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IL 900 LITTERARIO
ITALIANO
Letteratura Italiana
Materia:
I movimenti letterari, i fatti culturali, l'ideologia stessa del Novecento, sia sul
piano letterario che politico, possono essere colti e seguiti nel loro complesso
sviluppo attraverso l'articolarsi delle pi rappresentative Riviste del
Novecento le cui premesse si possono gi trovare nelle riviste di fine
Ottocento.
Dalla loro analisi scaturisce chiaramente, sia il profilo dei fenomeni sociali,
politici, religiosi, scientifici (non solo artistico-letterari), sia quello dei gruppi
intellettuali e redazionali che li hanno animati e gestiti e dei loro singoli
componenti.
Le riviste rappresentano un modo pi concreto, partecipe e militante di
lavorare e discutere sui temi e sui problemi che sono stati dibattuti dalla
cultura del secolo procedendo dal di dentro dei fenomeni, non solo artisticoletterari, ma politici, sociali, religiosi e scientifici.
All'inizio del secolo esplodono a livello europeo le cosiddette avanguardie,
movimenti artistici che intendono rompere definitivamente i ponti con le
forme pi tradizionali della letteratura. Tra i maggiori movimenti
d'avanguardia, sia in campo artistico che letterario, sono il dadaismo con Marcel
Duchamp; la pittura volutamente deformata di Picasso e in generale
Corso: 4 A3
Professoressa: Ingrid Martineti
Materia:
Il Crepuscolarismo
Crepuscolarismo Orientamento di un gruppo poeti italiani dei primi del
Novecento che, pur riconoscendosi in un'idea comune di poesia, non
facevano capo a una vera e propria scuola e non avevano elaborato una
precisa poetica.
Il maggiore rappresentante del gruppo fu Guido Gozzano (La via del rifugio,
1907; I colloqui, 1911); altri esponenti furono Sergio Corazzini, Marino Moretti
e Fausto Maria Martini. Il termine, usato per la prima volta da Giuseppe
Antonio Borgese in una recensione, sottolineava il tono dimesso, pacato e un
po' triste della loro poesia. In effetti, sia i temi sia le scelte espressive
concorrono a un risultato di modesto realismo quotidiano. Il linguaggio
comune, le parole spesso appartengono al parlato, il verso tende alla prosa
perch il mondo rappresentato fatto di 'piccole cose di pessimo gusto', per
citare un verso di Gozzano, a cominciare dagli interni piccolo-borghesi
costellati di oggetti caratteristici. In questo mondo domestico si muovono
personaggi qualunque che vivono esistenze umili e banali, come la Signorina
Felicita, ragazza casalinga 'quasi brutta' protagonista di una celebre poesia di
Corso: 4 A3
Professoressa: Ingrid Martineti
Materia:
Futurismo
Nei primi anni del Novecento, opposta a quella dei crepuscolari fu la voce dei
futuristi. Mentre i primi si ripiegavano su se stessi e con linguaggio prosastico
e dimesso invocavano un ritorno ai buoni sentimenti del passato, i secondi
reagivano alla caduta di ideali della loro epoca proponendo una fiducia
fermissima nel futuro.
Fondatore del movimento futurista Filippo Tommaso Marinetti che a Parigi,
nel febbraio del 1909, pubblica il primo Manifesto futurista.
In esso si proclama la fede nel futuro e nella civilt delle macchine, si
affermano gli ideali della forza, del movimento, della vitalit, del dinamismo e
dello slancio e si spronano i letterati a comporre opere nuove, ispirate
all'ottimismo e ad una gioia di vivere aggressiva e prepotente.
Si auspica inoltre la nascita di una letteratura rivoluzionaria, liberata da tutte
le regole, anche quelle della grammatica, dell'ortografia e della
punteggiatura.
I futuristi sperimentano nuove forme di scrittura per dar vita ad una poesia
tutta movimento e libert, negano la sintassi tradizionale, modificano le
parole, le dispongono sulla pagina in modo da suggerire l'immagine che
descrivono.
La loro necessit di liberarsi del passato e il loro desiderio di incendiare musei
e biblioteche che lo proteggono, vengono proclamate con enfasi e violenza:
dall'esaltazione del movimento si passa all'esaltazione euforica della guerra,
vista come espressione ammirabile di uomini forti e virili.
I futuristi sostengono la necessit dell'intervento nella prima guerra mondiale
e in seguito aderiscono all'impresa di Fiume e ai primi sviluppi del fascismo.
Corso: 4 A3
Professoressa: Ingrid Martineti
Materia:
Materia:
Il neorealismo
Lermetismo
Corso: 4 A3
Professoressa: Ingrid Martineti
Materia:
900
900 Rivista letteraria trimestrale fondata nel 1926 a Roma da Curzio
Malaparte e Massimo Bontempelli. Pubblicata per i primi tre anni in francese
con il sottotitolo di 'Cahiers d'Italie et d'Europe' (Quaderni d'Italia e d'Europa),
aveva una redazione internazionale cui parteciparono, tra gli altri, James
Joyce e Il'ja Grigor'evi Erenburg. Nel 1927 Malaparte cess la sua
collaborazione alla rivista, che fiancheggiava il movimento di Stracitt, per
entrare in quello di Strapaese. Dal 1928 la rivista usc a scadenza mensile e
fu redatta in lingua italiana, senza pi collaborazioni internazionali. L'ultimo
numero usc nel 1929.
Massimo Bontempelli
Corso: 4 A3
Professoressa: Ingrid Martineti
Materia:
Fondatore nel 1926, insieme a Curzio Malaparte, della rivista in lingua francese "900", che contribu a
rinnovare la cultura italiana di quegli anni, lo scrittore Massimo Bontempelli teorizz e pratic un
neoclassicismo letterario da lui definito "realismo magico": nelle sue opere la scrittura lucida e nitidissima
avvolge gli oggetti in un'atmosfera "metafisica" che ricorda la pittura di Giorgio de Chirico.
Effigie
Corso: 4 A3
Professoressa: Ingrid Martineti
Corso: 4 A3
Professoressa: Ingrid Martineti
Materia: