met del XVII secolo si diffuse in quasi tutta lEuropa centrale. In
particolar modo, in Francia lopera italiana fu introdotta per motivi politici dal
ministro cardinale Mazarino con lintento di italianizzare la cultura a corte e nella
capitale. Ma in Francia lopera italiana non ottenne il successo sperato: da una
parte vi erano numerosi motivi legati alla trama troppo complessa, ad un noioso
sistema di arie e recitativi, al contestato uso di castrati; dallaltra giocavano un
ruolo fondamentale motivi politici, alla luce dei quali la politica culturale di Mazarino
apparve contraria allondata di sentimento nazionalistico che stava invadendo la
Francia. Per questo lopera italiana si trov in contrasto con quella francese, con la
nascita di due dispute: la Querelle de Buffons (sostenitori opera buffa vs
sostenitori opera-comique) e la Querelle fra gluckisti e Piccinnisti. Tra gli autori
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Bellini svolse la sua carriera artistica nellarco molto breve di nove anni. Scrisse
opere per il San Carlo di Napoli e per Genova. I libretti di quasi tutte le opere di
questo periodo furono scritti da Felice Romani. Poi si trasfer a Parigi, dove rimase
fino alla morte. Fra le sue opere principali ricordiamo Bianca e Gernando, Il Pirata e I
puritani.
Donizetti fu attivo a Napoli, Roma, Genova e Milano, ottenendo successi con le
due opere Anna Bolena e Lucrezia Borgia. Dopo un periodo trascorso a Parigi torn
a Napoli per scrivere Lucia di Lammermoor, considerato uno dei capolavori del
romanticismo musicale italiano. Fu un compositore molto prolifico, lasciandoci una
settantina di opere per il teatro musicale, lavori cameristici vocali, pezzi sacri e
composizioni strumentali.
La carriera artistica di Verdi si protrasse per cinquantanni con una produzione
complessiva di trentadue melodrammi. Esord alla Scala con Oberto, e dopo
linsuccesso dellopera Un giorno di regno riacquist popolarit con il celebre
Nabucco. Seguirono I Longobardi alla prima crociata, Giovanna dArco per Milano;
Ernani, Attila, Rigoletto e La traviata per Venezia; I due Foscari, La battaglia di
Legnano, Il Trovatore e Un ballo in maschera per Roma; Alzira e Luisa Miller per
Napoli; Machbeth per Firenze. A Milano, inoltre, Verdi stabil uno stretto rapporto
con la Casa Ricordi, che durer per tutto il resto della sua vita. Per grandi teatri
stranieri compose La forza del Destno, I Don Carlos e lAida. Alla sua produzione si
aggiunse la Messa da Requiem del 1874, e concluse la sua carriera con lopera
comica Falstaff.
Il crescente prestigio sociale delloperista fece s che si rovesciassero i ruoli fra
librettista e musicista. Ora era il compositore ad avere influenza nella realizzazione
del discorso drammatico, nella scelta del soggetto, nella distribuzione della materia
drammatica del libretto. Il librettista si ridusse ad abile arrangiatore-riduttore di
drammi teatrali o romanzi altrui. Si allarg notevolmente il repertorio dei soggetti
operistici, traendo spunto da fonti europee, che meglio della storia antica
soddisfavano lesigenza di forti contrasti e conflitti psicologici dei personaggi. Dalla
drammaturgia francese, specialmente dellopera comique, gli operisti attinsero in
abbondanza i vari effetti spettacolari, le situazioni clamorose e la tecnica del coup
de theatre, che contribuirono allefficacia teatrale del melodramma.
Nuovo anche il modo in cui vengono distribuite le parti e messe in relazione le
varie voci. Spesso si trova il triangolo soprano (eroina femminile) tenore
(innamorato) e basso (insidiatore o geloso), vedi I puritani di Bellini e Il trovatore di
Verdi. Fra gli elementi che determinano sitazioni di tensione nelle trame troviamo il
legame affettivo fra padri e figli, il desiderio di potere, il senso dellonore, la lotta
contro loppressione dello straniero, e figura ricorrente quella del tiranno
contrapposta allesule, che immettono lopera in unatmosfera avventurosa.
