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Don Giovanni

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart

Libretto: Lorenzo Da Ponte

Prima rappresentazione: 29 Ottobre 1787, Praga (Gräflich Nostitzsches


Nationaltheatr)

Personaggi:
DON GIOVANNI, giovane cavaliere estremamente licenzioso (Baritono)
DONNA ANNA, dama promessa sposa di Don Ottavio (Soprano)
DON OTTAVIO (Tenore)
COMMENDATORE (Basso)
DONNA ELVIRA, dama di Burgos, abbandonata da Don Giovanni
(Soprano)
LEPORELLO, servo di Don Giovanni (Basso)
MASETTO, contadino, amante di Zerlina (Basso)
ZERLINA, contadina (Soprano)

CORO: contadini, contadine, servitori


Ch'io ti lasci fuggir mai!

ATTO PRIMO DON GIOVANNI


sempre cercando di celarsi
Donna folle! indarno gridi,
Chi son io tu non saprai!
Ouverture

LEPORELLO
SCENA PRIMA avanzandosi
Che tumulto! Oh ciel, che gridi!
Giardino - Notte. Il padron in nuovi guai.
Leporello, con ferraiolo, passeggia
davanti alla casa di Donn'Anna; indi DONNA ANNA
Don Giovanni e Donn'Anna ed in Gente! Servi! Al traditore!
ultimo il Commendatore.
Leporello, entrando dal lato destro DON GIOVANNI
con lanterna in mano, s'avanza Taci e trema al mio furore!
cauto e circospetto.
DONNA ANNA
Nr. 1 - Introduzione Scellerato!

LEPORELLO DON GIOVANNI


Notte e giorno faticar, Sconsigliata!
Per chi nulla sa gradir,
Piova e vento sopportar, LEPORELLO
Mangiar male e mal dormir. Sta a veder che il malandrino
Voglio far il gentiluomo Mi farà precipitar!
E non voglio più servir...
Oh che caro galantuomo! DONNA ANNA
Vuol star dentro colla bella, Come furia disperata
Ed io far la sentinella! Ti saprò perseguitar!
Voglio far il gentiluomo
E non voglio più servir... DON GIOVANNI
Ma mi par che venga gente; Questa furia disperata
Non mi voglio far sentir. Mi vuol far precipitar!

Si ritira IL COMMENDATORE
Don Giovanni esce dal palazzo del con spada e lume
Commendatore inseguito da Lasciala, indegno!
Donn'Anna; cerca coprirsi il viso ed è Donn'Anna, udendo la voce del
avvolto in un lungo mantello. padre, lascia Don Giovanni ed entra
in casa.
DONNA ANNA Battiti meco!
Trattenendo Don Giovanni
Non sperar, se non m'uccidi, DON GIOVANNI
Va, non mi degno Son qui, per mia disgrazia, e voi?
Di pugnar teco.
DON GIOVANNI
IL COMMENDATORE Son qui.
Così pretendi da me fuggir?
LEPORELLO
LEPORELLO Chi è morto, voi o il vecchio?
Potessi almeno di qua partir!
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI Che domanda da bestia! Il vecchio.
Misero, attendi,
se vuoi morir! LEPORELLO
Bravo, due imprese leggiadre!
Si battono. Il Commendatore è Sforzar la figlia ed ammazzar il
mortalmente ferito padre!

IL COMMENDATORE DON GIOVANNI


Ah, soccorso! son tradito! L'ha voluto, suo danno.
L'assassino m'ha ferito,
E dal seno palpitante LEPORELLO
Sento l'anima partir. Ma Donn'Anna, cosa ha voluto?

DON GIOVANNI DON GIOVANNI


Ah, già cade il sciagurato, Taci, non mi seccar, vien meco, se
Affannoso e agonizzante, non
Già dal seno palpitante vuoi qualche cosa ancor tu!
Veggo l'anima partir.
LEPORELLO
LEPORELLO Non vo'nulla, signor, non parlo più.
Qual misfatto! qual eccesso!
Entro il sen dallo spavento alzando da terra la lanterna ed il
Palpitar il cor mi sento! mantello. Partono.
Io non so che far, che dir.

Il Commendatore muore.
SCENA TERZA

Don Ottavio, Donn'Anna e Servi con


SCENA SECONDA lumi.

DONNA ANNA
DON GIOVANNI
Ah, del padre in periglio
sottovoce
in soccorso voliam.
Leporello, ove sei?

DON OTTAVIO
LEPORELLO
con ferro ignudo in mano
Tutto il mio sangue verserò, se Padre mio!
bisogna.
Ma dov'è il scellerato? DON OTTAVIO
Celate, allontanate agli occhi suoi
DONNA ANNA quell'oggetto d'orrore.
ln questo loco... Viene portato via il cadavere.
vede il cadavere. Anima mia, consolati, fa core.
ma qual mai s'offre, o Dei,
spettacolo funesto agli occhi miei! Nr. 2 - Duetto
II padre!... padre mio!...mio caro
padre!... DONNA ANNA
disperatamente
DON OTTAVIO Fuggi, crudele, fuggi!
Signora! Lascia che mora anchi'io
Ora che è morto, oh Dio!
DONNA ANNA Chi a me la vita die'!
Ah, l'assassino mel trucidò.
Quel sangue - quella piaga - quel DON OTTAVIO
volto, Senti, cor mio, deh! senti;
tinto e coperto del color di morte - Guardami un solo istante!
ei non respira più - Ti parla il caro amante,
fredde ha le membra - che vive sol per te.
padre mio!... caro padre!... padre
amato!... DONNA ANNA
io manco... io moro. Tu sei!... perdon, mio bene -
Sviene. L'affanno mio, le pene...
Ah! il padre mio dov'è?
DON OTTAVIO
Ah, soccorrete, amici, il mio tesoro! DON OTTAVIO
Cercatemi, recatemi Il padre? Lascia, o cara,
qualche odor, qualche spirto. Ah! la rimembranza amara.
non tardate. Hai sposo e padre in me.
Partono due servi.
Donn'Anna! sposa! amica! II duolo DONNA ANNA
estremo la meschinella uccide. Ah! Vendicar, se il puoi,
Giura quel sangue ognor!
DONNA ANNA
Ahi! DON OTTAVIO
Lo giuro agli occhi tuoi,
DON OTTAVIO Lo giuro al nostro amor!
Già rinviene...
ritornano i servi A DUE
Datele nuovi aiuti. Che giuramento, o dei!
Che barbaro momento!
DONNA ANNA Tra cento affetti e cento
Vammi ondeggiando il cor.
LEPORELLO
Partono. Vi posso dire tutto liberamente?

DON GIOVANNI
Sì.
SCENA QUARTA
LEPORELLO
Notte. Strada. Dunque quando è così,
Don Giovanni e Leporello, poi caro signor padrone,
Donn'Elvira in abito da viaggio. la vita che menate
all'orecchio, ma forte
DON GIOVANNI è da briccone.
Orsù, spicciati presto. Cosa vuoi?
DON GIOVANNI
LEPORELLO Temerario, in tal guisa...
L'affar di cui si tratta è importante.
LEPORELLO
DON GIOVANNI E il giuramento?
Lo credo.
DON GIOVANNI
LEPORELLO Non so di giuramenti. Taci, o chi'io...
È importantissimo.
LEPORELLO
DON GIOVANNI Non parlo più, non fiato, o padron
Meglio ancora. Finiscila. mio.

LEPORELLO DON GIOVANNI


Giurate di non andar in collera. Così saremo amici. Ora dì un poco:
Sai tu perché son qui?
DON GIOVANNI
Lo giuro sul mio onore, LEPORELLO
purché non parli del Non ne so nulla. Ma essendo l'alba
Commendatore. chiara, non sarebbe
qualche nuova conquista?
LEPORELLO Io lo devo saper per porla in lista.
Siamo soli.
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI Va là, che sei il grand'uom!
Lo vedo. Sappi chi'io sono innamorato d'una
bella dama, e son certo che m'ama.
LEPORELLO La vidi, le parlai; meco al casino
Nessun ci sente. questa notte verrà...
Viene dal fondo Donna Elvira.
DON GIOVANNI Zitto, mi pare
Via!
sentire odor di femmina... (Così ne consolò mile e ottocento).

LEPORELLO DON GIOVANNI


(Cospetto, che odorato perfetto!) Signorina...

DON GIOVANNI DONNA ELVIRA


All'aria mi par bella. Chi è là?

LEPORELLO DON GIOVANNI


(E che occhio, dico!) Stelle! che vedo!

DON GIOVANNI LEPORELLO


Ritiriamoci un poco, e scopriamo (O bella! Donna Elvira!)
terren.
DONNA ELVIRA
LEPORELLO Don Giovanni!...
Già prese foco! Sei qui, mostro, fellon, nido
d'inganni!
Vanno in disparte
LEPORELLO
(Che titoli cruscanti! Manco male
che lo conosce bene!)
SCENA QUINTA
DON GIOVANNI
Donna Elvira e detti Via, cara Donna Elvira,
calmate quella collera... sentite...
Nr. 3 - Aria Lasciatemi parlar...

