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ossia ci che non fa parte dellessenza di una cosa, come nel caso del-
la questione se il bianco sia questa o quellaltra cosa6. Tale que-
La conoscenza e lerrore stione riguarda la percezione che questi sensibili sono accidenti, e
in questo caso possibile ingannarsi7.
Dallaltro lato, lerrore stato considerato come il risultato di una
cattiva applicazione delle regole della conoscenza, e precisamente
del formulare un giudizio in mancanza di conoscenza sufficiente.
Perci lerrore impedisce lingresso della verit.
Per esempio, Kant afferma che lerrore un vitium del giudizio8.
Esso consiste nel considerare vero un giudizio falso. Perci una co-
1. Eterogeneit tra conoscenza ed errore noscenza falsa e un errore sono due cose differenti. Se propongo ed
esamino un giudizio falso, non si tratta ancora di un errore: lerrore
Che le inferenze non deduttive mediante le quali si formulano le ipo- il tener per vero la falsit9. Ma allora nessun errore inevitabile in
tesi non portino necessariamente da premesse plausibili a conclu- se stesso, perch semplicemente uno non deve giudicare di cose che
sioni plausibili implica che esse possono dar luogo a errori. Dunque non capisce affatto10. Sono cose differenti anche lignoranza e ler-
lerrore non eterogeneo rispetto alla conoscenza ma omogeneo e rore, perch lignoranza non si basa sempre sulla nostra volont, ma
connaturato a essa. spesso si basa sui limiti della nostra natura, perci una certa igno-
Al contrario, fin dallantichit lerrore stato considerato intrinse- ranza pu essere inevitabile11. Invece, nel caso dellerrore la colpa
camente eterogeneo rispetto alla conoscenza sotto due diversi aspetti. sempre nostra, in quanto non abbiamo la dovuta cautela nellazzar-
Da un lato, lerrore stato considerato come non conoscenza, co- dare un giudizio l dove non abbiamo conoscenza sufficiente12. Per-
me assenza di conoscenza. O si ha conoscenza o si ha errore, perci, ci la condizione di chi erra peggiore di quella di chi non sa, per-
se si ha conoscenza, non si ha errore. Dunque la conoscenza sem- ch lerrore impedisce lingresso della verit13.
pre vera.
Per esempio, Aristotele afferma che lerrore non conoscenza
2. Limiti della tesi delleterogeneit
perch tutti errano intorno alle cose che non conoscono1. Cono-
scere una cosa significa conoscerne lessenza, e si conosce lessenza Ma entrambe le ragioni per cui lerrore stato considerato intrinse-
quando la si afferra mediante lintuizione e la si enuncia, perci lin- camente eterogeneo rispetto alla conoscenza sono inadeguate.
telletto, se enuncia ci che una cosa secondo lessenza, nel ve- Considerare lerrore come non conoscenza, come assenza di co-
ro2. Pertanto, riguardo alle cose che sono lessere proprio qualco- noscenza, inadeguato perch si applica solo alla scienza essenziali-
sa e sono in atto, cio riguardo alle essenze, non possibile in- sta aristotelica, nella quale conoscere una cosa significa conoscerne
gannarsi3. Semplicemente, non afferrarle vuol dire non conoscer- lessenza, rispetto alla quale non si pu sbagliare, per cui lerrore
le4. Dunque sbagliare sullessenza di una cosa non possibile tran-
ne che per accidente5. Lerrore pu riguardare solo gli accidenti, 6
Aristotele, De Anima, 3, 428 b 21-22.
7
Ivi, 3, 428 b 19-21.
8
Kant 1900-, XXIV, p. 814.
1
Aristotele, Metaphysica, 3, 1005 b 13-14. 9
Ivi, XXIV, p. 832.
2
Aristotele, De Anima, 6, 430 b 28. 10
Ibid.
3
Aristotele, Metaphysica, 10, 1051 b 30-31. 11
Ibid.
4 Ivi, 10, 1051 b 25. 12 Ibid.
5 Ivi, 10, 1051 b 25-26. 13 Ivi, XXIV, p. 817.

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19. ossia ci che non fa parte dellessenza di una cosa, come nel caso del-
la questione se il bianco sia questa o quellaltra cosa6. Tale que-
La conoscenza e lerrore stione riguarda la percezione che questi sensibili sono accidenti, e
in questo caso possibile ingannarsi7.
Dallaltro lato, lerrore stato considerato come il risultato di una
cattiva applicazione delle regole della conoscenza, e precisamente
del formulare un giudizio in mancanza di conoscenza sufficiente.
Perci lerrore impedisce lingresso della verit.
Per esempio, Kant afferma che lerrore un vitium del giudizio8.
Esso consiste nel considerare vero un giudizio falso. Perci una co-
1. Eterogeneit tra conoscenza ed errore noscenza falsa e un errore sono due cose differenti. Se propongo ed
esamino un giudizio falso, non si tratta ancora di un errore: lerrore
Che le inferenze non deduttive mediante le quali si formulano le ipo- il tener per vero la falsit9. Ma allora nessun errore inevitabile in
tesi non portino necessariamente da premesse plausibili a conclu- se stesso, perch semplicemente uno non deve giudicare di cose che
sioni plausibili implica che esse possono dar luogo a errori. Dunque non capisce affatto10. Sono cose differenti anche lignoranza e ler-
lerrore non eterogeneo rispetto alla conoscenza ma omogeneo e rore, perch lignoranza non si basa sempre sulla nostra volont, ma
connaturato a essa. spesso si basa sui limiti della nostra natura, perci una certa igno-
Al contrario, fin dallantichit lerrore stato considerato intrinse- ranza pu essere inevitabile11. Invece, nel caso dellerrore la colpa
camente eterogeneo rispetto alla conoscenza sotto due diversi aspetti. sempre nostra, in quanto non abbiamo la dovuta cautela nellazzar-
Da un lato, lerrore stato considerato come non conoscenza, co- dare un giudizio l dove non abbiamo conoscenza sufficiente12. Per-
me assenza di conoscenza. O si ha conoscenza o si ha errore, perci, ci la condizione di chi erra peggiore di quella di chi non sa, per-
se si ha conoscenza, non si ha errore. Dunque la conoscenza sem- ch lerrore impedisce lingresso della verit13.
pre vera.
Per esempio, Aristotele afferma che lerrore non conoscenza
2. Limiti della tesi delleterogeneit
perch tutti errano intorno alle cose che non conoscono1. Cono-
scere una cosa significa conoscerne lessenza, e si conosce lessenza Ma entrambe le ragioni per cui lerrore stato considerato intrinse-
quando la si afferra mediante lintuizione e la si enuncia, perci lin- camente eterogeneo rispetto alla conoscenza sono inadeguate.
telletto, se enuncia ci che una cosa secondo lessenza, nel ve- Considerare lerrore come non conoscenza, come assenza di co-
ro2. Pertanto, riguardo alle cose che sono lessere proprio qualco- noscenza, inadeguato perch si applica solo alla scienza essenziali-
sa e sono in atto, cio riguardo alle essenze, non possibile in- sta aristotelica, nella quale conoscere una cosa significa conoscerne
gannarsi3. Semplicemente, non afferrarle vuol dire non conoscer- lessenza, rispetto alla quale non si pu sbagliare, per cui lerrore
le4. Dunque sbagliare sullessenza di una cosa non possibile tran-
ne che per accidente5. Lerrore pu riguardare solo gli accidenti, 6
Aristotele, De Anima, 3, 428 b 21-22.
7
Ivi, 3, 428 b 19-21.
8
Kant 1900-, XXIV, p. 814.
1
Aristotele, Metaphysica, 3, 1005 b 13-14. 9
Ivi, XXIV, p. 832.
2
Aristotele, De Anima, 6, 430 b 28. 10
Ibid.
3
Aristotele, Metaphysica, 10, 1051 b 30-31. 11
Ibid.
4 Ivi, 10, 1051 b 25. 12 Ibid.
5 Ivi, 10, 1051 b 25-26. 13 Ivi, XXIV, p. 817.

