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Javier A.
LAfrica e la Spagna:
due realt diverse nelloccupazione bizantina
e nellimportazione di capitelli orientali
Introduzione
Quando si analizzano gli elementi della decorazione architettonica
spagnola dal IV al VII secolo, si denota una scarsa importazione di
capitelli bizantini: soltanto 8 esemplari. Questo numero ridotto
contrasta con la gran quantit di capitelli importati presenti in Italia 1 e nel Nord Africa 2, con pi di 250 esemplari tra la seconda
met del V e il VI secolo 3.
Una delle cause di questo esiguo numero di capitelli importati
potrebbe essere la scarsa presenza in Spagna di truppe bizantine,
Domingo Magaa, Escuela Espanola
* Javier A.
de Historia y Arqueologa en
Roma - CSIC.
1. P. PENSABENE, La decorazione architettonica, limpiego del marmo e limportazione di manufatti orientali a Roma, in Italia e in Africa (II-VI d.C.), in A. GIARDINA
(a cura di), Societ romana e impero tardo antico, III. Le merci, gli insediamenti, Bari
1986, p. 347.
2. Ivi, p. 362.
3. Di questi, pi di 200 capitelli sono stati reimpiegati nelle moschee di Kairouan, Sfax, Tozeus, Tuisi e Gafsa, la maggior parte di essi nella Proconsolare e nella
Byzacena: ivi, pp. 299, 362 e 398.
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forse non pi di 5.000 uomini 4, concentrate tutte nella zona costiera del Sud-Est peninsulare per un breve periodo di tempo, dal
552 al 624. Ciononostante, non possiamo concludere che questa sia
lunica causa. Infatti, sappiamo che esisteva in Spagna un importante commercio di prodotti bizantini 5 (alcuni di questi di lusso),
e che laristocrazia peninsulare era attratta dalla cultura orientale, a
tal punto da cercare di imitare nei capitelli delle sue villae i modelli bizantini 6.
Daltro lato, sembra logico pensare che il processo di renovatio
Imperii, promosso da Giustiniano, fosse accompagnato da una politica di esportazione di materiale decorativo, per mostrare in tal
modo fino a dove arrivasse il suo potere. Per questo dobbiamo domandarci se la Spagna era considerata una priorit nellespansione
promossa da Giustiniano o, semplicemente, era concepita soltanto
come una frontiera per proteggere i territori del Nord Africa, zona
molto importante per la produzione del grano. Se cos fosse, si
spiegherebbe la mancanza dinteresse da parte delle officine imperiali a esportare capitelli nella lontana Spagna.
La conquista bizantina della Spagna, una priorit?
Uno dei punti sui quali si basava la politica di Giustiniano era il
diritto alla renovatio Imperii, con il quale cercava di mettere sotto
la sua autorit tutti gli antichi territori che erano appartenuti allImpero romano 7. Questo diritto si sosteneva nellimmagine di
Costantinopoli come la nuova Roma, la Nova Urbs 8, che cercava
di assumere tutto il suo splendore.
Ciononostante, la volont dincorporare la Spagna allImpero di
Giustiniano offre oggi molti problemi dinterpretazione. Infatti, il
4. W. TREADGOLD, Byzantium and Its Army. 284-1081, Stanford 1995, pp. 63 ss.
5. J. VIZCANO, La presencia bizantina en Hispania (siglos VI-VII). La documentacin arqueolgica, (Antigedad y Cristianismo: monografas historicas,
XXIV), Murcia
2009, pp. 289-322 e 599-664.
DOMINGO, La Corte Visigoda de Toledo: entre la tradicin clsica y bizan6. J. A.
tina. Una aproximacin a travs del estudio de sus capiteles, in XV Congreso Internacional de Arqueologa Cristiana Episcopus, Ciuitas, Territorium (Toledo 2008), (cds.).
7. VIZCANO, La presencia, cit., pp. 33-60.
8. P. ALEXANDER, The Strength of Empire and Capital as seen through Byzantine
Eyes, Speculum, 37, 1962, pp. 339-57; S. CALDERONE, Constantinopoli: la seconda
Roma, in Storia di Roma, Let tardoantica, III.I, Crisi e trasformazioni, Torino 1993,
pp. 723-48.
