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Manga

mancano pubblicazioni totalmente a colori.* [9] In generale i manga totalmente a colori sono in numero molto
minore rispetto a quelli in bianco e nero, per via dei costi
realizzativi decisamente pi alti, che richiede l'intera colorazione. In Giappone sono tipicamente serializzate su
riviste dedicate, contenenti pi storie, ognuna delle quali viene presentata con un singolo capitolo per poi essere
ripresa nel numero successivo. Se una serie ha successo,
i capitoli possono essere raccolti e ristampati in volumi
tankbon* [5] e la serie pu ricevere un adattamento animato dopo o anche durante la sua pubblicazione.* [10] Gli
autori di manga (mangaka, in lingua giapponese) lavorano tradizionalmente con assistenti nei loro studi e sono
associati con un editore per la pubblicazione delle loro
opere.* [2]

1 Etimologia

I kanji permanga, tratti da Shiki no yukikai (1798) di Sant


Kyden e Kitao Shigemasa
*
Manga (
? ) un termine giapponese che indica i
fumetti in generale, mentre nel resto del mondo pu essere usato per indicare solo i fumetti giapponesi.* [1] In
Giappone i manga non rappresentano un genere o uno
stile in particolare, ma sono chiamati cos i fumetti di
qualsiasi target, tematica e anche nazionalit.

Il fumetto giapponese include opere in una grande variet


di generi, come avventura, romantico, sportivo, storico,
commedia, fantascienza, fantasy, giallo, horror ed erotico. A partire dagli anni cinquanta il manga diventato
uno dei settori principali nell'industria editoriale giapponese,* [2]* [3] con un mercato di 406 miliardi di yen nel
2007 e 420 miliardi nel 2009.* [4] Bench nata in Giappone, questa forma di intrattenimento stata esportata e tradotta in tutto il mondo,* [5] con una platea internazionale
molto nutrita.* [6]* [7] In Europa e in Medio Oriente il volume di mercato si attesta sui 250 milioni di dollari,* [8] Pagina tratta da Manga vol. 8, dalla raccolta Hokusai manga
mentre in Nord America nel 2008 era stimato sui 175
milioni.
Il termine manga, letteralmente immagini derisorie
Sono principalmente stampati in bianco e nero, ma non * [11] fu inizialmente usato alla ne del XVIII secolo in
1

CARATTERISTICHE

alcune pubblicazioni, come il libro d'illustrazioni Shiji no


yukikai di Sant Kyden, e il Manga hyakujo di Aikawa
Minwa, entrambi del 1798. In seguito fu anche usato dal
famoso artista giapponese Hokusai nell'Hokusai manga
del 1814 anche se non entr nell'uso comune no al XX
secolo.* [12] Rakuten Kitazawa fu il primo disegnatore
ad utilizzare la parola manga.* [13]

e Kimba, il Leone Bianco, ha ammesso di essersi ispirata a sua volta all'opera di Tezuka).* [15] Tuttavia, ormai
dicile considerare lo stile di disegno come manga, poich numerose pubblicazioni presentano stili di
disegno molto dierenti, ad esempio Angel Heart oppure
Berserk. La dierenza pi evidente tra il fumetto manga
e quello occidentale risiede nelle modalit di narrazione,
Altri termini utilizzati per indicare i fumetti in Giappone regia, impaginazione e il rapporto che la storia ha con i
personaggi.
sono stati toba-e (da Toba, artista dell'XI secolo) e punche (dalle popolari maschere inglesi Punch e Judy e dalla Il fumetto giapponese possiede una gabbia di impaginarivista Punch).* [14]
zione pi larga rispetto all'occidentale (180x270 mm); il
formato standard di lavorazione il B4 serie JIS (257
364 mm) per i volumi professionali e A4 (210 297 mm)
per le doujinshi, invece l'occidentale in genere elabo2 Caratteristiche
rato su un formato molto grande, dall'A3 in su. Mentre
l'occidentale formata da uno schema di gabbia formato da dodici quadrati, il manga si sviluppa su un numero
medio di sei o otto quadrati (come il fumetto Disney), a
parte eccezioni ad esempio negli shonen o le scene veloci, che hanno uno schema con pi quadrati, arrivando a
sorare la frequenza di riquadratura occidentale.

