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Zegama è
Zegama!
14 | SPIRITOTRAIL | luglio 2018
© Alexis Berg
C
i sono gare che solo a
evocarle fanno venire il
brividi. Veri e propri miti di
questo sport hanno intorno a sé
un’aura di magico, di epico e di
assoluto.
Pensiamo alle regine dell’ultra
resistenza, alle 100 miglia
americane o alle corse a filo di
cielo. E poi, e poi c’è Zegama.
Gara in territorio basco del
circuito internazionale Migu Run
Skyrunner® World Series, dove
si incontrano e scontrano ogni
anno, da diciassette anni, i più
forti interpreti della disciplina,
e che per questo viene spesso
definita “il tempio dello
skyrunning”.
Forse in Italia è conosciuta più
dagli atleti élite, o dagli interpreti
delle skyrace e un po’ meno dal
cosiddetto popolo del trail...
Allora abbiamo deciso
raccontare Zegama nello
speciale di questo mese. Un
racconto fatto di immagini,
forti, bellissime, scattate dallo
straordinario Alexis Berg, ma
anche fatto di testimonianze. A
partire dai recenti protagonisti
italiani, ma siamo anche andati
a rispolverare le classifiche e
a ricercare i protagonisti delle
passate edizioni.
Ma prima di tutto, la parola a
Sergio Garasa Mayayo il nostro
collega spagnolo autore di
carrerasdemontana.com, chi
meglio di lui per raccontarci
cos’è Zegama?
SPECIALE Di Sergio Garasa Mayayo - carrerasdemontana.com
ZEGAMA
www.zegama-aizkorri.com
I
l gran generale dei carlisti sta morendo. Don Tomás de
Zumalacárregui, che appena un mese fa sembrava pronto
a conquistare Madrid, sta morendo oggi, 24 giugno 1835,
in un villaggio di Zegama. È riuscito a convertire gang di
giovani del Nord in un esercito formidabile che, vittoria dopo
vittoria, è arrivato ad assediare Bilbao. Un proiettile vagante
lo ha raggiunto alla gamba. La ferita si è infettata e Don
Tomás muore in questo piccolo villaggio, situato ai piedi del
monte Aizkorri.
Passano gli anni e Zegama viene dimenticata. Passano le
guerre carliste, passa la guerra civile. Ma negli anni ’70 la
regione di Goierri rifiorisce grazie all’industria del vicino
Beasain, dove vengono prodotti i migliori treni del mondo,
orgogliosi di viaggiare da Madrid a La Mecca. Però l’industria
ferroviaria non è una cosa così buona per Zegama. I giovani
lasciano il villaggio, se ne vanno per montare treni in cerca
di un buon salario. Sono finiti i pascoli e l’agricoltura.