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Il conflitto rischio e

opportunit
dal personale al globale

Elena CAMINO
Angela DOGLIOTTI MARASSO
elena.camino@unito.it maradoglio@libero.it

Versione maggio 2005


Note
questo percorso educativo in fase di elaborazione
le slides con fondo arancione propongono attivit
interattive
sono gradite osservazioni e suggerimenti (possibilmente
via e-mail) che ci aiutino a migliorare e arricchire la
proposta

Recapiti
Angela Dogliotti Centro Studi Sereno Regis, Via Garibaldi 13 A, TO
Elena Camino, Dip Biologia animale, Via Accademia Albertina, 13, TO
I presupposti
Le potenzialit dellapproccio trasversale
La visione sistemica (interdipendenze,
causalit circolare, emergenza,
rispettabilit dei punti di vista)
Inseparabilit dei diversi piani (fatti,
interessi, valori) e dei diversi canali
(cognitivo, emotivo)
Gli obiettivi
Introdurre esplicitamente nellambiente
scolastico la problematica ineludibile del
conflitto
Coniugare la dimensione concreta
dellesperienza personale con una visione
globale (micro & macro)
Presentare lapproccio della
nonviolenza, creativo e sostenibile.
Il nostro percorso 1
Lanalisi
Controversia e conflitto
Analisi dei conflitti: livelli, articolazione, mappa, cicli
Riflessioni sulla violenza:
Lescalation della violenza
Violenza diretta e indiretta
Lapproccio nonviolento
Aggressivit e assertivit
I bisogni umani
La gestione dei conflitti
Modello M-m e E-E
Il nostro percorso 2
Le competenze
Sviluppare competenze per la trasformazione
nonviolenta dei conflitti
Assertivit
Decentramento
Comunicazione
Creativit
Il nostro percorso 3
Piste di lavoro nella scuola

9Leducazione ai futuri
9Lo sviluppo del s ecologico
9..
Il nostro percorso 4
Macroconflitti e complessit
I diversi livelli e la variet di cause
Il ruolo della Scienza dal riduzionismo allolismo
Verso una partnership ecologica
I conflitti socio-ambientali e la Scienza post-normale
La gestione dellincertezza e il principio precauzionale
Il nostro percorso 5
I giochi di ruolo
Valenze educative dei giochi di ruolo
Il conflitto Israele Palestina
Il problema degli allevamenti di
gamberi
Le modalit di lavoro
Insegnamento / apprendimento
reciproco
Attivit individuali, a piccoli gruppi,
plenarie
Verifiche in itinere, integrazioni,
approfondimenti offerti dai partecipanti
Il nostro percorso 1
Lanalisi
Controversia e conflitto
Analisi dei conflitti: livelli, articolazione, mappa, cicli
Riflessioni sulla violenza:
Lescalation della violenza
Violenza diretta e indiretta
Lapproccio nonviolento
Aggressivit e assertivit
I bisogni umani
La gestione dei conflitti
Modello M-m e E-E
Controversia e conflitto
Controversia: Conflitto:
una crisi della relazione
una divergenza di tra le parti, in cui
opinioni, di punti di sono presenti
vista, teorie diverse a) una contraddizione
di scopi
b) disagio e sofferenza
Tipi di conflitti
I conflitti si possono classificare in base a:

9 le dimensioni (micro meso macro)


9 i tipi di relazione (intra inter)
Una variet di conflitti!
Trova uno o pi esempi per ogni tipo di conflitto

dimensioni

MICRO MESO MACRO

INTRA ..
relazione

INTER .. ..
DESCRIZIONE DI UN
CONFLITTO
E importante individuare, in un conflitto:
le parti in causa
i comportamenti messi in atto dalle parti
i motivi del conflitto (gli scopi incompatibili o
configgenti delle parti)
le percezioni ed i vissuti delle parti in conflitto (come
viene visto il conflitto; come viene percepita la
situazione; gli atteggiamenti e i sentimenti verso
laltro; i sentimenti suscitati dalla situazione o dalle
interazioni)
ARTICOLAZIONE DEL
CONFLITTO
B - COMPORTAMENTI