2.1 L'impaginazione e la struttura della


pagina
Il fumetto giapponese si legge al contrario rispetto al fumetto occidentale, cio dall'ultima alla prima pagina (secondo le consuetudini orientali), con la rilegatura alla destra del lettore e le pagine liberealla sinistra. Anche
le vignette si leggono da destra verso sinistra, dall'alto
verso il basso. Esistono, tuttavia, alcuni manga che si
leggono da sinistra verso destra, cio secondo l'usanza
occidentale.* [16]

Tagosaku To Mokube No Tokyo Kenbutsu, una striscia


umoristica del 1902 di Rakuten Kitazawa

Tendenzialmente in Europa si identica il fumetto con


una produzione per bambini e ragazzi. I manga, con le loro gure dai tratti spesso infantili (come gli occhi grandi)
ad un occhio inesperto, suscitano inizialmente una certa
confusione. L'origine di questa caratteristica un prestito
culturale che si fa risalire al 1946 quando il famoso autore Osamu Tezuka (1928-1989), soprannominato il dio
dei manga vide pubblicato il suo primo manga (Maachan
no Nikkich). Egli stesso, grande ammiratore di Walt Disney, ammette di essersi ispirato nel manga Kimba, il Leone Bianco (
, Jungle Taitei) allo stile del
Bambi disneyano (curiosamente in seguito la Disney, per
via di alcune polemiche sulla somiglianza tra Il re leone

Nel corso del tempo ci sono stati alcuni mutamenti nella


disposizione delle vignette. Inizialmente prevaleva la disposizione verticale; successivamente, nei tardi anni quaranta, stata introdotta anche la disposizione orizzontale,
quella attuale. Nelle storie pi accurate dal punto di vista stilistico queste due disposizioni si sovrappongono e
vengono entrambe usate, creando un percorso di lettura
piuttosto complesso per le abitudini del lettore occidentale, ma con un preciso intento stilistico. In realt un lettore giapponese, allenato alla lettura non alfabetica, riesce
pi facilmente di un lettore occidentale alle prime armi
a orientarsi in questo universo di segni, dove gli viene
oerta una grande libert di percorso. Gli occhi vagano
nella pagina cogliendo inizialmente alcuni dettagli, scelgono di soermarsi prima su alcuni tipi di testo e poi su
altri, ricavando alla ne non una lettura analitica di contenuti, ma una coinvolgente impressione generale di ci
che sta accadendo.
A dierenziare il manga dagli altri stili fumettistici innanzitutto l'importanza che viene data all'atmosfera, alle emozioni ed all'introspezione dei personaggi. Vi uno
studio pi approfondito dell'impaginazione, basato sui tagli e le inquadrature: queste ultime rimangono le stesse

2.3

La tecnica

utilizzate in qualsiasi altro stile fumettistico, ad eccezione molto piccolo al molto grande. Questa dierenza pu esdel piano d'azione, che non viene quasi mai utilizzato.
sere data dal volume che ha il dialogo in quel momento,
piuttosto che dall'importanza che ha lo stesso nella scena.
Una frase scioccante sar pi importante di una di sfondo, per cui verr posta in una nuvola molto grande (nel
fumetto occidentale l'importanza della frase viene data
in genere dall'evidenziare con una scritta in grassetto).
Si preferiscono dialoghi brevi, per evitare che il lettore
si intimorisca di fronte a un discorso troppo lungo e lo
salti; inoltre in Giappone si preferisce scriverli a mano,
piuttosto che con qualche strumento vettoriale, molto in
uso in occidente. Le didascalie sono rare.

