You are on page 1of 64

indice 52 22-03-2002 6:34 Pagina 1

In questo numero
Lo stato attuale della teoria
dell’allenamento
Peter Tschiene
Analisi dello stato attuale della teoria
dell’allenamento e della sua influenza
sulla pratica nello sport di alto livello

7
I limiti genetici delle prestazioni
sportive
Leonid Sergijenko
In quale misura i fattori genetici influi-
scono sullo sviluppo delle capacità moto-
rie sportive

40
Trainer’s Digest
12 a cura di Arndt Krüger, Mario Gulinelli
La diagnosi del talento sportivo
Andreas Hohmann
I criteri per la selezione del talento: l’e-
sempio delle corse di velocità dell’atletica
leggera
42
Allenamento in altitudine e
sport di combattimento
Gerhard Lehmann,
22 Hans Dietrich Heinisch
Alcune ricerche sull'efficacia dell'allena-
Ciclo mestruale e capacità di mento in altitudine per gli sport di com-
prestazione delle atlete battimento: l'esempio del judo
Larisa Shaklina
Lo stato funzionale e la capacità di pre-
stazione di atlete di alto livello, tenendo
conto del ciclo biologico dell’organismo
femminile
49
La coscienza privata di sé,
elemento determinante della
prestazione
29 Claude Ferrand, Sandra Tédard
Studio di casi nella ginnastica ritmica
Biomeccanica dei salti nella
pallavolo e nel beach-volley
Gian Nicola Bisciotti, Anne Ruby,
Claude Jaquemod
Ricerca sulle differenze di ordine biomec-
57
canico tra le tecniche d’esecuzione dei Le zone di intensità aerobica
salti nella pallavolo e nel beach-volley nelle discipline cicliche di
durata
Piero Incalza
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

Significato, valutazione e allenamento


35 nell’atleta di alto livello
Resistenza alla forza o forza
resistente?
Gilles Cometti
Il problema dell’allenamento della forza 63
nelle discipline sportive di durata Summaries
impaginato Tschine 2-6 22-03-2002 5:47 Pagina 2

Peter Tschiene, Capo redattore della rivista Leistungssport, Francoforte

Lo stato attuale della teoria dell’allenamento


Analisi dello stato attuale della teoria dell’allenamento
e della sua influenza sulla pratica nello sport di alto livello
2
Dopo alcune affermazioni sullo
stato attuale delle basi teoriche
dell’allenamento di alto livello ed
una rassegna delle principali opere
che nel passato ed attualmente si
sono occupate di questo argomen-
to, vengono esposti quali sono alcu-
ni dei motivi che rendono difficile
la formazione di una teoria organi-
ca e coerente dell’allenamento
sportivo. Vengono poi trattati alcu-
ni punti che acquisiscono impor-
tanza fondamentale nell’attuale
discussione sulle basi teoriche e
pratiche dell’allenamento nello
sport di alta prestazione: il ruolo
che viene svolto dalle gare, i pro-
blemi attualmente posti agli atleti
dal moltiplicarsi degli impegni com-
petitivi, la preparazione immediata-
mente precedente alla gara e,
soprattutto, l’adattamento come
principio base dell’allenamento.

Introduzione
Questo articolo si propone di fornire al let-
tore una descrizione di quali siano, attual-
mente, i punti deboli nelle basi teoriche
dell’allenamento nell’alto livello. Quanto vi
viene esposto si basa su conoscenze scien-
tifiche e su esperienze personali pratiche
dell’Autore, acquisite in oltre trenta anni di
attività nel campo dell’allenamento.

1. L’affermazione principale
Una teoria compiuta e coerente dell’alle-
namento non esiste. Attualmente, siamo di
fronte solo a frammenti di una teoria che
si diversificano tra loro:
- per quanto riguarda il loro retroterra
storico ed ideologico;
- per i loro fondamenti scientifici;
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

- nelle loro enunciazioni pratiche e nella


loro applicabilità.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, in
Europa sono comparse le prime pubblica-
zioni, aventi come argomento la metodo-
Foto BRUNO

logia dell’allenamento, che si occupavano


dei problemi generali dell’allenamento e
della gara:
impaginato Tschine 2-6 22-03-2002 5:47 Pagina 3

- 1957, D. Harre, Einführung in die allge- Questo libro, che rappresenta l’opera di dell’allenamento della condizione fisica,
meine Trainings- und Wettkampflehre tutta una vita, è molto attuale e parte sono sempre quelli di una volta e ven-
(Introduzione alla teoria1 generale del- dalla descrizione dello sport e della sua gono integrati - o semplicemente
l’allenamento e della gara), Lipsia 1957. teoria. Poi vengono trattate ed è nuovo aumentati - attraverso i numerosi risul-
Si trattava di materiale specificamente per questo Autore, la gara e l’attività di tati empirici della ricerca della fisiologia
elaborato per la formazione a distanza gara dell’atleta, ma solo formalmente. del muscolo e della neurofisiologia.
degli allenatori della Rdt. Segue poi l’esposizione dei presupposti La suddivisione degli esercizi in esercizi
- 1965, L. P. Matvejev, Il problema della individuali per un allenamento sportivo, condizionali ed in esercizi tecnici ha
periodizzazione dell’allenamento sporti- come anche una caratterizzazione integra- assolutamente bisogno di una verifica,
vo (in russo), Mosca, 1965.2 tiva dei contenuti dell’allenamento, dei anche alla luce delle concezioni scienti-
- D. Harre, Trainingslehre, Berlino (Rdt), metodi e dei complessi di esercizi. L’Autore fiche di Bernshtein, come ha più volte 3
1969 (Teoria dell’allenamento)3. si limita in tutto a quattro (!) principi del- messo in luce il mio collega Zanon.
Questi i temi trattati: l’allenamento. La sua originaria periodizza- Come é caratteristico della modernità,
- l’allenamento in quanto processo peda- zione dell’allenamento viene racchiusa, in ma in modo completamente inutilizzabi-
gogico, sua natura, scopo e compiti; modo nuovo, in modelli della preparazione le, anche i risultati della ricerca scientifi-
- i metodi generali di allenamento; per i diversi macrocicli. Ma la conclusione ca vengono “stilizzati” in metodi. In que-
- i principi dell’allenamento; è formata da quanto Matvejev ammette sto caso si deve parlare di imbroglio (o
- la pianificazione e la periodizzazione sul record sportivo: i modelli che lui pre- frode) accademica.
dell’allenamento; senta si riferiscono solo ad esso. Per lui lo A causa del grande numero di informa-
- le particolarità dell’allenamento femmi- sport professionistico rappresenta solo un zioni e di selvagge speculazioni metodo-
nile e giovanile; circo. Lo sport professionistico non per- logiche, nella formazione di una teoria si
- i test nell’allenamento. mette di programmare alcuna preparazio- accentua una difficoltà rappresentata
Il libro di Matvejev sulla periodizzazione ne al record. Ciò è causato dalla grande dal fatto che nel processo viene perso
rappresentava un passo in avanti rispetto quantità di gare che vengono disputate l’aspetto globale, nel quale l’incremento
ai primi tentativi sulla pianificazione di per ragioni finanziarie o per pressione della prestazione dell’atleta rappresenta
Harre, concentrandosi sulla strutturazione degli sponsor. Il suo sport d’alto livello non il punto centrale.
temporale del carico nell’anno di allena- ha nulla a che vedere con lo sport per - Tranne una eccezione (Platonov 1997),
mento e di gara. tutti. Ed è giusto. viene trascurata l’individualizzazione
Tutti questi libri ed i loro successori o deri- dell’allenamento, che pure è praticabile,
vati per lo più si riferivano allo sport com- o essa viene citata solo formalmente.
petitivo con l’obiettivo della massima pre- In sintesi: finora, nelle pubblicazioni più Individualizzare l’allenamento significa
stazione (per la gloria del socialismo). importanti ci sono solo aspetti e fram- tenere conto di quale è la tipologia di
Se si escludono alcune eccezioni, la teoria menti di una teoria dell’allenamento. adattamento degli atleti e di quale è la
Non esiste alcuna deduzione organica
dell’allenamento è poco cambiata rispetto delle leggi e delle necessità dell’allena- loro predisposizione verso determinate
ai modelli di Harre e Matvejev. mento. L’allenamento in quanto proces- modalità di carico. Nella letteratura tro-
Per prima cosa ne forniamo un esempio so viene spesso “confezionato” in una viamo solo norme che riguardano grup-
negativo: teoria dello sport. pi o che sono valide per tutti e per ogni
T. O. Bompa, Periodisation - theory and individuo.
methodology of training, Human Kinetics, Questa definizione della tipologia di
Champaign (Ill.), Usa, 1999. adattamento, nell’allenamento dei bam-
In questo libro, l’autore, uno studioso 2. Alcuni motivi che rendono bini e dei giovani atleti, rappresenta un
rumeno che attualmente insegna alla York difficile la formazione di una presupposto necessario se si vuole
University di Toronto, espone l’allenamen- teoria organica e coerente garantire la loro capacità di carico, sal-
to seguendo lo stile di Harre. La periodiz- dell’allenamento sportivo vaguardando un buon stato di salute.
zazione di Matvejev viene solo accentuata - Per quanto concerne la futura teoria
acriticamente. Qui si fa riferimento solo allo sport di alto dell’allenamento siamo di fronte ad una
Poi, un esempio positivo: livello! carenza di approcci che si basino sulla
V. Platonov, Obshaja teorija podgotovki - Per prima cosa, la formazione di una teoria dei sistemi. Allenamento e gara
sportsmenov v olimpiskom sporte (Teoria teoria è impedita da antiquate ed ideo- non vengono concepiti come un siste-
generale della preparazione degli atleti logiche idee sul carico, che dominano il ma. In questo modo, l’adattamento
nello sport olimpico, Kiev, 1997). modo di pensare fin dai tempi di viene considerato solo in ambiti ristretti
In questo libro, la novità è rappresentata Matvjev. Ne risulta una tendenza scia- (ad esempio, nella forza). Soprattutto, si
dal fatto che come punto di partenza viene gurata: l’orientamento sulla quantità. può rilevare una carenza di natura prati-
assunta la gara, e soprattutto dall’ampia Aumentare i carichi fa sempre bene? ca: la gara e la prestazione di gara non
esposizione della preparazione in quanto Così, si limita la concezione dell’allena- vengono riconosciuti come elementi che
processo adattativo. Perciò, per la prima mento come adattamento. rafforzano il sistema (feedback).
volta viene dedicata una notevole atten- - In questo modo viene sopravvalutato il - A queste difficoltà si collega la sottova-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

zione ai problemi della fatica e del recupe- ruolo dell’allenamento. lutazione del ruolo adattativo e sistemi-
ro degli atleti dopo i carichi. Così pure Intendo dire che, sia nella teoria che co che viene svolto dai processi di rista-
vengono trattati i problemi del talento. nella pratica, non viene riconosciuta bilimento che si svolgono nell’organi-
Poi, un terzo esempio: quale è la funzione di primo piano che smo degli atleti, sottoposto ad un carico.
L. P. Matvejev, Obshaja teorija sporta i jejo viene svolta dalla gara (fanno eccezione Finora il solo Platonov (1999) si è
prikladnye aspekty (Teoria generale dello Platonov 1997 e Tiess, Tschiene 1999). espressamente battuto contro questa
sport ed i suoi aspetti applicativi), Mosca, - La metodologia dell’allenamento è carenza nella teoria e nella metodologia
2001. ingessata. I metodi, soprattutto quelli dell’allenamento.
impaginato Tschine 2-6 22-03-2002 5:47 Pagina 4

1. l’importanza della gara nella teoria e 3. La massima forma dell’atleta deve essere
In sintesi: senza un approccio che si basi nella pratica dello sport di alto livello; costruita in modo assolutamente speci-
sulla teoria dei sistemi non viene vista la
funzione che viene svolta dalla gara nel 2. la pluralità delle gare; fico per la gara e, qualitativamente, deve
quadro dell’allenamento, inteso come 3. la preparazione immediata alla gara; essere raggiunta prima di essa. Qui va
adattamento. La gigantesca quantità di 4. l’adattamento come processo fonda- tenuto conto che esistono tempi indivi-
dati empirici di ricerca frena l’ulteriore mentale per il miglioramento della pre- dualmente diversi di sviluppo della
sviluppo globale della metodologia. stazione. forma.
Finora, nel sistema di allenamento e di 4. L’allenamento tiene conto, quantitativa-
gara non esiste una determinazione 3. L’importanza della gara nella mente, di tutti i fattori dell’attività indi-
delle tipologie individuali di carico e di teoria e nella pratica dello sport viduale di gara. Ciò vuole dire che viene
4 recupero. di alto livello sviluppata la struttura della prestazione
ed alla base di ciò troviamo il coordina-
La gara e la prestazione di gara rappresen- mento dei processi adattativi nell’atleta.
Gli effetti negativi sulla pratica sono tano: Ciò è impossibile senza adeguata piani-
enormi: - il logico punto di partenza di tutte le ficazione dei tempi necessari per il rista-
- Partendo da informazioni e da una for- misure dirette all’incremento della pre- bilimento.
mazione ormai antiquate, se non addi- stazione e In questo modo, molte raccomandazioni
rittura sbagliate, vengono perpetuate - svolgono una funzione necessaria nel che si trovano nella letteratura assumono
carenze tradizionali nel carico e nella sistema funzionale atleta-prestazione. un significato relativo. Orientarsi esatta-
pianificazione dell’allenamento. La gara funge da fattore originale che mente sulla struttura della prestazione di
- La pianificazione dei calendari delle rafforza il sistema. Se la sua azione viene a gara serve a prevenire uno dei principali
Federazioni sportive non tiene conto del mancare, o è poco frequente, non sarà errori commessi nell’allenamento attuale:
fatto che i processi di adattamento, cioè possibile che il sistema funzionale atleta- la mancata considerazione del principio
processi che esistono obiettivamente, prestazione si sviluppi fino a raggiungere della globalità (nel concepire l’atleta e la
non permettono che essi non vengano un nuovo massimo livello individuale (pre- sua prestazione).
rispettati. Ma, un correzione di stati stazione).
carenti attraverso il doping non è etica- La struttura gerarchica nel rapporto alle- 4. La pluralità delle gare
mente ammissibile ed è vietata. namento-gara si presenta come nella figu-
- Atleti, allenatori, direttori tecnici, diri- ra 1. Occorre tenere conto dell’enorme aumento
genti e scienziati, vedono nella gara solo 1. La gara determina l’orientamento tem- delle gare di grande importanza per gli
il giorno X per la realizzazione di una porale di tutte le misure dirette ad atleti e le atlete di alto livello. Questa
prestazione. incrementare la prestazione. cosiddetta pluralità di gare deve essere
Ora, qui di seguito, cercherò di fornire, in 2. La struttura dell’attività di gara determi- valutata sia positivamente sia negativa-
quattro punti, il mio modesto contributo na l’intero contenuto dell’allenamento e mente.
alla prevenzione di questi effetti negativi. la strutturazione dei processi di adatta- Negativamente: partecipare a molte gran-
I quattro punti che tratterò riguardano: mento dell’atleta. di gare, di fatto, non permette la costru-
zione di una forma massima, in quanto
restano limitati i periodi necessari per i
processi di adattamento (carico e recupe-
LA DETERMINAZIONE DELLA DIREZIONE DELL'ADATTAMENTO ro). Su questo punto ha completamente
E DEL SUO CONTROLLO NELLE TAPPE DELL'ALLENAMENTO ragione Matvejev. Ciò vale soprattutto per
gli sport individuali. In questo senso, negli
La gerarchia dei parametri della determinazione sport di squadra domina quasi un caos.
del rapporto tra allenamento e gara Positivamente: una pianificazione finaliz-
zata produce effetti positivi per gli atleti e
Deduzione dei compiti e dei contenuti
Definizione/Differenzione del grado
specifico di efficacia

le atlete di alto livello. L’incremento della


IMPIEGO DI ESERCIZI,
MEZZI SPECIFICI DI GARA

QUANTITA' DI TEMPO CHE DEVE ESSERE


NECESSARIAMENTE IMPIEGATA PER L'ADATTAMENTO
RISTABILIMENTO

MESOCICLI
MICROCICLI

MACROCICLI
e METODI

GARA
prestazione continua attraverso un raffor-
PRESTAZIONE DI GARA
zamento del sistema funzionale atleta-
prestazione. Però le prestazioni debbono
STRUTTURA DELLA GARA trovarsi nella zona della forma migliore
Adattamento controllato dell'atleta

(cioè debbono essere di livello adeguata-


mente elevato). Questa affermazione sul
valore positivo della gara deve essere
TOP FORM diversamente interpretata nei vari sport e
nelle loro varie discipline, come mostra la
tabella 1.
STRUTTURA DELLA PRESTAZIONE
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

5. La preparazione immediata-
ALLENAMENTO E RISTABILIMENTO mente precedente alla gara
Una funzione chiave nell’incremento della
prestazione viene svolta dalla preparazione
LA GERARCHIA DEI PARAMETRI DELLA DETERMINAZIONE immediata alla gara, come è stato messo
Figura 1 – DEL RAPPORTO TRA ALLENAMENTO E GARA
in rilevo, per la prima volta, da Thiess,
Tschiene, Nickel (1997). Funzionalmente,
impaginato Tschine 2-6 22-03-2002 5:47 Pagina 5

Tabella 1 – Parametri del sistema individuale di gara nei singoli sport centrato l’attenzione del mondo degli spe-
(partecipazioni ufficiali a gare) cialisti sull’adattamento come processo
che si trova alla base di ogni incremento
della prestazione sportiva.
Sport Volume dell’esercizio di Numero delle partecipazioni Con ciò, però, s’intende un processo che
gara nel carico globale, % alle gare riguarda tutti i sistemi, che cioè è globale,
non è limitato ad un solo sistema organico
anni '60 anni '90 dell’atleta. E Verchoshanskij è stato il
primo autore a misurarsi con l’importante
1 Ciclismo su strada 25 – 40 30 - 50 100-125 problema della costruzione a lungo termi-
ciclismo su pista 22 - 30 25 - 35 80 - 150 ne della massima prestazione nello sport, 5
rilevando che la descrizione dell’allena-
2. Sci di fondo 7 - 10 40 - 45 30 - 40 mento considerato come processo pura-
mente pedagogico è inefficace e un intral-
3. Marcia 3-4 6 - 10 6 - 10 cio al progresso.
4. Maratona 2-3 10 - 15 10 -16
Basandomi sulle nozioni di molti colleghi,
(prove effettivamente
su 42,2 km) 2- 3 2-3
ritengo che questi aspetti dell’adattamento
nell’allenamento siano importanti per la
5. Corsa su lunghe distanze 1,5 - 3,0 20 - 35 15 - 25 pratica:
1. L’adattamento è un processo che si pro-
6. Corsa su medie distanze 0,6 - 1,0 25 - 35 15 - 25 duce solo sulla base della trasmissione
all’apparato genetico della cellula delle
7 Pattinaggio su ghiaccio 1,0 - 1,8 45 - 50 45 - 55 informazioni sull’azione di uno stress
di velocità intenso ripetuto. Grazie alla sollecitazio-
ne si stabilisce un rapporto tra funzione
8. Nuoto 1,5 - 2,0 40 - 50 50 - 60 ed apparato genetico. Stimoli deboli non
producono sviluppo.
9. Canottaggio 1,0 - 1,3 25 - 35 30 - 40 2. L’adattamento come risultato. Si produ-
ce un sistema funzionale motorio speci-
10. Canoa 0,8 - 1,1 30 - 40 40 - 50 fico che ha una finalità ben definita
(specializzazione con una determinata
11. Lotta stile libero 3 prestazione qualitativa).
Incontri 40 - 70 40 - 70 3. L’adattamento come anticipazione delle
future richieste che verranno poste all’a-
12. Lotta greco-romana 3 tleta (i carichi di allenamento debbono
Incontri 40 - 70 40 - 70 sempre prevedere elementi delle presta-
zioni che si vogliono ottenere).
13. Ginnastica artistica 4. L’adattamento presenta una precisa
Gare 6-8 6-9 struttura (individuale) di fasi (questo
fenomeno rappresenta la base della
14. Pesistica
struttura temporale dei cicli di allena-
Gare 6-8 6-8
mento e di gara).
15. Atletica leggera 5. L’adattamento rappresenta un processo
Salti, lanci 18 - 30 15 - 25 specifico, che va fino all’adattamento
estremo. Questo processo specifico esige
il suo risultato/prodotto, che agisce
come fattore che forma il sistema. Di
essa non fa parte più dell’allenamento, in mente a tutti gli allenatori di occuparsi di qui la nuova visione della pluralità di
quanto si tratta di una fase che serve alla questa componente dell’incremento della gare e la necessità della modellazione
costruzione della forma massima degli prestazione. In ciò occorre che essi restino dei carichi.
atleti degli sport individuali. Qui domina il creativi ed intuitivi! (figura 2). 6. L’adattamento è un processo individuale.
momento psicologico. Compiere errori nella fase della prepara- Per questa ragione, abbiamo bisogno di
Infatti, non ci si deve più allenare in senso zione immediata alla gara distrugge com- conoscenze sulle tipologie adattative
fisiologicamente stretto. Con ciò s’intende pletamente tutta la preparazione prece- degli atleti. Altrimenti, tutte le misure
dire che non debbono essere più provocati dente, perché questa fase è già una parte pratiche sono inefficaci o non sfruttano
cambiamenti morfologico-funzionali nei della gara, l’introduzione ad essa. il potenziale individuale dei nostri atleti
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

sistemi di organi e poi attendersi un rapido e delle nostre atlete (sempre nel quadro
recupero. Invece, attraverso misure diver- 6. L’adattamento, processo base della salvaguardia della loro salute).
se, la struttura della prestazione degli atle- dell’allenamento 7. L’adattamento è un processo teso all’e-
ti e delle atlete viene resa ottimale per conomia. Ciò vuole dire che con esso
ottenere la forma massima nella struttura Attualmente, come in passato, viene rico- vengono ridotti il dispendio di tempo e
dell’attività di gara. nosciuta la priorità dell’aspetto biologico di energie durante l’allenamento e viene
Non è solo sulla base della mia esperienza dell’allenamento. Si tratta di un merito di così superato il prevalere del pensiero
che così si può raccomandare espressa- Jury Verchoshanskij, che ha sempre con- quantitativo.
impaginato Tschine 2-6 22-03-2002 5:47 Pagina 6

Note
COMPITI DELLA PREPARAZIONE IMMEDIATAMENTE
PRECEDENTE ALLA GARA (1) La parola Lehre, che è stata e viene nor-
malmente tradotta in italiano con il termine
teoria, intesa “come formulazione sistematica
Trasformazione Creare un'armonia
dei presupposti nel collegamento tra
Espressione di principi generali relativi ad una scienza, arte
ottimale della
della prestazione tutti i presupposti
prestazione di gara o branca del sapere” - in questo caso all’alle-
nel risultato di gara della prestazione namento - in tedesco ha un significato più
ampio che si avvicina di più alla parola italia-
In campo In campo In campo In campo na dottrina, cioè: “a un complesso di nozioni o
6 condizionale tecnico tattico psichico principi organicamente elaborati e disposti,
considerata oggetto di studio o norma sul
Misure che Misure che piano teorico e pratico, che diventa anche
sostengono OTTIMIZZAZIONE DEL SISTEMA sostengono
la prestazione FUNZIONALE DI MOVIMENTO la prestazione oggetto di insegnamento”. Però, va considera-
to che in Training von A bis Z, il dizionario dei
Condizione CONCEZIONI DELLA PREPARAZIONE Condizione termini della teoria e della metodologia del-
per la scelta IMMEDIATAMENTE PRECEDENTE ALLA GARA per la scelta l’allenamento, edito nel 1980, dalla Sportver-
lag, la casa editrice sportiva della ex-Rdt, nel-
Struttura del tempo sufficiente all'adattamento ed all'organizzazione l’Appendice, nella quale i vari lemmi vengono
tradotti in cinque lingue, l’espressione tedesca
Trainingslehre viene tradotta in francese come
Théorie de l’entraînement, in spagnolo Teoria
BREVE CARATTERIZZAZIONE
del entrenamiento ed in russo come Teorija i
!Alternanza nel prevalere di contenuti essenziali dell'allenamento
!Integrazione della preparazione alla gara nelle tappa di gara metodika trenirovki, per cui la traduzione ita-
!Preparazione alla gara secondo la tipologia adattativa dell'atleta liana di Trainingslehre con Teoria dell’allena-
!Preparazione alla gara all'interno di una intensità continuamente mento non appare illegittima.
crescente del carico nel microciclo
!Preparazione alla gara per mezzo della gara o di serie di gare
(2) Il libro di Matveiev non è mai stato pubbli-
!Preparazione alla gara attraverso il tapering (nuoto) cato in italiano, se si eccettuano alcuni estrat-
!Preparazione alla gara attraverso allenamento in altitudine con o senza gare ti, pubblicati a cura del Centro di documenta-
!Preparazione alla gara in altitudine collegata ad una "catena" di ipossia artificiale zione dell’allora Scuola centrale dello sport del
!Preparazione alla gara attraverso un allenamento che riproduce il modello della gara
Coni.
(3) Il libro di D. Harre è stato tradotto in italia-
no e pubblicato nel 1977 dalla Società Stampa
MISURE PARTICOLARI PER LA DIREZIONE DELL'ALLENAMENTO, Sportiva con il titolo: Teoria dell’allenamento.
DETTATE DA CONDIZIONI SPECIFICHE

Articolo originale. L’articolo è la rielaborazione in


Raduni di allenamento Logistica
vista della pubblicazione della relazione presen-
Cambiamento di fuso orario Preadattamento/adattamento dei bioritmi
tata dall’autore all’inaugurazione del I Corso
Ciclo mestruale Costruzione adeguata dell'allenamento, Nazionale di IV livello europeo di formazione
sfruttamento della fase post-mestruale
degli allenatori, svoltosi il 10 dicembre 2001
Climi estremi Preadattamento, breve permanenza presso la Scuola dello Sport del Coni.
Valutazione funzionale complessa Esperti
Traduzione di M. Gulinelli

Figura 2 – Schema della preparazione immediatamente precedente alla gara: compiti, concezioni,
misure (Tschiene, 1997, 66) Bibliografia

Platonov V., Belastung, Ermüdung, Leistung


Sintesi e conclusione di gruppi di sport) e formulare adeguati
- der moderne Trainingsaufbau, DBS-Trai-
modelli di adattamento a lungo termine.
nerbibliothek, vol. 34, Münster, 1999.
Al primo posto dell’ordine del giorno tro- - Se non si determinano le tipologie di
viamo la razionalizzazione del processo adattamento degli atleti e delle atlete Thiess G., Tschiene P., Nickel H., Der sportli-
dell’incremento a lungo termine della pre- (fin da un’età precoce) ogni raccoman- che Wettkampf, DBS-Trainerbibliothek, vol.
stazione dell’atleta. dazione è inutile. 33, Münster, 1997.
- Ciò non vuole dire una scientificità sem- - Soprattutto, è assolutamente necessaria Thiess G., Tschiene P., Handbuch zur
pre più stretta, ma rispetto dell’atleta una esatta costruzione di modelli del- Wettkampflehre, Aquisgrana, 1999.
nel suo insieme. Su di esso, l’allenatore l’attività di gara nei diversi livelli di pre- Verchoshanskij J., Organizazija i program-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

deve acquisire conoscenze e accumulare stazione. mirovanie sportivnoi trenirovki, Mosca,


esperienze. La scienza, o l’esperienza da - Su questa base, l’allenatore deve proce- 1985 (traduzione italiana a cura di M. Guli-
sole non bastano. Soprattutto, l’allena- dere in modo intuitivo e creativo. nelli, Organizzazione e programmazione
tore deve dimostrare rispetto verso l’or- Soprattutto nella preparazione imme- dell’allenamento, Roma, 1988).
ganismo e la persona dell’atleta. diatamente precedente alla gara. Se ha Zanon S., Scienza o fede?, SdS-Scuola dello
- La cosiddetta teoria dell’allenamento si dei dubbi, non deve seguire i manuali Sport, XIX, 49, 16-19.
deve dedicare esclusivamente alle esi- d’insegnamento e soprattutto non deve
genze dei singoli sport (eventualmente seguire alcuna moda.
impaginato Sergenko II 7-11 22-03-2002 5:47 Pagina 7

Leonid Sergijenko,
Istituto pedagogico di stato, Nikolajev

I limiti genetici
delle prestazioni
sportive 7

In quale misura i fattori


genetici influiscono sullo
sviluppo delle capacità
motorie sportive

In relazione al problema dei possibi-


li limiti delle prestazioni sportive ci
si chiede se lo sviluppo delle capa-
cità sportive sia determinato da
fattori genetici; in quale misura i
fattori ereditari e quelli ambientali
influiscano sullo sviluppo delle
caratteristiche costituzionali ed
organico-muscolari; se i fattori
genetici influenzino i meccanismi
d’adattamento; se attraverso i
mezzi di allenamento si riescano ad
ampliare i limiti di prestazione indi-
viduali, geneticamente determinati.

1. Introduzione
In vari sport, il continuo sviluppo dei gambe sembrano animali lenti, nella loro un’asticella posta al 55° piano di un grat-
record mondiali è una prova che le possi- velocità di corsa non sono certo inferiori al tacielo.
bilità fisiche dell’uomo sono ben lontane canguro. La natura ha dimenticato di Un ultimo confronto tra uomo ed insetti.
dall’essere esaurite. Mentre 30-40 anni fa dotare lo struzzo della capacità di volare, Un piccolo scarabeo è in grado di portare
una persona che praticasse sport e che ma lo ha dotato della capacità di correre un peso che è 850 volte superiore al suo
facesse dell’attività sportiva il contenuto molto rapidamente, fino ad 80 km . h-1, e peso corporeo. Se l’uomo disponesse delle
fondamentale della sua vita, sottoponen- pochi animali gli possono tenere testa. Ad stesse capacità potrebbe sollevare un peso
dosi per molto tempo a carichi di allena- esempio, lo gnu, un’antilope africana, che di 74 tonnellate.
mento relativamente notevoli poteva sta- arriva a 90 km . h-1. Ma il campione asso- Il problema dei possibili limiti delle presta-
bilire un record mondiale, attualmente i luto di velocità tra gli animali è il ghepar- zioni sportive dipende dalla risposta a
record sono prestazioni talmente straordi- do. Sono noti casi in cui questo grande queste domande:
narie che il solo allenamento, non sorretto felino ha percorso una distanza di 650 m 1. lo sviluppo delle capacità sportive è
da doti d’eccezione, non è suffciente. Se le in 20 s, che corrisponde ad una velocità condizionato da fattori genetici?
massime prestazioni sportive ed ancora di media di 120 km . h-1. Un atleta che corra i 2. Fino a che punto lo sviluppo di caratte-
più i risultati di livello mondiale esigono 100 m in 9,9 s arriva solo a 36 km . h-1. ristiche morfologiche e di capacità motorie
talento, i record mondiali presuppongono Confrontiamo ora i limiti genetici dell’uo- quali la forza muscolare, la rapidità, la
doti genetiche d’eccezione. Appare eviden- mo e della pulce nella capacità di salto. Il coordinazione, la resistenza e la mobilità
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

te che le capacità motorie d’eccezione record mondiale di salto in lungo è di circa articolare vengono determinate dall’azione
sono determinate geneticamente. Per con- 9 m, mentre una pulce è in grado di rag- di fattori ereditari ed ambientali?
fermare questa affermazione occorre fare giungere con un salto una distanza che 3. I fattori genetici influiscono sui mecca-
un paragone tra l’uomo e gli animali. corrisponde a 60 volte la lunghezza del nismi di adattamento dell’atleta all’attività
Ad esempio, un canguro, per sfuggire a chi suo corpo. Se l’uomo facesse lo stesso, con fisica?
lo insegue sviluppa per brevi tratti una una statura di 2 m, dovrebbe saltare circa 4. L’allenamento è in grado di ampliare i
velocità fino a 50 km . h-1. Le giraffe, che 120 m. E se avesse le stesse capacità di limiti individuali, geneticamente determi-
per la lunghezza del loro collo e delle loro saltare in alto di una pulce supererebbe nati, delle prestazioni sportive?
impaginato Sergenko II 7-11 22-03-2002 5:47 Pagina 8

2. L’ereditarietà del talento Tabella 1 – Attività motoria e capacità sportive dei genitori di alcuni atleti di alto livello
sportivo
Tipo di attività motoria e Padre Madre Ambedue
Il confronto tra le capacità motorie umane livello di capacità sportive numero % numero % numero %
e quelle animali che abbiamo fatto prece-
dentemente, indirettamente, ci dice qual- • Lavoro fisico 33 10,12 16 4,91 35 21,47
cosa su quali siano i limiti genetici dell’at- • Capacità non eccellenti: 11 3,37 3 0,92 2 1,23
tività motoria dell’uomo. Però, una rispo- fascia sport di massa
sta diretta può essere fornita solo da ricer- • Capacità medie: I fascia, 12 3,68 3 0,92 3 1,84
candidato a Campione sportivo
che genetiche. • Capacità notevoli: 1 0,31 – – – –
8 Il ceco Kovar (1979), studiando gli alberi Campione sportivo di livello
genealogici di alcuni atleti di alto livello, è nazionale ed internazionale
arrivato alla conclusione che l’attività • Totale 57 17,48 22 6,75 40 24,47
sportiva e le capacità di movimento dei
genitori degli atleti erano maggiori di
quelle della popolazione normale (non Tabella 2 – La capacità sportive dei fratelli e delle sorelle di alcuni atleti di alto livello. Nel calco-
praticante sport). Così, circa il 57% dei lo sono state inserite solo famiglie nelle quali vi erano un fratello ed una sorella, per un totale di
padri ed il 35% delle madri degli atleti di 134 famiglie
alto livello erano stati atleti. Praticamente,
non vi erano genitori che avessero solo Capacità sportive Fratelli Sorelle
scarse capacità motorie. Fu stabilito che numero % numero %
anche le sorelle ed i fratelli carnali degli
atleti erano in possesso di capacità e qua- Numero totale delle sorelle e dei fratelli 233 59,74 157 40,26
dei quali:
lità motorie considerevolmente maggiori • fascia sport di massa 6 2,58 14 8,92
di quelle dei non praticanti. Oltre la metà • I fascia, candidati a Campione sportivo 30 12,88 11 7,01
(53,7%) delle sorelle di questi atleti prati- • Campione sportivo 28 12,02 5 3,19
cavano sport, si allenavano e partecipava- • Campione sportivo di classe internazionale 121 51,93 36 22,93
no a gare. Nei fratelli questa percentuale
saliva a quasi il 70%.
Anche in una ricerca su 163 famiglie di Simboli utilizzati per la costruzione di alberi genealogici
atleti di classe elevata è stato trovato che i
genitori degli atleti erano stati fisicamente
molto attivi (Sergijenko 1997, tabella 1). In
}

}
totale il 48,7% dei genitori avevano prati- Maschio e femmina Maschio e femmina Maschio e femmina Maschio e femmina
cato sport od avevano svolto un lavoro caratterizzati da caratterizzati caratterizzati caratterizzati
fisico pesante. Tra essi i più attivi erano i eccellenti da elevate da capacità sportive da moderate
capacità sportive capacità sportive medie capacità sportive
genitori maschi (29,7%) rispetto alle fem- Campione sportivo Campione sportivo Candidato a Campione II-III fascia di
mine (18,99%). emerito, campione sportivo
di classe internazionale,
sportivo,
I fascia di qualificazione
qualificazione

Nelle famiglie analizzate, nel fenotipo delle campioni e vincitori di


medaglie nei Giochi Olimpici,
sorelle e dei fratelli carnali le capacità nei Campionati mondiali

sportive erano significativamente maggiori


che nella popolazione normale (tabella 2).
Nei fratelli (con il 79,41%) fu trovata una I
maggiore attività motoria che nelle sorelle 1 2

(42,05%).
Spesso capacità sportive notevoli sono II
state rilevate non solo in due, ma anche in 11 2 3 4 5 6 7 8 9 10
tre generazione della stessa famiglia (figu-
ra 1).
III
1 2 3 4 5 6 7
I risultati delle nostre ricerche permettono
di affermare che:
IV
• la predisposizione allo sviluppo di capa- 1
cità sportive elevate viene trasmessa ere-
ditariamente;
Figura 1 – L’attività sportiva in tre generazioni della stessa famiglia. Viene mostrato l’albero
• la tipologia di trasmissione ereditaria
genealogico di Z. V. Edmeskaja (posizione III - 4) una canoista (kayak) di classe mondiale. La sua
delle capacità sportive è dominante (cioè nonna materna (I - 4) era stata Campionessa di scherma dell’Urss dal 1924 al 1926. Suo marito
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

non recessiva); (nonno materno I - 3) aveva praticato pesistica e ginnastica. La madre dell’Edmeskaja (II - 8)
• la predisposizione alle prestazioni sporti- aveva praticato pallacanestro per dieci anni e dal 1949 al 1953 aveva partecipato con la Società
ve tende a trasmettersi ereditariamente in sportiva Dinamo ai Campionati dell’Urss e di Mosca. Nella II generazione il fratello del padre (II -
linea paterna e materna. 5) aveva praticato pesistica, ed il fratello della madre (II - 9) tennis tavolo. Nella III generazione,
Per questa ragione, nella ricerca del talen- anche il cugino materno (III - 6) A. M. Plotke, era stato un eccellente atleta (di classe internazio-
to, c’è una probabilità più elevata di trova- nale nel nuoto, Campione e recordman nazionale dell’Urss dal 1972 al 1976. Un cugino della
re giovani atleti dotati in quelle famiglie linea paterna (III - 2) aveva giocato ad hockey su ghiaccio
nelle quali il padre ha praticato sport, od
impaginato Sergenko II 7-11 22-03-2002 5:47 Pagina 9

ha svolto un’attività lavorativa che preve- A B


deva un lavoro fisico pesante, mentre per Coefficiente di ereditarietà Criterio di Fischer
quanto riguarda le giovani atlete di talen-
1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0 3 6 9 12 15 18
to, si trovano più facilmente in quelle
famiglie nelle quali la madre ha svolto una 0,866 7,45***
vita fisicamente attiva. Statura
0,880 8,35**
• In media, ci si può aspettare che il 50%
dei figli di atleti di alto livello abbia note-
0,874 Altezza 7,95***
voli capacità sportive, anche se, general-
mente, non si tratta di quelle tipiche degli 0,892 cranio-ischiatica 9,27**
sport nei quali eccellevano i loro genitori. 9
Però, se ambedue i genitori erano atleti di 0,734 Lunghezza 3,76%%
livello elevato, poiché la trasmissione ere- 0,509 del braccio 2,04
ditaria delle capacità sportive avviene sia
in linea paterna che materna, ci si può 0,655 Lunghezza 2,90*
attendere che il 75% dei loro figli sia un dell'avambraccio
0,707 3,42
talento dal punto di vista motorio (Moser
1960). 0,711 Lunghezza 3,46**
della mano
3. Genetica delle caratteristiche
morfologiche e delle capacità
motorie dell’uomo 0,858 Lunghezza degli 7,04***
0,867 arti inferiori 7,52**
Le caratteristiche morfologiche
0,757 4,11**
Lunghezza
In una ricerca che ha interessato 50 coppie 0,811 della coscia 5,29*
di gemelli dello stesso sesso in età da 12 a
17 anni è stata stabilita l’esistenza di note- 0,699 Lunghezza 3,32**
voli influenze genetiche in 16 indici antro- della gamba
pometrici (Sergijenko 1999, figura 2). 0,859 7,11**
Ciò vuole dire che nell’uomo la variazione
0,794 Lunghezza 4,85**
delle caratteristiche morfologiche si
muove entro limiti che sono stabiliti da 0,557 del tronco 2,26
fattori genetici. Questi limiti sono geneti-
camente determinati in misura maggiore 0,698 Diametro 3,31*
per quanto riguarda le misure longitudina- 0,931 acromiale 14,53**
li del corpo, che per le circonferenze.
In un bambino, la disposizione genetica 0,467 Circonferenza 1,88
nello sviluppo delle caratteristiche morfo- del braccio
0,888 8,89**
logiche dipende dalle caratteristiche sia (rilassato)
del padre che della madre. Il grado di Circonferenza
0,877 8,10***
espressione fenotipica della statura di un del braccio
bambino verrà ora esposto tenendo conto 0,968 31,46***
(contratto)
delle diverse combinazioni della statura dei
genitori. Ammesso che da due genitori di 0,893 9,36***
Circonferenza
elevata statura nasca un figlio alto, e che 0,930 del torace 14,28**
da due genitori di bassa statura ne nascerà
uno basso, tutte le altre combinazioni della 0,770 Circonferenza 4,35**
statura dei genitori (bassa-media, media- 0,917 della coscia 12,06**
media, bassa-alta, media-alta) faranno in
modo che la statura dei figli si collocherà 0,619 2,62*
Circonferenza
tra due limiti estremi, uno dei quali relati-
0,906 della gamba 10,66**
vo a quei bambini che hanno sia un padre
che una madre di bassa statura, e l’altro
relativo a quelli che hanno ambedue i 0,586 Massa 2,42*
genitori di statura elevata. 0,941 corporea 17,06**
Nella figura 3 viene riportata la statura dei
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

figli a seconda delle diverse combinazione


della statura dei genitori in famiglie statu-
nitensi di razza bianca e nera (Malina, Har- Figura 2 – I coefficienti di ereditarietà di Holzinger (A) ed il criterio F di Fischer (B) per quanto
per, Holman 1970). In base a questa ricer- riguarda gli indici antropometrici maschili e femminili.
ca si può assumere che: Legenda: i valori del criterio F con * mostrano che il livello di affidabilità (p< 0,05) è significati-
1. un grado estremamente elevato di vo, con ** che è elevato (p < 0,01), con *** molto elevato (p < 0,001), senza asterisco p >
0,05. Azzurro = maschi; blu = femmine
espressione delle caratteristiche morfo-
logiche di un bambino sia determinato
impaginato Sergenko II 7-11 22-03-2002 5:47 Pagina 10

