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LE FRONTIERE

Venerdì
15 Dicembre 2017 DELLA VITA PRIMO PIANO 7

«Sulle Dat faremo obiezione di coscienza»


Angelelli (Cei): nel conflitto tra la legge e il Vangelo scegliamo il Vangelo
PAOLO VIANA Quelle richieste erano il minimo per lettronica l’ultima Tac di un pa- ti, tornando a ricostruire quella al-
avviare un confronto che non c’è L’intervista ziente o una radiografia. Sarà diffi- leanza relazionale terapeutica, si
biezione di coscienza. La ri- stato e l’accelerazione del voto ha cile conoscere le reali Disposizioni può trovare il punto di equilibrio per

O sposta della Chiesa alla leg-


ge sulle Dat non potrebbe
essere più chiara. La spiega in que-
tolto il tempo al dialogo e alla ri-
flessione. Non possiamo porre in es-
sere comportamenti che vanno in
Il direttore dell’Ufficio
nazionale di pastorale della
del paziente e verificare la loro au-
tenticità. Nasceranno molti conflit-
ti che si tramuteranno in conten-
la cura e il benessere integrale del-
la persona.
In un Paese di vecchi e di malati
st’intervista don Massimo Angelel- senso contrario alla difesa della vi- salute: valutazione non positiva ziosi legali. cronici, quale sarà l’impatto di u-
li, direttore dell’Ufficio per la pasto- ta. Opporremo una semplice obie- La relazione di cura ne esce inde- na norma come questa?
rale della salute della Conferenza e- zione di coscienza, un diritto costi-
Nasceranno contenziosi, bolita? Ci sono persone che hanno smarri-
piscopale italiana. tuzionale. Se ci sarà un conflitto tra si lascia morire chi soffre Sicuramente ne esce sbilanciata, to il senso della vita e forse pensa-
Il biotestamento è legge: oggi gli i- la legge dello Stato e la legge del Van- quindi indebolita. Spostare tutto il no che morire sia una scelta logica.
taliani sono davvero più liberi? gelo, sceglieremo la seconda. Una norma sul fine vita poteva peso della responsabilità delle scel- Ma ce ne sono tante altre che vor-
Questa decisione viene presentata In pratica, cosa significa obiezione Don Massimo Angelelli essere utile, ma non questa te sul paziente, alle quali il medico rebbero vivere, ma si sentono di pe-
come una grande conquista di li- di coscienza per i medici e per gli si deve attenere, significa delegitti- so, anche economico, per le loro fa-
bertà. Credo che la libertà debba es- ospedali religiosi? mare il ruolo del medico. Se da una miglie. Vedere nei volti dei loro cari
sere orientata alla costruzione del Nel momento in cui un paziente ve- verranno eseguite. Verranno spie- Sono sette anni che vivo in un gran- parte il "modello paternalistico" la fatica della cura potrebbe sco-
bene della persona e del bene co- nisse ricoverato in un ospedale cat- gate le motivazioni e potrà sceglie- de policlinico romano e conosco il non era più sostenibile, ora si estre- raggiare la voglia di vivere. Le fami-
mune. Non trovo questi tratti nella tolico e presentasse delle Dat volte re una struttura diversa. vissuto quotidiano di reparti e ope- mizza dal lato opposto. Solo nel re- glie, ora cosiddette caregivers, sen-
legge approvata. Anzi, trovo che da- a porre termine alla propria vita o le- Perché considerate la legge diffi- ratori sanitari. Al momento non sia- cupero di fiducia reciproco tra me- za sostegno da parte dello Stato, ri-
re da mangiare e da bere a una per- sive dell’integrità della persona non cilmente applicabile? mo in grado di recuperare per via e- dico, paziente, familiari e assisten- schiano di soccombere. Manca u-
sona è stata definita "terapia", per- na rete di servizi sul ter-
ché viene somministrata con un ritorio che aiuti le fami-
presidio clinico. Credevo che man-
giare e bere fosse un diritto natura- Le associazioni. «Mettiamoci accanto ai più fragili» glie a curare al meglio i
loro cari. Papa France-
le della persona, a meno che non vi sco ha indicato queste
siano controindicazioni cliniche. Medici cattolici manifestano «preoccupa- stenere forme di relazioni più solidali, la priorità famiglie per la loro
Così come garantire la libertà di o-
biezione di coscienza fosse un di-
ritto costituzionale garantito. Qui si
I zione e in alcuni punti anche contrarietà» in
una nota a firma Filippo Maria Boscia e Giu-
seppe Battimelli, presidente e vice. «Paventia-
Le espressioni del laicato
cattolico a una voce contro una
sia divenuta quella di aiutare le tendenze suici-
darie degli individui». Secondo il Centro studi Li-
vatino«per uscire dal totalitarismo, subdolo ma
«straordinaria testimo-
nianza d’amore».
