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Cenni sui ricevitori G.P.S.

Cos’è il GPS
Il G.P.S. o sistema globale di posizionamento, è un sistema che permette di
determinare la posizione di un punto sulla superficie terrestre, con precisioni che
vanno da un centinaio di metri a pochi millimetri a seconda del tipo di ricevitori e del
tipo di elaborazione dei dati che si utilizza. Si basa su di una costellazione di 24
satelliti artificiali, posti in orbita intorno alla terra ad un’altezza di circa 20200 km.
Il G.P.S. è stato inizialmente progettato come sistema per la difesa da Dipartimento
della Difesa degli Stati Uniti.

Come opera il GPS


Il principio su cui il sistema si basa è concettualmente molto semplice anche se, per
operare, esso utilizza avanzatissime tecnologie.
Lo scopo del sistema è la determinazione della posizione di un qualsiasi punto della
superficie terrestre a partire dai satelliti a cui si è prima fatto cenno.
Il GPS calcola le distanze fra il punto ed un certo numero di satelliti, utilizzando a
questo scopo il tempo di percorrenza di un radio messaggio emesso dai satelliti e
captato da un ricevitore posto sul punto in cui si vuole determinare la posizione.
Il ricevitore include un antenna ed un’apparecchiatura ausiliaria più o meno
complessa che consente l’acquisizione dei segnali trasmessi dai satelliti, la
esecuzione delle misure e la memorizzazione dei dati acquisiti.

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In prima approssimazione, la distanza dal punto al satellite è ottenuta moltiplicando il
tempo di percorrenza del segnale per la sua velocità di propagazione (circa 300.000
km al secondo).

Per eseguire la misura con la precisione necessaria, il GPS necessita disporre di


apparecchiature per la misura del tempo estremamente precise. Esso deve ricorrere
a tecniche molto sofisticate per tener conto e correggere, nei limiti del possibile, gli
inevitabili errori, dovuti sia alle imprecisioni che si verificano nella misura dei tempi,
sia al fatto che i segnali provenienti dai satelliti, nell’attraversare l’atmosfera terrestre
(ionosfera e troposfera) subiscono ritardi più o meno grandi, che devono essere
quindi valutati e compensati.
Affinché risulti possibile determinare la posizione di un punto, oltre alle distanze fra
questo punto ed i satelliti che vengono presi in considerazione, deve essere nota la
esatta posizione di questi ultimi nello spazio.
Per consentire la determinazione di questo e di tutti gli altri parametri, il sistema si
appoggia ad una serie di stazioni terrestri, opportunamente dislocate. Alcune di esse
(stazioni di tracking) rilevano con continuità i dati concernenti le posizioni dei satelliti
lungo le loro orbite ed i dati relativi alla determinazione dei tempi. Una stazione
principale (o stazione master) elabora questi dati e comunica ai satelliti i risultati di
questa elaborazione. Questi dati, opportunamente codificati, saranno poi trasmessi ai
ricevitori a terra dagli stessi satelliti con il messaggio da essi inviato.
Il sistema GPS può essere suddiviso in tre blocchi o segmenti principali:
a. -il segmento spaziale;
b. -il segmento di controllo;
c. -il segmento utente.
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a) Il segmento spaziale
Il segmento spaziale del sistema GPS è costituito da una serie di satelliti artificiali
che trasmettono a terra le informazioni necessarie al posizionamento.
Un satellite GPS è in grado di:
-ricevere e memorizzare dati provenienti dalle stazioni del segmento di controllo;
-misurare con estrema precisione il tempo;
-effettuare le correzioni degli orologi e modificare la propria orbita secondo le
istruzioni del segmento di controllo;
-trasmettere agli utenti del sistema i dati necessari al posizionamento.
L’energia necessaria al funzionamento del satellite viene fornita da una serie di
pannelli solari.
La stabilizzazione dei satelliti è garantita da sistemi giroscopici. A bordo di ogni
satellite sono presenti piccole scorte di carburante per i motori di bordo in modo che
possano essere corrette eventuali anomalie nelle orbite.
La velocità dei satelliti è di circa 3,9 km/sec pari a 14040 km/h.
Gli orologi a bordo dei satelliti controllano tutte le temporizzazioni dei segnali
trasmessi.
I satelliti che costituiscono il segmento spaziale trasmettono diversi tipi di segnali che
consentono molteplici applicazioni tra cui:
-posizionamento in tempo reale per la navigazione;
-posizionamento geodetico di precisione;
-sincronizzazione degli orologi a UTC (Tempo Universale Coordinato).
I satelliti GPS sono posizionati su sei orbite quasi circolari, inclinate di 55 gradi
rispetto al piano equatoriale. Su ogni orbita sono posizionati 4 satelliti, ad intervalli di
longitudine di 60 gradi. Il periodo di rivoluzione è di circa 11 ore e 58 minuti.
I parametri orbitali adottati fanno si che, ad ogni istante ed in ogni località, siano
visibili almeno 4 satelliti. Questo permette il posizionamento (latitudine, longitudine e
quota) e la sincronizzazione a UTC per mezzo di un ricevitore in grado di ricevere e
decodificare il segnale GPS.