% a b
20
16 40
Fratello B Fratello B
14 35

12 30

Variazione mlO2/kg/min

Variazione VO2max, %
10
10 25

8 . 20
10
0
6 15

4 10

2 5 Fratello A
Fratello A
-10
2 4 6 8 10 12 14 16 5 10 15 20 25 30 35 40
.
Variazione mlO2/kg/min Variazione VO2max, %

-20 .
Figura 4 – Le variazioni del VO2max di gemelli monozigoti successive ad un allenamento di 20
B-B B-M M-M B-A M-A A-A settimane (a = valori assoluti; b = variazioni relative)

Figura 3 – Vengono mostrati i valori medi e to solo grazie all’azione di importanti 4.L’ereditarietà dell’adattamento
le deviazioni quadratiche medie delle stature fattori ambientali esterni (quali l’eserci- negli atleti
dei figli a seconda delle diverse combinazioni zio fisico, l’alimentazione, ecc.)
delle stature dei genitori. Legenda: B-B= È naturale che anche i limiti delle presta-
bassa-bassa; M-M = media-media; B-A= Le capacità motorie zioni sportive vengano determinati dalle
bassa; M-A = media-alta; A-A = alta-alta particolarità genetiche nell’adattamento
Nella tabella 3 viene fornito un quadro, degli atleti. Però su questo aspetto è stato
molto generale, su come le informazione realizzato un numero limitato di ricerche.
dall’influenza genetica sia del padre che genetiche influiscano sullo sviluppo delle Per illustrare quali siano le leggi generali
della madre; capacità motorie dell’uomo. La tabella si in questo campo, ci serviremo dei risultati
2. si può affermare che nella maggior parte basa sui dati di vari autori. di ricerche svolte su gemelli.
delle caratteristiche morfologiche del- Si può affermare che in questo campo l’in- Il canadese Bouchard (1990) ha osservato
l’uomo vi sia una tendenza di sviluppo; fluenza dei fattori genetici sia abbastanza che, in dieci coppie di gemelli monozigoti,
3. chiaramente il limite superiore del grado notevole, ma è, comunque, inferiore a sottoposti ad un allenamento della durata
di espressione fenotipica delle caratteri- quella che hanno sulle caratteristiche di 20 settimane in ambedue i fratelli vi
stiche morfologiche può essere raggiun- morfologiche. rilevava una notevole
. somiglianza nelle
variazioni del VO2max (figura 4).
In base ai suoi risultati Bouchard ha for-
Tabella 3 – Ereditarietà delle capacità di movimento dell’uomo (Sergijenko 1998) mulato l’ipotesi che tra che coloro che
vengono sottoposti allo stesso programma
di allenamento esistono soggetti labili (che
Caratteristiche numero grado di valutazione
presentano un . aumento rilevabile e signi-
delle ricerche ereditarietà in % dell’ereditarietà
ficativo del VO2max) e non labili (che pre-
sentano un aumento non . rilevabile, non
significativo o nullo del VO2max).
. Quindi la
Mobilità articolare 3 61-91 elevata
reazione di adattamento del VO2max, che
Reazione motoria 10 0-93 elevata
rappresenta un parametro altamente
Resistenza anaerobica 4 67-99 significativa
informativo della potenza aerobica del-
Resistenza aerobica 10 60-93 significativa
l’uomo, è chiaramente predeterminata dal
Resistenza alla forza 4 22-85 significativa
punto di vista genetico.
Capacità di coordinazione 3 32-95 significativa
Alle nostre ricerche (Sergijenko 1993)
Rapidità locomotoria 9 10-91 significativa
hanno partecipato sei coppie di gemelli
Forza rapida-forza di salto 9 43-86 significativa
dello stesso sesso, delle quali quattro di
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

Precisione dei movimenti della mano 3 39-87 significativa


gemelli monozigoti (tre coppie di sesso
Forza muscolare reattiva 1 > 64 media
maschile, una di sesso femminile) e due di
Rapidità di movimenti semplici 1 42-73 media
gemelli dizigoti (una coppia di sesso
Equilibrio statico 1 31-74 media
maschile ed una di sesso femminile). All’i-
Forza muscolare assoluta 10 0-56 scarsa
nizio della ricerca avevano un’età da 14 a
Frequenza di movimento 12 0-57 scarsa
17 anni. Queste coppie sono state oggetto
di tre ricerche. Nella prima ricerca sono
state rilevate le particolarità morfologiche
impaginato Sergenko II 7-11 22-03-2002 5:47 Pagina 11

e le capacità motorie. La seconda ricerca è rapporto con le manifestazioni del genoti- • Dato che per scoprire gli atleti di alto
stata realizzata dopo un anno, la terza po nella maturazione di questa capacità livello (ricerca del talento) non è possibile
dopo 20 mesi. Durante questo periodo durante il processo di sviluppo. un unico momento di selezione , le proce-
tutte le coppie di gemelli si allenavano Nel gradiente delle capacità coordinative dure principali sono quella di seguire lo
regolarmente: due coppie nell’atletica leg- sono stati trovati coefficienti d’eredità di sviluppo dei giovani talenti e ripetere per
gera, tre coppie nel ciclismo, ed una cop- H2 = da 0,446 a 0,991, e provano l’esisten- più anni le procedure di selezione.
pia nella ginnastica. All’inizio la loro quali- za di una certa influenza dei fattori eredi- • Lo sviluppo ulteriore dei record sportivi è
ficazione andava dalla II fascia junior a tari. La caratteristica genetica di ambedue i possibile se si utilizzano concezioni e tec-
Campione sportivo, ed alla fine della ricer- test di forza rapida (movimento di corsa e nologie moderne di allenamento, soprat-
ca andava dalla II fascia a Campione spor- di lancio) è la stessa: il loro sviluppo viene tutto attraverso nuovi attrezzi ed apparec-
tivo di classe internazionale. influenzato prevalentemente dall’ambiente. chiature che permettano di realizzare 11
Oggetto della ricerca furono le caratteristi- I risultati delle nostre ricerche permettono completamente quel livello stabile ed ele-
che antropometriche, le capacità di rapi- di ricavare queste conclusioni: vato di capacità di movimento che è per-
dità, la resistenza, la mobilità articolare, la • lo stesso carico fisico influisce in modo messo dalle potenzialità genetiche.
coordinazione dei movimenti ed alcuni diverso sullo sviluppo delle capacità moto-
indici della forza rapida. rie di soggetti diversi; Traduzione dal russo di Olga Iourtchenko; Titolo
Questi i risultati ottenuti: • la reazione di adattamento, provocata originale: Geneticeskie predely sportivnyh resul’-
i coefficienti di ereditarietà nell’incremen- dall’allenamento che porta al cambiamen- tatov.
to annuale e biennale delle caratteristiche to delle capacità di movimento, negli Indirizzo dell’autore: L. Sergenko, Gosudarste-
antropometriche erano insignificanti. Una umani ha sempre carattere individuale e vennyj Pedagoghiceskij Institut, Luxsemburgskij
tendenza all’aumento dei coefficienti di dipende, in misura diversa da fattori eredi- bul’var 24, 327030 Nikolaev, Ucraina
ereditarietà esiste su periodi più lunghi tari ed influenze ambientali;
dello sviluppo ontogenetico. • il ritmo di sviluppo delle caratteristiche
Quindi è stato possibile dedurne che il antropometriche e delle capacità motorie Bibliografia
controllo genetico sul ritmo di sviluppo dell’uomo dipende, in misura scarsa, dal-
morfologico dell’uomo durante intervalli di l’influenza di fattori ereditari. Invece le Bouchard C., Heredity, fitness and healt,
tempo brevi diminuisce. Inoltre un’attività stesse caratteristiche - misurate in un in: Bouchard C., Shephard R. J., Stephens
fisica significativa è in grado di attenuare momento determinato dell’ontogenesi - T., Sutton J. R., McPherson (a cura di),
notevolmente l’influenza del genotipo sul dipendono in misura molto notevole da
Exercise, fitness and health, Champaign
ritmo di comparsa delle caratteristiche questi fattori. Questa legge non viene
morfologiche. modificata dall’azione mirata di fattori (Ill.), 1990, 147-153
L’incremento della forza generale assoluta influenti ambientali; Gedda L., Sports and genetics. A study of
(somma della forza di 20 gruppi muscolari) • in periodi brevi di tempo, l’intensità con twin (351 pairs), Acta Genet. Med. et
nei gemelli monozigoti era del 30,15% e la quale il genotipo influisce sullo sviluppo Gemellol., 9, 1960, 4, 387-405.
nei gemelli dizigoti del 14,96%. Invece lo delle capacità di movimento è minore che Kovar R., Rokuvova L., Vyklonnost a dedic-
sviluppo della forza muscolare relativa era in periodi più lunghi della vita. nost, Sbornik rebecka radu uv CSTV, Olim-
più lento. Esiste quindi un influenza eleva- pia, Praga, 1979, 104-126.
ta dei fattori ambientali, in particolare del- 5. Conclusioni che se ne ricavano Malina R. M., Harper A. B., Holman J. D.,
l’allenamento, sul ritmo di sviluppo della per quanto concerne l’allenamen- Growth status and Performance relative to
forza muscolare relativa ed assoluta. to ed il miglioramento del risulta- Parental Size, Res. Quarterly, 4, 1970, 4,
Inoltre è stato scoperto che i fattori eredi- to della prestazione sportiva 503-509.
tari mostrano una tendenza ad influenzare Moser M., Über die Vererbung der sportli-
(H2 = 0,682) il ritmo di sviluppo della rea- Da quanto abbiamo esposto precedente-
che Fähigkeiten, Inaugural -Dissertation
zione motoria degli arti superiori e degli mente possiamo ricavare alcune conclu-
arti inferiori. Una tendenza analoga si è sioni di carattere generale: zur Erlengung der Doktorwürde der
manifestata nel ritmo di incremento della • è evidente che i mezzi tradizionali di gesamten Medizin, Monaco, 1960.
rapidità di un movimento singolo. allenamento non sono in grado di amplia- Sergijenko L. P., Gheneticeskie faktory v
Il ritmo di sviluppo della frequenza dei re i limiti nello sviluppo della capacità di rasvitii i v fisiceskoj kul’ture celoveka, Kiev,
movimenti viene influenzato soprattutto movimento, che sono geneticamente 1993.
da fattori ambientali, mentre abbiamo determinati. Ciò vuole dire che essi non Sergijenko L. P., Nasleduemost’ sportivnoj
osservato una influenza tendenzialmente sono in grado di spostare i limiti indivi- odarennosti, Nauka v Olympiiskom Sporte,
moderata dei fattori ereditari dei gradienti duali di prestazione. 1997, 2, 64-70.
di rapidità nelle locomozioni.
. • I mezzi di allenamento tradizionali sono Sergijenko L. P., Teoreticeskie aspekty
Il gradiente del VO2max è notevolmente in grado di portare l’atleta al limite supe- metodologhii otbora v sporte , III Confe-
soggetto all’influenza dei fattori ambien- riore di sviluppo delle sue capacità di renza internazionale “Cultura fisica e sport
tali. Ciò si differenzia leggermente dai movimento nel quadro della sua variazio- in una nazione sana”, Kiev-Vinnizja, III
risultati della popolazione normale di ne individuale, determinata dal genotipo. parte, 1999, 229-233.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

gemelli. • Se viene migliorato il potenziale geneti-


Sergijenko L. P., Lo stato di dimorfismo per
Per quanto riguarda i gradienti di mobilità co, esiste la possibilità di incrementare il
delle articolazioni delle anche, delle spalle livello della prestazioni sportive, e secondo influenza dei fattori genetici nello svilup-
e della colonna vertebrale sono stati trova- noi, ciò non ha limiti. Riprendendo un’af- po delle caratteristiche morfologiche del-
ti coefficienti di ereditarietà non significa- fermazione di Åstrand si può affermare l’uomo (in ucraino), Naukovi npazi, Niko-
tivi. Se ne può dedurre che il carico fisico che il modo migliore per diventare prima- lajev, MF Hukma 1999, III parte, 126-130.
influenza in modo individuale il ritmo di tisti del mondo nel 21° secolo è quello di
variazione della mobilità articolare, senza scegliersi i genitori giusti.
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 12

Andreas Hohmann, Istituto per la scienza dello sport, Università di Potsdam

La diagnosi del Attualmente la scienza dell’allena-


mento considera validi, come criteri
di diagnosi del talento di un atleta,
nella pratica dell’allenamento gio-
vanile, che si basa unicamente sul
criterio per cui vengono selezionati
talento sportivo le sue prestazioni, il ritmo di svilup-
po dei suoi risultati, il grado di uti-
solo coloro che ottengono presta-
zioni superiori alla media nelle gare
lizzazione dei presupposti della pre- giovanili, o che nei test mostrano
12 I criteri per la selezione del stazione e la capacità di carico. Per- determinate predisposizioni indivi-
talento: l’esempio delle corse ciò, è assolutamente necessario che duali ad ottenere risultati in un
di velocità dell’atletica leggera la strategia di individuazione del certo sport, venga integrata da
talento, attualmente dominante questi altri criteri.

Foto GRILLOTTI

1. Sullo sviluppo della ricerca soprattutto, alla selezione del talento con i influiscono su di essa, le condizioni gene-
sul talento ed il concetto di suoi due aspetti principali, cioè la diagnosi rali esterne e quelle determinate dalla
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

talento e la prognosi del talento che, per questa metodologia dell’allenamento.


ragione, rappresenteranno l’oggetto prin- Per ragioni soprattutto economiche per
La ricerca, la selezione e la promozione del cipale di questo lavoro, mentre resteranno qualsiasi Organizzazione sportiva naziona-
talento rappresentano le colonne portanti in secondo piano la ricerca del talento, che le e per le Federazioni che ne dipendono, è
di uno sviluppo dello sport giovanile che essenzialmente rappresenta un problema importante individuare, il più precocemen-
sia diretto a raggiungere risultati di alto di natura prevalentemente pratica ed te possibile, in tutta la popolazione giova-
livello. Dal punto di vista della scienza organizzativa e la promozione del talento, nile, quali sono coloro che mostrano
dello sport, l’interesse principale è rivolto, che vede al suo centro, come fattori che talento per determinati sport ed inserire
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 13

solo essi nel processo di loro promozione a


lungo termine. Ma, finora, questa esigenza Caratteristiche Eredità (dipendenza dalle doti) vs
pratica di disporre di un concetto efficace dipendenza dall'ambiente (inclusa l'allenabilità), %
di talento è stata, ed è tutt’ora, soddisfat- 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
ta, solo parzialmente, se si considerano
Forza massima 1 4
quali sono le possibilità attuali della scien-
za dello sport di prevedere quali saranno le 2

prestazioni finali di bambini ed adolescenti Forza di salto 1 3 1


che si trovano nella fase della crescita. 1

In questo campo, dopo alcuni successi ini- Forza di lancio 3


ziali, di natura teorica e pratica, molto 3 13
rapidamente si sono prodotte discrepanze Rapidità di corsa 1 1 2 2
tra le aspettative della pratica di campo e Rapidità di frequenza 1
le possibilità concettuali e, soprattutto, di Rapidità di reazione 4
ricerca della scienza dello sport. Special- 1
Capacità di coordinazione
mente per quanto riguarda la prognosi
Mobilità articolare 1 1
del talento, le idee su quanto sarebbe
necessario nella prassi, da un lato e, dal- Statura 4

l’altro, ciò che può essere realmente forni- Resistenza anaerobica 4


to hanno preso due direzioni molto diverse Resistenza aerobica
1 4
(cfr. Holz 1988, Hagedorn et al. 1989, Joch 3
1997). Solo in un recente passato si sono 3

potuti rilevare maggiori sforzi di ricerca.


Tali sforzi sono stati provocati, in parte, da Figura 1 – Eredità di caratteristiche diverse della prestazione motoria-sportiva in fanciulli (!) e
una maggiore comprensione dell’efficace fanciulle (") (esclusivamente) di 10 anni d’età (secondo dati di (1) Maes et al., (2) Kovar 1981,
sistema di promozione del talento della (3) Weiss 1979 e Harsanyi, Martin 1986)
ex-Rdt, acquisita dopo la riunificazione e,
sia pure sempre parzialmente, dalle nuove
possibilità offerte dalle metodologie di 2. Criteri di valutazione (Thiess 1979) e dal potenziale di sviluppo
ricerca. funzionale utilizzabili (Kupper 1980).3
Nella scienza dello sport, l’elaborazione del per la diagnosi del talento Mentre negli Stati del blocco orientale, la
problema del talento, per prima cosa, ha ricerca, dapprima, rimase limitata a questi
limitato il concetto di talento1 ad una pre- Mentre, relativamente senza grandi pro- due indirizzi, nei Paesi occidentali, oltre ad
disposizione (dote) specifica, superiore alla blemi, è stato possibile raggiungere un essi, si svilupparono:
media, in un determinato settore, quello accordo sulla terminologia, vi sono state • una ricerca che si basava, principalmen-
della motricità sportiva. Successivamente, una serie di difficoltà metodiche per te, su orientamenti ricavati dalle scienze
il moderno concetto di talento è stato quanto riguarda la determinazione dei cri- sociali, che riguardava le condizioni gene-
caratterizzato da uno sviluppo in due dire- teri che permettono di diagnosticare una rali necessarie per realizzare un’efficace
zioni, che, per prima cosa, sono indipen- predisposizione allo sport superiore alla promozione del talento in un sistema edu-
denti l’una dall’altra: da un lato si è passati media. Tali difficoltà sono state discusse, cativo aperto4;
da un concetto ristretto ad uno ampio di approfonditamente, già nel 1974, da • una ricerca di tipo medico, biomeccanico
talento e dall’altro da una sua interpreta- Zaciorskij et al., in particolare dal punto di e psicologico che, in un passato recente, si
zione statica ad una dinamica, di tipo pro- vista delle problematiche che riguardano è sempre più interessata della capacità di
cessuale. la “scelta”, l’ereditarietà, e la prognosi. Se tollerare il carico dei giovani atleti. Tale
si confrontano le posizioni di Zaciorskij et ricerca è motivata dal fatto che, in molti
al. (1974) con quelle di Thiess (in Harre sport, sono stati quasi raggiunti i limiti del
“Nello sport di vertice attuale si defini- 1973) si può provare che, nella ricerca, per carico. Per questa ragione, se si vogliono
sce talento un soggetto, che, tenuto quanto riguarda la diagnosi e la prognosi proteggere i giovani atleti di alto livello da
conto dell’allenamento già realizzato, è del talento, già precocemente, si sono svi- carichi negativi di natura meccanica o da
capace di prestazioni sportive superiori luppati due indirizzi con accenti diversi: un superallenamento di tipo psicofisico5, il
alla media rispetto a gruppi di riferi- • uno si interessava, soprattutto dal punto problema della capacità di carico è diven-
mento di soggetti dello stesso livello di di vista della medicina dello sport, dell’ere- tato sempre più importante.
sviluppo biologico e con abitudini di ditarietà di caratteristiche biologiche, La ricerca empirica sull’ereditarietà dei fat-
vita simili. Per cui, tenendo conto delle geneticamente determinate, che si poteva tori e delle caratteristiche che sarebbero
disposizioni personali interne (endoge- supporre fossero la causa della differenze “fondamentali” per ottenere risultati spor-
ne) alla prestazione e di condizioni di prestazione che si potevano osservare2 tivi di alto livello ha prodotto una notevole
esterne (esogene), si può ragionevol- (figura 1). ed importante, massa di conoscenze,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

mente supporre ed, in particolare, si • l’altro, invece, che si basava soprattutto anche per quanto riguarda il problema del
può determinare attraverso modelli sui punti di vista della scienza dell’allena- talento. Però, indipendentemente da ciò,
matematici, che nella successiva fase di mento, poneva al suo centro, la prestazio- attualmente, i limiti di natura teorica e
sviluppo potrà ottenere prestazioni ne osservabile, il suo sviluppo, come anche contenutistica e le difficoltà legate alla
sportive di alto livello” (Hohmann, Carl, la stabilità dei risultati e la capacità di metodologia della ricerca6, rappresentano
2001, in stampa). incrementarli in riferimento alle gare. Suc- ostacoli difficilmente superabili per quanto
cessivamente questi tre criteri sono stati riguarda la determinazione del talento
integrati dalla capacità di tollerare il carico sportivo fondata su fattori biologici e la
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 14

Pathanalysis della prestazione di corsa di sprint (femmine) (1+2 gruppo) con la prestazione di gara e le altre com-
2 2 ponenti del modello.
(n = 81 n = .87 R = .76 R corr. = .73 F = 27.92***)
In base a ciò, per quanto riguarda la previ-
sione della massima capacità di prestazio-
ne individuale, è necessario che venga
Tecnica/
Coordinazione
.29* ritenuto estremamente relativo il valore di
norme reali (ricavate trasversalmente e
servendosi di metodi statistici lineari). La
prestazione di gara giovanile offre soltan-
Rapidità .23*
elementare to un primo punto di partenza, ad esempio
14 per prestare attenzione ad un giovane
atleta con doti per un determinato sport
Rapidità .54*** .82***
Forza d'azione semplice
Rapidità
ciclica di sprint
Prestazione nel quadro della promozione del talento a
complessa di sprint
reattiva aciclica
(37%) (73%)
livello scolastico e federale. Inoltre, di per
(21%)
se stessa, la prestazione di gara giovanile
Forza
non è sufficiente per formulare previsioni
massima/ sulle future prestazioni finali (cfr. Wend-
esplosiva
land 1985)7.
.22* La limitata capacità enunciativa, come cri-
terio del talento, della prestazione sportiva
Costituzione complessa realizzata in gara, va attribuita
.24* al fatto che, normalmente, non si cono-
scono le condizioni grazie alle quali essa è
stata realizzata, quali, ad esempio, l’allena-
Figura 2 – La struttura della capacità di prestazione giovanile nella corsa di sprint dell’atletica mento svolto, il potenziale genetico, lo
leggera (da Hohmann et al. 2001). Il costrutto, rappresentato attraverso i valori dei fattori si
stato di sviluppo biologico individuale, il
basa su questi test motori: tecnica e coordinazione: tecnica del salto in lungo, Wiener Koordina-
tion Test (su esso cfr. Weineck 2001); forza massima e forza esplosiva: massima contrazione
profilo individuale attuale di prestazione,
isometrica (arti superiori ed inferiori), gradiente di salita della forza (arti superiori ed inferiori); ecc.
forza reattiva: caduta in avanti e spinta verso l’alto per gli arti superiori, salto in basso con rim- Questi dati complessi della prestazione di
balzo per gli arti inferiori; costituzione: statura, peso corporeo; rapidità elementare: tapping gara pongono problemi soprattutto quan-
podalico, tempo di reazione semplice; rapidità d’azione aclica: forza orizzontale di salto (a pié do vengono assunti come valori discrimi-
pari, con il solo arto inferiore destro, con il solo arto inferiore sinistro), forza di salto verticale, nanti (cutt off value) per quanto concerne
forza di lancio; rapidità ciclica: sprint su 30 m, 30 m lanciati, frequenza di skipping; prestazione l’inserimento in un sistema di promozione
di sprint: risultato di gara su 60/100 m (dimensione: punteggio IAAF). Gli asterischi indicano il del talento (cfr. figura 3), già in stadi pre-
livello di significatività. coci della promozione dei giovani atleti. La
base teorico-programmatica di questa
strategia di selezione è di per sè discutibile
previsione delle prestazioni future in base uno sport o di una disciplina sportiva. per il solo fatto che la selezione puramen-
all’importanza che vi assumono caratteri- Però, come viene illustrato nella figura 2, te “darwinistica” di coloro che sono porta-
stiche determinate dalle doti. servendosi dell’esempio dello sprint nell’a- tori di caratteristiche estreme, in un
Di conseguenza, le analisi sulla stabilità tletica leggera, già la struttura attuale momento così precoce, manca di legitti-
dello sviluppo di prestazioni sportive com- della capacità di prestazione non può mazione etica dal punto di vista delle pari
plesse e di singoli presupposti della presta- essere spiegata completamente, per cui, opportunità.
zione (che sono state realizzate, soprattut- quando aumenta la durata della prognosi Da un lato, intanto, è ormai tradizionale
to, utilizzando modelli matematici lineari) della prestazione si producono incertezze
come anche le previsioni - ricavate in base notevoli.

yyyyyyy
;;;;;;;
a tali analisi - su futuri andamenti dello Il modello, per quanto riguarda le atlete, Soggetto che ottiene Soggetto che ottiene

yyyyyyy
;;;;;;;
sviluppo di bambini od adolescenti, fino conferma la posizione centrale della forza inaspettatamente grandi risultati come
Prestazione sportiva definitiva

grandi risultati atteso


all’età delle massime prestazioni, mostrano di sprint (ciclica) e della rapidità di sprint
grandi differenze quantitative in quasi
tutti gli indici. Di norma, tali differenze
nel catalogo delle priorità dell’allenamento
di questa specialità (su di ciò cfr. anche
yyyyyyy
;;;;;;;
yyyyyyy
;;;;;;;
sono così ampie che, solo limitatamente e Letzelter et al. 2000). Particolarmente inte-
yyyyyyy
;;;;;;;
con riserva, possono essere assunte come ressante è la mancanza di un collegamen-
yyyyyyy
;;;;;;;
yyyyyyy
base per decisioni di selezione di natura
pratica.
to diretto tra rapidità d’azione (aciclica) e
prestazione di sprint ed in particolare lo
scarso (non significativo) rapporto tra
;;;;;;;
yyyyyyy
;;;;;;;
Soggetto che ottiene Soggetto che ottiene
risultati scarsi inaspettatamente
come atteso risultati scarsi
Sul criterio “prestazione superiore forza reattiva, forza massimale e rapidità
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

alla norma” aciclica d’azione. In contrasto con ciò, nel


modello dei giovani sprinter maschi, che Valore cut off selettivo
I criteri maggiormente utilizzati per la (con il 47% della prestazione di gara) sta- Prestazione sportiva giovanile
selezione del talento sono ricavati da dati tisticamente è meno ben chiarito, si trova
sulla prestazione complessa (di gara) ed i un collegamento medio (significativo) tra Figura 3 – L’importanza dei cutt-off values
presupposti personali della prestazione, forza reattiva, forza massima e rapidità nello schema di classificazione per la sele-
elaborati in base ai modelli della struttura d’azione (aciclica); perciò la rapidità ele- zione dei talenti
della capacità di prestazione specifica di mentare resta senza un legame statistico
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 15

;;;;;;;
yyyyyyy
;;;;;;;
yyyyyyy talento che si fondasse maggiormente
;;;;;;;
yyyyyyy
;;;;;;;
yyyyyyy
sulla valutazione del processo: “Invece di
;;;;;;;
yyyyyyy
Atleta di grande talento
smarrirsi nell’analisi della capacità di pre-
;;;;;;;
yyyyyyy
;;;;;;; stazione, sarebbe necessario (...) che la
yyyyyyy
;;;;;;;
yyyyyyy ricerca sulla predisposizione e le doti (...)
;;;;;;;
yyyyyyy
;;;;;;;
yyyyyyy indagasse più a fondo la struttura (...) e la
;;;;;;;
yyyyyyy yyyyyyyyyyyyy
;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;
yyyyyyyyyyyyy
yyyyyyyyyyyyy
;;;;;;;;;;;;;
;;;;;;;;;;;;;
yyyyyyyyyyyyy ;;;;;;;
yyyyyyy ;;;;;;;;;;;;;
yyyyyyyyyyyyy
dinamica individuale (...) di prestazioni
yyyyyyyyyyyyy
;;;;;;;;;;;;; ;;;;;;;
yyyyyyy
;;;;;;;
yyyyyyy yyyyyyyyyyyyy
;;;;;;;;;;;;;
0,13% sportive concrete”. Secondo questa conce-
;;;;;;;;;;;;;
yyyyyyyyyyyyy ;;;;;;;
yyyyyyy ;;;;;;;;;;;;;
yyyyyyyyyyyyy
;;;;;;;;;;;;;
yyyyyyyyyyyyy
zione, una posizione chiave viene assunta
;;;;;;;;;;;;;
yyyyyyyyyyyyy
-3σ -2σ -1σ x 1σ 2σ 3σ
dall’allenabilità del giovane atleta, in
quanto, durante l’allenamento giovanile, il 15
cambiamento della prestazione oltre che
7% 38% 7% dallo sviluppo motorio e dalle richieste
Molto scarsa Media Molto elevata
aspecifiche poste dalla vita di tutti i giorni,
dipende soprattutto dall’azione esercitata
Figura 4 – Il problema statistico nella strategia della selezione del talento secondo il criterio dall’allenamento. Però, finora, ci sono solo
della prestazione superiore alla norma (Kovar 1981, 149) ricerche isolate sull’allenabilità delle carat-
teristiche della motricità sportiva. Uno
studio su questo argomento è stato realiz-
l’ipotesi di un corredo immutabile di carat- quanto riguarda la selezione del talento zato da Pauer (1996), ed è stato realizzato
teristiche biogenetiche dell’uomo, mentre, per le Scuole di sport russe riferisce di un nelle scuole ad indirizzo sportivo di Berli-
dall’altro, la scelta delle procedure di dia- criterio che si basa su due deviazioni stan- no. Tale ricerca, nella quale è stato analiz-
gnosi dei valori discriminanti (cutt off dard, Kovar (1981) per quanto riguarda i zato l’andamento dello sviluppo di alcune
value) si basa solo su esperienze pratiche top talents richiede almeno tre deviazioni capacità organico-muscolari e coordinati-
e, raramente, regge al vaglio di un’analisi standard rispetto ai valori medi della ve, ha permesso di ricavare almeno l’im-
scientifica. Inoltre, sono anche giustificate popolazione. Un criterio ancora più estre- pressione di una differenza tra una com-
le obiezioni di carattere etico per quanto mo viene richiesto dal brasiliano Matsudo ponente aspecifica, dovuta allo sviluppo
riguarda le basi statistiche di questa pro- (1996), per il quale un giovane atleta è un ed una specifica, dovuta all’allenamento.
cedura di selezione. Infatti, se alla base talento solo quando l’espressione delle sue L’Autore, tra l’altro, ha dimostrato questo
della selezione del talento viene posto un disposizioni alla prestazione si trova alme- fenomeno attraverso l’esempio della forza
limite medio non banale, automaticamente no quattro deviazioni standard al di sopra di salto (orizzontale). Già nella ricerca tra-
dalle misure di promozione viene escluso il del livello della sua categoria d’età8. sversale, nei quattro gruppi d’età indagati
gruppo di coloro che, inaspettatamente, Quindi, occorre avanzare dei dubbi su una (da 9 a 11 anni, da 12 a 13 anni, da 14 a
raggiungono risultati elevati in momenti strategia della selezione che si basi sulla 16 anni e da 16 a 19 anni) gli atleti e le
successivi, cioè più tardi. Perciò è necessa- prestazione superiore alla media, soprat- atlete di sport di squadra tattici, quali
rio che le procedure di selezione di tipo tutto perché, attraverso essa, precocemen- l’handball e la pallavolo e di sport tecnico-
statistico vengano ulteriormente sviluppa- te e, forse in modo irreversibile, vengono coordinativi, quali i tuffi e la ginnastica
te prevedendo “passaggi morbidi”, che ad annientate le possibilità di una carriera artistica, mostravano una superiorità scar-
esempio, calcolino le probabilità individuali sportiva. Fondamentalmente, le cose non sa, ma non superiore a quella casuale,
(percentuali) di appartenenza a classi cambiano anche quando, invece della pre- rispetto agli altri due gruppi di sport
diverse di talenti. Qualcosa di questo tipo è stazione complessa di gara, vengono ele- (canoa e canottaggio per il gruppo degli
stato proposto da Zinner et al. (1994) con vati a criterio di selezione i risultati otte- sport a determinante tecnico-condizionale
la costruzione di un modello fuzzy dei cri- nuti nei test (cfr. Sehlbach 1995; Wiedner e pugilato, lotta e judo per il gruppo a
teri di selezione. 1998). Invece, è vero il contrario: finché determinante tattico-individuale) e ai sog-
La strategia della selezione di coloro che non sarà sufficientemente chiarito il feno- getti “normali” che partecipavano alle
ottengono risultati fuori dalla norma è meno della compensazione e del potenzia- lezioni scolastiche di educazione fisica.
stata a lungo raccomandata, soprattutto mento, ma, anche della soppressione, reci- Però, contrariamente alle aspettative,
dalla scienza dello sport dei paesi dell’Est. proci di indici della prestazione rilevanti, o anche nell’andamento longitudinale non si
Essa parte dall’ipotesi fondamentale che le addirittura essenzialmente critici, durante verificava uno sviluppo migliore della
“doti”, nella popolazione giovanile, hanno il processo di allenamento a lungo termine forza di salto. L’analisi, sia nelle femmine
una distribuzione quasi normale, per cui la e finché, nella metodologia della selezione, sia nei maschi, non indicava differenze
valutazione del talento avrebbe il compito non verranno decisamente applicate le sistematiche tra il miglioramento della
di identificare quei giovani atleti nei quali alternative esistenti alla statistica gaussia- forza di salto degli atleti e delle atlete dei
la prestazione complessa di gara o gli indi- na (ad esempio, metodi di costruzione di diversi sport. Ciò deve essere considerato
ci delle caratteristiche principali della pre- modelli non lineari), le norme di qualifica- sorprendente, in quanto sia il modello spe-
stazione, specifiche di uno sport, si trova- zione basate sulla distribuzione normale cifico di gara dei vari sport, sia le esigenze
no ad un livello abbastanza elevato rispet- avranno l’effetto di complicare più che di di allenamento, sono caratterizzate da evi-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

to a quello medio della popolazione (cfr. semplificare il problema. denti differenze per quanto riguarda l’im-
figura 4). portanza della forza di salto.
I limiti di questo approccio possono essere Sul criterio “ritmo di sviluppo” In base ai dati di Pauer (1996) non si rie-
immediatamente individuati in base all’ar- scono a trovare prove che sostengano una
bitrarietà e, di conseguenza, alla non uni- La scarsa capacità di risolvere il problema maggiore allenabilità dei talenti per un
vocità con la quale viene stabilita quale attraverso la selezione di soggetti con pre- determinato gruppo di sport. Nella sua
deve essere l’ampiezza di questo “scosta- stazioni superiori alla norma, ha permesso osservazione longitudinale, il vantaggio
mento medio”. Mentre Ljach (1977) per a Kupper (1980) di esigere una ricerca del nella prestazione degli atleti e delle atlete
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 16

rapporto, generalmente negativo, gli Auto-


Tassi di incremento 1997-1999 (senza prestazione d'ingresso)

Tassi di incremento 1997-1999 (senza prestazione d'ingresso)


200 400
ri hanno introdotto come indicatore del
ss ns ss ns talento il ritmo relativo di sviluppo, nel
100 200
quale si tiene conto che il miglioramento
dei risultati dipende dal livello di presta-
0 0 zione che è stato già raggiunto. Se si vuole
mettere in evidenza il ritmo relativo di svi-
luppo, i valori iniziali, cioé le prestazioni
–100 –200
nel momento della prima misurazione,
debbono essere separati (attraverso un’a-
16 –200 –400 nalisi della regressione) dai valori delle dif-
ferenze che quantificano i progressi nella
–300 –600
prestazione in un determinato periodo di
N* 5 19 2 N* 7 12 7 tempo (cfr. Willimczik et al. 1999). Se si
1 2 3 1 2 3
Gruppi di talenti 1999 Gruppi di talenti 1999 confrontano i miglioramenti nelle presta-
Femmine (F=22,53; p<0,00) Maschi (F=10,93; p<0,01) zioni, depurati dai valori iniziali, tra veloci-
sti/velociste delle categorie giovanili più
Figura 5 – Tassi di incremento biennali (1999-1999) della prestazione di gara nella velocità del- forti e più deboli, sia nei maschi che nelle
l’atletica leggera (dimensioni: punteggio IAAF) di velociste e velocisti dell’età giovanile di talento femmine risulta che i migliori atleti
normale (Tg1) elevato (Tg2) ed estremo (Tg3)
mostrano un ritmo relativo di sviluppo
significativamente più elevato (cfr. figura
5).9 Alla fine del periodo di ricerca, durato
G1: –0,04 ± 0,21 (n=14)
G2: –0,22 ± 0,23 (n=19) due anni, nei tre gruppi10 un criterio signi-
RP vs TI RP–JA G3: –0,56 ± 0,42 (n=16) ficativo del talento non era tanto la pre-
stazione d’entrata, risalente a due anni
0,1
prima (femmine: F = 2,73, p = 0,086;
11,5
maschi: F = 6,38, p < 0,01), quanto il ritmo
10,5 10,7 10,9 11,1 11,3 11,7 11,9
TI RP–JA (sec)

di sviluppo della prestazione giovanile o la


–0,4 “capacità di sviluppo” (Kupper 1990, 193). I
dati del MATASS sul ritmo di sviluppo dei
–0,9 giovani velocisti e delle giovani velociste
dell’atletica leggera completano lo stato
G1 RP–JA
–1,4
attuale della ricerca sullo sprint nell’atleti-
G2 RP–JA
ca leggera, in quanto, nelle prime tappe
G3 RP–JA
dello sviluppo, cioè nelle categorie giova-
–1,9
RP (sec)
nili A e B, viene riconosciuto come rilevan-
te per il talento il progresso nei risultati
Figura 6 – Rapporto tra i tassi di incremento della prestazione (TI) di juniores A rispetto all’età (“depurati” per quanto riguarda la qualifi-
della massima prestazione ed il record personale (RP) di velociste sui 100 m di classe mondiale cazione iniziale). La validità previsionale
(G3), di classe elevata nazionale tedesche (G2) e velociste in età giovanile (G1) (Güllich 1999, 45) dei successivi progressi nelle prestazioni è
stata già provata più volte: ad esempio, da
Güllich (1999), che ha studiato, retrospet-
allenati in modo specifico non si incre- In ambedue le ricerche, nell’atletica, i tivamente tre gruppi: i migliori velocisti
mentava ulteriormente rispetto ad atleti migliori velocisti e le migliori velociste del mondo, i migliori velocisti tedeschi ed i
ed atlete che svolgevano solo un insegna- delle loro categorie d’età, si distinguevano migliori velocisti tedeschi nell’età scolare.
mento “normale” di educazione fisica. Se non soltanto per una migliore prestazione Certo, tra i velocisti e le velociste nazionali
ne può dedurre, quindi, che le differenze di d’entrata, ma anche, proprio nelle condi- ed internazionali: “durante l’età giovanile,
prestazione che vengono rilevate tra gli zioni di uno stesso regime di allenamento si trovano andamenti di sviluppo che pre-
appartenti ai vari gruppi di sport debbono (prevalentemente nelle scuola ad indirizzo sentano regressi e stagnazioni nelle
essere attribuite, quasi esclusivamente, sportivo), anche per tassi più elevati di migliori prestazioni annuali, quasi con la
all’effetto di selezione nell’assegnazione ad miglioramento. Indipendentemente dall’e- stessa frequenza con la quale si trovano
uno sport di bambini in possesso di talen- sperienza pratica e dal fatto che, logica- andamenti con uno sviluppo continuo
to nel momento del loro inserimento nella mente, è plausibile che i talenti mostrino o delle prestazioni” (Güllich 1999, 48, cfr.
scuola, od in una selezione successiva. prestazioni d’ingresso più elevate o che anche Joch 1980), ma comunque, almeno
Però, a risultati opposti sono pervenuti sia debbano migliorare le loro prestazioni più nelle velociste di classe mondiale sui 100
Letzelter, Letzelter (1986) confrontando i rapidamente ed in misura maggiore, dal m, si evidenzia una spiccata e significativa
profili di sviluppo di velocisti o saltatori e punto di vista della metodologia della interazione tra la loro successiva qualifica-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

quelli di allievi delle scuole normali, come ricerca, sono proprio i tassi più elevati di zione ed i tassi di incremento nella presta-
anche, ultimamente, Homann e coll. (2001) progresso che non possono essere dimo- zione di sprint dalla categoria Juniores A
nella loro ricerca longitudinale MATASS strati senza problemi. Ciò è dovuto al fatto fino all’età delle massime prestazioni (cfr.
(Magdeburger Talent und Schnelligkeits- che, generalmente, sono gli atleti che si figura 6). L’importanza fondamentale che
studie). Anche quest’ultima ricerca ha trovano ad un livello più basso di presta- assume questa tappa successiva di svilup-
avuto come oggetto di studio atleti di alto zioni ad ottenere i maggiori progressi nei po, rispetto alla prestazione definitiva di
livello delle categorie giovanili frequentan- loro risultati (cfr. Kremljova 1973, citata in sprint viene confermata anche dai risultati
ti scuole ad indirizzo sportivo. Zaciorskij et al. 1974). Malgrado questo di precedenti ricerche di H. Letzelter (1982).
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 17

