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L'accademia Neoplatonica di Lorenzo il

Magnifico a Firenze

L'accademia neoplatonica di Firenze fu un centro propulsore del


neoplatonismo rinascimentale.
Fondata a Firenze nel 1462 da Marsilio Ficino, per incarico di
Cosimo de Medici, nella Villa Medicea di Careggi. Era un
cenacolo di filosofi, letterati e artisti e voleva significare la
riapertura dell'antica accademia ateniese di Platone. Fra gli
esponenti principali dell'accademia neoplatonica oltre alla
stesso Ficino ci furono Pico della Mirandola, Poliziano, Nicola
Cusano, Leon Battista Alberti, Cristoforo Landino, nonch i
pi importanti esponenti della famiglia de Medici, quali Giuliano
de Medici, e Lorenzo il Magnifico.

A questa scuola parteciparono anche gli intellettuali bizantini dopo la


presa di Costantinopoli del 1453, arruolati come insegnanti, la cui
presenza permise l'uso diretto dei testi di Platone, pressoch sconosciuti
nel Medioevo che vennero tradotti in latino.
Il rinnovato interesse per i classici, e per Platone in particolar modo,
caratterizza la scuola neoplatonica e ne indirizza l'interesse per la
pedagogia che mira a formare i giovani nella sua completezza
mediante lo sviluppo armonico di tutte le doti umane, sia fisiche
che spirituali, facendo di ciascun individuo un essere unico come
un'opera d'arte.
L'amore, la libert, la ricerca dell'infinito vengono esaltati come
valori. L'amore soprattutto veniva inteso platonicamente come una via
per elevarsi alla perfezione e alla contemplazione di Dio.
Per quanto riguarda la religiosit secondo Cusano, l'individuo umano pur
essendo una piccola parte del mondo una totalit nel quale tutto
l'Universo risulta contratto. L'uomo infatti immagine di Dio, e come
nell'unit numerica sono potenzialmente impliciti tutti i numeri,
cos l'uomo esplicita dentro di se l'UNIVERSO.
L'amore il dilatarsi stesso di Dio nel Mondo, secondo Ficino, in un
processo circolare che verr ripreso dall'Astrologia rinascimentale secondo
cui esiste una corrispondenza tra le strutture della mente e le strutture
reali dell'universo. Questo sar anche il presupposto dell'armonia
dell'Universo di cui parleranno Copernico, Keplero e Galilei, secondo cui

l'UNIVERSO retto da un ordine armonico strutturato in maniera


concentrica; un equilibrio dinamico simboleggiato dal cerchio e della sfera,
viste come le figure pi perfette.
A fondamento dell'ordine geometrico del Cosmo, che fece dire a
Galilei la celebre affermazione: "il libro della Natura scritto in
linguaggio matematico", posto Dio. Una delle tante opere antiche
riscoperte durante il Rinascimento fu il "Corpus Hermeticum" di Ermete
Trismegisto, che Cosimo de Medici fece tradurre da Marsilio Ficino intorno
al 1460. Libro base per l'alchimia, si proponeva di intervenire sulle sole
forze naturali attraverso lo studio delle sostanze elementari, con
esperimenti scientifici su di esse. Lo scopo principale degli alchimisti, che
furono di notevole impulso per la moderna farmacologia, era la ricerca
della pietra filosofale dalla quale si sarebbero potute trarre tre propriet
fondamentali: l'immortalit, l'onniscienza (la conoscenza del passato e del
futuro) e la possibilit di trasmutare i metalli in oro.
Una caratteristica dei ricercatori rinascimentali era la loro
poliedricit, cio erano soliti svolgere pi attivit diverse
contemporaneamente, secondo l'ideale dell'uomo universale
incarnato da Leonardo Da Vinci. Nell'ambito della matematica,
ricordiamo il particolare tentativo di quadratura del cerchio da parte di
Cusano.
L'ideale neoplatonico nell'ambito della letteratura, delle scienze e
dell'arte in generale la ricerca dell'armonia e della perfezione.
L'uomo padrone del proprio destino e gli accademici riconoscevano
come massima aspirazione umana la felicit.
Questi gli ideali che ricercava anche il Botticelli, che nella sua Nascita di
Venere rappresenta l'amore celeste messo in risalto dalla purezza del
nudo.
Nel pensiero di Michelangelo Buonarroti, l'artista assomiglia a Dio perch
tenta di trasporre l'idea nella materia, cosi come Dio ha creato il Bello nel
mondo fisico.
Nell'architettura l'ideale neoplatonico si ritrova nell'inseguimento
del modello della citt ideale, cercando di creare l'armonia e
l'equilibrio attraverso le opere dell'uomo. Questa anche la
concezione architettonica di Leon Battista Alberti del quale il Rossellino,
architetto della Citt di Pienza, era discepolo.

Anche l'opera principale di Tommaso Campanella, filosofo tardo


rinascimentale, che scrisse nei suoi 27 anni di detenzione nel
carcere di Napoli per cospirazione e eresia, che si chiama la Citt
del Sole, si ritrovano le teorie neoplatoniche con il progetto di
ricerca della Societ Ideale.
Dopo la morte de Il Magnifico nel 1492, l'Accademia Neoplatonica
si riun alla Villa di Bernardo Rucellai, presso gli Orti Oricellari in
Via Rucellai.

Appartennero a questa seconda generazione Niccol Machiavelli, Iacopo


da Diacceto e Luigi Alamanni.

E' in questo contesto che la figura dell'uomo assume un


senso di responsabilit all'interno della Storia, opponendo
la volont e la responsabilit umana al dominio del caso e
all'incognite della storia.
L'accademia neoplatonica fu sciolta nel 1523, in conseguenza della
congiura ordita contro il Cardinale Giulio de Medici, da parte di alcuni suoi
membri.
FONTI: Pienza la Citt Utopia di Fabio Pellegrini ed Martini

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