Questa legge può apri-
inseriscono delle eccezioni. mo – proseguono – che il principio dell’indi- legge che giudicano sbagliata reale, che manipola la vita, la seleziona geneti- re la strada all’eutana-
Quindi il giudizio su questo testo sponibilità della vita da assoluto possa essere o- camente e ne dispone con arbitrio la fine, non sia in Italia?
di legge è negativo? ra in qualche modo relativo, prevalendo un’au- sarà sufficiente il sostegno ai medici che rifiute- Di fatto è già successo.
La valutazione non è positiva, e co- todeterminazione del paziente svincolata da un ranno il ruolo di boia, né sarà sufficiente l’even- L’eutanasia si può appli-
me cattolici non possiamo ricono- proficuo rapporto di cura con il medico». Per il abbandono terapeutico provocate dalla lettura tuale modifica delle norme più devastanti, co- care in tanti modi diver-
scerci con questo testo. Sarebbe sta- Forum delle associazioni familiari «si è fatta la autodeterministica di questa legge». La Presi- me quella che impone l’eutanasia pure agli o- si. Quella attiva prevede
to opportuno riflettere con serenità scelta più semplice, confondendo cura del ma- denza nazionale dell’Azione cattolica italiana spedali di ispirazione religiosa». E se il presidente che si facciano azioni
su alcune correzioni e migliora- lato con accanimento terapeutico e introdu- critica «un testo che introduce un’accezione e- Agesc Roberto Gontero parla di «viva preoccu- concrete per porre fine
menti possibili. Si potevano ascol- cendo di fatto l’eutanasia omissiva. Ben più u- stensiva del concetto di terapia e non concorre, pazione per il destino dei bambini malati, affi- alla vita di una persona.
tare molti medici che hanno e- tile ed efficace sarebbe stato offrire alle famiglie invece, a rafforzare la centralità della relazione dato a una legge che impedisce l’obiezione di Ma se il paziente rifiuta
spresso parere contrario. Una legge un aiuto nell’assistenza ai malati terminali». Al- tra medico, paziente e altri soggetti coinvolti, ri- coscienza dei medici e penalizza malato e fami- la terapia, rifiuta ali-
sul fine vita poteva essere utile, ma berto Gambino, presidente nazionale di Scien- schiando di rendere le cose più complesse, in- liari», Massimo Gandolfini, leader del Family mentazione e idratazio-
non questa. Correttamente è stata za & Vita, sottolinea come l’esito del voto ri- vece che più chiare». Il Movimento per la vitatra- day, parla di «un altro strappo ai valori antro- ne (con questa legge
definita un’occasione persa. Il pro- sponda a un «intento elettoralistico» che però si mite il presidente Gian Luigi Gigli parla di «in- pologici che si fondano sul bene prezioso ed in- può farlo), la sua pato-
blema è che condizionerà la vita e il traduce «in una vera e propria eclissi della ra- dividualismo che esalta l’autodeterminazione, sostituibile della vita». Infine Giovanni Ramon- logia progredirà; dovremo sollevar-
fine vita di molte persone. gione, con sicure ricadute sociali». Gambino ag- annulla la dimensione relazionale e rifiuta il li- da, presidente della Comunità papa Giovanni lo dal dolore con la palliazione fino
Il cardinale Bassetti aveva chiesto giunge che «ora più che mai è necessario che mite, della fragilità, della malattia, dell’apparente XXIII, nota «fretta ed errori» in una «legge sba- a quando non diverrà sedazione.
un ripensamento su nutrizione e tutte le realtà che da sempre si assumono la cu- inutilità. È tragico che in un Paese sempre più gliata. Non esiste un diritto alla morte ma solo L’avremo semplicemente lasciato
obiezione di coscienza, che non c’è ra delle persone più fragili e indifese si impe- vecchio e con sempre meno nascite, invece di un diritto alla vita». (M.Ia.) morire, con stile ma senza umanità.
stato. Ora cosa farà la Chiesa? gnino congiuntamente per scongiurare derive di mettere in atto valide politiche familiari e di so- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paglia: le cure palliative


Vaticano. LA LETTERA
«Il nostro amico Down, in coma
risposta alle derive eutanasiche ma adesso vivo più di prima»
FABRIZIO MASTROFINI re». «Ciò ammette l’astensione dalle tera- liative, Paglia ha ribadito che al centro del- Gentile direttore,
pie, quando queste non siano più ade- la questione «c’è il malato concreto che sono la presidente dell’Oami, un’associazione Onlus che
necessario «prendersi cura del- guate da un punto di vista dell’indicazio- non va lasciato solo» e ha bisogno «di re- gestisce Case famiglia per anziani e disabili. In questo