2.3 La tecnica
Abitualmente in Giappone si utilizzano materiali realizzati appositamente per questo tipo di fumetto, come fogli
Per quanto riguarda ai tagli delle vignette, possiamo riquadrati in ciano (colore non visibile in scansione bianco e nero), pennini con varie modulazioni, righelli appodividerle in:
sitamente preparati per le linee cinetiche, retini e attrezzi
per applicarli.
orizzontali: utilizzate nello stesso tempo per creare
uno stacco fra lo schema a due vignette aancate, Generalmente la tavola manga non n a colori n in scala
quindi per guidare meglio lo sguardo di lettura, ma di grigi, ma in bianco e nero, scelta che deriva dall'utilizzo
anche per un ritmo di lettura pi lento (nel caso del che il volume manga ha: essendo inizialmente un prodotfumetto di lettura giapponese. Per quanto riguarda to da pubblicare su riviste contenitore, in Giappone raramente le si conserva e, per evitare spese di stampa inutila lettura occidentale il contrario);
li, si preferisce utilizzare un'economica stampa in bianco
verticali: il contrario delle vignette orizzontali per e nero; oltre a questo, la rivista contenitore una sorta
quanto riguarda al ritmo (non dimentichiamo che di anteprima, per attirare consensi per un titolo da
parte dei lettori, per poi in un futuro, stampare i volumi
per la lettura occidentale l'inverso):
tankbon a esso riservati.
diagonali: singole o combinate con inquadrature altrettanto inclinate, generano un'atmosfera di tensio- Le ombre, anche mantenendo il bianco e nero, vengono
ne emotiva e possono essere calanti o ascendenti. date raramente dai neri pieni e pi facilmente dai retini
A seconda delle due, la situazione precipitao si grattabili; i colori delle eventuali pagine a colori di ediziotranquillizza, sfumando in una situazione meno tesa; ni speciali e delle riviste vengono tendenzialmente realizzati a china oppure a pantone (i pi famosi ed usati sono
vignette chiuse o aperte: quasi esenti dal fu- i copic).
metto occidentale, nel fumetto giapponese hanno In Occidente non si bada troppo a quale materiale utilizun'importanza vitale, in quanto una vignetta no al zare e i tempi di consegna sono decisamente pi larghi,
Tachikiri guida quasi sicuramente il lettore verso permettendo cos al fumettista di potersi permettere di
la pagina successiva ed utile per le scene molto utilizzare scelte tecniche pi elevate e strumenti pi ampi.
importanti, contrariamente alle vignette chiuse.
Ordine di lettura di un manga

Inizialmente i manga pubblicati in Italia avevano senso di


lettura occidentale (le tavole venivano quindi prima ribaltate e poi edite). Furono i Kappa Boys a introdurre anche
qui il senso di lettura originale, con la pubblicazione di
Dragon Ball per Star Comics, anche per via dell'editore
originale Sheisha che non apprezzava il ribaltamento
delle tavole.

3 La pubblicazione in Giappone
I manga vengono pubblicati in Giappone inizialmente
all'interno di grossi albi, stampati in bianco e nero su carta di qualit scadente. Soltanto alcune pagine introduttive
sono talvolta a colori e su carta migliore, generalmente
allo scopo di introdurre i personaggi della vicenda.

In ognuno di questi albi vengono raccolte numerose storie


a puntate. Tramite un'inchiesta fra i lettori viene vericato il successo delle singole serie, cosicch alcune possono
I dialoghi, (anche se il manga tende a illustraree non essere interrotte anzitempo e altre, al contrario, meritare
spiegare) sono posti in balloon variabili, che vanno dal di essere stampate a parte, sotto forma di albi monogra-

2.2

I balloon

I MANGA NEL MONDO

4.1 I manga in Italia


Il fenomeno manga comincia ad aermarsi maggiormente agli inizi degli anni novanta, grazie a case editrici come la Glnat, con la pubblicazione di Akira, e la Granata
Press, con la pubblicazione di Ken il guerriero e di riviste come Mangazine e Zero, e successivamente la Star
Comics.

Alcuni titoli esposti in un negozio di manga in Giappone

ci di qualit migliore in pi volumetti (tankbon). Si distinguono fondamentalmente tre formati di pagina per i
manga: il pi classico il B6 (circa 12,518 cm), ma sono utilizzati anche, per edizioni pi lussuose, l'A5 (1521
cm) e il B5 (1825 cm).
A dierenza dei fumetti occidentali, le avventure dei
manga hanno, per quanto riguarda i protagonisti, un inizio ed una ne. Il personaggio ideato dall'autore e/o disegnatore appare sulla scena nel primo volume, vive
la sua vicenda e, al termine della serie (quelle di successo
possono protrarsi per diversi anni e centinaia di puntate),
esce di scena e noninterpreter" altre serie. Alcune eccezioni si possono rilevare per personaggi molto amati dal
pubblico, che vengono ripresentati in varianti della storia
principale, oppure di cui si raccontano episodi accaduti anteriormente all'inizio della serie principale. Spesso il
successo di un personaggio di un manga si risolve in una
trasposizione pi o meno fedele delle sue avventure sotto
forma di anime.
La prima rivista per ragazzi, Shnen Kurabu fu pubblicata dalla Kodansha nel 1914, mentre quella per ragazze,
Shjo Kurabu, dalla stessa casa editrice nel 1923.

