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IL TIRANNOSAURO E IL TIRANNOSAURO REX

Il Tirannosauro è stato uno dei carnivori terrestri più grossi mai


vissuti, e probabilmente il più grosso del tardo Cretaceo. Forma
più evoluta e specializzata rispetto ai grandi carnivori del
Giurassico, si ritiene che il tirannosauro si sia evoluto da
saurischi carnivori molto più piccoli (i Celurosauri, tra i quali figura
il minuscolo Compsognathus). Il tirannosauro aveva zampe
anteriori molto piccole, la cui funzione è ancora discussa. Sono
state avanzate le ipotesi che potessero avere una qualche funzione
nel far riassumere una posizione eretta all'animale (tirannosauro),
in caso cadesse o si sdraiasse. Un'altra ipotesi è che potessero
servire per trattenere il corpo della preda durante il pasto,
rendendo più agevole strappare grossi pezzi di carne. Le zampe
posteriori dei tirannosauri erano grandi e possenti, e consentivano
all'animale di mantenere una postura eretta, bilanciandosi con la
coda. Il tirannosauro aveva una disposizione degli occhi frontale,
come per tutti i carnivori che si rispettino, per permettere una
visione binoculare che facilita la predazione. Questi dinosauri
avevano una coda pesante, per controbilanciare il peso della testa.
La bocca del tirannosauro era dotata di circa 50 denti, lunghi fino
a 15 centimetri, con una radice quasi altrettanto estesa e il bordo
finemente segettato. Il peso dell'animale in vita è stimato in circa 6
tonnellate. Si presume che i tirannosuri femmine fossero più
grandi dei tirannosauri maschi. Recentemente è stata avanzata
l'ipotesi, piuttosto verosimile, che potesse essere in qualche misura
dotato di penne e piume, particolarmente negli stadi infantili.

È in discussione se specie più piccole come Maleevosauro,


Stygivenator e Nanotiranno siano da considerarsi autonome o
esemplari immaturi di Tyrannosaurus (tirannosauro).

Per molti anni il tirannosauro rimase conosciuto solo per poche


ossa, finché, negli anno '60 furono ritrovati scheletri parziali. Nel
1988 fu scoperto uno scheletro quasi intero (Montana), ed un altro
nel 1990 (South Dakota). L'unica cosa non ancora chiara, riguarda
la lunghezza della coda (nessuno dei reperti ritrovati chiarisce la
dimensione del tirannosauro).

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Habitat dei tirannosauri e tirannosauri rex

Ritrovamenti di fossili sono stati fatti in Asia (Mongolia) e


nell'America settentrionale (Saskatchewan, Texas, Wyoming,
Alberta, Montana).

Cibo ed alimentazione dei tirannosauri

Le opinioni degli scienziati non sono condordi, sicuramente il


tirannosauro era carnivoro, ma alcuni ritengono che, a causa della
sua struttura, il tirannosauro non potesse cacciare e che quindi si
nutrisse di animali morti. Altri ritengono invece che il tirannosauro
fosse un temibile predatore. Le obiezioni principali all'ipotesi del
cercatore di carogne vertono sull'estensione dell'area cerebrale
dedicata all'olfatto: essa era molto estesa, consentendo all'animale
di percepire da grande distanza anche un odore molto meno
penetrante di quello di un cadavere. Va anche rilevato che la
struttura generale del tirannosauro era leggera e robusta,
adatta ad assorbire (particolarmente all'altezza della giunzione tra
nuca e collo) i forti impatti della caccia. A questo va aggiunto un
quoziente di cerebralizzazione (rapporto tra massa cerebrale e
massa corporea) relativamente elevato, il che suggerirebbe di
trovarsi in presenza di un animale in grado di imparare e elaborare
strategie di caccia. Entrambe le ipotesi potrebbero essere vere,
ovvero il tirannosauro si nutriva in entrambi i modi. Questo
sistema di nutrizione è diffuso in quasi tutti i grandi carnivori
all'apice della catena alimentare (leoni, squali, coccodrilli, ecc...).

