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ACCIDENTALIA NEGOTII

Gli accidentalia negotii sono gli elementi non essenziali per l'esistenza del negozio giuridico,
ma che possono essere facoltativamente inseriti nel programma contrattuale dai contraenti
(ove non espressamente vietato). Essi sono:

1. Il modo (o onere)

2. Il termine

3. La condizione

Il senso dell’accidentalità cade sul fatto che può essere inserito nel contratto come può non
essere inserito nel contratto. Se l’elemento accidentale viene inserito nel contratto
quell’elemento integra la causa perché va ad incidere sul modo di produzione dell’effetto.

Dire che un elemento è accidentale comporta una distinzione tra accidentale e accessorio:
gli elementi accessori al contratto che seguono questo vincolo di accessorietà sono dei patti
collegati al contratto principale. I patti sono accessori quando seguono le stesse sorti del
contratto principale. L’accessorietà si distingue dall’autonomia: l’accessorietà comporta un
vincolo di struttura, mentre l’autonomia un vincolo di funzione. (contratto preliminare
funzionalmente collegato)

Muovendo dal presupposto che l’elemento accidentale interviene sempre sulla produzione
dell’effetto analizziamo i singoli elementi accidentali.

IL MODO
Il modo o onere è una clausola accessoria, una limitazione, a carico dell’erede o del legatario
che obbliga a fare, dare o non fare. Esso è una clausola dei negozi a titolo gratuito che
obbliga il beneficiario dell’attribuzione a devolverla tutta o in parte per una data finalità. Es.
Tizio fa testamento e lascia in legato al suo amico Caio un immobile prevedendo che questo
sia adibito alla cura dei disabili.

Non bisogna però confondere in modo con la condizione;

il donante, infatti, non dice: "ti darò la mia casa a condizione che mi erigerai la statua"

ma dice: " ti ho donato la casa, e se la accetti dovrai costruire una statua nel giardino".

Di conseguenza il modo obbliga semplicemente il beneficiario, ma non sospende l'efficacia


dell'atto di liberalità.

Potrebbe darsi che l'autore dell'atto di liberalità imponga un onere eccessivamente gravoso
per il beneficiario; in questo caso il beneficiario non è tenuto all'esecuzione dell'obbligo
oltre il valore di ciò che ha ricevuto.
IL TERMINE
Il termine è l’elemento inserito nel contratto, legato ad un evento futuro ma certo al
verificarsi del quale il contratto inizierà a produrre i propri effetti (termine iniziale) o
cesserà di produrre i propri effetti (termine finale)

Può essere una condizione o un termine: dobbiamo vedere se c’è una certezza nel verificarsi
dell’evento o un’incertezza.

1. Giorno certo nel se ci sarà, ma incerto nel quando ci sarà ( ES. il giorno della morte di
pinco) l’indicazione dell’effetto di produzione di contratto alla morte di un soggetto è
un termine o una condizione (bisogna sempre vedere se succederà)

2. Incerto nel se, ma certo nel quando (ES. giorno del 100simo compleanno di tizio) è in
questo caso una condizione perché è incerto l’evento.

3. Giorno incerto e incerto il quando (ES. Giorno della nostra laurea nel duemilamai) è
comunque una condizione.

Condizione e termine incidono sull’effetto, vincolando la modalità di produzione dell’effetto


integrando la causa di quell’effetto (contratto) perché esprimono nel contratto una specifica
volontà dei contraenti di sospendere o far venire meno l’efficacia.

LA CONDIZIONE
La condizione è una disposizione che fa dipendere l’efficacia o la risoluzione del contratto
da un evento futuro e incerto al verificarsi del quale il contratto inizierà a produrre i propri
effetti (condizione sospensiva) ovvero cesserà di produrre i propri effetti (condizione
risolutiva)

Condizione:
 sospensiva: è sospensiva la condizione quando si sospende l’efficacia del contratto
alla realizzazione di quell’evento futuro ed incerto. ti darò 100 se verrà la nave
dall'Asia". È chiaro che fino a quando non sarà giunta la nave non darò quello che
avevo promesso.
 risolutiva : riflette le logiche del termine finale ; il contratto che produce effetti cessa
di produrli al verificarsi dell’evento. " ti permetto di occupare il mio appartamento
fino a quando mi sposerò". È chiaro che in questo caso l'avverarsi della condizione
risolverà il contratto.