DONNA ELVIRA DONNA ELVIRA


Ah, chi mi dice mai Cosa puoi dire, dopo azion sì nera?
Quel barbaro dov'è, In casa mia
Che per mio scorno amai, entri furtivamente. A forza d'arte,
Che mi mancò di fe? di giuramenti e di lushinghe arrivi
Ah, se ritrovo l'empio a sedurre il cor mio;
E a me non torna ancor, m'innamori, o crudele!
Vo' farne orrendo scempio, Mi dichiari tua sposa, e poi,
Gli vo' cavare il cor. mancando
della terra e del ciel al santo dritto,
DON GIOVANNI con enorme delitto
piano a Leporello dopo tre dì da Burgos t'allontani.
Udisti? Qualche bella dal vago M'abbandoni, mi fuggi, e lasci in
abbandonata. Poverina! Cerchiam di preda
consolare il suo tormento. al rimorso ed al pianto,
per pena forse che t'amai cotanto!
LEPORELLO
LEPORELLO LEPORELLO
(Pare un libro stampato!) balbettando
Madama... veramente... in questo
DON GIOVANNI mondo
Oh, in quanto a questo, ebbi le mie Conciòssia cosa quando fosse ché...
ragioni. il quadro non è tondo...
a Leporello, ironicamente
È vero? DONNA ELVIRA
Sciagurato! Così del mio dolor
LEPORELLO giuoco
È vero. ti prendi, Ah! Voi...
E che ragioni forti! verso Don Giovanni che non crede
partito
DONNA ELVIRA Stelle! L'iniquo fuggì! Misera me!
E quali sono, Dov'è? In qual parte?
se non la tua perfidia,
la leggerezza tua? Ma il giusto cielo LEPORELLO
volle ch'io ti trovassi, Eh! lasciate che vada. Egli non
per far le sue, le mie vendette. merta
che di lui ci pensiate.
DON GIOVANNI
Eh via! DONNA ELVIRA
siate più ragionevole!...(Mi pone Il scellerato
a cimento costei!). Se non credete m'ingannò, mi tradì...
a labbro mio, credete
a questo galantuomo. LEPORELLO
Eh! Consolatevi;
LEPORELLO non siete voi, non foste, e non sarete
(Salvo il vero.) né la prima, né l'ultima. Guardate:
questo non picciol libro è tutto
DON GIOVANNI pieno
forte dei nomi di sue belle:
Via, dille un poco... Cava di tasca una lista
ogni villa, ogni borgo, ogni paese
LEPORELLO è testimon di sue donnesche
sottovoce a Don Giovanni imprese.
E cosa devo dirle?
Nr. 4 - Aria
DON GIOVANNI
Sì, sì, dille pur tutto. LEPORELLO
Parte non visto da Donn'Elvira. Madamina, il catalogo è questo
Delle belle che amò il padron mio;
DONNA ELVIRA un catalogo egli è che ho fatt'io;
Ebben, fa presto. Osservate, leggete con me.
In Italia seicento e quaranta;
In Almagna duecento e trentuna; dispetto.
Cento in Francia, in Turchia
novantuna; Parte
Ma in Ispagna son già mille e tre.
V'han fra queste contadine,
Cameriere, cittadine,
SCENA SETTIMA
V'han contesse, baronesse,
Marchesine, principesse.
E v'han donne d'ogni grado, Zerlina, Masetto e Coro di Contadini
D'ogni forma, d'ogni età. d'ambo i sessi, che cantano, suonano
Nella bionda egli ha l'usanza e ballano.
Di lodar la gentilezza,
Nella bruna la costanza, Nr. 5 - Coro
Nella bianca la dolcezza.
Vuol d'inverno la grassotta, ZERLINA
Vuol d'estate la magrotta; Giovinette che fate all'amore,
È la grande maestosa, Non lasciate che passi l'età!
La piccina e ognor vezzosa. Se nel seno vi bulica il core,
Delle vecchie fa conquista Il rimedio vedetelo qua!
Pel piacer di porle in lista; La ra la, la ra la, la ra la.
Sua passion predominante Che piacer, che piacer che sarà!
È la giovin principiante.
Non si picca - se sia ricca, CORO
Se sia brutta, se sia bella; La ra la,ecc.
Purché porti la gonnella,
Voi sapete quel che fa. MASETTO
Giovinetti leggeri di testa,
Parte Mon andate girando di là.
Poco dura de'matti la festa,
Ma per me cominciato non ha.
La ra la. La ra la. La ra la. Che piacer,
SCENA SESTA che piacer che sarà!

Donna Elvira sola CORO


La ra la,ecc.
DONNA ELVIRA
In questa forma dunque ZERLINA E MASETTO
mi tradì il scellerato! È questo il Vieni, vieni, carino. godiamo,
premio E cantiamo e balliamo e suoniamo!
che quel barbaro rende all'amor Che piacer, che piacer che sarà!
mio?
Ah! Vendicar vogl'io
l'ingannato mio cor. Pria ch'ei mi
SCENA OTTAVA
fugga
si ricorra... si vada... Io sento in petto
sol vendetta parlar, rabbia e Don Giovanni, Leporello e detti.
a Masetto
DON GIOVANNI E il tuo?
Manco male, è partita. Oh guarda,
che MASETTO
bella gioventù; che belle donne! Masetto.

LEPORELLO DON GIOVANNI


(Fra tante, per mia fè, O caro il mio Masetto!
vi sarà qualche cosa anche per me.) Cara la mia Zerlina! v'esibisco
la mia protezione, Leporello?
DON GIOVANNI a Leporello che fa scherzi alle altre
Cari amici, buon giorno, Seguitate a contadine
stare allegramente, seguite a suonar, Cosa fai lì, birbone?
buona gente. C'è qualche sposalizio?
LEPORELLO
ZERLINA Anch'io, caro padrone,
Sì, signore, e la sposa. son io. esibisco la mia protezione.

DON GIOVANNI DON GIOVANNI


Me ne consolo. Lo sposo? Presto, va con costor; nel mio
palazzo
MASETTO conducili sul fatto. Ordina
Io, per servirla. ch'abbiano
cioccolatta, caffè, vini, prosciutti:
DON GIOVANNI cerca divertir tutti,
Oh bravo! Per servirmi; questo è mostra loro il giardino,
vero la galleria, le camere; in effetto
parlar da galantuomo. fa che resti contento il mio Masetto.
Hai capito?
LEPORELLO
(Basta che sia marito.) LEPORELLO
ai contadini
ZERLINA Ho capito. Andiam!
Oh, il mio Masetto
è un uom d'ottimo core. MASETTO
Signore!
DON GIOVANNI
Oh anch'io, vedete! DON GIOVANNI
Voglio che siamo amici. Il vostro Cosa c'è?
nome?
MASETTO
ZERLINA La Zerlina
Zerlina. senza me non può star.

DON GIOVANNI LEPORELLO


a Masetto a Leporello, che lo vuol condur seco
In vostro loco Vengo, vengo!
ci sarà sua eccellenza; e saprà bene a Zerlina
fare le vostre parti. Resta, resta.
È una cosa molto onesta!
DON GIOVANNI Faccia il nostro cavaliere
Oh, la Zerlina cavaliera ancora te.
è in man d'un cavalier. Va pur, fra
poco Masetto parte con Leporello ed i
ella meco verrà. contadini

ZERLINA
Va, non temere.
SCENA NONA
Nelle mani son io d'un cavaliere.

MASETTO Don Giovanni e Zerlina.


E per questo...
DON GIOVANNI
ZERLINA Alfin siam liberati,
E per questo Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
non c'è da dubitar... Che ne dite, mio ben, so far pulito?

MASETTO ZERLINA
Ed io, cospetto... Signore, è mio marito...

DON GIOVANNI DON GIOVANNI


Olà, finiam le dispute! Se subito Chi? Colui?
senza altro replicar non te ne vai, Vi par che un onest'uomo,
mostrandogli la spada un nobil cavalier, com'io mi vanto,
Masetto, guarda ben, ti pentirai. possa soffrir che quel visetto d'oro,
quel viso inzuccherato
Nr. 6 - Aria da un bifolcaccio vil sia strapazzato?

MASETTO ZERLINA
Ho capito, signor sì! Ma, signore, io gli diedi
Chino il capo e me ne vo. parola di sposarlo.
Giacch´ piace a voi così,
Altre repliche non fo. DON GIOVANNI
Cavalier voi siete già. Tal parola
Dubitar non posso affé; non vale un zero. Voi non siete fatta
Me lo dice la bontà per essere paesana; un altra sorte
Che volete aver per me. vi procuran quegli occhi
a Zerlina, a parte bricconcelli,
Bricconaccia, malandrina! quei labretti sì belli,
Fosti ognor la mia ruina! quelle dituccie candide e odorose,
parmi toccar giuncata e fiutar rose.
ZERLINA ZERLINA
Ah!... Non vorrei... (Mi fa pietà Masetto.)

DON GIOVANNI DON GIOVANNI


Che non vorreste? Io cangierò tua sorte.

ZERLINA ZERLINA
Alfine Presto... non son più forte.
ingannata restar. Io so che raro
colle donne voi altri cavalieri DON GIOVANNI
siete onesti e sinceri. Andiam!

DON GIOVANNI ZERLINA


È un impostura Andiam!
della gente plebea! La nobilità
ha dipinta negli occhi l'onestà. A DUE
Orsù, non perdiam tempo; in questo Andiam, andiam, mio bene.
istante a ristorar le pene
io ti voglio sposar. D'un innocente amor.

ZERLINA Si incamminano abbracciati verso il


Voi! casino.

DON GIOVANNI
Certo, io.
SCENA DECIMA
Quel casinetto è mio: soli saremo
e là, gioiello mio, ci sposeremo.
Donna Elvira e detti
Nr. 7 - Duettino
DONNA ELVIRA
DON GIOVANNI che ferma con atti disperatissimi
Là ci darem la mano, Don Giovanni
Là mi dirai di sì. Fermati, scellerato! II ciel mi fece
Vedi, non è lontano; udir le tue perfidie. Io sono a tempo
Partiam, ben mio, da qui. di salvar questa misera innocente
dal tuo barbaro artiglio.
ZERLINA
(Vorrei e non vorrei, ZERLINA
Mi trema un poco il cor. Meschina! Cosa sento!
Felice, è ver, sarei,
Ma può burlarmi ancor.) DON GIOVANNI
(Amor, consiglio!)
DON GIOVANNI piano a Donna Elvira
Vieni, mio bel diletto! Idol mio, non vedete
ch'io voglio divertirmi?
Ah! Ch'ora, idolo mio, son vani i
DONNA ELVIRA pianti,
Divertirti, di vendetta si parli. Oh, Don
è vero? Divertirti... Io so, crudele, Giovanni!
come tu ti diverti.
DON GIOVANNI
ZERLINA (Mancava questo intoppo!)
Ma, signor cavaliere,
è ver quel ch'ella dice? DONNA ANNA
Signore, a tempo vi ritroviam: avete
DON GIOVANNI core, avete anima generosa?
piano a Zerlina
La povera infelice DON GIOVANNI
è di me innamorata, (Sta a vedere
e per pietà deggio fingere amore, che il diavolo gli ha detto qualche
ch'io son, per mia disgrazia, uom di cosa.)
buon cuore. Che domanda! Perchè?

