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Germania: Johann Guts Muths che sviluppa un metodo sistematico per leducazione fisica.
Svezia: Pehr Henrik Ling che svilupp un metodo di ginnastica con funzione igienica e
posturale.
Italia: Rodolfo Obermann che diffuse la ginnastica nelle societ ed Emilio Baumann che
forma a Bologna una scuola per la formazione di maestri.
Il termine educazione fisica ha sempre fatto riferimento ad una dimensione pratica del corpo. Il
termine pedagogia dello sport paragonato al termine educazione fisica esprime due concetti:
1. Include una prospettiva teorica e una pratica.
2. Il distacco con i concetti pratici riferiti al passato (autoritarismo, moralismo..)
Una delle maggiori critiche rivolte allaccettazione della dizione della pedagogia dello sport si
riferisce alla parola sport. Essa si presenta come un concetto polisemico che varia a seconda
delle culture e delle epoche. di chiara derivazione latina dal verbo deportare nel senso di
svagarsi, e romanza dal francese desport che poi in inglese sport che significa attivit di svago. Il
rapporto tra leducazione fisica e sport lo si evidenzia in cinque punti di vista:
Quali metodologie
I pedagogisti e gli studiosi avvertono la necessit di una dizione comune con la costruzione di un
discorso pedagogico interdisciplinare comune a livello internazionale.
Ambiti e Contenuti
Il campo di studio della pedagogia dello sport molto vasto perch lo sport in se vasto. In
origine si trattava delleducazione fisica problemi legati allinsegnamento-apprendimento, in seguito
si sono aggiunti problemi di formazione di allenatori e di insegnamento di vari sport. Questo nucleo
di problemi oggi si ampliato fino a toccare tutti i principali temi prospettati dalleducabilit umana.
I problemi tendono a coincidere con quelli della pedagogia ma anche con quelli scientifici e si
articolano in tre ambiti di studio.:
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1. Filosofico-teoretico
2. Storico comparativo
3. Sperimentale
Tra le principali questioni trattate dalla pedagogia dello sport vi sono quelli legati allo studio dei
valori sportivi, della salute e del benessere, dellintercultura, della differenza tra i sessi..
Leducazione fisica e lo sport hanno la capacit di trasmettere molteplici valori desiderabili. Lo
sport ha la sua radice nella spinta originaria della specie umana al miglioramento di s stessa e
promotore di valori. I valori dello sport hanno la loro origine nel corpo che si muove e gioca. Latto
motorio e sportivo sempre una dimostrazione di una cultura umana ed accompagnato da
implicazioni estetiche e morali che gli attribuiscono un determinato valore sociale. La pratica
sportiva perci non solo tecnica; praticare e insegnare lo sport presuppone sempre una
responsabilit per se stessi e per gli altri. Leducazione sempre connessa con i valori; i valori
sono collegati con gli atteggiamenti della persona, infatti il valore non osservabile, unidea,
astratto, osservabile attraverso le azioni delluomo. Per questo leducazione ai valori attraverso lo
sport interviene su tali atteggiamenti e comportamenti per far assumere alleducando i valori
ritenuti indispensabili per un corretto stile di vita. Nello sport esistono tre tipi di valori:
1. Valori puri: sono valori positivi che se assunti garantiscono il rispetto della dignit della
persona, contribuiscono al suo sviluppo individuale e a quello della convivenza umana.
Sono i valori educativi per eccellenza: salute e benessere, lealt, amicizia del gruppo,
pace, socializzazione, autocontrollo..
2. Controvalori o disvalori: derivano dalla natura bipolare che caratterizza la struttura dei valori
sportivi, cio da ogni valore individuato corrisponde un opposto. Rappresentano i contenuti
negativi: violenza manipolazione, narcisismo, edonismo, consumismo, sessismo e
razzismo.
3. Valori misti: sono valori misti che possono essere valori puri o controvalori a seconda del
modo in cui vengono presentati e sono: la vittoria, il premio, la competizione, il rendimento..
La vittoria e il premio si trasformano in disvalori quando assumono laspetto del vincere e
del guadagno ad ogni costo. La competizione diventa valore rifacendosi al suo significato
originario: dal latino cum-petere, ossia ricercare insieme, diviene confronto e non
scontro. questo il senso dellagonismo greco che rimanda allagon che prima di indicare
lotta indica luogo in cui ci si incontra per discutere e confrontarsi. Anche salute e benessere
si trasformano in disvalori quando vengono perseguiti con ossessione, diventando
patologia e dolore o quando si sviluppano atteggiamenti edonistici e narcisisti. Diventano
valori puri quando sono affrontati con equilibrio, rispetto per gli altri. Se non si tiene conto
della persona lo sport porta allo sviluppo di processi di spersonalizzazione e
disumanizzazione.