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semplicemente mancanza di conoscenza. Non si applica invece alla zioni per formulare nuove ipotesi che possono condurre a nuova co-
scienza moderna, nella quale conoscere una cosa significa solo co- noscenza. Beninteso, sebbene si possa sbagliare in molti modi, si pu
noscerne alcune affezioni. Infatti, se la conoscenza conoscenza di imparare solo da alcuni di essi, ma questo non toglie che da alcuni
affezioni, allora lerrore non pu considerarsi come mancanza di co- di essi si possa imparare. Che lerrore non sia qualcosa di totalmente
noscenza, perch esso ci dice che unipotesi inadeguata per risol- negativo viene ammesso dallo stesso Kant, il quale afferma che, poi-
vere un problema, dunque ci d una conoscenza del rapporto tra il ch in ogni errore pur sempre attivo lintelletto, gli uomini, quan-
problema e lipotesi che pu aiutarci a formulare una nuova ipotesi. do giudicano rischiando lerrore, fanno sempre esercizio di verit15.
Considerare lerrore come il risultato di una cattiva applicazione Infatti, in ogni nostro giudizio c sempre qualcosa di vero. Mai un
delle regole della conoscenza, e specificamente del formulare un giu- uomo pu trovarsi nellerrore completo e totale, perch un errore
dizio in mancanza di conoscenza sufficiente, e ritenere che lerrore totale sarebbe una contraddizione completa con le leggi dellintel-
impedisca lingresso della verit, inadeguato per tre ragioni. letto16. Ma, dichiarando che lerrore impedisce lingresso della veri-
Innanzitutto, considerare lerrore come il risultato di una cattiva t, Kant contraddice la sua stessa affermazione che lerrore non
applicazione delle regole della conoscenza significa trascurare che la qualcosa di totalmente negativo.
conoscenza e lerrore hanno la stessa origine: nascono dal formulare In realt lerrore non eterogeneo rispetto alla conoscenza ma
unipotesi per la soluzione di un problema mediante uninferenza non omogeneo e connaturato a essa perch, come si gi detto, la cono-
deduttiva. Che lipotesi produca conoscenza o dia luogo a un errore scenza e lerrore hanno la stessa origine.
non dipende dal fatto che linferenza non deduttiva sia corretta o no,
bens dal fatto che lipotesi sia plausibile o no, e la sua plausibilit o
3. Conoscenza a priori ed errore
non plausibilit non dipende dallinferenza bens da qualcosa di ester-
no a essa, cio dalla sua compatibilit con i dati esistenti. Lerrore pu Che lerrore non sia eterogeneo rispetto alla conoscenza ma sia omo-
essere distinto dalla conoscenza solo mediante il confronto con i dati geneo e connaturato a essa vale anche per la conoscenza a priori.
esistenti. Se lipotesi compatibile con essi si ha conoscenza, altri- Infatti, la conoscenza che a priori nel senso considerato qui si ot-
menti si ha errore. La differenza tra la conoscenza e lerrore non dun- tiene formulando ipotesi mediante inferenze non deduttive, e le ipo-
que intrinseca ma estrinseca, perch non riguarda il processo di for- tesi possono essere erronee perch le inferenze non deduttive non
mulazione dellipotesi bens il confronto tra lipotesi e i dati esistenti. portano necessariamente da premesse plausibili a conclusioni plausi-
Come osserva Mach, conoscenza ed errore discendono dalle stesse bili. Perci la conoscenza che a priori nel senso considerato qui pu
fonti psichiche; solo il risultato permette di distinguerli14. essere erronea. Questo dipende dalla natura stessa della fonte della
In secondo luogo, considerare lerrore come il risultato del for- conoscenza a priori, che consiste nelle inferenze non deduttive. Dun-
mulare un giudizio in mancanza di conoscenza sufficiente significa que lerrore non eterogeneo rispetto alla conoscenza a priori ma
trascurare che le ipotesi vengono formulate sempre in mancanza di omogeneo e connaturato a essa.
conoscenza sufficiente. Esse servono per ottenere conoscenze che Questo contrasta con lopinione diffusa secondo cui nella cono-
vanno al di l dei dati esistenti, e perci, per loro stessa natura, sono scenza a priori non possono esserci errori.
introdotte in base a una conoscenza insufficiente. Per esempio, Frege afferma che lorigine ultima degli errori sta
In terzo luogo, affermare che lerrore impedisce lingresso della nellelemento sensibile. Infatti gli errori nascono dal fatto che lim-
verit significa trascurare che lerrore pu produrre nuova cono- pressione sensibile non ancora un giudizio, e qui possono inter-
scenza, perch lanalisi delle cause dellerrore pu dare utili indica-
15
Kant 1900-, XXIV, p. 825.
14 Mach 1968, p. 116. 16
Ibid.

