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Sacramentum o Ius iurandum?

sacramentum sacramentum militiae

Sacramentum

non abbiamo notizie del sacramentumm dei tirones, cioe´le reclute in


prova, se non alcune sporadiche affermazioni, citate dalle fonti, quali
Polibio, (Pol. 6.36.7), Livio, (Liv.XXII, 38, 3), Plinio il Vecchio (Plin. Epistolae
XXXIX), Tacito (Tacitus, Annales, XCII, 18, pp. 94), Dionigi, (Dion. Hal. X 18,
2; Xi, 43), Frontino, che riprende Livio (Front. 4.1.4). ed infine,

Vegezio (Vegezio, epitomae rei militaris, I, 4-5; II, 5; II, 19) e Servio
(Servius, ad Aeneidem, 2.157; 7.614; 8.1).

IN TITO LIVIO, LIBRO XXII, CAPITOLO 38, FRASE 3 (LIVIO XXII, 38, 3-7),
durante la seconda guerra punica, nel 216 a.C., a Roma, sotto i consoli
Paolo e Varrone, poco prima della battaglia di Cannae, abbiamo:

".... Fino a quel giorno, infatti, non vi era se non un giuramento di fedelta
´e, quando si erano raccolti nelle decurie o nelle centurie,
spontaneamente i cavalieri delle decurie ed i fanti delle centurie
giuravano tra loro che non sarebbero fuggiti per paura ne´si
sarebbero allontanati dalle file se non per prendere un´arma o
per assalire un nemico o per salvare un compagno d´armi.
Questo, da patto volontario (foedus voluntarius) che si faceva tra loro, fu
trasferito di fronte ai tribuni come obbligo legale di giuramento (ius
iurandum)."

in latino:
""...sese fugae atque formidinis ergo non abituros (non sono atti
alla fuga ne´allo spavento/timore) neque ex ordine recessuros (e
non abbandonerebbero la formazione/le file) nisi teli sumendi ( se
non per afferrare un giavellotto/spada) aut petendit (o per
attaccare) aut hostis feriendi ( o per feirre un nemico) aut civis
servandi causa (o per aiutare un compagno).."

nel 293 a.C il battaglione puro (ligio linteata, in quanto insdossava tuniche
di lino bianco) dei Sanniti, durante la seconda guerra sannitica, pronuncia
un giuramento, un foedus con coniuratione (giurano insieme) ovvero un
"sacramentum militiae" descritto sempre da Livio.

Dionigi, (Dion. Hal. X 18, 2; Xi, 43), ci dice invece:

"...(giuravano) di seguire i consoli a qualsiasi guerre potessero essere


chiamati, e di non disertare le insegne né fare qualsiasi altra cosa
contraria alla legge '."

Frontino, che riprende Livio (Front. 4.1.4):

"L. Paulo et C. Varrone consulibus milites primo iure iurando adacti sunt;
antea enim sacramento tantummodo a tribunis rogabantur, ceterum ipsi
inter se coniurabant se fugae atque formidinis causa non abituros neque
ex ordine recessuros nisi teli petendi feriendive hostis aut civis servandi
causa."

"Sotto il consolato di Lucio Paolo e Gaio Varrone, i soldati erano per la


prima volta costretti a prendere il iurandum ius. Fino a quel momento il
sacramentum era il giuramento di fedeltà somministrato loro dai tribuni,
ma lo usavano per impegnare l'un l'altro di non lasciare la formazione con
la fuga, o in conseguenza della paura, e non lasciare i ranghi se non per
cercare un arma , trovare un nemico, o salvare un compagno."

anche Cicerone, parlandoci del figlio di Catone, che serviva sotto


il comandante di provincia Popilio, ci riferisce che Popilio dismise
la legione ...

(Cicerone, Off. I, 11, 36)

"Ma quando il giovane uomo (il giovane Catone) per amore verso il suo
incarico rimase in campo, suo padre scrisse a Popilio di dire che se lo
avesse lasciato stare nell'esercito, avrebbe dovuto giurare in servizio con
un nuovo giuramento di fedeltà, visto l'annullamento dell´ ex giuramento,
e che non avrebbe potuto legalmente combattere il nemico. Così
estremamente scrupoloso era il rispetto delle leggi in relazione alla
condotta della guerra ".