Utilizzazione (femmine) Utilizzazione (maschi)

150 80

100 60

Punteggio IAAF
Punteggio IAAF

50 40

0 20

–50 0
Gruppi di talenti Gruppi di talenti
–100 R1 –20 R1 17
R2 R2
–150 –40
R3 R3
–200 –60
1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 8
Componenti della capacità di prestazione Componenti della capacità di prestazione

Figura 7 – L’utilizzazione dei presupposti di prestazione in tre gruppi di Figura 8 – L’utilizzazione dei presupposti di prestazione in tre gruppi di
velociste di diversa qualificazione. Non si riesce ad ottenere la prova di velocisti di diversa qualificazione. Non si riesce ad ottenere la prova
una migliore utilizzazione nelle componenti speciali della prestazione una migliore utilizzazione nelle componenti speciali della prestazione
(1) rapidità ciclica di sprint e (2) rapidità d’azione ciclica, in quanto le (1) rapidità ciclica di sprint e (2) rapidità d’azione ciclica (tendenzial-
velociste migliori mostrano anche percentuali (significativamente) più mente), in quanto i migliori velocisti mostrano anche percentuali (signi-
elevate di varianza nel criterio-rapidità di sprint. Non è così invece per ficativamente) più elevate di varianza nel criterio-rapidità di sprint. Non
le componenti generali (3) rapidità elementare, (4) forza reattiva, (5) è così invece per le componenti generali (3) rapidità elementare, (4)
forza massima ed esplosiva, (6) costituzione e (7) tecnica/coordinazione forza reattiva, (5) forza massima ed esplosiva degli arti superiori e (6)
(per poterli rappresentare meglio graficamente i valori delle componen- degli arti inferiori, (7) costituzione e (8) tecnica/coordinazione.
ti da 3 a 7 sono stati moltiplicati per dieci)

Sul criterio “utilizzazione” terzo criterio del talento l’utilizzazione carico è un parametro di stato complesso
efficace delle caratteristiche personali rile- dell’organismo, che è determinato da fat-
In un concetto ampio e dinamico di talen- vanti per la prestazione. L’utilizzazione tori genetici, come anche da influenze
to, il grado di attitudine di un atleta non rappresenta la capacità del giovane atleta endogene ed esogene.
viene determinato, unilateralmente, solo di garantire la prestazione di gara giovani- Nel processo di diagnosi del talento, la
attraverso l’espressione delle prestazione le ricorrendo quanto meno possibile ai capacità psicofisica di carico, in quanto
di gara, ma anche attraverso il suo rappor- presupposti personali della prestazione ed capacità di rielaborazione biologicamente
to con l’età di sviluppo (biologica) ed i pre- alle condizioni di sostegno del contesto in positiva dei carichi, è un presupposto deci-
supposti endogeni della prestazione e le cui vive. sivo per quanto riguarda lo sviluppo futu-
condizioni esogene di sostegno (scuola, Nell’ambito del MATASS, nella corsa di ro della prestazione (cfr. DSB/BA-L 1982).
famiglia, amici). sprint dell’atletica leggera, è stato possibile Però, la capacità di carico non solo deve
Nella determinazione del talento sportivo, provare quanto l’utilizzazione sia rilevante essere diagnosticata precocemente, per
durante i diversi momenti della valutazio- per il talento nella corsa di sprint dell’atle- quanto riguarda la previsione del talento e
ne, le singole risorse hanno un peso anche tica leggera (cfr. la figura 7 ed 8). Le atlete deve essere esaminata frequentemente e
esso diverso ed ogni volta specifico, che e gli atleti più rapidi sui 60 e sui 100 m11 con regolarità durante il processo di pro-
però è stato ancora poco studiato. realizzavano le loro massime prestazioni di mozione del talento stesso, ma ciò deve
Comunque, nella prassi dello sport giova- gara, senza che la percentuale di varianza essere fatto anche per quanto riguarda il
nile, è intuitivamente evidente che è posi- delle capacità generali condizionali, che controllo dell’allenamento. Per queste due
tivo se l’utilizzazione delle risorse segue il possedevano nel criterio di varianza, risul- ragioni l’allenatore deve osservare attenta-
principio del minimo sforzo. Ciò significa tasse significativamente più elevata. In mente e documentare come l’atleta reagi-
che la massima prestazione possibile deve ambedue i sessi solo nei presupposti spe- sce alle sollecitazioni d’allenamento.
essere realizzata con la massima economia ciali “primari” della prestazione rapidità Attualmente, nello sport giovanile di alto
possibile delle risorse esistenti. Se si vuole ciclica di sprint (femmine: F = 32,66; p ≥ livello, queste esigenze non vengono com-
che il potenziale del talento si estrinsechi 0,001; maschi: F = 7,52; p < 0,01) e rapi- pletamente soddisfatte, in quanto la capa-
fino alla massima prestazione individuale, dità d’azione aciclica (femmine: F = 9,75; p cità specifica di carico viene valutata solo
la piena capacità delle riserve di prestazio- < 0,001; maschi: F = 2,69; p ≥ 0,08) vi per punti e molto unilateralmente attra-
ne e di miglioramento deve essere svilup- erano differenze superiori a quelle casuali verso i normali parametri della valutazione
pata e cautamente sfruttata solo nel pro- (o tendenziali) tra i tre gruppi di talenti.12 funzionale decentralizzata o centralizzata.
cesso a lungo termine di sviluppo della Questa unilateralità, secondo Fröhner
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

prestazione stessa. Sul criterio “capacità di carico” (1993, 63) pone problemi, in quanto, tal-
Dal principio che l’incremento dei risultati volta, anche gli atleti migliori delle catego-
in età giovanile deve essere ottenuto Secondo Fröhner (1993, 11), per capacità rie giovanili evidenziano punti deboli in
sfruttando quanto meno possibile i pre- di carico s’intende: “la capacità di rielabo- sistemi diversi che, in un determinato
supposti psicofisici che determinano la rare, senza che si producano alterazioni momento, compromettono la salute e l’ul-
prestazione e, soprattutto, non al prezzo di della salute, carichi che il corpo è in grado teriore costruzione della prestazione.
uno sfruttamento avventato delle riserve di realizzare attivamente o di sopportare o I problemi che abbiamo citato vanno attri-
(massime) di adattamento, si ricava, il tollerare passivamente”. La capacità di buiti al fatto che ancora manca un piano
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 18

ben definito per quanto riguarda la dia- sviluppo di alcune caratteristiche della
gnosi e l’ottimizzazione della capacità di prestazione.
carico nell’allenamento sportivo. L’obietti- Come terza misura nella diagnosi del
vo di un tale piano dovrebbe essere un talento troviamo la costruzione di una
cambiamento di tendenza che, dalla dia- strategia di selezione di soggetti più resi-
gnosi a posteriori di carenze nella capacità stenti al carico, intendendo con essi quei
di carico e dal conseguente allenamento giovani atleti che dispongono di una costi-
riabilitativo, vada verso un maggiore tuzione psicofisica che permette loro di
impiego di misure d’allenamento ad azione fare fronte a carichi di gara superiori alla
preventiva, che mirino a migliorare la media o relativamente unilaterali. Ciò è
18 capacità di carico fin dall’inizio dell’allena- particolarmente importante in quegli sport
mento. che presentano un modello di carico
caratterizzato da notevoli richieste di forza
3. Conseguenze per la diagnosi massimale ed esplosiva, di resistenza alla
dell’allenamento fatica o di stabilità psichica verso lo stress.
Inoltre, nel sostegno alla selezione del Blu: drop-out prima dell'età dei massimi risultati
La strategia attualmente dominante nella talento, la ricerca di base in materia di Grigio: praticanti sport, ma senza grandi risultati
prassi dell’allenamento giovanile è quella scienza dell’allenamento si dovrebbe con- Celeste: Lega federale; 2a Lega federale; gare nazionali
di selezionare soggetti che ottengono pre- centrare su approcci teorici macroscopici, Bianco: nazionali A o B, gare internazionali
(Campionati mondiali, Giochi Olimpici)
stazioni superiori alla norma, basandosi sui cioé orientati sulla scienza del comporta-
risultati nelle gare giovanili o su determi- mento e su progetti longitudinali di ricerca
nate disposizioni nelle caratteristiche della sul “campo”. Figura 9 – Esempio di una rete neurale per
capacità di prestazione motoria sportiva. Per chiarire i molteplici problemi relativi la diagnosi non lineare della somiglianza tra
Tale strategia, dal punto di vista concet- allo sviluppo delle capacità o della presta- un supposto talento sportivo e la capacità di
tuale (programmatico) e pratico deve esse- zione, per prima cosa debbono essere prestazione o la prestazione di atleti già
re integrata prendendo in considerazione i risolti due difficili problemi: affermati
ritmi di sviluppo di queste caratteristiche, • il primo passo da compiere è quello di
come anche il grado di utilizzazione dei eliminare la carenza di una documentazio-
diversi presupposti della prestazione. Per ne, ampia e attendibile, su carriere di alle- informatici che permettano di analizzare le
questa ragione, occorre che siano conside- namento di successo. Con ciò intendiamo serie temporali che risultano, in modo tale
rati dotati di talento quegli atleti delle dire che, finora, nella documentazione sul- che possano essere costruiti modelli e si
categorie giovanili che migliorano rapida- l’allenamento si è prestata un’attenzione possano anche simulare dinamiche non
mente e continuamente le loro prestazioni troppo scarsa al fatto che i dati sull’allena- lineari di sviluppo. Si tratta di processi che
superiori alla norma, ricorrendo quanto mento e le gare debbono essere rilevati nel dovrebbero dominare nella prassi dello
meno possibile sia ai loro presupposti per- modo più obiettivo, affidabile e frequente sport di alto livello, in quanto, all’interno
sonali di prestazione, come alle condizioni possibile, in modo tale che possano essere del sistema complessivo dell’allenamento
di sostegno da parte del contesto in cui applicati, senza restrizioni, modelli mate- giovanile, le interrelazioni ed i feedback tra
vivono e si allenano. Inoltre, oltre a sele- matici avanzati di valutazione. doti genetiche ed influenze ambientali
zionare primariamente giovani atleti che Di fatto, solo nelle scuole ad indirizzo provocano dinamiche di sviluppo delle
sono superiori alla media sia nelle loro sportivo esistono possibilità quasi ottimali prestazione sportiva che hanno caratteri-
prestazioni sia nei progressi dei loro risul- di ottenere tale documentazione. Infatti, in stiche individuali particolari e non lineari,
tati, occorre sviluppare una strategia di esse, soprattutto nelle classi inferiori o che, aumentando la durata del processo di
selezione di soggetti più sensibili all’allena- negli stadi precoci di allenamento, i pro- allenamento sono sempre più difficili da
mento. Da questo punto di vista, un grammi di allenamento sono ampiamente prevedere. L’interazione reciproca tra mol-
importante contributo può essere fornito standardizzati e documentati. A ciò va teplici caratteristiche della prestazione ed
dalla ricerca di base medico-sportiva, chia- aggiunto che, in queste scuole, esistono l’apertura alle influenze esterne del siste-
rendo ulteriormente il rapporto tra doti condizioni tali che permettono di organiz- ma di allenamento porta ad effetti di com-
genetiche ed influenze ambientali, non zare una valutazione funzionale continua. pensazione, arricchimento ed fluttuazione,
soltanto per quanto riguarda le singole Inoltre in esse possono essere analizzati che negli atleti si possono osservare sotto
disposizioni alla prestazione, ma anche lo anche gli atleti che abbandonano, in quan- forma di crolli, di stagnazioni nelle presta-
sviluppo di prestazioni sportive complesse to pur avendo interrotto prematuramente zioni che si producono in forma “autorga-
o la capacità di prestazione in quanto rea- la loro carriera, continuano ad essere nizzata”, od anche sotto forma di “esplo-
zione generale al carico (cfr. Ordway membri della società sportiva della loro sioni di risultati” inaspettate (cfr. Hoh-
2000). Allora, sulla base di un profilo del- classe. mann et al. 2001). Questi processi partico-
l’allenabilità individuale, differenziato In un allenamento giovanile quale quello lari di sviluppo individuali non possono
secondo diverse dimensioni di capacità, normalmente svolto nelle Società sportive, essere adeguatamente rilevati con le pro-
potrebbero essere formulate raccomanda- dove troviamo una mescolanza di sessi e cedure statistiche lineari di analisi della
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

zioni per quanto riguarda la scelta di uno di categorie d’età e che, generalmente non regressione e della discriminanza, e sem-
sport, od il passaggio ad uno sport che è molto assistito dal punto di vista scienti- brano più adeguate le procedure di costru-
mostri un modello di carico corrisponden- fico, una documentazione con le caratteri- zione di modelli sulla base di reti neurali
te a tale profilo. Comunque, finché non stiche qualitative delle quali abbiamo par- (cfr. figura 9).
saranno create basi scientificamente fon- lato può essere realizzata solo in modo I modelli matematici non lineari possono
date che permettano una valutazione effi- estremamente ridotto. essere utili anche nelle ricerche applicate
cace dell’allenabilità, ci si deve acconten- • Il secondo passo da compiere è quello di di scienza dell’allenamento. Ad esempio,
tare di controllare il processo del ritmo di elaborare modelli matematici e strumenti nel caso particolare di un atleta, ancora
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 19

molti sport, non esistono strategie alternati-


ve certe per la selezione del talento. Inoltre
Forza: 8°/9° classe
la capacità enunciativa della prestazione di
gara aumenta con l’aumentare dell’età del-
Rapidità: 8°/9° classe
l’atleta.
Resistenza: 8°/9° classe
(8) Questo limite è stato stabilito in quanto,
secondo ricerche dell’Autore, corrisponde al
Tecnica/Coordinazione: 8°/9° classe
Neurone nascosto vantaggio generale dei componenti della
squadra nazionale rispetto alla capacità di
Carico di allenamento: 8°/9° classe prestazione della popolazione media brasilia-
na (in età di 21 anni). 19
Risultato di gara: 8°/9° classe (9) Se, a parità di carico di allenamento, i
maggiori progressi delle prestazione indivi-
Forza: 10°/11° classe Migliore risultato finale duale vengono interpretati come risultato di
una capacità particolare di adattamento, di
Rapidità: 10°/11° classe fatto, il ritmo di sviluppo sembra indicare
una particolare possibilità adattativa, che è
Resistenza: 10°/11° classe indipendente dalla capacità iniziale di pre-
stazione e dal tipo di influenze esercitate dal
Tecnica/Coordinazione: 10°/11° classe processo di sviluppo. Nei lavori più recenti di
Neurone nascosto ricerca sull’ereditarietà del talento sportivo
Carico di allenamento: 10°/11° classe (al di là della dipendenza delle singole carat-
teristiche dalle predisposizioni, discussa
Risultato di gara: 10°/11° classe sopra) è interessante il problema della dispo-
sizione genetica all’allenabilità. Il problema
dell’allenabilità delle singole disposizioni alla
Figura 10 – Esempio di una rete neurale per la costruzione di un modello non lineare e la simula- prestazione viene quindi completato dalla
zione della dinamica dello sviluppo delle capacità di prestazione o della prestazione di un talento ricerca sulla sensibilità del genotipo, in
sportivo quanto tale, verso le richieste dell’ambiente e
dell’allenamento. Di recente, grazie ai lavori
di Bouchard (1970) e di Skinner (2000) è
una volta utilizzando una rete neurale prestazione innate (o quanto meno precoce- stato possibile sostenere l’ipotesi che ciò che
(figura 10), si può cercare di simulare, in mente acquisite) ma, comprende, con lo stes- distingue i talenti sia soprattutto l’allenabi-
senso prognostico, quale sarà il futuro svi- sa valenza, anche caratteristiche della perso- lità generale, condizionata da disposizioni
luppo della sua prestazione. Anche se la nalità che vengono acquisite grazie ad un genetiche.
validità delle ipotesi da formulare per la esercizio prolungato (Eckardt 1976). (10) La definizione: soggetti di talento nor-
simulazione non è da esaminare ex ante, (2) Cfr. Klissuouras 1971, Weiss 1979, 1980; male, elevato ed estremo è stata scelta in
se l’evoluzione fino a quel momento del- Gaisl 1980; Harsanyi, Martin 1986a; Bou- quanto, nel momento della ricerca, l’intero
l’atleta è stata analizzata dettagliatamente chard 1986, 1988, 1992; Maes et al. 1996. gruppo di atleti ed atlete, che si allenavano
per un periodo sufficientemente lungo di (3) Cfr. Siris 1974; Bulgakova 1978 (citata da nelle scuole ad indirizzo sportivo, era già
allenamento (Hohmann et al. 2000), l’e- Tschiene 1979); Blanksby 1980; Letzelter stato sottoposto ad una serie di procedure di
strapolazione dello sviluppo individuale 1982; Regnier et al 1982; Letzelter, Freitag ammissione e di successiva selezione e, di per
della prestazione, basata su un modello 1984; Arnot, Gaines 1990; Schneider et al. se stesso, doveva essere considerato compo-
generale, permette quanto meno una pre- 1993; Pienaar et al. 1998. sto di soggetti dotati di talento.
visione stabile a medio termine dello svi- (4) Cfr. Hebbelinck, Cliquet 1970; Treutlein, (11) Per per poterli confrontare, i risultati
luppo del talento. Sork 1976; Gabler, Ruoff 1979; Kaminski et sulle diverse distanze di gara, determinate
al. 1984; Willimczik 1986; Fischer, Borms dalle categorie d’età, sono state standardiz-
Note 1990; Renger 19991; Bloom 1995; Popple- zati ricorrendo alla tabella dei punteggi della
ton, Salmoni 1996; Prohl, Elflein 1996; IAAF.
(1) Fin da W. Stern (1916), per talento s’in- Richartz, Brettschneider 1996; Brettschnei- (12) Nelle femmine, inoltre, per quanto
tende una “predisposizione speciale” specifi- der, Klimek 1998. riguarda la forza reattiva, esiste una diffe-
ca per un determinato campo, cioé una (5) Cfr. Fröhner 1993; Brüggeman, Krahl renza, tendenzialmente significativa, nell’al-
forma speciale della categoria generale “pre- 2000; Steinacker et al. 1999. tezza del contributo come criterio di presta-
disposizione”, come quella che si esprime, ad (6) Le difficoltà metodologiche sono dovute zione (F = 2,97; p = 0,006).
esempio, nel campo dello sport. Sia il concet- al numero limitato di gemelli che praticano
to di predisposizione che di talento si riferi- sport, all’esatta determinazione dei gemelli Traduzione di M. Gulinelli da Leistungssport, 4,
scono alla prospettiva che, in futuro, potrà monozigoti e dizigoti ed all’azione crescente 2001; titolo originale: Leistungsdiagnostische
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

essere raggiunto un livello di prestazione (considerata longitudinalmente, cioè attra- Kriterien sportlichen Talents
individuale superiore alla media (Singer verso il tempo) esercitata dall’ambiente e dal
1981). Il concetto di attitudine, che spesso sesso nella seconda età scolare o nella L’autore: prof. Andreas Hohmann, Cattedra di
viene utilizzato in relazione con la predispo- pubertà. scienza dello sport, Università di Potsdam
sizione ed il talento (cfr. ad esempio Kupper (7) Le prestazioni complesse (di gara) sono Indirizzo dell’autore: Universität Potsdam, Insti-
1993) va interpretato come aperto, in quan- importanti per la selezione del talento tut für Sportwissenschaft, Am neuen Palais 10,
to, a differenza dei precedenti, non si con- soprattutto perché sono semplici da stabilire, 14469 Potsdam
centra, prioritariamente, su disposizioni alla sono trasparenti ed obiettive e perché, in e-mail: ahohmann@rz.uni-potsdam.de
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 20

Bibliografia

Arnot R., Gaines C., Sporttalent, Vienna, 1990. Talentforschung, in: Hohmann A., Wick D., Carl K. (a cura di), Talent im
Blanksby B. B., Measures of Talent in Competitive Swimming, Sports Sport, Colonia, 2001 (i.D.).
Coach, 4, 1980, 4, 13-19. Hohmann A., Edelmann-Nusser J., Henneberg B., A Nonlinear Approa-
Beckmann J. J., Strang H., Hahn E. (a cura di), Aufmerksamkeit und ch to the Analysis and Modeling of Training and Adaptation in Swim-
Energetisierung - Facetten von Konzentration und Leistung, Göttin- ming, in: Sanders R., Hong Y. (a cura di), Proceedings of XVIII Interna-
20 gen, 1993, 277-299. tional Symposium on Biomechanics in Sports. Applied Program:
Bloom B. S., Developing Talent in Young People, New York, 1995. Application of Biomechanical Study in Swimming, Hong Kong 2000,
Bouchard C., Dionne F. T., Simoneau J. A., Boulay M. R., Genetics of 31-38.
aerobic and anaerobic performances, Exercise and Sport Science Hohmann A., Lames M., Letzelter M., Einführung in die Trainingswis-
Review, 20, 1992, 27-58. senschaft, Wiesbaden, 2001 (i.D.).
Bouchard C., Lesage R., Lortie G., et al., Aerobic performance in Hohmann A., Seidel I., Lühnenschloss D., Dierks B., Daum M., Wich-
brothers, dizygotic and monozygotic twins, Medicine and Science of mann E., Schnelligkeit im Nachwuchsleistungssport. Zur Bedeutung
Sports and Exercise, 18, 1986, 639-646. ausgewähIter Schnelligkeitskomponenten als frühe Talentkriterien
Bouchard C., Malina T., Pérusse L., Genetics of Fitness and Physical und spater leistungsbestimmende Merkmale in den Sportarten
Performance, Champaign (Ill.), 1997. Schwimmen, Leichtathletik und Handball, (8° rapporto preliminare
Bouchard C., Perusse L., Boulay M. R., Dionne F. T., Thibault M.-C., non pubblicato per il BISp), Potsdam, 2001.
Despres J. P., Prud'homme D., Simoneau J. A., Thériault G., Tremblay A., Holz P., Praxisfragen zur Talentprognose - ein Statement aus der Sicht
Genetics and adaptation to training, in: New Horizons of Human der Sportpraxis, in: dé Marees H. (a cura di.): Die Talentproblematik im
Movement, Cheonan: Seoul Olimpic Scientific Congress 1988, 56-61. Sport, Clausthal-Zellerfeld,1988, 187-196.
Brettschneider W.-D., Klimek G., Sportbetonte Schulen. Ein Konigsweg Joch W., Motorische Entwicklung und die Probleme der Talent- und
zur Förderung sportlicher Talente?, Aquisgrana, 1998. einer frühzeitigen Leistungsförderung, Die Lehre der Leichtathletik,
Brüggemann G.-P., Krahl H., Belastungen und Risiken im weiblichen 31, 1980, 5, 139-146.
Kunstturnen, Schorndorf, 2000 . Joch W., Das sportliche Talent, Aquisgrana, 1997.
Bulgakova N., Selezione e preparazione dei giovani nuotatori (in Kaminski G., Mayer R., Ruoff B., Kinder und Jugendliche im Hochlei-
russo), Mosca, 1978. stungssport, Schorndorf, 1984.
Deutscher Sportbund, Bundesausschuss Leistungssport, Belastbarkeit Klissouras V., Heritability of adaptive variation, Journal of Applied
der Kinder und Jugendlichen im Leistungssport, Beiheft zu Leistungs- Physiology, 31, 1971, 338-344.
sport - Informationen zum Training, Vol. 28, Francoforte sul Meno, Kovar R., Human Variation in Motor Abilities and its Genetic Analysis,
1982. Praga, Università Carlo, Facoltà di educazione fisica e sport, 1981.
Eckardt H. H., Eignung, in: Dorsch F. (a cura di), Psychologisches Wör- Kupper K., Zur Vervollkommnung der Eignungsbeurteilung im
terbuch, Berna, 19769, 141. Nachwuchsleistungssport der DDR, Theorie und Praxis des Leistungs-
Fisher R. J., Borms J., The Search for Sporting Excellence, Schorn- sports, 18, 1980, 6, 3-34.
dorf,1990. Kupper K., Reflexionen zu Eignung, Begabung, Talent, Wissenschaftli-
Fröhner G., Die Belastbarkeit als zentrale Größe im Nachwuchstrai- che Zeitschrift der Fakultät für Sportwissenschaft der Universität
ning, DSB-Trainerbilbliothek, Vol. 30, Münster, 1993. Leipzig, 31, 1990, 2, 185-203.
Gabler H., Ruoff B. A., Zum Problem der Talentbestimmung im Sport, Kupper K., Theorie und Methodologie der Talenterkennung im Sport,
Sportwissenschaft, 9, 1979, 164-180. Sport und Wissenschaft, Beihefte zu den Leilpziger Sportwissenschaf-
Güllich A., Kriterien der Talentdiagnose (manoscritto non pubblicato), tlichen Beiträgen, vol. 5, 1993, 2-24.
Francoforte sul Meno, 1996. Letzelter H., Jugendliche Wettkampfleistungen und -fortschritte als
Güllich A., Leistungen von Spitzenathleten im Jugendalter: Sprint und Indikatoren des leichtathletischen Talents, Leistungssport, 12, 1982, 1,
Weitsprung, Die Lehre der Leichtathletik, 20, 1999, 23-25 e 44-52. 26-34.
Hagedorn G., Joch G., Starischka S., Sportwissenschaft und Sport- Letzelter H., Letzelter M., Krafttraining: Theorie - Methoden - Praxis,
praxis, in: Der Kultusminister in NRW (a cura del), Talentsuche und Reinbek, 1986.
Talentförderung, Frechen, 1989. Letzelter M., Der Beitrag der Trainingswissenschaft zur "Theorie des
Harsany L., Martin M., Athlete schoolchildren: How their physical sportiichen Talents" (Problematik - Strategie - Lösungen), in: Augustin
capacities develop, New Studies in AthIetics, 4, 1986a, 81-90. D., Moller N. (a cura di): Leichtathletiktraining im Spannungsfeld von
Harsany L., Martin M., Vererbung - Stabilität - Auswahl, Leistungs- Wissenschaft und Praxis, Niedernhausen, 1981, 38-52.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

sport, 16, 1986b, 3, 9-11. Letzelter M., Freitag W., Leistungen und Leistungsentwicklung im
Hebbelinck M., Cliquet R. L., Performance and Talent. An anthropolo- Kraulsprint als Gradmesser des Schwimmtalents von Jungen und
gical and sociological investigation of primary school children, Gym- Mädchen, Leistungssport, 24, 1984, 2, 28-32.
nasion, 1970, 7-15. Letzelter M., Letzelter S., Fuchs P., Prioritatenkatalog der
Hohmann A., Carl K., Zum Stand der trainingswissenschaftlichen Sprintfähigkeit in der Weltklasse, Leistungssport, 30, 2000, 6, 56-62.
impaginato Hohmann 12-21 22-03-2002 5:49 Pagina 21

Ljach W. I., Kinderhochleistungssport in Russland, Leistungssport, 27, Championships, in: Lehmann M., Foster C,, Gastmann U., Keizer H.,
1997, 5, 37-40. Steinacker J. (a cura di), Overload, Performance Incompetence, and
Maes H. H. M., Beunen G. P., Vlietinck R. F., Neale M. C., Thomis M., Regeneration in Sport, New York, 1999, 71-80.
Vanden Eynde B., Lyssens R., Simons J., Derom C., Derom R., Inheritan- Stern W., Begabungsforschung und Begabungsdiagnose, in: Petersen
ce of physical fitness in 10-year-old twins and their parents, Medicine P. (a cura di): Der Aufstieg der Begabten, Lipsia, 1916.
and Science in Sports and Exercise, 1996, 1479-1491. Thiess G., Moglichkeiten der Eignungsdiagnostik, in: Harre D., Trai-
Matsudo V. K. R., Prediction of Future Athietic Excellence, in: Bar-Or ningslehre, Berlino, 19734, 32-38.
O. (a cura di): The Child and Adolescent Athlete, Oxford, 1996, 92- Thiess G., Möglichkeiten der Eignungsdiagnostik, in: Harre D (a cura
21
109. di), Trainingslehre, Berlino, 19798, 34-40.
Ordway G. A., Molecular Regulation of the Training Response, New Treutlein G., Stork H. -M, Talent und Umwelt. Der Einfluß von
Techniques to Study Old Questions, in: Komi P. V. (a cura di): 5th Umweltfaktoren auf die Talentauswahl, Leistungssport, 6, 1976, 6,
Annual Congress of the European College of Sport Science, Jyväskyla, 416-426.
2000, 17. Tschiene P., Kritische Uberlegungen zur Talentsuche und Förderung,
Pauer T., Zur Entwicklung der Allgemeinmotorik bei leistungssportlich Leistungssport, 9, 1979, 3, 158-166.
trainierenden Jugendlichen, in: Simons H. (a cura di), Sportwissen- Tschiene P., Actual problems of talente selection in sport games (tra-
schaft und Sportlehrerausbildung, Friburgo, 1996, 54-75. duzione italiana a cura di M. Gulinelli, P. Magrini, La selezione del
Pienaar A. E., Spamer M. J., Steyn H. S., Identifying and developing talento nei giochi sportivi, Sds, VII, 1988, 12, 18-25.
rugby talent among 10-year-old boys: A practical model, Journal of Weiss V., Die Heritabilitäten sportlicher Tests, berechnet aus den Lei-
Sport Sciences, 16, 1998, 691-699. stungen zehnjähriger Zwillingspaare, Leistungssportsport 9, 1979, 1,
Poppleton W. L., Salmoni A. W., Talent identification in swimming,. 58-61.
Journal of Human Movement Studies, 20, 1996, 85-100. Weiss V., Der Heritabilitätsindex in der Begabungs- und Eignungsdia-
Prohl R., Elflein P., ... und heute ist das nicht mehr so, Fallstudien zur gnose bei Kindern und Jugendlichen, Gegenbaurs morphologische
Talentförderung am Sportgymnasium Erfurt, Colonia, 1996. Jahrbücher, 126, 1980, 6, 86.
Regnier G., Salmela J. H; Alain C., Strategie zur Bestimmung und Ent- Wendland U., Talentauswahl mit Hilfe der Wissenschaft? "Strategien"
deckung von Talenten im Sport, Leistungssport 12, 1982. 6, 431-440. und ihre möglichen Folgen, Leistungssport, 14, 1984, 2, 14-20.
Renger R., Developing a Multivariate Prototype for the Prediction of Wiedner H., Körperbaumerkmale und körperliche Entwicklung von
Sport Talent: An alternative to Prototype Development Using the Trait trainierenden Kindern in der Sportart Schwimmen und ihr Bezug zur
Approach, The Applied Research in Coaching and Athletics Annual sportlichen Leistung, Zeitschrift für angewandte Trainingswissen-
1991, Boston, 1991, marzo, 25-40. schaft, 5, 1998, 2, 69-92.
Richartz A., Brettschneider W. D., Weltmeister werden und die Schule Willimczik K., Determinanten der sportmotorischen Leistungsfähigkeit
schaffen, Schorndorf, 1996. im Kindesalter (Konzeption und Zwischenergebnisse eines Forschung-
Schneider W., Bös K., Rieder H., Leistungsprognose bei jugendlichen sprojektes), in: Howald H., Hahn E. (a cura di), Kinder im Leistungs-
Spitezensportlern, in: Beckmann J., Strang H., Hahn E. (a cura di), Auf- sport, Wissenschfliche Schriftenreilhe des Forschungsinstituts der ETS,
merksamkeit und Energietisierung - Facetten von Konzentration und Magglingen, Basilea, 1986, 141-153.
Leistung, Göttingen, 1993, 277-299. Willimczik K., Einführung in die Talentproblem sportwissenschaflicher
Sehlbach U., Leistungsdiagnostik in der Talentsuche und Talentforde- Sicht: Talentforschung - Erfahrungen und Konsequenzen, in: dé
rung: Anwendung und Analyse von zwei Testbatterien in der Leich- Marees H. (a cura di), Die Talentproblematik im Sport, Clausthall-Zel-
tathletik und im Schulsport, Erlensee, 1995. lerfeld, 1988, 4-26.
Singer R., Allgemeine methodische Probleme der Talentbestimmung Willimczik K., Meierabend E. - M., Pollmann D., Reckeweg R., Das
im Sport, in: Augustin D., Müller N. (a cura di), Leichtathletiktraining beste motorische Lernalter - Forschungsergebnisse zu einem pädago-
im Spannungsfeld von Wissenschaft und Praxis, Niedernhausen, 1981, gischen Postulat und zu kontroversen empirischen Befunden,
14-27. Sportwissenschaft, 29, 1999, 1, 42-61.
Siris P.S., Das Wachstumstempo der motorischen Eigenschaften - Ein Zaciorskij V. M., Bulgakova N. Z., Ragimov R. M., Serghijenko L. P., Pro-
Falktor der potentiellen Möglichkeiten von Sportlern, Leistungssport, blema sportivnoi odarionnesti i odbor v sporte: na problemija i meto-
4, 1974, 5, 339-342. dologija issledovanie, Teorija i Praktika fiziceskoi kul'tury, 7, 1973 (tra-
Skinner J., Wilmore K. M., Krasnoff J. B., Jaskolski A., Jaskolska A., duzione in tedesco, Zaciorskij V. M., Bulgakowa N. Z., Ragimow R. M.,
Gagnon J., Province M. A., Leon A. S., Rao C., Wilmore J. H., Bouchard Serghijenko L. P., Das Problem des Talents und der Talentsuche im
C., Adaptation to a standardized training program and changes in fit- Sport: Richtungen und Methodologien der Untersuchungen, Lei-
ness in a large heterogeneous population: the HERITAGE Family stungssport, 4, 1974, 239-251).
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

Study, Medicine and Science of Sports and Exercise, 32, 2000, 1, 157- Zinner, M., Zur Nutzung unscharfer (fuzzy-) Optimierungs methoden
161. bei der Auswertung leistungsdiagnostischer Untersuchungen, in:
Steinacker J. M., Kellmann M., Böhm B. O., Liu Y., Opitz-Gress A., Kal- Brack R., Hohmann A., Wieland H. (a cura di), Tramingssteuerung -
lus K. W., Lehmann M., Altenburg D., Lormes W., Clinica] Findings and Konzeptionelle und trainingsmethodische Aspekte, Stoccarda, 1994,
Parameters of Stress and Regeneration in Rowers before World 133-137.
Shahlina verti 22-28 22-03-2002 5:54 Pagina 22

Larisa Shaklina, Università statale ucraina di educazione fisica e sport, Kiev

Ciclo mestruale e capacità di prestazione delle atlete


Lo stato funzionale e la capacità di prestazione di atlete di alto livello,
22
tenendo conto del ciclo biologico dell’organismo femminile

Attraverso un approccio sistemico


sono state studiate le particola-
rità mediche e biologiche dell’or-
ganismo delle atlete e gli effetti
provocati sull’organismo femmini-
le dai cambiamenti ciclici dello
stato ormonale e della regolazio-
ne nervosa ed ormonale dei siste-
mi fisiologici, con particolare rife-
rimento al sistema respiratorio.