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semplicemente mancanza di conoscenza. Non si applica invece alla zioni per formulare nuove ipotesi che possono condurre a nuova co-
scienza moderna, nella quale conoscere una cosa significa solo co- noscenza. Beninteso, sebbene si possa sbagliare in molti modi, si pu
noscerne alcune affezioni. Infatti, se la conoscenza conoscenza di imparare solo da alcuni di essi, ma questo non toglie che da alcuni
affezioni, allora lerrore non pu considerarsi come mancanza di co- di essi si possa imparare. Che lerrore non sia qualcosa di totalmente
noscenza, perch esso ci dice che unipotesi inadeguata per risol- negativo viene ammesso dallo stesso Kant, il quale afferma che, poi-
vere un problema, dunque ci d una conoscenza del rapporto tra il ch in ogni errore pur sempre attivo lintelletto, gli uomini, quan-
problema e lipotesi che pu aiutarci a formulare una nuova ipotesi. do giudicano rischiando lerrore, fanno sempre esercizio di verit15.
Considerare lerrore come il risultato di una cattiva applicazione Infatti, in ogni nostro giudizio c sempre qualcosa di vero. Mai un
delle regole della conoscenza, e specificamente del formulare un giu- uomo pu trovarsi nellerrore completo e totale, perch un errore
dizio in mancanza di conoscenza sufficiente, e ritenere che lerrore totale sarebbe una contraddizione completa con le leggi dellintel-
impedisca lingresso della verit, inadeguato per tre ragioni. letto16. Ma, dichiarando che lerrore impedisce lingresso della veri-
Innanzitutto, considerare lerrore come il risultato di una cattiva t, Kant contraddice la sua stessa affermazione che lerrore non
applicazione delle regole della conoscenza significa trascurare che la qualcosa di totalmente negativo.
conoscenza e lerrore hanno la stessa origine: nascono dal formulare In realt lerrore non eterogeneo rispetto alla conoscenza ma
unipotesi per la soluzione di un problema mediante uninferenza non omogeneo e connaturato a essa perch, come si gi detto, la cono-
deduttiva. Che lipotesi produca conoscenza o dia luogo a un errore scenza e lerrore hanno la stessa origine.
non dipende dal fatto che linferenza non deduttiva sia corretta o no,
bens dal fatto che lipotesi sia plausibile o no, e la sua plausibilit o
3. Conoscenza a priori ed errore
non plausibilit non dipende dallinferenza bens da qualcosa di ester-
no a essa, cio dalla sua compatibilit con i dati esistenti. Lerrore pu Che lerrore non sia eterogeneo rispetto alla conoscenza ma sia omo-
essere distinto dalla conoscenza solo mediante il confronto con i dati geneo e connaturato a essa vale anche per la conoscenza a priori.
esistenti. Se lipotesi compatibile con essi si ha conoscenza, altri- Infatti, la conoscenza che a priori nel senso considerato qui si ot-
menti si ha errore. La differenza tra la conoscenza e lerrore non dun- tiene formulando ipotesi mediante inferenze non deduttive, e le ipo-
que intrinseca ma estrinseca, perch non riguarda il processo di for- tesi possono essere erronee perch le inferenze non deduttive non
mulazione dellipotesi bens il confronto tra lipotesi e i dati esistenti. portano necessariamente da premesse plausibili a conclusioni plausi-
Come osserva Mach, conoscenza ed errore discendono dalle stesse bili. Perci la conoscenza che a priori nel senso considerato qui pu
fonti psichiche; solo il risultato permette di distinguerli14. essere erronea. Questo dipende dalla natura stessa della fonte della
In secondo luogo, considerare lerrore come il risultato del for- conoscenza a priori, che consiste nelle inferenze non deduttive. Dun-
mulare un giudizio in mancanza di conoscenza sufficiente significa que lerrore non eterogeneo rispetto alla conoscenza a priori ma
trascurare che le ipotesi vengono formulate sempre in mancanza di omogeneo e connaturato a essa.
conoscenza sufficiente. Esse servono per ottenere conoscenze che Questo contrasta con lopinione diffusa secondo cui nella cono-
vanno al di l dei dati esistenti, e perci, per loro stessa natura, sono scenza a priori non possono esserci errori.
introdotte in base a una conoscenza insufficiente. Per esempio, Frege afferma che lorigine ultima degli errori sta
In terzo luogo, affermare che lerrore impedisce lingresso della nellelemento sensibile. Infatti gli errori nascono dal fatto che lim-
verit significa trascurare che lerrore pu produrre nuova cono- pressione sensibile non ancora un giudizio, e qui possono inter-
scenza, perch lanalisi delle cause dellerrore pu dare utili indica-
15
Kant 1900-, XXIV, p. 825.
14 Mach 1968, p. 116. 16
Ibid.

