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LIFE SKILL EDUCATION

Strumenti

Manuale Life Skill


per la
scuola secondaria di primo grado

a cura dell’equipe prevenzione del dipartimento dipendenze


e della cooperativa spazio giovani

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Prefazione

Negli ultimi decenni, in seguito ad approfonditi studi e ricerche sul tema, si è giunti a
concepire la prevenzione nell’età adolescenziale come un’azione complessa volta allo sviluppo di
capacità psicologiche e competenze sociali: si è compreso, infatti, che è necessario concentrare
l’attenzione primariamente e principalmente sui fattori di protezione, intesi come variabili che
possono aiutare gli individui a fronteggiare efficacemente eventuali situazioni avverse, piuttosto che
sui fattori di rischio, intesi come condizioni la cui presenza è associata ad una maggiore possibilità
di sviluppare comportamenti disadattivi e disturbati.

I fattori di protezione sui quali si può intervenire attengono a diverse sfere dell’esistenza
umana, da quella personale (conoscenze, competenze/abilità relazionali, aspetti valoriali, inve-
stimenti sulla propria progettualità di vita) a quella relazionale (stile educativo autorevole, presenza
e condi-visione di regole nel contesto scolastico e familiare, modello positivo degli adulti di
riferimento, contesti comunitari “protetti” e “supervisionati” di sperimentazione di sé e dello stare
in gruppo, esperienze di responsabilizzazione all’interno di situazioni di gruppo): tutti questi fattori
possono promuovere l’uso di comportamenti positivi, mitigando l’insorgere di quelli a rischio.

A seguito di queste considerazioni, la Regione Lombardia ha stilato delle Linee Guida


chiedendo a tutti coloro che vivono a contatto con gli adolescenti di adottare una strategia di in-
terventi culturali, educativi, sociali e socio-sanitari che prevedano una molteplicità di azioni in
ambiti differenti (famiglia, territorio, aggregazioni informali, scuola, sport) e coinvolgano sia i
destinatari diretti (preadolescenti e adolescenti) sia gli adulti che ricoprono un ruolo attivo nei loro
confronti (genitori, insegnanti, educatori, allenatori).

Fare prevenzione significa pertanto progettare occasioni di lavoro che consentano all’adulto
di “incontrare” i ragazzi, di aprire spazi di parola dove sia possibile dar loro voce - partendo da ciò
che li riguarda, li incuriosisce, li spaventa, li interroga o li mobilita - prendendosi cura del percorso
evolutivo di ciascuno.

Il presente manuale racchiude al suo interno tutte le unità di “LIFE SKILL EDUCATION”,
patrimonio del lavoro svolto dalla ASL di Monza e Brianza dal 2008 ad oggi e costituisce una
guida per gli insegnanti che intendono sviluppare il programma.

A tutti gli auguri per un proficuo lavoro.

Il DIRETTORE GENERALE
Matteo Stocco

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UN NUOVO MODO DI FARE PROMOZIONE
DELLA SALUTE

La scuola rappresenta un microcosmo ideale in cui si maturano convinzioni, opinioni, conoscenze,


atteggiamenti e abitudini che determineranno in gran parte l’evoluzione dell’individuo maturo, il
suo ruolo e il suo contributo al vivere sociale.
In tal senso la collaborazione tra il mondo sanitario e quello dell’educazione e della formazione
rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo di azioni che permettano di governare
processi altrimenti travolti da pressioni commerciali miranti a favorire il consumo.

In un’ottica di promozione della salute la scuola:


• consente di raggiungere un’ampia fetta di popolazione giovanile durante la fase evolutiva che
rappresenta il momento in cui vengono sviluppati ed adottati concetti e comportamenti relativi alla
propria salute;
• permette di pianificare interventi continui e a lungo termine, che tengono conto dei bisogni delle
diverse fasi evolutive;
• facilita il coinvolgimento attivo delle figure di riferimento adulte (insegnanti, educatori, genitori),
valorizzandole come risorse fondamentali nella promozione della salute dei ragazzi;
• costituisce un focus di riferimento importante di promozione della salute per la comunità allargata
che la circonda.

Il “Piano di ben…essere dello studente 2007-2010”, promosso dal Ministero della Pubblica
Istruzione pone l’accento proprio sul realizzare percorsi sperimentali, ricerche e programmi volti a
diffondere la cultura della salute e del benessere e a migliorare la qualità della vita all’interno del
sistema scolastico. Tali obiettivi risultano perseguibili integrando l’acquisizione delle discipline
curricolari con strategie e interventi di promozione della salute che, insieme alle prime,
contribuiscano al successo formativo dello studente, alla costruzione dell’identità dell’individuo e
alla promozione di stili di vita sani tra i giovani.