Spostamenti e velocità del tirannosauro

Essendo un carnivoro, il tirannosauro, è probabile che seguisse le


prede dei loro spostamenti, alcuni studiosi hanno calcolato potesse
raggiungere una velocità di 32 chilometri orari, (non tutti gli esperti
sono però concordi). In generale, si può ritenere dall'esame delle
ossa che fosse capace di scatti a velocità superiore ai 40 km/h, e di
mantenere un'andatura di circa 20 km/h per un tempo prolungato.

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Tyrannosaurus è forse il dinosauro più conosciuto. Fu certamente
uno dei carnivori di maggiori dimensioni, e probabilmente il più
terrificante che sia mai vissuto. Era lungo fino a 14 metri e alto 6
metri; un uomo avrebbe raggiunto con fatica il suo collo. Nel XIX
secolo furono trovati vari strani denti, ma il primo scheletro in
buone condizioni fu trovato solo nel 1902. Comprendeva parti del
cranio e della mascella e strane ossa della colonna vertebrale,
spalla, anca e gambe. Nel 1908 venne trovato uno scheletro più
completo che fornì ai paleontologi notizie più dettagliate.
Le dimensioni del T-Rex

L'intero animale era lungo complessivamente dai 12 ai 15 metri e


alto 6 metri, con un peso di circa 7 tonnellate ma che negli
esemplari più grandi poteva raggiungere anche le 10 tonnellate; tra
l'altro la sua sola coda pesava 1 tonnellata, fondamentale per
bilanciare gli oltre 5 quintali di testa e mascelle. Ad ogni modo la
massa corporea di ciascun esemplare variava da individuo a
individuo, per via di fattori sia soggettivi che ambientali, ma
comunque queste erano le misure base. Il suo scheletro era robusto
e adatto ad assorbire gli impatti della caccia e degli scontri, oltre ad
essere alleggerito da delle finestre, il cranio, composto da 64 ossa,
era lungo 1,50 metri, le sue mascelle potevano aprirsi fino a 1,50
metri e adatte a sopportare qualsiasi pressione e il suo collo,
grande come il bacino di un uomo adulto, possedeva muscoli spessi
più di mezzo metro e forti quasi come le gambe grazie ai quali
poteva sollevare prede pesanti fino a 5 tonnellate, rendendolo in
grado di sollevare anche animali enormi come gli Adrosauri e di
portare le prede nel suo territorio.

Le armi

Questo dinosauro possedeva un vasto armamentario che lo ha reso


il massimo esempio di predatore terrestre nella storia. Le
zampe posteriori erano lunghe e possenti, dotate di tre artigli
affilati, che potevano essere usati per ferire la vittima alla schiena o
al ventre. La loro struttura era spugnosa rendendoli quindi leggeri e
veloci e il femore era lungo quasi lungo la tibia. Ma il suo mistero
più grande erano le zampe anteriori: lunghe circa 1 metro, esse

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avevano solo due dita munite di artigli ed erano piccole se
confrontate con la mole generale dell'animale, però non erano
minuscole e atrofizzate come quelle del Carnotaurus.

Inizialmente si era ipotizzato che potessero portare la carne alla


bocca, ma potevano compiere solo movimenti di 40/45°,
insufficienti allo scopo. Ma da recenti studi biomeccanici, si è
calcolato che potessero sollevare ben 230 kg, riuscendo a
sostenere notevoli stress meccanici. Quindi è possibile che
potessero aiutare l'animale a risollevarsi dopo essere caduto o
essersi addormentato, infatti considerando che l'animale pesava
intorno alle 7 tonnellate, 230 kg sarebbero stati una piccola spinta
sufficiente a far rialzare il dinosauro. Tali braccia potevano anche
essere state molto utili nell'accoppiamento: grazie ad esse infatti il
maschio poteva tenere meglio ferma la femmina durante
l'accoppiamento. La sua bocca possedeva 60 denti la cui lunghezza
varia dai 15 ai 30 (o forse 40) centimetri di lunghezza, includendo
la radice. Erano denti seghettati e lunghi quanto una banana, ma
robusti e taglienti come lame, ciascuno in grado di perforare una
corazza, ed erano quindi i più grandi denti che un predatore
abbia mai avuto.