b) Il segmento di controllo
Scopo del segmento di controllo è quello di verificare lo stato di funzionamento dei
satelliti. Il segmento di controllo è composto da una serie di stazioni a terra
disseminate lungo la fascia equatoriale e precisamente da:
-5 stazioni di monitoraggio per il controllo dei satelliti;

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-3 stazioni di trasmissione per la trasmissione dei comandi di controllo ai satelliti e
delle informazioni da trasmettere con il messaggio di navigazione;
1 stazione di backup;
1 stazione master per il controllo dell’intero sistema.
I satelliti compiono un’intera orbita ogni 12 ore circa e passano quindi su una
stazione di controllo due volte al giorno. In occasione di questi passaggi viene
misurata la loro altezza, posizione, velocità e vengono determinate le variazioni di
ciascuna orbita rispetto al corrispondente modello matematico. Queste variazioni
sono dette “errori delle effemeridi”.
Quando il sistema di controllo ha misurato la posizione di un satellite, invia queste
informazioni al satellite, quest’ultimo le ritrasmette ai vari ricevitori nel messaggio di
navigazione.
E’ da notare che queste stazioni sono le uniche che trasmettono verso i satelliti in
quanto gli utenti del sistema possono soltanto ricevere i segnali trasmessi.

c) Il segmento utente
L’insieme dei ricevitori in grado di captare ed elaborare i segnali GPS costituisce il
segmento utente.
Un ricevitore GPS è costituito da una antenna omnidirezionale connessa con una
unità di elaborazione che permette la decodifica del segnale, la stima in tempo reale
della posizione del punto e la memorizzazione dei dati ricevuti per la successiva post
– elaborazione.
Come si determina la posizione di un punto
Il sistema GPS permette di determinare la posizione di punti appartenenti alla
superficie terrestre, o prossimi ad essa, mediante due metodi operativi:
- il posizionamento assoluto con il quale la posizione del punto può essere
determinata con una approssimazione di circa 100 metri. Il suo utilizzo è quindi
adatto alla navigazione.
- il posizionamento differenziale con il quale viene determinata la posizione di un
punto rispetto ad un altro assunto come riferimento. Per utilizzare questo metodo
occorrono due ricevitori GPS che occupino il punto di riferimento ed il punto da
determinare per un tempo che può andare da pochi secondi a qualche ora a
seconda della modalità di rilievo utilizzata.
In topografia, con i procedimenti di trilaterazione, si può determinare la posizione di
un punto misurando la distanza fra questo ed alcuni punti di cui si conosce la
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posizione individuata da coordinate plano-altimetriche, espresse nel sistema di
riferimento entro cui verrà inquadrato il lavoro di rilevamento che stiamo eseguendo.
Il metodo che viene eseguito è sostanzialmente quello della intersezione in avanti da
punti noti dello spazio (i satelliti). Oltre che la distanza fra il punto da determinare e
ciascuno dei satelliti utilizzati a tale scopo deve essere quindi nota la posizione nello
spazio di ciascuno dei satelliti al momento in cui viene effettuata la misura.
Data la conoscenza della posizione dei satelliti supponiamo di voler determinare la
posizione di un punto P della superficie terrestre avendo misurato le distanze fra
questo punto ed alcuni satelliti che possiamo chiamare rispettivamente A, B e C.
Supponiamo che la distanza fra il punto ed il satellite A sia di 18.000 km. La
conoscenza di questa distanza ci permette di affermare che il punto in questione si
trova, nello spazio sulla superficie di un’immaginaria sfera il cui raggio è 18.000 km,
ove il satellite osservato si trova al centro di questa sfera. Analogamente,
supponendo che la distanza fra il punto P ed il satellite B sia di 20.000 km, il punto in