Introduzione
In una società moderna le donne hanno
parità di diritti con gli uomini e partecipa-
no attivamente alla vita politica, sociale,
economica e culturale del loro Paese. Però,
contemporaneamente, esistono problemi
medici e sociali specifici che riguardano la
loro attività lavorativa legati alle particola-
rità anatomiche e fisiologiche dell’organi-
smo femminile, alla funzione della mater-
nità, al ruolo che svolgono le donne nell’e-
ducazione delle giovani generazioni e nella
vita familiare (Ismerov, Hajblan 1985).
Il progresso tecnico-scientifico ha cambia-
to notevolmente il ritmo della vita quoti-
diana in tutta la sua complessità. L’uomo
ha avuto la possibilità di vivere in condi-
zioni precedentemente incompatibili con
la sua sopravvivenza, di risolvere problemi
che prima sembravano insolubili, di realiz-
zare carichi che prima sembrava impossi-
bile realizzare. In ogni epoca il processo di
adattamento ha svolto un ruolo decisivo
nella conservazione della specie umana e
della civiltà.
La possibilità di un adattamento stabile
dell’organismo a fattori come i carichi fisi-
ci, l’ipossia, gli stress ripetuti determina la
stabilità del sistema vivente (Meerson
1993).
Negli ultimi trenta anni, in tutto il mondo,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

è aumentato l’interesse verso lo studio


dell’organizzazione ritmica dei processi
che si svolgono nell’organismo umano
(Komarov 1989). Un simile interesse verso
i bioritmi è logico, perché i ritmi dominano
Foto GIGANTE

in natura, e riguardano tutte le forme della


vita, dall’attività delle strutture intracellu-
lari e delle singole cellule fino alle forme
Shahlina verti 22-28 22-03-2002 5:54 Pagina 23

complesse di funzionamento dell’organi-


smo. Secondo V. Dil’mann (Dil’mann 1985),
i problemi dell’adattamento, della norma e Ipofisi – 30
dell’omeostasi vanno analizzati tenendo ormoni
20
gonadotropi
conto dello svolgimento ciclico dei proces- mE . ml-1
si fisiologici. Dal punto di vista della scien-
za che studia i bioritmi, sarebbe più esatto Ormoni 0,4
parlare non di stabilità dell’omeostasi, ma dell'ovaio
di una dinamica dell’omeostasi che crea lo estradiolo 0,2
stato di stabilità nell’organismo. ng . ml-1
Il moderno sport di alto livello offre molte 23
opportunità per studiare le possibilità di
Testosterone
adattamento dell’organismo umano (Pla- ng . mg-1 0,5
tonov 1980; Platonov 1984; Platonov
0,25
1988; Platonov, Ghus’kov 1994; Bulatova,
Platonov 1996). È nostra opinione che,
40,0
nello sport, le forme di espressione dell’a- 20,0
dattamento siano molto varie, andando Progesterone
mg . ml-1
dall’adattamento a carichi fisici di finalità, 4,0
2,0
intensità e durata diverse alla necessità di
adattarsi a condizioni estreme. 38,0
Il numero delle donne che praticano lo
Temperatura
sport è aumentato notevolmente. Se ai basale
37,0
primi Giochi Olimpici della storia moderna
36,0
hanno partecipato soltanto atleti, già ai
secondi (Parigi, 1900) hanno partecipato
Muco del collo
undici atlete, mentre ai XXVI Giochi Olim- dell'utero
pici (Atlanta, 1996) le atlete partecipanti
sono state 3 626. Il numero delle atlete
partecipanti ai Giochi olimpici invernali è
Follicolo
aumentato da 13 (Francia, 1924) a 522 dell'ovaio
(Norvegia, 1994) (Platonov, Ghus’kov
1994). Sono nate nuove specialità sportive,
ed attualmente le atlete svolgono gare che
prima erano esclusivamente maschili.
Purtroppo finora il processo di allenamen- Endometrio
to è stato impostato in base agli stessi
principi, sia per gli uomini che per le Giorni CM 1 7 14 21 28
donne (Ghiljasova 1993). Nell’organizza-
zione del processo di allenamento non Fasi CM I II III IV V
sono state prese in considerazione le par-
ticolarità dell’organismo femminile e in
particolare il suo ciclo biologico, determi- Figura 1 – Variazioni del livello follicolare degli ormoni gonadotropi nel sangue, della temperatu-
nato dalla funzione mestruale ovarica. Ciò ra corporea e della struttura degli organi recettori durante il ciclo mestruale (Babicev 1984;
ha rappresentato la causa più importante Milcu, Denile Muster 1973)
di disturbi della salute delle atlete, in parti-
colare della loro funzione riproduttiva,
della diminuzione dei risultati, come anche menti, se si eccettua la dinamica del con- di ovulazione (III); fase di post-ovulazione
del fenomeno dell’abbandono precoce tenuto ormonale nel sangue, descritta in (IV); fase premestruale.
della pratica sportiva da parte di molte numerose pubblicazioni di specialisti russi Nell’elaborazione dei principi medico-bio-
atlete (Svecnikova et al. 1975; Levenez e di altri Paesi non è stato studiato suffi- logici del controllo dell’allenamento delle
1978; Krupko-Bol’shova 1990; Levenez et cientemente. atlete è stata rivolta un’attenzione partico-
al. 1990; de Souza et al. 1990; de Souza Nella figura 1 sono rappresentati i cambia- lare al sistema funzionale respiratorio ed
Metzger 1991; Montagnani 1992). menti della concentrazione degli ormoni alle variazioni del suo stato funzionale
L’elaborazione dei principi medico-biologi- dell’ipofisi (FSH, LH, LTH) e delle ovaie durante il ciclo mestruale. Ciò è dovuto al
che dell’allenamento femminile costituisce (estrogeni, progesterone, testosterone) fatto che, attraverso la ventilazione pol-
un compito molto importante, in quanto è durante un ciclo mestruale della durata di monare, proprio il sistema respiratorio
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

necessario sia per incrementare l’efficacia ventotto giorni. Inoltre è mostrato il rap- garantisce che venga soddisfatto il fabbi-
della preparazione delle atlete sia per sal- porto tra questi ormoni, lo sviluppo dell’o- sogno di ossigeno dei tessuti e lo scambio
vaguardarne la salute. Già venti anni fa, vulo fino all’ovulazione, nonché la matura- gassoso nei polmoni, la circolazione del
Radzievsky con i suoi allievi (Radzievsky zione del corpo luteo. Sulla base di tali sangue e la sua funzione ossidativa che, a
1984; 1991) ha stabilito che la capacità di rapporti il ciclo mestruale può essere divi- loro volta, garantiscono, per via ematica, il
prestazione delle atlete cambia a seconda so, approssimativamente, in cinque fasi trasporto dell’ossigeno ai tessuti dove esso
della fase del ciclo mestruale. Purtroppo il (Tepperman G., Tepperman H. 1989): fase viene utilizzato ed avviene il processo glo-
meccanismo biologico di questi cambia- mestruale (I); fase postmestruale (II); fase bale della fosforilazione ossidativa che
Shahlina verti 22-28 22-03-2002 5:54 Pagina 24

porta alla produzione della fonte principa-


le dell’energia biologica, cioè, l’ATP (Kolcin- 68
skaja 1973; Kolcinskaja et al. 1978). 1
Per cui abbiamo ipotizzato che la variazio-
ne della concentrazione di ormoni sessuali 66
nel sangue, durante le diverse fasi del ciclo
mestruale, porti al cambiamento dello
64
stato funzionale del sistema respiratorio e 2
del sistema di trasformazione dell’energia
biologica, e che il cambiamento dello stato
24 funzionale del sistema respiratorio deter-
62
mini, a sua volta, le possibilità di realizza-
zione delle capacità fisiche, della capacità 60
di coordinazione dei movimenti e della
capacità di lavoro fisico e intellettuale
3
delle atlete durante il ciclo mestruale. 58
Per cui, l’obiettivo della nostra ricerca è
stato quello di individuare gli effetti pro-
dotti dai cambiamenti dello status ormo- 56
nale sulla funzione del sistema respirato- I II III IV V
rio, sui regimi d’ossigeno dell’organismo
(Lauer, Kolcinskaja 1966; 1975) e sulla
capacità di prestazione delle atlete durante Figura 2 – Variazioni della massa corporea in giocatrici di pallacanestro (1), in nuotatrici (2), ed
le diverse fasi del ciclo mestruale. in atlete praticanti canoa e kayak (3) durante il ciclo mestruale

I metodi della ricerca


sono stati utilizzati una imbarcazione della durata della fase mestruale, nel cam-
All’esperimento hanno partecipato 166 ergometrica e il cicloergometro. In questo biamento della quantità del flusso
atlete, caratterizzate da un andamento esperimento è stato anche realizzato un mestruale. Ognuna di queste alterazioni
normale della funzione mestruale, verifica- test a carichi crescenti che prevedeva l’au- rappresenta un’indice che la funzione
to in base ai valori della temperatura basa- mento graduale dell’intensità del carico. I mestruale non corrisponde alla norma
le ascellare, ai parametri del “fenomeno parametri della capacità speciale di presta- fisiologica.
della felce”, ed ai risultati di un apposito zione sono stati studiati nelle condizioni di La maggiore percentuale di alterazioni è
questionario. allenamento e di gara. A questo scopo stata verificate nelle atlete praticanti gin-
Lo studio è stato effettuato in ogni fase sono stati utilizzati test specifici per ogni nastica artistica e ginnastica ritmica, sci di
del ciclo mestruale, per 2-3 cicli. disciplina sportiva. Per raccogliere infor- fondo, e acrobatica sportiva.
In esso è stato utilizzato l’approccio siste- mazioni sull’effetto esercitato dall’attività L’analisi dei risultati dello studio strumen-
mico allo studio del processo di allena- sportiva sulla funzione mestruale delle tale ha dimostrato che i cambiamenti dello
mento che prevede l’utilizzazione dell’in- atlete è stata anche realizzata una analisi status ormonale durante il ciclo mestruale
sieme delle moderne metodiche di ricerca di 974 questionari speciali (secondo Svec- influiscono notevolmente sullo stato fun-
fisiologiche, biochimiche, psicologiche e nikova, da noi modificati). zionale delle atlete. Secondo le nostre
pedagogiche, come anche lo studio dei L’individuazione delle fasi del ciclo osservazioni, il peso corporeo aumenta
sistemi matematici del sistema di controllo mestruale è stata effettuata in base alle cominciando dalla fine della fase di posto-
dei regimi d’ossigeno dell’organismo e del misurazioni della temperatura basale, allo vulazione e raggiunge i valori massimali
sistema funzionale respiratorio. studio dei parametri della cristallizzazione nella fase premestruale. Successivamente,
Lo studio dei regimi d’ossigeno dell’organi- della membrana mucosa, secondo il “feno- nella fase mestruale il peso corporeo dimi-
smo è stato condotto secondo Kolcinskaia meno della felce”, registrati quotidiana- nuisce leggermente e nella fase postme-
e Lauer (Lauer, Kolcinskaja 1966; 1975). Il mente, per 1-2 mesi. I dati raccolti durante struale ritorna ai suoi valori iniziali (figura
rilevamento dei parametri funzionali è lo studio strumentale sono stati elaborati, 2). Nella letteratura specializzata mancano
stato effettuato in tutte le fasi del ciclo utilizzando il test della t di Student. dati che riguardano il rilevamento della
mestruale, in condizioni di metabolismo massa corporea in ogni fase del ciclo
basale, durante lo stato di riposo relativo Risultati della ricerca e mestruale.
in condizioni di normossia e sotto sforzo; loro discussione L’aumento del peso corporeo delle atlete
questo prevedeva l’utilizzazione di carichi nella fase premestruale rispetto alla fase
di diversa intensità, inclusa quella massi- I dati dei questionari e dei colloqui con mestruale è stato osservato da molti ricer-
ma. Per lo studio del contributo quantita- 974 atlete (che rappresentavano 16 disci- catori (de Souza 1991; Montagnani et al.
tivo della ventilazione polmonare e del pline sportive) hanno dimostrato che quasi 1992; Arend Bouen 1994).
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

flusso sanguigno sistemico (gittata cardia- tutte le atlete di elevata qualificazione (il Nella pratica clinica è stato osservato l’au-
ca) alla regolazione dei parametri dell’O2 in 98,9%) svolgevano allenamenti durante la mento della massa corporea fino a casi di
condizioni di normossia, è stato utilizzato fase mestruale, e che una atleta su tre edema premestruale (Jankin 1980; Kusne-
un modello computerizzato dei regimi manifestava alterazioni della funzione zova 1981; Arend Bouen 1994).
d’ossigeno dell’organismo (Kolcinskaja mestruale che si esprimevano nel ritardo Durante il ciclo mestruale, il regime d’ossi-
1973; 1983) e modelli del sistema respira- dello sviluppo sessuale (cioè, nel ritardo geno dell’atleta cambia. Nello stato di
torio (Kolcinskaja et al. 1978). Per misurare del menarca), in alterazioni del ciclo riposo, nella stazione seduta, cambiano i
la capacità generale di lavoro muscolare mestruale, nella riduzione o nell’aumento parametri respiratori (tabella 1). Il valore
Shahlina verti 22-28 22-03-2002 5:54 Pagina 25

massimale del volume respi- ru 1981; Demidov et al. 1986;


ratorio al minuto viene rag- Austin, Short 1987) possono
giunto nella fase di ovulazio- rappresentare le cause per le
ne (III). Occorre notare che, quali, durante queste due
nella fase di ovulazione (III), fasi, specialmente nella fase
la massima ventilazione pol- premestruale, si determina
monare viene raggiunta gra- un’aumento, con carattere di
zie ad un volume respiratorio compensazione, della fre-
più elevato rispetto ad altre quenza respiratoria e della
fasi del ciclo mestruale, e con ventilazione polmonare,
una frequenza respiratoria accompagnati dalla contem- 25
relativamente scarsa. Però, poranea diminuzione del
nella fase di ovulazione, volume respiratorio.
come anche nella fase pre- I parametri del sistema car-
mestruale, che è caratterizza- diocircolatorio invece sono
ta dalla più elevata frequenza caratterizzati da una dinami-
respiratoria e dal più scarso ca diversa (tabella 2). La fre-
volume respiratorio, la respi- quenza cardiaca aumenta
razione risulta meno econo- cominciando dalla fase di
mica, perché, dei 35,2 l di aria ovulazione e raggiunge i suoi
entrata nei polmoni nella valori massimali nella fase
fase ovulatoria e dei 38,3 l premestruale. Ciò, probabil-
della fase premestruale, da mente, è dovuto al fatto che,
Foto BRUNO
parte dell’organismo viene dopo l’ovulazione, aumenta il
utilizzato soltanto un litro di O2, mentre nuzione della soglia di sensibilità verso il tono simpatico del sistema nervoso cen-
nella fase postmestruale e nella fase di CO2 del centro respiratorio nelle fasi pre- trale, mentre prima dell’ovulazione è mag-
postovulazione esso viene utilizzato, mestruale e mestruale (Milcu, Denile giore il tono parasimpatico (Vihliaeva
rispettivamente, da 32,7 e 32,9 l. Muster 1973; Rotaru 1981; Sverkova 1966; Scverkova 1985; Maksimov 1989).
I valori massimali raggiunti dal consumo 1985)), la diminuzione della permeabilità L’aumento della frequenza cardiaca deter-
d’ossigeno nella fase di ovulazione posso- bronchiale e delle possibilità di ventilazio- mina l’incremento della portata cardiaca
no essere spiegati con l’effetto di stimolo ne delle vie respiratorie, dovuta alle varia- nella fase di postovulazione e, specialmen-
della respirazione cellulare da parte degli zioni dei sistemi secretori, che, a loro volta, te, nella fase premestruale. Secondo M.
estrogeni, la cui concentrazione è massima sono determinate dall’attività degli ormoni Rotaru (Rotaru 1981) ciò può essere consi-
in questa fase del ciclo (tabella 1). La dimi- sessuali (Milcu, Denile Muster 1973; Rota- derato un meccanismo compensatorio, in

Tabella 1 – Parametri respiratori nelle atlete (n = 10) durante le diverse fasi del ciclo mestruale (Cm)

Fase Contenuto di O2 Ventilazione Frequenza Volume Consumo Equivalente SaO2


del Cm nell’aria respirata, polmonare respiratoria, respiratorio, d’ossigeno, ventilatorio %
% ml/min resp/min ml ml/min u.c.

I 20,9 6525±204 16,8±0,6 388,4±21 195,6±14 33,4±0,6 97,2±0,9


II 20,9 5713*±192 16,2±0,7 352,6±25 174,8±16 32,7±0,8 97,2±0,9
III 20,9 7050*±360 17,6±0,7 400,6±39 200,5±18 35,2±0,9 97,8±0,4
IV 20,9 5800*±201 16,8±0,8 345,3±28 175,9±11,0 32,9±0,4 97,2±1,0
V 20,9 6325*±208 20,4±1,2 310,0±34 165,0±15,2 38,3±1,2 97,2±0,7
* Indica che le differenze tra i valori dei parametri nelle diverse fasi sono significative, p < 0,05

Tabella 2 – Parametri circolatori nelle atlete (n = 10) durante le diverse fasi del ciclo mestruale

Fase Contenuto di O2 Pressione arteriosa Fc Gittata Portata Equivalente


del Cm nell’aria respirata, mm di mercurio batt/min sistolica cardiaca emodinamico
% sistolica diastolica ml ml/min %
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

I 20,9 105±12 65±6 65,8±3,4 60,2±36 3961*±1,1 20,3±O,6


II 20,9 104,6±8,3 58±4 64,2±2,2 63,6±1,1 408,3*±41 23,35±0,9
III 20,9 107,4±7,2 60±5 60,0±2,0 63,3±0,8 4176*±44 20,83±0,8
IV 20,9 109±4,3 62±3 72,0±2,3 63,5±0,9 4572*±42 25,9±1,1
V 20,9 108,4±6,4 64±2 73,8±2,3 62,6±1,0 4620*±22 28,0±0,9
* Indica che le differenze tra i valori dei parametri nelle diverse fasi sono significative, p < 0,05
Shahlina verti 22-28 22-03-2002 5:54 Pagina 26

1400 175 quanto aumenta il flusso ematico venoso

pO2 mm di mercurio
I al cuore destro, aumenta il volume totale
I I I I I
I 150
del sangue in circolo. Nella fase mestruale,
1200 il valore della portata cardiaca è minore.
qO2 ml . min -1

I
I I Durante il ciclo non ci sono variazioni
1000
125
A significative della gittata sistolica (P >
A A A A 0,05). Lo stesso avviene anche per la pres-
a a a a a
A 100 sione arteriosa: il range delle variazioni
1800 A A della pressione sistolica durante le diverse
a A a
A a 75 fasi del ciclo è di 3-5 mm di mercurio,
26 a a
mentre il range delle variazioni della pres-
600
V V sione diastolica è di 4-7 mm. Nella I e spe-
50
V V V
V V V V cialmente nella III fase il sistema circolato-
V rio soddisfa in maniera più economica il
400
I II III IV V I II III IV V fabbisogno d’ossigeno dell’organismo: cioè
Fasi del ciclo mestruale Fasi del ciclo mestruale nella fase mestruale e nella fase di ovula-
zione ogni litro d’ossigeno viene portato
Figura 3 – Variazioni dei parametri dei regimi d’ossigeno dell’organismo (della velocità del tra- attraverso 19-20 litri del sangue in circo-
sporto per tappe dell’O2 (qO2)), del consumo d’ossigeno e della pO2 che si producono nelle atlete lazione. Nella seconda metà del ciclo, la
durante il ciclo mestruale. A – alveoli; a – sangue arterioso; V – sangue venoso misto circolazione ematica diventa meno econo-
mica e l’equivalente emodinamico aumen-
ta in misura significativa (P<0,05), mentre
diminuisce il polso d’ossigeno.

Coefficiente di utilizzazione delle capacità di forza


Durante le diverse fasi del ciclo la concen-
38 trazione ematica dell’emoglobina (Hb)
2
cambia in maniera insignificante: da
37 1,0 124,5 ± 8,0 Hb/l nella I fase fino a
126,6 ± 6,0 Hb/l nella V fase, P>0,05.
Durante tutte le fasi del ciclo varia scarsa-
36 mente la saturazione d’ossigeno del san-
Tempo, s

gue arterioso (SaO2). Il suo valore normal-


1
0,9 mente è pari al 97,2±0,4% -0,9% e soltan-
16
to nella fase di ovulazione raggiunge circa
il 98% (97,8 ± 0,4)%.
15 Una analisi più completa del processo per
tappe dell’apporto e dell’utilizzazione di O2
3 3 3 3 3
14 0,8
nell’organismo e l’individuazione del ruolo
I II III IV V della ventilazione polmonare, della ventila-
Fasi del ciclo mestruale zione alveolare, della velocità del flusso
ematico, della funzione respiratoria del
Figura 4 – Tempo sulle distanze di 25 m (1), di 50 m (2), coefficiente di utilizzazione delle capa- sangue nella regolazione dei principali
cità di forza delle nuotatrici durante le fasi del ciclo (dalla I alla V) parametri dell’apporto d’ossigeno è stata
realizzata utilizzando un modello matema-
tico dei regimi di ossigeno dell’organismo.
In questo modello come input sono stati
2900 utilizzati i risultati dello nostra ricerca.
Costo in O2 del lavoro, ml . kgm-1

Le differenze nei processi respiratori e


nella circolazione ematica che sono state
2800 6,0
individuate, determinano la specificità dei
VO2, ml . min-1

cambiamenti dei regimi d’ossigeno dell’or-


ganismo durante le diverse fasi del ciclo
2700
mestruale (figura 3). A riposo, in stato di
5,0
normossia, la velocità minima di apporto
di O2 ai polmoni si nota nella II e nella IV
2
fase del ciclo, mentre la velocità massima
2600 4,0
1 si nota nella fase di ovulazione. Durante
questa fase, nonostante il valore minimale
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

del rapporto “ventilazione alveolare/venti-


2500
I II III IV V
lazione polmonare” (62%), la velocità di
Fasi del ciclo mestruale apporto dell’O2 agli alveoli è notevolmente
superiore rispetto ad altre fasi. L’aumento
della velocità di trasporto dell’O2 da parte
Figura 5 – Massimo consumo d’ossigeno (1) e costo d’ossigeno (2) del lavoro su una imbarcazio- del sangue arterioso inizia a partire dalla
ne ergometrica durante le fasi del ciclo (dalla I alla V) fase di ovulazione ed ha il massimo di
significatività nella IV e V fase. Visto che i
Shahlina verti 22-28 22-03-2002 5:54 Pagina 27

valori del consumo d’ossigeno sono massi-


mali nella fase di ovulazione, nonostante
l’elevata velocità di trasporto dell’O2 da
parte del sangue arterioso, la velocità di
trasporto dell’O2 da parte del sangue veno-
Volume generale di lavoro, kJ

14 230 so misto nella III fase, è notevolmente

Potenza limite, Watt


minore rispetto alla IV ed alla V fase.
Le variazioni dello status ormonale, dello
stato del sistema respiratorio, del sistema
12 195 circolatorio e dei regimi d’ossigeno dell’or-
ganismo influenzano l’espressione delle 27
capacità fisiche delle atlete e la loro capa-
cità di prestazione.
10 165 I risultati delle nostre ricerche hanno dimo-
B B B B B strato che, indipendentemente dalla spe-
A A A A A cializzazione delle atlete, la loro forza
muscolare è notevolmente maggiore nella
I II III IV V
II e nella IV fase rispetto alla I e alla V fase
Fasi del ciclo mestruale del ciclo. Durante la valutazione dei para-
metri della forza delle nuotatrici è stato
stabilito che, nella fase di ovulazione,
Figura 6 – Volume totale di lavoro (A) e massima potenza (B) sviluppata da atlete praticanti nonostante il fatto che inizialmente le atle-
canoa e kayak sull’imbarcazione ergometrica durante le fasi del ciclo (dalla I alla V). te fossero caratterizzate da parametri di
forza (a secco) abbastanza elevati, non
erano in grado di realizzarli pienamente in
acqua, nuotando. Un indice di questa
Particolarità medico-biologiche
situazione è lo scarso valore del coefficien-
dell'organismo femminile te di utilizzazione delle capacità di forza
(figura 4). Secondo le nostre osservazioni,
nella fase di ovulazione, la coordinazione
Processo di allenamento Attività di gara dei movimenti delle atlete viene alterata e
ciò naturalmente porta alla diminuzione
Risultato della dei risultati sulla distanza. Ad esempio, nel
prestazione nuoto sincronizzato, mentre nuotavano su
Azioni di controllo: consigli di Apparecchiature per la misurazione
sei tratti di lunghezza stabilita, le atlete o
correzione del processo dei parametri di allenamento, sbagliavano nel contare il numero delle
di allenamento psicologici e medico-biologici
serie eseguite, o perdevano la direzione del
movimento sott’acqua e presentavano un
peggioramento dell’orientamento nell’im-
Centro di controllo del processo di allenamento mersione ad una profondità stabilita.
Durante il ciclo cambia anche lo stato psi-
chico delle atlete. Ciò si esprime in modo
Particolarità medico-biologiche individualmente diverso, in un aumento
dell'organismo femminile dell’eccitabilità, in reazioni non adeguate
(specialmente nella V e nella I fase del
Cambiamenti ciclici dello stato ormonale ciclo), o nell’apatia, cioè nell’indifferenza
verso tutto. Nelle fasi premestruale e
Cambiamento della regolazione neuroumorale e dello stato mestruale le atlete avvertono rapidamente
dei sistemi fisiologici durante il ciclo mestruale la fatica. I risultati delle nostre ricerche
psicofisiologiche dimostrano che lo stato
dello stato della venti- della della dello dell'apparato
psicologico varia durante il ciclo. Nella II e
funzione del sistema scambio
psico-
fisiologico
lazione
polmonare respiratoria circolatorio
respirazione
tissutale di H2O e dei
neuro-
muscolare
nella IV fase del ciclo i principali processi
del sangue sali minerali nervosi sono caratterizzati da una maggio-
re mobilità, la sensibilità propriocettiva è
Sistema funzionale di respirazione più elevata. Questa affermazione si basa
su parametri quali la soglia differenziata
Regime d'ossigeno dell'organismo dell’impegno muscolare di forza, il tempo
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

di reazione semplice, la labilità dei processi


Capacità di lavoro
nervosi.
Per cui, nella maggior parte delle atlete, la
II e la IV fase del ciclo sono caratterizzate
da uno stato psicologico ottimale, dalla
Figura 7 - Modello del sistema del controllo del processo di allenamento delle atlete (1) e del l’in- possibilità di una espressione migliore
sieme delle particolarità medico-biologiche dell’organismo delle atlete (2) delle capacità fisiche, rispetto alla III e alla
V fase del ciclo.
Shahlina verti 22-28 22-03-2002 5:54 Pagina 28

I risultati ottenuti dimostrano che, durante di allenamento delle atlete è svolto dallo pianificazione del carico di allenamento,
la fase postmestruale e la fase di postovu- studio delle peculiarità medico-biologiche occorre necessariamente tenere conto
lazione del ciclo, un’elevata economia delle dell’organismo femminile ed, in particola- delle possibilità funzionali dell’organismo
funzioni del sistema respiratorio e del re, dell’effetto sull’organismo femminile femminile durante le diverse fasi del ciclo,
sistema circolatorio, i regimi d’ossigeno delle variazioni cicliche dello stato ormo- se non si vuole che la salute delle atlete
dell’organismo, una più elevata riserva nale e della regolazione neurormonale peggiori, che non vi siano ripercussioni
della respirazione determinano, in queste delle funzioni fisiologiche. sulla loro funzione riproduttiva, che esse
fasi, una più elevata capacità di lavoro Nella figura 7 è rappresentato il modello aumentino i risultati sportivi ed abbiano
delle atlete rispetto alle fasi di ovulazione, del sistema di controllo del processo di un lunga carriera sportiva.
premestruale e mestruale (figure 5 e 6). allenamento e dell’attività di gara delle
28 È noto che l’approccio sistemico al con- atlete da noi elaborato. Questo sistema Traduzione di O. Iourtchenko da Nauka v olimpij-
trollo del processo di preparazione nello include obbligatoriamente come un siste- skom sporte, 1; 1997.
sport si basa sull’utilizzazione delle infor- ma a sé stante (2) quello che riguarda le
mazioni sullo stato della salute dell’orga- particolarità medico-biologiche dell’orga- Titolo originale: Funkzional’noe sostojanie, fisice-
nismo degli atleti. nismo femminile. skaja rabotosposobnost’ kvalifizirovannyh sport-
Come possiamo vedere dai dati esposti, un I risultati dello studio complesso che smenok s ucetom biologhiceskoj ziklicnosti zen-
ruolo particolare nel controllo del processo abbiamo esposto dimostrano che, nella skogo organisma

Bibliografia

1. Austin K., Short R., Ghumoral’naja reguljazia rasmnogenija u mleko- 20. Lauer N. V., Kolcinskaja A. Z., Dyhanie i vosrast, Vosrastnaja fisiolo-
pitaiushih (traduzione dall’inglese), Mosca, Mir, 1987, pp. 298. ghija, S. Pietroburgo, Nauka, 1975, 157-200.
2. Babicev V.N., Neurogormonal’naja reguljazija ovarial’nogo zikla, 21. Levenez S. A., Vlijanie trenirovocnyh nagrusok na fisiceskoe i polo-
Mosca, 1984, 240. voe rasvitie devocek, Sportivnaja medizina v uprevlenii trenirovocnym
3. Bonen A., Exercise induced menstrual cycle changes. A functional, processom: tesisy XIX Vsecoiusnoj konferenzii po sportivnoj medizine,
temporary adaptation to metabolic stress, Sports Med., 17, 1994, 6, Kiev, Sportkomitet SSSR, 1978, 156-157.
373 - 392. 22. Levenez S. A., Plahova E. N., Cerevatova E. I., Harakter gonadotro-
4. Bulatova M.M., Platonov V.N., Sportsmen v razlicnyh klimatogheo- pnoj funkzii ghipofisa u devocek s zaposdalym polovym rasvitiem, Aku-
graficeskih i pogodnyh uslovijah, Kiev, 1996, 174. sherstvo i ghinekologhii, 1990, 4, 18-21.
5. de Souza M. J., Maguire N. S., Rubin K. R., Maresh C. M., Effect of 23. Maksimov G. P., Funkzionlnaal’naja diagnostika v akusherstve i ghi-
menstrual phase and amenorrhea on exercise performance in runners, nekologhii, Kiev, Zdorovija, 1989, pp. 222.
Med. Sci. Sports Exerc., 22, 1990, 5, 575-580. 24. Meerson F. Z., Adaptazionnaja medizina: mehanismy i zashitnye
6. de Souza M. J., Metzger D. A., Reproductive dysfunction in ame- efekty adaptazii, Mosca, Nupoxia Med. J., 1993, 331.
norrheic athlets and aneroxia patients: a rewiew, Med. Sci. Sports 25. Milku Sht. M., Denile -Muster A., Ginecologia endocrinologica (in
Exerc., 23, 1991, 9, 995-1007. rumeno), Accademia della Rep. sov. rumena, Bucarest, 1973, pp. 169.
7. Demidov V. N., Malevic Yu. K., Saakjan S. S., Vneshnee dyhanie, gaso- 26. Montagnani C. F., Arena B., Maffulli N., Estradiol and progesteron
i energoobmen pri beremennosti, Minsk, Nauka i tehnika, 1986, 117. during exercise in healty untrained women, Med. Sci. Sports Exerc., 24,
8. Dil’man V. M., Problemy medizinskoj bioritmologhii, Mosca, Medizi- 7, 764-768.
na, 207. 27. Myerson M., Gutin B., Warren M. P., May M. T., Contento I., Lee M.,
10. Ghiljasova V. B., O napravlenijah sovershenstvovavija metodiki tre- Pi-Sunyer F. X., Pierson R. M., Brooks-Guhn J., Resting metabolic rate
nirovki, Vserosijskomu NIIFK 60 let, Sb. naucnyh trudov, Mosca, 1993, and energy balance in amenorreic and eumenorreic runners, Med. Sci.
217-221. Sports Exerc., 24, 7, 764-768.
11. Harrison P., Letchworth A., Bromkriptine in the treatement of pre- 28. Platonov V. N., Sovremennaja sportivnaja trenirovka, Kiev, Zdoro-
menstrual tension syndrom, Lancet, 1976, 2, 103-106. vija, 1980, pp. 336.
12. Kolcinskaja A. Z., Kislorodnye regimy organisma rebienka i podro- 29. Platonov V. N., Adaptazija v sporte, Kiev, Zdorovija, 1988, pp. 199.
stka, Kiev, Nauk. dumka, 1973, pp. 320. 30. Platonov V. N., Ghus’kov S. I., Olimpijskij sportu, Kiev, Olimpijskaja
13. Kolcinskaja A. Z., Pshenicnyj B. N., Onopcuk Yu. N. et al., O modeli- literatura, 1994, pp. 493.
rovanii EZVM gasoobmenoj funkzii legkih, Kibernetika i vycislitelnaja 31. Radsievskij A. R., Osobennosti adaptazii gensogo organisma k
tehnika, Vypsuk 41, 1978, 49-54. naprjagennoj fisiceskoj (sportivnoj) dejatl’nosti, Adaptazija sportsme-
14. Kolcinskaja A. Z., Vtoricnaja tkanevaja ghipoksia, Kiev, Nauk. nov k trenirovcnym i sorevnovatl’nym nagruskam, Kiev, KGIFK, 1984,
dumka, 1983, pp. 254. 59-64.
15. Komarov F. I., Hronobiologhija i hronomedizina. Rukovodstvo, 32. Radsievskij A. R., Metodiceskie rekomendazii po organisazii ucebno-
Mosca, ed. Medizina, 1989, pp. 399. trenirovocnogo processa po vol’noj bor’be, Kiev, MUMS, 1991.
16. Krupko-Bol’shova Yu. A., Patologhija polovogo rasvitija devocek i 33. Rotaru M., Fisiologia e patologia delle riproduzione dell’uomo, Il
devushek, Kiev, Zdorovija, 1990, pp. 229. periodo di maturità sessuale (in rumeno), Bucarest, 1981, 65-207.
17. Kusnezova M. N., Fisiologhija polovogo rasvitija i narushenija ego v 34. Sverckova V. S., Ghipoksia - ghiperkapnija i funkzional’nye vosmoj-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

pubertatnom periode u devocek, in: Jmakin K. N. (a cura di) Ghinekolo- nosti organisma, Alma Ata, Nauka, 1985, pp. 175.
ghiceskaja endokrinologhija, Mosca, ed. Medizina, 1980, 143-175. 35. Svecnikova N. V., Radsievskij, Poholencuk Yu. T., Tkacuk V. G., Gen-
18. Jmakin K. N., Ghinekologhiceskaja endokrinologhija, Mosca, Medizi- shina i sport, Genskij sport, Kiev, Sportkomitet USSR, 1975, 3-9.
na, 1980, pp. 485. 36. Tepperman G., Tepperman H., Fisiologhija obmena veshestv i endok-
19. Lauer N. V., Kolcinskaja A. Z., O kislorodnom regime organisma // rinnoj sistemy (traduzione dell’inglese), Mosca, Mir, 1989, pp. 659
Kislorodnyj regim organisma i ego regulirovanie, Kiev, Nauk. dumka, 37. Vihliaeva E.M., Osnovy endokrinologhiceskoj ghinekologhii, Mosca,
1966, 3-15. ed. Medizina, 1966, pp. 78-101.
impaginato Pish 29-34 22-03-2002 5:54 Pagina 29

Gian Nicola Bisciotti, Dipartimento allena-


mento e prestazione, UFR STAPS, Lione; Scuo-
la Universitaria Interfacoltà di Scienze moto-
rie, Torino; Anne Ruby, Claude Jaquemod,
Dipartimento allenamento e prestazione,
UFR STAPS, Lione

Biomeccanica 29
dei salti
nella pallavolo
e nel beach-volley
Ricerca sulle differenze di
ordine biomeccanico tra le
tecniche d’esecuzione dei
salti nella pallavolo e nel
beach-volley
Obiettivo di questo studio è stato
quello di accertare eventuali diffe-
renze di ordine biomeccanico tra
l’esecuzione di due tipi di salto ese-
guiti sia su superficie convenzionale
che su sabbia, che possano suggeri-
re modifiche del modelli teorico-
interpretativi dell’attività specifica
del beach volley. Al protocollo spe-
rimentale hanno preso parte sei
atleti pallavolisti di livello interna-
zionale, il cui peso, la cui statura ed
età erano, rispettivamente (media ±
deviazione standard), 87,5±7,1 kg,
192±2 cm, 20±3 anni, che mostra-
vano una buona dimestichezza con
la pratica e la gestualità specifica
del beach volley. I risultati non
hanno evidenziato sostanziali diffe-
renze tra le due biomeccaniche ese-
cutive di salto, fatta eccezione per
la produzione di potenza media, che
è risultata minore (-39,55%,
p<0,05) nel salto da fermo prece-
duto da contromovimento eseguito
su sabbia, rispetto allo stesso gesto
eseguito su superficie convenziona-
le. La minore elevazione del centro
di gravità (- 36,01%, p<0,05) otte-
nibile saltando su sabbia, rispetto
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

alla superficie dura, suggerisce


come la sabbia abbia una funzione
di dissipatrice di energia, tale da
giustificare l’importanza dell’ado-
zione di tecniche di condizionamen-
to muscolare altamente specifiche,
in funzione delle diverse condizioni
di gioco richieste. Foto MARTINEZ
impaginato Pish 29-34 22-03-2002 5:54 Pagina 30

Introduzione
Il beach-volley ha recentemente conosciu-
to un sempre maggiore interesse ed un
crescente consenso di pubblico e pratican-
ti, soprattutto dal 1996, data della sua
consacrazione olimpica.
Tuttavia, nonostante la sua apparente
similitudine, non deve essere concepito
come una semplice trasposizione della pal-
30 lavolo classica su una superficie diversa ed 2
non usuale, come la sabbia. In effetti a 1 3
molte sono le differenze tra il beach volley
e la pallavolo, sia dal punto di vista tecni-
co, che quello fisiologico e biomeccanico.
Da un punto di vista prettamente tecnico,
il beach volley non conosce la forte spe-
cializzazione tecnica tipica della pallavolo
moderna, dove vi è una forte diversifica-
zione dei ruoli. Questa mancanza di spe-
cializzazione nell’ambito del beach volley
obbliga i giocatori ad una forte versatilità
di gioco che, per ciò che riguarda i gesti
fondamentali, come il servizio, la ricezione,
il passaggio o le azioni di difesa, si presen-
ta relativamente diversa dalla pallavolo
classica, anche se la superficie del terreno b 1
di gioco (18 m x 9 m) e l’altezza della rete
(2,43 m per i maschi e 2,24 per le femmi-
ne) restano identiche.
Anche le condizioni ambientali di gioco,
1 – piattaforma di forza
legate alla temperatura, alla disidratazione, 2 – strato di 7 cm di sabbia
al vento ed alla visibilità rendono le due 3 – strato di 40 cm di sabbia
attività molto diverse tra loro.
Tutti questi motivi rendono molto diverse
le due tipologie dei giocatori, sia da un
punto di vista antropometrico che funzio- Figura 1 – a) CMJ su sabbia. Legenda: 1. piattaforma di forza; 2. strato di 7 cm di sabbia; 3.
nale. strato di 40 cm di sabbia. b) CMJ su superficie convenzionale. Legenda: 1. piattaforma di forza
Lo specialista di beach-volley risulta infatti
di peso ed altezza inferiori rispetto
. al gio-
catore di pallavolo, con un V O2max com- alla revisione, se necessario, dei suoi allenamento e nessuno di loro presentava
preso tra i 60 ed i 70 ml . min-1 (Cossart et modelli teorico interpretativi, sia dal punto patologie di tipo dermatologico, muscolare
al. 1997) contro valori medi di 55 ml . min-1 di vista prettamente tecnico, sia per ciò o neuromuscolare. Inoltre, tutti gli atleti
dello specialista di pallavolo (Zsuzsa, For- che riguarda il condizionamento muscola- che hanno preso parte al protocollo di test
man 1995; Smith et al. 1992; Viitasalo et re specifico. erano stati, preventivamente, informati
al. 1987; Dyba 1983). Questi dati testimo- Lo scopo di questa ricerca è stato appunto sullo scopo della ricerca e sui possibili
nierebbero come la richiesta fisiologica di quello di verificare l’esistenza di eventuali rischi ad essa connessi.
gioco nel giocatore di beach volley sia ben differenze nella biomeccanica del gesto,
più elevata rispetto a quella dello speciali- dettate dalla diversità delle due superfici Protocollo
sta di pallavolo. utilizzate.
Nonostante queste differenze, relativa- A tutti i soggetti veniva richiesto di effet-
mente marcate, tra le due tipologie atleti- Metodi tuare una serie di balzi, sia su di un campo
che, la capacità di salto, dote fondamenta- di gioco regolamentare di beach volley,
le del giocatore di pallavolo (Bosco 1994, Soggetti costituito da una superficie di 18 m x 9 m
1992; Fleck et al. 1985) resta un parametro e contenente 40 cm di sabbia asciutta, che
qualitativo discriminante anche nell’ambi- Al presente studio hanno partecipato sei su di un campo regolamentare di pallavolo
to del beach volley. Tuttavia, la diversa atleti praticanti pallavolo di livello interna- costituito da una superficie di 18 m x 9 m
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

superficie sulla quale il giocatore si trova zionale il cui peso, la cui statura ed età di materiale sintetico.
ad effettuare il gesto potrebbe determina- erano, rispettivamente (media ± deviazio- Ogni atleta, a ridosso della rete di gioco,
re, anche in questo ambito, una diversa ne standard), 87,5 ± 7,1 kg, 192 ± 2 cm, doveva eseguire:
esecuzione meccanica del medesimo. 20 ± 3 anni, che mostravano una buona 1. tre salti da fermo, preceduti da un con-
Esiste quindi la necessità di approfondire dimestichezza con la pratica e la gestualità tromovimento, simulando un’azione di
lo studio dei parametri che riguardano la specifica del beach volley. muro (CMJ) (figura 1 a-b);
biomeccanica esecutiva dei gesti fonda- Tutti i soggetti hanno mantenuto nel 2. tre salti, simulando un’azione di schiac-
mentali del beach volley per contribuire periodo del test la loro normale attività di ciata, preceduti da una rincorsa di lun-
impaginato Pish 29-34 22-03-2002 5:54 Pagina 31

ghezza non standardizzata e liberamen-


te scelta dall’atleta stesso (CMJ + r)
(figura 2 a - b).