A - ATTEGGIAMENTI C - CONTRADDIZIONE
Due livelli:

un livello manifesto (empirico, osservato, conscio)


un livello latente (teorico, inferito, inconscio)
La mappa dei conflitti
La mappa dei conflitti Si pu usare allinizio,
una tecnica visiva per insieme ad altri strumenti
mostrare le relazioni analitici; pi tardi, per
tra parti in conflitto. mettere a punto delle
strategie di intervento
Pu aiutare a capire
meglio la situazione, a
chiarire le relazioni di Altre mappe possibili:
potere, a identificare geografiche, di rapporti di
possibilit di potere, dei bisogni, delle
intervento. percezioni e sentimenti,
ecc.
Come costruire una PARTE

mappa dei conflitti C


PARTE
B

PARTE
Le sfere sono le parti F
in causa
Le dimensioni
relative indicano PROBLEMA

le relazioni di PARTE A
potere.
Le linee: PARTE
semplici = relazioni E

strette PARTE
doppie = alleanza D

a zig zag = conflitto PARTE


ESTERNA
con interruzioni =
relazione interrotta
Unattivit riflessiva
1 parte

Ciascuno pensa ad un conflitto e lo descrive utilizzando


la scheda proposta (individuale):
Individua, in un conflitto, i seguenti elementi:
le parti in causa
i comportamenti messi in atto dalle parti
i motivi del conflitto (gli scopi incompatibili o configgenti delle parti)
le percezioni ed i vissuti delle parti in conflitto (come viene visto il
conflitto; come viene percepita la situazione; gli atteggiamenti e i
sentimenti verso laltro; i sentimenti suscitati dalla situazione o
dalle interazioni)
Unattivit riflessiva
2 parte
Si raccolgono le schede e insieme se ne analizzano
alcune, raccogliendo i dati che via via emergono
su cartelloni predisposti per evidenziare:
i livelli di conflitto (con intra/inter),
oggetti del contendere: tipologie
(divergenza/concorrenza..) e motivi (posizioni, interessi,
valori, bisogni),
i comportamenti agiti nel conflitto: cosa si fa nel conflitto,
le percezioni/sentimenti presenti (vissuti, osservati o
immaginati
Il ciclo del conflitto
Per lo pi i conflitti non
terminano, ma
evolvono:
apparentemente
conclusi
riemergono dopo
tempi pi o meno
lunghi
CONFLITTO E VIOLENZA
NON TUTTI I CONFLITTI
PORTANO A VIOLENZA,

MA MOLTE SITUAZIONI DI VIOLENZA


SONO SITUAZIONI DI CONFLITTO
TRE TIPI DI VIOLENZA
secondo Galtung
La violenza si esprime
In forma diretta
In forma indiretta

Violenza
culturale

Violenza Violenza
strutturale diretta
La violenza culturale, insieme a quella diretta e
a quella strutturale, compone i vertici di un
triangolo vizioso.

Di fronte a una qualsiasi manifestazione di


queste tre forme di violenza, si possono cercare
le relazioni (di legittimazione, giustificazione,
reazione ) che la collegano alle altre.
Qualche esempio:
la pena di morte
la guerra
lo sfruttamento economico
la privazione di accesso alle risorse naturali
Lescalation violenta del conflitto
(Glasl, 1982)

Lescalation si caratterizza per


lesistenza di soglie, superate le quali
il conflitto assume una nuova qualit:
il carattere del conflitto viene
modificato, e diventa difficile tornare
indietro.
1 fase - conflitto centrato sul problema
IRRIGIDIMENTO: le posizioni si cristallizzano; si sviluppa una
percezione selettiva che porta a sottolineare gli aspetti positivi del proprio
gruppo e si crea una maggiore coesione interna; in primo piano c
loggetto del contendere
POLARIZZAZIONE E DIBATTITO: le parti utilizzano la
comunicazione come un duello verbale per vincere luna sullaltra
(contrapposizione negativa distorsione del ragionamento dellaltro,
atteggiamento che comunica superiorit)
TATTICA DEL FATTO COMPIUTO: dalla comunicazione con le
parole alla comunicazione con i fatti (non serve parlare), i
comportamenti diventano pi negativi; la relazione con lavversario
peggiora
PREOCCUPAZIONE per lIMMAGINE e RICERCA di ALLEATI:
la relazione diventa parte centrale del conflitto; sviluppo di una
immagine del nemico totalmente negativa, ricerca di alleati
2 fase - conflitto centrato sulla relazione