Con questi denti poteva aprire squarci di oltre un metro, quindi


potete immaginare quanto sangue sarebbe fuoriuscito al momento
del morso. Secondo alcuni studi di biomeccanica compiuti con dei
modelli del suo cranio il suo morso è estremamente potente:
grazie alla conformazione del cranio e alla efficienza dei potenti
muscoli mascellari, questo possente carnivoro poteva esercitare la
straordinaria pressione di oltre 6 tonnellate (una pressione
raggiungibile solo dai Megalodonti, gli squali più grandi mai
esistiti), rendendo il suo morso in grado di sbriciolare le ossa e
persino l'acciaio.

Questo morso micidiale è il risultato di una combinazione di due


serie di muscoli: la prima serie collega la mascella superiore a
quella inferiore e sono i muscoli che permettono al teropode di fare
presa, la seconda serie include circa il 50% dei muscoli della testa
che circonda la mascella inferiore e si attacca al palato ed è quella
che permette all'animale di esercitare e regolare la pressione del
morso. Il T-Rex poteva anche dislocare la mascella per ingerire
meglio le ossa, proprio come fa un Pitone. Come se non fosse
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abbastanza, molto probabilmente quando mangiava restavano dei
pezzi di carne a marcire tra i denti, permettendo la proliferazione
dei batteri quindi il suo morso era infettivo e poteva portare la
preda a morire per la setticemia.

Ma c'è di più: secondo una tac compiuta sul cervello del


Tirannosauro i sensi più sviluppati sono, in ordine di successione,
l'olfatto, la vista e l'udito. Nella parte anteriore del suo cranio, vi
sono narici molto ampie larghe mezzo metro e questo indica che il
suo olfatto era molto evoluto. Con tale olfatto, un Tirannosauro
non solo poteva capire se in un posto fosse passato un dinosauro,
ma poteva capire anche da quanto tempo fosse passato e persino
se fosse maschio o femmina, giovane o vecchio, sano o malato. E'
stato stimato che il Tirannosauro possedesse un olfatto pari a
quello di 100 segugi messi insieme e su questa stima possiamo fare
un calcolo su quanti recettori olfattivi possedesse e quanto fosse
sviluppato rispetto a un essere umano; sappiamo che un cane
possiede 300 milioni di recettori olfattivi e ha un olfatto 10.000
volte più sviluppato di un essere umano, che ne ha solo 6 milioni.
Moltiplicando i 300 milioni di un singolo cane per quello di 100
segugi, si ottiene che il Tyrannosaurus rex possedeva 30 miliardi di
recettori olfattivi. Poi calcolando che l'olfatto canino è 10.000 volte
più sviluppato di quello umano e moltiplicando sempre tale numero
per quello di 100 segugi, otteniamo che l'olfatto del T-rex era 1
milione di volte più sviluppato del nostro! Con un tale olfatto, il
dinosauro poteva riconoscere più di 100.000 individui diversi,
compresi quelli appartenenti alla sua specie.