Polibio (Polib. 6.36.7),

ci racconta delle severe punizioni per chi avesse infranto il giuramento;

Cesare (Caes. Bellum Civil. 1.23.5)

nel 49 a.C durante la guerra tra i due ex-triumviri, ordino´alle truppe di


Domizio, l´ufficiale di Pompeo, lasciate di istanza a Corfinium,

"milites Domitianos sacramentum apud se dicere iubet"

"ordino´alle truppe di Domizio di pronunciare un giuramento prestato a


lui"
Gli scrittori durante l´Impero ci illustrano che il sacramentum, dato che il
soldato era divenuto un professionista retribuito, prevedeva, nella sua
formula, anche un riferimento al perdurare del giuramento fino allo
scadere del suo servizio:

Servio, nei suoi Commentari dell´Eneide di Virgilio, nel IV d.C, (Servius, ad


Aen. 2.157)

scrive:

"nam miles legibus sacramentorum rogabatur, ut exiens ad bellum iuraret,


se nihil contra rem publicam facturum..plerumque sacramento rogati, quia
post electionem in rem publicam iurant, sicum dictum est.Et hi sunt qui
habent plenam miliatiam; nam viginti et quinque annis tenentur"

poiche´un soldato infatti era chiamato alle legioni mediante giuramento, e


giurava di andare in guerra, che non avrebbe agito contro lo Stato..la
maggiorparte dei soldati (ovvero senza i comandanti e gli ufficiali) erano
tenuti a prestare giuramento, mediante il quale, dopo la loro selezione,
essi giurano allo Stato come detto sopra. Questi sono quelli arruolati in
pieno servizio, ovvero arruolati per 25 anni".

E sempre Servio (Servius, ad Aen. 7.614),

sacramentum, in quo iurat unusquisque miles se non recedere nisi


praecepto consulis post completa stipendia, id est militiae temporae".

il sacramentum (giuramento)nel quale ogni soldato giura di non lasciare i


ranghi a meno di un permesso del console, fino al completamento del suo
stipendio, cioe´il termine del suo servizio."

ed infine, sempre Servio (Servius, ad Aen.8.1)

"legitima erat militia eorum, qui singuli iurabant pro republica se esse
facturos, nec discedebant nisi completis stipendiis, id est militiae
temporibus; et sacramentum vocabatur"

"Era il servizio militare legittimato, di coloro che giuravano come individui


che avrebebro agito per il bene dello Stato, e che non avrebbero lasciato i
ranghi fino al completamento del loro stipendio, che era il termine del loro
servizio militare; e questo era chiamato il sacramentum (giuramento)."

Vegezio ci informa di uno stralcio di sacramentum, sebbene in chiave


cristiana:

(Vegetius, epit. rei milit. II,5)


"--iurant per Deum et Christum et Sanctum Spiritum et per maiestatem
imperatoris, quae secundum Deum generi humano diligenda est et
colenda.. iurant autem milites omnia se strenue facturos recusaturos pro
Romana Republica."
"
...nam victuris in cute punctis militers scripti, cum matriculis inseruntur,
iurare solent"

da alcune analisi tratte comunque da queste fonti, e dagli scritti di alcuni


ricercatori, possiamo desumere questo:

Dunque,

Il soldato romano si impegnava alla fedeltà mediante un giuramento


sacro, conosciuto come Sacramentum. Questo suo impegno includeva
l'idea che una posizione nell'esercito romano era di una importanza sacra.
Probabilmente ogni Legione ne aveva uno proprio ed era recitato
all'arruolamento, il 3 di Gennaio, come attestato dal calendario di Stato
scoperto a Dura Europos, databile al regno di Alessandro Severo (222-235
d.C), il cosiddetto "Feriale Duranum"; e, durante l´impero,
all'anniversario del regno dell'Imperatore corrente. Uno dei punti
fondamentali del Sacramentum era l'impegno alla fedeltà del soldato:
durante la Repubblica era verso il Comandante dell'unità militare, durante
l'Impero, era verso l'Imperatore. Questo cambiamento fu effettuato da
Augusto, il quale riteneva in questo modo di evitare che i Generali si
proclamassero ai loro soldati più importanti dell'Imperatore stesso.