I manga nel mondo

tuttavia importante sottolineare che Fabbri editori diede alle stampe dal dicembre 1979 la rivista a fumetti Il
grande Mazinga, contenente il fumetto originale seppur
in una versione edulcorata da scene violente e appositamente colorata da sta italiano. Attraverso Il grande Mazinga viene segnato un momento importante nella storia
dei manga in Italia, essendo stato il primo manga pubblicato direttamente dall'edizione giapponese. Alla rivista
sarebbero seguiti due volumi dal titolo Io sono il grande Mazinga e Mazinger contro i Mazinger, che raccolgono
parte delle storie pubblicate contemporaneamente in rivista per le edicole. Nell'ottobre del 1980 Fabbri pubblica il
primo numero del settimanale Candy Candy. La longeva
testata, prima di una lunga serie intitolata al personaggio
e alla quale si aggiunse in seguito Lady Oscar, appassioner il pubblico femminile per anni. In seguito, esaurito
il materiale originale, il giornale continuato attraverso
nuove avventure appositamente ideate da disegnatori italiani. Nel 1980 la volta di Golgo 13 e nel dicembre 1983
di Black Jack di Osamu Tezuka, entrambi sul mensile Eureka. Sembra tuttavia che il primo manga in assoluto pubblicato in Italia sia stato Son Goku di Shifumi Yamane, da
Garzanti nel 1962, ma sulla sua originalit vi pi di un
dubbio.
Altre case editrici di manga in Italia sono: Flashbook Editore, specializzata in manga e manhwa coreani, Planet
Manga della Panini, Jpop, Magic Press (che diversica i
propri prodotti in tre etichette: MX per i manga generici,
801 per gli yaoi e Black Magic per gli hentai) e Planeta
De Agostini. Di recente si aggiunto l'editore GP Publishing, della Giochi Preziosi, che al debutto si avvalse della consulenza dei Kappa Boys, prima in forze alla
Star Comics.* [17] Dal 2008 anche la Disney ha iniziato a pubblicare manga nella collana Disney Manga, tra
cui Kingdom Hearts. Il loro successo in Italia ha fatto s
che manga e anime venissero citati anche in alcune opere letterarie giovanili, come per esempio nel romanzo di
Isabella Santacroce Destroy, in cui la protagonista, Misty, un'accanita lettrice di fumetti giapponesi, oppure
in Come un fumetto giapponese di Gianfranco Liori dove
il protagonista, anche qui otaku accanito, scappa di casa
per recarsi alla pi importante manifestazione di fumetti
italiana, il Lucca Comics.

Non bisogna confondere i manga con i manhwa (coreano


, giapponese
), che sono i fumetti coreani;
all'occhio non allenato possono sembrare simili, ma agli
occhi di un giapponese sono probabilmente simili quanto
fumetti italiani e francesi per noi, specie se consideriamo che il senso di lettura del manhwa identico a quello Dalla ne degli anni novanta il manga made in Italy
occidentale.
sta tentando di emergere, con iniziative spesso precarie
Legati ai manga esistono anche i manhua (
e tentativi andati a vuoto. Nel 1997, ad esempio, la casa
), prodotti in lingua cinese, realizzati a Taiwan, Hong editrice Comic Art pubblic una serie di fumetti intitolaKong e, in minor misura, in Cina, l'Amerimanga e ta Spaghetti manga, realizzata da autori italiani, che per
l'Euromanga.
non ebbe molto successo. Pugno! di Roberto Recchioni

