L'ASCOLTO.
Una mattina del maestro De Marzi tra gli studenti e i prof del liceo Pigafetta che provano Bach e Mozart
A San Lorenzo sulle ali della giovinezza
Bept De Mani
San Lorenw in Vicenza. Il
Tempio ormai dismesso. Ma
perch ve ne andate, malinco-
nici frati? Non vedete quanta
felicit di giovani lo riempie
stamattina? il Liceo classi-
co Pigafetta, Linguistico e
Musicale, appena di l della
Piazza! Nel vostro manuale
di canti per le messe dissemi-
nato nei bancl ci sono le
sciocchezze del dopo Conci-
lio. Queste ragazze e questi
ragazzi suonano e cantano
Beethoven, Bach, Mozart.
Pro\'e di mattina, 7 giugno,
mentre la scuola finisce. Con-
certo finale a sera. Ma alle 11
Roberto De Maio d l'attacco
della Settima Sinfonia. Or-
chestra sterminata. Gli inse-
gnanti quasi nascosti tra gli
allievi. Gli oboi intonatissimi
e clari: La-mi-do-fa-mi.
Proseguono i clarinetti. Gli
accordi sono possenti. Dio-
mio, i violini a salire: il cre-
scendo! Come non ingrop-
parsi davanti a questa bellisfil-
ma e generosa giovinezza?
Sul carrello da noleggio arri-
va il grande e lucido pianofor-
te grancoda. Ricorda le pro-
cessioni offertoriali. Ma quel-
le sono la distratta teatralit
domenicale. Qui un ragazzo
biondo prossimo alla maturi-
t, Giovanni Bertolazzi, attac-
ca gli otto accordi del Secon-
do Concerto in Do minore di
Rachmaninov. Lo s~ardo
spazia agli runici dell orche-
stra. Memoria prodigiosa.
Quando De Maio sospende
per una breve osservazione,
riparte sicuro. Primo Movi-
mento, il Moderato pi ro-
mantico del tardo romantici-
smo. I ragazzi che non suona-
no, che canteranno tra poco,
sono assorti, pensosi, sereni.
Pantaloni di tutte le fogge, an-
che corti. Chi potrebbe mai
censurare tanta fantasia? Ca-
pelli di vento e prime barbe.
Prove di concerto, ma alla fi-
ne esplode l'applauso con
qualche gridolino all'estate
che viene. Noi fortunati pre-
senti, pochi, siamo comrnos-
si e increduli. Poi il transetto
e i gradoni del presbiterio di-
ventano un coro immenso.
Neanche il professore Miche-
le Bettinelli sa quante siano
le voci che ha preparato. For-
se centocinquanta? Laragaz-
za. "violino di spalla" cede il
posto a un'amica per il subii-
me Johann Sebastian Bach.
Ecco il Corale Finale della
Cantata 207. Soprani limpi-
dissimi, decisi, aerei. E tutti a
vocalizzare sicuri negli ab-
bandoni contrappuntistici,
nelle travolgenti omoritmie.
C'era Monsignor Dalla Libe-
Roberto De Maio dirige di spalle Orchestra e Coro del Pigafetta ra che, dalla Cattedrale, con
l'ottimo Coro del Seminario,
diffondeva in diocesi i Corali
Finali delle Passioni e della
Cantate. Ora si contano po-
cl anziani nei Pontificali del-
la glacialit. La Chiesa che si
spegne. n Coro dei liceali,
con l'accompagnamento
dell'organo, e che organo a
San Lorenzo!, intona l'Aria
detta "Sulla Quarta Corda"
dalla Suite in Re maggiore.
Suoni di giovinezza come
strumenti: la meraviglia del
tempo che viene sulla perfe-
zione bachiana. Poi l'Orche-
stra dell1mmensit e della
Speranzadipanalepocheno-
te d'inizio che invitano aJ
Mottetto"AveVerum"diMo-
zart. Centocinquanta bellissi-
mi cantano. Cento meravi-
gliosi suonano. La Scuola di
Vicenza.