Il libretto dellopera seria generalmente concepito in due o tre atti, e la trama si
presenta come tonalit di situazioni e non pi come alternanza di singoli momenti
affettivi diversi e contrastanti. Ad ogni situazione corrisponde un numero
musicale costituito da una successione di episodi musicali multiformi: ogni numero
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Solita Forma: il nome con il quale Basevi faceva riferimento alla forma comune
assunta dallopera italiana nellOttocento. Lorganizzazione si basa sulla
successione di grandi unit o numeri musicali funzionali al discorso drammatico.
0: Scena. Imposta la situazione emotiva che precede il pezzo chiuso: al suo
interno si possono trovare tanto momenti statici quanto dinamici. Nelle arie e
nei duetti scritto in recitativo accompagnato (non semplice).
1: Tempo dattacco. Sezione cinetica in cui avviene lo scontro dialettico fra i
personaggi, talvolta in stile parlante (ovvero sillabando). La conclusione di
questa sezione sempre ben evidente, un coup de theatre come un segnale
sonoro o una voce fuori scena.
2: Adagio/Cantabile. Sezione statica in cui il culmine sentimentale trova
sfogo, come reazione al colpo di scena in 1. Sospesa lazione drammatica.
3: Tempo di Mezzo. E sullo stile del tempo dattacco, il tempo riprende a
scorrere e lazione ritorna dinamica.
4: Cabaletta. E la situazione conclusiva in tempo mosso, in cui si sfoga la
nuova situazione.
Ognuno dei momenti della solita forma sottolineato da un cambiamento di
metro, tempo o tonalit. Su questo schema di massima si possono innestare molte
varianti: nei pezzi solistici la struttura pu essere semplificata omettendo 1 e/o 3,
mentre nei finali datto pu essere ampliata laddove i numeri 2 e 4 prendono il
nome di Largo e Stretta.
Laria che i personaggi cantano entrando in scena per la prima volta si chiama
Cavatina: un esempio quella in cui Figaro scassa i maroni ripetendoci che il
barbiere di Siviglia e che tutti lo cercano e lo vogliono (credo per i debiti che si
lascia in giro, ma solo una supposizione, ndr). Molto comune laria a due sezioni
contrastanti, una lenta e riflessiva ed una veloce e virtuosistica, conosciuta come
Cabaletta. La cabaletta fa parte di un duetto o un pezzo composito, di cui essa
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produzione per tastiere (le intavolature) e strumenti dinsieme basate sui modelli
formali e strutturali della chanson. In particolare, la chanson parigina
caratterizzata da una chiara inclinazione alla musica a programma, ovvero a
cogliere gli elementi descrittivi e narrativi del testo attraverso luso di una tecnica
polifonica movimentata.
In un primo tempo, la canzona era basata prevalentemente sui procedimenti della
scrittura contrappuntistico-imitativa, e della chanson vocale conservava alcuni
tratti quali temi brevi e pregnanti, la triplice ripetizione della stessa nota nei temi
iniziali, lalternanza di sezioni a ritmo binario e ternario.
Il secondo stadio della canzona si discosta dalla pura e semplice trascrizione per
diventare una parafrasi e rielaborazione dei temi della chanson, pur continuando a
far riferimento a modelli e procedimenti francesi, come limitazione a coppie, in cui
le voci superiori ed inferiori si alternano a coppie nella presentazione del tema, e
assume importanza rilevante lorgano, in grado con i suoi registri di realizzare gli
effetti deco tipici soprattutto della canzona veneziana. Allo sviluppo della canzona
per strumenti contribu Gabrieli, che port allabbandono del metodo
contrappuntistico a favore della struttura omofonico-accordale dividendo
lorganico in pi gruppi contrapposti.
Bisogna ricordare che non sempre possibile stabilire in questepoca una netta
distinzione fra la canzona e gli altri generi strumentali.
Ricercare, fantasia, capriccio: il termine utilizzato per indicare brevi
composizioni di carattere improvvisatorio e rapsodico, ornamentate da esuberanti
passaggi che sfruttano una determinata tecnica dello strumento stesso. Perci, il
ricercare caratterizzato da un fitto tessuto polifonico e da una scrittura
costantemente imitativa. In molti casi, questo aspetto del ricercare gli valse la
funzione di pezzo introduttivo e preludiante. Dalle fonti, i termini ricercare e
fantasia risultano spesso equivalenti e tra i due generi non sussiste una profonda
differenza stilistica e formale: possiamo comunque affermare che la fantasia ha
una struttura compositiva pi libera. Le composizioni che tendevano a mettere
particolarmente in luce lestro e lingegno inventivo del compositore venivano
definite capricci, ma anche in questo caso il termine intercambiabile.