Per meglio simulare un’azione di salto


simile a quella realmente effettuata
durante il gioco, in concomitanza di ogni
salto che simulasse l’azione di schiacciata,
veniva alzato all’atleta in questione un
pallone consono all’azione richiesta.
2 Al fine di potere registrare gli indici bio- 31
a 1 3 meccanici dell’azione di salto lo stesso
veniva effettuato su di una pedana dina-
mometrica (Tecmachine PF 350, Andre-
zieux-Boutheon, Francia). La pedana era
1 – piattaforma di forza posta sul campo di pallavolo allo stesso
2 – strato di 7 cm di sabbia livello della superficie di gioco, mentre la
3 – strato di 40 cm di sabbia stessa era posta sotto 7 cm di sabbia, sul
campo di beach volley.
La frequenza di campionamento sul terre-
no di pallavolo era pari a 800 Hz, mentre
la frequenza di campionamento sul terre-
no di beach volley era pari a 200 Hz. A tale
frequenza di campionamento, il segnale
registrato al di sotto dei 7 cm di strato di
sabbia si manteneva lineare. La linearità
del segnale è stata preventivamente testa-
b ta con la strumentazione presentata nella
figura 3, esercitando una forza (Fp) regi-
1 2 strata da un dinamometro a cella di carico
(Ergo Meter, Globus Italia, Codogno, Italia)
1 – piattaforma di forza che veniva, simultaneamente, registrata
2 – superficie convenzionale (Fptf) dalla piattaforma di forza, posta sotto
uno strato di 7 cm di sabbia.
I valori di Fp sono risultati superiori del
Figura 2 – a) CMJ con rincorsa su sabbia. Legenda: 1. piattaforma di forza; 2. strato di 7 cm di 2,9±1,8% rispetto ai valori di Fptfi tale dif-
sabbia; 3. strato di 40 cm di sabbia. b) CMJ con rincorsa su superficie convenzionale. Legenda: ferenza non è risultata statisticamente
1. piattaforma di forza; 2. superficie convenzionale significativa.
Questi dati sono in accordo a quelli ripor-
tati in una esperienza similare (Lejeune
1998) e rientrano nell’ambito di sensibilità
di registrazione della piattaforma stessa. I
4
segnali acquisti dalla piattaforma di forza
erano raccolti per mezzo di una scheda di
Fp registrata Dispositivo
5 scorrevole acquisizione a 12 bit (National Instru-
a molla ments France, tipo PC-LPM16, Le Blanc-
Mesnil, Francia); i dati erano registrati su
di un PC Pentium 116 Hz ed analizzati
Forza esercitata

attraverso un programma specificatamen-


te concepito, sviluppato in Visual Basic 3. 0
(Microsoft Corporation).
Venivano in tal modo calcolati:

2 Fptf registrata per ciò che concerne il CMJ eseguito sulle


3 1
due diverse superfici:
- lo spostamento in volo del centro di
gravità (HCGv);
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

- il picco di forza espresso durante l’azio-


1 – piattaforma di forza ne di salto (NF);
2 – strato di 7 cm di sabbia
3 – strato di 40 cm di sabbia - il picco di accelerazione negativa duran-
4 – cella di carico te la fase di contromovimento (An) ed il
5 – dinamometro elettronico picco di accelerazione positiva durante
l’azione di salto (Ap);
Figura 3 – Apparecchiatura utilizzata. Legenda: 1. piattaforma di forza; 2. strato di 7 cm di sab- - il tempo del contromovimento (Tc) ed il
bia; 3. strato di 40 cm di sabbia; 4. cella di carico; 5. dinamometro elettronico tempo di spinta (Ts);
impaginato Pish 29-34 22-03-2002 5:54 Pagina 32

Tabella 1 Media, deviazione standard e significatività statistica della differenza tra le medie - la velocità verticale alla fine della fase di
relative alle variabili del test di CMJ * (p<0,05) spinta (Vmax);
- lo spostamento del centro di gravità
Variabili Superficie sintetica Sabbia Significatività durante l’azione di spinta (∆CGs);
(media ± DS) (media ± DS) della differenza - il lavoro compiuto per fornire energia
tra le medie cinetica (Wec);
- il lavoro compiuto per aumentare l’ener-
HCGv (cm) 45,89 ± 3,2 33,74 ± DS * gia potenziale dovuta all’innalzamento
NF (N) 1 685,50 ± 315,61 1 616,33 ± 131,65 n. s del centro di gravità durante la spinta
An (m . s-2) 5,81 ± 0,96 4,53 ± 1,52 n. s (Wep);
32 Ap (m . s-2) 18,88 ± 2,44 21,25 ± 2,31 n. s. - il lavoro totale dato dalla somma di Wec
Tc (s) 0,315 ± 0,08 0,378 ± 0,06 n. s
e Wep (Wtot);
Ts (s) 0,4O3 ± 0,07 0,450 ± 0,12 n. s.
- la potenza media espressa durante il
Vmax (m . s-1) 3,35 ± 0,21 3,15 ± 0,19 n. s.
∆CGs (cm) 67,50 ± 12,75 71,66 ± 22,83 n. s. salto (P) data dal rapporto tra Wtot ed il
Wec (J) 461,19 ± 137,18 383,98 ± 75,80 n. s. tempo di spinta.
Wep (J) 461,19 ± 137,18 543,16 ± 190,21 n. s.
Wtot (J) 1 032,05 ± 167,85 927,14 ± 255,71 n. s. Per ciò che concerne il CMJ+r eseguito su
P (W) 2 651,83 ± 601,27 1 900,27 ± 268,75 * entrambe le superfici venivano calcolati:
- il tempo relativo all’ultimo appoggio
effettuato sulla pedana (Tns);
Tabella 2 – Media, deviazione standard e significatività statistica della differenza tra le medie - il picco di accelerazione positiva durante
relative alle variabili del test di CMJ+r. * (p<0,05) l’azione di salto (Ap2);
- il picco di forza espresso durante l’ulti-
Variabili Superficie sintetica Sabbia Significatività mo appoggio effettuato sulla pedana
(media ± DS) (media ± DS) della differenza (NF2);
tra le medie - l’integrale della forza sul tempo relativo
all’ultimo appoggio effettuato sulla
Tns (s) 0,338 ± 0,05 0,368 ± 0,05 n. s. pedana (∫F(T)).
Ap2 (m . s-2) 29,14 ± 8,88 14,80 ± 6,97 *
NF2 (N) 2 467,83 ± 590,94 1 154,33 ± 604,09 * Risultati
∫F(T) (N . s) 279,46 ± 69,32 91,27 ± 62,44 *
Nella tabella 1 vengono riportate la media,
la deviazione standard e la significatività
Tabella 3 – Media deviazione standard e significatività statistica della differenza tra le medie statistica della differenza tra le medie rela-
relative ai valori di Wep e Wec registrati durante l’esecuzione del test di CMJ (p<0,05) tive alle variabili del test di CMJ, eseguito
sulle due diverse superfici, mentre nella
Variabili Wep (J) Wec (J) Significatività tabella 2 vengono riportate la media, la
(media ± DS) (media ± DS) della differenza deviazione standard e la significatività sta-
tra le medie tistica della differenza tra le medie relative
alle variabili del test di CMJ+r, e nella
Sabbia 543,16 ± 190,21 383,98 ± 75,80 * tabella 3 vengono riportate la media, la
Superficie 587,52 ± 111,07 461,19 ± 137,18 n. s. deviazione standard e la significatività sta-
sintetica tistica della differenza tra le medie relative
ai valori di Wec e Wep. Nella figura 4 vengo-
no riportate le altezze raggiunte in volo
dal centro di gravità (H CGv) e la produzio-
70 3 500 ne media di potenza durante l’esecuzione
60 3 000 del test di CMJ su superficie convenzionale
yyyyyy
;;;;;; e su sabbia; nella figura 5 viene riportato il
50 ;;;;;;
yyyyyy 2 500
;;;;;;
yyyyyy picco di forza espresso durante l’azione di
Potenza (W)
HCGv (cm)

yy
;;
;;;;;;
yyyyyy salto (NF 2 ) e l’integrale della forza sul
40
;;;;;;
yyyyyy 2 000
;;;;;;
yyyyyy tempo (∫ F(T)) riguardanti l’ultimo appog-

yy
;;
;;;;;;
yyyyyy
30
;;;;;;
yyyyyy 1 500
gio su superficie convenzionale e su sab-
;;;;;;
yyyyyy
;;;;;;
yyyyyy

yy
;;
20 bia, durante l’esecuzione del test di CMJ+r;
;;;;;;
yyyyyy
1 000
;;;;;;
yyyyyy infine, nella figura 6 il tempo di contatto e
;;;;;;
yyyyyy

yy
;;
10 500
yyyyyy
;;;;;;
yyyyyy
;;;;;;
l’accelerazione positiva (Ap2) concernenti
0 0 l’ultimo appoggio registrato su superficie
yy
;;
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

yy
;;
convenzionale o su sabbia.
HCGv (Superficie convenzionale)
;;Potenza (Superficie convenzionale)
yy Statistica
HCGv (Sabbia) Potenza (Sabbia)

Per ogni variabile considerata sono stati


Figura 4 – Altezza raggiunta in volo dal centro di gravità (HCGv) e produzione media di potenza, calcolati gli indici statistici ordinari come
durante l’esecuzione del test di CMJ su superficie convenzionale e su sabbia (* p<0,05) media, varianza e deviazione standard. Le
differenze tra le medie relative ai dati con-
impaginato Pish 29-34 22-03-2002 5:54 Pagina 33

riferiscono di una perdita media di eleva-


zione del CG dell’ordine di 10 cm nel salto
3 500
con contromovimento eseguito su sabbia,
350
rispetto allo stesso eseguito su superficie
3 000 convenzionale.
yyyy
;;;;
300 Anche i valori Wep, Wec, Wtot e P sono mag-
;;;;
yyyy
2 500
giori, ma ben paragonabili a quanto ripor-
Net Force (N)

;;;;
yyyy
250
tato da Mognoni (1999) che riferisce, per i
;;;;
yyyy
2 000

∫ F(t) (N . s)
200 sopraccitati parametri, rispettivamente,
;;;;
yyyy
yyy
;;;
1 500 una media di 279 J, 234 J, 513 J e 1 204
;;;;
yyyy 150
33
;;;;
yyyy
W.

;;;
yyy
1 000

;;;;
yyyy
100 La differenza riscontrabile è da imputarsi
500
yyyy
;;;; al fatto che il sopraccitato studio si riferiva

;;;
yyy
50

0 yyyy
;;;; 0
a pallavoliste di livello nazionale.
A questo proposito, è interessante notare
;;F(t) (Superficie convenzionale)
yy
yy
;;
come, anche nel nostro studio, in accordo
NF2 (Superficie convenzionale)

NF2 (Sabbia)
;;F(t) (Sabbia)
yy con quanto riferito da Mognoni (1999) il
valore di Wep sia maggiore a quello di Wec
anche se tale differenza non risulta stati-
sticamente significativa.
Lo stesso dato è confermato anche nell’e-
secuzione dello stesso tipo di salto esegui-
Figura 5 – Picco di forza espresso durante l’azione di salto (NF2) ed integrale della forza sul to su sabbia, dove la differenza tra i due
tempo (∫ F(t)) riguardanti l’ultimo appoggio su una superficie convenzionale e su sabbia durante valori è statisticamente significativa
l’esecuzione del test CMJ+r (p<0,05).
Questi risultati confermerebbero come,
nell’esecuzione di un salto con contromo-
vimento, venga spesa una maggiore quota
di energia per elevare il CG durante la
spinta di quanta non ne venga spesa per
0,9 40
accelerarlo e permetterne lo spostamento
0,8 35 in volo.
0,7
yyy
;;;
;;;
yyy
30 Anche per ciò che riguarda il CMJ+r ese-

;;;
yyy
guito su superficie convenzionale i dati da
A p2 (m . S–2)

0,6

yyy
;;;
25

;;;
yyy
n.s.
0,5 noi registrati non presentano differenze
Tns (s)

;;;
yyy
20 statisticamente significative, rispetto a

;;;
yyy
0,4
0,3 ;;;
yyy
;;;
yyy
15 quanto riportato da Nourry et al. (1999)
che riferiscono valori di Tns, Ap2, NF2 e di ∫

;;;
yyy
;;;
yyy
0,2 10
F(t) rispettivamente di 0,313 ± 0,05 s;
0,1
;;;
yyy 5
32,22±2,91 m . s-2; 2 783,10±382,85 N e di
0 ;;;
yyy 0 304,41±21,59 N . s.

;;
yy
La sostanziale mancanza di differenze

yy
;;;;A 2 (Superficie convenzionale)
yy
Tns (Superficie convenzionale) p
significative tra i parametri biomeccanici
relativi al CMJ, eseguito sulle due diverse
Tns (Sabbia) Ap2 (Sabbia)
superfici, sottolinea come, sostanzialmen-
te, l’atleta effettui le due azioni in modo
molto simile.
È possibile tuttavia evidenziare su sabbia
Figura 6 – Tempo di contatto (Tns) ed accelerazione positiva (Ap2) concernenti l’ultimo appoggio una tendenza, statisticamente non signifi-
registrato su superficie convenzionale e su sabbia (* p<0,05) cativa, ad un maggiore piegamento delle
gambe nella fase di contromovimento
(+5,80%) che si traduce in un aumento del
cernenti i salti effettuati su sabbia e su 48,89±3,2 e ben paragonabili con i valori tempo di spinta (+10,44%) ed in una con-
superficie sintetica sono state verificate riportati da altri Autori (Bosco 1992), che seguente significativa minore produzione
attraverso un test non parametrico di Wil- riferiscono, in pallavolisti di livello interna- di potenza (-39,55, p<0,05).
coxon per campioni appaiati. La significa- zionale, delle altezze di volo, durante l’ese- Il dato maggiormente interessante è,
tività statistica è stata posta a p<0,05. cuzione di salti con contromovimento, comunque, la minore elevazione del CG
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

comprese tra i 46 cm (media della Squadra (–36,01%, p<0,05) riscontrabile in questo


Discussione nazionale finlandese) ed i 52 cm (media tipo di salto effettuato su sabbia, rispetto
della Squadra nazionale norvegese). Per allo stesso eseguito su superficie sintetica.
I dati registrati nel presente studio sono ciò che riguarda lo stesso tipo di salto, Questa differenza è, essenzialmente, da
ben in linea con quanto ritrovabile in eseguito su sabbia, abbiamo registrato un imputarsi sia alla minore produzione di
bibliografia. Le altezze di volo da noi rile- valore pari a 33,74 ± 7,50, anche questo Wec (-20,1%) sia al minore valore di Vmax
vate nel test di CMJ su superficie conven- ben paragonabile ad uno studio preceden- (6,34%), registrati su sabbia.
zionale sono infatti dell’ordine di te (Cossart et al. 1997) nel quale gli Autori Le differenze tra questi due valori, anche
impaginato Pish 29-34 22-03-2002 5:54 Pagina 34

se non statisticamente significative, se tipo di salto eseguito su sabbia, rispetto Infatti, mentre un substrato elastico può
considerate singolarmente, hanno deter- allo stesso eseguito su superficie conven- assorbire energia elastica durante la fase
minato la differenza significativa nell’al- zionale. di decelerazione del CdG ed in seguito
tezza di salto riscontrata (vale la pena, Occorre inoltre sottolineare come il lavoro restituirla durante la susseguente fase di
infatti, di ricordare come Wec sia uguale a realizzato per muovere il piede nella sab- accelerazione del Cdg stesso (Mc Mahon,
0,5 M . Vmax2). bia, nel salto preceduto da rincorsa ed, in Green 1978; Bosco, Locatelli 1987), un ter-
Diviene quindi importante sottolineare modo minore, anche nel salto da fermo reno deformabile si comporta in modo
come la superficie sulla quale viene effet- con contromovimento, costituisca dell’e- diametralmente opposto, ricoprendo il
tuato il salto stesso giochi un ruolo nergia dissipata sotto forma di energia ruolo di un ammortizzatore, il cui compito
essenziale nella differenza di elevazione elastica e conseguentemente restituita è unicamente quello di assorbire energia.
34 ottenuta. sotto forma di lavoro meccanico nella sus- Queste caratteristiche peculiari della sab-
Infatti, la sabbia è considerabile come un seguente fase concentrica di movimento. bia, utilizzata in quanto terreno sul quale
tipico elemento dissipatore di energia effettuare delle prestazioni atletiche di
(Strydom et al. 1966; Givoni, Goldman Conclusioni rilevante importanza, dovrebbero quindi
1972; Soule, Goldman 1972; Zamparo et dettare imperativamente delle tecniche di
al. 1992). La perdita del 20,1% di Wec, dis- Un terreno mobile, come la sabbia, esercita condizionamento muscolare, altamente
sipata in attrito sulla superficie sabbiosa, quindi un effetto sfavorevole sul lavoro specifiche, in funzione delle diverse condi-
risulta infatti ragionevolmente proporzio- meccanico prodotto non solamente zioni di gioco richieste, rispetto a quelle
nale alla perdita, pari al 36,01, dell’altezza durante la locomozione, come già dimo- che si verificano sulle usuali superfici uti-
di salto registrata. strato da altri Autori (Strydom et al. 1966; lizzate.
Inoltre il maggiore piegamento degli arti Givoni, Goldman 1972; Soule, Goldman
inferiori, riscontrabile nel CMJ effettuato 1972; Zamparo et al. 1992), ma anche nel- Indirizzo dell’autore: G.N. Bisciotti,
su sabbia, può causare un aumento dell’ef- l’esecuzione di altri gesti atletici, come nel Via IV Novembre, 46, 54027 Pontremoli
fetto di termo dispersione dell’energia ela- caso ora descritto dei salti. e-mail: andben@tin.it
stica immagazzinata durante la fase
eccentrica del movimento stesso (Bosco
1992). Bibliografia
Le caratteristiche dissipative della superfi-
cie sabbiosa divengono evidenti soprattut- 1. Adamson G., T., Whitney R. J., Critical bolic energy cost, J. Appl. Physiol., 30, 1971,
to quando il salto viene preceduto da una
appraisal of jumping as a measure of human 429-433.
rincorsa.
La fase di appoggio del piede nella fase di power, in Vredenberg J., Wartenweller J. (a 10. Nourry E., Morlier J., Cid M., Analyse de la
rincorsa può essere divisa in tre periodi, di cura di), Medicine and Sport 6, Biomechanics détente verticale au volley-ball, Volley France
durate relativamente eguali. Durante il II, Basilea, S. Karger, 1971, 208-211. Tech., 1999, 4, 3-17.
primo terzo della fase di appoggio, nel 2. Bosco C.. La preparazione fisica nella palla- 11. Mc Mahon T. A., Green P. R., Fast running
momento in cui il piede sprofonda nella volo femminile, Ed. Società Stampa Sportiva, truck, Scientific American, 1978, 239, 148-
sabbia, l’energia potenziale viene trasfor- Roma, 1994, 111. 163, 1978.
mata in energia cinetica, di cui però una 3. Bosco C., Elasticità muscolare e forza esplo- 12. Mognoni P., Relazione Interna Federazio-
parte viene dissipata nella sabbia stessa siva nelle attività fisico-sportive, Ed. Società ne Italiana Sport Invernali, Laboratorio di Alta
(Lejeune et al. 1998). Stampa Sportiva, Roma, 1985, 27. Prestazione, S. Caterina di Valfurva, 1999.
Inoltre la sabbia è responsabile di una 4. Bosco C., La valutazione della forza con il 13. Smith D. J., Roberts D., Watson B., Physi-
diminuzione della stiffness del sistema test di Bosco, Ed. Società Stampa Sportiva, cal, physiological and performance differen-
neuromuscolare che, per questo motivo, Roma, 1992, 159. ces between Canadian national team and
aumenta nel corso del ciclo stiramento- 5. Bosco C., Locatelli E., L’influenza dell’elasti- Universiade volleyball players, Journal of
accorciamento la quantità di energia ela- cità delle piste sul comportamento meccanico Sport Science, 2, 1992, 131-138.
stica termo dispersa (Lejeune et al. 1998). ed energetico dei muscoli estensori delle 14. Soule R. G., Goldman R. F., Terrain coeffi-
A conferma di ciò, nel presente studio è gambe durante il lavoro muscolare e la pre- cients for energy cost prediction, J. Appl. Phy-
evidenziabile come i valori di NF2, di ∫ F(T) e stazione sportiva, Atletica Studi, 1987, 5, 73- siol., 32, 1972, 706-708.
di Ap2, registrati su sabbia, siano significa- 83. 15. Strydom N. B., Bredell G. A., Benade M.,
tivamente minori (p<0,05) di quelli osser- 6. Cossart P., Hordonneau F., Marteau C., Tou- Morisson J. E., Vlljoen J. H., Van Graan C. H.,
vati su superficie rigida. zot J., Mise au point d’un protocole d’étude The metabolic cost of marching a 3 M.P.H.
L’impossibilità di effettuare, per motivi di
pour l’analyse de la gestuelle au volley-ball et over firm and sandy surfaces, Int. Z. Angew.
ordine tecnico, la fase di ricezione sulla
piattaforma di forza, ha impedito il calcolo au beach-volley, Ècole Centrale de Lyon, Physìol., 23, 1966, 166-171.
dei tempi di volo, rendendo necessario un Département Technologie de Surface, 1997. 16. Viitasalo J., Rusko H., Pajala O., Ahila M.,
ulteriore approfondimento dello studio 7. Dyba W., Caractéristiques physiologiques Montonen H., Endurance requirements in vol-
che risolva questo tipo di impedimento. des joueurs de volley-ball, Volleyball Techni- leyball, Canadian Journal of Sport Sciences,
cal Journal, 7, 1983, 3, 34-53. 12, 1987, 4, 194-201.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

Tuttavia, data la forte correlazione (r =


0,86, p<0,001) ritrovabile in studi analoghi 8. Fleck S. J., Case S., Puhl J., Van Handle P., 17. Zamparo P., Perini R., Orizio C., Sacher M.,
(Nourry et al. 1999) tra i valori di ∫ F(T) e Physical and physiological characteristics of Feretti G., The energy cost of walking on
l’altezza di salto, sottolineata anche da elite women volleybalIplayers, Canadian Jour- sand, Eur. J. Appl. Physiol., 65, 1992, 183-187.
altri Autori in precedenti studi (Adamson, nal of Applied Sport Science, 10, 1985, 3, 18, Zsuzsa B., Forman J., Performance test in
Whitney 1971), si può ragionevolmente 122-126. volleyball players, Hungarian Review of
supporre una significativa differenza dei 9. Givoni B., Goldman R. F., Predicting meta- Sports Medecine, 34 , 1995, 4, 241-245.
valori di altezza raggiunti dal CG in questo
impaginato Cometti II 35-39 22-03-2002 6:42 Pagina 35

Gilles Cometti, Centre d’expertise de la performance, UFR STAPS, Università della Borgogna, Digione

Resistenza alla forza o forza resistente?


Il problema dell’allenamento della forza nelle discipline sportive di durata
La necessità di rivedere il concetto di resistenza alla forza, sostituendolo con quello di forza resistente non è solo
un problema terminologico. Il vero problema è quello di prevedere un allenamento che permetta di esprimere forza 35
a lungo senza trascurare, i fattori nervosi tipici dell’espressione della forza. Vengono esposti alcuni esempi di come
ciò sia realizzabile modulando i mezzi ed i metodi di allenamento.

Foto BRUNO

Introduzione Infatti, se ci si riflette sopra, il problema viene viziato dal concetto


stesso di “resistenza alla forza”. Letteralmente questa espressione
Se attualmente viene unanimemente ammesso che alcune discipli- significa che si pone resistenza nella forza, che la forza viene pie-
ne esigono un allenamento particolare di quella qualità di forza gata alle leggi della resistenza e si incorre sempre anche nell’enor-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

che, a causa della sua durata, abitualmente, viene definita “resi- me rischio di pensare che la resistenza alla forza non possa esiste-
stenza alla forza”1, proponiamo semplicemente di rivedere questo re senza una grande capacità aerobica. In questo modo è la resi-
concetto adattandolo ai nuovi dati dell’allenamento. Che occorra stenza ad essere “proiettata” sulla forza, finendo con il dimenticare
resistenza alla forza per riuscire in certe discipline (nuoto, canoa- che la forza possiede leggi ed esigenze proprie, che debbono essere
kayak, canottaggio...) è indiscutibile, ma che questo concetto rispettate e senza le quali non si ottiene alcun vantaggio globale.
venga limitato ad eseguire lunghe serie di 50, 60 se non 100 ripe- Di fatto, in ogni movimento di qualsiasi disciplina si produce forza
tizioni, ci sembra restrittivo, se non semplicistico. Ci sembra possi- e quindi si ha bisogno di resistenza alla forza: sui 100, e ancora di
bile proporre soluzioni più moderne, più motivanti e più efficaci. più sui 200 m occorre resistenza alla forza.
impaginato Cometti II 35-39 22-03-2002 6:42 Pagina 36

Un atleta dei giochi sportivi riesce a resistere per 30 m. Se deve Questo metodo già esiste per quanto riguarda l’allenamento della
“tenere” per 100 m gli serve resistenza alla forza. Dunque, questa forza massima: si chiama metodo del carico decrescente. Proponia-
capacità si troverebbe ovunque e da nessuna parte: dal punto di mo di adattarlo al lavoro di lunga durata.
vista terminologico parlare di resistenza sui 100 m, sembra abba-
stanza spiazzante. Per cui pensiamo che il concetto non abbia 2. Il carico decrescente
senso.
Invece, in questo esempio dei 100 m il fenomeno più importante è La diminuzione del carico può essere variabile:
la forza (in questo caso, specifica) sviluppata in ogni falcata. Che - rapida:
poi ci si interroghi sulla possibilità di far durare questa capacità di con 10 ripetizioni ci si trova allo stato di affaticamento che prece-
forza, ci sembra determinante. Quindi la forza primeggia, la durata dentemente si otteneva con 50 ripetizioni (ad esempio: 1x95%;
36 viene dopo. 1x90%; 3x80%; 3x75%.) (figura 2 b).
Perciò, la prima domanda che ci si deve porre quando ci si trova di Le prime ripetizioni allenano la forza massima sollecitando i fattori
fronte ad una disciplina sportiva che “dura” è: quale posto vi occu- nervosi che producono una fatica immediata. Poi si può continua-
pa la forza massima? Deve essere allenata? Secondo noi, spesso, la re con carichi più leggeri, se possibile con 10 ripetizioni si allegge-
risposta è positiva. Fanno eccezione solo le discipline di durata risce il peso, poi si continua con altre 10 ripetizioni, poi altre 10,
molto elevata (corse di fondo dell’atletica leggera, lo sci di fondo, il fino ad arrivare alla durata voluta.
ciclismo su strada...). Successivamente si debbono cercare quei - lenta:
mezzi che permettano di migliorare la capacità di restare “forti” a la durata dello sforzo iniziale è maggiore, ma la qualità è minore
lungo, ma rispettando la forza, nella quale esiste certamente un (figura 2 b)
aspetto energetico, ma ci sono soprattutto fattori nervosi. Come si
possono mantenerli attivi durante serie molto lunghe? Perciò, par-
leremo letteralmente di “forza che dura” parleremo di “forza resi-
stente” per invertire le priorità. Ma ora cercheremo di dimostrare
che non si tratta di un gioco di parole.

1. I limiti delle serie molto lunghe a 1 1 3 3 5 10 10 10 10


95% 90% 80% 75% 70% 65% ...% ...% ...%
Non c’è nulla di più normale che un atleta che scopra le serie lun-
ghe di ripetizioni di un movimento, come la distensione alla panca
(ad esempio, alcuni nuotatori), ne ricavi vantaggi concreti. La
situazione che esse determinano permette certamente di portare
la fatica muscolare locale in zone che non sarebbero richieste dalla
disciplina sportiva (in questo caso, il nuoto). L’effetto positivo di
questo tipo di allenamento riguarda solo i parametri energetici,
non sono interessati i fattori nervosi che hanno bisogno dell’esplo-
sività del gesto.
Ma, andiamo oltre nell’analisi di una serie lunga che preveda, ad
esempio, 60 ripetizioni dell’esercizio di distensione alla panca
b 1 1 1 2 3 3 3 10 10
(figura 1). Arbitrariamente dividiamo le 60 ripetizioni in 6 x 10, per 95% 90% 80% 75% 70% 65% ...% ...% ...%
fare capire meglio la nostra analisi.
Quando l’atleta inizia la serie, i primi due gruppi di 10 ripetizioni
non gli pongono problemi, il lavoro è semplice. Queste ripetizioni
servono solo ad affaticarlo successivamente. Lo stesso si dica per Figura 2 – A) il carico decrescente applicato alle serie lunghe (variante
le ripetizioni dalla 20a alla 40a. Inoltre, l’atleta che sa che le diffi- decremento rapido); B) il carico decrescente applicato alle serie lunghe
coltà inizieranno dopo la 40a ripetizione, prima economizza le sue (variante decremento lento)
energie nervose (cioè, non ha interesse ad eseguire i movimenti
troppo velocemente). Ciò che ci colpisce è questa inutilità della
prima serie, in quanto, di fatto nella resistenza alla forza classica - con stadi di maggiore durata:
ciò che conta è lo stato di fatica nella parte finale. in questo caso ogni stadio di decremento prevede 10 ripetizioni, ed
Chiediamoci, invece, perché non si debba sfruttare la prima parte: il carico diminuisce progressivamente (figura 3).
1. per realizzare un lavoro qualitativo; Si comprendono facilmente le possibilità offerte dall’idea di cam-
2. per arrivare più rapidamente allo stato di affaticamento. biare i carichi durante la serie.

Ripetizioni efficaci
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10
80% 75% 70% 65% 60% ...%
Ripetizioni efficaci

Figura 3 – Il carico decrescente applicato alle serie lunghe (variante


Figura 1 – La serie di 60 ripetizioni
con stadi di maggiore durata)
impaginato Cometti II 35-39 22-03-2002 6:42 Pagina 37

37

Figura 4 – La piramide nella serie Figura 5 – Due esempi di super-serie con tre esercizi

Questa idea ci fa ricordare il metodo che applicava su di noi Alain un pò breve rispetto a certe discipline. Allora si può pensare di
Piron nel 1970: piramide crescente e decrescente nella serie (cfr. raddoppiare una combinazione, che preveda da sei ad otto ripeti-
figura 4) zioni per ciascun movimento. In questo caso si parlerà di superse-
Evidentemente si può costruire la piramide in modo tale che lo rie (figure 6, 7).
sforzo sia di maggiore durata, oppure prolungare l’ultima serie, Questo tipo di alternanza degli esercizi presenta questi vantaggi:
diminuendo il carico, per 1, 2 tappe supplementari. - i gruppi muscolari interessati vengono utilizzati con coordina-
zioni diverse, il reclutamento delle fibre varia da una situazione
3. Le super-serie all’altra, per cui i muscoli vengono affaticati in modo più com-
pleto (secondo tutti gli angoli funzionali);
Un’altra alternativa per ottenere una fatica muscolare intensa è - l’alternanza degli esercizi introduce un elemento di varietà nel
rappresentata da un adattamento del principio delle super-serie. lavoro che aumenta la motivazione;
Nelle super-serie classiche si abbinano movimenti diversi che sol- - ogni volta che viene cambiato il movimento viene riattivata la
lecitano gli stessi gruppi muscolari. La figura 5 ne mostra due vigilanza nervosa;
esempi con tre esercizi organizzati in modo tale da procedere dal - l’alternanza esercizio globale/esercizio analitico permette un
più globale al più analitico. recupero nervoso durante l’esercizio analitico ed un esaurimento
In questo caso troviamo un totale di 24 ripetizioni, che può essere muscolare più localizzato.

Figura 6 – Esempio di super-superserie per gli arti superiori

Figura 7 – Esempio di super-superserie per gli arti inferiori


SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

Figura 8 – L’alternanza eccentrico-concentrico nella distensione alla panca


impaginato Cometti II 35-39 22-03-2002 6:42 Pagina 38

38 Figura 9 – Alternanza tra quattro regimi d’azione muscolare

Figura 10 – Abbinamento dell’alternanza esercizi-regimi

4. L’alternanza di regimi diversi d’azione muscolare 5. E la forza specifica nella resistenza alla forza?
Un’altra variante, che permette una maggiore efficacia nelle serie È evidente che l’allenamento che viene chiamato “resistenza alla
lunghe si basa sui regimi d’azione muscolare. Questa variante si forza” è diretto a migliorare le possibilità dell’atleta alla fine della
applica sia sullo stesso esercizio, sia su esercizi che si alternano tra gara. Il migliore modo di lavorare è quello di allenarsi sulla distan-
loro. za di gara con il gesto specifico. Ma un atleta allenato, con questa
Nella figura 8 viene mostrata un’alternanza tra due regimi (eccen- forma di lavoro non riesce più a migliorare, ha bisogno di solleci-
trico-concentrico). Ma è anche possibile alternare 3 o 4 regimi tazioni diverse. Spesso, quando un atleta si trova in difficoltà alla
(figura 9). Naturalmente, è possibile anche abbinare l’alternanza fine della sua gara, in allenamento gli viene richiesto di allenarsi su
dei regimi e degli esercizi (figura 10) una distanza più lunga:

Figura 11 – Il metodo del post-affaticamento sullo specifico”: esempio nel nuoto, nella canoa, e nella corsa
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

Figura 12 – Il metodo del pre-affaticamento: esempio nel nuoto, nella canoa, nella corsa
impaginato Cometti II 35-39 22-03-2002 6:42 Pagina 39

- 250 m per un corridore di 200 m; - nella prime serie viene rispettata la qualità della forza (sollecita-
- 150 m per un nuotatore di 100 m; zione massima dei fattori nervosi, potenza elevata);
- 1 000 m per un corridore di 800 m. - la ripetizione delle serie permette di arrivare all’affaticamento,
per cui si va dalla forza alla “durata” (cioè alla resistenza);
Gli esempi potrebbero essere molti. - l’alternanza con la tecnica permette un buon “transfert” della
forza;
5.1 Il principio del post-affaticamento - l’atleta apprende a lavorare con il suo gesto specifico in stato di
affaticamento;
Su questo genere di soluzione siamo sempre stati scettici. In effet- - il contrasto tra le due situazioni permette un recupero relativo
ti, chiedere ad un atleta di correre (o nuotare) 150 m se non tiene durante la fase tecnica per mantenere meglio la qualità della
sui 100 m, significa apprendergli a gestire lo sforzo su un ritmo di forza nelle serie con sovraccarichi; 39
150 m, che è inferiore a quello su 100 m, e non si capisce più per- - questa modalità permette di controllare la perdita progressiva di
ché dovrebbe migliorare sui 100 m. Pensiamo che esistano solu- forza e di potenza di serie in serie con un sistema tipo Ergo-
zioni più efficaci. Occorre trovare mezzi che obblighino il muscolo power. Si può vedere quale sia l’evoluzione della potenza e con-
a stancarsi di più: ad esempio, la muscolazione. frontare tra loro vari momenti dell’atleta nell’anno. Basta alter-
Ad esempio, l’atleta esegue la distanza che non gli pone problemi nare gli esercizi con sovraccarichi con quelli su un ergometro ed
(75 m per un 100 m di nuoto) e subito dopo una serie di distensio- allora si controllerà anche la fase tecnica;
ni alla panca. Questo metodo potrebbe essere chiamato “post- - quindi, dall’inizio alla fine della prova è presente la qualità del
affaticamento sullo specifico” (figura 11). lavoro.

Figura 13 – Esempio dell’alternanza per lavorare sulla “forza resistente”

Figura 14 – Il principio dell’alternanza applicata alla corsa, alternata con gli esercizi pliometricio

5.2 Il principio del pre-affaticamento 6. Conclusione


Evidentemente è possibile anche fare in contrario: prima la musco- Abbiamo introdotto il concetto di forza resistente per sottolineare
lazione (seguendo i principi esposti precedentemente) per circa 3/4 la logica che ci interessa, ponendo la forza al centro del ragiona-
della durata della prova, quindi lo sforzo specifico (figura 12). mento.
L’allenatore deve prestare molta attenzione a questi due aspetti:
5.3 Il principio dell’alternanza “forza-tecnica” - rispettare la qualità della forza;
- non dimenticare la forza specifica (la tecnica).
Per noi, evidentemente, la strada più feconda per collegare forza e Perché possa farlo abbiamo proposto più soluzioni diverse da
fatica, conservando alla forza i suoi parametri qualitativi è il con- quella che viene chiamata la resistenza alla forza.
trasto “muscolazione-tecnica”. Le serie intercalate di muscolazione
possono prevedere da 3 a 8 ripetizioni, secondo le discipline, ma Note
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

sempre con un carico massimale rispetto al numero delle ripetizio- (1) Per restare fedeli al pensiero dell’Autore avremmo dovuto tradurre letteralmen-
ni (90% per 3 ripetizioni, 80% per 6 ripetizioni, ecc.). La sequenza te le espressioni francesi endurance de force e force d’endurance, con resistenza di
completa, in generale, rappresenta una “frazione” della prova di forza e forza di resistenza. Ma, dato che specie la seconda espressione avrebbe
gara. Nella figura 13 vengono mostrati due esempi nel ciclismo e potuto generare equivoci, abbiamo preferito usare le espressioni resistenza alla
nella canoa e nella figura 14 un esempio per la corsa, nel quale il forza per la prima e forza resistente per la seconda.
principio dell’alternanza viene applicato alternando movimenti di
corsa ad esercizi pliometrici. Articolo originale. Traduzione dal francese di M. Gulinelli. Titolo originale:
Procedere in questo modo offre questi vantaggi: Endurance de force ou force de endurance.
impaginato TD 40-41 22-03-2002 6:31 Pagina 40

Allenamento della forza capacità i fattori genetici, l’attività


per le ginnaste fisica e l’allenamento e le condi-

Per potere gareggiare ai massimi


livelli le ginnaste debbono essere
“leggere”. Per questa ragione i
TRAINER’S zioni ambientali (ad esempio, l’al-
titudine)?.
E. van Praagh, E. Dorè et al. in un
loro articolo di rassegna (E. van

40
loro allenatori e le loro allenatrici
sono molto cauti quando si tratta
di ricorrere ad un allenamento
della forza, sebbene la forza sia un
importante elemento sia nell’alle-
DIGEST Praagh, E. Dorè et al., La puissance
maximale aérobie de l’enfant (de
1938 à nos jours), STAPS 22, 2001,
54, 89-108) hanno esposto le
diverse posizioni su questa pro-
namento che nelle gare, che può blematica dal 1938 fino ad oggi.
essere allenato più efficacemente a cura di Arndt Krüger, Mario Gulinelli Gli Autori mettono in evidenza
con le macchine o con i bilancieri, come lo studio scientifico di que-
che con i soli esercizi della ginna- sto problema sia iniziato circa
stica. W. A. Sands, J. R. Mc Neal, che fanno tura leggermente minore (153±4,0 rispetto trenta anni dopo quello degli adulti; come
parte del gruppo di ricerca statunitense a 154,9±4,3 cm), rispetto al gruppo che ancora oggi si basi molto sulle ricerche di
sulla ginnastica, in un loro articolo si pon- non eseguiva un allenamento della forza Åstrand (1952) e come vi siano ancora
gono proprio la domanda se le ginnaste con i pesi. Non sono state rilevate altre vuoti di conoscenze per quanto riguarda la
debbano allenare la forza sollevando pesi misure antropometriche, per non favorire i resistenza dei bambini, ad esempio sullo
(Sands W. A. Mc Neal J. R. et al., Should timori delle ginnnaste di essere in sovrap- sviluppo enzimatico. . Per quanto riguarda
Female Gymnasts Lift Weights?, Sport- peso e così favorire strategie dirette a l’evoluzione del VO 2 max, esso sarebbe
science 4, 2000, 2), dando ad essa anche la ridurre l’alimentazione. influenzato dall’ereditarietà, dallo sviluppo
risposta che le ginnaste debbono svolgere Dunque gli Autori sono favorevoli ad un biologico, dall’allenamento e dall’ambiente.
un allenamento della forza, ma non gene- allenamento mirato della forza massimale Lo studio della letteratura non mostra
rico. Prendendo le mosse dalla stato attua- con bilancieri o macchine, in quanto, relazioni molto significative tra .il dispen-
le della ricerca essi fanno una distinzione rispetto all’allenamento specifico della dio energetico quotidiano ed il VO2max. Si
tra un allenamento ammette sempre più
della forza che provoca che il miglioramento
un’ipertrofia massimale Tabella 1 – L’allenamento per lo sviluppo di una ipertrofia massima ed una minima della massima potenza
e quello che è accom- aerobica, se si vogliono
pagnato da un’ipertro- Ipertrofia massima Ipertrofia minima produrre modificazioni
fia minima, definendo funzionali durature,
valori guida per i due Intensità (in % di 1 RM) 60-80% 85-100% richiede sforzi musco-
tipi di allenamento Numero delle ripetizioni 6-20 1-5 lari ripetuti e relativa-
(tabella 1). Come Serie 3-6 5-12 mente intensi. È inne-
hanno dimostrato i test Recupero tra le serie (min) 2-4 4-5 gabile che durante la
eseguiti dalla squadra Velocità concentrica 1-10 1-4 crescita, grazie all’alle-
olimpica statunitense (s/ripetizione) namento sistematico
Velocità eccentrica 4-10 3-5
prima dei Giochi olim- (s/ripetizione) del sistema aerobico, vi
pici di Sydney, le gin- Durata totale della serie (in s) 40-70 < 20 sia un
. miglioramento
naste possono eseguire del VO2max, ma vi sono
un numero di ripetizio- alcune ricerche che
ni degli esercizi di forza specifici della gin- resistenza alla forza, favorirebbe un mag- ipotizzano che questa allenabilità, nel
nastica molto elevato. Ad esempio, in tre giore aumento della forza massima senza bambino prepubere, sia meno evidente che
tipi diversi dell’elemento spinta dalla verti- un contemporaneo incremento del peso nell’adulto. Ciò sarebbe dovuto a program-
cale andavano da 13±8 (media e DS) a corporeo. mi . d’allenamento meno intensivi, a valori
7±4 ripetizioni. Ciò mette in evidenza che, di VO2max specifico (ml . kg-1 . min-1) spes-
in allenamento, le ginnaste eseguono eser- Le capacità di resistenza dei bambini so già elevati, all’evoluzione di certi indica-
cizi di forza che ipertrofizzano abbastanza, tori biologici (testostosterone, GH, IGFI...)
ma non sono adatti ad aumentare real- Quanto allenamento della resistenza deb- che diventano funzionali nel periodo
mente la forza massima, quanto la resi- bono svolgere bambini ed adolescenti? Le puberale. Perciò la pubertà sembra essere
stenza alla forza. In un raduno di allena- posizioni della scienza su questo problema un periodo critico per il miglioramento
mento precedente i Giochi olimpici, 33 sono cambiate continuamente nel corso della
. prestazione aerobica, senza che il
atlete statunitensi di livello nazionale sono degli anni e su questi cambiamenti hanno VO2max specifico aumenti obbligatoria-
state sottoposte a test per rilevare quale influito problemi di natura fisiologica, ma mente. Invece, rispetto a quello dell’adulto,
fosse l’effetto dell’allenamento della forza anche “ideologica”. Che i bambini siano in sembra che l’organismo giovanile sia sog-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

sulla loro costituzione. 14 ginnaste si alle- grado di fornire prestazione elevate di getto in misura minore al decondizina-
navano due o più volte alla settimana con resistenza è indubbio: nei paesi dell’Africa mento dovuto alla mancanza di carichi
i pesi. Questo gruppo era leggermente più non hanno dubbi in merito, visto che chi muscolari (inattività fisica, permanenza
anziano (18,1±2,0 rispetto a 16±1,0 anni), vuole andare a scuola deve percorrere a forzata a letto, disallenamento...).. Sapendo
ma malgrado cioé presentava un minore piedi distanze molto lunghe. Per cui, il vero che l’allenamento migliora il VO2max di
peso corporeo (48±5,4 rispetto a 52,1±5,9 problema per lo sviluppo della resistenza è circa il 10%, e che la potenza aerobica di
kg) un Indice di massa corporea minore lo stile di vita dei bambini e degli adole- un bambino forzatamente costretto a letto
(20,3±1,9 rispetto a 21,7±1,9) ed una sta- scenti. Ma quale ruolo svolgono in questa diminuisce di circa il 15%, si può valutare
impaginato TD 40-41 22-03-2002 6:31 Pagina 41

