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Nelle varie equipe infermieristiche, da tempo, emerso un forte interesse riguardo la gestione del
catetere venoso periferico, in particolare il mantenimento della perviet ; da qu nasce la necessit di
dare una risposta scientifica in grado di soddisfare la buona pratica.
Osservando la gestione del CVP dei vari reparti emerso che non vi uniformit di pratica nella
nostra azienda.
Da una piccola indagine a cui hanno partecipato su base volontaria alcuni reparti dellAzienda
Ospedaliera S.Orsola-Malpighi di Bologna, emerso che le manovre utilizzate sono diverse.
I metodi generalmente pi utilizzati sono:
Utilizzo di eparina diluita in sol. Fisiologica 50UI/5ml preparata in farmacia (metodo utilizzato
nel 75% dei reparti) N 10 U.O.
Utilizzo di Sol: Fisiologica (nel restante 25% dei reparti) N 4 U.O
Attraverso la nostra indagine non stato possibile documentare luso di altre manovre assistenziali
quali lutilizzo di otturatori, piuttosto che lutilizzo di valvole a pressione positiva. Non siamo riuscite
inoltre a verificare con accuratezza in che misura la soluzione eparinata sia quella preparata dalla
farmacia, piuttosto che venga predisposta in unit operativa diluendo allinterno di un flacone di
soluzione fisiologica da 250 ml o da 500 ml, le corrispondenti unit di eparina, pratica che potrebbe
essere fonte di infezioni ospedaliere.
OBIETTIVI
Il nostro obiettivo stato quello di cercare di dare una risposta che sia in grado di soddisfare i criteri
scientifici , dando all operatore sanitario il metodo pi efficace e corretto , supportato da evidenze, per
non lasciare spazio allimprovvisazione o/e per non ricadere nel vecchio concetto: si f cos perch lo
si sempre fatto.
Inoltre siamo andati a ricercare studi sullutilizzo e la sicurezza del farmaco (eparina). Tutto ci ha dati
risultati preoccupanti sugli effetti collaterali che la sua somministrazione pu causare.
Tenendo ben presente che leparina un farmaco e come tale necessit di prescrizione medica prima di
essere somministrata:
PICO
Materiali e metodi
Strategia della ricerca
La ricerca avvenuta utilizzando banche dati pi appropraiate al nostro tipo di quesito di
terapia/trattamento; abbiamo considerato studi primari (RCT) e studi secondari ( revisioni sistematiche
e linee guida ) quali : Tripdatabase, Cochrane Library, Clinical Evidence, Medline, Embase e Cinahl.
Le parole chiave utilizzate sono state:
Vascular access device
Peripheral venous catheter
Patency
Heparin
Sodium chloride
Adult
Children
Si riporta in allegato A la tabella della ricerca
Criteri di inclusione
La ricerca stata diretta agli studi relativi agli adulti, ai bambini portatori di cateteri venosi periferici.
Sono stati esclusi tutti i documenti relativi ai cateteri venosi centrali, ai cateteri per emodialisi, ai
cateteri venosi centrali inseriti in via periferica.
Sono state considerate le linee guida, alle revisioni sistematiche ed gli RCT, pubblicati dopo il 2000,
che fossero in lingua inglese o in italiano.
Risultati
Un elemento che ha colpito la nostra attenzione emerso durante luso della banca dati del National
Guideline Clearing House, in cui la visualizzazione di tutte le linee guida relative alla gestione delle
linee infusionali accompagnata dalla seguente visualizzazione:
Flushing (lavaggio)
Locking (chiusura)
Tecnica della chiusura a pressione positiva
La tecnica della chiusura a pressione positiva mantiene una pressione positiva allinterno del lume, al
fine di prevenire il reflusso ematico dalla vena allinterno del lume del catetere, prevenendo cos gli
aggregati di fibrina, i coaguli e la occlusione trombotica dei dispositivi (INS, 2000; RCN, 2003). Gli
infermieri devono sapere come determinare una pressione positiva di chiusura allinterno del catetere e
dei dispositivi di infusione utilizzati. Hadaway (2001) ha riportato che la tecnica della pressione
positiva raramente utilizzata in modo corretto e coerente, e ci determina il lento formarsi di coaguli
allinterno del lume. Quando si utilizza un catetere a punta aperta senza sistemi a pressione positiva , la
tecnica corretta comprende il mantenimento di una pressione positiva sullo stantuffo della siringa,
mentre si chiude il morsetto e prima di rimuovere la siringa dal tappo del catetere (INS, 2000; Macklin,
1997).
Tipo di soluzione
Concentrazione della soluzione
Volume della soluzione
Frequenza della somministrazione.