Il corpo loggetto di studio delleducazione fisica e sportiva delle scienze dello sport. Fatta
eccezione per i Greci le teorie elaborate le abbiamo dal XX secolo da Nietzsche parlando di
antropologia filosofica. In seguito hanno contribuito altri studiosi dai quali emerge che non facile
distinguere tra natura e cultura. Il corpo ha una natura da anfibio che vive contemporaneamente in
due mondi: quello della materia organica e della vita biologica. proprio questa natura anfibia e
ambigua del corpo a dare vita alla cultura umana. Senza leducazione, ossia la trasmissione di
conoscenze, competenze e valori il corpo umano non realizzerebbe il processo di umanizzazione,
ma solo quello di ominizzazione assumendo un aspetto solo apparentemente umano come per i
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bambini selvaggi. Paragonato agli animali il corpo appare indeterminato, questa indeterminatezza
detta neotenia, apre il corpo umano alle infinite possibilit biologiche, sociali e culturali che
caratterizzano la vita umana, offrendo la possibilit di trasformazione. Con la parola corpo litaliano
intende sia il corpo come oggetto che come soggetto. La lingua tedesca differenzia: Koerper sta
per corpo oggetto, reso oggettivo dalla scienza, il corpo materiale, il corpo in s, il cadavere inteso
come qualcosa di inanimato; Leib sta per corpo soggetto inteso come vissuto, come esperienza
vitale. La lingua tedesca risulta utile quando si cerca di definire lepistemologia delle scienze dello
sport. La pedagogia dello sport ha una concezione di corpo come qualcosa o qualcuno che deve
essere educato su molti piani e livelli di complessit (biologico, sociale, psichico..). E visto come
vissuto, non separabile dallesperienza della persona. Detto ci la pedagogia dello sport vista
come la scienza che studia come e con quali mezzi possibile educare luomo, umanizzarlo
attraverso lo sport, tenendo conto dei fattori esterni(sociali, politici..) ed interni(psicologici,
culturali..) che agiscono sul corpo umano e dei risultati che producono leducazione. Vediamo le
divisioni in quanto scienze del corpo:
1. Scienze naturali dello sport: corpo come oggetto
2. Scienze umane dello sport: corpo in quanto simbolo come la pedagogia, la sociologia, la
filosofia..
Possiamo sintetizzare leducazione nella seguente formula: E= f(a,b,c/S). In cui a leducatore, b
leducando, c il mezzo e S lo scopo. Leducazione come funzione pu essere anche attribuita
alleducazione fisica: ED= f(a1,b1,c1/S1) s sta a indicare che leducazione ha come scopo
lumanizzazione fisico-corporea delluomo e che c il materiale fisico e culturale che promuove lo
sviluppo fisico umano. In conclusione il corpo indivisibile da Koerper e Leib ma anche pi che
corpo, non pura materialit e neppure solo spirito. Il movimento parte integrante della natura
umana fin dalla nascita, caratterizza lesistenza delluomo. Dal punto di vista culturale i movimenti
possono essere divisi in quattro categorie:
1. Di base: movimenti della vita di ogni giorno
2. Segnici: trasmettono segnali e informazioni (gesti)
3. Produttivi: movimenti che producono valori e risultati attraverso operazioni manuali compiuti
con strumenti
4. Simbolici: movimenti di forme espressive (il gioco sportivo e la danza)
Il concetto di movimento viene spesso scambiato con quello di motricit. Vi sono varie posizioni
degli studiosi:
Lo psicologo Jean Piaget (1970) ha attribuito un ruolo fondamentale alla motricit: implica
nelluomo la consapevolezza dei proprio movimenti corporei e di s stesso come essere che si
muove. la capacit di compiere movimenti corporei considerando il valore e il significato che
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assumono nel loro manifestarsi esteriore e nel loro rivelarsi interiore in relazione con le diverse
forme di attivit psichica e i modi di essere della personalit del soggetto. La motricit implica la
conoscenza del soggetto. In quanto esperienza fisica, la motricit, trasforma luomo. Parlare di
movimento secondo Parlebas, significa oggettivare luomo e ridurre la sua complessit umana; il
concetto di azione motoria permette invece di superare questo concetto semplificato riconducibile
al Koerper, ma partecipa anche il Leib. IL movimento visto come una componente elementare
delle azioni. Il movimento alimenta la creativit in forme ludiche, il gioco appare dunque come la
rivelazione della motricit umana. unattivit fine a se stessa, perseguita per puro piacere. Johan
Huizinga (1972) da una definizione di uomo come essere che gioca, per il quale il giocare un
fenomeno fondamentale dellesistenza. Esso una forma di attivit volontaria che sempre in
relazione con la cultura, lambiente e le condizioni economiche del tempo ed inoltre indipendente
dallet, dal sesso, dalla razza ed sempre modificato dallesperienza. una forma di interazione
che ha bisogno di essere regolata attraverso il rispetto di regole. Nella lingua inglese abbiamo la
differenza tra play e game. Il play indica lazione di giocare intesa come ricreazione e divertimento
quindi senza un obiettivo definito; il game la forma del gioco cio il gioco caratterizzato da regole
in vista del raggiungimento di un obiettivo comune. Assumendo questa distinzione il sociologo
Cristopher Lasch sostiene che la degenerazione dello sport moderno dovuta al prevalere del display, della spettacolarizzazione. Il dis-play c sempre stato nella storia dello sport, ma oggi viene
estremizzato ed esasperato. La finit spettacolare distrugge le propriet ludiche, culturali dello
sport conducendo ad atteggiamenti immorali. Classificazione del gioco:
Di collaborazione-opposizione
Per la pedagogia dello sport interessante la classificazione di Roger Callois (2000) che suddivide
il gioco in base a quattro categorie:
La paidia: il play che appare come il gioco primitivo, senza regole, di istinto ludico
Il ludus: il game che appare come evoluzione della paidia, con regole
Metodologie di ricerca
Il tema delle metodologie difficile da affrontare vista la carenza degli studi epistemologici. Il
dibattito sviluppato dal filoso Jurgen Habermas ha evidenziato come la conoscenza umana e la
ricerca si siano evolute a partire da tre specifici interessi cognitivi corrispondenti a tre paradigmi:
1. Empirico-analitico
2. Teoretico-ermeneutico
3. Critico
Corrispondono alle tre linee di ricerca; si tratta di metodologie sia di tipo quantitativo (basate sulla
quantit, lesigenza di sapere quante volte un determinato fenomeno si presenta e si ripete) che
qualitativo (linteresse a capire da parte del ricercatore le situazioni nella loro unicit). I ricercatori
oggi avvertono la necessit di unificare i paradigmi con un approccio pi globale. La ricerca nella
pedagogia dello sport tratta di: obiettivi dellazione e problemi relativi alle strategie. sempre
ricerca sulleducazione e per leducazione, trova cio una giusta proporzione fra teoria e pratica.