Nr. 8 - Aria DONNA ANNA


Bisogno abbiamo
DONNA ELVIRA della vostra amicizia.
Ah, fuggi il traditor!
Non lo lasciar più dir! DON GIOVANNI
Il labbro è mentitor, (Mi torna il fiato in corpo.)
fallace il ciglio. Comandate.
Da' miei tormenti impara I congiunti, i parenti,
A creder a quel cor, questa man, questo ferro, i beni,
E nasca il tuo timor con moilto fuoco
Dal mio periglio. il sangue
spenderò per servirvi.
parte conducendo via Zerlina Ma voi, bella Donn'Anna,
perchè così piangete?
II crudele chi fu che osò la calma
turbar del viver vostro?
SCENA UNDICESIMA

Don Giovanni, poi Don Ottavio e


Donn'Anna vestita a lutto.
SCENA DODICESIMA

DON GIOVANNI
Donna Elvira e detti
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
d'opporsi a miei piacevoli progressi
DONNA ELVIRA
vanno mal tutti quanti.
a Don Giovanni
Ah, ti ritrovo ancor, perfido mostro!
DON OTTAVIO
a Donn'Anna
Che mi dice, di quel traditore,
Nr. 9 - Quartetto Cento cose che intender non sa.

DONNA ELVIRA DON OTTAVIO


a Donn'Anna a Donn'Anna
Non ti fidar, o misera, Io di qua non vado via
Di quel ribaldo cor; Se non so com'è l'affar.
Me già tradì quel barbaro,
te vuol tradir ancor. DONNA ANNA
a Ottavio
DONNA ANNA E DON OTTAVIO Non ha l'aria di pazzia
(Cieli, che aspetto nobile, II suo tratto, il suo parlar.
Che dolce maestà!
II suo pallor, le lagrime DON GIOVANNI
M'empiono di pietà.) (Se m'en vado, si potrìa
Qualche cosa sospettar.)
DON GIOVANNI
a parte; Donna Elvira ascolta DONNA ELVIRA
La povera ragazza a Donn'Anna e Ottavio
È pazza, amici miei; Da quel ceffo si dovrìa
Lasciatemi con lei, La ner'alma guidicar.
Forse si calmerà.
DON OTTAVIO
DONNA ELVIRA a Don Giovanni
Ah non credete al perfido! Dunque quella?...

DON GIOVANNI DON GIOVANNI


È pazza, non badate. È pazzarella.

DONNA ELVIRA DONNA ANNA


Restate ancor, restate! Dunque quegli?...

DONNA ANNA E DON OTTAVIO DONNA ELVIRA


A chi si crederà? È un traditore.

DONNA ANNA, DON OTTAVIO, DON GIOVANNI


DON GIOVANNI Infelice!
Certo moto d'ignoto tormento
Dentro l'alma girare mi sento DONNA ELVIRA
Che mi dice, per quell'infelice, Mentitore!
Cento cose che intender non sa.
DONNA ANNA E DON OTTAVIO
DONNA ELVIRA Incomincio a dubitar.
Sdegno, rabbia, dispetto, spavento Passano dei contadini
Dentro l'alma girare mi sento,
DON GIOVANNI
Zitto, zitto, che la gente DON OTTAVIO
Si raduna a noi d'intorno; Mio bene,
Siate un poco più prudente, fate coraggio!
Vi farete criticar.
DONNA ANNA
DONNA ELVIRA Oh dei! Quegli è il carnefice
forte, a Don Giovanni del padre mio!
Non sperarlo, o scellerato,
Ho perduta la prudenza; DON OTTAVIO
Le tue colpe ed il mio stato Che dite?
Voglio a tutti palesar.
DONNA ANNA
DONNA ANNA E DON OTTAVIO Non dubitate più. Gli ultimi accenti
a parte, guardando Don Giovanni che l'empio proferì, tutta la voce
Quegli accenti sì sommessi, richiamar nel cor mio di
Quel cangiarsi di colore, quell'indegno
Son indizi troppo espressi che nel mio appartamento ...
Che mi fan determinar.
DON OTTAVIO
Donn'Elvira parte O ciel! Possibile
che sotto il sacro manto d'amicizia...
DON GIOVANNI ma come fu? Narratemi
Povera sventurata! I passi suoi lo strano avvenimento:
voglio, seguir; non voglio
che faccia un precipizio: DONNA ANNA
perdonate, bellissima Donn'Anna; Era già alquanto
se servirvi poss'io, avanzata la notte,
in mia casa v'aspetto. Amici, addio! quando nelle mie stanze, ove soletta
mi trovai per sventura, entrar io
vidi,
in un mantello avvolto,
SCENA TREDICESIMA
un uom che al primo istante
avea preso per voi.
Donn'Anna e Don Ottavio Ma riconobbi poi
che un inganno era il mio.
Nr. 10 - Recitativo ed Aria
DON OTTAVIO
DONNA ANNA con affanno
Don Ottavio, son morta! Stelle! Seguite!

DON OTTAVIO DONNA ANNA


Cosa è stato? Tacito a me s'appressa
e mi vuole abbracciar; sciogliermi
DONNA ANNA cerco,
Per pietà.. soccorretemi!
ei più mi stringe; io grido; Coperto il terreno.
non viene alcun: con una mano Se l'ira in te langue
cerca D'un giusto furor.
d'impedire la voce,
e coll'altra m'afferra Parte
stretta così, che già mi credo vinta.

DON OTTAVIO
SCENA
Perfido!.. alfin?
QUATTORDICESIMA
DONNA ANNA
Alfine il duol, l'orrore Ottavio solo
dell'infame attentato
accrebbe sì la lena mia, che a forza DON OTTAVIO
di svincolarmi, torcermi e piegarmi, Come mai creder deggio,
da lui mi sciolsi! di sì nero delitto
capace un cavaliero!
DON OTTAVIO Ah! Di scoprire il vero
Ohimè! Respiro! ogni mezzo si cerchi. Io sento in
petto
DONNA ANNA e di sposo e d'amico
Allora il dover che mi parla:
rinforzo i stridi miei, chiamo disingannarla voglio, o vendicarla.
soccorso;
fugge il fellon; arditamente il seguo Nr. 10 a - Aria
fin nella strada per fermarlo, e sono
assalitrice ed assalita: il padre DON OTTAVIO
v'accorre, vuol conoscerlo e Dalla sua pace la mia dipende;
l'indegno Quel che a lei piace vita mi rende,
che del povero vecchio era più forte, Quel che le incresce morte mi dà.
compiè il misfatto suo col dargli S'ella sospira, sospiro anch'io;
morte! È mia quell'ira, quel pianto è mio;
E non ho bene, s'ella non l'ha.
Aria
Parte
DONNA ANNA
Or sai chi l'onore
Rapire a me volse,
SCENA QUINDICESIMA
Chi fu il traditore
Che il padre mi tolse.
Vendetta ti chiedo, Leporello, poi Don Giovanni
La chiede il tuo cor.
Rammenta la piaga LEPORELLO
Del misero seno, Io deggio ad ogni patto
Rimira di sangue per sempre abbandonar questo bel
matto...
Eccolo qui: guardate
con qual indifferenza se ne viene! DON GIOVANNI
Zerlina.
DON GIOVANNI
Oh, Leporello mio! va tutto bene. LEPORELLO
Bravo! E con lei chi viene?
LEPORELLO
Don Giovannino mio! va tutto male. DON GIOVANNI
Donna Elvira!
DON GIOVANNI
Come va tutto male? LEPORELLO
Bravo! E disse di voi?
LEPORELLO
Vado a casa, DON GIOVANNI
come voi m'ordinaste, Tutto quel mal che in bocca le venìa.
con tutta quella gente.
LEPORELLO
DON GIOVANNI Bravo, in coscienza mia!
Bravo!
DON GIOVANNI
LEPORELLO E tu, cosa facesti?
A forza di chiacchiere, di vezzi e di
bugie, LEPORELLO
ch'ho imparato sì bene a star con Tacqui.
voi,
cerco d'intrattenerli... DON GIOVANNI
Ed ella?
DON GIOVANNI
Bravo! LEPORELLO
Seguì a gridar.
LEPORELLO
Dico DON GIOVANNI
mille cose a Masetto per placarlo, E tu?
per trargli dal pensier la gelosia.
LEPORELLO
DON GIOVANNI Quando mi parve
Bravo, in coscienza mia! che già fosse sfogata, dolcemente
fuor dell'orto la trassì, e con
LEPORELLO bell'arte
Faccio che bevano chiusa la porta a chiave io di là mi
e gli uomini e le donne. cavai,
Son già mezzo ubbriachi. e sulla via soletta la lasciai.
Altri canta, altri scherza,
altri seguita a ber. In sul più bello, DON GIOVANNI
chi credete che capiti? Bravo, bravo, arcibravo!
L'affar non può andar meglio.
Incominciasti, MASETTO
io saprò terminar. Troppo mi Non mi toccar.
premono
queste contadinotte; ZERLINA
le voglio divertir finchè vien notte. Perchè?