Il sacramentum era il giuramento di fedeltà a Roma, e dunque alla sua


patria, ai suoi cittadini, Senatori e popolo romano, e, successivamente,
durante l´Impero, all’Imperatore, che la recluta pronunciava, con una
cerimonia al termine del periodo di addestramento, di fronte all’ insegna
della legione; e piu´tardi, all´Aquila della legione. Il giuramento era
generalemnte officiato da un prefetto, o dal legato, dal proconsole o
successivamente, addirittura dall’imperatore stesso, evento straordinario
ma che donava lustro ed onore alla legione.

La prassi prevedeva che il sacramentum fosse tenuto ogni anno nella


Repubblica, dato che il relativo console o pretore in carica veniva
cambiato ogni anno, e ogni due anni durante l'impero.

Durante la cerimonia, il nuovo legionario riceveva probabilmente


il signaculum, la piastrina metallica con sopra inciso il suo nome
e la legione di appartenenza, e per questo era detto Signatus.

Una fonte che ci attesta l´uso di un contrassegno personale del soldato ci


viene sempre dall´Epitomae di Vegezio, quando ci narra dei 4 mesi di
prova di una recluta, dopo la selezione; al termine di questi mesi gli
veniva dato un signaculum.
Sul giuramento dei legionari romani, come su molte altre cose riguardanti
l'antichità in genere, non è pervenuto quasi niente. Anche in questo caso,
quei pochi che se ne sono interessati, hanno dibattuto.
E' comunque loro opinione che il giuramento militare, in latino
"sacramentum", era visto come un impegno di valore religioso tanto che
la posizione del legionario all'interno della legione fosse addirittura sacro.
Nessuna formula o edizione è, sino ad oggi, arrivata a noi se non
frammentaria: ciò ha convinto gli storici che in ciascuna legione ve ne
fosse una propria.
le formule di giuramento ritrovate sono state più d'una e, come detto,
diverse tra loro pur nella loro incompletezza testuale: da ciò si è avuta una
indiretta conferma sulle loro differenti formulazioni.
Tutte però hanno in comune il fatto che il giuramento venisse reso nei
primissimi giorni dell'anno, forse entro i primi 15 giorni di gennaio, che
venisse pronunciato al momento dell'arruolamento.
Tale "sacramentum" dichiarava la fedeltà del legionario, ne veniva
dichiarato il vincolo con valore d'impegno e veniva rivolto al Comandante
supremo.
Il comandante supremo era il comandante dell'unità in cui il legionario era
in forza, durante la Res Publica; l'Imperator in persona, durante l'impero.
Il sacramentum, durante l'impero, veniva replicato ogni anno alla data di
ogni anniversario di governo di ciascun imperatore.

fonti principali:

- Peter J. Leithart, -Sacramentum et Imperator, 4 . 9 . 15;

- G.,Van Slyke, “Sacramentum in Ancient Non-Christian Authors,” Antiphon


9:2 [2005] 167-206.
- Alexandra Holbrook, "loyalty and sacramentum in the roman republican
army", master of
Arts, Mcmaster University Hamilton, Ontario, 2003

possiamo dunque presumere che il giuramento delle reclute fosse


invece indirizzato alle insegne della legione in cui avrebbero
prestato servizio, e la formula andasse rivolta alla legione stessa,
nominata nel giuramento, piuttosto che al comandante. Il
comandante, assieme allo stato maggiore, avrebbe presenziato e
invitato a giurare..

Da quanto scritto fino ad ora, possiamo comunque avere un´idea della


formula del sacramentum, a cui per´, nell´intestazione, andra´ sostituita
figura della legione stessa. alla figura del console, a cui giuravano
annualmente le truppe.
da Cicerone, ci giunge un altro interessante aiuto:

EST IUS IURANDUM ADFIRMATIO RELIGIOSA

il giuramento legale é un´ affermazione religiosa

"QUOD AUTEM ADFIRMATE QUASI DEO TESTE PROMISERItiS"

Mantenete ciò che avrete promesso con Dio testimone

(Cicerone - Rhetorica - De Officiis - Liber Tertius - 104, 19)

--Ricostruire il giuramento (sacramentum


militiae)---

preso punto di tutto questo, possiamo provare a ricostruire il...