questione si trova anche sulla superficie di una seconda immaginaria sfera il cui
raggio ha appunto tale valore. Ovviamente, il solo punto dell’universo che dista
18.000 km dal satellite A e 20.000 km dal satellite B si trova sulla circonferenza
individuata dalla intersezione delle due sfere.
Prendiamo ora in considerazione anche la distanza fra il punto ed il satellite C
supponendo che essa sia, 22.000 km.
Constatiamo che vi sono solamente due punti nello spazio per i quali le distanze ai
tre satelliti corrispondono ai tre valori suddetti. Questi sono i due punti nei quali la
sfera di raggio 22.000km interseca le sfere di raggio pari a 18.000 km e quella di
raggio pari a 20.000 km.
Il sistema GPS utilizza varie tecniche per individuare quale dei due punti suddetti è
quello corretto, in modo da poter limitare le osservazioni ai tre satelliti che abbiamo
preso in considerazione. E’ sufficiente effettuare la misura della distanza ad un
quarto satellite per localizzare in modo univoco il punto della superficie terrestre su
cui ci troviamo.
Ogni altro elemento misurato o calcolato che viene utilizzato per determinare la
posizione del punto ha il solo fine di aumentare la precisione.

Come si misurano le distanze ai satelliti


Per calcolare le distanze fra il punto di cui si vuol determinare la posizione ed i
satelliti che vengono presi in considerazione a questo scopo, il sistema GPS misura il
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tempo che le onde radio emesse da ciascun satellite impiegano per raggiungere il
punto. Le onde radio viaggiano alla velocità della luce e cioè circa 300.000 km al
secondo. Nota questa velocità e conoscendo esattamente quando il segnale viene
emesso dal satellite e quando esso viene captato dal ricevitore collocato in
corrispondenza del punto, possiamo determinare la distanza.
La misura di tale intervallo di tempo deve essere estremamente precisa.
La determinazione del tempo in maniera precisa è resa possibile dalla disponibilità di
orologi elettronici di altissima precisione e da particolari tecniche di misura. La
maggior parte dei ricevitori, può misurare il tempo con una precisione di qualche
nano secondo.
Due sono i metodi per misurare la distanza. Il primo utilizza il codice trasmesso dal
satellite per determinare il tempo necessario al segnale per giungere a terra. Il
secondo invece analizza l’onda che trasporta il codice per determinare lo stesso
intervallo di tempo.

Correzione degli errori dell’orologio


Un piccolo sfasamento temporale e cioè una imperfetta sincronizzazione fra gli
orologi dei satelliti e dei ricevitori porterebbe ad errori di misura inaccettabili. Per
quanto riguarda i satelliti, essi sono dotati di orologi atomici, cioè di dispositivi che
misurano il tempo sulla base delle oscillazioni di un particolare atomo. Tali dispositivi
hanno altissima precisione ma hanno anche un notevole costo. Analoghi dispositivi
non possono essere installati sui ricevitori, il cui costo deve necessariamente essere
contenuto entro limiti accettabili. Di conseguenza non è possibile attendersi che la
sincronizzazione fra gli orologi dei satelliti e dei ricevitori possa rimanere costante nel
tempo.
La esecuzione della misura al quarto satellite, in aggiunta ai tre strettamente
necessari, oltre a consentirci di evitare ogni ambiguità nel determinare la posizione
del punto, consente di superare la difficoltà dovuta ad una non perfetta
sincronizzazione fra gli orologi dei satelliti e dei ricevitori.
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Il sistema è capace di effettuare delle buone determinazioni di posizione avendo a
disposizione quattro satelliti.
Il sistema GPS, è stato studiato in modo che almeno quattro satelliti risultino
contemporaneamente disponibili per le misure.