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venire errori e illusioni dei sensi17. Oppure nascono dalla lingua, punto possibile la forma del nostro pensiero contraria allintellet-
che una creazione delluomo e per non fatta secondo il me- to23. Ma una facolt non pu deviare dalle proprie leggi, perch
tro logico ma un intreccio di pensiero ed elemento sensibile18. agisce pur sempre e soltanto secondo determinate leggi. Se sono leg-
Solo nella conoscenza indipendente dallelemento sensibile non pos- gi essenziali, come quelle della logica, essa non pu deviare24.
sono esserci errori, e difatti un errore a priori una cosa altrettan- Perci nella logica non possono esserci errori, dal momento che lin-
to impossibile di, per esempio, un concetto blu19. telletto non pu produrre nulla che ripugni alla propria natura25.
Ma lopinione che nella conoscenza a priori non possono esserci In effetti, se non avessimo nessunaltra capacit conoscitiva allin-
errori infondata. Infatti, la conoscenza che a priori nel senso con- fuori dellintelletto, non sbaglieremmo mai26.
siderato qui si ottiene formulando ipotesi mediante inferenze non Dello stesso genere laffermazione di Gdel, riferita da Wang,
deduttive, e le inferenze non deduttive non portano necessariamen- secondo cui nella logica non possono esserci errori perch ogni
te da premesse plausibili a conclusioni plausibili. errore dovuto a fattori estranei: la ragione in s non commette
Contro questo si potrebbe obiettare che lopinione che nella co- errori27.
noscenza a priori non possono esserci errori giustificata se si adot- Ma lopinione che nella logica non possono esserci errori in-
ta una delle concezioni della conoscenza a priori alternative a quel- giustificata, perch sia la logica naturale sia la logica artificiale si ba-
la considerata qui. Ma questa obiezione non vale perch, come ab- sano su inferenze non deduttive, che sono fallibili.
biamo visto, tali concezioni sono insostenibili. Contro questo si potrebbe obiettare che lopinione che nella logi-
ca non possono esserci errori giustificata se si adotta la concezione
4. Logica ed errore secondo cui lunica logica la logica artificiale, intesa come logica
deduttiva. Ma questa obiezione non valida perch, come abbiamo
Che lerrore non sia eterogeneo rispetto alla conoscenza ma sia omo- visto, non vi sono ragioni per restringere la logica a una logica artifi-
geneo e connaturato a essa vale anche per la logica. Poich sia la lo- ciale cos intesa.
gica naturale sia la logica artificiale si basano su inferenze non de-
duttive, nella logica possono esserci errori.
Questo contrasta con lopinione diffusa secondo cui la logica 5. Matematica ed errore
un canone dellintelletto e della ragione, perci in essa non possono
esserci errori. Che lerrore non sia eterogeneo rispetto alla conoscenza a priori ma
Per esempio, Kant afferma che la logica un canone dellintel- sia omogeneo e connaturato a essa vale anche per la matematica. Poi-
letto e della ragione20. Essa contiene le leggi assolutamente neces- ch le ipotesi su cui si basa la matematica sono soltanto plausibili e
sarie del pensiero, senza le quali non si d uso alcuno dellintellet- perci non sono infallibili, anche nella matematica possono esserci
to21. In essa la verit un accordo della conoscenza con le leggi errori.
dellintelletto, perch lintelletto agisce qui secondo le proprie leg- Questo contrasta con lopinione diffusa secondo cui nella mate-
gi22. Ora, la questione se possibile lerrore il problema fino a che matica non possono esserci errori. Tale opinione viene sostenuta in
base a due argomenti: lintuizione e la formalizzazione.
17 Frege 1969, p. 286.
18 Ivi, p. 288. 23
Ibid.
19 Frege 1961, p. 3. 24
Ibid.
20 Kant 1900-, III, p. 76 (B 77). 25
Ivi, XXIV, p. 826.
21 Ivi, III, p. 75 (B 76). 26 Ivi, IX, p. 53.
22 Ivi, XXIV, p. 824. 27 Wang 1996, p. 291.

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venire errori e illusioni dei sensi17. Oppure nascono dalla lingua, punto possibile la forma del nostro pensiero contraria allintellet-
che una creazione delluomo e per non fatta secondo il me- to23. Ma una facolt non pu deviare dalle proprie leggi, perch
tro logico ma un intreccio di pensiero ed elemento sensibile18. agisce pur sempre e soltanto secondo determinate leggi. Se sono leg-
Solo nella conoscenza indipendente dallelemento sensibile non pos- gi essenziali, come quelle della logica, essa non pu deviare24.
sono esserci errori, e difatti un errore a priori una cosa altrettan- Perci nella logica non possono esserci errori, dal momento che lin-
to impossibile di, per esempio, un concetto blu19. telletto non pu produrre nulla che ripugni alla propria natura25.
Ma lopinione che nella conoscenza a priori non possono esserci In effetti, se non avessimo nessunaltra capacit conoscitiva allin-
errori infondata. Infatti, la conoscenza che a priori nel senso con- fuori dellintelletto, non sbaglieremmo mai26.
siderato qui si ottiene formulando ipotesi mediante inferenze non Dello stesso genere laffermazione di Gdel, riferita da Wang,
deduttive, e le inferenze non deduttive non portano necessariamen- secondo cui nella logica non possono esserci errori perch ogni
te da premesse plausibili a conclusioni plausibili. errore dovuto a fattori estranei: la ragione in s non commette
Contro questo si potrebbe obiettare che lopinione che nella co- errori27.
noscenza a priori non possono esserci errori giustificata se si adot- Ma lopinione che nella logica non possono esserci errori in-
ta una delle concezioni della conoscenza a priori alternative a quel- giustificata, perch sia la logica naturale sia la logica artificiale si ba-
la considerata qui. Ma questa obiezione non vale perch, come ab- sano su inferenze non deduttive, che sono fallibili.
biamo visto, tali concezioni sono insostenibili. Contro questo si potrebbe obiettare che lopinione che nella logi-
ca non possono esserci errori giustificata se si adotta la concezione
4. Logica ed errore secondo cui lunica logica la logica artificiale, intesa come logica
deduttiva. Ma questa obiezione non valida perch, come abbiamo
Che lerrore non sia eterogeneo rispetto alla conoscenza ma sia omo- visto, non vi sono ragioni per restringere la logica a una logica artifi-
geneo e connaturato a essa vale anche per la logica. Poich sia la lo- ciale cos intesa.
gica naturale sia la logica artificiale si basano su inferenze non de-
duttive, nella logica possono esserci errori.
Questo contrasta con lopinione diffusa secondo cui la logica 5. Matematica ed errore
un canone dellintelletto e della ragione, perci in essa non possono
esserci errori. Che lerrore non sia eterogeneo rispetto alla conoscenza a priori ma
Per esempio, Kant afferma che la logica un canone dellintel- sia omogeneo e connaturato a essa vale anche per la matematica. Poi-
letto e della ragione20. Essa contiene le leggi assolutamente neces- ch le ipotesi su cui si basa la matematica sono soltanto plausibili e
sarie del pensiero, senza le quali non si d uso alcuno dellintellet- perci non sono infallibili, anche nella matematica possono esserci
to21. In essa la verit un accordo della conoscenza con le leggi errori.
dellintelletto, perch lintelletto agisce qui secondo le proprie leg- Questo contrasta con lopinione diffusa secondo cui nella mate-
gi22. Ora, la questione se possibile lerrore il problema fino a che matica non possono esserci errori. Tale opinione viene sostenuta in
base a due argomenti: lintuizione e la formalizzazione.
17 Frege 1969, p. 286.
18 Ivi, p. 288. 23
Ibid.
19 Frege 1961, p. 3. 24
Ibid.
20 Kant 1900-, III, p. 76 (B 77). 25
Ivi, XXIV, p. 826.
21 Ivi, III, p. 75 (B 76). 26 Ivi, IX, p. 53.
22 Ivi, XXIV, p. 824. 27 Wang 1996, p. 291.