La ricerca parte da due principi metodologici fondamentali: le esigenze e le caratteristiche
delloggetto; la libera scelta del metodo di ricerca che dipende dal ricercatore. Metodo e oggetto
sono strettamente connessi. Crum ha evidenzito le linee metodologiche comune da considerare:
La necessit di integrare le due metodologie oggi diventata una vera esigenza mondiale.
1. La metodologia empirico-analitica: si basa su una visione positivista del mondo sociale e
del comportamento umano. quantitativa poich si parte dal presupposto che le
conoscenze e i dati raccolti possano essere quantificati. Si basa sul concetto di un disegno
di ricerca, quantitativo, che utilizza test, comparazione tra gruppi, controllo e statistiche su i
processi di insegnamento-apprendimento.. I metodi attribuiti a questa metodologia sono:
a. Osservazione sistematica: applicata al comportamento degli insegnanti di
educazione fisica che ha come scopo la quantificazione di alcuni aspetti del
comportamento degli educatori. molto utilizzata nellinsegnamento dei giochi
sportivi e nellallenamento.
b. Feedback stimolato: consiste nella registrazione audiovisiva dei ricercatori delle
attivit di insegnamento degli educatori, con lo scopo di mostrare loro le azioni e
riflettere su eventuali errori.
Sviluppando queste competenze il docente sar pi aperto verso i propri studenti che saranno pi
liberi di elaborare una visione del mondo pi autonoma e indipendente; sar in grado di
trasformare la pratica (come atto routinario) in prassi (riflessione per azione che ha come scopo il
cambiamento). Leducazione fisica nel contesto scolastico presenta degli aspetti paradossali:
non stata utilizzata per fini educativi poich stata utilizzata per fini militari o con valori sbagliati
quali la mascolinit, il sacrificio, il nazionalismo.. Ha una scarsa considerazione a livello sociale e
politico che si traduce:
Si tratta di una crisi silenziosa dovuta a tre motivi principali che portano spesso al drop-out:
1. Lassenza di contenuti di apprendimento: una causa che viene imputata allinsegnante
stesso che si limita a fare lappello o ad organizzare attivit generiche. Comporta
svogliatezza e noia agli studenti.
2. La scarsa considerazione dellinsegnante di educazione fisica: tende ad occupare un ruolo
marginale nella scuola poich sempre stato visto come un individuo muscoloso,
autoritario, socievole, immaturo e poco portato alla riflessione. Tutto ci dovuto a:
o
La mancanza di impegno
Sportivit
Ci sono molte critiche su questi principi per cui leducazione olimpica non prospetterebbe alcuna
creazione di nuovi valori. Si dice che Coubertin non sia riuscito ad emanciparsi dalla sua visione di
aristocratico. Per corretta lidea che dallo sport non tenga conto solo della dimensione fisica ma
anche quella intellettuale. Ci sono dei punti utopici poich impossibile pensare di ottenere
benefici sociali di fratellanza e pace se non si sono attuate le trasformazioni socio-politiche ed
economiche eliminando le disuguaglianze. Tra le principali critiche rivolte alleducazione olimpica
abbiamo:
La partecipazione alle Olimpiadi pu dare vita ad una vera e propria patologia nei giovani
atleti (doping, stress..)
Non sviluppa le competenze per affrontare i problemi sociali quali la violenza, i diritti umani,
razzismo..
La globalizzazione influisce molto sulla vita del pianeta e lo sport parte di essa. Si parla oggi di
sportivizzazione della societ. Questo fenomeno viene spesso criticato e accusato di
disumanizzazionee alienazione delluomo, lo sport toglie alluomo la possibilit di interpretare il
mondo se non nella modalit sportiva. Tuttavia lo sport fa parte delleducazione postmoderna, e
senza lo sport leducazione postmoderna non potrebbe essere pensata. La complessit dei
problemi educativi richiede lintervento costante di una pedagogia critica che vigili. La pedagogia
critica permette di vedere lo sport come un insieme di progetti globali:
Corporeo-motorio
Ludico-ricreativo
Personale e di vita
opinione comune che lo sport di alto livello non sia educativo basandosi sulla competizione,
sul risultato, sul lato economico, sul doping e sulla vittoria. Si parla oggi di pedagogia dello sport di
alto livello che segue i seguenti principi:
Sviluppa conoscenze
Il valore intrinseco dello sport sia base che di alto livello va costruito e scoperto progressivamente
attraverso luso del pensiero critico-riflessivo. Latleta di alto livello deve essere in grado di capire il
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significato della sua pratica. Il valore interculturale dello sport innegabile poich esso serve a
dialogare con gli altri, a confrontarsi, a condividere. Implica sempre laccettazione delle differenze
culturali. Si parla di pedagogia antirazzista per lo sport che valorizzi il principio di unattivit
motoria e sportiva aperta a tutti. Alcuni principi:
I giovani e gli atleti non vanno mai selezionati in base a stereotipi etnici o razziali
Mostrare sempre gli aspetti positivi degli atleti appartenenti alle varie razze
Una pedagogia antirazzista deve configurarsi con interventi interculturali nella societ, con la
rimozione degli svantaggi sociali, culturali ed economici fornendo mezzi, occasioni e risorse per
lintegrazione dei vari gruppi attraverso la pratica motorio e sportiva.