È l’altro», soprattutto quando è ma-


lato, ed è «indispensabile» svilup-
pare una cultura delle cure palliative cioè
ne medica». Un fatto che «però non deve
essere confuso con forme di eutanasia o-
missiva. Non ogni astensione di cure è di
lazioni umane, di accompagnamento, di
significato della vita, di senso della soffe-
renza e della stessa morte che si avvicina».
momento in cui la politica affronta il tema del fine vita
e i giornali e i telegiornali vi danno eco, vorrei raccon-
tare, come punto di riflessione per tutti, quello che è
«un vero prendersi cura degli altri». L’ha per sé eticamente appropriata, neanche Le cure palliative come una "rete" di as- accaduto a uno dei ragazzi ospiti di una nostra Casa
ribadito ieri con forza monsignor Vin- per il fatto che ci si trovi di fronte a un pa- sistenza e vicinanza sono state al centro famiglia di Firenze.
cenzo Paglia, presidente della Pontificia ziente con infermità avanzata e persino di diversi interventi: Nicola Zingaretti, pre- R., 60 anni, ha un qualcosa in più rispetto a noi: un cro-
Accademia per la Vita, nel giorno in cui è terminale. Soprattutto, anche qualora le sidente della Regione Lazio, ha annun- mosoma. Questo lo definisce come Down, ad alcuni
stata approvata la norma sul testamento terapie attive si rivelassero oramai ineffi- ciato che il bilancio della Sanità «per la può bastare, ma R. è molto di più.
biologico. «Ben altra cultura» di fronte al- caci o sproporzionate, si dovrà comun- prima volta sarà in attivo, cominciamo a R. è un uomo allegro, attivo, con una sorella e diversi
le derive eutanasiche, ha ha aggiunto, «è que sempre continuare a prendersi cura ricostruire le reti di cura e anche le reti amici, ha una sua vita in Casa famiglia e anche fuori si
quella che spinge a continuare ad aiuta- del malato, attraverso l’adeguata pallia- delle cure palliative». Philip Larkin, presi- fa voler bene per la sua tenerezza e la sua allegria.
re il malato nel momento in cui la morte zione dei sintomi e l’attenzione alla sua dente dell’Associazione europea delle Cu- Lunedì 11 dicembre, mentre faceva merenda al cen-
si approssima. Insomma, una cosa è aiu- persona e a i suoi bisogni attraverso la cu- re palliative, ha sottolineato le «straordi- tro diurno, che regolarmente frequenta, un boccone
tare a morire, e altra cosa farlo morire. La ra della nutrizione, dell’idratazione e del- narie» risorse possibili quando si mette al gli è andato di traverso facendolo soffocare, gli ope-
vera dignità è quella che prova la perso- l’igiene. Il malato deve restare vivo fino centro il malato fin dalla diagnosi e dalla ratori sono stati bravissimi nel fare le manovre neces-
na fragile, malata, quando viene curata alla morte, e non morire socialmente pri- prognosi, in un’Europa «in cui le persone sarie, ma lui è diventato comunque cianotico e ha per-
con delicatezza, tatto, e accompagnata ma che biologicamente». anziane aumentano ed occorre aiutarle a so conoscenza.
con affetto e generosa attenzione». Parlando a Roma, nel convegno per i 30 non soffrire e a dare un significato alle fa- Trasportato d’urgenza all’ospedale di Ponte a Nicche-
Dal punto di vista medico è fondamentale anni dell’Associazione Antea, una delle si finali della vita». ri, la diagnosi comunicata dai medici è stata infausta:
il criterio della «proporzionalità delle cu- prime a centrare l’attività sulle cure pal- © RIPRODUZIONE RISERVATA coma irreversibile. Di fronte a questo verdetto anche la
sua tutrice ha firmato tutti i fogli necessari a evitare qua-
Cosa non va lunque forma di accanimento terapeutico, e così R. è
rimasto semplicemente attaccato a un respiratore.
NESSUN DIVIETO DI EUTANASIA LE «DISPOSIZIONI» CHE OBBLIGANO Coma irreversibile dovrebbe esser una condizione da
La legge non parla mai di eutanasia o di suicidio Malgrado ripetuti tentativi alla Camera e al Senato cui non si può tornare indietro a meno che non succe-
assistito, e dunque è abusiva ogni di introdurre il diritto all’obiezione di coscienza per dano due cose: la prima, un miracolo, a cui non ab-
interpretazione in questo senso. Ma se non i medici di fronte a richieste di atti od omissioni biamo difficoltà a credere perché profondamente con-
consente né l’una né l’altra pratica, perché non le contrari alle loro convinzioni (un «diritto vinti che Dio può fare anche questo; la seconda, un er-
