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Rizzoli
Proprietà letteraria riservata
ISBN 88-17-86765-9
WENXUE DE LIYOU
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LA RAGION D’ESSERE DELLA LETTERATURA
Non so se sia per destino che mi trovo su questo podio, non
potremmo del resto chiamare destino quella serie di felici
coincidenze che definiamo caso? Non parlerò dell’esistenza di
Dio, mistero di fronte al quale ho sempre provato il massimo
rispetto, nonostante il mio congenito ateismo.
Con ciò voglio dire che la letteratura non può che essere,
come è da sempre, la voce di un individuo. Quando la letteratura
diventa inno alla nazione, vessillo di razza, voce di partito, organo
di classe o di corporazione, si diffonda pure con ogni mezzo fino
a coprire cielo e terra, comunque perderà ineluttabilmente la sua
vera natura, cessando d’esser letteratura per diventare mero
strumento al servizio del potere e degli interessi.
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Nel corso del secolo che sta per finire, la letteratura è stata
sciaguratamente viziata da questo male: mai come in questo
secolo essa è stata così profondamente segnata dalla politica e
dal potere e gli scrittori hanno subito un’oppressione senza
precedenti.
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mettere in grave difficoltà la scrittura cinese e ancor più la libertà
creativa.
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La lingua è la cristallizzazione più alta della civiltà umana.
Raffinata, penetrante, inafferrabile, invadente, esplora il mondo
emotivo e cognitivo dell’uomo stabilendo un nesso tra il soggetto
sensibile e la sua conoscenza della realtà. La parola scritta è
straordinaria perché permette a individui isolati, appartenenti a
generazioni e paesi diversi, di comunicare tra loro. E
l’immediatezza di lettura e scrittura letteraria aggiunge eternità
al valore spirituale delle letteratura medesima.
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Come la letteratura trascende l’ideologia, le frontiere, la
coscienza di razza, così l’esistenza dell’individuo trascende
fondamentalmente ogni e qualsiasi «ismo»: la vita dell’uomo sta
sempre al di sopra delle dottrine e delle speculazioni
sull’esistenza. La letteratura è un occhio attento alle generali
difficoltà dell’umano esistere, considerate senza alcun tabù. Le
restrizioni in letteratura provengono sempre dall’esterno; siano
politiche, sociali, etiche o di costume, tutte tendono a ridurla a
schemi, quasi fosse una cornice decorativa.
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talvolta essere soggetto ad accessi di perfidia che mettono in
serio pericolo l’esistenza dell’uomo.
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corpo è purgatorio e dove ovviamente diventa impossibile
vivere. Gli altri sono il vero inferno, ma quando il sé è fuori
controllo, non è anche questo sempre un inferno? Quando si
diventa vittime del futuro, si esige che anche gli altri lo siano.
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autore non potrà mai colpire il lettore. In realtà la letteratura
non si limita ad attingere all’esperienza della vita quotidiana e lo
scrittore non è rinchiuso nel suo vissuto; tutto ciò che ha visto e
sentito, tutto ciò che è stato già detto nelle opere letterarie del
passato diventa, grazie al veicolo della lingua, una percezione
personale dello scrittore: anche in questo sta la magia della
lingua letteraria.
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Quando quegli avvenimenti e quei personaggi sono lontani
nel tempo, la voce che si leva dall’opera continuerà a risuonare
finché esisteranno dei lettori.
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Ringraziamento pronunciato alla cerimonia della
consegna del premio Nobel il 10 dicembre 2000
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