metodo delletica della virt consiste nella concettualizzazione di questo ideale personale e nel
tentativo di viverlo fino in fondo nelle proprie azioni. Aristotele individua nelleudaimonia (felicit) il
telos (fine) di ogni attivit umana; identifica leudaimonia con lattivit svolta in conformit con la
virt. Ci significa che letica della virt esige che gli individui agiscano nel modo in cui una
persona considerata idealmente virtuosa dovrebbe agire in una determinata situazione; cio in
modo da essere il tipo di persona che vuole essere. Il dopato che vince si allontana dal suo telos e
avr cos violato le norme della virt etica. Gli effetti del doping vanno al di l dellatleta. Le teorie
etiche come quelle di Kant si concentrano sulle leggi morali o sui principi. Limperativo categorico
di Kant, vale a dire: agisci come se la massima della tua azione dovesse essere elevata dalla tua
volont a legge universale, si presenta come un dovere morale derivato dalla ragione. Poich il
doparsi illegale, facendolo si avrebbe come conseguenza che tutti si comportassero violando le
norme. una situazione che finirebbe per distruggere il concetto di sport. Lallenatore che
incoraggia latleta a doparsi finisce per trattare come un mezzo latleta e non come fini in se stessi.
Inoltre la relazione tra i concorrenti include il rispetto di regole. Il medico dovrebbe informare
latleta dei rischi che si corrono riguardo le sostanze che si utilizzano, sono obblighi che derivano
dalla medicina. Gli atleti dovrebbe stare attenti alle conseguenze del doping a livello di salute,
devono considerare gli effetti che il loro atto personale di doparsi avr su tutte le persone coinvolte
nonch sullo sport stesso.
Linganno e la disonest
Sono moralmente sbagliati, nella pratica sportiva alcune regole del gioco sono regolarmente
violate per motivi strategici con il tacito consenso della comunit dei giocatori. Lazione di un fallo
commesso allultimo minuto fatto apposta, considerato parte del gioco. Ma moralmente
accettabile? Tali falli sono commessi con laspettativa e laccettazione della punizione. La
violazione strategica delle norme riflette la definizione di Martin Luther King Jr della disobbedienza
civile moralmente giustificata, ma la disobbedienza civile implica la rottura intenzionale di leggi
ingiuste al fine di promuovere la giustizia nella societ e il rispetto integrale della legge generale.
Questo obiettivo appare certamente pi nobile. Latteggiamento sembra essere quello secondo cui
non barare se non si viene scoperti. Il filosofo Laozi dice che non si pu legiferare sul
comportamento morale, perci che standard etici si devono utilizzare? Le cosiddette regole non
scritte, infatti la natura dello sport influenzata dalla comprensione etica che sta alla base della
sua natura del rispetto delle regole e delle sanzioni implicite che caratterizzano la loro violazione.
Il rischio e la violenza
Un secondo genere di problemi etici nel contesto sportivo ha a che fare non tanto con il rispetto
delle regole, quanto con il rispetto di se stessi e degli avversari. La competizione e la gara
implicano il rischio e gli avversari. Se si concepisce la competizione simile alla dialettica hegeliana
(padrone/schiavo) cio un tentativo di affermare se stessi dominando gli altri. Di fronte al possibile
rischio di violenza nello sport dobbiamo rispettare la dignit dei concorrenti attraverso: la
considerazione fondamentale dei diritti umani; lapprezzamento per il particolare rapporto in
questione e la comprensione dellattivit che si sta svolgendo. Il rischio insito in qualsiasi sport e
distingue il successo dallinsuccesso. La competizione e la gara comportano sempre il rischio del
fallimento o della sconfitta. Dobbiamo distinguere il rischio della morte e della sconfitta se vogliamo
dare un giusto significato etico, affrontiamo il rischio del perdere per conseguire il carpe diem nello
sport. Tutto ci dipende dalla scelta razionale di ciascuno che deve scegliere di affrontare i rischi
intrinseci alla gara; la prova delle abilit legate allo sport ha bisogno di incorporare tali rischi al fine
di coltivare le giuste virt. Una tendenza che ha preso piede tra i filosofi dello sport quello di
distinguere tra aggressivit fisica, moralmente accettata e violenza, moralmente in accettata dal
momento che lo scopo di provocare intenzionalmente danno alla persona (rugby, pugilato..).
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Tuttavia sono considerate azioni violente quelle che hanno come scopo limpedire allavversario di
partecipare al gioco, ferendolo o causandogli qualche tipo di trauma.