Nr. 11 - Aria MASETTO


Perchè mi chiedi?
DON GIOVANNI Perfida! Il tocco sopportar dovrei
Finch'han dal vino d'una mano infedele?
Calda la testa
Una gran festa ZERLINA
Fa preparar. Ah no! taci, crudele,
Se trovi in piazza Io non merto da te tal trattamento.
Qualche ragazza,
Teco ancor quella MASETTO
Cerca menar. Come! Ed hai l'ardimento di
Senza alcun ordine scusarti?
La danza sia; Star solo con un uom!
Chi il minuetto, abbandonarmi
Chi la follia, il dì delle mie nozze! Porre in fronte
Chi l'alemanna a un villano d'onore
Farai ballar. questa marca d'infamia! Ah, se non
Ed io frattanto fosse,
Dall'altro canto se non fosse lo scandalo, vorrei...
Con questa e quella
Vo' amoreggiar. ZERLINA
Ah! la mia lista Ma se colpa io non ho, ma se da lui
Doman mattina ingannata rimasi; e poi, che temi?
D'una decina Tranquillati, mia vita;
Devi aumentar! non mi toccò la punta della dita.
Non me lo credi? Ingrato!
Partono Vien qui, sfogati, ammazzami, fa
tutto
di me quel che ti piace,
ma poi, Masetto mio, ma poi fa pace.
SCENA SEDICESIMA
Nr. 12 - Aria
Giardino con due porte chiuse s
chiave per di fuori. Due nicchie. ZERLINA
Zerlina, Masetto e Contadini. Batti, batti, o bel Masetto,
La tua povera Zerlina;
ZERLINA Starò qui come agnellina
Masetto... senti un po'... Masetto, Le tue botte ad aspettar.
dico.
Lascerò straziarmi il crine, MASETTO
Lascerò cavarmi gli occhi, Di cosa temi?
E le care tue manine Perché diventi pallida? Ah, capisco,
Lieta poi saprò baciar. capisco, bricconcella!
Ah, lo vedo, non hai core! Hai timor ch'io comprenda
Pace, pace, o vita mia, com'è tra voi passata la faccenda.
In contento ed allegria
Notte e dì vogliam passar, Nr. 13 - Finale
Sì, notte e dì vogliam passar.
MASETTO
Parte Presto, presto, pria ch'ei venga,
Por mi vo' da qualche lato;
C'è una nicchia qui celato,
Cheto cheto mi vo' star.
SCENA DICIASSETTESIMA
ZERLINA
Masetto, poi Don Giovanni di dentro Senti, senti, dove vai?
e di nuovo Zerlina. Ah, non t'asconder, o Masetto!
Se ti trova, poveretto,
MASETTO Tu non sai quel che può far.
Guarda un po' come seppe
questa strega sedurmi! Siamo pure MASETTO
i deboli di testa! Faccia, dica quel che vuole.

DON GIOVANNI ZERLINA


di dentro sottovoce
Sia preparato tutto a una gran festa. Ah, non giovan le parole!

ZERLINA MASETTO
rientrando Parla forte, e qui t'arresta.
Ah Masetto, Masetto, odi la voce
del monsù cavaliero! ZERLINA
Che capriccio hai nella testa?
MASETTO
Ebben, che c'è? MASETTO
(Capirò se m'è fedele,
ZERLINA E in qual modo andò l'affar.)
Verrà... Entra nella nicchia

MASETTO ZERLINA
Lascia che venga. (Quell'ingrato, quel crudele
Oggi vuol precipitar.)
ZERLINA
Ah, se vi fosse
un buco da fuggir!
SCENA DICIOTTESIMA
DON GIOVANNI
Sì, ben mio! son tutto amore...
Don Giovanni, Contadini e Servi,
Vieni un poco - in questo loco
Zerlina e Masetto nascosto.
fortunata io ti vo' far.
DON GIOVANNI
ZERLINA
Sù! svegliatevi da bravi!
(Ah, s'ei vede il sposo mio,
Sù! coraggio, o buona gente!
So ben io quel che può far.)
Vogliam star allegramente,
Vogliam ridere e scherzar.
Don Giovanni nell'aprire la nicchia
ai servi
scopre Masetto
Alla stanza - della danza
Conducete tutti quanti,
DON GIOVANNI
ed a tutti in abbondanza
Masetto!
Gran rifreschi fate dar.

MASETTO
CORO
Sì, Masetto.
partendo co' servi
Sù! svegliatevi da bravi,ecc.
DON GIOVANNI
un po' confuso
È chiuso là, perchè?
SCENA DICIANNOVESIMA La bella tua Zerlina
Non può, la poverina,
Don Giovanni, Zerlina e Masetto Più star senza di te.
nascosto.
MASETTO
ZERLINA ironico
Tra quest'arbori celata, Capisco, sì signore.
Si può dar che non mi veda.
Vuol nascondersi DON GIOVANNI
Adesso fate core.
DON GIOVANNI S'ode un'orchestra in lontananza
Zerlinetta, mia garbata, I suonatori udite?
T'ho già visto, non scappar! Venite ormai con me.
La prende
ZERLINA E MASETTO
ZERLINA Sì, sì, facciamo core,
Ah lasciatemi andar via! Ed a ballar cogli altri
Andiamo tutti tre.
DON GIOVANNI Partono
No, no, resta, gioia mia!

ZERLINA SCENA VENTESIMA


Se pietade avete in core!
Si va facendo notte. ad Ottavio
Don Ottavio, Donn'Anna e Donna Via, rispondete.
Elvira in maschera; poi Leporello e
Don Giovanni alla finestra. LEPORELLO
Zì, zì...
DONNA ELVIRA
Bisogna aver coraggio, DON OTTAVIO
O cari amici miei, Cosa chiedete?
E i suoi misfatti rei
Scoprir potremo allor. LEPORELLO
Al ballo, se vi piace,
DON OTTAVIO V'invita il mio signor.
L'amica dice bene,
Coraggio aver conviene; DON OTTAVIO
a Donn'Anna Grazie di tanto onore.
Discaccia, o vita mia, Andiam, compagne belle.
L'affanno ed il timor.
LEPORELLO
DONNA ANNA (L'amico anche su quelle
Il passo è periglioso, Prova farà d'amor.)
Può nascer qualche imbroglio.
Temo pel caro sposo, Entra e chiude la finestra
a Donna Elvira
E per voi temo ancor. DONNA ANNA E DON OTTAVIO
Protegga il giusto cielo
LEPORELLO Il zelo - del mio cor.
aprendo la finestra
Signor, guardate un poco, DONNA ELVIRA
Che maschere galanti! Vendichi il giusto cielo
Il mio tradito amor!
DON GIOVANNI
alla finestra Entrano
Falle passar avanti,
Di' che ci fanno onor.

SCENA VENTUNESIMA
DONNA ANNA, DONNA ELVIRA E
DON OTTAVIO
(Al volto ed alla voce Sala nella casa di Don Giovanni,
Si scopre il traditore.) illuminata e preparata per una gran
festa da ballo.
LEPORELLO Don Giovanni, Leporello, Zerlina,
Zì, zì! Signore maschere! Masetto, Contadini e Contadine,
Zì, zì... servitori con rinfreschi; poi Don
Ottavio, Donn'Anna e Donna Elvira
DONNA ANNA, DONNA ELVIRA in maschera.
Don Giovanni fa seder le ragazze e
Leporello i ragazzi che saranno in fremendo
atto d'aver finito un ballo. La briccona fa festa!

DON GIOVANNI LEPORELLO


Riposate, vezzose ragazze. imitando il padrone
Sei pur cara, Gionnotta, Sandrina.
LEPORELLO
Rinfrescatevi, bei giovinotti. MASETTO
guardando Don Giovanni
DON GIOVANNI E LEPORELLO (Tocca pur, che ti cada la testa!)
Tornerete a far presto le pazze.
Tornerete a scherzar e ballar. ZERLINA
(Quel Masetto mi par stralunato,
DON GIOVANNI Brutto, brutto si fa quest'affar.)
Ehi! caffè!
DON GIOVANNI E LEPORELLO
LEPORELLO (Quel Masetto mi par stralunato,
Cioccolata! Qui bisogna cervello adoprar.)

DON GIOVANNI
Sorbetti!
SCENA VENTIDUESIMA
MASETTO
piano a Zerlina Don Ottavio, Donn'Anna, Donna
Ah, Zerlina, guidizio! Elvira e detti

LEPORELLO LEPORELLO
Confetti! Venite pur avanti,
Vezzose mascherette!
ZERLINA E MASETTO
a parte DON GIOVANNI
(Troppo dolce comincia la scena; È aperto a tutti quanti,
In amaro potrìa terminar.) Viva la libertà!

vengono portati e distribuiti i DONNA ANNA, DONNA ELVIRA E


rinfreschi DON OTTAVIO
Siam grati a tanti segni
DON GIOVANNI Di generosità.
accarezzando Zerlina
Sei pur vaga, brillante Zerlina. TUTTI
Viva la libertà!
ZERLINA
Sua bontà. DON GIOVANNI
Ricominciate il suono!
MASETTO a Leporello
Tu accoppia i ballerini.
MASETTO
Don Ottavio balla il minuetto con No, no, ballar non voglio.
Donn'Anna
LEPORELLO
LEPORELLO Eh, balla, amico mio!
Da bravi, via ballate!
MASETTO
Ballano No!

DONNA ELVIRA LEPORELLO


a Donn'Anna Sì, caro Masetto!
Quella è la contadina.
DONNA ANNA
DONNA ANNA a Ottavio
ad Ottavio Resister non poss'io!
Io moro!
DONNA ELVIRA E DON OTTAVIO
DON OTTAVIO a Donn'Anna
a Donn'Anna Fingete per pietà!
Simulate!
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI E LEPORELLO Vieni con me, vita mia!
Va bene in verità!
Ballando conduce via Zerlina
MASETTO
con ironia MASETTO
Va bene in verità! Lasciami! Ah no! Zerlina!

DON GIOVANNI Entra sciogliendosi da Leporello


a Leporello
A bada tien Masetto. ZERLINA
a Zerlina Oh Numi! son tradita!...
Il tuo compagno io sono,
Zerlina vien pur qua... LEPORELLO
Qui nasce una ruina.
si mette a ballare una Controdanza
con Zerlina Entra

LEPORELLO DONNA ANNA, DONNA ELVIRA E


Non balli, poveretto! DON OTTAVIO
Vien quà, Masetto caro, fra loro
Facciam quel ch'altri fa. L'iniquo da se stesso
Nel laccio se ne va!
fa ballare a forza Masetto
ZERLINA
di dentro Nol sperate...
Gente... aiuto!... aiuto!... gente!
DONNA ANNA, DONNA ELVIRA E
DONNA ANNA, DONNA ELVIRA E DON OTTAVIO
DON OTTAVIO (L'empio crede con tal frode
Soccorriamo l'innocente! Di nasconder l'empietà!)

I suonatori partono Si cavano la maschera

MASETTO DON GIOVANNI


Ah, Zerlina! Donna Elvira!

ZERLINA DONNA ELVIRA


di dentro, dalla parte opposta Sì, malvagio!
Scellerato!
DON GIOVANNI
DONNA ANNA, DONNA ELVIRA E Don Ottavio!
DON OTTAVIO
Ora grida da quel lato! DON OTTAVIO
Ah gettiamo giù la porta! Sì, signore!