PERDITA DELLA FACCIA: attacchi diretti alla


posizione dellaltro; la controparte in quanto tale a
costituire il problema; ciascuna parte cerca di spiegare il
vero carattere dellaltra, facendogli perdere la faccia
STRATEGIE della MINACCIA: compaiono atti
violenti; ciascuno si sente minacciato e danneggiato da ci
che fa laltro.
3 fase - dalle parole ai fatti

DISTRUZIONE LIMITATA: la comunicazione interrotta,


non si vede una soluzione al problema in cui vi sia spazio
anche per laltro, considerato un ostacolo e un pericolo;
azioni dirette contro la controparte, per distruggere il suo
potenziale coercitivo; processi di de-umanizzazione
DISINTEGRAZIONE: la base del potere , le risorse e la
legittimazione allesistenza dellaltro sono gli obiettivi da
colpire
DISTRUZIONE RECIPROCA: il solo scopo diventa
leliminazione dellaltro, anche a prezzo della propria
esistenza
Due modalit per affrontare i
violenza conflitti

rancore incompatibilit
odio di scopi

nonviolenza

empatia creativita
Lapproccio NONVIOLENTO di
Galtung - principi metodologici
Il conflitto pu essere sia fonte di violenza, sia fonte di
crescita: decisivo il modo in cui lo si affronta
Nessun singolo attore detiene tutta la responsabilit:
interdipendenza delle parti
La responsabilit della trasformazione costruttiva del
conflitto risiede nelle scelte dei singoli attori:
potere/responsabilit di ciascuno
Lazione intrapresa pu avere conseguenze negative:
importanza della reversibilit delle azioni
La forza deriva dallunione per un fine comune:
cooperazione
Lapproccio NONVIOLENTO di
Galtung - fondamenti

Nessuno possiede la verit: ciascuno


la ricerca nel dialogo
La vita sacra: ahimsa, rifiuto della
violenza
Per trasformare in modo
nonviolento i conflitti
costruire nuove consapevolezze
9differenza tra aggressivit e violenza
9riflessione sugli atteggiamenti personali
sviluppare nuove competenze
9dalla relazione di violenza alla relazione
di equivalenza
9dalla logica del vincere alla logica del
comprendere
Il nostro percorso 2
Le competenze
Sviluppare competenze per la trasformazione
nonviolenta dei conflitti
Assertivit
Decentramento
Comunicazione
Creativit
Assertivit / Violenza
Alcuni dei pi comuni atteggiamenti
assunti nei conflitti
Strategie nellaffrontare un conflitto
IMPORRE RISOLVERE
Si fa a modo mio Risolviamolo insieme
Strategie: Esercita controllo, entra elevato interesse per Strategie: Raccoglie informazioni,
in competizione, agisce con la forza, cerca il dialogo, guarda alle
ALTA combatte.
i risultati alternative possibili.
Atteggiamento: Impaziente con Atteggiamento: si preoccupa e si
spirito di ricerca di informazioni e impegna per cercare una soluzione.
impegnato nel progettare le azioni.
ENFASI SUI RISULTATI

COMPROMESSO
Io concedo qualcosa se
anche tu fai lo stesso
basso interesse per elevato interesse per
le relazioni Strategie: Abbassa le aspettative, le relazioni
contratta, cerca un vantaggio
reciproco.
Atteggiamento: cauto ma
disponibile.

EVITARE RICOMPORRE
Il conflitto? Cos il Qualunque cosa dici per me
conflitto? va bene.
basso interesse per i risultati
Strategie: evita, nega, ignora, si Strategie: daccordo, compiace,
astiene, ritarda. attenua i toni, ignora le discordanze
Atteggiamento: rifiuta di entrare Atteggiamento: interessato
nel dialogo e/o di raccogliere allopinione e allapprovazione degli
informazioni. altri

BASSA Enfasi sulle relazioni ALTA


Atteggiamenti nelle situazioni di
conflitto
A. ATTIVITA individuale: penso a un conflitto interpersonale in cui
sono stato/a coinvolto/a, quindi su 3 diversi foglietti scrivo:

cosa ho provato
come ho reagito
di che cosa sentivo bisogno dopo

Poi metto a disposizione degli altri membri del gruppo la mia riflessione, contribuendo a costruire
due tabelloni, rispettivamente su i sentimenti e vissuti (A) e su atteggiamenti e comportamenti
(schema della violenza / nonviolenza verso di s e verso gli altri).

