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Intervento di training
cognitivo in persone
con Disturbi dello
Spettro Autistico
Liliana Carrieri
Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, Laboratorio
di Osservazione, Diagnosi e Formazione, Università di Trento
Nicola De Pisapia
Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, Laboratorio
di Osservazione, Diagnosi e Formazione, Università di Trento
Mor Nahum
Department of Optometry, University of California, Berkeley
Paola Venuti
Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, Laboratorio
di Osservazione, Diagnosi e Formazione, Università di Trento
Sommario
L’obiettivo dello studio è stato quello di vedere come un
allenamento di abilità cognitive possa incrementare e/o
modificare le connessioni sinaptiche di soggetti autisti-
ci. Recenti studi hanno testimoniato come nel cervello,
sebbene la plasticità sia maggiore in età evolutiva, pos-
Erickson – Trento AUTISMO e disturbi dello sviluppo Vol. 14, n. 3, ottobre 2016 (pp. 305-326) 305
e disturbi dello sviluppo Vol. 14, n. 3, ottobre 2016
Parole chiave
Training cognitivo, autismo, funzioni esecutive, neuroplasticità, memoria
di lavoro, neurotecnologia.
Introduzione
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L. Carrieri et al. – Intervento di training cognitivo in persone con Disturbi dello Spettro Autistico
La plasticità cerebrale
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e disturbi dello sviluppo Vol. 14, n. 3, ottobre 2016
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L. Carrieri et al. – Intervento di training cognitivo in persone con Disturbi dello Spettro Autistico
Metodi
Campione
Lo studio pilota, comprendente le due fasi di valutazione e il training neu-
rocognitivo, è stato svolto da 7 soggetti di età compresa tra i 10 e i 23 anni, di
cui 1 femmina e 6 maschi, tutti verbali.
La diagnosi di ASD dei soggetti presi in considerazione per il nostro esperi-
mento è stata confermata da un clinico attraverso l’uso dell’ADOS (Lord et al.,
1989), un test che prevede l’osservazione semi-strutturata volta a evidenziare
comportamenti legati al disturbo, che si differenzia a seconda dell’età crono-
logica e dello sviluppo linguistico, e attraverso il soddisfacimento dei criteri
diagnostici del DSM-IV (APA, 2000).
Per valutare il quoziente intellettivo dei soggetti sono state utilizzate le scale
Wechsler (1991): WPPSI-III (per soggetti di età compresa fra i 2 anni e i 6
mesi e i 7 anni e 3 mesi) e WISC-III (dai 6 ai 16 anni), e la Leiter-R VR (1997)
per valutare le abilità cognitive in soggetti dai 2 ai 20 anni. L’uso di strumenti
differenti è dovuto alle abilità di linguaggio; per i soggetti che hanno sviluppato
il linguaggio con ritardo o nei soggetti con difficoltà a mantenere l’attenzione
si è preferito somministrare la Leiter-R VR per non inficiare la prestazione, e
quindi il risultato che valuta il QI totale dei singoli.
In base a questi dati è stato possibile fare una diagnosi di ASD a tutti i
partecipanti, distinguendo fra una diagnosi di ASD ad alto e basso funziona-
mento. Ci sono 4 soggetti, di sesso maschile, con ASD a basso funzionamento:
un partecipante di 11 anni e 3 partecipanti di età compresa fra i 21 e i 22
anni, fra cui solo uno appare maggiormente capace di svolgere compiti di tipo
cognitivo, mantenendo però sempre la diagnosi di basso funzionamento. Gli
altri 3 partecipanti, di età compresa fra i 10 e i 12 anni, hanno una diagnosi
di ASD ad alto funzionamento (tabella 1).
TABELLA 1
Valutazione ADOS, Leiter-R VR, WISC e WPPSI
dei soggetti partecipanti alla ricerca
SOGGETTI
1 2 3 4 5 6 7
Sesso F M M M M M M
Età 10 11 12 12 21 22 22
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e disturbi dello sviluppo Vol. 14, n. 3, ottobre 2016
ADOS
Modulo 3 3 3 2 2 3 3
Linguaggio e comunicazione 5 3 4 8 9 3 4
Linguaggio e comunicazione + 13 7 13 18 22 10 12
Interazione sociale reciproca
WPPSI/WISC
QIT 79 57 42 42
LEITER-R VR
QI breve 98 77 68
Fase valutativa
La scelta dei test della fase valutativa si è basata sulle abilità che il training
avrebbe in seguito allenato. La valutazione eseguita ha previsto la sommini-
strazione di:
1. Alcuni compiti di una scala per la valutazione delle abilità mnesiche e
attentive (Leiter Performance Scale Revised – Batteria AM), in particolare:
Associated Pair, che valuta le capacità di apprendimento associativo tra
coppie di stimoli figurati; Forward Memory, che valuta l’abilità di ricordare
una serie di oggetti figurati; Visual Coding, che rileva un indice di perseve-
razione, attenzione sostenuta e memoria di lavoro, formulazione di regole e
comprensione di relazioni, attenzione a stimoli simultanei, organizzazione
e memoria a breve termine.