Toccata: intorno ai primi decenni del XVI secolo, la toccata condivide con il
ricercare la funzione di brano preludiante ed introduttivo, dallandamento libero e
fantasioso, derivato da una ricerca estemporanea sullo strumento. Questa forma di
composizione prettamente strumentale fu dapprima applicata ai brani per liuto
sotto il nome di tastar le corde. Ma nella seconda met del XVI secolo la toccata
era il solo genere del repertorio da chiesa destinato esclusivamente allorgano.
Esso talvolta assume il nome di intonazione laddove la sua funzione era di dare
lintonazione allofficiante o al coro. Le toccate dei grandi maestri Gabrieli e Merulo
cominciano solitamente con accordi tenuti seguiti da brillanti passaggi di bravura
affidati ad una mano, mentre laltra prosegue con accordi di breve o semibreve.
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italiane delle proprie opere a confronto una situazione che spinse i compositori
italiani a cercare lavoro e fortuna allestero.
Con il termine sinfonia si indicava o una composizione generalmente destinata ad
essere eseguita da molti strumenti, o un pezzo strumentale di varia natura formale
da eseguirsi avanti o allinterno di un evento teatrale. Questi brani non avevano
uno schema formale ben preciso, ma si potevano articolare in due, tre o anche
cinque movimenti.
Col tempo prese piede lo schema a tre movimenti (veloce lento veloce),
utilizzato per la prima volta da Perti e Alessandro Scarlatti; uno schema che fu
ampliato dai napoletani a partire dal 1720. Il primo movimento prevedeva due temi
differenziati per tonalit (tonica e dominante); nei tempi lenti lo stile cantabile
sostitu i solenni accordi delle sinfonie precedenti; i movimenti di chiusura erano
spesso ternari in forma di danze. Si ipotizza comunque che la sinfonia abbia
cominciato ad emanciparsi dal melodramma fra il 1720 e il 1730.
Nellultimo ventennio del Seicento, con laffermarsi del principio di alternare alle
melodie degli strumenti solisti le interruzioni del tutti, nacquero i primi
elementi che avrebbero dato vita al concerto solistico . Uninnovazione fu
lintroduzione nellorchestra dopera della tromba, in principio con lintenzione di
esprimere gli affetti eroici, bellicosi, di collera, di vendetta. Parallelamente a
Bologna era fiorito un repertorio di musiche per una o pi trombe e complessi
darchi che sarebbe stato di importanza fondamentale per lo svolgimento del
concerto solistico negli anni successivi.
Nellambito del concerto solistico, specialmente per tromba, ricordiamo la figura di
Giuseppe Torelli: la sua produzione per un quarto costituita da composizioni
per una, due o quattro trombe e complessi darchi. A Torelli sembra ascrivibile la
prima concezione del concerto solistico articolato in tre movimenti secondo lo
schema veloce-lento-veloce, che sarebbe diventato la norma con Albinoni e
Vivaldi. Il suo un genere di composizione basato sulla contrapposizione fra
figurazioni brillanti e virtuosistiche affidate al solo e sezioni che riproducono un
materiale tematico che rimane pressoch invariato di volta in volta, denominate
ritornelli ed affidate al tutti. Mentre generalmente si tendeva ad ottenere
molto contrasto chiaroscurale fra le sezioni del solo e del tutti ma omogeneit
nei temi, Torelli intendeva proporre una netta separazione fra il solo e il tutti
proponendo temi diversi e facendo risaltare gli episodi solistici, che spesso
culminavano in passi estremamente virtuiosistici definiti perfidie, di carattere
improvvisativo ed ascrivibili alle cadenze. Le idee di Torelli contribuirono alla
definitiva affermazione del concerto solistico svincolato e distinto dallo stile da
camera.
Figura dominante nel panorama della musica strumentale del primo Settecento il
veneziano Antonio Vivaldi, che risiedette principalmente a Venezia, ricoprendo
lincarico di maestro di violino e maestro dei concerti allOspedale della Piet. La
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In genere, Bach era solito scrivere una cantata alla settimana, stendendo la
partitura senza indicarne la strumentazione, provandola al cembalo e aggiungendo
le figure del basso continuo, dinamica e fraseggio solo in occasione delle prove con
gli esecutori. La grandezza di Bach, cos, consiste nella particolare sua predilizione
a raccogliere, espandere ed esaurire nella propria musica molti elementi stilistici
formali comuni agli inizi del Settecento e a fonderli con la propria eredit luterana.