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5.1. Intuizione Nella matematica non possono esserci errori per- re infallibilmente che gli assiomi formali sono coerenti, ma questo
ch in essa tutto pu essere messo davanti agli occhi mediante lin- escluso dal secondo teorema di incompletezza di Gdel. E ancora,
tuizione. si dovrebbe poter mostrare che le dimostrazioni formali non con-
Per esempio, Kant afferma che la matematica ha una ragione in- tengono passi difettosi, ma in generale questo impossibile perch
fallibile. Perci una proposizione, appena essa la ha affermata, in- vi sono dimostrazioni formali cos lunghe che il controllo della loro
fallibile28. Si crede ai matematici perch non possibile che essi correttezza non sarebbe fattibile per ragioni di complessit.
possano sbagliare, dal momento che incapperebbero immediata-
mente in conseguenze false29. Questo dipende dal fatto che nella ma- 6. Dimostrazione ed errore
tematica tutto pu essere messo davanti agli occhi mediante lintui-
zione30. I concetti matematici vengono confermati da s mediante Che nella conoscenza matematica possano esserci errori implica che
lintuizione31. ci si deve premunire contro essi nella matematica come in ogni altro
Ma appellarsi allintuizione non garantisce contro la possibilit campo.
dellerrore perch, come abbiamo visto, tutti i tentativi di giustifica- Di ci vi era una chiara consapevolezza gi nellantichit, tanto
re la certezza della matematica basandola sullintuizione sono falliti, che Euclide sent il bisogno di dedicare alla questione un intero li-
e lintuizione non conferisce infallibilit alla conoscenza in nessun bro, gli Pseudaria.
campo, neppure nella matematica. Tale libro andato perduto, ma Proclo ci informa che in esso,
poich molte cose hanno lapparenza di aderire alla verit e di de-
5.2. Formalizzazione Nella matematica non possono esserci errori rivare da principi scientifici mentre in realt divagano da essi e trag-
perch le dimostrazioni matematiche sono rappresentabili median- gono in inganno gli studenti pi sprovveduti, Euclide espone i me-
te dimostrazioni formali, e la correttezza delle dimostrazioni forma- todi con cui una mente perspicace scopre tali errori; possedendo i
li pu essere controllata, e quindi assicurata, in base alla loro confor- quali noi potremo istruire i principianti in questo studio a scoprire i
mit a regole concretamente esibibili. paralogismi e a non restare ingannati33. Euclide vi enumera ordi-
Per esempio, Hilbert afferma che con la formalizzazione si tra- natamente i vari modi di ragionamento fallace, e per ciascuno di es-
sforma ogni enunciato matematico in una formula che pu essere si fornisce esercizi per il nostro intelletto con una variet di teoremi,
esibita concretamente e derivata rigorosamente, e in questo modo ai opponendo il vero al falso e facendo concordare la confutazione del-
costrutti concettuali matematici e alle inferenze matematiche si d lerrore con la prova34. Dunque, mentre il libro degli Elementi
una forma tale che essi sono inconfutabili e tuttavia forniscono una contiene unesposizione impeccabile e completa della scienza stessa
rappresentazione dellintera scienza32. dei fatti geometrici, il libro degli Pseudaria ha lo scopo di correg-
Ma appellarsi alle dimostrazioni formali non garantisce contro la gere ed esercitare35.
possibilit dellerrore. Per esserne garantiti, si dovrebbe poter esse- Nonostante tutte le precauzioni, per, nella matematica gli erro-
re sicuri che la codificazione delle dimostrazioni informali mediante ri possono sfuggire allocchio pi attento. Essi possono essere cos
dimostrazioni formali sia corretta, mentre, come si gi osservato, sottili che scoprirli pu richiedere anni.
in generale questo impossibile. Inoltre, si dovrebbe poter mostra- Questo viene spesso trascurato o addirittura negato. Si ritie-
ne che nella matematica nessun errore possa rimanere nascosto a
lungo.
28 Kant 1900-, XXIV, p. 896.
29 Ivi, XXIV, p. 733.
30 Ivi, XXIV, p. 744. 33
Proclo 1992, 70.1-9
31 Ivi, XXIV, p. 745. 34 Ivi, 70.11-14.
32 Hilbert 1931a, p. 489. 35 Ivi, 70.15-18.