Il denaro e la mercificazione
A volte sembra che letica non sia importante nello sport e la ragione leccesso di denaro e la
mercificazione legata a tale fenomeno. Si dice che lo sport diventato un grande business e ha
stravolto il suo significato passando da una finalit morale ad una di solo mercato. Gli sport
servono per educare per mettere alla prova i comportamenti etici e sperimentarli nella pratica. Da
ci deriva anche il doping, i giocatori si dopano per ottenere un risultato, soldi. Il denaro ha tolto il
significato dello sport. Il vocabolario da piantagione che si utilizza nello sport professionistico,
dove i giocatori vengono comprati, venduti e scambiati rimanda allo scopo economico. La
responsabilit di difendere letica dello sport non spetta alle istituzioni ma ai partecipanti. I
praticanti devono sviluppare la sensibilit per la bellezza dello sport eticamente modellato sui valori
di equit, rispetto, giustizia e meritocrazia, i problemi quali il profitto e la mercificazione non
eroderebbero i valori interni.
stereotipi razziali possono portare allimmagine dei diversi gruppi umani e sui limiti che comportano
nellaccesso alla pratica sportiva. Unaltra discriminazione legata al sesso: nota la lotta delle
donne per la conquista del diritto di partecipazione alla vita politica.. la storia politica andata di
pari passo con lo sport. Ancora oggi ricorrono delle differenze con il modello maschile considerato
predominante. Vediamo limpossibilit della donna di avere accesso alle professioni di gestione
sportiva o di dirigenza, per ricorre limmagine della donna-corpo, calendario, atleta. Lidea che
esistano sport maschili e sport femminili presenta lo stesso la possibilit di discriminazione. Ci
che biologico pu diventare culturale e ci che culturale pu diventare natura nelluomo; sta a
noi trasformare lo sport in uno strumento per pensare un essere umano non pi diviso e
discriminato in generi, ma come un essere maschile e femminile che gode di pari dignit e diritti
che presenta le stesse opportunit di scelta e le stesse possibilit di realizzarsi.
Ambiente e sostenibilit
Nel mondo antico vi erano luoghi dedicati al sacro dove la nudit degli atleti era la testimonianza
del legame originario tra uomo, natura e divinit che lo sport aveva il compito di celebrare
eternamente. Oggi con la crescita dellinteresse per i problemi ambientali ha fatto si che i grandi
organismi di promozione sportiva siano sempre pi coinvolti da queste tematiche. Lo spazio la
condizione fondamentale per la pratica dello sport sia come luogo di incontro che di scontro tra
uomo e natura. Come pu lo sport rispettare la natura ed essere sostenibile dal punto di vista
ambientale? Se pensiamo alle strutture che per costruirle inquinano e modificano i territori
abbiamo un impatto negativo sullambiente. Tuttavia se da una parte lo sport viene considerato
uno strumento per il miglioramento del benessere delluomo si corre il rischio di distruggere
lambiente naturale delluomo, subordinando i problemi di questultimo a quelli dello sviluppo
economico, soprattutto quando ci sono interessi da parte di gruppi di potere. Lo scopo della
filosofia aiutare a pensare lo sport come mezzo utile per rispettare lambiente e a trasformarlo in
uno strumento critico di sviluppo del pensiero ecologico, cio pensando che la terra in cui
viviamo.
Politica
Il legame tra sport e politica molto antico. A partire da Platone, dai Greci lo sport ha sempre
avuto una natura politica che lo ha legato alle questioni della citt e dello Stato. Il concetto stesso
di agonismo agor, cio piazza il luogo per eccellenza della vita politica. Il concetto di politica va
visto secondo i sui tre assi concettuali:
1. Lideologia: la razionalizzazione e giustificazione teorica del potere politico e dei privilegi
economici e sociali delle classi dominanti a danno di quelle subalterne; strumento di
conservazione dellassetto sociale presente e come azione di dominio. La principale
ideologia a cui legato lo sport principalmente quella del capitalismo che utilizza lo sport
per costruire bisogni e indurre ai consumi le grandi masse.
2. Il potere: la filosofia dello sport vede il concetto positivo di potere come un mezzo
migliorativo e come forza sviluppativa, come possibilit di promozione ed emancipazione
della pace e dei diritti umani.
3. Il senso politico dello sport: lo sport uno specchio della societ, quindi politico e presenta
le stesse caratteristiche della societ. La lettura filosofica del senso politico dello sport
nella societ deve avvenire in relazione a tre concetti sociopolitici:
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Globalizzazione
Il concetto di globalizzazione si riferisce a un processo di crescente interdipendenza tra le societ
e gli esseri umani a livello economico, politico e sociale. La globalizzazione comporta:
Le questioni economiche
I media
La dimensione ideologica
Basta pensare i grandi marchi che abbiamo nello sport. Latteggiamento del filosofo dello sport
critico verso chi si orienta su una filosofia di prassi che tende a pensare ogni fenomeno in termini
di azioni specifiche: cio con questa sportivizzazione si perde il carattere localistico dello sport
che aveva allorigine.
lo sport non costituisce un fine in se stesso, rappresentato dalla persona e dai suoi valori con la
possibilit di migliorarsi attraverso lesperienza. soltanto con la conoscenza di s che latleta
riesce ad affrontare le sfide personali e sociali che lo sport comporta. Come sostiene Heather Reid
(2002) latleta filosofo sa:
Il problema nellindividuare una metodologia filosofica che pu essere utilizzata per abituare gli
atleti allatteggiamento filosofico. difficile anche perch gli atleti agonisti ragionano in maniera
tecnico-strumentale ed essi sono considerati uno strumento focalizzato sul risultato. In questo
contesto non c possibilit di sviluppar un atteggiamento filosofico. Il metodo riflessivo di Donald
Schon (1983) se integrato con il modello critico pu contribuire allo sviluppo dellatleta in un
intellettuale e in un professionista che non svolge la semplice funzione di operatore.