2. Un test per la valutazione delle FE e la capacità di cambiare strategie
cognitive (Wisconsin Card Sorting Test e Modified Card Sorting Test). Tale
compito richiede la capacità di organizzare-categorizzare, di pianificare e
utilizzare una strategia per la soluzione in una situazione che implica un
monitoraggio e, pertanto, un continuo feedback. Le principali componenti
indagate sono l’attenzione, la memoria di lavoro, l’autoconsapevolezza e la
flessibilità cognitiva.
3. La Figura complessa di Rey B per valutare la strutturazione percettiva, l’atten-
zione e le capacità visuo-percettive, la memoria visiva, la memoria di lavoro
e le capacità di ritenzione a breve termine.
4. Il Test di Comprensione delle Emozioni (TEC), che valuta la capacità dei
soggetti di riconoscere i vari stati emotivi.
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L. Carrieri et al. – Intervento di training cognitivo in persone con Disturbi dello Spettro Autistico
Training neurocognitivo
Protocollo della piattaforma
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e disturbi dello sviluppo Vol. 14, n. 3, ottobre 2016
TABELLA 2
Descrizione del protocollo definitivo
Totale
Settimana Giorno Esercizio Durata Esercizio Durata Esercizio Durata
(minuti)
… … … … … … … … …
… … … … … … … … …
… … … … … … … … …
… … … … … … … … …
… … … … … … … … …
Nota: Con Settimana (8) sono state indicate le settimane di training, con Giorno (38) il
giorno specifico di allenamento in cui devono essere eseguiti i tre esercizi. Accanto a ogni
esercizio è riportata la durata espressa in minuti, i cui secondi sono calcolati in percentuale.
Accanto al nome di ogni esercizio è indicato il livello.
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L. Carrieri et al. – Intervento di training cognitivo in persone con Disturbi dello Spettro Autistico
TABELLA 3
Giochi presenti nella piattaforma (descrizione dell’esercizio, delle abilità
allenati e numero di livelli)
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e disturbi dello sviluppo Vol. 14, n. 3, ottobre 2016
Procedura
Training neurocognitivo
Il training neurocognitivo, prevedendo un allenamento intensivo quotidia-
no, è stato ideato per essere svolto in casa. Ogni giorno i soggetti sperimentali
dovevano eseguire 3 esercizi al computer. Il primo giorno di allenamento ci
siamo recati a casa dei soggetti coinvolti per spiegare loro come lavorare. Come
primo aspetto abbiamo cercato di mettere il ragazzo a proprio agio, spiegando
che questo lavoro non sarebbe stato oggetto di valutazione. Il soggetto si po-
sizionava davanti al computer, un tirocinante stava seduto al suo fianco e uno
dei due genitori era posizionato sul lato opposto rispetto al figlio. Al ragazzo è
stato mostrato come accedere alla pagina internet in questione e come effettuare
l’inserimento dei dati necessari per accedere alla piattaforma. Per iniziare i vari
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L. Carrieri et al. – Intervento di training cognitivo in persone con Disturbi dello Spettro Autistico
Fig. 1 Pagina iniziale del gioco. Sono indicati i giorni di allenamento (ad esempio
1/38), i nomi dei tre esercizi da effettuare, il livello (ad esempio Stage 1) e se
era stato svolto o meno (ad esempio 0/1).
Per accedere al primo gioco, il soggetto doveva cliccare sul primo «start» — il
primo gioco da svolgere si chiama «Emozioni in movimento» — e successiva-
mente leggere le istruzioni per capire le modalità di funzionamento dell’esercizio.
Qualora ci fossero state difficoltà nella comprensione, il gioco veniva spiegato
dall’esaminatore presente. Solo dopo avere verificato l’effettiva comprensione
della consegna, si procedeva con l’inizio degli esercizi. Il ragazzo cliccava sullo
«start» iniziale e cominciava a giocare. Ogni volta che il gioco terminava, il
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Risultati
Analisi di gruppo
Nonostante il gruppo di partecipanti fosse molto ristretto, abbiamo eseguito
delle esplorazioni statistiche per effetti sull’intero campione. Gli strumenti che
abbiamo analizzato su questo campione pilota di partecipanti sono stati il t-
test a campione appaiato, per vedere se ci fossero delle significatività dai dati
emersi dalla variabile che misura le differenze tra i test eseguiti nel post- e quelli
eseguiti nel pre-training; e un t-test per campione indipendenti per valutare se
ci fossero fattori in grado di influenzare la capacità di apprendimento.
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L. Carrieri et al. – Intervento di training cognitivo in persone con Disturbi dello Spettro Autistico
media post = 8,00; p < .01), Screener Memoria (media pre = 72,00; media post =
83,14; p < .02), Visual Coding (media pre = 5,71, media post = 7,14; p < .035).