Per quanto riguarda la vista, questa creatura è vittima di uno dei


miti più assurdi mai inventati: la gente è convinta che se resti
immobile il T-rex non può vederti, perché si ritiene comunemente
che vedesse solo le cose in movimento. Questo è totalmente
impossibile: sui fossili non sono stati mai riscontrati segni d'urto
contro alberi e massi, che sono elementi dell'ambiente immobili, e
considerando che con tutta probabilità l'habitat di questo animale
fosse la foresta, sarebbe andato a sbattere e a inciampare in
continuazione. Inoltre una delle prime difese delle prede è proprio
restare immobili, quindi se per assurdo la sua vista fosse stata
basata solo sul movimento, cacciare per lui sarebbe stato ben più
arduo di quanto non lo sia già. Quindi questo non è altro che un
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mito da sfatare, è totalmente falso, anzi in fatto di vista aveva tutti
gli attributi del predatore: i suoi occhi erano posti a notevole
altezza, dandogli quindi una prospettiva privilegiata sul mondo, ed
erano distanziati di 40 centimetri quindi il mostro aveva una
eccellente visione binoculare e percepiva la profondità (in altre
parole vedeva praticamente il mondo in 3-D).

Gli occhi del T-Rex

L'occhio è essenzialmente un collettore di fotoni, con una retina


estremamente grande che gli permetteva di captare questi fotoni;
più fotoni captati significa più informazioni visive per il cervello e
quindi più dettagli sull'ambiente circostante. Poteva distinguere i
dettagli fino ad oltre 6 km di distanza, una capacità 6 volte
superiore a quella umana.

L'udito

Per quanto riguarda l'udito, osservando l'orecchio interno nella tac


si nota un lungo organo uditivo che dimostra quanto fosse
importante l'udito per il T-rex: tale organo uditivo è la coclea, un
tubo cavo a forma di chiocciola, pieno di liquido che reagisce alle
onde sonore. In esso migliaia di cellule filamentose captano le
vibrazioni, trasmettendo gli impulsi elettrici al cervello. La coclea
nel T-rex è lunga 2 centimetri, il che significa che può captare uno
spettro di frequenza molto alto, tra cui anche frequenze molto
basse e a grande distanza. Inoltre con tutta probabilità aveva sotto
le zampe posteriori dei sensori con i quali poteva percepire nel
terreno le onde sonore emanate dai passi delle sue prede per poi
elaborare tali vibrazioni attraverso l'orecchio interno per
localizzarle.

L'Intelligenza

Ma un altro fattore sbalorditivo e straordinario di questo animale è


la sua intelligenza: il suo cervello era grande quanto quello di un
gorilla, come una noce di cocco, e aldilà della grandezza del cervello
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è probabile che fosse il più intelligente tra i grandi teropodi.

Un tempo era ritenuto intelligente quanto un alligatore, ma secondo


recenti ricerche era intelligente quanto un leone. Il suo enorme
cervello è frutto di una capacità sensoriale e nervosa molto elevata
e da quanto si è visto nelle tac le parti predisposte all'elaborazione,
all'astuzia e alla memoria erano molto avanzate, quindi ciascun
esemplare poteva apprendere le esperienze di ogni giorno,
conservarle nella memoria e servirsene in futuro.

Essendo un predatore molto complesso, si è ipotizzato che potesse


cacciare oltre da solo, anche in coppia o addirittura in branco. Se
tale ipotesi fosse corretta sarebbe anche possibile ricostruire le
strategie di caccia: gli esemplari più giovani avrebbero potuto
spingere le prede verso gli adulti che erano più potenti per poi
ucciderle, rendendo molto più semplice la caccia e l'abbattimento
anche di prede molto corazzate. Se cacciava in coppia (soprattutto
tra maschio e femmina) potevano attaccare la preda ai fianchi
oppure mentre uno la distraeva l'altro esemplare colpiva alle spalle.
Se invece cacciava da solo, poteva tendere un agguato per poi
assalire la preda all'improvviso e dissanguarla o spezzarle le ossa,
causandone la morte istantanea. Data la sua avanzata vista e il suo
straordinario olfatto, c'è la possibilità che potesse anche essere un
cacciatore notturno, avvantaggiato dall'oscurità.