Il ruolo e la funzione delleducatore sono determinati dal suo punto di vista, dalla visione educativa
che ha dello sport, dei suoi fini, dei suoi scopi e dai mezzi che utilizza. La filosofia delleducazione:
1. In termini di valori puri, valori misti e controvalori: ad ogni valore corrisponde un antivalore.
2. In termini di valori intrinseci e valori estrinseci: la dinamica tra i valori che lo sport possiede
per se stesso e che gli provengono dalla natura interna e quelli esterni (denaro, fama
gloria..).
I valori educativi dello sport sono quelli presi dallinterno, in forma endogena che si vanno
progressivamente costruendo nella persona e in seguito alla sua esperienza individuale.
La filosofia olimpica appare perci come un pensiero in cui manca uneducazione sportiva, molto
importante per il filosofo. Questo in fondo il compito del filosofo dello sport che deve scrostare la
patina retorica del discorso della filosofia olimpica, coglierne i principi e lavorare in collaborazione
con la pedagogia per metterne in pratica i contenuti potenzialmente validi, per poi tradurli in azioni
eticamente corrette.
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2. I Giochi: i giochi antichi e anche quelli greci sono costituiti da due elementi: il primo: il
gioco una lotta per qualcosa, costituito da uno spazio, da un tempo e dalla presenza di
regole; il secondo: il gioco nasce come rito sacro, e ance quando si laicizza ha sempre una
connessione con un rito sacro. I giochi del mondo greco erano quattro principali che
formavano una periodos (circuito) che si esauriva nellarco di quattro anni e che vedeva i
giochi succedersi periodicamente, uno dopo laltro ad intervalli di tempi prestabiliti. I giochi
Panellenici erano i pi prestigiosi, dunque la vittoria di uno era considerata un premio assai
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disco, lancio del giavellotto e lotta. Lo scopo della gara consisteva nella verifica
della completezza dellatleta. Lordine delle gare non ricostruibile dalle fonti,
sappiamo solo che la penultima era il lancio del giavellotto e lultima era la lotta. La
valutazione era per eliminazione o per attribuzione di punti.
c. Lotta (corpo a corpo): gli sport di combattimento corpo a corpo sono tutti
levoluzione del combattimento senza armi, prima la lotta poi il pugilato e il
pancrazio.
i. La lotta una delle pi antiche pratiche sportive diffuse come ci dimostrano i
poeti greci per esempio la lotta tra Aiace e Ulisse durante i giochi funebri in
onore di Patroclo. Filostrato individuava due tipi di lottatori, uno alto e
robusto laltro pi esile ma astuto. Due erano gli stili di lotta: lotta in piedi e
lotta a terra; le prese erano: alle braccia, al collo, al corpo (sollevamento
verticale, laterale, dorsale). Per vincere si doveva atterrare per tre volte o
per ritiro.
ii. Il pugilato discende probabilmente dallistinto innato di difendersi mediante
luso delle braccia, poi evolutosi anche nella capacit di offesa. Nei poemi
omerici descritto come una disciplina codificata da regole e da tecniche. Si
poteva colpire coi pugni cinti da fasce di cuoio e si era protetti da una fascia
intorno alle reni. Non vi era nessuna distinzione di peso e nessuna
interruzione temporale.
iii. Il pancrazio, il combattimento in cui tutto possibile, si configura come la
somma combinatoria della lotta e del pugilato. La prima regola principale era
far arrendere lavversario. Cerano alcuni colpi vietati: mordere o strappare
leciti a Sparta. Poi vi erano alcune mosse codificate: pugno sulla testa, la
presa alla gamba scalciante, la torsione del calcagno, le tecniche di
sacrificio(torcere la caviglia..). Molto ambita dagli atleti ed apprezzata dal
pubblico era la duplice vittoria (nella lotta o nel pugilato e nel pancrazio),
coloro che la conseguivano erano chiamati con lappellativo successori di
Ercole.
5. Aspetti ideologici e sociologici della pratica sportiva nella Grecia antica: al fine di
focalizzare meglio il suo ruolo nella societ antica e di trarne qualche spunto di riflessione
sullo sport moderno. Nella rappresentazione epica della gara sportiva troviamo la gloria
come segno astratto del valore e lonore-premio come segno materiale di questo: nellet
classica questa contrapposizione si ritrova nelle due categorie fondamentali di suddivisione
dei giochi:
a. Agones hiero kai stephanitai (giochi sacri della corona): offrivano come premio
simbolico una corona equivalente alle nostre medaglie doro, argento e bronzo.
b. Agones thematikoi (giochi a premi): contrariamente ai precedenti offrivano dei beni
materiali come denaro o oggetti di valore.