.
che il VO2max durante la crescita abbia una mancanza di criteri affidabili . confrontabili delle prestazioni anaerobiche in funzione
plasticità del 25%. Gli Autori osservano come quelli esistenti per il VO2max; 3. la del sesso, la differenza di prestazione
che vi sono limitazioni, sia di ordine etico difficoltà di misurare le risposte fisiologi- anaerobica associata al sesso, durante la
sia di ordine metodologico, che fanno sì che all’infuori dello steady state. pubertà, generalmente, va attribuita alla
che le informazioni sui processi di adatta- Comunque le conoscenze attuali ed il loro maggiore massa grassa che presentano le
mento del bambino all’esercizio massimale esame critico permettono di affermare che femmine durante questo periodo d’età.
siano ancora molto minori di quelle che per quanto riguarda l’evoluzione delle pre- Per quanto riguarda il rapporto tra allena-
abbiamo sull’adulto. Questa carenza appa- stazioni anaerobiche con l’età, si è visto mento e prestazione anaerobica, sembra
re evidente, ad esempio, anche in opere che, qualunque sia il test utilizzato, la che nel bambino le prestazioni anaerobi-
dedicate alla medicina dello sport, dove potenza massima meccanica (Pmax) aumen- che possano essere migliorate dall’allena-
spesso all’intero problema degli aspetti ta con l’età, dall’infanzia all’età adulta. I mento soprattutto grazie a fattori coordi- 41
medico-sportivi della pratica sportiva soli fenomeni della crescita non sembrano nativi e di attivazione neuromuscolare.
infantile e giovanile vengono dedicate solo essere in grado di spiegare le differenze di D’altro canto molti studi hanno sottolinea-
poche pagine. to che gli effetti di un allenamento
Comunque, su quando iniziare un 18
specifico nei bambini sono poco
allenamento sistematico delle resi- Femmine, n = 535
Maschi, n = 510
trasferibili e che i miglioramenti più
stenza con i bambini, restano pareri significativi erano quelli osservati
diversi. Così ad esempio, il tedesco su test utilizzati durante il loro pro-
Pmax, W . kg-1

14
Dickhuth, in un suo testo di medici- gramma di allenamento. Tuttavia, la
*** ***
na dello sport, espressamente rivol- *** *** maturazione resta lo stimolo prin-
to agli insegnanti di educazione *** *** cipale di miglioramento delle
* **
10
fisica (H., - H. Dickhuth, Einführung potenzialità anaerobiche durante lo
für Sport und Sportunterricht, sviluppo. Alcuni Autori, quali Komi
Schorndorf, Hofmann, 2000, pp. e Karlsson (1979) e Crielard, Pirany
321) afferma che dal punto di vista 6
7-10 10-11 11-12 12-13 13-14 14-15 15-16 16-17 17-18 18-21
(1983) sostengono la forte dipen-
pedagogico la disponibilità ad un Fascie d'età (anni) denza genetica delle prestazioni
allenamento sistematico della resi- realizzate durante esercizi di breve
stenza non esisterebbe prima del durata. Crielard, Pirany, attraverso
12/13 anno di vita e precedente- uno studio su gemelli mono e dizi-
mente esso dovrebbe avere una 1200 goti, parlano di un indice di eredi-
Femmine, n = 535
forma esclusivamente ludica. van 1000
Maschi, n = 510 tabilità del 92%. Per quanto riguar-
Praagh et al., nel loro lavoro, ripor- da l’influenza genetica sulla distri-
Pmax, W . kg-1

tano risultati di ricerche svolte su 800


*** *** buzione dei diversi tipi di fibre, vi
bambini di tre anni. Anche se rima- 600
*** *** sono risultati molto contraddittori
ne il problema di quale fosse il *** che sembrano dipendere dal meto-
grado di sforzo da essi raggiunto e 400 do di ricerca utilizzato. Alcuni
se si possa parlare di capacità di 200
Autori (ad esempio, Komi et al.
massimo consumo di ossigeno, si 1977) parlano di un 99,5% di per-
tratta comunque di dati dei quali 0 centuale di ereditabilità, mentre
7-10 10-11 11-12 12-13 13-14 14-15 15-16 16-17 17-18 18-21
occorre tenere conto. Fascie d'età (anni) altri (ad esempio, Karlsson et al.
Se si passa alle ricerche che riguar- 1979) parlano di un 50%. In un loro
dano la capacità di prestazione Figura 1 – Evoluzione della Pmax (W e W . kg-1) in funzione dell’età articolo di rassegna Simoneau,
anaerobica di bambini ed adole- e del sesso da 7 a 21 anni (Doré et al. 2000) (tenendo conto Bouchard (1998) sono arrivati alla
scenti, di regola si trova ancora dell’inerzia) conclusione che l’effetto dei fattori
meno, per cui una rarità preziosa è genetici sulle prestazioni anaerobi-
rappresentata da un altro lavoro, che, rispetto alla sua variazione
pubblicato nel già citato numero 54 di potenza massima meccanica esterna tra totale, sarebbe del 50%.
Staps (P. Duchè, M. Bedu, E. van Praagh, bambino ed adulto (figura 1). Un approccio completamente diverso al
Exploration des performances anaérobie de Altri fattori costitutivi dei fenomeni della problema è quello degli statunitensi Sulli-
l’enfant. Bilan de 30 ans de recherche, maturazione potrebbero apportare altri van, Anderson (Sullivan J. A., Anderson S. J.
Staps, 2001, 54, 109-130). In esso, gli elementi di risposta. In effetti la potenza (a cura di), Care of the Young Athletes, O.
Autori fanno notare come lo studio della muscolare dipende da fattori muscolari O. American Academy of Ortopaedic Sur-
prestazione anaerobica durante la crescita come la produzione di energia, la tipologia geons & American Academy of Pediatrics
non abbia ricevuta la stessa attenzione di muscolare e le qualità neuromuscolari o di 2000). Si tratta di una pubblicazione uffi-
quella aerobica, un fenomeno abbastanza coordinazione motoria. Rispetto agli studi ciale degli ortopedici e dei pediatri statuni-
sorprendente se si esaminano le attività realizzati sull’adulto, le conoscenze sui tensi, dove l'accento viene posto sui trau-
spontanee di movimento dei bambini e meccanismi energetici implicati nel fun- mi che si producono nello sport infantile e
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

degli adolescenti e si tiene conto del fatto zionamento del metabolismo anaerobico giovanile, ma nella quale, le particolarità
che anche per quanto riguarda le attività nel bambino sono limitate, per ragioni di dell'allenamento di bambini ed adolescenti
sportive essi sembrano preferire attività difficoltà di ordine etico e metodologico. I vengono trattate molto dettagliatamente.
fisiche di breve durata, piuttosto che quel- dati principali non testimoniano di una Sull'allenamento della resistenza si trova
le di lunga durata. Un paradosso, spiegabi- massima potenza anaerobica inferiore nel poco, mentre vi vengono trattati ampia-
le, secondo gli Autori: 1. per la difficoltà di bambino, ma, di contro, mostrano una mente alcuni suoi problemi, che sono
utilizzare alcune tecniche invasive di ricer- capacità glicolitica nettamente meno importanti per il medico, ma non per l'alle-
ca con i bambini e gli adolescenti, 2. per la potente. Per quanto riguarda l’evoluzione natore.
impaginato Lehmann 2 42-48 22-03-2002 6:30 Pagina 42

Gerhard Lehmann, Istituto per la consulenza medica e scientifica, Maria Einzendorf;


Hans-Dietrich Heinisch, Istituto di scienza applicata all'allenamento, Lipsia

Allenamento in altitudine e sport di combattimento


Alcune ricerche sull'efficacia dell'allenamento in altitudine
42
per gli sport di combattimento: l'esempio del judo

Foto GIGANTE

Negli sport di combatti-


mento è possibile che l'al-
lenamento in altitudine
abbia un ruolo soprattutto
per lo sviluppo della con-
dizione fisica. Su questa
base sono state condotte
ricerche su atleti pratican-
ti judo ad alto livello, che
ogni volta trascorrevano
tre settimane in un radu-
no di allenamento in alti-
tudine. L'obiettivo era
quello di constatare se
l'allenamento in altitudine
permette di ottenere un
incremento della capacità
di prestazione anaerobico-
lattacida in quegli sport di
combattimento dove que-
sta capacità è determi-
nante; di stabilire in quali
periodi debba essere uti-
lizzato e quale ne debba
essere l'organizzazione

1. Definizione del problema presupposti per un incremento ulteriore chiaramente definito quale sia il ruolo di
della capacità di prestazione ad esempio questo allenamento negli sport nei quali il
In tutte le discussioni sul valore di un alle- grazie ad: fattore determinante non è la resistenza
namento in altitudine è incontestabile che, - adattamenti cardiaci
. e respiratori (cfr. Martin 1999) nei quali, spesso, lo
in ogni caso, rappresenta una necessaria (aumento del VO2 max e dell'ossigeno stato di ipossia provocato dall'altitudine
ed ottima preparazione alle gare che si fornito alla muscolatura); non soltanto influisce sullo sviluppo dei
disputano in altitudine. Inoltre, da anni, - adattamenti metabolici (aumento delle presupposti energetici della prestazione,
l'allenamento in altitudine rappresenta un riserve di ossigeno). ma anche su quelli legati alla ricezione ed
mezzo ormai sperimentato per l'incremen- Grazie ad un allenamento adattato alle elaborazione delle informazioni.
to della capacità di prestazione a livello del condizioni di altitudine si perviene ad un Fuchs e Reiss (1990) raccomandano un
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

mare e, da questo punto di vista, rappre- incremento della capacità di prestazione allenamento in altitudine per tutti gli sport
senta una componente stabile dei pro- aerobica. Per questo viene utilizzato, di combattimento, sia durante il periodo di
grammi di allenamento negli sport di resi- soprattutto dagli atleti degli sport di resi- preparazione che durante il periodo di pre-
stenza (Reiss 1991). Infatti, la carenza di stenza, spesso più volte durante l'anno, parazione immediata alla gara (Pig). In
ossigeno nell'organismo, provocata dalla sotto forma di quelle che vengono definite linea di principio si può essere d'accordo
minore pressione parziale di O2, produce "catene di ipossia". con queste raccomandazioni, in quanto le
adattamenti che rappresentano importanti Attualmente, come nel passato, non è capacità di resistenza giocano un ruolo
impaginato Lehmann 2 42-48 22-03-2002 6:30 Pagina 43

Tabella 1 – Condizioni organizzative e conteuti dei raduni in altitudine studiati. PP = periodo preparatorio

Atleti Raduno: Periodo di % dei contenuti


località/altezza/durata/anno allenamento dell'allenamento

generali specifici

5 nazionali Belmeken (Bul), 2 000 m, 3 sett., 94/95 PP 72 28


seniores austriaci
5 nazionali Obertauern (Aut), 1 750 m, 3 sett., 94/95 PP 75% 25% 43
seniores tedeschi
11 nazionali Belmeken (Bul), 2 000 m, 3 sett., '94/95 PP 90% 0%
juniores tedeschi

importante nella realizzazione della pre- cessione temporale, rapida, ma irregola- 1. come avviene l'adattamento alle condi-
stazione di gara. Comunque, alcuni proble- re, una sollecitazione molto intensiva zioni di altitudine, quali parametri del
mi richiedono un ulteriore ricerca, specifi- delle riserve di glicogeno e di fosfati carico sono adatti per oggettivare que-
ca a seconda dei gruppi di sport. energetici, per cui la capacità anaerobica sto processo;
Ciò vale anche per l'affermazione secondo rappresenta la base essenziale energeti- 2. come si sviluppa la resistenza di base a
la quale l'utilizzazione dell'allenamento in co-condizionale per elevate prestazioni seguito di un allenamento in altitudine
altitudine dovrebbe essere esclusivamente di gara e adeguatamente programmato;
riservato al settore di vertice ed andrebbe - le capacità di resistenza sono collegate, 3. se, l'allenamento in altitudine provoca
escluso nell'allenamento giovanile ed in secondo modalità particolari che vengo- un maggiore incremento di rendimento,
quello di transizione all'allenamento per no determinate da quanto richiede il rispetto ad un allenamento a livello del
l'alto livello (Reiss 1999). combattimento in ciascuno sport, con mare, impostato nella stessa maniera.
Si tratta di una posizione che viene giusti- complicati processi di controllo e di
ficata adducendo: regolazione di natura informativa. 2. Le ricerche
- lo scarso livello di prestazione di base Per questa ragione, nella maggior parte
degli atleti che si trovano in queste degli sport di combattimento, il successo Le ricerche su questa sfera di problemi
tappe dell'allenamento ed il rischio, che nella impostazione dell'incontro non pre- sono state condotte nel judo, in quanto
se ne deduce, di un possibile peggiora- suppone che la componente "resistenza" questo sport presenta caratteristiche che
mento della prestazione; venga portata al massimo, ma presuppone sono tipiche per la maggioranza degli
- il non ancora completo sfruttamento una struttura specifica delle capacità di sport di combattimento per ciò che con-
delle condizioni di allenamento a livello resistenza, che necessita che vengano uti- cerne l'aspetto dei processi metabolici che
del mare e lizzati metodi ben determinati per il suo vengono sollecitati nel combattimento.
- l'aspetto strategico, per cui gli stimoli sviluppo ottimale, unitamente ad ulteriori Nelle ricerche, organizzate l'una indipen-
specifici di un allenamento in altitudine presupposti della prestazione (cfr. Leh- dentemente dall'altra, sono stati coinvolti
vengono considerati una riserva da uti- mann 2000). atleti nazionali "seniores" e "juniores"
lizzare nel successivo allenamento di Una considerazione critica merita l'utiliz- tedeschi ed austriaci (tabella 1).
altissimo livello. zazione dell'allenamento in altitudine nella Dal punto di vista della metodica dell'alle-
Negli sport di combattimento, la presta- preparazione immediata alla gara, mentre, namento, l'obiettivo era quello di ottenere
zione di gara dipende, in misura notevole, in letteratura, sulla sua utilizzazione nel- uno sviluppo accelerato delle capacità
dal livello dei presupposti (psichici e tecni- l'allenamento di transizione a quello di condizionali all'inizio del periodo di prepa-
co-tattici) legati alla ricezione ed elabora- alto livello, non si trovano solo opinioni razione, in modo tale che il successivo
zione delle informazioni, la cui efficacia, secondo le quali essa deve essere esclusa. allenamento potesse essere realizzato sulla
però, viene influenzata direttamente da Così, tutti e quattro gli esperti partecipanti base di un elevato livello condizionale, sia
processi di regolazione energetica, in par- ad una tavola rotonda organizzata dalla generale che speciale, come anche della
ticolare dalle capacità di resistenza. Inoltre, rivista New Studies in athletics (Nsa 1994) migliore capacità di carico ad esso collega-
gli sport di combattimento (ad eccezione si sono pronunciati, senza eccezioni, o con ta.
della lotta, dove il successo dipende essen- solo scarse riserve, a favore di un suo Dal punto di vista dei contenuti, i punti
zialmente dal metabolismo anaerobico- impiego nel settore giovanile. principali dell'allenamento erano lo svilup-
alattacido, basato sullo sviluppo di presup- Da quanto abbiamo esposto, anche per gli po della resistenza di base e della resisten-
posti aerobici della prestazione) rappre- sport di combattimento, se ne ricavano più za alla forza.
sentano un gruppo di sport nei quali, aspetti che meritano di essere indagati. Per la loro realizzazione sono stati svolti
diversamente dagli sport di resistenza: Però, in particolare, occorre chiarire se l'al- prevalentemente carichi nella zona della
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

- la capacità aerobica non deve essere svi- lenamento in altitudine sia opportuno e, in resistenza di base 1 e della resistenza di
luppata fino alla sua massima espressio- caso di risposta positiva per quale cerchia base 2 con queste percentuali:
ne, ma fino ad un optimum che ne fa un di atleti; in quali periodi dell'allenamento - intensità scarsa (lattato da 2 a 4
presupposto per carichi intensivi anaero- deve essere utilizzato prevalentemente, e mmol/l): circa il 60% dell'allenamento
bici, come anche per l'incremento della quale ne dovrebbe essere l'impostazione svolto;
capacità di carico e della capacità di metodologica. Per rispondere a queste tre - intensità media (lattato da 4 fino a 7
recupero; problematiche sono state svolte alcune mmol/l): circa il 35% dell'allenamento
- durante la gara, troviamo, in una suc- ricerche nelle quali ci siamo chiesti: svolto;
impaginato Lehmann 2 42-48 22-03-2002 6:30 Pagina 44

- intensità elevata (lattato > alle 7 Tabella 2 – Risultati di un test a carichi crescenti. Sono riportati i tempi su 1 000 m e le fre-
mmol/l): circa il 5% dell'allenamento quenze cardiache medie alla soglia aerobica ed anaerobica in un test a carichi medi crescenti: "5
svolto. x 1 200" prima e dopo un allenamento in altitudine di tre settimane
Perciò il carico veniva realizzato prevalen-
temente su base estensiva, in quanto per Ricerca Atleti Soglia aerobica Soglia anaerobica
l'allenamento in altitudine vale il principio:
"è sensato tutto ciò che si svolge in condi- (n) 1 000 m (min) Fc 1 000 m (min) Fc
zioni aerobiche" (Fuchs, Reiss 1990, 120). – – – –
La valutazione dei presupposti aerobici X X X X
avvenne utilizzando questi metodi di ana- Inizio all. in 5 5min38s0 152,1 4min23s1 167,8
44 lisi: altitudine
• capacità generale di resistenza di base: Fine all. in 5 5min13s0 147,6 4min02s3 164,6
altitudine
test di corsa a carichi crescenti (5x1 200
m, senza lo step di carico massimale);
• capacità specifica di resistenza di 3. Risultati aumento della prestazione. In un caso spe-
base: test incrementale semi specifico con ciale questo si esprimeva in tempi migliori
tre step di carico sub massimale ed uno Acclimatazione sui 1 000 m (calcolati attraverso un pro-
step di carico massimale (Heinisch 1996; gramma computerizzato, APOLIN 1993)
Lehmann, Müller-Deck 1994). Frequenza cardiaca con una minore frequenza cardiaca alla
Per oggettivare gli adattamenti degli atleti L'andamento dei valori del polso non soglia aerobica ed anaerobica (tabella 2)
alle condizioni di altitudine (acclimatazio- mostrava cambiamenti notevoli rispetto
ne) sono stati utilizzati questi parametri all'allenamento a livello del mare. Durante Analisi del lattato
(non allo stesso modo in tutti gli atleti): l'allenamento in altitudine si può rilevare Se vengono esattamente rispettate le
• frequenza cardiaca una leggera tendenza alla diminuzione necessarie procedure di analisi, il rilievo e
È stato rilevato il polso al mattino, a ripo- della curva dei valori medi, che permette di l'analisi del lattato permettono di determi-
so, ed il polso in condizioni di sforzo sub dedurre un adattamento positivo del siste- nare le intensità del carico in modo estre-
massimale come indicatore sia delle rea- ma cardiocircolatorio all'altitudine ed al mamente più sensibile rispetto alla fre-
zioni di aggiustamento e di adattamento carico sportivo. D'altro canto, la dispersio- quenza cardiaca. Il lattato funge da indica-
del sistema cardiocircolatorio, specie nei ne individuale è relativamente ampia, tore per la valutazione del metabolismo
primi giorni del soggiorno in altitudine, sia tanto che non si può parlare di un cambia- energetico nel muscolo scheletrico. Nella
anche di eventuali eccessi di sollecitazione mento significativo. Per quanto riguarda la valutazione del carico si deve tenere conto
od anche di stati iniziali di patologie infet- dinamica dell'andamento individuale, in che l'altitudine geografica ha lo stesso
tive od di altre patologie. tre casi, dopo un chiaro aumento dei valori effetto di un aumento dell'intensità del
• Lattato al mattino, fu possibile stabilire che erano carico e, per questa ragione, il metaboli-
Controllo dei processi di trasformazione legati con gli inizi di una patologia infetti- smo si sposta in direzione di un aumento
dell'energia grazie all'oggettivazione delle va e con i sintomi di un eccesso di carico. della demolizione dei carboidrati (Neu-
reazioni metaboliche individuali e l'analisi Gli adattamenti evocati dall'allenamento mann 1999). A parità di carico, rispetto al
dell'intensità del carico dei mezzi e dei nel sistema cardiocircolatorio si esprime- livello del mare, ci si debbono attendere
contenuti applicati. vano soprattutto anche in una diminuzio- valori di lattato più elevati, in quanto
• Creatina fosfocinasi e urea sierica ne, individualmente rilevabile, della fre- espressione di un carico più intenso (para-
Come parametri del carico che oscillano a quenza cardiaca nei carichi sub massimali. dosso del lattato). Nella programmazione
lungo sono particolarmente adatti per la Anche i risultati delle nostre ricerche corri- dell'allenamento si è tenuto conto di que-
valutazione della sommatoria dei carichi di spondono a questa esperienza, più volte sti rapporti in modo tale che, come previ-
allenamento e del ristabilimento dei pro- confermata in letteratura. Così, attraverso sto nell'approccio metodico, le intensità
cessi energetici muscolare sollecitati. Per- un test incrementale di corsa 5x1 200 m del carico misurate si muovevano al di
ciò, durante tutta la permanenza in altitu- siamo riusciti a provare che, a seguito del- sotto ed al di sopra della soglia anaerobica
dine, furono determinati i valori di ambe- l'allenamento in altura, si otteneva un (figura 1).
due i parametri, al mattino a riposo.
• Ematocrito ed emoglobina 7
Attraverso l'ematocrito, che caratterizza le VM
proprietà di fluidità del sangue, si esprime 6
4,75
DS1
il rapporto tra componenti solide e fluide 5
DS2 4,39
del sangue, che viene alterato delle perdite Soglia anaerobica 3,66
Lattato

4
di acqua e di sudore provocate dal carico e 3,34
dall'insufficiente assunzione di fluidi. Con 3
valori superiori al 50% si riducono le qua- 2,07
2
lità di fluidità ed è più difficile la cessione
di ossigeno ai tessuti (Neumann, Pfützner,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

1
Berbalk 1998). I valori dell'ematocrito
0
venivano controllati quotidianamente, al RF Escursioni Corsa Triathlon Allenamento
mattino. L'emoglobina favorisce una rapi- speciale
da captazione e cessione dell'ossigeno nei
polmoni e nei tessuti, e per questo veniva Figura 1 – Confronto delle intensità di mezzi diversi di allenamento utilizzati in altitudine (nazio-
determinata nello stesso momento dell'e- nale juniores tedesca di judo), RF, resistenza alla forza
moglobina.
impaginato Lehmann 2 42-48 22-03-2002 6:30 Pagina 45

l'allenamento in altitudine influenza la


80 viscosità del sangue. In generale si partiva
dal fatto che il valore dell'ematocrito non
70 gruppo 1 (n=3)
doveva superare il 50%, anche se furono
gruppo 2 (n=2)
60 2. gruppo misurati valori intorno a 55% ed in alcuni
gruppo 3 (n=2) casi addirittura del 60%. Qualora il valore
CK, µmmol . l-1

50 gruppo 4 (n=5) dell'ematocrito aumenti eccessivamente si


deve reagire tempestivamente, con una
40 immediata riduzione dell'intensità dell'al-
3. gruppo lenamento, ed un aumento dell'apporto di
30
liquidi. 45
20
4. gruppo Riepilogo
10 Se non si tiene conto dell'effetto di
1. gruppo aumento dell'intensità dei carichi dovuto
0 alla quota e se le abitudini di allenamento
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 a livello del mare vengono trasferite a
Giorni di allenamento quello in altitudine, senza valutarle e senza
esercitare la dovuta cautela, si arriva rapi-
damente ad un eccesso di carico. Per que-
Figura 2 – Confronto dell'andamento dei valori medi della CK di quattro gruppi di atleti dopo la sta ragione, durante l'allenamento in alti-
realizzazione di intensità diverse di allenamento in altitudine tudine non solo deve essere pianificata
esattamente la strutturazione del carico,
ma ne debbono essere anche oggettivati i
Creatina fosfocinasi (CK) ottenere informazioni che vale la pena di risultati.
Grazie alla sua utilizzazione pluriennale e interpretare solo se l'allenamento che deve I parametri oggetto di studio mostrano di
di routine per il controllo delle fasi di alle- essere analizzato è chiaramente definito. essere un mezzo efficace per il controllo e
namento durante la preparazione imme- Invece, un allenamento "misto" porta a la direzione del carico durante l'allena-
diata alle gare (Heinisch 1997) il parame- reperti che sono poco chiari e di difficile mento in quota. In accordo con i dati di
tro rappresentato dalla "creatina fosfoci- interpretazione. altri Autori, nel lavoro con questi parame-
nasi" è uno dei più informativi nell'ambito tri si è visto che, nelle condizioni proprie
dell'analisi complessa del carico nel judo. Urea dell'altitudine, i valori sono leggermente
In questo contesto l'esperienza più impor- L'urea, in quanto prodotto finale del meta- maggiori (cfr. Friedmann, Bärtsch 1998) e
tante è che i rapporti tra carichi sportivi bolismo proteico, rispecchia abbastanza che i carichi vengono compensati meglio
specifici intensivi e aumenti della creatina chiaramente la dinamica del carico dell'al- da atleti molto allenati alla resistenza
fosfocinasi vanno assolutamente valutati lenamento svolto in altitudine. Carichi (Fuchs, Reiss 1990).
in collegamento con i contenuti concreti troppo intensivi portano ad una carenza di
del carico o dell'allenamento. Nell'allena- glicogeno, con la relativa intensificazione Lo sviluppo dei parametri della
mento in altitudine siamo riusciti ad otte- della demolizione delle proteine. Se ne può capacità generale di resistenza
nere questi risultati (figura 2): osservare la conseguenza in più valori
• durante l'allenamento in altitudine, in chiaramente più elevati di urea (> 8 Lo scopo principale dell'allenamento in
alcuni atleti, in quanto espressione di una mmol/l). Però, nei gruppi oggetto delle condizioni di altitudine era quello di
sollecitazione complessiva del metaboli- ricerche, questo valore critico non veniva migliorare la capacità di prestazione di
smo muscolare, carichi muscolari locali superato. Perciò se ne può dedurre che era resistenza aerobica generale e specifica,
troppo intensivi ed non abituali (ad esem- stato possibile realizzare il concetto meto- che, negli sport di combattimento, si espri-
pio, allenamento anaerobico allenamento- dico d'allenamento pianificato, che preve- me soprattutto in una maggiore prestazio-
della resistenza alla forza), producevano deva un orientamento verso carichi preva- ne alla soglia anaerobica (4 mmol/l -
alterazioni, in parte estremamente elevate lentemente estensivi. capacità aerobica). Inoltre è importante
della CK, a tal punto che attraverso questo anche il miglioramento della prestazione
parametro non era più possibile rilevare Ematocrito ed emoglobina alla soglia aerobica (2 mmol/l - soglia di
l'effetto del carico di un successivo allena- Per influsso dell'allenamento in altitudine, rigenerazione), la cui espressione permette
mento della resistenza di base (figura 2, le qualità di scorrimento del sangue assu- di ricavare indicazioni sullo sviluppo della
gruppi da 1 a 3). mono un ruolo limitativo della prestazio- capacità di recupero.
• Un allenamento estensivo della resisten- ne. Un aumento dell'ematocrito aumenta Per lo studio di questi parametri furono
za (realizzato nella zona della resistenza di la viscosità del sangue ed influisce sulla impiegati sia un test incrementale aspeci-
base 1), non preceduto da un precedente sua fluidità (Hollmann 1995). Perciò, al fico (5 x 1 200 m di corsa) che un test
allenamento anaerobico, produceva solo lato positivo di una maggiore possibilità di incrementale semi specifico, che permette-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

lievi aumenti del CK. Quindi, nell'allena- legame dell'ossigeno, se ne contrappone vano di esaminare la capacità di resistenza
mento in altitudine, i carichi tipici della uno significativamente negativo. Per que- di base generale e semi specifica. I test
resistenza di base non pongono richieste sta ragione l'alternanza tra ispessimento e furono applicati all'inizio ed alla fine del
troppe elevate ai processi dei carichi diluizione del sangue deve essere control- raduno di allenamento, quindi in altitudine
muscolari (figura 2, gruppo 4). lata. ed a livello del mare tre settimane dopo la
L'utilizzazione del parametro "creatina Un confronto dei valori dell'ematocrito in fine della permanenza in quota, per otte-
fosfocinasi" ed anche di altri parametri per condizioni di altitudine (49,7±2,6%) ed a nere dati sull'effetto a lungo termine del-
oggettivare l'effetto dei carichi permette di livello del mare (47,6±2,6%) conferma che l'allenamento in altitudine.
impaginato Lehmann 2 42-48 22-03-2002 6:30 Pagina 46

9,0 Nelle figure 3 e 4, attraverso lo sposta-


8,5 8,4
Inizio allenamento in altitudine 8,5
mento a destra delle curve del lattato di
7,5 3 settimane di allenamento un judoka della nazionale austriaca si può
in altitudine vedere che, subito dopo l'allenamento di
3a settimana dopo allenamento 5,7 tre settimane in altitudine, miglioravano
6,0 in altitudine
Lattato (mmol/l)

5,2 sia la capacità generale di resistenza di


base che quella specifica. Tale migliora-
3,8 5,1
4,5
3,3
mento era chiaramente più elevato alla
3,0 soglia anaerobica che a quella aerobica.
3,0 2,3 Invece, nei test a livello del mare non è
46 2,4 3,2
stato rilevato alcun ulteriore miglioramen-
2,1

1,5
1,9 2,2 3a settimana dopo to della prestazione. In generale, si parla di
allenamento in
altitudine
un picco di prestazione dopo il ritorno
0 dalla quota, ma proprio su questa proble-
5,50 5,00 4,58 4,25 3,75 3,33 3,00 matica vi è una pluralità di opinioni, come
min/1000 m affermano Hartmann, Mader (1999, 6) nel
loro articolo di rassegna sull'allenamento
in altitudine: "I dati su una capacità otti-
Figura 3 – Sviluppo della resistenza di corsa ottenuto con l'allenamento in altitudine (nel judo)
male di prestazione vanno dal 9° al 23°
(nazionale austriaca, n = 5)
giorno. Ma, poiché non sono ancora noti
tutti i meccanismi dell'adattamento prima,
durante e dopo l'allenamento in altitudine,
14 dal punto di vista scientifico non si può
12,4 indicare un momento esatto".
Inizio allenamento in altitudine
12 Noi ipotizziamo tre spiegazioni per quanto
3 settimane di allenamento
in altitudine riguarda i nostri risultati:
10 3a settimana dopo allenamento 1. Il momento della ricerca (tre settimane
Lattato (mmol/l)

8,3
in altitudine dopo la fine dell'allenamento in altitudi-
8 7,7 ne) o era troppo precoce o troppo ritar-
dato, e per questa ragione o non era
6 3a settimana dopo
4,1 allenamento in
stato ancora raggiunto od era già stato
4 3,2 altitudine superato il momento del picco di rendi-
2,0
2,2 mento.
2,2
2 3,2
2. La durata dell'allenamento in altitudine
1,8
1,7 2,0 era troppo breve per formare meccani-
0 smi di adattamento che agissero a
10R/3 min 15R/3 min 20R/3 min 25R/3 min 30R/3 min 40R/3 min lungo.
Livelli di carico 3. L'impostazione della fase di allenamen-
to, successiva all'altitudine, non era
stata pianificata con la necessaria preci-
Figura 4 – Sviluppo della resistenza specifica ottenuto con l'allenamento in altitudine (nel judo)
(nazionale austriaca, n = 5) sione, e non era diretta all'ulteriore sta-
bilizzazione o miglioramento della capa-
cità di resistenza di base.
Le ricerche sui judoka della nazionale
20 "juniores" tedesca furono realizzate esclu-
sivamente nel settore semi specifico
Jun./prima AA
Pmax1
rispettivamente 20 giorni prima, e 20 gior-
Jun./dopo AA
16 ni dopo il raduno di allenamento in altitu-
Sen. prima AA
dine. I risultati confermavano la scelta cor-
Sen./dopo AA Pmax1
retta del momento del re-test e permetto-
Lattato (mmol/l)

12
Pmax1
no di limitare le spiegazioni riguardanti gli
Pmax1
atleti austriaci quasi esclusivamente ai
punti 2 e 3.
8
Nella figura 5 sono rappresentate le curve
lattato-prestazione degli atleti juniores e
4
Soglia anaerobica nazionali tedeschi, rilevate prima e dopo
l'allenamento in altitudine. Tutti i parame-
tri rilevanti per la resistenza, come anche il
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

0 comportamento del lattato a livello sub


35 40 45 50 55 60 65
massimale e la capacità di resistenza aero-
Prestazione (numero delle stazioni)
bica calcolata in base ad esso (prestazione
alla soglia aerobica-anaerobica a 4
Figura 5 – Confronto delle curve prestazione-lattato nei nazionali "juniores" (n = 11) e nei nazio- mmol/l) risultavano significativamente
nali "seniores" tedeschi (n = 5) prima e dopo un allenamento in altitudine migliori. Rispetto alle ricerche che riguar-
davano gli atleti nazionali seniores, negli
impaginato Lehmann 2 42-48 22-03-2002 6:30 Pagina 47

juniores, oltre ai parametri • In contrasto con Fried-


della resistenza di base mann, Börtsch (1999), che,
citati si era riusciti a utilizzando il parametro del
migliorare notevolmente massimo consumo d'ossi-
anche i parametri dipen- geno non sono riusciti a
denti dalla resistenza alla stabilire alcun migliora-
forza, cioè gli indici della mento delle capacità di
prestazione della resistenza resistenza nei pugili dopo
speciale. Sulla base di un un allenamento in altitudi-
incremento della prestazio- ne, noi attraverso un'anali-
ne massimale (P max ), con si comparativa delle curve 47
una contemporanea ridu- lattato-prestazione, nei
zione della massima mobi- judoka abbiamo ottenuto il
litazione del lattato (Lamax), chiaro risultato che, a
furono rilevati, da un lato, seguito di questo allena-
un aumento della capacità mento, la capacità di pre-
di prestazione e, dall'altro, stazione di resistenza di
una maggiore economia. base migliora visibilmente
Secondo noi così viene ed anche più rapidamente
chiaramente confutata una che a livello del mare. Per
delle ragioni - carenza di cause non esattamente
un livello di base nelle definibili non è stato possi-
capacità di prestazione di bile stabilire, in modo
resistenza, che fa temere certo, quale sia il momento
un peggioramento della ottimale per il picco di ren-
prestazione - per le quali dimento a livello del mare
non si dovrebbe svolgere dopo un allenamento in
un allenamento in altitudi- altitudine. I risultati
ne con atleti che sono nella comunque permettono di
fase di transizione all'alto affermare che:
livello (juniores). Foto BRUNO
1. Negli sport di combatti-
mento, l'allenamento in
Confronto tra i risultati in condizioni in altitudine (tabella 3). Così, in test semi altitudine comporta, sia per gli atleti di
di altitudine ed al livello del mare specifici, successivi all'allenamento in alti- alto livello, come per quelli che sono nella
tudine, nei tre atleti nazionali seniores si fase di transizione all'allenamento di alto
Anzitutto è chiaramente dimostrato che il sono potuti rilevare: livello, un guadagno nella prestazione
rilevante effetto dell'allenamento in altitu- - valori di lattato chiaramente minori nei energetico-condizionale tale che, nel suc-
dine, rispetto ai raduni di allenamento a tre stadi sub massimali; cessivo allenamento a livello del mare, si
livello del mare si esprime del fatto che - una capacità di prestazione aerobica può costruire su un più elevato livello di
tutti gli atleti (juniores e seniores) otten- essenzialmente più elevata; prestazione aerobica di base e quindi è
nero i loro migliori valori individuali nei - un rapporto chiaramente migliore tra disponibile una maggiore quantità di
parametri della resistenza di base, e gli capacità di prestazione aerobica e massi- tempo per dedicarsi alla soluzione di com-
juniores in tutti i parametri. Con ciò inten- ma prestazione attuale (% Pmax); piti tecnico-tattici (cfr. anche Fuchs, Reiss
diamo affermare che precedentemente - una più elevata prestazione massimale a 1990).
nessuno degli atleti sottoposti a test dopo parità di spostamento del lattato. 2. L'allenamento in altitudine va consiglia-
un allenamento in altitudine, aveva mai to soprattutto in quegli sport, nei quali la
presentato indici di prestazione cosi buoni. 4. Considerazioni finali realizzazione della prestazione di gara ha
Un confronto di due periodi di allenamen- bisogno di presupposti della prestazione
to nei quali l'obiettivo di prestazione era lo Dai risultati di queste ricerche si possono anaerobico-lattacidi ben sviluppati, quali,
stesso (sviluppo accentuato della resisten- ricavare queste deduzioni per quanto ad esempio, il pugilato, il judo, il karate, il
za di base e della resistenza alla forza) riguarda l'allenamento in altitudine negli taekwondo. In questi sport le capacità
mette in luce i vantaggi dell'allenamento sport di combattimento: aerobiche sono un presupposto necessario

Tabella 3 – Confronto tra alcuni parametri delle prestazioni di resistenza dopo fasi accentuate di allenamento delle condizione fisica ad altitudine
media ed a livello del mare (n = 3), Cpa: capacità di prestazione aerobica (potenza aerobica)
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

Momento La 1 La 2 La 3 Cpa Pmax Pmax Lamax


(mmol . l-1) (mmol . l-1) (mmol . l-1) (prestazione a L4) (%) (stazioni) (mmol . l-1)

Dopo l'allenamento 1,7±0,3 2,2±0,5 3,4±1,4 50,8±3,7 82±1,0 62±5,2 10,8±1,5


in altitudine
A livello del mare 2,7±0,5 3,9±1,4 5,8±2,1 44,6±6,1 75±3,55 9,3±5,7 110±0,9
impaginato Lehmann 2 42-48 22-03-2002 6:30 Pagina 48

per un funzionalità dei processi anaerobi- però aumenta il pericolo di super-allena-


co-lattacidi di trasformazione dell'energia. mento o di un allenamento sbagliato, spe- Bibliografia
Il problema del momento cronologico del cialmente quando in esso vengono trasfe-
picco di prestazione richiede un'ulteriore rite le particolarità dell'allenamento degli Apolin M., Laktat-Schwellentests, Version
spiegazione di tipo interdisciplinare. sport di combattimento (allenamento con 2.0, Manoscritto, Vienna, 1993.
• Un altro importante obiettivo delle ricer- un partner, esercizi di gara di elevata Friedmann B., Bartsch P., Möglichkeiten und
che era la soluzione del problema di quale intensità). La carenza d'ossigeno provoca Grenzen des Höhentrainings im Ausdauer-
sia il periodo nel quale deve essere svolto una maggiore sollecitazione delle riserve di sport, Leistungssport 29, 1999, 3, 43-48.
un allenamento in altitudine. Una "catena glicogeno, che si manifesta una più inten- Fuchs U., Reiss M., Höhentraining, Trainerbi-
di ipossia" distribuita durante l'anno di sa salita del lattato, che segnala un loro bliothek, Vol. 27, Münster 1990.
48 allenamento, come viene praticata negli esaurimento precoce, con la conseguente Hartmann U., Mader A., Grundlegende
sport di resistenza, non può essere consi- maggiore sollecitazione del metabolismo Aspekte zu Trainingsanpassungen und zum
derata una soluzione ottimale per gli sport proteico. Ma l'allenamento in quota offre Training in mittlerer Höhe, Zeitschrift für
di combattimento ed anche un'utilizzazio- anche la possibilità di ottenere processi di Angewandte Trainingswissenschaft, 6, 1999,
ne dell'allenamento in altitudine dal punto adattamento più efficaci, in tempi più 1, 72-105.
di vista della preparazione immediata alla brevi, soprattutto da parte del meccanismo Heinisch H.-D., Methoden und Ergebnisse
gara presenta molti aspetti problematici. del metabolismo aerobico. Però ciò pre- der Trainingssteuerung und der Leistung-
L'azione sullo sviluppo delle capacità aero- suppone che ci si alleni con intensità sdiagnostik im Judo, Lipsia, IAT. Manoscrit-
biche, prodotta dall'allenamento in altitu- molto minori con un regime di pause di to, 1996.
dine, si esprime a favore della sua utilizza- recupero più lunghe. Al centro c'è l'allena- Heinisch H.-D., Ergebnisse zur Trainings-
zione soprattutto durante il periodo di mento aerobico. Se si vuole che il raduno steuerung mittels Creatinkinase in der
preparazione. Nell'impostazione sistemati- abbia un esito positivo, il maggiore carico, unmittelbaren Wettkampfvorbereitung
ca della costruzione della stagione nei rappresentato dall'allenamento in condi- männlicher Judoka, Lipsia, IAT, Ergebnisbe-
periodi successivi di allenamento, per svi- zioni di ipossia, esige un controllo preciso richt, 1997.
luppare soprattutto la capacità anaerobica dell'intensità, che, generalizzando i dati Heinisch H.-D., Analyse der Wirksamkeit
si utilizzano mezzi d'allenamento sempre esistenti, deve essere ridotta dal 10 a 15%. trainingssteuernder Maßnahmen im Judo
più intensivi. Ma, in altitudine un allena- In linea di principio, i parametri utilizzabili (Männerbereich) unter besonderer Berück-
mento che avesse questa finalità equivar- per il controllo dell'allenamento sono gli sichtigung des Höhentrainings, Lipsia, IAT,
rebbe ad essere continuamente in bilico stessi usati a livello del mare, ossia: fre- Ergebnisbericht, 1999.
tra un dosaggio ottimale ed un eccesso di quenza cardiaca, lattato, creatina fosfoci- Hollmann W., Höhentraining, Die Lehre der
sollecitazione. Perciò non è consigliabile in nasi, urea, cui si aggiungono l'ematocrito e Leichtathletik, 2/95, in Leichtathletik, 1995, 3.
questi periodi. Anche le idee di una sua l'emoglobina. Secondo i risultati delle Lehmann G., Ausdauertraining in Kampf-
utilizzazione nella preparazione immediata nostre ricerche questi parametri fornisco- sportarten, Trainerbibliothek, Vol 35, Mün-
alla gara (Pig) vanno affrontate con gran- no molte informazioni e sono facili da ster, 2000.
de scetticismo. La Pig corrisponde ad un trattare. Lehmann G., Müller-Deck H., Semispezifi-
macrociclo in forma compressa. In un • Anche se può essere provato solo sog- scher Belastungstest im Judo (SST-1),
periodo di circa 6 - 8 settimane viene ripe- gettivamente, l'allenamento in altitudine, Manoscritto, . IMSB/ ÖJV, Vienna, 1994.
tuta, in versione ridotta, la costruzione indipendentemente dalla qualificazione Lehmann G., Müller-Deck H., Auswertung
annuale della prestazione sviluppando e degli atleti in esso coinvolti, ha un effetto, zum HöhentrainingsIager des österreichi-
stabilizzando la prestazione di gara verso da non sottovalutare, sulla formazione schen Nationalteams im Judo, Manoscritto,
la sua massima espressione individuale, dello spirito di squadra, al quale contribui- IMSB/ÖJV, Vienna, 1994.
soprattutto in base ad un livello elevato di scono, nella stessa misura, il lavoro in Martin D., Zusammenfassung der Diskussion
capacità di prestazione anaerobica. Lo svi- comune nell'affrontare compiti d'allena- in der AG 2: Nicht-Ausdauersportarten,
luppo della capacità di prestazione aerobi- mento impegnativi, come anche stimoli di Zeitschrift für Angewandte Trainingswis-
ca e la sua interazione con altri presuppo- carico non abituali in un ambiente grade- senschaft, 6, 1999, 1, 121-122.
sti della prestazione pone problemi com- vole e che stimola alla prestazione. Neumann G., Pfützner A., Berbalk A., Opti-
pletamente diversi, sia sotto l'aspetto dei miertes Ausdauertraining, Aachen 1998.
contenuti che dell'organizzazione. Comun- Traduzione di M. Gulinelli da Leistungssport, 30, Neumann G., Aktuelle leistungsphysiologi-
que, lo sforzo necessario perché questo 2000, 3, 35-40. Titolo originale: Höhentraining sche Probleme beim Einsatz des Höhentrai-
problema venga completamente chiarito für Kampfsportarten? nings, Zeitschrift für angewandte Training-
sperimentalmente nell'allenamento con swissenschaft 6, 1999, 1, 40-71.
atleti di alto livello non è giustificabile. Gli Autori: Reiss M., Grundlegende Probleme der
Se si riflette chiaramente sui numerosi Prof. G. Lehmann, ex-docente nel Settore sport Methodik des Höhentrainings in den
vantaggi di un allenamento in altitudine di combattimento ed ex-Rettore della DHfK di Ausdauersportarten, Leistungssport 21,
durante il periodo di preparazione, vengo- Lipsia. Dal 1991, collaboratore dell’Istituto per la 1991, 6, 27-32.
no in primo piano ostacoli di natura orga- consulenza medica e scientifico-sportiva di Reiss M., Zu einigen aktuellen training-
nizzativa come, ad esempio, il calendario Maria Enzersdorf (Austria) smethodischen Problemen beim Einsatz des
internazionale di alcune Federazioni degli Dott. Hans-Dieter Heinisch, collaboratore scien-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

Höhentrainings im Spitzensport, Schwer-


sport di combattimento che diventa sem- tifico dell'Istituto per le scienze applicate all'alle- punkt Ausdauersportarten, Zeitschrift für
pre più denso (cfr. Martin 1999) od anche namento di Lipsia. Angewandte Trainingswissenschaft 6, 1999,
il grande impegno finanziario. 1, 7-39.
• Nell'insieme, l'allenamento in altitudine, Indirizzo dell'autore: Institut für medizinische Aa. Vv., High Altitude Training, New Studies
produce un aumento dell’intensità del und sportwissenschaftliche Beratung, Johann- AthIetics, 9, 1994, 2, 23-35.
carico, ed ogni carico di allenamento agi- Steinböckstrasse 5, A-2344 Maria Enzersdorf
sce come uno stimolo più intenso. Così (Austria)
impaginato Francese 49-56 22-03-2002 6:31 Pagina 49

Claude Ferrand, Sandra Tédard,


Centro di ricerca e d’innovazione
nello sport, Università Claude
Bernard, Lione 1

La coscienza 49
privata di sé,
elemento
determinante
della
prestazione
Studio di casi nella
ginnastica ritmica

Lo scopo di questo lavoro è


comprendere come, durante
una competizione di livello
nazionale, le differenze nella
coscienza di sé di tratto di gio-
vani ginnaste, praticanti ginna-
stica ritmica (n = 28) influisca-
no sulle relazioni con gli altri,
la prestazione e l’aspetto fisico.
Viene avanzata l’ipotesi che la
coscienza di sè di tratto sia una
determinante della prestazione:
le ginnaste che hanno un pun-
teggio elevato di coscienza pri-
vata di sè resistono meglio alle
pressioni sociali delle ginnaste
che hanno un punteggio infe-
riore. I risultati corroborano
questa ipotesi sul piano della
prestazione. Tuttavia, sebbene,
in questa popolazione non sia
stata trovata una correlazione
tra l’ansia sociale e la coscienza
pubblica di sè i risultati
mostrano che la presentazione
di sé si comporta in modo
diverso nelle ginnaste, pur
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

restando un soggetto sensibile.