Tipo di soluzione
Flushing: gli infermieri devono utilizzare soluzione fisiologica o altri tipi di soluzioni compatibili (es:
acqua per preparazioni inettabili) per lavare il catetere al fine di prevenire il contatto tra soluzioni
incompatibili.
Locking: le soluzioni di chiusura utilizzati con la tecnica della pressione positiva mantengono la
perviet del catetere prevenendo il reflusso di sangue e riducendo il rischio di formazione di coaguli
allinterno del lume del catetere, in caso in cui si verifichi un reflusso di sangue.
Le soluzioni di chiusura comprendono:
Soluzione fisiologica
Eparina
Si deve utilizzare la soluzione fisiologica in presenza di cateteri con valvole a pressione positiva o con
tappi a pressione positiva.
Si deve utilizzare leparina nei cateteri a punta aperta a cui non sono applicate tecnologie a pressione
positiva (tappi a pressione positiva).
Concentrazione della soluzione
Volume della soluzione
Flushing: gli infermieri devono utilizzare un sufficiente volume di soluzione per pulire il lume interno
del dispositivo (3-5 ml per i CVP ). Il volume dopo il prelievo di sangue o la somministrazione di
farmaci deve essere di almeno 20 ml per tutti i cateteri. Macklin (1997) conclude che possono
verificarsi dei problemi se si utlizzano volumi troppo piccoli di liquido e mai con volumi troppo grandi.
Locking: il volume deve essere almeno doppio rispetto alla capacit del lume del catetere (solitamente
tra i 3 ed i 10 ml per tutti i dispositivi Macklin, 1997), pi il volume di tutti i dispositivi del sistema di
infusione (prolunghe) (INS, 2000).
Frequenza di somministrazione
CVP
Soluzioni, concentrazione e
frequenza di lavaggio
Lavare routinariamente i CVP
con 3-5 ml di soluzione
fisiologica o con soluzioni
compatibili ad ogni uso.
Lavare ogni 12 ore se la
frequenza di uso supera le 12
ore.
Soluzioni, concentrazioni e
frequenza di chiusura
Chiudere in modo routinario i
CVP utilizzando almeno 1-2ml
di soluzione fisiologica.
Chiudere il dispositivo usando
almeno il doppio del volume
contenuto nel catetere e nei
dispositivi infusionali accessori
(ad esempio per le prolunghe
dai 3 ai 10 ml).
Bibliografia
Dougherty, L. (1997). Reducing the risk of complications in IV therapy. Nursing Standard, 12(5), 4042.
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10.1002/14651858.CD002774.pub2.
Introduzione
BACKGROUND
Linfusione endovenosa di farmaci liquidi e di nutrienti diventata una pratica indispensabile al giorno
doggi nella cura medica. Il CVP il metodo pi semplice ed quello che pi frequentemente viene
usato per le infusioni medicamentose ; pu dare origine a complicanze che possono essere di tipo
meccanico o infettivo. Le complicanze meccaniche sono:
Le trombosi
Dislocamento
Stravaso
Infiltrazioni
Flebiti
Formazioni di cicatrici
Le complicanze infettive possono essere:
Sepsi micotiche
Batteriche
Le trombosi o le flebiti avvengono vicino al sito d inserzione del CVP dove si annidano
microrganismi causando linfezione. I fattori che determinano il rischio di queste complicanze sono :
La durata dellinfusione
Il sito dinserzione
Il calibro del CVP
Il tipo di catetere
La velocit dellinfusione
La turbolenza dello scorrere dei liquidi
Le caratteristiche dei componenti dellinfusione
Ci sono stati vari tentativi per prevenire o ridurre le complicanze. Questi tentativi si basano sulla
quantit delle infusioni, la frequenza dei cambi dei CVP, il posizionamento del filtro, luso topico di
glicerina trinitrata idrocortisone o eparina, lavaggio ad intermittenza con soluzione fisiologica eparinata
e infusione continua di eparina.
In un neonato frequenti cambi del sito ha predeterminato ???????? ; in pi i ripetuti tentativi di
cannulizzazione provocano la rottura della barriera cutanea predisponendo questi pazienti alle infezioni
da patogeni opportunisti commensali della cute come quella da stafilococco. Queste infezioni possono
essere una minaccia per i neonati. I CVP sono spesso posizionati sul braccio sinistro dei neonati finch
non arriva la complicazione. Di conseguenza i metodi che possono prolungare la durata della perviet
di questi cateteri devono essere vantaggiosi per questi pazienti. Leparina stata somministrata con
iniezione ad intermittenza o a infusione continua per prevenire la formazione di trombosi e
conseguentemente garantire il prolungamento della perviet del CVP . Comunque gli effetti
significativi delleparina sulla profilassi antitrombotica sono stati osservati utilizzando eparina a basso
peso molecolare. Diversi altri effetti sono associati alluso di eparina come reazioni allergiche,
variazione della crasi ematica causati da errori dei dosaggi delleparina, emorragia nei bambini pretermine, inoltre leparina ha indotto trombocitopenia. La validit delleparina per il prolungamento
della perviet del CVP stato sistematicamente riesaminato precedentemente. Goode Peterson e
Randolph hanno comparato lefficacia delleparina con lutilizzo della fisiologica in pazienti di ogni
et. Queste revisioni hanno concluso che la soluzione fisiologica era tanto efficace quanto leparina.