Si collega anche il tema dello status sociale degli atleti impegnati: agli inizi
partecipavano solo gli aristocratici anche se non avevo bisogno dei premi, poi anche le
classi popolari viste anche le loro doti non da sottovalutare e prestigiose. Per essendo
dispendiosa lattivit sportiva vi erano delle sovvenzioni per gli atleti poich la competizione
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non poteva rinunciare ad atleti di valore, perci vennero concesse una serie di agevolazioni
per gli atleti. Venivano anche pagati per partecipare. Tra i segni materiali della gloria si
svilupp col tempo labitudine di erigere statue in onore degli atleti vincitori senza
dimostrazioni di superbia nei confronti degli dei quindi le dimensioni erano di una figura
umana. Lideologia atletica era fondata su alcuni elementi costanti: il primo era
lesaltazione delle qualit fisiche dellatleta in particolare della bellezza e la forza; il secondo
era lesaltazione delle qualit morali dellatleta; il terzo era limmagine riassuntiva ideale
dellatleta resa nellespressione bellezza unita al valore ; il quarto era il significato ultimo
della prestazione atletica sempre connesso ad ideali guerreschi del tema vincere o
morire. Molto importanti erano i primati che noi oggi grazie ai potenti strumenti di misura
esaltiamo il raggiungimento di un primato di quantit: lanciare pi lontano possibile, saltare
pi in alto possibile.. i Greci invece erano interessati alla qualit della prestazione infatti
abbiamo pochi tempi e misure, davano importanza al fare qualcosa in un certo modo e
allessere stato il primo a fare qualcosa. Le competizioni erano inoltre supportate dal tifo
sportivo che troviamo anche nei poemi omerici. Infine importante parlare della pace
olimpica: la parola greca per definirla non mai stata eirene (pace) che indica la pace in
assoluto ma ekecheira cio astenersi dalluso delle armi. Essa prevedeva: inviolabilit
del territorio di Olimpia; tregua sacra: protezione di tutti coloro che partecipavano alle
Olimpiadi; sanzioni contro chi violava la tregua. La ekecheira olimpica non era per una
tregua totale perch:
Non era lunica anche gli altri giochi ne aveva una, dato che vi erano moltissimi
giochi fare guerre sarebbe stato impossibile, invece ci sono state moltissime
guerre .
Tre documenti testimoniano azioni di guerra durante la tregua sacra (422 a.C.:
Atene attacca Delo; 412 a.C.: Sparta e Corinto attaccano Atene; 394 a. C.: Sparta
attacca Tebe)
Tutte le fonti riferiscono la tregua sacra ad azioni contro lElide e non a guerre fra
terzi
Gli agones greci furono sempre caratterizzati da una sfida seria, idea espressa dalla parola
inglese contest, mentre i ludi romani erano dei giochi, eventi considerati un puro diversivo
dalla vita quotidiana, un semplice game
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Per i greci i giochi erano delle gare con premi, per i romani avevano una valenza
spettacolare
I partecipanti romani erano schiavi o prezzolati, quelli greci erano atleti liberi
La finalit dellevento per i greci era per i partecipanti, per i romani per gli spettatori
Circenses: gare di carri nel circo (troianus lusus: gare ginnico-militari per i giovani)
I luoghi dellattivit fisica romana erano: il circo, lanfiteatro, il teatro, il campo di Marte e le terme.
a. Il circo: nato per ospitare giochi che richiedessero grandi spazi come quelli ippici. Era
attraversato dalla spina come in Grecia. Il Circo Massimo fu la pi celebre di queste
costruzioni.
b. Il teatro: non una costruzione specifica del mondo romano, ma di derivazione greca. Il
primo teatro fu eretto in Roma da Pompeo nel 55 a.C. Era utilizzato per i combattimenti
navali o spettacoli con gladiatori e successivamente destinato al pubblico di riguardo,
magistrati e senatori. I Romani aggiunsero al teatro greco il velum per riparare dal sole gli
spettatore. Il teatro romano pi noto quello di Marcello.
c. Lanfiteatro, costruzione nata dallibridazione del teatro e del circo, ottenuto non tanto
rimpicciolendo il circo ma raddoppiando il teatro di forma semicircolare. Il pi celebre
lanfiteatro Flavio iniziato nel 70 d.C da Vespasiano e portato a termine da Domiziano.
d. Il Campo di Marte era il centro della vita militare e civile di Roma antica, era una specie di
caserma allaperto, posto nella parte bassa di Roma circondato da edifici e templi.
e. Le terme erano il centro della vita sociale, politica e igienico-sportiva di Roma nelle quali i
romani condensarono le antichissime abitudini mediterranee delle abluzioni e delle
balneazioni per i scopi igienici e salutari. Dal punto di vista sociale erano simili al ginnasio
greco nel quale era esercitato sia il fisico che lo spirito. le terme pi famose sono quelle di
Caracalla erette nel 216 d.C.
Let tardo imperiale rappresent un periodo di crisi per i romani sotto tutti i punti di vista. Le
Olimpiadi si erano trascinate fino alla 291esima edizione. Il legato imperiale Boterico aveva fatto
arrestare con laccusa di immoralit un auriga del circo locale. La richiesta di liberazione della
popolazione non fu accolta, cos la folla in tumulto assal la guarnigione romana uccidendo il
legato. Questa notizia fece infuriare limperatore che ordin una punizione per la popolazione di
Tessalonica, lo sterminio di migliaia di persone. La vicenda semin lo sconcerto nel mondo romano
e il vescovo di Milano Ambrogio comunic allimperatore che non avrebbe pi celebrato la messa
se non dopo un pubblico pentimento. Teodosio fu costretto a ci, lanno dopo eman leditto di
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Costantinopoli (392 d.C.) con il quale abolisce alcune forme di culto non cristiane, tra cui le
Olimpiadi. Il ruolo del vescovo di Milano fu decisivo nellispirare non tanto un provvedimento contro
lattivit sportiva in se stessa considerata, quanto contro una manifestazione religiosa
caratterizzata da giochi. La repressione non era diretta allattivit sportiva ci dimostrato dai
successori Teodosio II e Valentiniano, i giochi proseguirono anche se depurati dei combattimenti
violenti. Per capire quale fosse lidea cristiana del corpo, attingiamo direttamente alle fonti
letterarie del cristianesimo. Tertulliano: considera lattivit fisica un retaggio del paganesimo: la
fede cristiana si esercita con la mente, mentre il corpo deve essere mortificato; Agostino: considera
corpo e anima una unit inscindibile, e quindi sono favorevole ad una cura del corpo funzionale
alla vita di fede. Mentre Tommaso dAquino ci fornisce una visione medioevale: Il gioco delluomo
disciplinato, cio allenato al debito modo di giocare, si distingue dal gioco delluomo indisciplinato,
cio non avente la padronanza di se stesso in seguito alla mancanza della disciplina . una sana
cura delle esigenze corporee per mette la formazione di atteggiamenti virtuosi di equilibrio, di
coraggio e di destrezza che sono perfettamente compatibili con il conseguimento delle pi alte
finalit morali e spirituali, facendo sviluppare lessere umano nella sua complezza.