La ginnastica ritmica comporta
risultati complessi ed ambigui
nelle relazioni che il Sé stabili-
sce con l’aspetto fisico.
Foto BRUNO
impaginato Francese 49-56 22-03-2002 6:31 Pagina 50

1. Introduzione quanto capacità di divenire oggetto della completamente private (personali). Buss
propria attenzione (self-awareness). (1980) Leary (1983) avanzano l’ipotesi che
La ginnastica ritmica (GR), in quanto atti- Quest’ultima sarebbe totalmente determi- l’introversione, la timidezza, l’ansia siano
vità sportiva tecnica ed artistica ad elevato nata dai fattori ambientali. Per cui, Buss, in relazione con lo sviluppo della coscienza
grado di prestazione corporea, rimette in Scheier (1972), Duval, Wicklund (1973) privata di sé. Franzoi et al. (1990) hanno
discussione il Sé nella strutturazione della hanno dimostrato che coloro che diventa- analizzato quali siano le basi motivazionali
personalità delle giovani ginnaste. Alcune no attenti a sé stessi sopravvalutano il degli individui per comprendere meglio le
ricerche su ginnaste hanno sollevato alcu- ruolo d’agente casuale nell’attribuzione differenze nella dimensione privata della
ni problemi. Ferrand (1994), Bluhm (1996), alla loro responsabilità personale il suc- coscienza di sé (forte vs debole). E conclu-
Lox et al., (1998) sottolineano che le gio- cesso o l’insuccesso di una prestazione. dono affermando che un livello elevato di
50 vani ginnaste si sottostimano e che esiste Inoltre, sono più coscienti degli stati affet- coscienza privata di sé è in rapporto con il
una relazione tra scarsa stima di sé e per- tivi che li caratterizzano (Scheier et Carver bisogno di una persona di conoscersi
fezionismo elevato. Edwards (2000) ha 1977) e sono più reattive nei loro confron- meglio. Le persone si sforzano non soltan-
dimostrato che le adolescenti che hanno ti. Secondo Baumeister (1994), vivere una to di conoscersi meglio, ma anche di defi-
scarsa stima di sé sono più inclini a pre- situazione che esige una prestazione otti- nire meglio il loro livello di competenza. Il
sentare problemi di salute mentale (come male esercita una pressione che porta a risultato di una motivazione orientata a
disordini alimentari o depressione), ad prendere coscienza dei propri processi difendere e non a conoscere se stessi è un
incorrere in comportamenti a rischio, ad interni legati alla prestazione. Questo basso livello di coscienza privata di sé.
avere una immagine negativa del proprio aumento del livello di coscienza disturba La coscienza pubblica di sé rinvia al Sé
corpo e ad essere ossessionate dal loro lo svolgimento di un compito già appreso, quale appare agli occhi degli altri. Oggetto
peso corporeo e dal loro aspetto. La ten- che dovrebbe essere svolto in modo auto- dell’attenzione del sé pubblico sono tutti
denza della società alla magrezza, la matico e provoca una diminuzione di ren- gli aspetti legati a come siamo presenti od
preoccupazione per l’immagine del proprio dimento. L’atleta crolla sotto la pressione. appariamo nella società od alla nostra
corpo durante l’adolescenza, ma anche il Ma Baumeister (1994) dimostra che le dif- descrizione fisica. Thornton, Maurice
contesto sociale e culturale dello sport ferenze nelle disposizioni individuali inter- (1999), nella loro ricerca su giovani liceali
(ginnastica) nel quale vivono queste atlete vengono a moderare gli effetti della pres- dimostrano che le ragazze con elevata
potrebbero rafforzare le norme che sono sione sulla prestazione. coscienza pubblica di sé sono più dipen-
tipiche del sesso femminile. Inoltre, la logi- Sembra che coloro che sono in possesso di denti dalla valutazione degli altri, soprat-
ca interna di ogni sport è direttamente una forte coscienza privata di sé di tratto tutto sono notevolmente convinte dell’im-
collegata al sistema di costrizioni che siano scarsamente soggetti a questi portanza dell’aspetto fisico nella vita e
viene imposto dalle sue regole. decrementi di rendimento, in quanto sono sarebbero più esposte ad un aumento del-
Nella ginnastica ritmica, ad esempio, ciò abituati ad essere coscienti dei loro pro- l’ansia sociale. Infine, Klonsky et al. (1990)
determina comportamenti che si basano cessi e stati interiori e non dovrebbero si sono interessati allo sviluppo della
sull’essere magre (notevole diminuzione essere disturbati dall’aumento della coscienza di sé nei due sessi, in quanto
del rapporto peso-statura), su una morfo- coscienza di sé, provocato dalla pressione. sembra che non si sviluppi allo stesso
logia specifica, nella quale assume un Infine, i risultati di Harter (1982), Marsh modo nei maschi e nelle femmine. In que-
ruolo notevole lo sguardo degli altri. Si (2000) indicano che il Sè è una struttura ste ultime, le variabili familiari avrebbero
tratta, dunque, di un ambiente sportivo nel pluridimensionale. Esisterebbero più con- un’importanza maggiore delle variabili
quale domina un confronto rigido ed cetti di Sè, che sarebbero relativamente personali per quanto riguarda lo sviluppo
uniforme dell’estetica del corpo. indipendenti tra loro, in quanto la valuta- della coscienza privata di sé.
Questo lavoro si interessa soprattutto del zione del suo comportamento da parte di
Sé in quanto processo e, in particolare, una persona può variare da un settore I fattori che determinano la coscienza
della coscienza di sé, che rappresenta d’attività all’altro. Durrant et al. (1990) pubblica e privata di sé
quella parte di noi che prende conoscenza hanno lavorato sul Sé, includendo dimen-
di ciò che siamo, di ciò che facciamo, di sioni come le relazioni con gli altri, la pre- Sembra che esistano almeno due fonti di
ciò che vogliamo diventare e dell’immagi- stazione e l’aspetto fisico per scoprire influenze sulla coscienza di sé: quelle lega-
ne che proiettiamo sugli altri. Ma è anche quali siano le variazioni di percezione tra te alla situazione (situazionali) e quelle
quella parte di noi che ci valuta, che regola le dimensioni. Quest’ultimo tema di ricerca legate alle disposizioni (disposizionali). Si
i nostri sforzi, che adegua le nostre moti- ci interessa, in quanto l’identificazione dei parla sia di coscienza di sé di stato (self-
vazioni alle esigenze dell’ambiente e alle settori associati alla coscienza di sé, legata awareness), sia di coscienza di sé di tratto
nostre possibilità, così come le percepia- alle disposizioni, serve ad aiutare meglio le (self-consciousness).
mo. Di conseguenza il Sé in quanto pro- ginnaste a migliorare ed a gestire la loro
cesso è una componente del Sé, che ci prestazione. La coscienza (pubblica o privata)
permette di entrare in contatto con noi di sé di stato
stessi, che s’incarica del controllo della I tipi di coscienza di sé
nostra persona (Damasio 1999) ed avrebbe I fotografi, gli spettatori, lo sguardo del-
un ruolo notevole come determinante Alcuni lavori recenti (Carver, Scheier 1985) l’allenatore o dei giudici rappresentano sti-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

della prestazione (Vallerand, Losier 1994). hanno dimostrato che la coscienza di sé moli, legati alla situazione, che portano
Infatti, la realizzazione di una prestazione prevede due componenti, cioè gli elementi una ginnasta a concentrarsi sugli elementi
sportiva pone un certo numero di proble- privati e quelli pubblici. La coscienza pri- “pubblici” di sé stessa. Queste variabili
mi, specialmente quello della direzione vata di sé è caratterizzata dalla relazione suscitano in essa il desiderio di presentarsi
dell’attenzione. Le ricerche attuali contrap- con gli aspetti interni del Sé, che non sono agli occhi degli altri nel suo aspetto
pongono la coscienza di sé, che deriva da accessibili agli altri. Si tratta di atteggia- migliore e di dimostrare la sua competen-
un’attenzione rivolta verso sé stessi (self- menti, pensieri, desideri, motivazioni, sen- za. Però, la conseguenza di questo accento
consciousness), dalla coscienza di sé in timenti, sensazioni, immagini mentali sul sé pubblico di stato, mediato dal desi-
impaginato Francese 49-56 22-03-2002 6:32 Pagina 51

derio di approvazione sociale, sarebbe lo zione del contenuto del loro Sé, che coscienza privata di sé. Questi Autori
spostamento della motivazione delle gin- modellano quali saranno le influenze delle sostengono che esiste un legame tra
naste su aspetti estrinseci (Pelletier, Valle- variabili legate alla situazione. Così, una aumento della coscienza privata di Sé e il
rand 1990) e l’aumento dell’ansia sociale persona che tende a concentrarsi sugli deprezzamento delle persone. D’altro
legata al loro fisico. Infatti, Eklund et al. aspetti privati di tali variabili, possiede una canto, Fenigstein, Vanable (1992) indicano
(1999) ipotizzano che la presentazione di coscienza privata di sé di tratto elevata che una forte coscienza pubblica di sé (di
sé non sarebbe la stessa tra i maschi e le rispetto ad un altra persona che non ha la tratto) ha un ruolo nei disturbi della salute
femmine. Questo punto potrebbe essere stessa tendenza. Così pure, chi possiede mentale e sarebbe associata alla paranoia.
un fattore che spiega le differenze indivi- una forte tendenza a concentrarsi sugli Cash, Pruzinsky (1990) ipotizzano che una
duali nel vissuto dell’esperienza competiti- elementi pubblici di sé stesso, verrà perce- debole coscienza pubblica di sé (di tratto)
va da parte delle atlete. Martin, Mack pito come un individuo che possiede una può servire a ridurre le conseguenze nega- 51

Foto BRUNO
(1996), Hausenblas, Martin (2000) consta- elevata coscienza pubblica di sé di tratto. tive dell’importanza che un contesto
tano che la presentazione fisica di sé è più Per quanto riguarda lo stato di coscienza sociale attribuisce all’aspetto fisico. Questo
importante in sport come la ginnastica, il di sé, ci si possono porre diverse domande. punto di vista è molto interessante,
pattinaggio artistico, i tuffi, il nuoto sin- Ci si può chiedere quali siano gli effetti su soprattutto nella ginnastica ritmica, che è
cronizzato, la fitness, perché i criteri di una persona di una coscienza di sé privata un’attività sportiva nella quale troviamo
giudizio tengono conto dell’aspetto fisico. o pubblica elevata o non elevata. Gli studi una valutazione ed un giudizio. Fenigstein
L’aspetto fisico influisce sulla percezione di di Scheier et Carver (1977), quello di et al. (1975), Davis, Franzoi (1991a)
sé stessi ed il modo in cui gli altri ci guar- Sedikides (1992) mostrano, anzitutto, che sostengono che le differenze individuali
dano. Al di là della specificità di questo la dimensione privata di tratto amplifica le nella coscienza di sé di tratto hanno un
sport, l’adolescenza è un periodo critico emozioni, siano esse positive o negative. effetto notevole sulle condotte individuali.
per l’immagine di Sé. Spesso, intorno ai Secondariamente, la coscienza privata di L’obiettivo che volevamo ottenere era
quattordici anni le adolescenti hanno una sé porta a conseguenze diverse dalla quello di comprendere meglio quali fosse-
immagine negativa di sé stesse. dimensione pubblica. La coscienza pubbli- ro gli effetti delle differenze individuali
ca di sé non influirebbe sulle emozioni nella coscienza di sé di tratto, in giovani
La coscienza (pubblica o privata) provate dai soggetti. In terzo luogo, le ginnaste praticanti ginnastica ritmica,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

di sé di tratto determinanti legate alle situazioni e quelle sulle relazioni con gli altri, la prestazione e
legate alle disposizioni (scala della l’aspetto fisico, in occasione di uno stress
Mentre alcune persone sono più orientate coscienza di sé) portano a risultati simili. I competitivo.
verso sé stesse, altre sono più orientate lavori di Pyszcynski, Grenberg (1987) pon- La situazione scelta è quella delle gare
verso l’ambiente e si distinguono anche in gono l’accento sulla difficoltà che incon- delle Coppe nazionali, una tappa competi-
quanto tendono a concentrarsi sugli trano certe persone a ridurre lo stato reale tiva importante nel percorso delle ginnaste
aspetti pubblici o privati di sé stesse. Le della situazione e lo stato desiderato, che li verso l’alto livello. Questo studio ha per
persone interiorizzano modalità di perce- porterebbe ad uno stato elevato di scopo quello di individuare quali vantaggi
impaginato Francese 49-56 22-03-2002 6:32 Pagina 52

Tabella 1 – Coerenza interna e stabilità temporale tra le diverse sotto-scale nei due test

ERCS* RSCS*

Coerenza interna Stabilità temporale Coerenza interna Stabilità temporale

Coscienza privata di sé 0,73 0,82 0,75 0,76


Coscienza pubblica di sé 0,82 0,86 0,84 0,74
Ansia sociale 0,74 0,78 0,79 0,77
52
ERCS: scala adattata della coscienza di sè, versione franco-canadese
RSCS: Revised Self-consiousness Scale, versione statunitense

possano ricavare le ginnaste che hanno un che prevede 10 item, validato da Vallières, sua valutazione rappresenta un indicatore
punteggio elevato di coscienza privata di Vallérand (1990) presenta un coefficiente della conoscenza di Sé.
sé di tratto. La domanda è se valutino più di coerenza interna = 0,89 ed un coeffi-
precisamente ciò che fanno, se riducano ciente di coerenza per il test-retest r = Colloqui semi-standardizzati
maggiormente la pressione dell’ambiente 0,84. Il suo interesse particolare è dovuto
sul loro aspetto fisico, se stabiliscano una alla sua associazione con fattori quali l’an- Il ricorso ad un metodo qualitativo per-
relazione più positiva con il pubblico delle sia, la depressione ed il senso di colpa. mette di ottenere chiarimenti su variabili
ginnaste che hanno un punteggio più che non vengono misurate quantitativa-
scarso. Ed anche se siano meno ansiose La scala modificata della coscienza mente, come l’influenza dell’aspetto fisico
socialmente. L’ipotesi che viene avanzata è di sé (ERCS) e del pubblico sul concetto di sé e la pre-
che la coscienza privata di sé di tratto sia stazione in un contesto di pressione ago-
un fattore determinante della prestazione. Pelletier et Vallerand (1990) hanno tradot- nistica. Esso permette di comprendere la
to in francese la Revised Self-consciou- realtà attraverso il linguaggio e le parole.
Metodo sness Scale di Scheier, Carver (1985), che è Durante le fasi di allenamento e di riposo,
la versione modificata della Self-Consciou- con ognuna delle ginnaste è stato realiz-
Popolazione sness Scale di Fenigstein et al. (1975). Que- zato un colloquio semi-standardizzato di
sto test prevede tre sotto-scale (Coscienza circa 15 min, condotto da due intervista-
La nostra ricerca ha avuto per oggetto una privata di sé, Coscienza pubblica di sé ed trici. La scelta che il colloquio fosse realiz-
popolazione di 28 ginnaste praticanti gin- Ansia sociale) che sono valutate attraverso zato da intervistatori di sesso femminile è
nastica ritmica partecipanti alle Coppe quattro punteggi: (0 non mi somiglia stata dettata dal fatto che numerosi studi
nazionali (aprile 2001), di età da 14 a 18 affatto; 1 mi somiglia scarsamente; 2 mi sul Sé indicano che le ragazze sono più
anni, appartenenti alle Categorie nazionali somiglia abbastanza; 3 mi somiglia molto). inclini a confidarsi con le donne, piuttosto
juniores (16) e nazionali A (12). Il punteggio totale varia da 0 a 66. Quello che con gli uomini (Vallèrand, Losier 1994).
Prima della gara è stato distribuito un della sotto-scala Coscienza privata di sé (9 Mentre una delle ricercatrici conduceva il
questionario sull’autostima e sulla item) oscilla da 0 a 21, quello della sotto- colloquio, partendo da uno schema prede-
coscienza di sé di tratto. Durante gli alle- scala Coscienza pubblica di sé (7 item) da 0 finito, l’altra interveniva nel colloquio su
namenti e la fase di riposo precedente il 2° a 21, quello dell’Ansia sociale (6 item) tra 0 alcuni punti accennati, ma non sviluppati,
concorso, è stato possibile realizzare dei e 18. La coerenza interna e la fedeltà test- dalla ginnasta, stando attenta a focalizzare
colloqui semi-standardizzati. Durante cia- retest sono confrontabili a quelle della i suoi interventi verbali su fatti concreti. Le
scuna gara (junior o nazionale), cinque versione statunitense (tabella 1). partecipanti alla ricerca erano informate
minuti prima della loro entrata in gara, alle che il colloquio sarebbe stato registrato e
ginnaste è stato chiesto di prevedere quale La prestazione successivamente trascritto verbatim, ma
sarebbe stata la valutazione della loro ese- che ne veniva preservato l’anonimato. Il
cuzione. Alla fine di ogni rotazione, per É stata valutata attraverso due variabili: controllo della validità dell’analisi della
ogni ginnasta e per ogni esercizio, è stato 1° variabile: verbalizzazione è stato realizzato ricorren-
registrato il punteggio medio, assegnato si è tenuto conto del punteggio ottenuto do ad una codificazione indipendente tra i
da quattro giudici. dall’esecuzione di ogni esercizio da parte diversi ricercatori. La base del confronto
Le ginnaste sono state suddivise in due di ogni ginnasta, attribuito da giudici analitico tra i due gruppi sé privato + e sé
gruppi (sé privato +, sé privato -) a secon- nazionali ed internazionali, sul codice di privato - era rappresentata da due approc-
da del loro punteggio nel sé privato. punteggio GR 2000-2004 (media dei 2 ci, il metodo dell’accordo e il metodo delle
punteggi centrali). Questo codice basato differenze.
Strumenti di misurazione sulla prestazione fisica e tecnica valorizza
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

le qualità di rigore e di eleganza della gin- 3. Risultati


La stima di sé nasta.
Caratteristiche personali
È stato utilizzata la Rosenberg’s Self- 2° variabile:
esteem Scale (RSE, 1965) che permette di la previsione da parte della ginnasta di Stima di sé
rilevare quale sia la percezione globale del quale sarà il punteggio attribuito alla sua Questa popolazione di ginnaste – ha
proprio valore posseduta da un soggetto esecuzione, prima dell’inizio di ogni eserci- mostrato una stima di sé media (X = 30,4
(stima di sé di tratto). Questo strumento zio, in quanto il grado di precisione della ± 4,5).
impaginato Francese 49-56 22-03-2002 6:32 Pagina 53

Tabella 2 – Punteggio medio e deviazioni standard nella coscienza di sé delle due popolazioni di ginnaste

Categoria Punteggio sè privato Punteggio sè pubblico Punteggio ansia sociale Punteggio totale della
coscienza di sè

Nazionale 17,50±2,28 14,67±2,93 8,17±5,61 40,33±7,9


Junior 16,31±3,38 15,44±4,10 7,62±3,38 40,63±8,4
53

Tabella 3 – Punteggio medio e deviazioni standard nelle sotto-scale della coscienza di sé dei due gruppi (sé privato +, sé privato –)

Categoria Punteggio sé privato Punteggio sé pubblico Punteggio ansia sociale Punteggio totale della
coscienza di sé

Sé privato+ 19,23±0,83 16,29±3,29 8,86±4,87 44,43±6,51


Sé privato– 14,36±0,13 13,39±3,63 6,86±3,76 37,57±7,72

Tabella 4 – Differenze tra le medie dei due gruppi (Sé privato +, Sé privato –) per quanto riguarda la loro percezione del punteggio ed il punteggio
reale assegnato dai giudici per ogni esercizio

Gruppo Esercizio 1 Esercizio 2 Esercizio 3 Esercizio 4


_ _ _ _
Sé privato+ _x = 0,9±0,29 _x = –0,57±0,26 _x = +0,2±0,25 _x = +0,05±0,19
Sé privato– x = 0,12±0,39 x = –0,17±0,40 x = +0,35±0,35* x = +0,33±0,41*

* differenza significativa tra le aspettative e il punteggio assegnato agli esercizi 3 e 4 per il gruppo sé privato - a p <0,005

Coscienza di sé 9,6 del campione femminile statunitense e sé privato + presenta un grado di precisio-
franco-canadese (Pelletier, Vallérand ne più elevato del gruppo sé privato—, che
Generalmente, le 28 ginnaste esaminate 1990). Questa caratteristica sembra essere presenta aspettative maggiori e sfalsate
sono in possesso di un grado– elevato di specifica della popolazione di questo stu- rispetto al punteggio medio dei giudici.
coscienza di sé di tratto (X = 40,50 > 33, dio. La suddivisione delle ginnaste in due Queste ginnaste del gruppo se privato–
t = 8,841, p < 0,005 (Pelletier, Vallérand gruppi (sé privato+, sé privato–), indipen- ricorrono ad un processo di compensazio-
1990)). Ciò concorda con altre ricerche dentemente dalla loro categoria, rivela l’e- ne diretto a proteggere il loro concetto di
(Pelletier, Vallérand 1990; Lafrenaye 1998), sistenza di un rapporto significativo tra sé sé, specialmente negli ultimi due esercizi. I
che mostrano come le adolescenti otten- privato e sé pubblico nel gruppo sé vari dati sono sintetizzati nella tabella 4.
gano punteggi significativamente più ele- privato— con r = 0,65, p< 0,005 (tabella
vati degli adolescenti nelle dimensioni 3). L’immagine pubblica e privata di questo Colloqui
della coscienza di sé. Nella tabella 2 ven- gruppo subirebbe l’effetto del confronto
gono presentate le medie e le deviazioni sociale. L’aspetto fisico e l’impatto del pubblico sul
standard ottenute nelle diverse sotto-scale D’altro canto, per il gruppo sé privato+ l’a- Sé sono due temi familiari a questa popo-
della coscienza di sé. L’analisi della varian- spetto del Sé privato elevato ha un effetto lazione, che le ginnaste considerano ine-
za (Anova) mostra che le caratteristiche sulla stima di sé, F (1,142) = 7,67, p = renti alla ginnastica ritmica. L’analisi dei
nella coscienza di sé di tratto tra le due 0,004. Questo rapporto tra sé privato ed verbali dei colloqui con le ventotto ginna-
popolazioni (juniores e nazionali) statisti- autostima è stato già citato in altre ricer- ste ha permesso di identificare diverse
camente non sono significative. che (Fenigstein 1979). variabili legate a questi due temi. Infatti le
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

La differenza d’età tra le ginnaste non è ginnaste hanno associato all’aspetto fisico
una variabile esplicativa. Le ginnaste Sé privato e prestazione le variabili pressione esterna, azioni sul
nazionali non si differenziano dalle ginna- corpo, ansia, ed ideale di perfezione. Paral-
ste juniores, qualunque sia la sotto-scala In due gruppi, suddivisi secondo le loro lelamente, alla parola pubblico, vengono
(sé privato, sé pubblico, ansia sociale) con- caratteristiche nel Sé privato di tratto associati i termini gestione, emozioni,
siderata. Inoltre, in entrambe le popolazio- (forte vs debole), hanno valutato in modo manifestazioni corporali. Inoltre, la popo-
ni, i punteggi ottenuti nella scala dell’An- diverso la qualità della loro esecuzione. lazione da noi studiata ha approfondito
sia sociale appaiono minori della norma Nel valutare la sua esecuzione, il gruppo questi termini, indicando cosa caratteriz-
impaginato Francese 49-56 22-03-2002 6:32 Pagina 54

zava queste variabili (cfr. la figura 1). Discussione no l’analisi realizzata da Baumeister
Però le ginnaste, a seconda del loro pun- (1994). Le ginnaste del gruppo sé privato+
teggio nel sé privato (scarso vs elevato) I risultati di questo studio dimostrano che appaiono scarsamente soggette ad una
non hanno attribuito lo stesso rilievo ai la coscienza privata di sé di tratto è un diminuzione delle loro prestazioni in
diversi argomenti. Il gruppo sé privato+ fattore determinante della prestazione, quanto sembrano essere abituate ad avere
attribuiva un valore particolare alla perce- producendo conseguenze intra ed inter- coscienza dei loro processi e dei loro stati
zione delle proprie sensazioni corporee, personali. Tra le prime si può sottolineare interiori. In queste adolescenti esiste una
all’autocontrollo nello sforzo quotidiano un aumento dell’elaborazione delle infor- notevole correlazione tra atteggiamenti
per mantenere la linea e parlava molto mazioni sul Sé ed i suoi effetti positivi verso il loro corpo e la stima di sé. Inoltre,
della preparazione mentale nella gestione sulla prestazione delle ginnaste. Quindi, in Baumeister (1987) ha indicato che, quando
54 del pubblico diretta ad ottenere un risulta- accordo con i risultati di Franzoi (1999), le la presentazione pubblica di sé in una cir-
to migliore. Il gruppo sé privato— enfatiz- ginnaste con punteggi elevati di coscienza costanza particolare diventa un’attività
zava, soprattutto, il problema del regime privata di sé sono più precise nel valutare abituale, i soggetti non pensano più in
dietetico, la loro ansia riguardo alle altre, il loro livello di competenza delle ginnaste modo così intenso all’impressione che
come anche le strategie per mantenere la del gruppo sé privato–. Per cui mostrano daranno di sé stessi e concentrano la loro
linea. Inoltre sembravano più severe verso una grande precisione nell’autovalutazione attenzione su altri aspetti della situazione,
sé stesse delle ginnaste del gruppo sé pri- dei loro esercizi, aumentando la portata più interni. Invece, sembra che le ginnaste
vato+ e parlano a lungo (+ o –) delle emo- dei loro standard di realizzazione attraver- del gruppo sé privato– utilizzino un pro-
zioni provocate dal pubblico. Queste diffe- so informazioni che vengono attivate nel cesso di compensazione diretto a proteg-
renze vengono riassunte nella tabella 5. loro Sé. Quindi, i nostri risultati conferma- gere il loro Sé. Queste ginnaste, compen-

Tabella 5 – Interpretazione diversa dei due termini, a seconda dei gruppi (Sé privato+, Sé privato –)

Gruppo Aspetto fisico Pubblico

Sé privato + Ascolto delle sensazioni del proprio corpo Preparazione mentale


Autocontrollo

Sé privato - Regime (dieta) Emozioni (+ o –) provocate dal pubblico


Ansia connessa alla valutazione altrui
Strategie
Severità verso sé stesse

Pressione • Allenatori • Preparazione


esterna • Sport Gestione mentale
• Media • Livello di
esperienza
competitiva
Impatto del pubblico sul Sé

• Regime
dietetico
Azioni • Controllo
sul corpo
Aapetto fisico

• Ossessione
• Sensazioni • Paura dell'effetto
• Strategie di massa
Emozioni • Dare tutta sé stessa
al pubblico
• Valutazione da • Non preoccuparsi
parte di altri
Ansia • Aspettative di
risultati
• Autocritica severa
nei confronti di sé
stesse
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

Ideale di • Suddiviso tra


atleta, famiglia, Azioni • Disturbi somatici
perfezione allenatore sul corpo e muscolari

Figura 1 –
impaginato Francese 49-56 22-03-2002 6:32 Pagina 55

55

Foto BRUNO
sano una percezione negativa della loro positivo sulla salute mentale in quanto pite dagli altri ed agirebbero in funzione di
prestazione, sopravvalutandola. Durrant et permettono al soggetto di conservare la ciò che viene più valorizzato socialmente
al. (1990) pensano che questo processo di stima di sé e di mobilitare la motivazione nell’ambiente della ginnastica ritmica.
compensazione permetta di ridurre l’im- davanti ad eventi negativi. Coloro che Invece, le ginnaste del gruppo sé privato–
portanza del settore dello sport, a tutto hanno illusioni positive per quanto riguar- sono più preoccupate della loro presenta-
vantaggio di altri settori, nei quali la loro da la loro stima di sé, il loro controllo, il zione di sé ed agirebbero in funzione dei
prestazione sarebbe migliore. loro ottimismo, userebbero strategie attive loro interessi personali. Contrariamente ai
Harter (1982) Marsh (2000) indicano che il di coping invece che strategie di evita- lavori sulle adolescenti di Mc Auley e Bur-
concetto di Sé diventa più complesso con mento Questo modo di procedere li porte- man (1993), de Martin et Mack (1996)
l’età e che tende a diventare meno positi- rebbe a cercare un sostegno sociale appro- l’ansia sociale di questa popolazione non è
vo, a vantaggio di un maggiore realismo. priato. Tuttavia questo risultato fa ipotiz- statisticamente significativa (elevata vs
Tuttavia, i risultati dei colloqui, che riguar- zare che le ginnaste non si limitino sempli- bassa). Non è collegata ad un livello (ele-
dano l’impatto dell’aspetto fisico e del cemente a percepire l’ambiente passiva- vato vs basso) di coscienza pubblica di sé.
pubblico sul Sé e sulla prestazione, pongo- mente, ma che siano esse stesse a perce- Geisner et al. (1997) hanno indicato che i
no alcuni interrogativi. Le ginnaste del pirlo attivamente o ad esercitare un’azione soggetti anoressici hanno una coscienza
gruppo sé privato+ valorizzano l’aumento su di esso. É il loro modo di esistere in pubblica di sé elevata.
del controllo che esercitano sull’aspetto quanto persone (Damasio, 1999). Non sembra essere così per questa popola-
fisico e sul pubblico. Si può parlare di rea- Per comprendere meglio questo punto di zione. Però, può essere che le ginnaste del
lismo per queste ginnaste? Può essere vista, la nostra ricerca si è interessata delle gruppo sé privato– dubitino della loro capa-
anche che siano vittime di un punto di conseguenze del Sé rispetto a due grandi cità di presentare l’ immagine che desidera-
vista egocentrico (Vallérand 1994) o che si tipi di situazioni interpersonali: la presen- no ed hanno paura delle conseguenze
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

illudano. Taylor et Brown, (1988) hanno tazione di sé agli altri, il contesto sociale negative da parte degli altri. In effetti, la
dimostrato che esistono tre tipi di illusioni competitivo. La presentazione di sé assume correlazione statistica positiva tra Sé priva-
su sé stessi che hanno un ruolo nell’adat- sempre una certa importanza rispetto to e Sé pubblico, trovata in questo gruppo,
tamento psicologico: la valutazione ecces- all’immagine che si vuole offrire agli altri. mostra che il legame tra l’immagine pubbli-
sivamente positiva di Sé, le percezioni esa- Le ginnaste del gruppo sé privato+ sono ca ed il Sé privato è tenue. Le strategie di
gerate di controllo ed un ottimismo privo motivate ad utilizzare l’informazione per presentazione di Sé del gruppo sé privato–
di realismo. Si tratta di tre tipi di percezio- controllare la loro presentazione di sé allo sarebbero più dirette a mantenere legami
ni ingannevoli che avrebbero un impatto scopo di influire su come vengono perce- privilegiati con l’ambiente, in modo da capi-
impaginato Francese 49-56 22-03-2002 6:32 Pagina 56

talizzare i vantaggi psicologici che permet- nastica ritmica, valorizzando nella sua valu- Gli Autori: C. Ferrand, Sandra Tétard, Centre de
tono di conservare una buona autostima. tazione la presentazione fisica di Sé com- Recherche et d’innovation dans le sport, Labora-
Gli argomenti avanzati potrebbero servire porta risultati complessi ed ambigui. Per toire sciences sociales, Università Claude Ber-
da scuse di fronte ad un potenziale insuc- cui, ricerche complementari, condotte in nand, Lion 1
cesso. Questa ricerca sottolinea il ruolo non altri sport “artistici”, potrebbero perfeziona-
trascurabile della coscienza privata di sé re i risultati di questo studio. Indirizzo dell’Autore: Claude ferrand, CRIS
nella determinazione della prestazione UFRAPS Lyon 1, Università Claude Bernard Lyon
motoria, in quanto comporta conseguenze Articolo originale. Traduzione dal francese di M. 1, 27-29 Boulevard du 11 novembre, 69622,
specifiche. Un forte sé privato permette di Gulinelli. Titolo originale: La conscience de soi Villeurbanne
resistere alla pressione sociale. Però, la gin- privée, déterminant de la performance. e-mail: claude_ferrand@altavista.com
56

Bibliografia

Baumeister R. F., Understanding the inner nature of low self-esteem: Geisner E., Bauer C., Fichter M. M. , Videogestütz Konfrontation mit
Uncertain, fragile, protective and conflicted, in: Baumeister R. F. (a cura dem eigenen körperlichen Erscheinungsbild als Behandlungselement in
di), Self-esteem: the puzzle of low self-regard, New York, Plenum, der Therapie der Anorexia nervosa, Zeitschrift für Klinische Psychologie,
1994. 26, 1997, 218-226.
Buss A. H., Self-consciousness and social anxiety, San Francisco, W. H. Harter S., The perceived competence scale for children, Child Develop-
Freeman, 1980. ment, 53, 1982, 87-97.
Leary M. R., Understanding social anxiety: Social, personality, and clini- Hausenblas H. A., Martin K. A., Social physique anxiety. Bodies on
cal perspectives, Beverly Hills, CA, Sage, 1983. display: female aerobic instructors and social physique anxiety, Women
Buss D. M., Scheier, M. F., Self consciousness, self awareness and self in Sport and physical Activity, 9, 2000, 1, 1-16.
attribution, Journal of Research, 10, 1972, 463-468. Klonsky B. G., Dutton D. L., Developmental antecedents of private self-
Carver C. S., Scheier M. F., Self focusing effects of dispositional self- consciousness, public self-consciousness and social anxiety, Genetic,
consciousness, mirror presence and audience presence, Journal of Per- Social & General Psychology Monograph,16, 1990, 3,275-278.
sonality and Social Psychology, 36, 1978, 324-332. Lafrenaye Y., Conscience de soi: application à la problématique adole-
Carver C. S., Scheier M. F., Aspect of Self and the Control of Behavior, scente. La motivation à apprendre, recherches et pratiques, 18, 1998,
in: Schlenker B. R. (a cura di), The Self and Social life, New York, Mc 1-2.
Graw-Hill, 1985, 146-174. Martin K. A., Mack D., Relationships between Physical-Self-presenta-
Cash T. F., Pruzinsky T., Body images: developement, deviance, and tion and Sport Competition Trait Anxiety: A preliminary Study, Journal
changes, New York, Guilford, 1990. of Sport and Exercise Psychology, 18, 1996, 75-82.
Damasio A. R., Le sentiment même de soi, Corps, émotions, conscience, Marsh H. W., A multidimensional physical self-concept: a construct
Odile Jacob, 1999. validity approach to theory, measurement and research, 2000, 10th
Davis M. H. Franzoi S. L., Self-awareness and self-consciousness, in: World Congress of Sport Psychology, Skiathos.
Derlega V. J.,Winstead B. A, Jones W. H. (a cura di), Personality: Con- Mc Auley E., Burman G., The social physique anxiety scale: Construct
temporary theory and research, Chicago, Nelson-Hall, 1991a, 214-347. validity in adolescent females, Medicine and Science in Sport and Exer-
Davis M. H., Franzoi S. L., Stability and changes in adolescent self- con- cise, 9, 1993, 1049-1053.
sciousness and empathy, Journal of Research in Personality, 25, 1991b, Morin A., History of exposure to audiences as a developmental antece-
70-87. dent of public self-consciousness, Current Research in social Psycho-
Durrant J. E., Cunningham C. E., Voelker S., Academic, social and gene- logy, 5, 2000, 3.
ral self-concepts of behavioural subgroups of learning disabled chil- Pelletier L. G. Vallerand R. J., L’échelle révisée de conscience de soi. Une
dren, Journal of Educational Psychology, 82, 1990, 657-663. traduction et une validation franco-canadienne du Revised Self- Con-
Duval S., Wicklund R. A., A theory of objective self-awareness, New sciousness Scale, Revue canadienne des sciences du comportement, 22,
York, Academic Press, 1972. 1990, 2, 191-206.
Duval S., Wicklund R. A., Effects of objective self-awareness on attribu- Pyszczynski T., Greenberg J., Self-regulatory preservation and the
tion of causality, Journal of Experimental Social Psychology, 9, 1973, depressive self-focusing style: a self-awareness theory of reactive
17-31. depression, Psychological Bulletin, 102, 1987, 122-138.
Edwards P., L’estime de soi, le sport et l’activité physique, Association Scheier M. F., Carver C. S., Self focused attention and the experience of
canadienne pour l’avancement des femmes, du sport et de l’activité emotion : attraction, repulsion, elation and depression, Journal of Per-
physique, 2000. sonality and Social Psychology, 35, 1977, 625-636.
Eklund R. C., Dugdale J. R., Gordon S., Self-presentation and the per- Thornton B., Maurice J. K., Physical attractiveness contract effect and
ception of threat at the 1998 Commonweath Games, 5th 10c World the moderating influence of self consciousness, Sex roles, 40, 1999, 5-
congress on Sport Sciences, Sydney 31 october-5 november, 1999. 6, 379-392.
Fenigstein A., Scheier M., Buss A., Public and private self-consciousness: Vallières E. F., Vallerand R .J., Traduction et validation franco-canadien-
Assessment and theory, Journal of Consulting and Clinical Psychology, ne de l’échelle de l’estime de soi de Rosenberg, International Journal of
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

43, 1975, 522-527. Psychology, 25, 1990, 305-316.