Comunque solo uno studio di queste revisioni stato compiuto su neonati, cos che lefficacia e la
sicurezza delleparina non erano accertati specificatamente nei neonati. I neonati sono unici nella loro
sensibilit e resistenza alleparina e nella prospettiva di una complicanza emorragica cerebrale.
ABSTRACT
Background
I CVP sono largamente usati nella moderna pratica medica. La presenza di una complicanza meccanica
o infettiva spesso necessita della rimozione o sostituzione del CVP. Leparina ha dimostrato di essere
efficace per la perviet del catetere arterioso periferico e del CVC , ma non deve risultare una minaccia
per le complicanze nei neonati.
Obiettivo
Il principale obiettivo era quello di determinare lefficacia delleparina contro il placebo o contro
nessun trattamento per la durata della perviet del CVP, ed stato definito attraverso il tempo di
permanenza dei cateteri. Il secondo obiettivo era quello di fissare gli effetti delleparina sullostruzione
del catetere,li flebiti o le tromboflebiti, la sepsi della punta del catetere , alterazioni del profilo ematico
coagulativo, reazioni allergiche, trombocitopenia, emorragie vascolari e cerebrali, morte.
Strategia della ricerca
La ricerca letteraria stata eseguita usando database come :
Criteri di selezione
LRCT si basato sul lavaggio o linfusione contro il placebo o nessun trattamento. Questi sono i
criteri inclusi nella ricerca. Nello studio sono stati inclusi i neonati ed riportato su un piccolo numero
degli OUTCOMES che sono stati inclusi.
Risultati principali
Sono stati identificati 10 studi eleggibili. E stata utilizzata sia la soluzione fisiologica eparinata nel lavaggio
ad intermittenza che eparina come additivo nellNPT.
5 studi hanno riportato dati sulla durata della perviet dei CVP.
2 di questi studi sono fondati sugli effetti delleparina , ma non sono statisticamente significativi;
2 studi hanno dimostrato un incremento statisticamente significativo ed 1 studio ha dimostrato una
diminuizione statisticamente significativa nella durata della perviet del CVP utilizzandoleparina.
I risultati non sono arrivati attraverso la metanalisi dovuta ad una eterogeneit significativa dei trattamenti.
In pi sono state segnalate differenze degli studi in termini di qualit metodologica, dosi, collocazione del
CVP, vie di somministrazione delleparina e gli outcome riportati.
Per un numero limitato degli studi non ci sono state differenze significative tra leparina e il placebo o la
mancanza di trattamento nei gruppi a rischio di infiltrazioni, flebiti ed emorragie cerebrali.
Discussione
I due studi sono stati analizzati e qui di seguito sono indicate le considerazioni emerse per quanto
riguarda la validit interna ed esterna dei suddetti lavori.
Primo studio:
Viene confrontato luso di eparina 10 U/ml con luso di soluzione salina per il mantenimento della
perviet dei cateterini venosi in gravide dalla 26 alla 34 settimana di gestazione. Gli outcomes presi in
considerazione sono: la durata della perviet dei cateterini venosi e la comparsa di flebiti.
I risultati che i ricercatori hanno ottenuto non sono statisticamente significativi. Inoltre lo studio
presenta delle limitazioni rilevanti: sono stati usati cateterini venosi con differente G (16 e 18); non
stato preso in considerazione cosa veniva infuso (per esempio ci sono sostanze che possono essere pi
lesive di altre sulla parete venosa), n la frequenza con cui veniva infuso. La rilevazione dei dati inoltre
avveniva solo dopo 12 ore dal posizionamento del cateterino e ci non pu dare dati adeguati per la
valutazione degli outcomes.
Secondo studio:
viene confrontato luso di eparina 100 U/ml con luso di soluzione salina per il mantenimento della
perviet dei cateterini venosi. Gli outcomes presi in considerazione sono: la durata della perviet dei
catetrini venosi, comparsa di complicanze, eventuali modificazioni dei valori di PTT.