IL GIURAMENTO

elementi necessari:

un catino con dell´acqua e delle erbe; alcune bende di lino (in


numero uguale al numero delle reclute); dei signacula, ovvero
delle targhette con sopra il nome del possessore e il nome della
legione (in numero uguale al numero delle reclute); rudes appesi
alla cintola delle reclute.

1) preparazione e purificazione delle reclute:

abluzione precedente al giuramento, per purificarsi.

un bacino d´acqua, con rosmarino e alloro; il prefetto con un


colino/mestolo, bagna la fronte di ognuno di loro, purificandoli.
(oppure, ogni recluta tiene in mano una benda di lino bianco, che
verra´ bagnata dal prefetto)

2) i tirones si presentano solo con la tunica, e calzari ed una


cintura con infilato il rudis.

i Tirones passano in mezzo ai loro compagni, schierati ai lati, che


bonariamente danno loro colpi con i rudes. (non in testa!!)

vengono fatti schierare i tirones, con una benda bianca intorno


alla testa, simbolo di purezza di fronte al giuramento

di fronte a loro il comandante ed il centurione.

due soldati anziani e nel mezzo un veterano che porta l´insegna,


si schierano partendo dalla sinistra, di fronte ai legionari.

3) INTRODUZIONE AL GIURAMENTO:

frase del console.


tipo.

"siete qui di fronte ai vostri compagni, pronti al giuramento. nessuno ve lo


ha imposto: e´una vostra scelta. come scelta e´la legione. etcc. etcc.

console:
parati estis per sacramentum?
siete pronti al vostro giuramento?

tirones:
parati sumus
siamo pronti

4) GIURAMENTO DELLE RECLUTE:

Come riferito da Tito Livio e Tacito, più o meno il giuramento potrebbe


essere:

"Giuro di servire e obbedire la legione Vi Ferrata.... , di eseguire i


suoi ordini di seguirla ovunque essa mi conduca, di non
abbandonare mai le insegne, di non darmi alla fuga, e di non
uscire dalla mia fila, se non per afferrare un´arma e attaccare il
nemico, o aiutare un compagno, prometto inoltre di essere fedele
alla patria, al senato e al popolo romano, e (aggiungerei) di
proteggerli con onore di ferro"

(casomai, il prefetto legge una frase alla volta, in latino ed i


tirones la ripetono)

coniuro: servire et oboedire legionem VI Ferratam , , sua


praecepta facere, quocumque sequi me conducat, neque
umquam signa relinquere, neque fugam petere, neque ex ordine
recedere, nisi teli sumendi, aut hostis feriendi, aut sodalis
succurrendi; etiam fidelitas erga patriam, senatum et populum
romanorum et haec defendere cum ferrata dignitate"

5) GIURAMENTO DI FRONTE ALLE INSEGNE DELLA


LEGIONE:

porta-insegne veterano:

giurate voi, di fronte all´insegna quanto pronunciato?

iurate vos, antea signam, quod a vobis adfirmatum?

tirones:

-Coniuriamos!!-

6) CONVALIDA DEL GIURAMENTO DI FRONTE AGLI DEI

(ovvero: tramutare un ius iurandum, un giuramento


legale, in sacramentum, giuramento sacro)

il centurione porta la lancia:

Frase del centurione, ai tirones:

-"EST IUS IURANDUM ADFIRMATIO RELIGIOSA"-

-il giuramento legale é un´ affermazione religiosa-

-"QUOD AUTEM ADFIRMATE QUASI DEO TESTE PROMISERItiS"-

-Mantenete ciò che avrete promesso con Dio testimone-

RISPOSTA TIRONES:

-"DEO JOVI/ et MARTI TESTE PROMITTIMUS"-

-davanti a Giove/ e Marte testimone, noi promettiamo-

il centurione o console muove la lancia, protendendola


verso i tirones, che sollevano il rudis, stendendolo verso
la lancia.
E passando di fronte ai tirones, che si inchinano a
turno.

L´optio discioglie a turno la benda legata attorno alla


testa.

il prefetto consegna ad ognuno di loro, un signaculum


(targhetta di legno con laccio, da mettere attorno al
collo)

Finisce il giuramento.

ai tirones viene dato il gladio, e messo via il rudis.

i Nuovi legionari vanno verso le fila degli altri legionari.


i legionari li accolgono tra di loro con pacche e
esclamazioni.

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