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suo particolare processo di conquista, cos come la piccola estensione di territorio occupato (una stretta fascia della costa sud che
mai fu ampliata 9), fanno dubitare sulle reali intenzioni che avevano
i Bizantini, forse pi preoccupati a difendere i possedimenti del
Nord Africa da un possibile intervento visigoto 10, che non a una
conquista totale della Spagna.
Infatti, non sembra che lintervento bizantino in Spagna che
avvenne soltanto dopo la richiesta di aiuto da parte del re visigoto
Atanagildo, in guerra con Agila il 552 d.C. con linvio di uno
scarso numero di truppe comandate da un gi anziano patrizio, Liberio, che non aveva praticamente nessuna esperienza militare 11,
fosse il miglior modo di affrontare una totale conquista della penisola 12.
Daltro lato, come gi abbiamo accennato, non sembra che il
fenomeno dimportazione di capitelli bizantini sia vincolato alla reale presenza di truppe orientali in un determinato territorio. Se
cos fosse, le prime importazioni bizantine in Spagna non sarebbero anteriori alla prima met del VI secolo e si localizzerebbero nella zona occupata dalle loro truppe, cosa che non accadde.
Hispania y el mbito mediterrneo en la poca de Isidoro (siglos VI- VII), in J. GONZALEZ (ed.), Isidoro, Doctor Hispaniae, Sevilla 2002, pp. 24-33.
11. M. MORFAKIDIS, Consideraciones sobre la intervencin bizantina en la Pennsula Ibrica, in Grecia y la Tradicin Clsica, Actas del II Congreso de Neohelenistas de
Iberoamrica, VII Jornadas de Literatura Neogriega (La Laguna 2001), La Laguna 2002,
p. 650.
12. Alcuni autori, invece, pensano che vi fu unautentica volont di conquistare
tutta la penisola, stroncata per alcuni motivi, come la peste del 558 e la grave crisi
economica che ne deriv: E. A. THOMPSON, Los godos en Espaa, Madrid 1971, p.
372; F. SALVADOR VENTURA, Reflexiones sobre las causas de la intervencin bizantina en la Pennsula, (Antigedad y Cristianismo: monografas historicas,
III), 1986,
pp. 69-71.
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San Cebrin de Mazote (Prov. Valladolid), MM, 26, 1985, tavv. 75a-f, 76a-f; J. A.
DOMINGO, Capiteles tardorromanos y altomedievales de Hispania (ss. IV-VIII d.C.), tesis
doctoral, Universitat Rovira i Virgili, Tarragona 2006, n. MOZ0 51-054. Questa chiesa
fu edificata nellanno 916; F. OLAGUER-FELI, Arte medieval espaol hasta el ao
1000, Madrid 1998, p. 248.
14. C. BARSANTI, Lesportazione di marmi dal Proconneso nelle regioni pontiche
durante il IV-VI secolo, RIA, s. III, anno XII, 1989, pp. 111-25.
15. P. PENSABENE, Il reimpiego a Santa Maria in Domnica, in A. ENGLEN
(coord.), Caelius I. Santa Maria in Domnica, San Tommaso in Formis e il Clivus Scauri, Roma 2003, p. 173, fig. 20.
16. DOMINGO, Capiteles tardorromanos, cit., pp. 343-5; ID., La Corte Visigoda,
cit. Rispetto alle influenze che possono osservarsi nei capitelli mozarabici, cfr. ID.,
Los capiteles de la iglesia de San Miguel de Escalada (Len, Espaa). Perpetuadores de
una tradicin tardovisigoda?, RAC , LXXXV, 2009, pp. 261-92.
17. PENSABENE, Il reimpiego, cit., p. 173.
18. Ivi, p. 176.
19. Non impensabile che questi capitelli arrivassero in Spagna in et altomedievale, provenienti dallo stesso magazzino di Roma dove si conservavano i capitelli
DOMINGO, La reureimpiegati nella chiesa di Santa Maria in Domnica a Roma: J. A.
tilizacin de material decorativo clsico durante la tardoantigedad y el altomedioevo en
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Fig. 1: Capitelli bizantini in Spagna e in Italia: a-d) dalla chiesa di San Cebrin de
Mazote (Valladolid); e-f) dalla chiesa di Santa Maria in Domnica a Roma.
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nel Museu Comarcal de Matar 28, un altro nel Museu dArqueologia de Catalunya, proveniente dalla chiesa di San Polyeuktos di
Costantinopoli 29, e un altro trovato nella strada Aviny di Barcellona 30 arrivarono nel Medioevo come trofeo di guerra 31 e, pertanto, non possono essere considerati importazioni antiche.