Ne consegue uno stile fortemente contrappuntistico e severo, con una
rigorosissima concentrazione del materiale tematico. Un esempio pratico il
metodo della fuga (cfr. tesi 24).
Come gi accennato, la vita di Bach lo vide operare in tre citt: prima Weimar, poi
Kothen ed infine Lipsia. Nella prima e nellultima, Bach si dedic quasi
esclusivamente a musica sacra, in quanto era il suo ruolo di kantor a metterlo nella
necessit di comporre opere nuove ogni settimana. Nel periodo di soggiorno a
Kothen, invece, Bach non dovette comporre musica sacra poich il suo signore era
calvinista, cosicch a questa fase che risale la maggiorparte della profuzione
strumentale di Bach.
Come taluni ricercari/fantasie del XVI-XVII secolo, molte fughe di Bach furono
concepite con finalit didattiche. Tra questi lavori figura la monumentale raccolta
conosciuta con il nome Il clavicembalo ben temperato, il cui titolo unallusione
al sistema di accordatura temperato che permetteva agli strumenti a tastiera di
superare le differenze di intonazione fra diesis e bemolle. Il CBT consiste in due
libri, ognuno dei quali consta di ventiquattro preludi e fughe, una per
ogni tonalit. Nei preludi, lesecutore posto di fronte ad una mirabile variet di
atteggiamenti stilistici e tecnici della scrittura tastieristica e fungono da
introduzione alle fughe, che sviluppano tutte le possibilit compositive di questo
genere.
Altra raccolta creata per finalit didattiche lEsercizio per tastiera che
comprende sei suites intitolate Partite, il Concerto allitaliana , che si propone di
trasferire sulla tastiera le possibilit espressive dellorchestra, quattro duetti e le
famose Variazioni Goldberg . Elogio della scrittura speculativa, sono trenta
variazioni su un tema alla Ciaccona presentato al basso. Le variazioni si
susseguono in gruppi di tre: un tempo in forma di danza, un tempo virtuosistico,
mentre la terza sempre un canone, in cui lintervallo fra le due voci aumenta fino
alla nona, mentre lultimo canone sostituito da un quodlibet, ovvero una
composizione in cui sul tema del basso sono inseriti due canti popolari.
LOfferta musicale si basa su un tema definito regium perch proposto dal re
Federico II di Prussia, e lopera costituita da nove canoni elaborati nei modi pi
disparati, una fuga canonica, due fughe chiamate Ricercar e una sonata a tre per
flauto, violino e continuo.
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LArte della fuga, invece, una raccolta di diciannove brani tutti basati su un unico
tema o una sua trasformazione e disposti in ordine crescente di difficolt:
possiamo definirli musica pura in quanto non specificato lorganico strumentale
e non tutte le fughe sono ascirvibili ad uno stesso preciso organico.
I Concerti Brandeburghesi sono 6 e dedicati al margravio di Brandeburgo; sono
ascrivibili ai diversi generi del concerto grosso, solistico e di gruppo. In genere
Bach reinterpreta il modello Vivaldiano in modo contrappuntistico; inoltre quel
contrasto fra solo e tutti viene mitigato in modo da uniformare le parti soliste e
quelle dorchestra. Sono per la maggior parte in tre tempi, veloce-lento-veloce, i
due esterni nella forma col ritornello.
Cantata: composizione vocale sacra in due parti da eseguirsi una prima e una
dopo il sermone.
Essa consiste nella successione di pi sezioni:
Brano strumentale di introduzione
Pezzi solistici con lorchestra: recitativi ed arie col da capo
Coro in stile mottettistico, ovvero contrappuntistico
Corale, eseguito dal coro
Alla base della cantata, naturalmente, vi il corale: infatti si era soliti scegliere le
frasi melodiche del corale come cantus firmus affidandole ad una parte vocale o al
basso; Bach era solito ricorrere alla Barform (a a b) per questo tipo di operazione.
Al di sopra del cantus firmus si elabprava la melodia in tutti i modi possibili.