Determinazione della posizione dei satelliti


L’orbita dei satelliti è matematicamente definita e, di conseguenza, la posizione di
ciascun satellite lungo la rispettiva orbita può essere calcolata in ogni istante.
Anche se il modello matematico delle orbite è molto preciso, il movimento dei satelliti
può subire delle variazioni dovute a molteplici cause (asimmetrie del campo
gravitazionale terrestre, attrazione di altri corpi celesti, pressione della radiazione
solare ecc.) . Il controllo è affidato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ad
una serie di stazioni di monitoraggio, che compongono il segmento di controllo.

Altre possibili cause d’errore e loro eliminazione


Sussistono diverse altre cause di errore che è necessario tener presente per essere
eliminati o ridotti.
a) Attraversamento dell’ionosfera e troposfera
La velocità di propagazione della luce o di un radio segnale è costante nel vuoto ma
quando attraversano uno strato di particelle cariche di elettricità, tale velocità
diminuisce.
Il segnale proveniente dai satelliti, che giunge al ricevitore, deve attraversare parte
della ionosfera, che è costituita da uno strato di particelle cariche elettricamente che
rallenta in misura più o meno grande la velocità di propagazione sia della luce che
dei radio segnali emessi dai satelliti. Il valore della costante da utilizzare per la
misura della distanza deve essere variata di conseguenza.
Proseguendo nel suo cammino verso il ricevitore, il segnale deve attraversare gli
strati più o meno densi e carichi di vapori della troposfera. Anche questo influisce
sulla velocità di propagazione del segnale.
E’ possibile utilizzare vari mezzi per eliminare o minimizzare gli errori dovuti a queste
variazioni di velocità.
Uno dei metodi più semplici consiste nel definire la variazione di velocità che si
verifica in condizioni ionosferiche e troposferiche medie e quindi applicare questo
fattore di correzione a tutte le misure. Esso è applicabile solamente nei casi in cui
non è richiesta un’alta precisione.
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Un altro metodo consiste nel determinare la variazione di velocità del segnale
confrontando le velocità relative di segnali aventi differenti frequenze, tenendo
presente che la luce che viaggia attraverso la ionosfera, rallenta in misura
inversamente proporzionale al quadrato della sua frequenza.
Confrontando il tempo di arrivo di due differenti parti di segnale, aventi frequenze
differenti, si può ricavare quale rallentamento essi hanno effettivamente subito. Il
satellite trasmette due differenti tipi di segnale, aventi differenti frequenze e
lunghezze d’onda, che possono essere utilizzate ai soli fini dell’applicazione della
correzione suddetta.
Il segnale emesso dai satelliti è strutturato in modo da consentire questa correzione.
Questo richiede però la disponibilità di adatti ricevitori a doppia frequenza.
b) Sdoppiamento del segnale ( multipath o percorso multiplo)
Il segnale potrebbe non giungere direttamente al ricevitore ma essere “sdoppiato”
lungo il suo percorso da ostruzioni di vario genere. In questo caso il ricevitore riceve
per prima la parte del segnale che arriva direttamente dal satellite e
successivamente, la parte del segnale riflessa. Tutto ciò oltre a disturbare la corretta
ricezione, influisce sui risultati delle misure che ne derivano.
Questo inconveniente può essere eliminato soltanto con un’appropriata scelta della
posizione della stazione o ridotto da un appropriato prolungamento del tempo di
osservazione.
c) Configurazione geometrica satellitare
In topografia, la qualità di una determinazione, oltre che dalla precisione delle
osservazioni e di quelle dei punti osservati, dipende anche dalla posizione relativa di
tali punti nei confronti del punto da determinare, cioè dalla configurazione della figura
geometrica che essi formano.
Anche nel caso del GPS le determinazioni possono risultare più o meno sicure dal
punto di vista geometrico a seconda della posizione dei satelliti nello spazio rispetto
al punto da determinare.
La migliore configurazione è quella in cui i quattro satelliti si trovano nei quattro
quadranti del cielo, ad altezze diverse.
Come avviene nelle determinazioni topografiche, anche nel caso delle
determinazioni GPS si possono avere configurazioni che privilegiano l’una o l’altra
delle coordinate spaziali e che quindi influiscono o sulla posizione planimetrica o
sulla posizione altimetrica del punto da determinare. E’ comunque buona norma non
effettuare le misure se i quattro satelliti non coprono almeno tre quadranti.