B. ATTIVITA plenaria: a conclusione delle due fasi di lavoro,


vi uno scambio di osservazioni, confronti e riflessioni
Questionario di autoanalisi del
proprio comportamento
in situazioni di conflitto 1

Pensa ad un conflitto nel quale sei stata/o


coinvolta/o e segna con una crocetta, tra i
comportamenti sotto elencati, quelli che pi
si avvicinano al tuo tipo di reazione
immediata:
COMPORTAMENTO
1. evito la persona e cambio argomento
2. ridicolizzo, scherzo sul problema
3. sto zitto/a e mi comporto freddamente
4. cerco di capire il punto di vista dellaltro
5. chiedo scusa
Qual la tua 6. dico allaltro che mi sento in conflitto e vorrei parlarne

reazione 7. limito il conflitto individuando aree di accordo

8. minaccio
immediata? E 9. esprimo i miei sentimenti senza accusare
10. attacco verbalmente laltro
il 11. attacco fisicamente laltro

comportamento 12. cedo e fingo di essere daccordo


13. rinvio ad un momento pi calmo

successivo? 14. mi lamento finch ottengo ci che voglio


15. nascondo i miei sentimenti
16. mi vendico
17. cerco di convincerlo/a
18. chiedo lintervento di qualcuno che mi dia ragione

19. cerco qualcuno che possa aiutarci a comprenderci meglio

20. minimizzo, cercando di convincermi che non poi cos importante


Questionario di autoanalisi del
proprio comportamento
in situazioni di conflitto 2
Se dovessi individuare i comportamenti messi in
atto in un momento successivo, sarebbero gli
stessi o sarebbero altri?
I comportamenti individuati sono quelli per te
prevalenti, in genere, nelle situazioni di conflitto?
Se cos, a che cosa lo attribuisci?
Se, invece, il tipo di conflitto pu influenzare
molto il comportamento di risposta, quali ti
sembrano le variabili pi significative ?
Violenza nelle relazioni
(da Pat Patfoort)

Modello Maggiore ( M ) minore ( m )


M abuso di potere
m non uso del potere
Modello M - m
Gli STRUMENTI sono le argomentazioni:
Positive (del proprio punto di vista)
Negative (sul punto di vista dellaltro)
Distruttive (dellaltra persona)
Il modo di percepire il conflitto :
Pericolo, distruzione, trappola
Il COMPORTAMENTO funzionale a vincere:
Argomentazioni, giudizi, accuse, non ascolto
Emotivit mal gestita, scarico di responsabilit, mancanza
di fiducia
Identificazione della posizione dellaltro con la persona
Nonviolenza nelle relazioni
(da Pat Patfoort)

Equivalenza tra le parti in causa


nel rispetto delle loro differenze
Modello E - E
Gli STRUMENTI sono la ricerca dei fondamenti e la
trascendenza del conflitto:
Dal Mio punto di vista a quello dellAltro
Decentramento, ascolto, empatia
Comprendere la sofferenze sia di s che dellaltro

Il COMPORTAMENTO funzionale a comprendere:


Ascolto, empatia
Assunzione di responsabilit, rendersi parte attiva
Rispetto, anche se non si condividono le idee
Comunicazione nonviolenta
Dialogo
M-m E-E
La contraddizione di scopi porta a :

evidenziare ci che vedere le differenze


divide ma vedere anche ci
che pu essere
polarizzarsi sulle comune
differenze di interessi, riconoscere lidentit
di sistemi di valori dei bisogni primari
Competenze per la trasformazione
nonviolenta
Relazione di violenza M m dei conflitti
Relazione di equivalenza E- E
Logica del vincere Logica del comprendere
Sentimenti di rabbia e indignazione legati a un conflitto
Buttare addosso allaltro le Gestire le emozioni con una
emozioni, argomentare per presa di distanza; elaborare,
aver ragione, giudicare, simbolizzare, accettare
accusare, ricattare
Escalation dellintensit: Decentramento, ascolto,
aggressione / vittimizzazione comunicazione, dialogo
maieutico
Ricerca dei
Uno vince laltro perde FONDAMENTI e
TRASCENDENZA del
conflitto
I bisogni umani fondamentali
sopravvivenza Benessere = assenza di violenza
strutturale
interni al Sicurezza = assenza di violenza
soggetto diretta
identit Appartenenza = avere radici
Autostima = realizzare il senso della
propria esistenza individuale
autonomia Indipendenza = soddisfacimento dei
bisogni e sperimentazione dei propri
di relazione limiti
con gli altri riconoscimento Essere accettati per come si e
stabilire relazioni significative
Possibili esiti di un conflitto