vieta esplicitamente? La richiesta di modificare in costituzionalmente fondato», come ha rore di valutazione, dal quale però possono scaturire
questo senso la legge è stata respinta sia alla riconosciuto persino il Comitato nazionale per la anche scelte da parte di chi, fidandosi della diagnosi
Camera sia al Senato, eppure l’assenza di limiti bioetica), nella legge resta solo un riconoscimento medica, deve prendere decisioni sulla vita di un altro.
OSPEDALI AL BIVIO NUTRIZIONE: TERAPIA? (come la malattia terminale per sospendere la che «a fronte di tali richieste, il medico non ha Il 12 dicembre più o meno all’ora di pranzo R. si è sve-
Un punto rimasto irrisolto – I medici – e le famiglie anche nutrizione) e di condizioni (come l’elaborazione obblighi professionali», di forza e tenore ben gliato, ha riconosciuto la responsabile della struttura,
assai serio e ben noto ai più di loro – sanno che non delle Dat insieme a un medico) lascia campo diversi. È il frutto della scelta di parlare già nel ha pianto.
sostenitori della legge – è c’è unanimità su un punto che libero a letture problematiche nella pratica e a titolo della legge di «disposizioni» e non Oggi (ieri, ndr), 14 dicembre, R. si muove, parla, vuole
quello dell’obbligo per tutte le invece la legge dà per ricorsi in giudizio per allargare l’ambito e il modo «dichiarazioni anticipate di trattamento», con il andare via dall’ospedale. Gli esami fatti
strutture sanitarie sia assodato: che nutrizione e di applicazione delle norme. È vero che casi medico «tenuto a rispettare la volontà espressa successivamente al risveglio dicono che non ci sono
pubbliche che private (e idratazione artificiali siano come dj Fabo (morto per suicidio assistito) non dal paziente», esentato per questo da danni conseguenti all’asfissia.
dunque incluse quelle sempre «terapia», e che rientrano nella legge, ma la richiesta di conseguenze civili o penali. Dunque si riconosce Naturalmente siamo tutti felici di questo esito, ma
d’ispirazione cristiana) di rientrando in questa categoria sospendere la nutrizione e provocare la morte che potrebbe essere obbligato a mettere in atto resta in noi il dubbio: è stato davvero un miracolo, o la
eseguire il dettato della legge. possano essere sospese in del paziente ora non può più essere respinta. comportamenti oggi perseguiti anche penalmente. superficialità di una diagnosi rassegnata di fronte a un
Non è difficile immaginare che ogni momento su richiesta del Down di 60 anni?
cliniche e ospedali cattolici paziente. Malgrado questa Non sappiamo come siano andate le cose, ma questo
non ne vorranno sapere di incertezza, che avrebbe UN REGISTRO UNICO PER RICOSTRUIRE LE VOLONTÀ dubbio lo vorremmo insinuare anche ai politici, a chi
fare o lasciar morire i pazienti suggerito l’applicazione del È il punto sul quale anche i sostenitori del provvedimento hanno riconosciuto che la legge ha un difetto, dibatte sul tema del fine vita, perché quello che in
affidati alle loro cure, e che principio di precauzione, ora senza però apportarvi correzioni. Non è stato previsto un registro nazionale delle volontà di fine vita, o questa storia ci spaventa un po’ è il rischio che le
dunque si troveranno nella diviene legale la morte per almeno una struttura su base territoriale che garantisca – nel rispetto della privacy, in altri àmbiti assicurata situazioni di fronte alle quali è più facile dire "tanto
situazione di dover venire fame e per sete di un malato da regole minuziose – la ricostruzione di ciò che un cittadino ha lasciato scritto. La legge, inoltre, "sana" lui..." (pensiamo al disabile, all’anziano) vengano
meno a una norma troppo non terminale, un disabile o tutti i biotestamenti sinora raccolti dai più diversi soggetti (medici, notai, comuni...) sui moduli più disparati. affrontate con un po’ meno coscienza e che quindi
rigida a fronte di una libertà un paziente in stato di In discussione è ora la certezza della volontà, dunque il centro stesso della legge. Che non doveva possa diventare accanimento ciò che invece non lo è.
fondamentale. Perché non si è incoscienza anche introdurre voci di spesa, e dunque non prevede un registro (che costa). Ma un emendamento alla Manovra Anna Maria Maggi
provveduto a una modifica? temporanea. varato pochi giorni fa alla Camera ha stanziato una piccola cifra: per un registro che non esiste. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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