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Ed auto esiliato in quattro mura a monologare sui disparati temi della mia
disavventura
Sono io il solo a sapere quanto sono valse le mie lacrime
E miliardi di arrabbiature
Sono io il solo a sapere quanto sono valse le mie battaglie
Per costruire un futuro sostenibile
Sono il solo Dio di me stesso
E ricordati che anche i miei 38 anni pesano o si soppesano
E che la libert la si conquista per assurdo perdendo la via del ritorno
E ritrovandola dopo aver sperimentato la soluzione da prendere
Ad un quesito
Che poneva il dubbio iniziale di tutto quel caos in stand by totale
Quella stessa che ci ha spinto ad osare
A partire lasciando al passato il suo posto privilegiato
Ti rammento che a me stesso ogni tanto la lezione me la ripeto
Perch serve a ricordare per continuare senza dover inciampare nello
stesso errore : avere dato troppo amore a chi senso dellumanit non ne
ha !
Titolo : Giramondo
Autore : Fabio Mc Steel
Titolo : La confessione
Autore : Fabio Mc Steel
Vedo solo te, vedo solo te in tutto quello che c'...
Sento il cuore tuo dentro al cuore mio,
mi sai dire cos' ?
Mi va giu' il morale, rotola dalle scale,
quando ti cerco dappertutto
e poi non ti trovo,
e mi esaurisco, mi stanco e son distrutto...
Ogni entusiasmo mio,
ha il nome tuo...
Ogni brivido mio,
ha il sapore tuo...
Forse ti videochiamo,
si ma poi per dirti cosa,
io non so il tedesco
la solita storia
e farei la figuraccia dell'affresco...
Forse ci incontriamo,
forse,
ma prima ti dovrei fare una confessione;
la mia vera identit questa qua:
vivo nella testa di un uomo
con il corpo femminile...
se lo puoi accettare,
se non ti fa male,
questa la verit.
E a quel punto chiss come reagirai,
magari sei sposata
e non te ne importa niente,
magari hai un convivente
oppure mi odierai,
e da me te ne andrai...
Dovrei dirti che di te ho davvero bisogno,
Indice
1 ) Sensibilizziamoci
2) Io
3 ) Il mio viaggio
4) Grazie
5) Le professioni
6) Assatanato di te
7) Ironia sottile e velata
8 ) Senso di incompiuto
Ho la netta sensazione
In questo mio periodo di transizione
di sopravvivere da quattro anni a questoggi a mezze giornate
la malattia mi disabilita parecchio
sono spesso stanco e spento
il mio corpo provato da quindici anni di psicofarmaci
e da altrettanti dieci anni di segregazione in manicomio
recepisco un senso di incompiuto
ma non desisto
vado avanti e insisto
la mia vita rappresentata dalle mie poesie
con senso di uguaglianza
e da chi le legger
e da chi le divulgher.