Vince A Trascendenza

Compromesso

Fuga Vince B
Un arancia, due bambini tante
idee!
(da Galtung, www.transcend.org)

Pensate a tante possibili soluzioni, poi provate a


classificarle secondo il diagramma precedente.

Qualche esempio:
- si divide a met larancia
- si toglie larancia per evitare bisticci
Una proposta di attivit sulla
COMUNICAZIONE

Lorologio segna le 7,55. Paolo arriva di corsa a


scuola, proprio mentre suona la campana: ha
dovuto aspettare molto lautobus. Entra in classe e
si siede accanto a Silvano. Gli racconta che ieri
sera ha avuto una discussione con i suoi genitori.
Suo padre gli ha detto che se non rimedia in
matematica non lo lascer pi andare a giocare a
pallone. Silvano lo rassicura: i genitori
minacciano, ma difficilmente puniscono!
Vero, falso, o ???

VERO FALSO ?

La scuola inizia alle 7,55


Lautobus non arrivava perch cera uno sciopero
Silvano il miglior amico di Paolo
Paolo dice a Silvano che ha discusso con i genitori

La scena si svolge nel mese di marzo


Paolo ha guardato la televisione la sera prima
Paolo gioca a calcio
I genitori di Silvano sono meno severi di quelli di
Paolo
Paolo va bene in matematica
EMPATIA la capacit di:
assumere la prospettiva e il ruolo
dellaltro/a (mettersi dal SUO punto di
vista)
aderire emotivamente, cio condividere
le emozioni dellaltro/a
discriminare e riconoscere correttamente
le emozioni espresse dallaltro/a
E possibile SOSTARE nel conflitto,
sviluppando lASSERTIVITA

Lattribuzione di importanza a s e agli altri: una


pietra angolare della socializzazione
Il nostro percorso 3
Piste di lavoro nella scuola

9Leducazione ai futuri
9Lo sviluppo del s ecologico
9..
Un approccio olistico
alleducazione
Un intreccio
tra:
* realt esterna
e interna a s
* presente,
passato e
futuro
Educazione ambientale ed educazione ai futuri
le componenti di una educazione alla sostenibilit

Env. Educ. Res. 7 (4), 2001.


Educazione ai futuri
Le idee che le persone hanno del futuro
influenzano il modo in cui agiscono ora, e le loro
azioni nel presente influenzano il futuro.
E importante aiutare i giovani a diventare pi
attivi nellimmaginare il futuro preferito:
ragionare in termini di futuri, che sono possibili,
numerosi, a breve e a lungo termine
interiorizzare lidea che i futuri - almeno in parte - si
costruiscono attraverso le scelte del presente
Latteggiamento
importante!
Verso lo sviluppo del s
ecologico
Il s una metafora. Possiamo decidere di limitarlo
alla nostra pelle, alla persona, alla famiglia, alla
nostra organizzazione, alla nostra specie.
Possiamo scegliere i suoi confini nella realt
obiettiva. La nostra consapevolezza illumina un
piccolo arco nelle pi ampie correnti e negli
intrecci di sapere che ci interconnettono.
Ed del tutto plausibile concepire una coesistenza
con con questi intrecci pi ampi - con la rete che
connette.
Lecologia profonda
La grande visione sistemica del mondo ci
aiuta a riconoscere la nostra immersione
nella natura, supera la nostra alienazione
dal resto della creazione, e modifica il
modo in cui noi possiamo fare esperienza di
noi stessi attraverso un processo di
identificazione in continua espansione.
Inter essere
(Thich Nath Hahn)

