GIOSUE CARDUCCI

o Nasce a Valdicastello in Versilia nel 1835.

o Trascorse la sua fanciullezza a Bolgheri e a Castagneto poi insieme alla famiglia si traferì a Firenze dove si laureò in
lettere a 21 anni.
o Si mise ad insegnare ma per due anni fu sospeso dall’incarico per le sue idee filorepubblicana.
o A 25 anni gli fu data la cattedra di letteratura all’università di Bologna dove insegnò fino al 1904.
1890  fu nominato senatore.
1906  ricevette il premio Nobel per la letteratura.
o Mori a Bologna nel 1907.

IDEE E POLITICA
 Affrontò i problemi dell’Italia post-risorgimentale andando contro il governo che non riusciva a fare l’unità
d’Italia.
 Sognava un rinnovamento della coscienza italiana e i si ispirò al mondo classico.
 Le sue opere più valide sono quelle in cui parla di:
 Dolore
 Morte
 Affetti
 Natura
 Rifiuta i generi “polari” e promuove un ritorno al discorso poetico “alto”.
 Si rifugia in un mondo ideale che è rappresentato dall’antica Grecia e da Roma repubblicana (esotismo evasivo).

PRODUZIONE CARDUCCIANA
Gli inizi della produzione carducciana sono segnata dal classicismo intransigente degli “amici pedanti”.
Le prime raccolte
 Juvenivlia (poesie giovanili) Esercizi di apprendimento classico
 .Levia gravia (poesie leggere e serie)

PIANTO ANTICO
L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano, Fu scritta nel 1871, in memoria del figlio Dante,
il verde melograno morto l’anno precedente.
da’ bei vermigli fior,
Metro  composta da quattro quartine di
nel muto orto solingo settenari.
rinverdì tutto or ora
Questo componimento presenta la tematica
e giugno lo ristora centrale della poesia carducciana, l’opposizione
di luce e di calor. luce/ombra, vita/morte.

Tu fior de la mia pianta (verde, vermigli, rinverdì)  note coloristiche

percossa e inaridita,
tu de l’inutil vita è presente una nota cupa: “il muto orto solingo”
Il giardino è muto perché non risuona più dei giochi
estremo unico fior.
del bambino.

sei ne la terra fredda,

sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.