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5.1. Intuizione Nella matematica non possono esserci errori per- re infallibilmente che gli assiomi formali sono coerenti, ma questo
ch in essa tutto pu essere messo davanti agli occhi mediante lin- escluso dal secondo teorema di incompletezza di Gdel. E ancora,
tuizione. si dovrebbe poter mostrare che le dimostrazioni formali non con-
Per esempio, Kant afferma che la matematica ha una ragione in- tengono passi difettosi, ma in generale questo impossibile perch
fallibile. Perci una proposizione, appena essa la ha affermata, in- vi sono dimostrazioni formali cos lunghe che il controllo della loro
fallibile28. Si crede ai matematici perch non possibile che essi correttezza non sarebbe fattibile per ragioni di complessit.
possano sbagliare, dal momento che incapperebbero immediata-
mente in conseguenze false29. Questo dipende dal fatto che nella ma- 6. Dimostrazione ed errore
tematica tutto pu essere messo davanti agli occhi mediante lintui-
zione30. I concetti matematici vengono confermati da s mediante Che nella conoscenza matematica possano esserci errori implica che
lintuizione31. ci si deve premunire contro essi nella matematica come in ogni altro
Ma appellarsi allintuizione non garantisce contro la possibilit campo.
dellerrore perch, come abbiamo visto, tutti i tentativi di giustifica- Di ci vi era una chiara consapevolezza gi nellantichit, tanto
re la certezza della matematica basandola sullintuizione sono falliti, che Euclide sent il bisogno di dedicare alla questione un intero li-
e lintuizione non conferisce infallibilit alla conoscenza in nessun bro, gli Pseudaria.
campo, neppure nella matematica. Tale libro andato perduto, ma Proclo ci informa che in esso,
poich molte cose hanno lapparenza di aderire alla verit e di de-
5.2. Formalizzazione Nella matematica non possono esserci errori rivare da principi scientifici mentre in realt divagano da essi e trag-
perch le dimostrazioni matematiche sono rappresentabili median- gono in inganno gli studenti pi sprovveduti, Euclide espone i me-
te dimostrazioni formali, e la correttezza delle dimostrazioni forma- todi con cui una mente perspicace scopre tali errori; possedendo i
li pu essere controllata, e quindi assicurata, in base alla loro confor- quali noi potremo istruire i principianti in questo studio a scoprire i
mit a regole concretamente esibibili. paralogismi e a non restare ingannati33. Euclide vi enumera ordi-
Per esempio, Hilbert afferma che con la formalizzazione si tra- natamente i vari modi di ragionamento fallace, e per ciascuno di es-
sforma ogni enunciato matematico in una formula che pu essere si fornisce esercizi per il nostro intelletto con una variet di teoremi,
esibita concretamente e derivata rigorosamente, e in questo modo ai opponendo il vero al falso e facendo concordare la confutazione del-
costrutti concettuali matematici e alle inferenze matematiche si d lerrore con la prova34. Dunque, mentre il libro degli Elementi
una forma tale che essi sono inconfutabili e tuttavia forniscono una contiene unesposizione impeccabile e completa della scienza stessa
rappresentazione dellintera scienza32. dei fatti geometrici, il libro degli Pseudaria ha lo scopo di correg-
Ma appellarsi alle dimostrazioni formali non garantisce contro la gere ed esercitare35.
possibilit dellerrore. Per esserne garantiti, si dovrebbe poter esse- Nonostante tutte le precauzioni, per, nella matematica gli erro-
re sicuri che la codificazione delle dimostrazioni informali mediante ri possono sfuggire allocchio pi attento. Essi possono essere cos
dimostrazioni formali sia corretta, mentre, come si gi osservato, sottili che scoprirli pu richiedere anni.
in generale questo impossibile. Inoltre, si dovrebbe poter mostra- Questo viene spesso trascurato o addirittura negato. Si ritie-
ne che nella matematica nessun errore possa rimanere nascosto a
lungo.
28 Kant 1900-, XXIV, p. 896.
29 Ivi, XXIV, p. 733.
30 Ivi, XXIV, p. 744. 33
Proclo 1992, 70.1-9
31 Ivi, XXIV, p. 745. 34 Ivi, 70.11-14.
32 Hilbert 1931a, p. 489. 35 Ivi, 70.15-18.

302 303
Per esempio, Kant afferma che nella matematica non cos fa- 7. Positivit dellerrore
cile che gli errori rimangano nascosti a lungo, perci in essa nes-
sun errore pu essere celato tanto facilmente36. Che lerrore costituisca per la matematica un problema serio non si-
Ma questo smentito da numerosi casi storici, i quali mostrano gnifica, per, che esso non possa anche avere un valore positivo.
che alcuni errori nelle dimostrazioni matematiche sono rimasti na- Per esempio, Shimura dice che Taniyama era dotato della spe-
scosti a lungo, e talvolta anche molto a lungo. ciale capacit di commettere molti errori, per lo pi nella giusta di-
Per esempio, gli errori nella dimostrazione di Kempe del teore- rezione. Lo invidiavo per questo e cercai invano di imitarlo, ma sco-
ma dei quattro colori furono scoperti undici anni dopo la sua pub- prii che molto difficile commettere buoni errori38.
blicazione. Gli errori nella dimostrazione di Jordan del teorema che Commettere buoni errori difficile perch, quando li si com-
una curva piana chiusa senza alcuna intersezione con se stessa divi- mette, si gi sulla buona via della scoperta. I buoni errori sono fe-
de il piano esattamente in due regioni differenti, furono scoperti condi, possono portare a nuova conoscenza, perch lanalisi delle lo-
venti anni dopo la sua pubblicazione. Gli errori nella dimostrazione ro cause pu dare utili indicazioni per formulare nuove ipotesi, che
di Wiles dellipotesi di Taniyama e Shimura furono scoperti un an- possono produrre nuova conoscenza.
no e mezzo dopo la sua formulazione, nonostante lo spasmodico im- Per esempio, come abbiamo visto, Frege adotta, come assioma
pegno di un nutrito gruppo di matematici in tal senso. principale del sistema logico a cui vorrebbe ridurre laritmetica, la
Un ulteriore problema costituito dalle dimostrazioni fatte con Legge Fondamentale V. Da questultima si pu dedurre che, per
laiuto del computer. ogni concetto F(x), esiste la sua estensione, cio linsieme degli og-
Per esempio, la dimostrazione di Lam, Thiel e Swiercz della non getti x tali che F(x). Dunque gli insiemi sono estensioni di concetti
esistenza di piani proiettivi finiti di ordine dieci richiede lesame di qualsiasi. Questo porta al paradosso di Russell.
1014 casi, e i suoi stessi autori dichiarano che essa potrebbe conte- Analizzando la causa del paradosso, Zermelo la individua nel fat-
nere errori, i quali potrebbero essere di tre tipi: to che gli insiemi di cui si occupa la matematica non sono estensio-
1) errori relativi alla codificazione e immissione dei dati; ni di concetti qualsiasi ma sono sottoinsiemi di insiemi gi dati, quin-
2) errori derivanti da bachi del software, della cui eliminazione di devono essere separati come sottoinsiemi di insiemi gi dati39.
non si pu mai essere sicuri perch i confini inferiori sulla lunghez- Perci Zermelo rimpiazza la Legge Fondamentale V con un assio-
za delle verifiche della correttezza dei programmi sono enormi; ma, lassioma di separazione, che asserisce che, per ogni concetto
3) errori dovuti a malfunzionamenti dellhardware, che possono F(x) e per ogni insieme gi dato y, esiste linsieme degli elementi x di
essere casuali, dovuti anche ai raggi cosmici. y tali che F(x). Dunque Zermelo arriva a formulare una nuova ipo-
Perci Lam afferma che, come i fisici hanno imparato a vivere tesi attraverso lanalisi della causa del paradosso di Russell.
con lincertezza, cos noi dobbiamo imparare a vivere con una di- Non solo lanalisi delle cause dellerrore pu dare utili indicazio-
mostrazione incerta37. ni per formulare nuove ipotesi che possono produrre nuova cono-
Questo mostra che lerrore costituisce per la matematica un pro- scenza, ma pu anche portare a una chiarificazione dei concetti a cui
blema serio, che pu anche essere di lunga e difficile soluzione. si riferiscono le ipotesi.
Per esempio, di nuovo lanalisi della causa del paradosso di Rus-
sell porta Zermelo a chiarire il concetto di insieme. Infatti, che gli in-
siemi siano sottoinsiemi di insiemi gi dati implica che vi una suc-
cessione ben ordinata di livelli separati, dove gli insiemi apparte-