Io so che nella nostra vita precedente eravamo


alberi, e anche in questa vita continuiamo ad
essere alberi. Senza alberi non ci sono persone,
dunque alberi e persone inter - sono. Noi siamo
alberi, e aria, cespugli e nuvole. Se gli alberi non
possono sopravvivere, anche lumanit
destinata a perire.
Il nostro percorso 4
Macroconflitti e complessit
I diversi livelli e la variet di cause
Il ruolo della Scienza dal riduzionismo
allolismo
Verso una partnership ecologica
I conflitti socio-ambientali e la Scienza post-
normale
La gestione dellincertezza e il principio
precauzionale
La tentazione della certezza
Noi tendiamo a vivere in un mondo di certezze,
di percezioni radicate, non sfiorate da dubbi;
siamo convinti che le cose sono cos come le vediamo,
e che non c alternativa a ci che sosteniamo come verit.
Questa la nostra situazione quotidiana,
la nostra condizione culturale,
il modo abituale in cui esprimiamo il nostro essere umani.

Ora questa una sorta di invito a trattenersi


dallabitudine di cedere alla tentazione della certezza.

H. Maturana e F. Varela - Lalbero della conoscenza.


La scienza post-normale

Per affrontare problemi complessi e controversi


opportuno che si esprima una variet di punti di
vista, tutti ugualmente rispettabili
Incertezza
Pluralit di punti di vista e complessit dei
problemi rendono necessario abbandonare
la ricerca di risposte certe; quando si
ragiona intorno a questioni controverse, si
pu argomentare, ma non si pu
dimostrare nel senso scientifico del
termine. E necessario dunque prendere
decisioni in condizioni di ignoranza
Il principio di precauzione
Verso un etica dellerrore: consapevoli di
scegliere in condizioni di ignoranza, si
ammette di poter sbagliare, e ci si pone
nella posizione di poter mantenere gli errori
entro limiti di correggibilit
Aspetti problematici del sapere
tecnico - scientifico
Le nuove capacit sviluppate dalla scienza sono
come un rubinetto, che consente allumanit di
estrarre materie prime (legno, metalli, combustibili
fossili) a ritmo crescente, per produrre una quantit
sempre pi grande di beni di consumo che poi
vengono restituiti ai sistemi naturali come
prodotti di rifiuto.
Un cammino insostenibile
Alcuni possibili principi - guida
Educazione scientifica e macro-
conflitti
Associando
l approccio riduzionista, disciplinare e analitico
l approccio sistemico, transdisciplinare
un ambito di scienza post-normale

gli studenti possono essere coinvolti in problemi


controversi e studi di casi conflittuali, e invitati a
discuterne tenendo ben presente il contesto di
riferimento: i limiti biofisici del nostro pianeta
vivente.
Il nostro percorso 5
I giochi di ruolo
Valenze educative della simulazione
Alcuni esempi concreti:
Il conflitto Israele Palestina
Il problema degli allevamenti di gamberi
I giochi di ruolo:
una metodologia didattica
per affrontare i macro-
conflitti
Il conflitto israelo palestinese
un esempio emblematico della
complessit dei fattori che si
possono riconoscere in una
contrapposizione di lungo periodo

La scienza appare oggi dibattersi tra


molte incertezze, quando viene
chiamata a prendere decisioni
urgenti relative a problemi
ambientali su scala globale.
Creativit
&
regole
Due modalit di gioco
MA
NC
AN
ZA
D IF
OR
MA
ZI
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CA EA
R LL
EN AN
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NO D VI
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DELL ECONOMIA

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ON NO
DI
AL
E
partire da una lotta in India Alberto LAbate
Strategie per lazione diretta nonviolenta a
Strategie per lazione diretta nonviolenta a
partire da una lotta in India Alberto LAbate
b. LA RICERCA DI SOLIDARIETA
Strategie per lazione diretta nonviolenta a
partire da una lotta in India Alberto LAbate
c. LA RICERCA DI ALTERNATIVE

RICHIAMO AI MEDIA E ALLA CORTE SUPREMA

RICERCA DI SOLIDARIETA

ALLARGAMENTO AD ALTRE ZONE

RICERCA D INTERESSI COMUNI

RICERCA DELLA CASISTICA

CONFERENZE E INCONTRI

ANALISI DELLE CAUSE E DELLA DIFFUSIONE

LAVORO DI COSCIENTIZZAZIONE E DI FORMAZIONE NV

LE MARCE
Una sintesi
del nostro
percorso

Camino & Dogliotti.


Editrice Quale vita, 2004
In vendita presso

il Centro Studi Sereno Regis, Via Garibaldi 13A, TO

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