ZERLINA DON GIOVANNI


Soccorretemi! o son morta! a Donn'Anna
Ah, credete...
DONNA ANNA, DONNA ELVIRA,
DON OTTAVIO E MASETTO TUTTI
Siam qui noi per tua difesa! fuorché Don Giovanni e Leporello
Traditore! Tutto già si sa!
DON GIOVANNI Trema, trema, o scellerato!
Esce colla spada in mano, Saprà tosto il mondo intero
conducendo per un braccio Il misfatto orrendo e nero
Leporello, e finge di non poterla La tua fiera crudeltà!
sguainare per ferirlo Odi il tuon della vendetta,
Ecco il birbo che t'ha offesa! Che ti fischia intorno intorno;
Ma da me la pena avrà! Sul tuo capo in questo giorno
Mori, iniquo! Il suo fulmine cadrà.

LEPORELLO LEPORELLO
Ah, cosa fate? Non sa più quel ch'ei si faccia
È confusa la sua testa,
DON GIOVANNI E un orribile tempesta
Mori, dico! Minacciando, o Dio, lo va
Ma non manca in lui coraggio,
DON OTTAVIO Non si perde o si confonde
cavando una pistola Se cadesse ancora il mondo,
Nulla mai temer lo fa.

DON GIOVANNI
È confusa la mia testa,
Non so più quel ch'io mi faccia,
E un orribile tempesta
Minacciando, o Dio, mi va
Ma non manca in me coraggio,
Non mi perdo o mi confondo,
Se cadesse ancora il mondo,.
Nulla mai temer mi fa.
LEPORELLO
Signore?
ATTO SECONDO
DON GIOVANNI
Vien qui, facciamo pace, prendi!

SCENA PRIMA LEPORELLO


Cosa?

Strada
DON GIOVANNI
Don Giovanni con un mandolino in
Gli dà del denaro
mano e Leporello
Quattro doppie.

Nr. 14 - Duetto
LEPORELLO
Oh, sentite:
DON GIOVANNI
per questa volta la cerimonia
Eh via, buffone, non mi seccar!
accetto;
ma non vi ci avvezzate; non credete
LEPORELLO
di sedurre i miei pari,
No, no, padrone, non vo'restar
prendendo la borsa
come le donne, a forza di danari.
DON GIOVANNI
Sentimi, amico...
DON GIOVANNI
Non parliam più di ciò! Ti basta
LEPORELLO
l'animo
Vo'andar, vi dico!
di far quel ch'io ti dico?

DON GIOVANNI
LEPORELLO
Ma che ti ho fatto
Purchè lasciam le donne.
Che vuoi lasciarmi?

DON GIOVANNI
LEPORELLO
Lasciar le donne? Pazzo!
O niente affatto,
Sai ch'elle per me
Quasi ammazzarmi
son necessarie più del pan che
mangio,
DON GIOVANNI
più dell'aria che spiro!
Va, che sei matto,
Fu per burlar
LEPORELLO
E avete core d'ingannarle poi tutte?
LEPORELLO
Ed io non burlo,
DON GIOVANNI
Ma voglio andar.
È tutto amore!
Chi a una sola è fedele,
DON GIOVANNI
verso l'altre è crudele:
Leporello!
io che in me sento
sì esteso sentimento,
vo' bene a tutte quante. Fanno cambio del mantello e del
Le donne poiché calcolar non sanno, cappello
il mio buon natural chiamano
inganno.

SCENA SECONDA
LEPORELLO
Non ho veduto mai
naturale più vasto, e più benigno. Don Giovanni, Leporello e Donna
Orsù, cosa vorreste? Elvira alla finestra della locanda. Si
fa notte a poco a poco.
DON GIOVANNI
Odi ! Vedesti tu la cameriera di Nr. 15 - Terzetto
Donna Elvira?
DONNA ELVIRA
LEPORELLO Ah taci, ingiusto core!
Io? No! Non palpitarmi in seno!
È un empio, e un traditore
DON GIOVANNI È colpa di aver pietà.
Non hai veduto
qualche cosa di bello, LEPORELLO
caro il mio Leporello; ora io con lei sottovoce
vo' tentar la mia sorte, ed ho Zitto! di Donna Elvira,
pensato, Signor, la voce io sento!
giacché siam verso sera,
per aguzzarle meglio l'appetito DON GIOVANNI
di presentarmi a lei col tuo vestito. come sopra
Cogliere io vo' il momento,
LEPORELLO Tu fermati un po' là!
E perchè non potreste Si mette dietro Leporello
presentarvi col vostro? Elvira, idolo mio!...

DON GIOVANNI DONNA ELVIRA


Han poco credito Non è costui l'ingrato?
con genti di tal rango
gli abiti signorili. DON GIOVANNI
Si cava il mantello Si, vita mia, son io,
Sbrigati, via! E chieggo clarità.

LEPORELLO DONNA ELVIRA


Signor, per più ragioni... (Numi, che strano affetto,
Mi si risveglia in petto!)
DON GIOVANNI
con collera LEPORELLO
Finiscila! Non soffro opposizioni! (State a veder la pazza,
Che ancor gli crederà!)
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI Va là, che sei il gran gonzo! Ascolta
Discendi, o gioia bella, bene:
Vedrai che tu sei quella quando costei qui viene,
Che adora l'alma mia tu corri ad abbracciarla,
Pentito io sono già. falle quattro carezze,
fingi la voce mia: poi con bell'arte
DONNA ELVIRA cerca teco condurla in altra parte.
No, non ti credo, o barbaro!
LEPORELLO
DON GIOVANNI Ma, Signor...
con trasporto e quasi piangendo
Ah credimi, o m'uccido! DON GIOVANNI
Idolo mio, vien qua! Non più repliche!

LEPORELLO LEPORELLO
sottovoce Ma se poi mi conosce?
Se seguitate, io rido!
DON GIOVANNI
DONNA ELVIRA Non ti conoscerà, se tu non vuoi.
(Dei, che cimento è questo! Zitto: ell'apre, ehi giudizio!
Non so s'io vado o resto!
Ah proteggete voi Va in disparte
La mia credulità.)

DON GIOVANNI
SCENA TERZA
(Spero che cada presto!
Che bel colpetto è questo!
Più fertile talento Donna Elvira e detti
Del mio, no, non si dà.)
DONNA ELVIRA
LEPORELLO Eccomi a voi.
(Già quel mendace labbro
Torna a sedur costei, DON GIOVANNI
Deh proteggete, o dei! (Veggiamo che farà.)
La sua credulità.)
LEPORELLO
DON GIOVANNI (Che bell'imbroglio!)
allegrissimo
Amore, che ti par? DONNA ELVIRA
Dunque creder potrò che i pianti
LEPORELLO miei
Mi par che abbiate abbian vinto quel cor? Dunque
un'anima di bronzo. pentito.
l'amato Don Giovanni al suo dovere
e all'amor mio ritorna?
LEPORELLO LEPORELLO
alterando sempre la voce Io tutto cenere.
Sì, carina!
DON GIOVANNI
DONNA ELVIRA (Il birbo si riscalda.)
Crudele, se sapeste
quante lagrime e quanti DONNA ELVIRA
sospir voi mi costaste! E non m'ingannerete?

LEPORELLO LEPORELLO
Io, vita mia? No, sicuro.

DONNA ELVIRA DONNA ELVIRA


Voi. Giuratelo.

LEPORELLO LEPORELLO
Poverina! Quanto mi dispiace! Lo giuro a questa mano,
che bacio con trasporto, e a que' bei
DONNA ELVIRA lumi...
Mi fuggirete più?
DON GIOVANNI
LEPORELLO fingendo di uccidere qualcheduno
No, muso bello. Ah! eh! ih! ah! ih! ah, sei morto...

DONNA ELVIRA DONNA ELVIRA E LEPORELLO


Sarete sempre mio? Oh numi!
Fuggon assieme
LEPORELLO
Sempre. DON GIOVANNI
Ha, ha, ha! Par che la sorte
DONNA ELVIRA mi secondi; veggiamo!
Carissimo! Le finestre son queste. Ora
cantiamo.
LEPORELLO
Carissima! (La burla mi dà gusto.) Nr. 16 - Canzonetta

DONNA ELVIRA DON GIOVANNI


Mio tesoro! Canta accompagnandosi col
mandolino
LEPORELLO Deh, vieni alla finestra, o mio tesoro,
Mia Venere! Deh, vieni a consolar il pianto mio.
Se neghi a me di dar qualche ristoro,
DONNA ELVIRA Davanti agli occhi tuoi morir vogl'io!
Son per voi tutta foco. Tu ch'hai la bocca dolce più del
miele,
Tu che il zucchero porti in mezzo al DON GIOVANNI
core! (Non è solo, ci vuol giudizio.)
Non esser, gioia mia, con me Amici...
crudele! Cerca di imitare la voce di Leporello
Lasciati almen veder, mio (Non mi voglio scoprir.)
bell'amore! Sei tu, Masetto?

MASETTO
in collera
SCENA QUARTA
Appunto quello; e tu?

Masetto, armato d'archibuso e DON GIOVANNI


pistola, Contadini e detto. Non mi conosci? Il servo
son io di Don Giovanni.
DON GIOVANNI
V'è gente alla finestra, MASETTO
forse è dessa! Leporello!
chiamando Servo di quell'indegno cavaliere!
zi, zi!
DON GIOVANNI
MASETTO Certo; di quel briccone!
ai contadini armati di fucili e bastoni
Non ci stanchiamo; il cor mi dice MASETTO
che Di quell'uom senza onore: ah,
trovarlo dobbiam. dimmi un poco
dove possiam trovarlo?
DON GIOVANNI Lo cerco con costor per trucidarlo!
(Qualcuno parla!)
DON GIOVANNI
MASETTO (Bagattelle!) Bravissimo, Masetto!
ai contadini Anch'io con voi m'unisco,
Fermatevi; mi pare per fargliela a quel birbo di
che alcuno qui si muova. padrone.
Ma udite un po' qual è la mia
DON GIOVANNI intenzione.
(Se non fallo, è Masetto!)
Nr. 17 - Aria
MASETTO
forte DON GIOVANNI
Chi va là? accennando a destra
a' suoi Metà di voi qua vadano,
Non risponde; accennando a sinistra
animo, schioppo al muso! E gli altri vadan là!
più forte E pian pianin lo cerchino,
Chi va là?
Lontan non fia di qua!
Se un uom e una ragazza MASETTO
Passeggian per la piazza, Cospetto!
Se sotto a una finestra Ho pria questo moschetto,
Fare all'amor sentite, e poi questa pistola.
Ferite pur, ferite, Dà moschetto e pistola a Don
Il mio padron sarà. Giovanni
In testa egli ha un cappello
Con candidi pennacchi, DON GIOVANNI
Addosso un gran mantello, E poi?
E spada al fianco egli ha.
ai Contadini MASETTO
Andate, fate presto! Non basta?
a Masetto
Tu sol verrai con me. DON GIOVANNI
Noi far dobbiamo il resto, Eh, basta certo. Or prendi:
E già vedrai cos'è. Batte Masetto col rovescio della
spada
Partono i Contadini da opposte vie questa per la pistola,
questa per il moschetto...