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Buoni ricevitori utilizzano a questo proposito particolari programmi che analizzano la
posizione relativa dei satelliti scegliendo quelli che si trovano nella posizione più
conveniente e fornendo un giudizio sulla qualità geometrica della determinazione.
Per quanto riguarda l’altezza minima dei satelliti sull’orizzonte è generalmente
ammesso come limite minimo l’altezza di 15 gradi.

Errori intenzionali presenti nel sistema


Il sistema GPS è stato ideato per scopi militari. Il tipo di segnale utilizzato dai satelliti
consente al Dipartimento della Difesa USA che gestisce il sistema di controllare
l’accesso ai satelliti e garantirsi una certa esclusività di utilizzazione. A questo
riguardo il Dipartimento della Difesa, utilizza una particolare modalità operativa, detta
“Selective Availability” (disponibilità selettiva) attraverso la quale, per ragioni di
sicurezza, possono essere artificialmente creati errori di vario tipo nei segnali
trasmessi dai satelliti. Tali errori diminuiscono la precisione delle determinazioni di
posizione eseguibili da parte di un singolo ricevitore.

Eliminazione degli errori mediante procedure differenziali


Molti errori vengono eliminati con procedure dette “differenziali” che sono le
procedure normalmente utilizzate nelle applicazioni del GPS alla geodesia ed alla
topografia. Tali procedure si basano sulla osservazione contemporanea degli stessi
satelliti da parte di due ricevitori per un adeguato periodo di tempo, e sull’uso di
appropriati programmi di calcolo per l’elaborazione dei dati acquisiti.

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La posizione di uno dei due ricevitori viene assunta come nota e si determina la
posizione dell’altro ricevitore relativamente a quella del primo.
Considerato che le osservazioni avvengono nello stesso istante è possibile eliminare,
o comunque ridurre tutti gli errori dipendenti dai satelliti:
-errori nel calcolo della posizione dei satelliti;
-errori dovuti agli offset degli orologi di bordo;
-se la distanza tra i ricevitori è sufficientemente corta possono essere eliminati gli
errori dovuti all’attraversamento dell’atmosfera.