Franzoi S. L., Davies M. H., Markwiese B., A motivational explanation for Vallerand R. J., Losier G. F., Le soi en psychologie sociale: perspectives
the existence of private self-consciousness differences, Journal of Per- classiques et contemporaines, in: Vallerand R. J. (a cura di), Les fonde-
sonality, 1990, 58, 4, 641-659. ments de la psychologie sociale, Boucheville, Canada, Morin éditeur,
Fenigstein A., Scheier M., Buss A., Public and private self-consciousness: 1994, 1121-1192.
Assessment and theory, Journal of Consulting and Clinical Psychology, Vallerand R. J., Hess U., Méthodes de recherche en psychologie, Ed.
43, 1975, 522-527. Gaétan Morin, 2000.
impaginato Incalza 57-62 22-03-2002 6:35 Pagina 57

Piero Incalza, Federazione italiana di atletica leggera, Roma

Le zone di intensità aerobica nelle discipline


cicliche di durata
Significato, valutazione e allenamento nell’atleta di alto livello
57

Foto BRUNO

I processi di erogazione di energia per via aerobica rive- deve mai essere disgiunta dalle proprietà meccaniche e
stono notevole importanza in tutte le discipline sportive coordinative. Queste rimangono il fondamento di ogni
di durata superiore al minuto. Diversi Autori ritengono gesto sportivo, al punto che le differenze nelle presta-
che già sotto i due minuti di attività massimale conti- zioni degli atleti di alto livello sono determinate (in
nuativa, “l’aerobico” possa fornire sino al 50% dell’e- larga misura) dall’efficienza e dall’economia del gesto
nergia totale necessaria. La raccolta di dati su un nume- tecnico. Ed è per tale ragione che, con gli opportuni
ro significativo di corridori di qualificazione nazionale aggiustamenti, le osservazioni di carattere fisiologico e
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

ha fornito diversi spunti di riflessione e di approfondi- metodologico possono riguardare, oltre alla corsa, anche
mento in merito alla opportunità di individuare, all’in- le altre discipline sportive a carattere ciclico (nuoto,
terno dell’area aerobica, le zone di intensità specifiche ciclismo, sci di fondo, marcia, ecc.). Lo studio e la valu-
per ogni singola disciplina. Gli stimoli allenanti dei pro- tazione sistematica di ogni atleta consentono di identi-
cessi aerobici possono essere diretti verso tre intensità ficarne le caratteristiche e le potenzialità. È così possibi-
specifiche: a) massima (sino a 8 min); b) glucidica – le organizzare, pianificare e personalizzare l’allenamen-
soglia anaerobica – (da 20 min a 1h); c) glucidico-lipi- to, momenti imprescindibili per un percorso agonistico
dica (>1h). La valutazione dei processi metabolici non che miri alla costruzione del massimo risultato.
impaginato Incalza 57-62 22-03-2002 6:35 Pagina 58

1. Premessa 3.l’analisi fatta su un singolo soggetto meni per controllarne con più facilità l’e-
dimostra come un atleta di alta qualifi- voluzione. Le discipline sportive di medio-
È ben noto che la relazione tra la massima cazione e specializzazione può protrarre lunga durata si prestavano agli studi sui
intensità di lavoro muscolare in funzione per oltre due ore il lavoro muscolare tra processi energetici (metabolismi) e sugli
del tempo, è rappresentata da una curva, il 70 e il 75% della sua massima potenza adattamenti delle grandi funzioni organi-
la cui dinamica evidenzia una rapida meccanica. che (respiratorie, cardiovascolari). Le spe-
discesa nel primissimo periodo (tra il In termini grossolani, si può affermare che cialità di breve durata consentivano di
primo e secondo minuto), un brusco cam- il rapido decremento delle prestazioni è mettere in rilievo, soprattutto, gli elementi
bio di direzione (flesso) tra il quinto e il imputabile all’esaurimento dei substrati di macro e di micro meccanica muscolare.
decimo minuto e la tendenza ad una stabi- più rapidi nel fornire energia per ripristi- I teorici dell’allenamento e, di conseguen-
58 lizzazione per periodi relativamente lunghi nare le molecole di ATP. Così come, la gra- za, gli allenatori, hanno risentito di tale
(teoricamente tendenti all’infinito). duale stabilizzazione dell’intensità del impostazione, enfatizzando ora l’uno ora
Tale comportamento è di più facile indagi- lavoro meccanico è da addebitarsi all’atti- l’altro aspetto, come se fossero entità
ne quando lo schema motorio indagato è vazione delle vie metaboliche, meno separate e non, al contrario, perfettamente
ciclico (ripetitivo, simile a se stesso) nel potenti, con serbatoi più capienti. integrate e organizzate verso una funzione
corso dell’intera prestazione. È ben noto che le vie metaboliche per for- comune. Allorquando, poi, si è tentato di

km/h km/h
40 40

35 35

30 30

25 25

20 20

15 15
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 s 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 s

Figura 1 – Massime velocità di corsa dell’uomo in funzione del tempo Figura 3 – Atleta mezzofondista

km/h km/h
40 40

35 35

30 30

25 25

20 20

15 15
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 s 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 s

Figura 2 – Atleta velocista Figura 4 – Atleta maratoneta

La figura 1 riporta le massime velocità nire energia alla cellula vivente sono, operare un’associazione, si sono commes-
medie (record mondiali) che l’uomo è riu- sostanzialmente, due: una anaerobica se, a mio parere, ulteriori inesattezze. Mi
scito a raggiungere sinora nella corsa. (citoplasmatica) ed una aerobica (mito- riferisco, ad esempio, al concetto di resi-
La tipologia e la dinamica della curva che condriale). La nostra attenzione vuole stenza alla forza.
ogni soggetto esprime nel lavoro muscola- focalizzarsi sulla seconda, con l’intento di In letteratura sono diversi i tentativi per
re consente, in modo indiretto, di indivi- identificare, al suo interno, possibili diver- definirne il significato. La resistenza alla
duarne le qualità prevalenti (atleta con sificazioni e ragionare su una serie di dati forza non rappresenta un mezzo di allena-
caratteristiche di potenza; atleta con acquisiti. mento, ma “una delle tante espressioni
caratteristiche di resistenza; atleta con della forza” e, come tale, da allenare con le
caratteristiche intermedie – figure 2, 3, 4. 2. Il motore e l’energia opportune metodologie.
Le ovvie osservazioni appena esposte Una locuzione sottintende una definizione,
implicano altrettante semplici deduzioni: L’approccio scientifico nello studio delle una definizione sintetizza una più ampia
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

1.in termini percentuali la potenza mecca- capacità motorie umane ha avuto, da sem- base concettuale. In questo caso i termini
nica cala del 14% dal 15°al 40° secondo pre, due filoni di indagine: uno mirato resistenza e forza assumono, ognuno, un
e del 30% dal 40° secondo al 2° minuto all’analisi del sistema neuromuscolare riferimento assolutamente generico. Acco-
primo; nella sua accezione elettro-meccanica; munati amplificano l’indeterminazione e
2.dal 2° minuto alle due e più ore di atti- l’altro in direzione bioenergetica e meta- l’impossibilità a circoscriverne in un campo
vità continuativa, la potenza meccanica bolica. definito il significato preciso. Quando si
media si colloca tra il 70 e il 50% del- Gli studi sperimentali tendono, quasi sem- parla di resistenza il pensiero si lega ai
l’attuale migliore prestazione; pre, a parcellizzare ed isolare i vari feno- processi di rifornimento di energia e ai vari
impaginato Incalza 57-62 22-03-2002 6:35 Pagina 59

“serbatoi” da cui attinge l’apparato loco- 4. Glicolisi, lipolisi, VO2, energetico maggiore è anche indice di
motore. Il termine forza lo si associa, inve- quoziente respiratorio, maggior consumo di energia?
ce, alla proprietà neuro-muscolare di costo energetico Non sempre. L’utilizzazione dei grassi,
esprimere tensione attraverso un sistema a rispetto agli zuccheri, implica un maggior
base elettromeccanica. Le proprietà del La definizione dei termini appena indicati è consumo di O2. Questo non vuol dire esse-
motore sono una cosa, la quantità e i tipi rimandata alla letteratura. In tale sede mi re antieconomico. Anzi. È un ulteriore
di carburante disponibili sono un’altra. Per piace solo ricordare che, in situazioni fisio- esempio per sostenere che un fenomeno,
tale motivo si potranno avere tanti tipi di logiche, la concentrazione di ATP non per essere spiegato, deve essere osservato
“resistenza alla forza” quante sono le diminuisce in modo apprezzabile durante il in modo organico e non parcellizzato.
espressioni di forza per quanti sono i mec- lavoro muscolare. Ciò comporta che la Anche l’indagine sulla produzione di latta-
canismi energetici di risintesi dell’ATP. potenza metabolica di risintesi è equiva- to ematico fornisce validi riscontri nella 59
Ritengo che sia corretto, funzionale e pra- lente alla velocità di scissione dell’ATP. descrizione funzionale dell’atleta. La dina-
tico descrivere e classificare tutti i movi- Quando la richiesta di energia meccanica è mica della sua rappresentazione grafica è
menti umani e le esercitazioni a questi molto intensa, la quantità di ATP riprodot- speculare rispetto alla relazione tra poten-
correlati, in base alle implicazioni di ordine ta nell’unità di tempo dai processi meta- za meccanica e VO2. È facile osservare che,
meccanico e, ad esse, associare i sistemi bolici (CP, La, O2) non è sufficiente, la sua allorché il rifornimento di energia è a
energetici attivati dall’intensità e dalla concentrazione inizia a diminuire sino (quasi) totale carico dei sistemi aerobici, il
durata del lavoro. all’esaurimento della contrazione musco- lattato rimane ancorato a livelli basali
lare. Tra la potenza meccanica esterna ed (1,8/2,2 mmol/l). È la situazione già
3. Il controllo e la valutazione il consumo di ossigeno (VO2) esiste una descritta dello stato stazionario. In realtà,
relazione
. lineare sino al raggiungimento la condizione di equilibrio è un concetto
L’incremento delle prestazioni in campo del VO 2 max. L’ulteriore aumento della puramente teorico, difficilmente riscontra-
sportivo è da addebitarsi, sostanzialmente, potenza meccanica è da addebitare all’in- bile in situazioni sperimentali. Anche nel
allo sviluppo di metodologie atte a valuta- tervento dei meccanismi
. anaerobici. Se in corso di un lavoro ad intensità costante di
re in modo sempre più preciso il potenziale prossimità del VO2max, i muscoli traggono tipo aerobico, infatti, i parametri fisiologici
motorio degli atleti. energia dal solo glucosio (QR=1,00), nelle variano e si adattano in modo dinamico
Questo ha permesso di individuare, con attività fisiche di minore intensità possono alle mutate condizioni organiche. Il gra-
minore margine di errore, le giuste inten- intervenire, a diverse percentuali, anche gli duale consumo di glicogeno, ad esempio,
sità e quantità del carico di lavoro per ogni acidi grassi liberi (QR=0,71). Tale valore è “costringe” il muscolo ad utilizzare una
singolo atleta in ogni periodo della prepa- relativo alla calorimetria del solo substra- maggior quantità di acidi grassi. Ciò com-
razione, in modo da seguirne continua- to. In vivo, l’energia proveniente dalla porta la variazione (diminuzione) del quo-
mente la risposta adattativa, ottimizzan- combustione dei grassi è sempre miscelata ziente respiratorio e, alla stessa intensità
done il rendimento. con quella degli zuccheri. Per tale ragione di lavoro esterno, l’aumento del consumo
La valutazione è legata alla misurazione, il QR raramente scende al di sotto di 0,80. di O2.
alla osservazione, al controllo, allo studio Gli acidi grassi liberi derivano dagli adipo-
dei dati nel tempo. Operazioni che, in larga citi, collocati nel sottocutaneo, o dai trigli- 5. La frequenza cardiaca
misura, ogni allenatore compie quotidia- ceridi contenuti nelle fibre muscolari.
namente. Nelle discipline di durata, nelle quali le Il cuore, in condizioni fisiologiche, rappre-
Attualmente, è possibile indagare e corre- scorte di glicogeno possedute dall’atleta senta il più attento rilevatore delle varia-
lare, in forma sistematica, il lavoro svolto non sono sufficienti a garantire il fabbiso- zioni funzionali ed organiche. La praticità
dall’atleta con parametri fisiologici e fun- gno di energia, riveste particolare impor- degli attuali cardiofrequenzimetri, la pos-
zionali monitorando, ad esempio, lattato, tanza la possibilità di aumentare il consu- sibilità di interfacciare i dati in tempo
frequenza cardiaca e consumo d’ossigeno mo di grassi per minuto (potenza-aerobi- reale, rendono il monitoraggio della fre-
(per citare i più noti). Allo stesso modo co-lipidica), con relativo risparmio di gli- quenza cardiaca (comparato all’intensità
sarà opportuno utilizzare strumenti per cogeno, fondamentale per mantenere del lavoro meccanico) come uno dei prin-
“vedere” quello che l’occhio non è in grado “acceso” il motore aerobico. cipali strumenti di valutazione e controllo
di percepire nell’analisi biomeccanica del Ai fini sportivi, le proprietà funzionali e dell’allenamento.
gesto (video e fotocamere, ergometri, ecc.) metaboliche devono essere sempre com- In sede sperimentale, per sostenere che
Negli anni ‘70, la scuola finlandese intro- parate con la capacità di esprimere poten- due o più variabili sono attinenti tra loro,
dusse il concetto di steady state per iden- za meccanica esterna nella gestualità tipi- si fa riferimento all’indice di correlazione
tificare l’intensità del lavoro aerobico. Fu il ca di gara. Ad alto livello, nelle discipline (R). Un valore di 0,60/0,70 è ritenuto suffi-
primo tentativo di indagare verso una cicliche di durata, la variabile che differen- ciente. L’indice di correlazione tra la varia-
forma di lavoro continuativo, proposto alla zia il livello di prestazione degli atleti, è zione di FC e l’intensità di lavoro meccani-
massima intensità, entro la quale persiste- rappresentata dal rendimento meccanico co di origine aerobica è stabilmente tra
va una “condizione di equilibrio” dei siste- specifico. L’allenamento deve, quindi, ten- 0,96 e 0,98 con punte di 0,99.
mi metabolici e omeostatici. dere ad eliminare, il più possibile, le inter- Basterebbe questo semplice dato, verifica-
Il quesito, oggetto di questo lavoro, induce ferenze e le dispersioni di forza (e di ener- bile con qualsiasi individuo (anche non
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

a chiederci: gia) nonché a utilizzare al meglio le pro- sportivo), per ritenere di grande utilità la
- nel rifornimento di energia per via aero- prietà e i sistemi più economici. In tal raccolta sistematica dei dati della FC, spe-
bica, il sistema si comporta sempre allo senso, la valutazione del costo energetico cie nelle discipline cicliche di durata. Nei
stesso modo oppure esistono variazioni (ml O2/m/kg) in rapporto alla potenza mec- primi anni dell’attività sportiva (giovani),
al suo interno? canica ci fornisce valide indicazioni sulla gli adattamenti cardio-circolatori provoca-
- Se si, quali le possibili interpretazioni quantità di O 2 necessario a muovere il no la diminuzione della FC basale, l’au-
teoriche e le eventuali ricadute in ambito sistema nello spazio. mento di quella massima e, soprattutto,
tecnico-metodologico? A parità di potenza meccanica, un costo l’incremento della potenza meccanica a
impaginato Incalza 57-62 22-03-2002 6:35 Pagina 60

parità di regime pulsatorio. Se tutto ciò è sto campo non è assolutamente


. semplice. 7. L’intensità di massimo
spiegabile con le modificazioni strutturali In condizioni di VO 2 max l’esercizio può equilibrio aerobico glucidico
e funzionali (centrali e periferiche) in età essere mantenuto, da atleti specialisti del
evolutiva e per intervalli di tempo relativa- mezzofondo, tra 7 e 8 min. I sistemi di erogazione energetica non
mente lunghi, non lo è altrettanto per La velocità aerobica massima rappresenta funzionano a compartimenti stagni. Sono
spiegare il mutato rapporto tra FC e lavoro l’intensità di lavoro meccanico in cui si sempre attivati ed il muscolo, in base alle
muscolare in tempi brevi (qualche settima- sollecita al massimo il sistema aerobico, esigenze del momento con modalità selet-
na), soprattutto se l’atleta ha già stabiliz- pur in presenza di quantità apprezzabili di tive, attinge dalle risorse esistenti.
zato la sua morfologia. È evidente che le lattato. È possibile individuarla con il test a Si è appena osservato che l’atleta,
. in con-
spiegazioni non sono più da ricercarsi nel- carichi crescenti (Conconi) con monitorag- dizione di lavoro prossimo al VO2max, è in
60 l’apparato cardio-circolatorio. Minore fre- gio della frequenza cardiaca, attraverso grado di proseguire l’esercizio per circa 7
quenza cardiaca = minore apporto di ossi- l’intersezione del prolungamento della min (Pèronnet). Non perché abbia esaurito
geno = minore richiesta di energia = retta di regressione con la parallela all’asse le scorte di energia. Attivare al massimo il
migliore rendimento meccanico. A questo delle ascisse passante per il punto di mas- motore aerobico è possibile a condizione
riguardo sarà bene che la valutazione e il sima frequenza cardiaca (figura 5). Varia di mobilizzare una parte di energia dal
controllo siano fatti sempre nel rispetto tra i 5 e gli 8 mm/mol. di lattato. sistema anaerobico. Il progressivo accu-
del gesto tecnico di gara. In tal modo i I dati acquisiti con il gruppo di mezzofon- mulo di idrogenioni (ioni H+) porta all’ini-
valori ottenuti saranno attinenti e compa- disti e fondisti della Nazionale italiana di bizione della contrazione muscolare, tanto
rabili con la disciplina praticata. atletica leggera, ci induce a sostenere che da rendere impossibile il mantenimento
esiste un’ottima correlazione tra la presta- del medesimo livello di potenza meccani-
6. La massima velocità aerobica zione sulla distanza dei 3 000 metri ed il ca. L’intensità di lavoro aerobico che per-
valore della massima velocità aerobica mette di utilizzare al meglio i serbatoi di
I test di valutazione funzionale si prefig- ottenuta con il test appena sopra descritto glicogeno è .da ricercarsi, quindi, in una
gono di individuare il potenziale motorio (figura 6). È ovvio che la distanza dei 3000 frazione del VO2max, in modo che la con-
dell’atleta. metri è indicativa della massima velocità centrazione di lattato non sia tanto eleva-
L’allenamento ha l’obiettivo di utilizzarlo aerobica solo quando la velocità media ta da impedire la contrazione muscolare.
nel modo più efficace nel momento della dell’atleta supera i 20 km/h. Difatti, se si In letteratura, la soglia anaerobica viene
competizione. Uno degli aspetti nodali lascia immutato il tempo di impegno, a definita come l’intensità del lavoro mecca-
degli sport ciclici è rappresentato dal velocità progressivamente minore si è in nico entro la quale non si accumulano
tempo entro cui un lavoro può essere svol- grado di percorrere uno spazio, proporzio- concentrazioni importanti di lattato.
to ad intensità costante. Indagare in que- nalmente, inferiore. Mader, per identificarla, arriva ad indicare
un numero preciso (4 mmol/l).
È appena il caso di sottolineare che tutti i
Copyright by Polar Electro Oy
tentativi atti ad individuare con esattezza
FC
200 il punto di soglia non hanno prodotto
riscontri certi per il semplice fatto che è
difficile cercare ciò che non esiste. Si
166
prova, in sostanza, a tradurre in un nume-
ro preciso (anche con decimali) un feno-
133 meno di transizione dinamica. Renderebbe
più aderente al vero l’idea di “area” (sia
Velocità 1 (km/h) pure ristretta) entro la quale il meccani-
100
10.00 20.00 30.00 smo aerobico è sorretto dal glicogeno
Estimatore: 0.983 Punto chiave: 183 Velocità: 22.41 (QR=1,00) ed il sistema mitocondriale rie-
Persona M.M. Data 21/08/2000
Esercizio 2000/08/21 11.38.38 Ora 11.38.38.0 sce a mantenere stabile (entro limiti sop-
Nota Dimaro – Vel.Aer.Max = 22.41 Km/h – 2'40'' al km.
portabili) la concentrazione di lattato. In
linea teorica, l’atleta estremamente adat-
Figura 5 – tato dovrebbe essere in grado di mantene-
re tale livello di intensità sino all’esauri-
mento delle scorte glucidiche. Nella realtà,
23,5 i sistemi di difesa delle grandi funzioni
R2 = 0,8958
23,0
organiche non consentono mai di esaurire
Gara 3000 m (km/h)

totalmente le risorse disponibili. L’adatta-


22,5 mento (allenamento) si aggiunge alle forti
22,0 motivazioni personali per affinare, nell’a-
21,5
tleta, la capacità di reclutare una percen-
tuale sempre maggiore del potenziale
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

21,0 motorio posseduto. Per tale ragione, il


20,5 tempo nel quale gli atleti sono in grado di
mantenere questa intensità di lavoro, può
20,0
20,0 20,5 21,0 21,5 22,0 22,5 23,0 23,5 variare tra <20 min e >1h. Anche per que-
Test Vel.Aer.Max (km/h) sto tipo di indagine i riscontri di campo
fanno preferire l’utilizzo del test a carichi
Figura 6 – Velocità aerobica massima e corsa su 3 000 m crescenti e monitoraggio della frequenza
cardiaca (Conconi – figura 7).
impaginato Incalza 57-62 22-03-2002 6:35 Pagina 61

Copyright by Polar Electro Oy un atleta riesce a realizzare una prestazio-


FC ne sono, anch’esse, di difficile identifica-
200
zione. I pensieri sopra espressi vogliono
significare che:
166 - ogni atleta rappresenta un “unicum”,
non ripetibile o “clonabile”;
- talvolta, si raccolgono elementi apparen-
133
temente contrastanti tra di loro e diversi
dalla logica corrente;
Velocità 1 (km/h)
100 - la teoria e la metodologia dell’allena-
10.00 20.00 30.00
mento è ben lungi dall’essere definita. 61
Estimatore: 0.983 Punto chiave: 183 Velocità: 22.41
Persona M.M. Data 21/08/2000 Ritornando, specificamente, a trattare del-
Esercizio 2000/08/21 11.38.38 Ora 11.38.38.0
Nota Dimaro – Vel.Aer.Max = 22.41 Km/h – 2'40'' al km. l’intensità di lavoro aerobico a miscela
glico-lipidica, si può affermare che, in
Figura 7 – questo caso, l’analisi della frequenza car-
diaca (rapportata al lavoro muscolare) non
consente di raccogliere elementi utili allo
8. L’intensità di lavoro aerobico una netta dominanza delle fibre ossidative scopo.
glucidico-lipidico (e non poteva essere altrimenti); L’indagine sulla concentrazione di lattato
3. i maratoneti che presentano indici di ematico e sul consumo d’ossigeno dell’a-
Nel paragrafo 4, ho avuto modo di soffer- lattato relativamente elevati in stato di tleta a diverse intensità, costituisce un
marmi su alcuni aspetti per spiegare come equilibrio aerobico è verosimile che siano valido protocollo per individuare la zona di
gli acidi grassi intervengano nel lavoro in grado di sfruttare una quota di energia lavoro nella quale, fondamentalmente, il
muscolare. Nelle discipline sportive in cui anaerobica nella contrazione muscolare, QR è frazione di 1,00 ed il lattato rimane a
si richiede uno sforzo continuo superiore per poi rimetabolizzare il tutto attraverso livelli basali.
ad un’ora, è di primaria importanza abi- l’imponente centrale aerobica mitocon- La figura 8 mostra i valori del costo ener-
tuare il muscolo ad utilizzare (nel modo driale. Si arriverebbe, così, ad utilizzare getico (CE) registrati in due maratoneti
più rapido possibile) una quota di energia contemporaneamente il sistema di eroga- della nazionale italiana. Il costo energetico
proveniente dai lipidi. zione energetica più potente (anaerobico) dell’atleta C.D. è decisamente inferiore a
La raccolta di dati relativi alle proprietà con quello in assoluto più economico quello dell’atleta A.O. Se la velocità di
motorie di vari maratoneti di livello asso- (aerobico mix glico-lipidico). È noto, poi, corsa viene comparata con il quoziente
luto (per alcuni i dati disponibili risalgono che le proprietà reattive favoriscono il riu- respiratorio (figura 9), i valori si invertono:
agli esordi della pratica sportiva), si pre- tilizzo di energia elastica, contribuendo ad l’atleta A.O. ha valori più bassi di C.D.
stano a particolari osservazioni: innalzare ulteriormente il rendimento Nella pratica di campo, l’atleta con il quo-
1. i test di reattività neuro-muscolari meccanico della corsa. ziente respiratorio più basso è riuscito a
(Bosco) presentano tempi di contatto Le risorse umane sono ancora, in gran conseguire un risultato migliore nella gara
molto bassi, dell’ordine di 120-140 mms; parte, inesplorate. Le modalità con le quali di maratona.
2. i valori dello SJ, del CMJ, dei 15 s conti-
nui, sono altrettanto bassi (come è facile
0,26
intuire), con un gradiente di forza relativa
0,25
sufficiente ad una elevazione verticale di
CE- (ml/ml/kg)

0,24
28-33 centimetri; C.D.
3. il livello di lattato (per alcuni) si stabiliz- 0,23
A.O.
za, in pieno regime aerobico, ad un livello 0,22

superiore rispetto a quello basale (3,0-3,5 0,21

mmol/l); 0,20
4. il picco di lattato ematico nell’esercizio 0,19
18,0 18,2 18,4 18,6 18,8 19,0 19,2 km/h
strenuo alla massima potenza, è compreso
tra 6 e 9 mmol/l.
Da un campione ristretto di dati non è Figura 8 – Velocità aerobica massima e corsa su 3 000 m
corretto trarre valutazioni definitive. Allo
stesso modo sono convinto che gli stessi
siano almeno sufficienti a formulare qual- QR
che ipotesi: 1,01

1. i tempi di contatto molto bassi nei salti 0,99

verticali successivi, dimostrano che anche i 0,97


corridori di lunghe distanze sono in pos- 0,95
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

sesso di qualità neuro-muscolari tipiche 0,93


delle fibre veloci e che, di solito, vengono 0,91
C.D.
A.O.
considerate esclusive di saltatori e veloci- 0,89
sti; 0,87
2. al di là delle caratteristiche reattive, tutti 18,0 18,2 18,4 18,6 18,8 19,0 19,2 km/h
gli altri indici di forza muscolare sono e
tendono a rimanere molto bassi, anche se Figura 9 –
sollecitati con allenamenti mirati. Segno di
impaginato Incalza 57-62 22-03-2002 6:35 Pagina 62

Il processo di allenamento deve tendere a


L.A. spostare verso destra (maggiore potenza
F.C.
meccanica) i valori dei grafici, nella consi-
derazione che i meccanismi energetici non
A – soglia aerobica sono disgiunti dalle proprietà meccaniche
B – soglia anaerobica
C – vel.aer.max
e neuro-muscolari. A minime variazioni di
C
intensità, possono corrispondere enormi
differenze nei tempi di attivazione e nella
B
tipologia dello stimolo allenante. Affinare
A la sensibilità dell’atleta alla percezione
62 w delle diverse velocità, produce notevoli
effetti sul controllo motorio e sul rendi-
Figura 10 – mento meccanico del gesto specifico.

Si ringraziano: il dott. Pierluigi Fiorella, medico


9. Conclusioni regime aerobico, da stimolare con oppor- collaboratore della Nazionale italiana di atletica
tuni sistemi di training, sono sostanzial- leggera – per le indagini sui valori di lattato
Con tutte le eccezioni che il caso compor- mente tre (figura 10): ematico; il dott. Marco Deangelis, collaboratore
ta, l’intensità del lavoro meccanico identi- A – Soglia aerobica – LA 1,9/3,0 – QR dell’Istituto di Scienza dello Sport di Roma – per
fica la tipologia del mezzo di allenamento. 0,80/0,95 – Durata: >1 h le valutazioni del VO2 con l’utilizzo del sistema
La dettagliata valutazione del potenziale B – Soglia anaerobica – LA 3,5/5,0 – QR telemetrico K4.
motorio dell’atleta permette di identificare 1,00 – Durata: 30 min > 1 h Indirizzo dell’Autore, P. Incalza, c/o Federazione
le zone entro le quali il sistema reagisce in C – Velocità Aerobica Massima – LA italiana di Atletica Leggera, via Flaminia Nuova
un determinato modo. Le fasce di lavoro in 5,0/10,0 – QR >1,00 - Durata: 6>8 min 830, 00191 Roma

Bibliografia

1. Åstrand O., Rodahl K., Fisiologia, Milano, Ed. Ermes, 1984. 20. Incalza P., L’organizzazione dell’allenamento del mezzofondo veloce
2. Åstrand P.O., Rodahl K., Textbook of work physiology, New York, e prolungato, Atleticastudi, 2001, 2.
McGraw Hill, 1986. 21. Martin D., Fatica e controllo dell’allenamento, SdS – Scuola dello
3. Baldissera F., Fisiologia e biofisica medica, Poletto Ed., 1996. sport, 8, 15, 1989, 14-21.
4. Billeter R., Hoppler H., Le basi della contrazione muscolare, Sds - 22. Meinel K., Bewegungslehre, ed. Volk und Wissen Volkseigener Ver-
Scuola dello sport, XV, 1996, 34, 2-14. lag, Berlino, 1977 (traduzione italiana a cura di M. Gulinelli, Teoria del
5. Bosco C., Viru A., Biologia dell'allenamento, Roma, Società Stampa movimento, Roma, Società Stampa Sportiva, 1984).
Sportiva, 1996. 23. Neumann G., Il controllo dell'allenamento nelle corse dell'atletica
6. Carbone V., Savaglio S., Leggi di scala e possibilità di previsione nei leggera, Sds - Scuola dello sport, XVI, 1997, 40, 44-50.
record del mondo dell'atletica leggera, Sds - Scuola dello sport, XIX, 24. Neumann G., L’adattamento nell'allenamento della resistenza, Sds -
2000,47-48, 91-96. Scuola dello sport, 13, 1994, 30, 59-64.
7. Casaburi R., Storer T.W., Ben-Dov I., Wasserman K., Effect of endu- 25. Neumann G., La struttura della prestazione negli sport di resistenza,
rance training on possible determinants of VO2 during heavy exercise, Sds-Scuola dello sport, IX, 1990, 20, 66-72.
J. Appl. Physiol., 62, 1987, 199-207. 26. Platonov V., Allenamento sportivo: teoria e metodologia, Perugia,
8. Cavagna P., Muscolo e locomozione, 1989. Ed.Calzetti-Mariucci, 1996.
9. Cerretelli P., di Prampero P.E., Sport ambiente e limite umano, Mila- 27. Poole D. C., Barstow T. J., Gaesser G. A., Willis W. T., Whipp B. J., VO2
no, Ediz. Scientif. Tecn.Mondadori, 1989. slow component: physiological and functional significance, Med. Sci.
10. Cerretelli P., Manuale di fisiologia dello sport e del lavoro muscola- Sports Exerc., 26, 1994, 1354-1358.
re, Società Edit. Universo, Roma 1989. 28. Poole D.C., Schaffartzik W., Knight D.R., et al., Contribution of eser-
11. di Prampero P.E., La locomozione umana su terra, in acqua, in aria, cising legs to the slow component of oxygen uptake kinetics in
Milano, Ed..Ermes, 1985. . humans, J. Appl. Physiol., 71, 1991, 1245-1253.
12. di Prampero P.E., Metabolic and circulatory limitations to VO2max 29. Saibene F., Rossi B, Cortili G., Fisiologia e psicologia degli sport,
at the whole animal level, J. Exp. Biol., 1985, 115- 319 Firenze, Ed. Bibl Est Mondadori, Firenze, 1986.
13. Franz B., Reiß M., L’allenamento negli sport di resistenza, Sds-Scuola 30. Satori J., Tschiene P., L’evoluzione della teoria dell’allenamento,
dello sport, XI, 1992, 26, 50-57 (I parte); XI, 1992, 27, 22-26 (II parte). Sds-Scuola dello sport, VI, 1987, 9, 36-39.
14. Gaesser G. A., Poole D. C., Lactate and ventilatory thresholds: dispa- 31. Scheuman H., Sport di resistenza e pianificazione dell'allenamento,
rity in time course of adaptations to training, J. Appl. Physiol., 57, Sds-Scuola dello sport, IX, 1990, 19, 31-38.
1988, 474-481. 32. Verchosanskij Y., Un nuovo sistema d’allenamento negli sport ciclici,
15. Gaesser G. A., Poole D. C., The slow component of oxygen uptake Sds-Scuola dello sport, XI, 1992, 27, 33-45.
kinetics in humans, Exerc. Sport Sci. Rev., 24; 1996, 35-70. 33. Verchoshanskij Y., Gli orizzonti di una teoria e metodologia scienti-
16. Hartmann U., La soglia anaerobica: questa "desapararecida", Sds - fiche dell'allenamento sportivo, 17, 1998, 43, 12-21.
Scuola dello Sport, XVII, 1998, 43, 22-29. 34. Viru A., Aspetti attuali della teoria dell’allenamento, Sds-Scuola
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n. 52

17. Hollmann W., Mader A., I limiti della capacità di prestazione dell'or- dello sport, XI, 1992, 27, 2-14.
ganismo umano dal punto di vista fisiologico, XIX, 2000, 47-48, 2-10. 35. Viru A., Il meccanismo dell’adattamento e dell'allenamento, 13,
18. Howald H., Hoppeler H., Classen H., Mathieu O., Straub R., Influen- 1994, 30, 11-14
ces of endurance training on the ultrastructural composition of the 36. Willis W. T. R., Jackman M. R., Mitochondrial function during heavy
different muscle fiber types in humans, Pfluegers Arch., 1985; 403, exercise, Med. Sci. Sports Exerc. 1994; 26: 1347-1354.
369-376. 37. Womack C. J., Davis S. E., Blumer J. L., Barrett E., Weltman A. L
19. Incalza P., Aspetti metodologici del test Conconi nella corsa, Nuova Gaesser G. A., Slow component of O2 uptake during heavy exercise:
Atletica del Friuli, 1991, 107-108. adaptation to endurance training, J. Appl. Physiol., 79, 1995, 838-845.
ABSTRACT ultimo II 63-64 22-03-2002 6:35 Pagina 63

The current status of the theory Biomechanics of jumping in volleyball


of training and beach-volley

summaries
Peter Tschiene G. N. Bisciotti, A. Ruby, C. Jaquemod

After some considerations on the current The aim of this study is to identify any bio-
status of the theoretical basis of top level mechanical differences between the under-
training, and a review of the main works, taking of the type of jumps typical of con-
past and present, dealing with this topic, ventional surfaces and sand, which might
there follow some of the reasons why it is suggest changes in models for the theory
difficult to form a coherent, organic theory and interpretation of the specific sport of
on sports training. beach volley. Six international standard 63
Some points are then considered which are volleyball players showing familiarity with
of fundamental importance in the current the practice and specific movement of
discussion on the theoretical and practical beach volley took part in the trial. Their
basics of training in top level sports: the weight, height and age were respectively:
role of competitions, the problems current- (average ± standard deviation), 87.5±7.1
ly facing athletes due to increasing com- kg, 192±2 cm, 20±3 years. The results did
petitive levels, preparation just before not show substantial differences between
matches and above all adaptation as a the two types of jumping, except for the
basic principle of training. average power, which was less (-39,55%,
p<0,05) in jumping from a fixed position
preceded by a counter-movement on the
Genetic limits on athletic sand, with respect to the same movement
performances undertaken on a conventional surface. The
L. Sergijenko lower height of the centre of gravity (-
36,01%, p<0,05) obtainable when jumping
In connection with the question as to pos- on the sand compared to a hard surface
sible limits of athletic performances the suggests that the sand acts as an energy
following problems are dealt with: is the dissipator, thus showing the importance of
development of athletic abilities caused by using very specific muscular conditioning
genetic factors? Do genetic factors influ- techniques, according to the different
ence the adaptation mechanisms? Can playing conditions required.
training tools be used to expand the limits
of individual performance which are
genetically determined? Endurance to force or enduring force?
G. Cometti

Performance-diagnostic criteria The need to revise the concept of


A. Hohmann endurance to force, replacing it with that
of enduring force, is not only a problem of
From the point of view of training science, terminology, but a matter of planning a
the diagnostic criteria of talent for sports type of training enabling athletes to
are the observable performance, the speed express force for a long time without
of performance development, the utiliza- ignoring nervous factors typical of the
tion of the performance prerequisites, as expression of force. Some examples are
well as the athlete's load tolerance. given as to how this can be achieved, with
Therefore the current practice of selecting training tools and methods.
highly talented young athletes only on the
basis of juvenile competition results or
certain performance rates is in urgent Altitude training for the combat sports
need of amplification. G. Lehmann, H. D. Heinisch

It is very probable that in the combat


Menstrual cycle and performance sports altitude training has a special influ-
capacity of women athletes ence on the development of physical per-
L. Shaklina formance. Against this background experi-
ments were conducted with high-levels
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

The system approach has been used to judokas in training camps of three weeks
study medical and biological properties of duration each in order to find out whether
the organism of sportswomen, the effect altitude training is effective for an increase
exerted on the organism by the cyclic in the anaerobic-lactacid performance of
changes in the neuro-hormonal regulation combat athletes; in which periods altitude
of physiological systems, and the function- training should be used; and how altitude
al respiration system in particular. training should be organised.
ABSTRACT ultimo II 63-64 22-03-2002 6:35 Pagina 64

Private self-awareness, a key element gymnastics involve complex and ambigu- aerobic processes can be targeted towards
in performance ous results in the relationship between the three specific intensity rates: a) maximum
C. Ferrand, S. Tzdard Ego and physical appearance. (up to 8 min); glucide – the anaerobic
threshold - (from 2 min. to 1 h); c) glu-
The purpose of this work is to understand cide-lipid (> 1 h). The assessment of the
how, during a national level competition, Aerobic intensity zones in disciplines metabolic processes should never be sepa-
the differences in self-consciousness of with cyclical duration rated from the mechanical and co-ordi-
young athletes practicing rhythmic gym- Piero Incalza nating properties. These remain the basis
nastics (n = 28) affect relations with oth- for any sports activity, and the perfor-
ers, performance and physical appearance. The processes of aerobic type energy sup- mance differences among top level ath-
64 It is hypothesised that self-consciousness ply are of considerable importance in all letes depend on the efficiency and econo-
is a factor determining performance. sporting disciplines lasting over a minute. my of their technique. Therefore, with
Women gymnasts with a high rate of pri- Various authors believe that in less than suitable adaptations, physiological and
vate self-awareness resist social pressures two minutes of maximum continuous out- methodological observations may involve
better than those with a lower rate. The put, the aerobic process provides up to not only running but also other cyclical
results confirm this hypothesis on the per- 50% of the total energy necessary. The sports (swimming, cycling, cross-country
formance level. However, although in this collection of data on a significant number skiing, walking etc.). The study and sys-
population a correlation has not been of runners at the national qualification tematic assessment of each athlete will
found between social anxiety and public level has provided various indications enable us to identify the characteristics
self-awareness, the results show that the requiring reflection and study as to and potentials. It is therefore possible to
way of presenting themselves is different whether we should identify within the organise, plan and customise training, as
in the female gymnasts, while they are aerobic area the specific zones of intensity essential phases in a process aimed at giv-
sensitive persons in general. Rhythmic for each discipline. The training stimuli of ing the maximum results in sports.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XX n.52

You might also like