4.2

La questione dei manga non-giapponesi

fu uno dei titoli di maggiore rilievo. Comic Art pubblic successivamente diverse testate manga tra le quali ricordiamo per successo di pubblico e critica L'Immortale
di Hiroaki Samura, Noritaka, Detective Conan. Il fallimento della stessa interruppe la serializzazione, ripresa
poi da altri editori, in primis la Marvel Italia. Altre riviste contenitore, dedicate anche ad autori italiani, non sono riuscite ad avere un successo apprezzabile, come nel
caso di Yatta! (soprattutto dedicata ai manga giapponesi, ma anche con iniziative internazionali), rivista mensile pubblicata da Play Press durante il triennio 20042006 su modello delle riviste giapponesi di manga, oppure la recentissima Mangaka, della Coniglio Editore, interrotta ucialmente all'inizio del 2010 dopo appena due
numeri.* [18]
Nel 2009 comincia la pubblicazione, in 8 volumi, de
Cronache del Mondo Emerso, basato sull'omonimo ciclo
fantasy di Licia Troisi e disegnati inizialmente da Ferrario. In seguito all'accusa di plagio, Ferrario fu sostituito
da Massimo Dall'Oglio. Lo stesso autore pubblicher nel
2014, con la Sergio Bonelli Editore, Orfani n4 e Agenzia
Alfa n32. Nel 2013 Planet Manga pubblica Somnia, un
fumetto di quattro volumi creato da Federica Di Meo e
Liza E. Anzen, a cui, visto il successo riscosso, seguir
una seconda serie di prossima pubblicazione. Nonostante il tiepido miglioramento concerne la pubblicazione dei
fumetti stile giapponese in Italia, ancora si lontani per
dal raggiungere obiettivi degni di maggior nota.
La pubblicazione di fumetti italiani in stile/tecnica giapponese ha invece un po' pi riscontro online, complici il
fattore gratuit e le potenzialit del mezzo di Internet. Cos, nel 2007 nasce la web magazine Mangaijin , che per
prima riesce a mettere a disposizione uno spazio che raggruppi e pubblichi gratuitamente numerosi fumetti italiani in stile giapponese, dando cos visibilit a numerosi
giovani aspiranti fumettisti operanti nel Bel Paese. Nel
2010, poco dopo aver superato le venti pubblicazioni, il
progetto viene interrotto per poi riprendere per un breve
periodo nel 2012.
Nel 2011 nasce la web magazine Mangakugan. La rivista rispetta una frequenza circa bimestrale no al numero
6, in seguito al quale inizia ad alternarsi con una rivista
appendice denominata Mangakugan Light, che raccoglie
light novel di giovani scrittori e illustratori italiani, e grazie alla quale viene raggiunta una frequenza di pubblicazione circa mensile. Il 13 maggio 2012 viene fondato
Doraetos Manga, che col numero 0, uscito nell'agosto del
2012, comincia la pubblicazione di una rivista contenitore omonima, cui seguono altri sette numeri, di cui i primi cinque usciti con cadenza variabile; dal 21 dicembre
2014 la pubblicazione del periodico diviene trimestrale.
Doraetos non si limita solo a pubblicare fumetti, ma anche specializzata a realizzare articoli e approfondimenti
sul fenomeno manga non giapponesi. Nel settembre
del 2012 nascono altre due riviste: Manga Stars e Young
Force, contando entrambe cinque pubblicazioni in un anno di attivit che, per l'ultima menzionata, termina l'anno

5
seguente. Sempre nel 2013 la web magazine Manga Stars
continua il suo operato, seppure a ritmi pi lenti, inaugurando la versione Debut della propria rivista dove pubblica gli autori meno esperti del progetto per dare anche a
loro una visibilit.
Al 2014 le uniche riviste contenitori di fumetti italiani
japstyle ancora in corso di pubblicazione sono Doraetos
Manga e Mangakugan. Da segnalare la nascita di una
nuova tendenza di alcuni autori ad auto-pubblicarsi, sia
in formato cartaceo (vedesi ad esempio Medusa Flames
di Luca Donnaruma e Rossana Zhan e i fumetti creati
da Valeria Tenaga Romanazzi) sia su piattaforme digitali
come Inkblazers, Webcomics, Deviant Art e Facebook.
A cavallo tra formato digitale e cartaceo, diverse sono le
case editrici che sino a oggi hanno scommesso sugli autori
italiani. In particolare possibile citare Shockdom Edizioni con Greedy Flower ed AEON, Renbooks, E.F. Edizioni e Bellesi&Francato Publishing; queste ultime due
in particolare hanno creato delle etichette specializzate
in questo tipo di pubblicazioni, chiamate rispettivamente
Reika Manga e Mangasenpai.
Su gran parte del territorio nazionale sono inoltre disponibili corsi di fumetto giapponese, come quelli tenuti
dall'Accademia Europea di Manga o dalla Scuola Internazionale di Comics, che hanno contribuito alla formazione
di uno svariato numero di fumettisti e illustratori in stile
giapponese.