MASETTO
SCENA QUINTA
Ahi, ahi!... la testa mia!

Don Giovanni, Masetto DON GIOVANNI


Taci, o t'uccido!
DON GIOVANNI Questi per ammazzarlo,
Zitto, lascia ch'io senta! Questi per farlo in brani!
Ottimamente. Villano, mascalzon! Ceffo da cani!
essendosi assicurato che i Contadini
sono già lontani Masetto cade e Don Giovanni parte
Dunque dobbiam ucciderlo?

MASETTO
Sicuro!
SCENA SESTA

DON GIOVANNI Masetto, indi Zerlina con lanterna.


E non ti basterìa rompergli l'ossa,
fracassargli le spalle? MASETTO
Ahi! ahi! la testa mia!
MASETTO Ahi, ahi! le spalle e il petto!
No, no, voglio ammazzarlo,
vo' farlo in cento brani. ZERLINA
Di sentire mi parve
DON GIOVANNI la voce di Masetto!
Hai buone armi?
MASETTO purché tu mi prometta
O Dio, Zerlina mia, d'essere men geloso,
soccorso! io, io ti guarirò, caro il mio sposo.

ZERLINA Nr. 18 - Aria


Cosa è stato?
ZERLINA
MASETTO Vedrai, carino,
L'iniquo, il scellerato se sei buonino,
mi ruppe l'ossa e i nervi. Che bel rimedio
ti voglio dar!
ZERLINA È naturale,
Oh poveretta me! Chi? non dà disgusto,
E lo speziale
MASETTO non lo sa far.
Leporello! È un certo balsamo
o qualche diavol che somiglia a lui! Ch'io porto addosso,
Dare tel posso,
ZERLINA Se il vuoi provar.
Crudel, non tel diss'io Saper vorresti
che con questa tua pazza gelosia dove mi sta?
ti ridurresti a qualche brutto passo? Sentilo battere,
Dove ti duole? toccami qua!

MASETTO Gli fa toccare il cuore, poi partono


Qui.

ZERLINA
SCENA SETTIMA
E poi?

MASETTO Atrio oscuro con tre porte in casa di


Qui, e ancora qui! Donna Anna
Donna Elvira e Leporello.
ZERLINA
E poi non ti duol altro? LEPORELLO
fingendo la voce del padrone
MASETTO Di molte faci il lume
Duolmi un poco s'avvicina, o mio ben: stiamo qui un
questo pie', questo braccio, e questa poco
mano. finché da noi si scosta.

ZERLINA DONNA ELVIRA


Via, via, non è gran mal, se il resto è Ma che temi,
sano. adorato mio sposo?
Vientene meco a casa;
LEPORELLO
Nulla, nulla... Questo piccolo ristoro;
Certi riguardi, io vo' veder se il lume Sol la morte, o mio tesoro,
è già lontano. (Ah, come II mio pianto può finir.
da costei liberarmi?)
Rimanti, anima bella! DONNA ELVIRA
senza esser vista
s'allontana Ah dov'è lo sposo mio?

DONNA ELVIRA LEPORELLO


Ah! non lasciarmi! dalla porta senza esser visto
(Se mi trova, son perduto!)
Nr. 19 - Sestetto
DONNA ELVIRA E LEPORELLO
DONNA ELVIRA Una porta là vegg'io,
Sola, sola in buio loco Cheto, cheto, vo'partir!
Palpitar il cor mi sento,
E m'assale un tal spavento, Leporello, nell'uscire, s'incontra con
Che mi sembra di morir. Masetto e Zerlina.

LEPORELLO
andando a tentone
SCENA NONA
(Più che cerco, men ritrovo
questa porta sciagurata;
Piano, piano, l'ho trovata! Masetto con bastone, Zerlina e detti.
Ecco il tempo di fuggir.)
ZERLINA E MASETTO
sbaglia l'uscita Ferma, briccone, dove ten vai?
Leporello s'asconde la faccia

DONNA ANNA E DON OTTAVIO


SCENA OTTAVA Ecco il fellone... com'era qua?

Donn'Anna, Don Ottavio, vestiti a QUARTETTO


lutto. Servi con lumi, e detti. Ah, mora il perfido che m'ha tradito!
Donn'Elvira al venire dei lumi si
ritira in un angolo, Leporello in un DONNA ELVIRA
altro È mio marito! Pietà!

DON OTTAVIO QUARTETTO


Tergi il ciglio, o vita mia, È Donna Elvira? quella ch'io vedo?
E dà calma a tuo dolore! Appena il credo! No, no, Morrà!
L'ombra omai del genitore
Pena avrà de' tuoi martir. Mentre Don Ottavio sta per
ucciderlo, Leporello si scopre e si
DONNA ANNA mette in ginocchio
Lascia almen alla mia pena
LEPORELLO Anzi a me.
quasi piangendo
Perdon, perdono, signori miei! DON OTTAVIO
Quello io non sono - sbaglia costei! No, no, a me.
Viver lasciatemi per carità!
MASETTO
QUINTETTO Accoppatelo meco tutti e tre.
Dei! Leporello! Che inganno è
questo! Nr. 20 - Aria
Stupido resto! Che mai sarà?
LEPORELLO
LEPORELLO Ah, pietà, signori miei!
(Mille torbidi pensieri Dò ragione a voi, a lei
Mi s'aggiran per la testa; Ma il delitto mio non è.
Se mi salvo in tal tempesta, II padron con prepotenza,
È un prodigio in verità.) L'innocenza mi rubò.
piano a Donna Elvira
QUINTETTO Donna Elvira, compatite!
(Mille torbidi pensieri Voi capite come andò.
Mi s'aggiran per la testa: a Zerlina
Che giornata, o stelle, è questa! Di Masetto non so nulla,
Che impensata novità!) accennando a Donna Elvira
Vel dirà questa fanciulla.
Donn'Anna parte È un oretta cirumcirca,
Che con lei girando vo.
ZERLINA a Don Ottavio, con confusione
a Leporello, con furia A voi, signore, non dico niente,
Dunque quello sei tu, che il mio Certo timore, certo accidente,
Masetto Di fuori chiaro, di dentro scuro,
poco fa crudelmente maltrattasti! Non c'è riparo, la porta, il muro.
additando la porta dov'erasi chiuso
DONNA ELVIRA per errore
Dunque tu m'ingannasti, o Io me ne vado verso quel lato,
scellerato, Poi qui celato, l'affar si sa!
spacciandoti con me per Don Ma s'io sapeva, fuggìa per qua!
Giovanni! fugge precipitosamente

DON OTTAVIO
Dunque tu in questi panni
SCENA DECIMA
venisti qui per qualche tradimento!

DONNA ELVIRA Don Ottavio, Donna Elvira, Zerlina e


A me tocca punirlo. Masetto.

ZERLINA DONNA ELVIRA


Ferma, perfido, ferma!
MASETTO ZERLINA
Il birbo ha l'ali ai piedi! Eh! non c'è carità pei pari tuoi.

ZERLINA LEPORELLO
Con qual arte si sottrasse l'iniquo. Dunque cavar mi vuoi...

DON OTTAVIO ZERLINA


Amici miei, dopo eccessi sì enormi, I capelli, la testa, il cor e gli occhi!
dubitar non possiam che Don
Giovanni LEPORELLO
non sia l'empio uccisore Senti, carina mia!
del padre di Donn'Anna; in questa Vuol farle alcune smorfie.
casa
per poche ore fermatevi, un ricorso ZERLINA
vo'far a chi si deve, e in pochi istanti Lo respinge
vendicarvi prometto. Guai se mi tocchi!
Così vuole dover, pietade, affetto! Vedrai, schiuma de' birbi,
qual premio n'ha chi le ragazze
Nr. 21 - Aria ingiuria.

DON OTTAVIO LEPORELLO


Il mio tesoro intanto (Liberatemi, o Dei, da questa furia!)
Andate a consolar,
E del bel ciglio il pianto ZERLINA
Cercate di asciugar. chiamando verso la scena
Ditele che i suoi torti Masetto, olà, Masetto!
A cendicar io vado; Dove diavolo è ito... servi, gente!
Che sol di stragi e morti Nessun vien... nessun sente.
Nunzio vogl'io tornar. Si trascina dietro Leporello per tutta
la scena.
Partono
LEPORELLO
Fa piano, per pietà, non trascinarmi
a coda di cavallo.
SCENA UNDICESIMA
ZERLINA
Zerlina, con coltello alla mano, Vedrai, vedrai come finisce il ballo!
conduce fuori Leporello per i capelli. Presto qua quella sedia.

ZERLINA LEPORELLO
Lo ferma pel vestito Eccola!
Restati qua.
ZERLINA
LEPORELLO Siedi!
Per carità, Zerlina!
Per queste tue manine
LEPORELLO candide e tenerelle,
Stanco non son. per questa fresca pelle,
abbi pietà di me!
ZERLINA
Tira fuori dalla saccoccia un rasoio ZERLINA
Siedi, o con queste mani Non v'è pietà, briccone;
ti strappo il cor e poi lo getto ai cani. son una tigre irata,
un aspide, un leone
LEPORELLO no, no, non v'è pietà.
Siedo, ma tu, di grazia,
metti giù quel rasoio: LEPORELLO
mi vuoi forse sbarbar? Ah! di fuggir si provi...