In principio i testi erano tratti dal Vangelo, ma col tempo si introdussero invenzioni
poetiche scritte ad hoc specialmente da poeti che nella maggior parte dei casi
erano pastori luterani. A favorire questo processo contribu il Pietismo, il
movimento che affermava il diritto alla spontaneit del sentimento religioso da
parte del fedele, quindi una visione molto personale dellatto di credere.
Passione: la Passione una composizione che narra la passione e la morte di
Cristo. Quelle di Bach sono di tipo oratoriale, cio passioni in cui il testo tratto
dal Vangelo. A noi sono giunte le due passioni secondo Matteo e secondo
Giovanni.
La struttura delle Passioni pu essere sintetizzata in questo modo:
Testo del vangelo: in recitativo secco, levangelista narra levento in terza
persona mentre gli altri personaggi si dividono i dialoghi. Nella passione
secondo Matteo, Ges accompagnato da un quartetto darchi.
Commento a ci che avvenuto: recitativo accompagnato e aria col da
capo eseguito da personaggi astratti che riflettono sulla condizione umana.
Parti corali: il coro svolge, nelle Passioni, una duplice funzione. Da una parte
rappresenta il punto di vista dei fedeli, una caratteristica derivata dal
Pietismo; dallaltra rappresenta la folla nella narrazione.
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Materiale Tematico
T. Maggiore
I gruppo
Transizione
Tonica
Modulazione
Secondo gruppo
Dominante
T.
Tonica
Modulazione
Relativa
Maggiore
Gruppo Conclusivo
Dominante
Relativa
Maggiore
____________________________________________________________
_______________________________________
Sviluppo
Elaborazione dei materiali
Svariate tonalit Svariate
tonalit
____________________________________________________________
_______________________________________
Ripresa con coda
Riesposizione dei materiali
Tonica
Tonica
dellesposizione, di norma
basata sul primo gruppo,
talvolta con caratteri di sviluppo.
La sonata, perci, si presenta con una struttura tonale bipartita, in cui i passaggi
fondamentali sono scanditi da degli elementi tematici e/o armonici particolari,
chiamati articolazioni, necessari per scandire la struttura della forma sonata. I punti
di articolazione sono rinforzati quasi sempre da una pausa, cambiamento di ritmo o
di tema.
Lesposizione la presentazione del primo materiale tematico, nonch definizione
immediata ed inequivocabile della tonica. La trama musicale passa poi al V grado
se la tonalit dimpianto era maggiore, al III grado se era minore, per poi
confermare questa tonalit prima dello sviluppo.
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capolavori con libretto di Da Ponte Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Cos fan
tutte; appartenenti al genere del Singspiel sono Il ratto dal serraglio, LImpresario,
Il Flauto Magico.
Le opere teatrali di Mozart non possono essere definite innovative in quanto si
mantengono nel solco della tradizione che le precede, in particolare il Singspiel e
lopera comica. Innegabile linfluenza esercitata dallopera italiana, sia nello stile,
sia nelle modalit di composizione: infatti Mozart era solito confezionare le
proprie opere in funzione del cast di cantanti che le avrebbero interpretate,
aggiungendo arie alternative e prestandosi a modifiche per adattarlo ai nuovi
interpreti.
LIdomeneo, commissionata da Carl Theodor, lopera che pi dimostra il modo in
cui la tradizione precedente a Mozart venga interamente assorbita dalloriginalit
creativa del compositore. La partitura la pi ricca che il compositore abbia mai
concepito, tagliata su misura per lorchestra di Mannehim (trasferitasi a Monaco,
ndr.) e numerosi sono i pezzi orchestrali che contribuiscono a spezzare limpianto
formale di tipo metastasiano: le danze, le scene pantomimiche, le marce.
Con Il ratto dal serraglio, invece, Mozart cre il primo capolavoro nella storia del
Singspiel tedesco. Allepoca di Mozart, il Singspiel era un genere ibrido, aperto agli
influssi pi disparati; in origine era una commedia in musica, o meglio con inserti
cantati, basata su argomenti fantastici, favole o storie popolaresche ambientate in
luoghi immaginari. Le arie erano di facile esecuzione e di forma strofica, mentre i
recitativi erano sostituiti da sezioni in prosa. Lintenzione era quella di fondare un
genere teatrale in lingua tedesca i cui protagonisti fossero personaggi estratti dal
mondo popolare.