36 Kant 1900-, XXIV, p. 895. 38 Singh 1997, p. 174.


37 Lam 1990, p. 12. 39 Zermelo 1908, p. 264.

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Per esempio, Kant afferma che nella matematica non cos fa- 7. Positivit dellerrore
cile che gli errori rimangano nascosti a lungo, perci in essa nes-
sun errore pu essere celato tanto facilmente36. Che lerrore costituisca per la matematica un problema serio non si-
Ma questo smentito da numerosi casi storici, i quali mostrano gnifica, per, che esso non possa anche avere un valore positivo.
che alcuni errori nelle dimostrazioni matematiche sono rimasti na- Per esempio, Shimura dice che Taniyama era dotato della spe-
scosti a lungo, e talvolta anche molto a lungo. ciale capacit di commettere molti errori, per lo pi nella giusta di-
Per esempio, gli errori nella dimostrazione di Kempe del teore- rezione. Lo invidiavo per questo e cercai invano di imitarlo, ma sco-
ma dei quattro colori furono scoperti undici anni dopo la sua pub- prii che molto difficile commettere buoni errori38.
blicazione. Gli errori nella dimostrazione di Jordan del teorema che Commettere buoni errori difficile perch, quando li si com-
una curva piana chiusa senza alcuna intersezione con se stessa divi- mette, si gi sulla buona via della scoperta. I buoni errori sono fe-
de il piano esattamente in due regioni differenti, furono scoperti condi, possono portare a nuova conoscenza, perch lanalisi delle lo-
venti anni dopo la sua pubblicazione. Gli errori nella dimostrazione ro cause pu dare utili indicazioni per formulare nuove ipotesi, che
di Wiles dellipotesi di Taniyama e Shimura furono scoperti un an- possono produrre nuova conoscenza.
no e mezzo dopo la sua formulazione, nonostante lo spasmodico im- Per esempio, come abbiamo visto, Frege adotta, come assioma
pegno di un nutrito gruppo di matematici in tal senso. principale del sistema logico a cui vorrebbe ridurre laritmetica, la
Un ulteriore problema costituito dalle dimostrazioni fatte con Legge Fondamentale V. Da questultima si pu dedurre che, per
laiuto del computer. ogni concetto F(x), esiste la sua estensione, cio linsieme degli og-
Per esempio, la dimostrazione di Lam, Thiel e Swiercz della non getti x tali che F(x). Dunque gli insiemi sono estensioni di concetti
esistenza di piani proiettivi finiti di ordine dieci richiede lesame di qualsiasi. Questo porta al paradosso di Russell.
1014 casi, e i suoi stessi autori dichiarano che essa potrebbe conte- Analizzando la causa del paradosso, Zermelo la individua nel fat-
nere errori, i quali potrebbero essere di tre tipi: to che gli insiemi di cui si occupa la matematica non sono estensio-
1) errori relativi alla codificazione e immissione dei dati; ni di concetti qualsiasi ma sono sottoinsiemi di insiemi gi dati, quin-
2) errori derivanti da bachi del software, della cui eliminazione di devono essere separati come sottoinsiemi di insiemi gi dati39.
non si pu mai essere sicuri perch i confini inferiori sulla lunghez- Perci Zermelo rimpiazza la Legge Fondamentale V con un assio-
za delle verifiche della correttezza dei programmi sono enormi; ma, lassioma di separazione, che asserisce che, per ogni concetto
3) errori dovuti a malfunzionamenti dellhardware, che possono F(x) e per ogni insieme gi dato y, esiste linsieme degli elementi x di
essere casuali, dovuti anche ai raggi cosmici. y tali che F(x). Dunque Zermelo arriva a formulare una nuova ipo-
Perci Lam afferma che, come i fisici hanno imparato a vivere tesi attraverso lanalisi della causa del paradosso di Russell.
con lincertezza, cos noi dobbiamo imparare a vivere con una di- Non solo lanalisi delle cause dellerrore pu dare utili indicazio-
mostrazione incerta37. ni per formulare nuove ipotesi che possono produrre nuova cono-
Questo mostra che lerrore costituisce per la matematica un pro- scenza, ma pu anche portare a una chiarificazione dei concetti a cui
blema serio, che pu anche essere di lunga e difficile soluzione. si riferiscono le ipotesi.
Per esempio, di nuovo lanalisi della causa del paradosso di Rus-
sell porta Zermelo a chiarire il concetto di insieme. Infatti, che gli in-
siemi siano sottoinsiemi di insiemi gi dati implica che vi una suc-
cessione ben ordinata di livelli separati, dove gli insiemi apparte-

