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La poesia fu composta nel 1829 durante l'ultimo periodo trascorso dal poeta a
Recanati
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Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
E' come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
Parafrasi
Prima strofa
La fanciulla sta andando verso casa: ha in mano un fascio d'erba e un mazzolino di
rose e di viole, con cui adornerà il petto e i capelli il giorno di festa.
Una signora anziana sulla scala, mentre sta filando rivolta verso ovest (dove tramonta
il sole), racconta alle vicine di quando era giovane ed era solita ballare in mezzo ai
(intra di) ragazzi (i compagni dell'età più bella).
Il cielo sta cominciando ad oscurarsi e a perdere i colori del tramonto.
“Sereno” sta per “cielo” (metonimia: sostituzione di un termine con un altro, che ha
col primo un rapporto di causa-effetto o di vicinanza).
La luna illumina e fa ombra alle case e ai colli.
Il cuore è felice sentendo il suono della campana che annuncia il giorno di festa.
Nella piazzetta i bambini giocano facendo un rumore gioioso.
Intanto il contadino fischiettando torna a casa, dove lo aspetta una povera cena, e
pensa al riposo della domenica.
Seconda strofa
Quando intorno tutto è buio e silenzioso, nel silenzio si sentono il martello e la sega
del falegname che cerca di finire il suo lavoro entro l'alba per godersi la domenica.
Terza strofa
Il sabato (questo) è il giorno più bello della settimana, pieno di speranze e di gioia.
La domenica (diman) si comincia a pensare alla fatica della settimana (tristezza e
noia).
Quarta strofa
Fanciullo spensierato, questa tua età fiorita (la giovinezza) è come un giorno pieno di
allegria che precede la maturità (la festa di tua vita). Io non voglio deluderti, non
avere fretta che arrivi la maturità, non ti voglio dire altro.
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Il sabato è metafora della fanciullezza, la domenica è metafora della tristezza e della
noia della maturità.
Commento
Nella seconda strofa (dal verso 31 al verso 37) ritorna in primo piano la presenza
umana.
Con “anzi il chiarir dell'alba” (ultimo verso della seconda strofa) si chiude il cerchio
temporale (da “in sul calar del sole” del verso 2 a “anzi il chiarir dell'alba” del v. 37).
Nella terza strofa entra in scena il poeta affermando che la speranza del sabato sarà
delusa e che il giorno di festa tanto desiderato porterà tristezza, noia e il pensiero che
presto si dovrà fare ritorno alla quotidianità della settimana.
Nelle ultime due strofe troviamo numerose espressioni che indicano la felicità e
l'allegria della giovinezza, in forte contrasto con la realtà dell'età adulta.
La poesia si può dividere in due parti: le prime due strofe contengono la descrizione
del borgo, la terza e la quarta strofa racchiudono la riflessione del poeta.
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