A Vienna, il Singspiel venne apprezzato anche dalgi ambienti aristocratici. E fu
questa tendenza che sugger a Mozart di concepire Il ratto del Serraglio attingendo
a piene mani sia dallopera comica italiana, sia dal Singspiel. Lesotico soggetto
turco piacque immensamente al pubblico viennese, e nuovo il colorito
orchestrale determinato da questa musica orientale.
Mozart trov soprattutto in Lorenzo Da Ponte il poeta adatto a perseguire il suo
disegno drammaturgico musicale che investiva gli aspetti pi sottili del rapporto
fra testo e musica. Di Da Ponte sono i libretti delle tre grandi opere di Mozart: Le
nozze di Figaro, Don Giovanni e Cos Fan Tutte, tutte portate a termine nel tempo
incredibilente breve di quattro anni. Ciascuna delle tre opere dapontiane ha in
comune unambientazione reale che appartiene al vissuto degli spettatori; nella
prima, il castello del conte Almaviva, vicino Siviglia; nella seconda una citt
spagnola; nella terza la Napoli del tardo XVIII secolo.
Lintreccio de Le nozze di Figaro ruota attorno allamore di Figaro e Susanna e alla
loro ferma volont di sposarsi a dispetto di tutte le complicazioni e gli
sconvolgimenti che avvengono nella loro storia. Don Giovanni descrive la passione
sensuale/carnale impersonata dal protagonista, che infrange le regole dellamore,
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della fedelt e della dignit umana, per poi subire lira di un potere superiore che lo
fa sprofondare nellabisso. Questopera contiene elementi sia dellopera seria, sia
dellopera buffa, come si pu dedurre dalla divisione dei personaggi in seri (Donna
Anna, Donna Elvira, Don Ottavio) e buffi (Masetto, Leporello, Zerlina) che
influiscono sul modo in cui si comporta di conseguenza il protagonista (Don
Giovanni); elementi di un genere che fu definito da Mozart dramma giocoso, anche
perch al di l degli elementi seri la trama decisamente tragica, e gli indizi di
questa tragicita sono intrinsechi, ad esempio, alloverture bipartita lento-allegro, a
simboleggiare le due facce del protagonista.
canto popolare. Egli impiega una libera declamazione simile alla lingua parlata, un
linguaggio derivato sicuramente da Wagner.
Sinfonia, musica da camera e poema sinfonico
Per la loro diversit e potenza espressiva, le sinfonie di Beethoven furono punto di
partenza e premessa di tendenze divergenti nella storia del genere sinfonico
dellOttocento. Da una parte, la Quarta, Settima e Ottava confermarono uno stile
che si basava sulle forme consacrate della tradizione classica: un filone che
comprende autori come Brahms, Schubert, Mendlessohn. Dallaltra, vi furono
compositori che presero le mosse, invece, a partire dallEroica, la Quinta e la Nona,
nonch dalla Sesta (Pastorale), specialmente se parliamo di autori come Berlioz e
Liszt. Questultima tendenza port sia allo sviluppo della sinfonia a programma,
sia alla nascita del poema sinfonico.
Per musica a programma si intende tutta quella musica strumentale che si
serve di titoli descrittivi che rimandano ad elementi extramusicali. Luso
dellelemento descrittivo frequente gi a partire dal Settecento, specialmente in
Vivaldi, che in lavori come Le quattro Stagioni appone dei sonetti ad ogni
stagione per meglio indicare i vari elementi che vuole descrivere, servendosi perci
tanto di effetti onomatopeici quanto di elementi psicologici. Pi profondo il
rapporto fra programma e musica in Beethoven, con la sua Sesta sinfonia
definita Pastorale: Beethoven sente la necessit non di creare musica descrittiva,
bens di gettare le basi per un programma psicologico: ne un esempio
lindicazione data al primo violino allinizio della sinfonia (pi espressivo di
sentimenti che descrizione). Eccezionalmente questa sinfonia presenta, inoltre,
cinque tempi, e non quattro. Un importante contributo al sinfonismo romantico
legato a tematiche extramusicali venne dal francese Hector Berlioz, il quale
compose pressoch esclusivamente lavori orchestrali. Quando egli cominci a
comporre la Sinfonia Fantastica aveva gi scoperto alcune sinfonie di Beethoven,
unispirazione che gli permise di sperimentare strutture compositive caratterizzate
dalla ciclicit e di sfruttare inediti colori orchestrali, ispirazione che gli deve essere
giunta in modo particolare dalla Pastorale. Nella Sinfonia Fantastica, alla cui
esecuzione veniva distribuito un programma letterario scritto, lartista
ossessionato dallimmagine della donna da lui fortemente amata, e in un gesto di
disperazione ingerisce una dose di oppio e in un sogno immagina di aver ucciso la
propria donna e di essere condotto al patibolo. Novit principale nella Fantastica
la ricorrenza del tema di apertura in veste sempre diversa a simboleggiare
lossessione del musicista per la donna amata.
