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in primo piano A CINQUANT’ ANNI DALLA NASCITA D'ISRAELE i FABIO RENATO D’ETTORRE ceinguant’anni dalla nascita della Repub- blica di Israele e a sessanta dall’ ema- razione delle prime Jeg razziali in Tta- lia, il nostro pen- siero va a quei mu sicisti ebrei che hanno vissuto e operato in uno det pe- rodi pitt oscuri della storia umana. Come fu possibile, ci si chiede, con- ciliare arte con le incredibili atrociti della seconda guerra mondiale? Harvey Sachs, nel suo saggio Musica e regime, ciinforma che, nonostante le difficolt ‘derivanti dalla distruzione o dal dan- neggiamento di importanti teatrie dal- Ieowvie ristrettezze economiche, in Ita liaJa musica ebbe la sua parte con lapre- rinente funzione di sollevare gli animi pprovati dei cittadini, Egli racconta che Gurante le Stagioni 1985-40, che prece- ettero Tentrata in guerra delltalia, i cartellont italiani proponevano opere di Bartok, antifascista dichiarato, Bloch e ‘Schinberg, cbrei, Berg, allievo del pre- cedente e percio bandito dai tedeschi, fe dei sovietici Prokof‘ev e Sostakovig. E ‘cid indusse alcuni musicist italiani e 50 che, sebbene si considerasse politica mente agnostico, giunse a dichiarare: «Non eredo che alcuno abbia per Mus- ‘Solini una venerazione maggiore del- Ia mia. Per me, egli eU'unico womo che conti, oggidi, net mondo intero». Per contro Bartok, disgustato da quanto ilso- dalizio fra Hitler e Mussolini stava pro- ‘ducendo, decise nel 1941 di lasciare TEu- ropa per America; prima di partire da Budapest aveva redatto un testamento C > “ive st leguevano durisime parole onto cap eras «Frat . che ci sia in Ungheria una piazza 0 ‘una strada dedicata a quei due womi- ni, allora né strada né piazza né edi- {ficio pubblico in Ungheria recherd it ‘nio nome». Oltre a Bart6k anche Paul Hindemith, Paul Dessau e Hans Heisler, benché non ebrei, scelsero la via dell'e- silio per dichiarato antinazismo. Celebri musicisti ebrei, Bruno Walter, Ernest Bloch, Arnold Schonberg, Otto Klem- pperer, Exnst Krenek, Alexander von Zem- linsky, Artur Schnabel, Kurt Weill, Ma- rio Castelnuovo Tedesco, frail 33 il 29 si videro costretti a riparare in Inghil- terra onegli Stati Uniti. E cosi anche no- mi meno noti ma quotati quali Vittorio Rieti, Rudolf Nelson, Wilhelm Grosz, Gu- stav Hollinder, Berthold Goldschmidt, Mischa Spoliansky. L’ambiguita italiana italia fascista di fronte allantise mitismo assunse un atteggiamento ri- luttante e ambiguo. Mentre in Germa nia le leggi contro gli ebrei si suecede- vvano con frequenza crescente dal 1933, anno del!avvento al potere i Hitler, nel 34 ’Accademia Nazionale di Santa Ce- cilia aveva in programma rmusiche di Kurt Weill e a Torino fu data la prima mondiale di un'opera di ispirazione di- chiaratamente ebraica di Ernest Bloch. Nel 35 fu presentato il dramma Savo- narola del giomalista Rino Alessi mu- sicato da Mario Castelnuovo Tedesco su incarico dello stesso Mussolini, e Topera Macbeth ancora di Bloch venne rap- presentata al San Carlo di Napoli nel 1998, quando la campagna antisemitica in Italia stava avendo inizio. In realta Yantisemitismo era mal tollerato dai ver tici politic italiani e nacque «in lar- ghissima misura, ma non esclusiva- mente, dalla volonté: di Mussolini di eliminare ta pid stridente frizione ¢ dissonanza con Valleator. Quindi pro- ddusse in Italia pesanti conseguenze so- Jo durante il periodo dell occupazione tedesca, dal settembre del '43 all apri- Te del "45, dopo la caduta del Duce e la resa dell'esercito, Tuttavia nel 1938 talia coordind la propria legislazione razziale con provvedimenti antisemiti iche ricaleavano quelli tedeschi, cau- ssando seri problemi a moti cittadii. Fu allorache Castelnuovo Tedesco si vide negare per motivi razziali Yesecuzione el suo Secondo Concerto per violino «1 Profeti»; nello stesso anno prese la dolorosa decisione dell esilio I Ministro degli Esteri tedesco nel 1939 sentenzid: «Lat Germania non con- sidereri risolto il problema ebraico (sin) quando Vultimo Ebreo avra ta- seiato il suoto tetesco (...). Meta dell'a- ‘one tedesca 2 una soluzione future in- ternazionale della questione ebraica (..) dettata dalla matura comprensione di tutte lenazioné riguanto al pericolo rap presentato dal giudaismo». Liniziale Dproposito dei tedeschi non fu lo stermi- rio degli ebrei mail loro isolamento nel Madagascar, «al fine di evitare i contatti _permanenti degli Bbrei con qi altri po- ‘poli». Lattuazione di questo piano, di Spettanza di Adolf Eichmann, prevede- in primo piano vauna prima fase di segregazione, dispo- liazione dei beni e di sfruttamento del la voro degli ebrei ritenuti ili, in attesa della loro espulsione dall’Europa. Solo in un secondo tempo la Germania, ve- dendo complicarsi gli sviluppi belici, de~ cise di risolvere la questione ebraica nel. modo pit drastico indirizzandola verso lacosiddetta

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