36 Kant 1900-, XXIV, p. 895. 38 Singh 1997, p. 174.


37 Lam 1990, p. 12. 39 Zermelo 1908, p. 264.

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nenti a un livello sono sempre radicati nei precedenti, cosicch i lo- re dai nostri errori43. Dunque, il passo avanti consiste nella confu-
ro elementi sono contenuti in quelli, ed essi a loro volta servono co- tazione stessa.
me materiale per i successivi40. Dunque, mentre in base alla conce- Secondo Popper, per formulare nuove ipotesi non basta lanalisi
zione di Frege secondo cui gli insiemi sono estensioni di concetti delle cause dellerrore, si richiede che noi abbiamo la capacit crea-
qualsiasi F(x), gli oggetti delluniverso vengono distinti in due cate- tiva di produrre nuove congetture, e ancora nuove congetture44.
gorie, quelli tali che F(x) e quelli tali che non F(x), in base alla con- Ma produrre nuove congetture non un processo razionale, richie-
cezione di Zermelo secondo cui gli insiemi sono sottoinsiemi di in- de originalit, e loriginalit un dono degli dei45. Dunque, se-
siemi gi dati, gli oggetti delluniverso vengono distinti in una suc- condo Popper, lavanzamento delle conoscenze avviene, in ultima
cessione ben ordinata di livelli separati. analisi, per dono degli dei.
Solo se si ammette che il processo mediante il quale si formulano
8. Errore e razionalit della formulazione delle ipotesi le ipotesi un processo razionale si pu affermare che lerrore pu
portare a nuova conoscenza. Solo cos giustificato dire che lanali-
Naturalmente, che lanalisi delle cause dellerrore possa dare utili in- si delle cause dellerrore pu dare utili indicazioni per formulare
dicazioni per formulare nuove ipotesi, presuppone che il processo nuove ipotesi, e che perci lerrore pu essere fecondo.
mediante il quale si formulano le ipotesi sia un processo razionale.
Questo si oppone allaffermazione di Popper che non esiste al- 43
Ibid.
cun mezzo razionale per formulare le ipotesi e che queste sono il ri- 44
Popper 1972, p. 260.
sultato di unintuizione quasi poetica41. Per questo motivo, dal 45
Popper 1974b, p. 48.
punto di vista di Popper, lanalisi delle cause dellerrore non pu da-
re indicazioni per formulare nuove ipotesi.
Si potrebbe obiettare che attribuire questa posizione a Popper
non corretto perch egli afferma anche che noi possiamo impara-
re dai nostri errori, perci la critica delle nostre ipotesi ha unim-
portanza decisiva: mettendo in luce i nostri errori essa ci fa capire le
difficolt del problema che stiamo cercando di risolvere. in que-
sto modo che acquistiamo una migliore conoscenza del problema e
diventiamo capaci di proporre soluzioni pi mature42.
Ma con questo Popper non intende dire che lanalisi delle cause
dellerrore pu fornire utili indicazioni per formulare nuove ipotesi,
bens solo che la confutazione di unipotesi, portando alla sua elimi-
nazione, costituisce un progresso in s. Egli, infatti, afferma che la
confutazione stessa di unipotesi, cio, di una seria soluzione prov-
visoria del nostro problema, sempre un passo avanti che ci porta
pi vicini alla verit. Ed in questo modo che noi possiamo impara-

40 Zermelo 1930, pp. 29-30.


41 Popper 1974a, p. 192.
42 Ivi, p. VII.

306
nenti a un livello sono sempre radicati nei precedenti, cosicch i lo- re dai nostri errori43. Dunque, il passo avanti consiste nella confu-
ro elementi sono contenuti in quelli, ed essi a loro volta servono co- tazione stessa.
me materiale per i successivi40. Dunque, mentre in base alla conce- Secondo Popper, per formulare nuove ipotesi non basta lanalisi
zione di Frege secondo cui gli insiemi sono estensioni di concetti delle cause dellerrore, si richiede che noi abbiamo la capacit crea-
qualsiasi F(x), gli oggetti delluniverso vengono distinti in due cate- tiva di produrre nuove congetture, e ancora nuove congetture44.
gorie, quelli tali che F(x) e quelli tali che non F(x), in base alla con- Ma produrre nuove congetture non un processo razionale, richie-
cezione di Zermelo secondo cui gli insiemi sono sottoinsiemi di in- de originalit, e loriginalit un dono degli dei45. Dunque, se-
siemi gi dati, gli oggetti delluniverso vengono distinti in una suc- condo Popper, lavanzamento delle conoscenze avviene, in ultima
cessione ben ordinata di livelli separati. analisi, per dono degli dei.
Solo se si ammette che il processo mediante il quale si formulano
8. Errore e razionalit della formulazione delle ipotesi le ipotesi un processo razionale si pu affermare che lerrore pu
portare a nuova conoscenza. Solo cos giustificato dire che lanali-
Naturalmente, che lanalisi delle cause dellerrore possa dare utili in- si delle cause dellerrore pu dare utili indicazioni per formulare
dicazioni per formulare nuove ipotesi, presuppone che il processo nuove ipotesi, e che perci lerrore pu essere fecondo.
mediante il quale si formulano le ipotesi sia un processo razionale.
Questo si oppone allaffermazione di Popper che non esiste al- 43
Ibid.
cun mezzo razionale per formulare le ipotesi e che queste sono il ri- 44
Popper 1972, p. 260.
sultato di unintuizione quasi poetica41. Per questo motivo, dal 45
Popper 1974b, p. 48.
punto di vista di Popper, lanalisi delle cause dellerrore non pu da-
re indicazioni per formulare nuove ipotesi.
Si potrebbe obiettare che attribuire questa posizione a Popper
non corretto perch egli afferma anche che noi possiamo impara-
re dai nostri errori, perci la critica delle nostre ipotesi ha unim-
portanza decisiva: mettendo in luce i nostri errori essa ci fa capire le
difficolt del problema che stiamo cercando di risolvere. in que-
sto modo che acquistiamo una migliore conoscenza del problema e
diventiamo capaci di proporre soluzioni pi mature42.
Ma con questo Popper non intende dire che lanalisi delle cause
dellerrore pu fornire utili indicazioni per formulare nuove ipotesi,
bens solo che la confutazione di unipotesi, portando alla sua elimi-
nazione, costituisce un progresso in s. Egli, infatti, afferma che la
confutazione stessa di unipotesi, cio, di una seria soluzione prov-
visoria del nostro problema, sempre un passo avanti che ci porta
pi vicini alla verit. Ed in questo modo che noi possiamo impara-

40 Zermelo 1930, pp. 29-30.


41 Popper 1974a, p. 192.
42 Ivi, p. VII.

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