Lo studio stato condotto in maniera estremamente rigorosa, i cateterini avevano G uguali, venivano
usati solo per i prelievi di sangue, ogni 6 ore veniva infusa nel cateterino 3 ml di eparina o soluzione
salina. Gli operatori erano ciechi, ovvero non sapevano se stavano infondendo eparina o soluzione
salina. La valutazione della perviet non era soggettiva ma valutata attraverso linfusione per gravit da
unaltezza di 6 piedi. I controlli venivano fatti dopo 48 e 72 ore, tempo sufficiente per valutare
correttamente gli outcomes. Le complicanze erano valutate e trattate da personale cieco allo studio.
Risultati:
Luso di eparina 100 U/ml pi efficace della soluzione salina nel mantenimento della perviet dei
cateterini venosi periferici nelle pazienti.
I valori di PTT non si modificano nel gruppo delle pazienti in cui viene usata leparina.
Per quanto riguarda le complicanze, sono significamente ridotte nel gruppo trattato con eparina.
1. Gli autori dello studio indicano come i rischi di comparsa della complicanza pi temibile
delluso di eparina cio la trombocitopenia indotta da eparina sono minimi ma ancora presenti.
2. il numero del campione ridotto (31 pazienti trattate con eparina, 33 con soluzione salina)
Conclusioni
Nella pratica clinica del reparto di ostetricia Prof.Pelusi si utilizza eparinare i cateterini con eparina 10
U/ml con risultati soddisfacenti, ma mai misurati in modo sistematico. Sarebbe interessante attuare uno
studio rigoroso con questi dosaggi di eparina.
Probabilmente si pu prendere in considerazione luso di eparina 100 U/ml in quei rari casi in cui ci si
trovi a gestire pazienti gravide che necessitano la presenza di un CVP per periodi lunghi o in cui sia
particolarmente difficoltoso reperire un accesso venoso.
Un dibattito tra gli operatori sullargomento auspicabile.
CONCLUSIONI
Dopo unattenta valutazione critica degli studi ricercati si constatato che non vi sono significative
differenze, per quanto riguarda il mantenimento della perviet dei cvp, sia che venga utilizzata
eparina diluita in soluzione fisiologica oppure soltanto soluzione fisiologica, se utilizzata con le
specifiche tecniche che garantiscono una pressione positiva allinterno del lume del CVP.
E stato dimostrato tuttavia che la somministrazione di eparina pu essere connessa con
linsorgenza di gravi e talvolta letali, complicanze per il paziente.
E questo il motivo per cui, pur mancando una letteratura esaustiva e rigorosa, lutilizzo della
soluzione fisiologica per il mantenimento della perviet dei CVP deve essere preferita alluso di
soluzioni eparinate, che espongono il paziente ad un rischio non giustificato da una necessit
terapeutica.
Raccomandiamo di tener presente che leparina un farmaco, e come tale v utilizzato, ma
soprattutto deve essere prescritto dal medico prima di essere somministrato, dato che il suo uso
pu provocare seri danni al paziente.
importante inoltre che per assicurare la stessa efficacia realizzata dalleparina, lutilizzo della
soluzione fisiologica sia accompagnato dalle tecniche descritte dalle linee guida.
Lutilizzo di una tecnica appropriata ed efficace, che riduca i rischi per il paziente, consente
luso pi consono delle risorse e garantisce al professionista di operare in sicurezza ed in modo
deontologicamente corretto.
NGC
Stringa
Limiti
"venous access" management
206
di cui
selezionati
1
Keyword: venous access devices 5
Treatment/Intervention: venous di cui
selezionati
access devices
1
Medline
Risultati
Articoli
RCN Standard of infusion therapy, 2005.
Mesh
8
"Catheterization,
Peripheral"[MeSH] AND
2
"Heparin"[MeSH] AND "Sodium
Chloride"[MeSH] AND
Randomized Controlled
Trial[ptyp] AND (English[lang]
OR Italian[lang]) AND
"adult"[MeSH Terms] AND
"humans"[MeSH Terms]
Clinical query specific
8
(("Catheterization,
Peripheral"[MeSH] AND
2
"Heparin"[MeSH] AND "Sodium
Chloride"[MeSH]) NOT
arterial[All Fields]) AND
(randomized controlled
trial[Publication Type] OR
(randomized[Title/Abstract]
AND controlled[Title/Abstract]
AND trial[Title/Abstract]))
Clinical query
5
therapy
sensitive
1
((("Catheterization,
Peripheral"[MeSH] AND
"Heparin"[MeSH] AND "Sodium
Chloride"[MeSH]) NOT
arterial[All Fields]) NOT
pregnan* )
"Injections, Intravenous"[MeSH]
AND "Heparin"[MeSH] AND
"Sodium Chloride"[MeSH]
4
1
Bibliografia
Niesen KM, Harris DY, Parkin LS, Henn LT.The effects of heparin versus normal saline for
maintenance of peripheral intravenous locks in pregnant women.
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