A queste scarse importazioni bizantine ne possiamo aggiungere
altre provenienti dOriente. Una di queste procede da Gabia la
Grande (Granada), sicuramente un battistero sotterraneo del V se28. GURDIA Y PONS, Lescultura monumental, cit., p. 243, n. 20; H. SCHLUNK,
Byzantinische Bauplastik aus Spanien, MM, 5, 1964, tav. 65.
29. R. M. HARRISON, A Constantinopolitan capital in Barcelona, DOP, 27,
1973, pp. 297-300; R. M. HARRISON, Excavations at Sarahane in Istanbul, Princeton
1986, figg. 132-3.
30. J. GIMENO, Estudios de arquitectura y urbanismo en las ciudades romanas del
nordeste de Hispania, tesis Doctoral, Universidad Complutense de Madrid 1991, p.
1046; PENSABENE, La decorazione architettonica, cit., p. 353, fig. 21d.
31. SCHLUNK, Byzantinische, cit., pp. 234-54.
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Fig. 3: Capitelli bizantini nellarea di Barcellona: a-b) dalla chiesa di Sant Just i
Sant Pastor di Barcellona; c) dal Museu de Matar, n. inv. 5.446; d) dal Museu
dArqueologia de Catalunya, n. inv. 7.542, proveniente dalla chiesa di San Polyeuktos di Costantinopoli; e) dal Museu dArqueologia de Catalunya, n. inv. 19.060,
proveniente dalla strada Aviny di Barcellona.
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n.
32/5, 1982, p. 313.
35. S. BOYD, Champlev Production in Early Byzantine Cyprus, in N. PATTERSON,
CH. MOSS (eds.), Medieval Cyprus. Studies in Art, Architecture, and History in Memory of Doula Mouriki, Princeton 1999, p. 62; P. AUPERT, A. HERMARY, Rapport sur
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Fig. 6: Principali imitazioni dei modelli costantinopolitani dellarea di Toledo: a) dalla chiesa di Santa Eulalia e di San Marco (Toledo); b) capitello
corinzio con foglie dacanto mosse dal vento della basilica di San Marco
a Venezia; c) dalla chiesa del Cristo de la Luz (Toledo); d) capitello bizonale della basilica di San Marco a Venezia; e) da Toledo, oggi allIstituto
Don Juan di Madrid; f) capitello-imposta della basilica di San Marco a Venezia; g) dalla chiesa di Talavera la Real (Badajoz); h) capitello con volute
a V o a lira nel Museo Copto del Cairo.
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Conclusioni
Le importazioni di capitelli bizantini non devono vincolarsi alla
presenza di truppe bizantine in Spagna; infatti le testimonianze di
queste importazioni si trovano tutte al di fuori dellarea controllata
da queste ultime (FIG. 7) e la loro cronologia precede larrivo dei
Bizantini e supera anche la loro espulsione. Questi capitelli giungono sicuramente tramite le grandi famiglie aristocratiche che abitano
in prevalenza nel centro-nord della penisola, intorno a Toledo, capitale del regno visigoto dal VI secolo.
Gi dalla fine del IV secolo, quando lispanico Teodosio governava lImpero, abbiamo le prime imitazioni di modelli costantinopolitani che dovevano riprodurre, in forma pi o meno libera, alcune
importazioni che purtroppo non sono oggi conservate. Poco dopo
invece abbiamo testimonianza delle prime importazioni: i capitelli
reimpiegati nella chiesa di San Cebrin de Mazote. Tuttavia il momento pi importante per lo sviluppo dei modelli bizantini in Spagna si registra nel VI-VII secolo, anche con la presenza di due perso-
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63. M. R. VALVERDE, Ideologa, simbolismo y ejercicio del poder real en la monarqua visigoda: un proceso de cambio, Salamanca 2000, pp. 181-95.
64. J. GARVIN, The Vitas Sanctorum Patrum Emeritensium, Washington 1946; J.
ARCE, The City of Merida (Emerita) in the Vitas Patrum Emeritensium (VI A.D.), in
E. CHRYSOS, I. WOOD (eds.), East and West: Modes of Communication, Leiden 1999,
pp. 1-14; M. CRUZ VILLALN, Mrida Visigoda. La escultura arquitectnica y litrgica,
Badajoz 1985, pp. 27-38.