Principali caratteristiche del segnale GPS e dei ricevitori


I satelliti GPS trasmettono i dati su due frequenze portanti, denominate L1 e L2,
aventi lunghezze d’onda di circa 19 e 24 cm rispettivamente. I segnali che vengono
trasmessi su ciascuna portante, sono modulati secondo differenti codici che hanno
differenti utilizzazioni.
I segnali vengono trasmessi sulla frequenza portante L1 sono modulati secondo due
codici utilizzabili per le determinazioni di posizione, denominati rispettivamente
codice C/A e codice P o codice di precisione.
I segnali trasmessi sulla frequenza L2 utilizzano il solo codice C/A.
Sulla frequenza L1 vengono trasmessi anche i “messaggi di navigazione”.
Il messaggio di navigazione contiene informazioni sugli offset cioè sulle differenze di
tempo degli orologi a bordo del satellite, i codici di identificazione del satellite, alcune
informazioni sul sistema, l’almanacco, le effemeridi ed alcuni parametri utilizzabili per
la correzione dell’errore ionosferico. Nelle effemeridi sono raccolti tutti i dati
riguardanti la prevista orbita del satellite che consentono al ricevitore di conoscere la
posizione del satellite nello spazio con una approssimazione di circa 30 metri.
Ciascun satellite emette un suo proprio codice che il ricevitore deve essere capace di
riconoscere.
I ricevitori sono costituiti da un antenna che riceve il segnale proveniente dai satelliti
e da una apparecchiatura più o meno complessa che comprende fra l’altro un
orologio atomico, un sistema per l’acquisizione, la parziale elaborazione e la
memorizzazione dei dati ed un sistema generatore dei codici di frequenza. Le
informazioni memorizzate in campagna dal ricevitore dovranno essere scaricate sul
computer per la loro successiva elaborazione.

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I ricevitori differiscono fra loro per la capacità di captare una o ambedue le frequenze
portanti L1 ed L2 e per il modo secondo il quale essi utilizzano le informazioni
contenute nei segnali trasmessi dai satelliti.
Poiché per effettuare una determinazione di posizione plano altimetrica il ricevitore
deve poter ricevere contemporaneamente i segnali emessi da almeno quattro
satelliti, le varie apparecchiature differiscono anche per il numero di canali di
ricezione disponibili per ciascuna frequenza. Molti ricevitori utilizzati per rilevamenti
geo-topografici sono dotati di almeno 6 canali di ricezione. Altre importanti differenze
riguardano la maggiore o minore capacità di memorizzazione e di elaborazione dei
dati ricevuti ed il tipo di dati che vengono forniti in uscita.

Uso del GPS in applicazioni geo-topografiche

Il sistema di riferimento del GPS


Come è evidenziato dal nome il GPS è un sistema globale di posizionamento, cioè
un sistema attraverso il quale, a partire dalle posizioni dei satelliti, mobili lungo le loro
orbite intorno alla terra, può essere determinata la posizione di punti in qualunque
parte della superficie terrestre essi si trovino. Il sistema di rilevamento deve perciò
essere geocentrico, unico per tutto il globo terrestre e fisso rispetto al moto della
terra.

Le coordinate dei punti rilevati mediante GPS vengono espresse come


coordinate cartesiane geocentriche (X, Y, Z) o ellissoidiche (latitudine,
longitudine, quota ellissoidica) in un sistema di riferimento denominato WGS 84.

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WGS 84 rappresenta un modello matematico della terra da un punto di vista
geometrico, geodetico e gravitazionale.
Nel WGS 84 l’origine delle coordinate coincide con il centro di massa della terra,
l’asse Z è diretto verso il polo Nord terrestre convenzionale e coincide con l’asse di
simmetria dell’ellissoide; l’asse X è rappresentato dall’intersezione tra il meridiano
passante per Greenwich ed il piano equatoriale, l’asse Y, perpendicolare all’asse X.
Questo ellissoide approssima il geoide con approssimazioni di circa + - 50 metri.
I suoi parametri sono:
a = 6.378.137,00 metri semiasse maggiore
b = 6.356.752,31 metri semiasse minore
Per ottenere la quota ortometrica è necessario conoscere lo scostamento tra geoide
ed ellissoide. Per trasformare le coordinate espresse nel WGS 84 in un altro sistema,
ad esempio locale, è necessario determinare i parametri per la trasformazione delle
coordinate. Questo può essere fatto se sono note le coordinate di alcuni punti in
entrambi i sistemi. La trasformazione comporta un certo decadimento nella
precisione dei risultati, dovuta alla diversa precisione tra le misure effettuate con i
metodi tradizionali e quelle effettuate mediante GPS.