4.2 La
questione
non-giapponesi

dei

manga

Oggi dicile stabilire esattamente cosa dierenzi un


manga dal fumetto occidentale. Come ha riassunto la
mangaka Keiko Ichiguchi: [Fumetto e manga] sono
uguali, i fumetti sono fumetti. Si vuole distinguere il manga, per il manga fumetto: lo stile soltanto un po'
diverso, per io non trovo tanta distanza.* [19]
Secondo Eijiro Shimada, editor-in-chief per le riviste
Morning/Morning 2 ed organizzatore della Kodansha
Morning International Manga Competition, la concezione occidentale dei manga del tutto diversa da quella che
c' in Giappone, a conferma della dierente accezione del
termine esistente. In un'intervista, l'editor ha aermato
quanto segue:
Altre scuole di pensiero aermano che il manga sia una
questione di stile visivo, reinterpretazione graca della
realt, quindi una tecnica di disegno ssa e consolidata.
Secondo altri, invece la cultura giapponese intrinseca
nelle pagine dei fumetti a rendere il fumetto un manga.
Oggi si tende a polemizzare sul fatto che il manga italiano
sia solo un'imitazione, poich culturalmente impossibile creare un manga, un oggetto che fa parte della cultura
nipponica legato direttamente con le tradizioni locali.
In Francia nacque la nouvelle manga, una corrente fumettistica che lega insieme la bande dessine con gli stes-

6 BIBLIOGRAFIA

si manga;* [21] negli Stati Uniti venne coniato il termine


amerimanga, per indicare i manga statunitensi.* [22]

6 Bibliograa
6.1 Libri

Note

[1] Manga - Vocabolario online, su Enciclopedia Treccani.


URL consultato il 4 dicembre 2011.
[2] Kinsella 2000
[3] Schodt 1996
[4] (EN) Saira Syed, Comic giants battle for readers, BBC,
18 agosto 2011. URL consultato il 23 gennaio 2015.

(EN) Frederik L. Schodt, Dreamland Japan: Writings on Modern Manga, Stone Bridge Press, 1996,
ISBN 1611725534.
(EN) Peter J. Katzenstein e Takashi Shiraishi,
Network Power: Japan and Asia, Cornell University
Press, 1997, ISBN 0801483735.
Maria Teresa Orsi. Storia del fumetto giapponese,
vol. 1. Musa Edizioni, 1998.

[5] Gravett 2006, p. 8

Cristina Mulinacci. Storia del fumetto giapponese,


vol. 2. Musa Edizioni, 1998.

[6] (EN) Wendy Siuyi Wong, Globalizing Manga: From Japan to Hong Kong and Beyond, in Mechademia, vol. 1,
2006, pp. 23-45, DOI:10.1353/mec.0.0060.

(EN) Sharon Kinsella, Adult Manga: Culture and


Power in Contemporary Japanese Society, University of Hawaii Press, 2000, ISBN 0824823184.

[7] Patten 2004

Andrea Antonini; Silvia Lucianetti. Manga: immagini del Giappone contemporaneo. Castelvecchi, 2001,
190 pp., Dewey 741.5952, ISBN 88-7521-067-5.

[8] (EN) Danica Davidson, Manga grows in the heart of Europe, CNN, 26 gennaio 2012. URL consultato il 23 gennaio
2015.
[9] Katzenstein, Shiraishi 1997
[10] (EN) Mary Lynn Kittelson, The Soul of Popular Culture:
Looking at Contemporary Heroes, Myths, and Monsters,
Open Court, 1998, ISBN 0812693639.
[11] Manga, in Lessico del XXI Secolo, 2013.
[12] Jocelyn Bouquillard, Christophe Marquet, Hokusai: First
Manga Master, New York, Abrams, 2007.
[13] (JA) Isao Shimizu,
:
(Nihon manga no jiten), Sun lexica, 1985.
[14] Schodt 1996, p. 34
[15] Luca Raaelli. Il fumetto, Milano, Il Saggiatore, 1997, pp.
52 e segg.
[16] Sono da esempio Kingdom Hearts e il racconto Il pianeta
dell'Inverno, contenuto nella raccolta Sabel Tiger.
[17] Manga, Star Comics. URL consultato il 2 marzo 2009.
[18] Addio, Mangaka! Cronaca di una morte annunciata?,
Animeclick.it, 4 febbraio 2010.
[19] Intervista ad Andrea Venturi e Keiko Ichiguchi su Radio
Incredibile, su radioincredibile.com. URL consultato il 10
maggio 2011.
[20] Eijiro Shimada, The rst M.I.M.C. result announcement,
e-morning.jp. URL consultato il 16 febbraio 2010.
[21] (EN) Rob Vollmar, Frdric Boilet and the Nouvelle Manga Revolution, in World Literature Today, vol. 81, n 2,
marzo-aprile 2007, pp. 34-41.
[22] (EN) World Manga, Anime News Network. URL
consultato il 23 gennaio 2015.