Tre tipi di condizione:

 casuale che è legata al caso, cioè l’evento è indipendente dalla volontà di una delle
parti nel suo realizzarsi ed è legata al caso.

 potestativa se dipende dalla volontà di una delle parti. Il codice dispone la nullità
della condizione meramente potestativa. La condizione meramente potestativa, se
apposta, rende nullo l'intero negozio; la ragione della nullità è semplice:
l'ordinamento non può conferire validità a negozi giuridici che dipendano dalla
semplice volontà di un soggetto, come, ad esempio, ti darò 100 se vorrò. Dunque è
valida la sola condizione potestativa semplice es. “ti assumo al mio servizio nel caso
in cui apra una nuova attività”

 mista dipende in parte dal caso o dalla volontà di terzi e in parte dalla volontà di una
delle parti.

Il nostro ordinamento disciplina i casi in cui non si riconosce validità alla condizione:
 condizione illecita quando va contro i canoni tradizionali e contrarie all’ordine
pubblico e al buon costume (Es. ti pagherò se uccidi un uomo)

 condizione impossibile quando l’evento inserito nel contratto risulta essere


impossibile da realizzare.

CONDIZIONI IMPOSSIBILI E ILLECITE E TESTAMENTO


Di fronte a queste condizioni illecite scaturisce da un lato il fatto che l’ordinamento non può
consentire eventi non conformi e quindi viene naturale propendere per la nullità; dall’altro
lato l’ordinamento non può stabile una nullità assoluta degli atti perché rimane ferma
l’esigenza ordinamentale di tutelare in ogni modo l’autonomia contrattuale.

Il giudice deve indagare quale effetto condiziona l’evento illecito: qualora l’evento
condizioni l’effetto principale o un effetto accessorio, viene meno solo l’effetto accessorio.

Non possono esserci condizioni accessorie negli atti personalissimi, ma nel testamento ci
sono delle eccezioni. In questa ipotesi l’ordinamento non può considerare la specificità del
negozio sottoposto a condizione.

In ragione del favor testamenti, si cerca di fare il più possibile salvi gli effetti del
testamento: se la condizione illecita riguarda l’intera volontà testamentaria, è tutto nullo; se
la condizione riguarda una porzione di volontà testamentaria, si stralcia la clausola
convenzionale come se il testatore non l’avesse mai inserita.

Riguardo alla condizione impossibile dobbiamo distinguere tra

 Condizione sospensiva: rende nullo il contratto;

 Condizione risolutiva: si considera come non apposta.


RAPPORTO DETERMINATO DALLA FRATTURA TRA RILEVANZA ED EFFICACIA
L’apposizione di una condizione, peraltro, poneva il negozio giuridico “condizionato” in uno
stato di pendenza, per tutto il periodo antecedente al verificarsi dell’evento dedotto in
condizione.

Questo pendere della condizione determina l’incertezza delle parti.

Si crea uno squilibrio tra le posizioni contrattuali, ossia si individua una parte contrattuale
forte e una debole. Cambiano le condizioni a seconda che le condizioni siano sospensiva o
risolutiva.

Se si acquista un bene sotto condizione sospensiva, se si sottoscrive un contratto sotto


condizione sospensiva, l’acquirente paga oggi per un bene o servizio che non ha e che non è
detto che avrà.

1) L’acquirente sotto condizione sospensiva è parte debole;

2) Nella condizione sospensiva, quanto il contratto inizia ad avere effetto da subito,


l’alienante sarà parte forte in quanto avrà il bene fino al determinarsi dell’evento;

3) L’alienante sotto condizione risolutiva è parte debole perché consegna un bene con
speranza di riaverlo, il contratto si risolve e l’effetto è restitutorio;

4) L’acquirente sotto condizione risolutiva è parte forte perché ha la disponibilità del


bene;

Il codice civile allora pone una regola generale perché le parti mantengano integre le
ragione l’una dell’altra (reciproche). E’ una norma basata sul principio dell’affidamento
(buona fede) ed è una norma a cui l’ordinamento riconduce una sanzione (1359 cc. -
‘avveramento della condizione’). La condizione si considera avverata qualora sia mancata
per causa imputabile alla parte che aveva interesse contrario all’avveramento di essa (si
finge vero ciò che non lo è, è una sanzione) .

Quando un caso non può essere risolto sulla base di norme esistenti, questo e deve essere
risolto dal giudice (altrimenti ci sarebbe denegata giustizia).

Il giudice può ricorrere a:

 Analogia iuris: principi generali

 Analogia legis: quando esiste una norma italiana che regola una disciplina simile
Non può farlo per le norme penale o per le norme eccezionali (norme di stretta
interpretazione, non si può interpretare in modo difforme dal testo stesso).

 La finzione crea un’eccezione alla regola generale ed è quindi norma di stretta


interpretazione che sono quelle che non ammettono l’estensione per analogia,
l’estensione analogica

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