Il secondo obiettivo era valutare come e se il fattore «funzionamento cogni-
tivo» avrebbe influenzato il miglioramento del gruppo. Il t-test per campioni
indipendenti è stato eseguito distinguendo i gruppi in alto e basso funzionamento
cognitivo (Alto n = 3 soggetti e Basso n = 4 soggetti); si tratta di un’analisi che
permette di misurare, nel nostro caso, la differenza di apprendimento dei due
gruppi. Abbiamo quindi fatto una media separata dei due raggruppamenti.
Successivamente, abbiamo calcolato la variabile che rappresenta il cambia-
mento avvenuto longitudinalmente, data dalla differenza fra il post- meno il
pre-training per ogni prova della valutazione. Infine abbiamo svolto un’analisi
dei dati con t-test indipendenti per i due gruppi.
80
60
40
20
-20
Associ- For- Visual Screen- Errori Errori Errori Test Figura Figura
ated ward Coding er Me- Totali Perse- Non per la di Rey di Rey
Pairs Mem- moria verativi Perse- com- Copia Memo-
ory vera- prensio- ria
tivi ne delle
emo-
zioni
Pre 5,58 5,28 5,71 72,00 54,28 49,14 66,14 68,36 -8,29 -3,37
Post 8,00 6,71 7,14 83,14 46,42 41,42 62,00 76,52 -7,96 -2,96
p .01 .25 .04 .02 .09 .07 .36 .07 .56 .09
Fig. 2 Medie dell’intero campione ottenuto dai singoli test utilizzati, sia nelle valutazioni
pre- che in quelle post-training, e significatività ottenuta tramite le differenze delle
medie fra re-test e test con analisi condotte tramite t-test per campioni appaiati.
Dall’analisi è emerso che l’unico test dal quale è riscontrabile una differenza
di apprendimento a favore del gruppo dei soggetti ad alto funzionamento è la
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prova della Figura di Rey (differenza media alto funzionamento = 1,45; diffe-
renza media basso funzionamento = -0,52; p < .05). Nello specifico i soggetti
ad alto funzionamento hanno riportato un punteggio medio iniziale e finale
rispettivamente di -7,01 e -5,56, mentre quelli a basso funzionamento hanno
riportato per gli stessi periodi -9,25 e -9,78 (tabella 4).
TABELLA 4
Suddivisione e medie dei gruppi ad alto e basso funzionamento,
differenza fra le medie post- e pre-test e significatività dei dati
Fun- Post Pre Diff
zio-
Stru-
na-
menti Me- Me-
men- N Media SE p SE p SE p
to dia dia
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L. Carrieri et al. – Intervento di training cognitivo in persone con Disturbi dello Spettro Autistico
TABELLA 5
Suddivisione e medie dei gruppi in base all’età
(primo gruppo = 10-12 anni; secondo gruppo = 21-22 anni),
differenza fra le medie post- e pre-test e significatività dei dati
Post Pre Diff
Stru-
Età N Me-
menti SE p Media SE p Media SE p
dia
AP 1 4 10,25 1,60 7,75 1,18 2,50 0,65
.11 .06 .47
2 3 5,00 2,31 3,33 1,45 1,67 0,88
1
Il valore p effettivo corrisponde a .051.
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Analisi qualitativa
Analizzando le medie delle prestazioni fra il pre- e il post-training è desumibile
un miglioramento totale dei risultati ottenuti nella fase di re-test. Un’analisi
qualitativa dei dati raccolti mette in evidenza come dalla somministrazione dei
re-test siano desumibili risultati interessanti.
–– Wisconsin Card Sorting Test (WCST) e Modified Card Sorting Test (MCST).
Per quanto riguarda l’analisi del Wisconsin Card Sorting Test (WCST) o del
Modified Card Sorting Test (MCST), la versione semplificata per soggetti in
età evolutiva, rileva un generale miglioramento. Le risposte perseverative
sono infatti diminuite in tutti i partecipanti, in particolare nei soggetti ad
alto funzionamento; mediamente si evidenzia un numero minore di risposte
errate e, quindi, è riscontrabile un lieve miglioramento sulle risposte corrette.
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Discussione
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Abstract
We studied how neurocognitive training can improve cognitive skills and/or
modify synaptic connections in autistics. Although plasticity is higher in children,
recent studies have demonstrated that there can be modifications of structure and
organisation in the adult brain too. This research is based on a longitudinal study
of a sample of individuals with Autism Spectrum Disorder, aged between 10
and 22 years. The study was divided into three distinct phases: the first and the
third were assessment phases and in the second phase we used a digital platform,
whose protocol was made up of 10 games. Every day participants had to play 3
different games at home; each game consisted of a baseline and levels. The study
lasted 38 days in total, excluding weekends. The results from the comparison
of the pre and post training averages showed a general improvement among the
tasks, with particular improvements in memory tasks, persevering and under-
standing of emotions. The difference in learning between high functioning (HF)/
low functioning (LF) autism and age was also investigated.
Keywords
Cognitive training, Autism Spectrum Disorders, executive functions, brain
plasticity, emotions.
Bibliografia
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L. Carrieri et al. – Intervento di training cognitivo in persone con Disturbi dello Spettro Autistico
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