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giapponese. Coniglio Editore, 2004, pp. 181, ISBN
88-88833-08-0
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ISBN 978-88-97165-30-9

6.2 Articoli
Marcella Zaccagnino e Sebastiano Contrari, Manga:
il Giappone alla conquista del mondo (PDF), in
Limes, 31 ottobre 2007.

Voci correlate
Mangaka
Anime
Anime comic
Manga Ca
Fumetto
Vignetta

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Collegamenti esterni
Manga, in Tesauro del Nuovo soggettario, BNCF,
marzo 2013.
Manga, in Open Directory Project, Netscape
Communications. (Segnala su DMoz un collegamento
pertinente all'argomento Manga)

10 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

10
10.1

Fonti per testo e immagini; autori; licenze


Testo

Manga Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Manga?oldid=80101273 Contributori: Iron Bishop, Frieda, Renato Caniatti, Twice25, Snowdog, Crumbs, LapoLuchini, Suisui, Robbot, Gianluigi, Carlo.Ierna, Gac, Marcok, Retaggio, Lukius, Shaka, ZeroBot, Luisa, Gionnico,
AmonSl, Moroboshi, Orionethe, Tooby, Alec, Kal-El, WhisperToMe, Palica, Moongateclimber, Chobot, FlaBot, SunBot, Bla, Emilio2005, Senpai, Vultus, Dzag, .snoopy., Tano-kun, ElfQrin, Elwood, Raptor87, Pirkaf, Eumolpo, Superchilum, Klaudio, Negadrive, Ignisdelavega, Gastaman, Mikiredel, Phyk, Cauleld, BMonkey, Sissa~itwiki, Emptywords~itwiki, Thijs!bot, Nagol, Gacio, Connacht, Mess,
Wanjan, Giovannigobbin, .anaconda, Yellowmode, Olando, Nicoli, Brownout, Paul Gascoigne, JAnDbot, Vituzzu, Elcairo, Lovelymanga, Frazzone, Panapp, Wikimanga, Barbaking, TokyoUnderground, Kao~itwiki, MelancholieBot, Alexdevil, Balabiot, Tirinto, Supernino,
Bot-Schafter, Plink, Paesedellemeraviglie, Rmih, TXiKiBoT, LukeWiller, Rl89, .sEdivad, AlnoktaBOT, Gregorovius, FiloSottile, SieBot, DzagBot, MaiDireChiara, Phantomas, Pracchia-78, Lo Scaligero, Triple 8, Kazu89, SuperBot, DarkAp, G.M. Sir Lawrence, Airon90,
Buggia, Giuse93, Dr Zimbu, Michele Bergadano, Gabriele85, The Son Of Darkness, No2, Ticket 2010081310004741, Turgon, Actam,
FixBot, Leikfaz, Elia95, Emihiro, Campanagian, NjardarBot, LaaknorBot, Fire90, Demart81, Guidomac, Aquilegia~itwiki, Luckas-bot,
Aedo89, NuclearBot, Nallimbot, FrescoBot, Dome, AttoBot, Midnight bird, Erik1991, Albysanta, DaniDF1995, SassoBot, Xqbot, Sochosama, Banray, Euphydryas, MangaNet, RibotBOT, Ermy2, Ryuichi~itwiki, Garretgian, RCantoroBot, Frigotoni, TobeBot, Alessandro1991,
RedBot, Michele-sama, FEDERICO boyer, AstaBOTh15, TjBot, Doc.mari, Michi81, Agnaagna, Nubifer, Mmure81, Clari91, EmausBot, Manusha, ZroBot, SandorKrasna, Flavio Filoni, Taueres, Marluk, Superninobot, ChuispastonBot, Arkymede01, Gioggia Vacchi,
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IamTheBoneOfMySword e Anonimo: 236

10.2

Immagini

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10.3

Licenza dell'opera

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