ZERLINA ZERLINA
Sì, mascalzone! Sei morto se ti movi.
Io sbarbare ti vo' senza sapone.
LEPORELLO
LEPORELLO Barbari, ingiusti Dei!
Eterni Dei! In mano di costei
chi capitar mi fe'?
ZERLINA
Dammi la man! ZERLINA
Barbaro traditore!
LEPORELLO Lo lega con una corda, e lega la
Esita corda all finestra.
La mano? Del tuo padrone il core avessi qui
con te.
ZERLINA
minacciando LEPORELLO
L'altra. Deh! non mi stringer tanto,
l'anima mia sen va.
LEPORELLO
Ma che vuoi farmi? ZERLINA
Sen vada o resti, intanto
ZERLINA non partirai di qua!
Voglio far... voglio far quello che
parmi! LEPORELLO
Che strette, o Dei, che botte!
Lega le mani a Leporello con un E giorno, ovver è notte?
fazzoletto. Che scosse di tremuoto!
Che buia oscurità!
Nr. 21 a - Duetto
ZERLINA
LEPORELLO Di gioia e di diletto
sento brillarmi il petto. ZERLINA
Così, così, cogli uomini, Signora, andiam. Vedrete in qual
così, così si fa. maniera
ho concio il scellerato.
Parte.
DONNA ELVIRA
Ah! sopra lui si sfoghi il mio furore.

SCENA DODICESIMA
ZERLINA
Stelle! in qual modo si salvò il
Leporello seduto e legato. briccone?

LEPORELLO DONNA ELVIRA


ad un contadino che passa in fondo L'avrà sottratto l'empio suo
della scena: padrone.
Amico, per pietà,
un poco d'acqua fresca o ch'io mi ZERLINA
moro! Fu desso senza fallo: anche di
Guarda un po' come stretto questo
mi legò l'assassina! informiam Don Ottavio; a lui si
Il contadino parte. spetta
Se potessi far per noi tutti, o domandar
liberarmi coi denti... Oh, venga il vendetta.
diavolo
a disfar questi gruppi! Io vo' veder Parte.
di rompere la corda.
Come è forte! Paura della morte!
E tu, Mercurio, protettor de' ladri,
proteggi un galantuomo Coraggio!
SCENA
Fa sforzi per sciogliersi, cade la
QUATTORDICESIMA
finestra ove sta legato il capo della
corda. Donna Elvira sola.
Bravo! Pria che costei ritorni
bisogna dar di sprone alle calcagna, Nr 21 b - Recitativo ed Aria
e trascinar, se occorre una
montagna. DONNA ELVIRA
In quali eccessi, o Numi, in quai
Corre via trascinando seco sedia e misfatti
finestra. orribili, tremendi
è avvolto il sciagurato!
Ah no! non puote tardar l'ira del
cielo,
SCENA TREDICESIMA
la giustizia tardar. Sentir già parmi
la fatale saetta,
Donna Elvira e Zerlina che gli piomba sul capo! Aperto
veggio
il baratro mortal! Misera Elvira!
Che contrasto d'affetti, in sen ti DON GIOVANNI
nasce! (È desso.) Oh, Leporello!
Perchè questi sospiri? e queste
ambascie? LEPORELLO
dal muretto
Aria Chi mi chiama?

Mi tradì, quell'alma ingrata, DON GIOVANNI


Infelice, o Dio, mi fa. Non conosci il padron?
Ma tradita e abbandonata,
Provo ancor per lui pietà. LEPORELLO
Quando sento il mio tormento, Così non conoscessi!
Di vendetta il cor favella,
Ma se guardo il suo cimento, DON GIOVANNI
Palpitando il cor mi va. Come, birbo?

Parte LEPORELLO
Ah, siete voi? Scusate.

DON GIOVANNI
SCENA QUINDICESIMA
Cosa è stato?

Luogo chiuso in forma di sepolcreto, LEPORELLO


con diverse statue equestri, tra le Per cagion vostra io fui quasi
quali quella del Commendatore. accoppato.
Don Giovanni, poi Leporello.
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI Ebben, non era questo
ridendo entra pel muretto un onore per te?
Ah, ah, ah, questa è buona,
or lasciala cercar; che bella notte! LEPORELLO
È più chiara del giorno, sembra fatta Signor, vel dono.
per gir a zonzo a caccia di ragazze.
È tardi? DON GIOVANNI
guardando l'orologio Via, via, vien qua,
Oh, ancor non sono Che belle cose ti deggio dir.
due della notte; avrei
voglia un po'di saper come è finito LEPORELLO
l'affar tra Leporello e Donna Elvira, Ma cosa fate qui?
s'egli ha avuto giudizio!
DON GIOVANNI
LEPORELLO Vien dentro e lo saprai:
Si affaccia al muretto diverse storielle
Alfin vuole ch'io faccia un che accadute mi son da che partisti,
precipizio.
ti dirò un'altra volta: or la più bella ch'era qualche tua bella.
ti vo'solo narrar.
LEPORELLO
LEPORELLO (Oh maledetto!)
Donnesca al certo.
Rende il cappello e il mantello al DON GIOVANNI
padrone e riprende quelli che aveva Dell'inganno approfitto; non so
cambiati con lui. come
mi riconosce, grida; sento gente,
DON GIOVANNI a fuggire mi metto, e pronto pronto
C'è dubbio? Una fanciulla, per quel muretto in questo loco io
bella, giovin, galante, monto.
per la strada incontrai; le vado
appresso, LEPORELLO
la prendo per la man, fuggir mi E mi dite la cosa
vuole; con tanta indifferenza?
dico poche parole, ella mi piglia,
sai per chi? DON GIOVANNI
Perché no?
LEPORELLO
Non lo so. LEPORELLO
Ma se fosse costei stata mia moglie?
DON GIOVANNI
Per Leporello. DON GIOVANNI
ridendo forte
LEPORELLO Meglio ancora!
Per me?
LA STATUA
DON GIOVANNI Di rider finirai pria dell'aurora!
Per te.
DON GIOVANNI
LEPORELLO Chi ha parlato?
Va bene.
LEPORELLO
DON GIOVANNI estremamente impaurito
Per la mano Ah! qualche anima
essa allora mi prende. sarà dell'altro mondo,
che vi conosce a fondo.
LEPORELLO
Ancora meglio. DON GIOVANNI
Taci, sciocco!
DON GIOVANNI Chi va là?
M'accarezza, mi abbraccia:
Caro il mio Leporello! LA STATUA
Leporello, mio caro! Allor m'accorsi Ribaldo, audace!
Lascia a' morti la pace!
LEPORELLO
LEPORELLO Piano, piano, signore, ora ubbidisco.
tremando
Ve l'ho detto! Nr. 22 - Duetto

DON GIOVANNI LEPORELLO


Sara qualcun di fuori O statua gentilissima
che si burla di noi! Del gran Commendatore...
con indifferenza e sprezzo Padron! Mi trema il core,
Ehi, del Commendatore Non posso terminar!
non è questa la statua? Leggi un
poco DON GIOVANNI
quella iscrizion. Finiscila, o nel petto
Ti metto questo acciar!
LEPORELLO
Scusate... LEPORELLO
non ho imparato a leggere Che impiccio, che capriccio!
ai raggi della luna.
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI Che gusto! Che spassetto!
Leggi, dico!
LEPORELLO
LEPORELLO Io sentomi gelar!
leggendo
«Dell'empio che mi trasse al passo DON GIOVANNI
estremo qui attendo la vendetta…» Lo voglio far tremar!
Udiste? Io tremo!
LEPORELLO
DON GIOVANNI O statua gentillissima,
O vecchio buffonissimo! Benchè di marmo siate...
Digli che questa sera Ah padron mio! Mirate!
l'attendo a cenar meco! Che seguita a guardar!

LEPORELLO DON GIOVANNI


Che pazzia ! Ma vi par?... Oh Dei, Mori...
mirate,
che terribili occhiate - egli ci dà! LEPORELLO
Par vivo! Par che senta... E che No, no... attendete!
voglia parlar! alla statua
Signor, il padron mio...
DON GIOVANNI Badate ben... non io...
Orsù, va là! Vorria con voi cenar...
O qui t'ammazzo, e poi ti Ah che scena è questa!
seppellisco! la statua china la testa
Oh ciel! Chinò la testa! vendicati sarem.

DON GIOVANNI DONNA ANNA


Va là, che sei un buffone! Ma il padre, o Dio!

LEPORELLO DON OTTAVIO


Guardate ancor, padrone! Convien chinare il ciglio
al volere del ciel. Respira, o cara!
DON GIOVANNI Di tua perdita amara
E che degg'io guardar? fia doman, se vuoi, dolce compenso
questo cor, questa mano,
LEPORELLO E DON GIOVANNI che il mio tenero amor...
Colla marmorea testa,
Ei fa così, così! DONNA ANNA
O dei, che dite
DON GIOVANNI in sì tristi momenti?
verso la statua
Parlate, se potete. DON OTTAVIO
Verrete a cena? E che? Vorresti
con indugi novelli accrescer le mie
LA STATUA pene?
Sì! Ah! Crudele!

DON GIOVANNI Nr. 23 - Recitativo ed Aria


Bizzarra è inver la scena,
Verrà il buon vecchio a cena. DONNA ANNA
A prepararla andiamo, Crudele?
Partiamo - via di qua! Ah no, giammai mio ben! Troppo mi
spiace
LEPORELLO allontanarti un ben che lungamente
Mover mi posso appena... la nostr'alma desia... Ma il mondo, o
Mi manca, o Dei, la lena... Dio!
Per carità... partiamo, Non sedur la costanza
Andiamo via di qua! del sensibil mio core;
ahbastanza per te mi parla amore

Aria
SCENA SEDICESIMA
Non mi dir, bell'idol mio,
Camera in casa di Donn'Anna Che son io crudel con te.
Don Ottavio e Donn'Anna Tu ben sai quant'io t'amai,
Tu conosci la mia fe'.
DON OTTAVIO Calma, calma il tuo tormento,
Calmatevi, idol mio! Di quel ribaldo Se di duol non vuoi ch'io mora.
vedrem puniti in breve i gravi Forse un giorno il cielo ancora
eccessi,
Sentirà pietà di me.
LEPORELLO
Parte. a parte
(Ah che barbaro appetito!
DON OTTAVIO Che bocconi da gigante!
Ah si segua il suo passo; io vo' con Mi par proprio di svenir.)
lei
dividere i martiri. DON GIOVANNI
Saran meco men gravi i suoi sospiri (Nel veder i miei bocconi
Gli par proprio di svenir.)
Piatto!