educazione, la Casa Giocosa nella villa La Gioiosa dei Gonzaga. Erano edifici e
padiglioni nei quali gli alunni elitari vivevano immersi nel verde con a disposizione spazi
riservati per leducazione fisica.
Leducazione fisica secondo gli intellettuali del rinascimento:
1) Niccol Machiavelli: nella sua opera Il Principe (1513) indic le qualit fisiche che un buon
governante deve avere per essere un buon leader efficiente, rispettato e temuto; ma anche
le forme di esercizio fisico con le quali il governante mantiene in allenamento costante le
sue truppe che sono il suo sostegno.
Jean-Jacques Rousseau e lEmilio: svolse una serrata critica alla societ del suo tempo
colpevole a suo dire, di aver modificato la natura umana; espose un rapporto con lo stato di
natura consistente in una precisa relazione con luomo: centralit della natura. Il recupero
di questa relazionalit veniva affidato ad un ripensamento complessivo del processo
educativo illustrato sottoforma di utopia pedagogica nellEmilio. Il primo passo la scoperta
delluomo delle sue condizioni primigenie cio dellinfanzia e delle sue caratteristiche
psicologiche. Deve essere per educazione negativa: quella che prepara alla ragione
mediante lesercizio dei sensi, che non inculca alcuna virt, ma che previene il vizio, che
non insegna la verit ma che protegge dallerrore. Leducazione fisica assume un ruolo
importante perch il corpo lelemento di contatto tra lumanit del fanciullo e la naturalit
entro la quale si muove e dalla quale si apprende.
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Anton Vieth:
Christian Salzmann:
La scuola di Copenaghen:
o
Franz Nachtegall:
Ernst Eiselen
Hugo Rothstein
Lindirizzo pedagogico:
o
Adolf Spiess
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Lindirizzo eclettico:
o
Giochi e sport:
Konrad Kock
27 ottobre 1882
Leducazione fisica e sportiva in Gran Bretagna nel secolo XIX: leducazione fisica inglese si
svolgeva nei colleges sotto le idee filosofico-pedagogico di Locke. Uno dei primi educatori fu
Hernry Clias che cerc di diffondere una ginnastica pedagogica di Muths. Invent anche il
triangolo mobile. Lesercizio sportivo era visto come il metodo migliore per la creazione di
individualit forti fisicamente e moralmente.
Gaetani Filangieri
Vincenzo Cuoco
Eugenio Young
Alessandro Gallina
Lo sport antico era visto come pratica non professionistica (latleta amatore e il premio
solo simbolico)
Lo sport antico era visto come momento di pacificazione tra le stirpi greche
Dopo leditto di Costantinopoli del 392 d.C. in Grecia nessun gioco era stato mai organizzato,
solo nel 1858 avendo la Grecia consolidato lindipendenza organizzarono dei giochi ad Atene.
Nel 1859 si svolse la prima edizione di questa manifestazione caratterizzati da sagra
folkloristica, manifestazione nazionalistica e competizione sportiva. Non ebbero molto
successo, ma decisero di ripeterlo nel 1865 organizzando la seconda edizione dei Concorsi
Olimpici. Si comincia a diffondersi la situazione anche se non va oltre la Grecia. Ma nel 1892
De Coubertin manifest in un convegno a Parigi, la sua volont. Non fu accolta bene la sua
volont, ma spingendo avanti la sua tesi si arriv al 1984 con il Congresso che votava
allunanimit una risoluzione che approvava un programma di restaurazione dei giochi olimpici.
Venne anche istituito il Comitato Olimpico Internazionale. Nel 1895 de Coubertin si rec ad
Atene per lorganizzazione delle prime Olimpiadi moderne che si sarebbero svolte nella
capitale un anno dopo. In seguito ci furono le olimpiadi di Parigi e di Saint Louis che furono un
vero disastro in quanto: lorganizzazione era veramente minima e caotica, non vi erano regole
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uniformi e, a Saint Louis, ci furono i Anthropologival day, le gare riservate ad atleti di pelle nera.
Pi avanti nel 1908 a Londra e nel 1912 a Stoccolma ci furono notevoli miglioramenti, de
Coubertin segu tutto con pi cura, ci fu un ottima risposta del pubblico. Stocolma fu un
modello di organizzazione logistica e di spirito sportivo. Nel 1920 la VII Olimpiade fu ad
Anversa durante la prima guerra mondiale. Ci furono i primi grandi dello sport, da Paavo Nurmi
a Nedo Nadi. Le altre Olimpiadi:
Sport e Violenza
Distinzione di violenza e aggressivit:
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