Le quote GPS
Il GPS fornisce la quota ellissoidica dei punti determinati, questa non ha significato
pratico in quanto quella che interessa è la quota geoidica. Per poter utilizzare le
quote GPS è necessario conoscere la distanza tra la superficie fisica (geoide) e la
superficie di riferimento utilizzata (ellissoide). Il geoide ha un andamento irregolare
per cui la distanza con l’ellissoide (detta ondulazione geoidica) è variabile da punto a
punto, pertanto un utilizzo delle quote misurate con il GPS non può ritenersi
attendibile.

Applicazioni professionali
Applicazioni in cui il GPS può essere utilizzato con successo:
- rilievo e controllo delle deformazioni locali avvenute a seguito di fenomeni naturali
quali ad esempio, frane, alluvioni ecc;
- rilievo di inquadramento e tracciamento di opere di ingegneria quali ad esempio
autostrade, ferrovie, elettrodotti, canali, gallerie, ecc;
- riposizionamento di punti di riferimento dispersi;
- rilievi di alta precisione per cartografia e aerofotogrammetria;
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- rilievo di aree molto estese destinate ad usi particolari;
- rilievi di miniere e cave;
- determinazione dei punti di appoggio per l’aerofotogrammetria;
- la determinazione delle posizioni dei natanti nei rilievi batimetrici;
- rilievo di piani quotati;
- tracciamento di assi stradali;
- rilievo catastale di aggiornamento;
- rilievo per la formazione dei GIS.

Confronto tra il GPS e le tecniche tradizionali


Il rilievo mediante GPS rispetto al rilievo tradizionale presenta alcuni vantaggi di tipo
operativo tra i quali:
- può essere utilizzato indipendentemente dalle condizioni meteorologiche;
- non richiede intervisibilità tra i punti;
- consente l’acquisizione dei dati in modo automatico;
- riduce il numero di persone necessarie per le operazioni di campagna.
Il sistema presenta anche dei svantaggi tra i quali:
- non è garantita la completa disponibilità del sistema;
- è necessaria la post elaborazione dei dati;
- le coordinate assolute sono ottenute rispetto al sistema di riferimento WGS84, ed è
necessario la loro conversione nei sistemi di riferimento attualmente in uso;
- le quote fornite dal GPS sono ellissoidiche riferite al WGS84. Gli scostamenti
rispetto alle quote riferite al livello del mare possono essere notevoli, anche qualche
decina di metri, in funzione delle ondulazioni del geoide.

Uso del GPS per rilievi geodetici e topografici


Il rilievo GPS può essere suddiviso, operativamente parlando in:
- rilievo statico;
- rilievo statico veloce;
- rilievo pseudo statico;
- rilievo cinematico;
- rilievo continuo.

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Procedure di rilevamento
Principali caratteristiche delle varie procedure operative
• Modalità statica
Caratteristica di queste modalità operative è l’occupazione dei punti da rilevare per
un periodo di tempo medio-lungo. Durante l’acquisizione dei segnali trasmessi dai
satelliti i ricevitori devono rimanere fermi sul punto da determinare. Questa procedura
operativa prevede l’esecuzione contemporanea delle osservazioni da due stazioni,
sulle quali i ricevitori restano fissi per tutta la durata della sessione. Questa
procedura è quella che garantisce la massima precisione e viene utilizzata per la
determinazione di punti di appoggio o per la costituzione di reti di inquadramento.
• Modalità statica veloce
Questa procedura richiede la disponibilità di adatti ricevitori. Dal punto di vista
operativo è molto simile alla procedura statica ma in questo caso il tempo di
occupazione della stazione è più breve.
• Modalità pseudo statica
Nei confronti della procedura statica, la pseudo statica consente una maggiore
rapidità di esecuzione ma non consente di ottenere la stessa precisione, inoltre è
meno precisa della procedura statica veloce.

• Modalità cinematica
In confronto alle precedenti procedure, il rilevamento cinematica riduce notevolmente
i tempi necessari per determinare un vettore GPS. Un ricevitore viene collocato su un
punto (per esempio un punto noto) e resta fermo su di esso mentre un ricevitore
mobile si porta sui vari punti da determinare, fermandosi su ciascuno di essi per il
tempo necessario ad eseguire le osservazioni.

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