Sullesempio di Berlioz, il sinfonismo a programma si orienta in direzioni nuove ad
opera di Liszt. Secondo Liszt, mentre nella musica classica la ripresa e lo sviluppo
dei temi sono determinati da regole formali, nella musica a programma ripetizione,
modulazione e variazione sono condizionate da unidea poetica, che fa della musica
a programma non un genere descrittivo, bens poetico. Indispensabile, perci, si
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decima prima di morire, una produzione alla quale si aggiungono numerosi cicli
liederistici e una brillante carriera di direttore dorchestra alla filarmonica di Vienna
e New York. Lopera sinfonica di Mahler riecheggia senza dubbio le tensioni della
grande crisi sociale e spirituale che viene definita decadentismo, ovvero un
processo di reazione nei confronti del razionalismo materialista e del naturalismo
positivista. Il mondo interiore di Mahler appare dominato da un senso di angoscia
esistenziale, di profonda malinconia e di tragica grandiosit. Il significato globale
della musica di Mahler risulta nella convivenza paradossale di uno stile raffinato a
fianco della banalit: vedi, ad esempio, il terzo movimento della Prima sinfonia, che
si apre sulle note in minore del canone Frere Jacques per poi sfociare in un motivo
strumentate in maniera geniale che si contrappone immediatamente al primo tema.
Se la Seconda sinfonia presenta una natura prettamente metafisica, la Terza si pu
considerare una meditazione sul mondo fisico che termina con lamore di Dio.
Questa sinfonia richiede un organico molto pi esteso delle precedenti. Le tre
sinfonie composte fra il 1901 e 1905 sono opere unicamente strumentali (prima
era presente anche il coro) prive dellelemento programmatico, e ricordano la
granitica monumentalit di Bruckner. Nelle opere degli ultimi anni, invece, Mahler si
pone con risolutezza tragica di fronte al pensiero della morte: ne testimonianza
la monumentale Ottava Sinfonia, che richiede non solo unorchestra immensa, ma
anche otto voci soliste, un doppio coro misto e un coro di voci bianche.
Tesi 31: Le scuole Nazionali
Le Scuole Nazionali sono il risultato delle influenze delle teorie nazionalistiche nel
campo musicale. Con la crescente convinzione che gli stati debbano coincidere con
le nazionalit e le lingue nacque anche lesigenza di sviluppare delle forme musicali
proprie del paese di appartenenza: la prima conseguenza fu il graduale sviluppo
dellopera nazionale contrapposta allopera italiana.
Nella musica strumentale, per, il problema si pose circa un secolo pi tardi su due
fronti: da una parte, quella di spurgare la musica degli elementi classici; dallaltra
quella di liberarsi dal predominio del romanticismo, unesigenza sentita soprattutto
dalle popolazioni non germaniche. In principio, questi nazionalismi si manifestavano
principalmente nella tendenza ad inserire elementi popolari ed etnici allinterno
delle composizioni: Chopin fu uno dei primi ad utilizzare le forme della mazurka e la
polka, mentre Liszt scrisse rapsodie basate sulla musica degli zingari ungheresi.
Nella seconda met dellOttocento queste tendenze si organizzarono nelle
cosiddette scuole nazionali, che si ponevano come scopo la ricerca e lo sviluppo
di una musica nazionale e popolare. Una delle pi importanti era la scuola russa,
che si organizz intorno allopera del pianista e compositore Anton Rubinstein,
che fond la Societ per la Musica Russa e il primo conservatorio di musica. In
realtil periodo doro di questa scuola si condensa negli anni di attivit del gruppo
dei Cinque: Balakirev, Cui, Borodin, Musorgskij e Rimskij-Korsakov, dei quali solo
Balakirev era musicista di professione. Il pi importante dei Cinque sicuramente
Musorgskij: nel campo dellopera nazionale scrisse Boris Godunov, unopera che
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