Le prede del T-Rex

Secondo calcoli biologici, per soddisfare il suo fabbisogno


alimentare il T-rex doveva consumare circa 700 kg di carne a
settimana, un bel po' di prede anche per un super-predatore: tra le
sue prede c'erano sicuramente gli Adrosauri come i
Parasaurolophus e l'Hadrosaurus ed è probabile che attaccasse
anche i Ceratopsidi come il Triceratops e gli Anchilosauridi come
l'Ankylosaurus.

Probabilmente prediligeva i primi agli altri due dato che erano i più
indifesi, ma quando attaccava i Triceratops o gli Ankylosaurus pur
prediligendone gli esemplari più giovani, vecchi o malati, avrebbe
potuto anche attaccare esemplari adulti in piena salute e a volte
anche ucciderli: per sconfiggere un Triceratops poteva azzannare
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le corna per poi tirare e staccarle mentre per abbattere
l'Ankylosaurus poteva azzannare le zampe anteriori, ribaltarlo e
finirlo al ventre o alla gola.

Di solito preferiva evitare tali scontri per via delle ferite e delle
infezioni che poteva riportare, ma studiando i fossili si è compreso
che il T-rex era dotato di una resistenza sovrumana: sono stati
trovati scheletri di esemplari che sono guariti dalle ferite provocate
dalle corna dei Triceratops, dalle code a clava degli Ankylosaurus o
dai morsi di altri T-rex. In effetti sono anche trovati segni di morsi
su alcuni scheletri e alcune parti mancano, tali segni sono
riconducibili solamente ad una creatura: un altro T-rex. Questo
significa che questo mostro era così famelico e feroce da poter
affrontare e divorare anche i suoi simili, soprattutto in situazioni di
stress o di competizione territoriale. Si è discusso a lungo sulla sua
effettiva velocità: è stato calcolato che poteva mantenere una
velocità a lungo termine di circa 20-25 km/h, con scatti a 40 km/h
per alcuni minuti, mentre si è ipotizzato che gli esemplari più veloci
potessero scattare massimo fino a 50 km/h!

La famiglia

Si è dibattuto a lungo sulle sue cure parentali: un tempo si riteneva


che fosse un genitore brutale, pronto ad abbandonare i suoi piccoli
alla prima occasione, ma dati gli studi effettuati sugli uccelli e sui
coccodrilli, i suoi più stretti parenti (soprattutto i primi), è molto
probabile che fosse il genitore più amorevole, affettuoso e
protettivo nei confronti dei propri cuccioli, nutrendoli costantemente
e sorvegliando il nido, pronto ad affrontare qualsiasi avversario
volesse far del male ai figli, anche un altro T-rex. Probabilmente i
T-rex restavano accoppiati per tutta la vita e in tal caso mentre la
femmina poteva andare a caccia, il maschio poteva restare nel nido
per sorvegliare le uova e i piccoli. Dal momento che si sono scoperti
cugini cinesi del T-rex dotati di piume come il Dilong e lo
Yutyrannus, si è ipotizzato che i cuccioli avessero
sorprendentemente le piume, per conservare meglio il calore
corporeo, salvo poi perderle in età adulta, quando non ne avevano
più bisogno. Generalmente raggiungevano la maturità intorno ai 15
o ai 20 anni ma solo pochi avrebbero potuto vivere più di 30 anni.

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Femmine più grandi dei maschi

Recenti studi sul dimorfismo sessuale hanno anche rivelato che,


contrariamente a quanto si è sempre creduto, i T-rex più grossi e
forti erano femmine, quindi le femmine erano più grandi dei maschi
(altro che maschilismo!). Infine grazie allo straordinario ed unico
ritrovamento di una proteina fossile in un esemplare femmina di 68
milioni di anni fa, si è scoperto che l'animale geneticamente più
vicino al Tirannosauro è paradossalmente il pollo comune. Quindi
quando ordinate un pollo girarrosto, pensate un po' a cosa il suo
gigantesco antenato avrebbe potuto fare a voi.

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