SCENA DICIASSETTESIMA
LEPORELLO
muta il piatto
Sala in casa di Don Giovanni, con Servo.
una mensa preparata. Evvivano i litiganti.
Don Giovanni e Leporello. Servi, alludendo ad altr'opera di titolo
alcuni Suonatori. «Fra due litiganti il terzo gode»
Una mensa imbandita.
DON GIOVANNI
Nr. 24 - Finale Versa il vino!
Eccellente marzimino!
DON GIOVANNI
Già la mensa è preparata. LEPORELLO
Voi suonate, amici cari! mangiando e bevendo di nascosto
Giacché spendo i miei danari, (Questo pezzo di fagiano,
Io mi voglio divertir. Piano piano vo'inghiottir.)
Siede a mensa.
Leporello, presto in tavola. DON GIOVANNI
(Sta mangiando, quel marrano!
LEPORELLO Fingerò di non capir.)
Son prontissimo a servir.
i suonatori cominciano LEPORELLO
Bravi! Bravi! Cosa rara! ai suonatori che di nuovo cangiano
alludendo ad un pezzo di musica motivo
nell'opera «La cosa rara» Questa poi la conosco pur troppo.

DON GIOVANNI DON GIOVANNI


Che ti par del bel concerto? senza guardarlo
Leporello!
LEPORELLO
È conforme al vostro merto. LEPORELLO
col boccon in gola
DON GIOVANNI Padron mio!
mangiando
Ah che piatto saporito!
DON GIOVANNI s'inginocchia
Parla schietto, mascalzone. Da te non chiede
quest'alma oppressa
LEPORELLO Della sua fede
Non mi lascia una flussione qualche merce'.
Le parole proferir.
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI Mi maraviglio!
Mentre io mangio fischia un poco. Cosa volete?
Per beffarla s'inginocchia
LEPORELLO Se non sorgete non resto in pie'.
non so far.
DONNA ELVIRA
DON GIOVANNI Ah non deridere
accorgendosi che mangia gli affani miei!
Cos'è?
LEPORELLO
LEPORELLO (Quasi da piangere
Scusate! mi fa costei.)
Sì eccellente è il vostro cuoco,
Che lo volli anch'io provar. DON GIOVANNI
alzandosi e facendo alzare Donna
DON GIOVANNI Elvira
(Sì eccellente è il cuoco mio, Io te deridere!
Che lo volle anch'ei provar.) Cielo, e perché?
con affettata tenerezza
Che vuoi, mio bene!

SCENA DICIOTTESIMA
DONNA ELVIRA
Che vita cangi!
Donna Elvira e detti.
DON GIOVANNI
DONNA ELVIRA beffandola
entrando disperata Brava!
L'ultima prova
dell'amor mio DONNA ELVIRA
Ancor vogl'io Cor perfido!
fare con te.
Più non rammento DON GIOVANNI
gl'inganni tuoi, Lascia ch'io mangi,
Pietade io sento. E se ti piace,
mangia con me.
DON GIOVANNI E LEPORELLO
Cos'è? DONNA ELVIRA
Rèstati, barbaro!
DONNA ELVIRA
Nel lezzo immondo se sentiste come fa
Esempio orribile Ta! Ta! Ta! Ta!
d'inquinità! imitando i passi del Commendatore.

Parte DON GIOVANNI


Non capisco niente affatto.
LEPORELLO Tu sei matto in verità.
(Se non si muove
al suo dolore, Si batte alla porta.
Di sasso ha il core,
o cor non ha.) LEPORELLO
Ah sentite!
DON GIOVANNI
Vivan le femmine, DON GIOVANNI
Viva il buon vino! Qualcun batte!
Sostegno e gloria Apri!
d'umanità!
LEPORELLO
DONNA ELVIRA tremando
Ah! Io tremo!
Di dentro: poi rientra, traversa la
scena fuggendo, esce da un'altra DON GIOVANNI
parte. Apri, dico!

DON GIOVANNI E LEPORELLO LEPORELLO


Che grido è questo mai? Ah!

DON GIOVANNI DON GIOVANNI


Va a veder che cosa è stato. Per togliermi d'intrico
Leporello esce. Ad aprir io stesso andrò.
Prende il lume e la spada sguainata
LEPORELLO e va ad aprire.
Ah!
LEPORELLO
DON GIOVANNI (Non vo' più veder l'amico
Che grido indiavolato! Pian pianin m'asconderò.)
Leporello, che cos'è? Si cela sotto la tavola.

LEPORELLO
entra spaventato e chiude l'uscio
SCENA DICIANNOVESIMA
Ah, signor, per carità!
Non andate fuor di qua!
L'uom di sasso, l'uomo bianco, Il Convitato di Pietra e detti
Ah padrone! Io gelo, io manco.
Se vedeste che figura, LA STATUA
Don Giovanni, a cenar teco
M'invitasti e son venuto! Oibò;
tempo non ha, scusate.
DON GIOVANNI
Non l'avrei giammai creduto; DON GIOVANNI
Ma farò quel che potrò. A torto di viltate
Leporello, un altra cena Tacciato mai sarò.
Fa che subito si porti!
LA STATUA
LEPORELLO Risolvi!
facendo capolino di sotto alla tavola
Ah padron! Siam tutti morti. DON GIOVANNI
Ho già risolto!
DON GIOVANNI
tirandolo fuori LA STATUA
Vanne dico! Verrai?

LA STATUA LEPORELLO
a Leporello che è in atto di parlare a Don Giovanni
Ferma un po'! Dite di no!
Non si pasce di cibo mortale
chi si pasce di cibo celeste; DON GIOVANNI
Altra cure più gravi di queste, Ho fermo il cuore in petto:
Altra brama quaggiù mi guidò! Non ho timor: verrò!

LEPORELLO LA STATUA
(La terzana d'avere mi sembra Dammi la mano in pegno!
E le membra fermar più non so.)
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI porgendogli la mano
Parla dunque! Che chiedi! Che vuoi? Eccola! Ohimé!

LA STATUA LA STATUA
Parlo; ascolta! Più tempo non ho! Cos'hai?

DON GIOVANNI DON GIOVANNI


Parla, parla, ascoltando ti sto. Che gelo è questo mai?

LA STATUA LA STATUA
Tu m'invitasti a cena, Pentiti, cangia vita
Il tuo dover or sai. È l'ultimo momento!
Rispondimi: verrai
tu a cenar meco? DON GIOVANNI
vuol scoigliersi, ma invano
LEPORELLO No, no, ch'io non mi pento,
da lontano, sempre tremando Vanne lontan da me!
Che gesti da dannato!
LA STATUA Che gridi, che lamenti!
Pentiti, scellerato! Come mi fa terror!)

DON GIOVANNI Cresce il fuoco, compariscono diverse


No, vecchio infatuato! furie, s'impossessano di Don
Giovanni e seco lui sprofondano.
LA STATUA
Pentiti!

SCENA ULTIMA
DON GIOVANNI
No!
Leporello, Donna Elvira, Donn'Anna,
LA STATUA Zerlina, Don Ottavio, Masetto, con
Sì! ministri di giustizia.

DON GIOVANNI DONNA ELVIRA, ZERLINA, DON


No! OTTAVIO E MASETTO
Ah, dov'è il perfido?
LA STATUA Dov'è l'indegno?
Ah! tempo più non v'è! Tutto il mio sdegno
Sfogar io vo'!
Fuoco da diverse parti, il
Commendatore sparisce, e s'apre DONNA ANNA
una voragine. Solo mirandolo
Stretto in catene
DON GIOVANNI Alle mie pene
Da qual tremore insolito Calma darò.
Sento assalir gli spiriti!
Dond'escono quei vortici LEPORELLO
Di foco pien d'orror? Più non sperate
Di ritrovarlo,
CORO DI DIAVOLI Più non cercate.
di sotterra, con voci cupe Lontano andò.
Tutto a tue colpe è poco!
Vieni, c'è un mal peggior! TUTTI
Cos'è? Favella! Via presto, sbrigati!
DON GIOVANNI
Chi l'anima mi lacera? LEPORELLO
Chi m'agita le viscere? Venne un colosso... Ma se non
Che strazio, ohimé, che smania! posso...
Che inferno, che terror! Tra fumo e fuoco... Badate un poco...
L'uomo di sasso... Fermate il passo...
LEPORELLO Giusto là sotto... Diede il gran botto...
(Che ceffo disperato! Giusto là il diavolo - Sel trangugiò.
TUTTI LEPORELLO
Stelle, che sento! Ed io vado all'osteria
A trovar padron miglior.
LEPORELLO
Vero è l'evento! ZERLINA, MASETTO E LEPORELLO
Resti dunque quel birbon
DONNA ELVIRA Con Proserpina e Pluton.
Ah, certo è l'ombra E noi tutti, o buona gente,
Che m'incontrò. Ripetiam allegramente
L'antichissima canzon:
DONNA ANNA, ZERLINA, DON
OTTAVIO E MASETTO TUTTI
Ah, certo è l'ombra Questo è il fin di chi fa mal;
Che l'incontrò. E de' perfidi la morte
Alla vita è sempre ugual.
DON OTTAVIO
Or che tutti, o mio tesoro,
Vendicati siam dal cielo,
Porgi, porgi a me un ristoro,
Non mi far languire ancor.

DONNA ANNA
Lascia, o caro, un anno ancora
Allo sfogo del mio cor.

DON OTTAVIO
Al desio di chi m'adora
Ceder deve un fido amor.

DONNA ANNA
Al desio di chi t'adora
Ceder deve un fido amor.

DONNA ELVIRA
Io men vado in un ritiro
A finir la vita mia!

ZERLINA
Noi, Masetto, a casa andiamo!
A cenar in compagnia!

MASETTO
Noi, Zerlina, a casa andiamo!
A cenar in compagnia!

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