Le Linee Guida indicano l’educazione alle Life Skills come “uno dei modelli di intervento della
prevenzione che ha ricevuto negli ultimi venti anni il maggior numero di validazioni con effetti
positivi sia a breve (1 anno) che a lungo termine (3/7 anni)”. I programmi di “life skill education” si
basano proprio sull’apprendimento di capacità e competenze psicosociali strettamente legate alla
salute e al benessere, permettendo all’individuo di adottare strategie efficaci per affrontare i diversi
problemi della vita quotidiana. Le life skill rappresentano competenze e comportamenti concreti di
carattere cognitivo, emotivo e relazionale, il cui insegnamento richiede l’apprendimento per
esperienza, attraverso metodologie quali discussioni e lavori di gruppo, brainstorming, role playing,
cooperative learning, peer education, assunzione di responsabilità, etc.

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COSA SONO LE LIFE SKILLS
“Appare sempre più evidente che in ragione dei grandi cambiamenti culturali e nello stile di vita ,
molti giovani non siano più sufficientemente equipaggiati degli skills necessari per poter far fronte
alle crescenti richieste e allo stress che si trovano ad affrontare .(….) E’ come se i meccanismi
tradizionali per trasmettere le life skills non fossero più adeguati a causa dei nuovi fattori che
condizionano lo sviluppo dei giovani…” OMS

LIFE SKILLS

Sono competenze e capacità individuali, sociali e relazionali che permettono agli


individui di affrontare efficacemente le esigenze e i cambiamenti della vita
quotidiana.

Le Life Skills sono state definite attraverso 10 capacità suddivise in tre diverse aree,
naturalmente sono tutte interconnesse e tale divisione ha soprattutto valore
esplicativo.

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L’O.M.S. definisce le life skills attraverso 10 capacità suddivise in tre diverse aree, naturalmente
sono tutte interconnesse e tale divisione ha soprattutto valore esplicativo.

AREA COGNITIVA

Decision making (capacità di prendere decisioni): capacità di elaborare attivamente il processo


decisionale, valutando le differenti opzioni e le conseguenze delle scelte possibili.

Problem solving (capacità di risolvere i problemi): questa capacità permette di affrontare i


problemi della vita in modo costruttivo.

Pensiero creativo: tale capacità mette in grado di esplorare le alternative possibili e le


conseguenze che derivano dal fare e dal non fare determinate azioni. Aiuta a guardare oltre le
esperienze dirette, a rispondere in maniera adattiva e flessibile alle situazioni di vita quotidiana.

Pensiero critico: è l’abilità di analizzare le informazioni e le esperienze in maniera obiettiva.


Può contribuire alla promozione della salute, aiutando a riconoscere e valutare i fattori che
influenzano gli atteggiamenti e i comportamenti.

AREA RELAZIONALE

Comunicazione efficace: sapersi esprimere, sia sul piano verbale che non verbale, con
modalità appropriate rispetto alla cultura e alle situazioni. Questo significa essere capaci di
manifestare opinioni e desideri, bisogni e paure, esser capaci, in caso di necessità, di chiedere
consiglio e aiuto.

Capacità di relazioni interpersonali: aiuta a mettersi in relazione e a interagire con gli altri
in maniera positiva, riuscire a creare e mantenere relazioni amichevoli che possono avere forte
rilievo sul benessere mentale e sociale.

Empatia: è la capacità di immaginare come possa essere la vita per un’altra persona anche in
situazioni con le quali non si ha familiarità. Provare empatia può aiutare a capire e accettare i
“diversi”.

AREA EMOTIVA

Autoconsapevolezza: riconoscimento di sé, del proprio carattere, delle proprie forze e


debolezze, dei propri desideri e delle proprie insofferenze. Sviluppare l’autoconsapevolezza può
aiutare a riconoscere quando si è stressati o quando ci si sente sotto pressione.

Gestione delle emozioni: implica il riconoscimento delle emozioni in noi stessi e negli altri; la
consapevolezza di quanto le emozioni influenzino il comportamento e la capacità di rispondere alle
medesime in maniera appropriata.

Gestione dello stress: consiste nel riconoscere le fonti di stress nella vita quotidiana, nel
comprendere come queste ci “tocchino” e nell’agire in modo da controllare i diversi livelli.

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IL PROGRAMMA LSE
Il programma Life Skill Education è un programma rivolto a ragazzi della scuola secondaria di
primo grado teso a sviluppare e rafforzare i fattori protettivi; si svolge nel corso dei tre anni
scolastici ed è così strutturato:

Formazione docenti Laboratorio Tot.15 ore circa


formativo rivolto
a gruppi di docenti
Primo anno scolastico lavoro in classe Tot.9 unità di 2 ore
gestito dai docenti ciascuna
Secondo anno scolastico lavoro in classe Tot.8 unità di 2 ore
gestito dai docenti ciascuna
Terzo anno sccolastico lavoro in classe Tot.7 unità di 2 ore
gestito dai docenti ciascuna
Incontri di Programmazione Tot. 3 incontri all’anno
accompagnamento – valutazione del con gli operatori di circa
programma 3 ore

I DOCENTI

Prima dell'avvio del programma con la classe viene proposto ai docenti un LABORATORIO
FORMATIVO della durata complessiva di circa 15 ore. L’obiettivo del Laboratorio è quello di
presentare più nel dettaglio questo nuovo modo di intendere la prevenzione, attraverso un modello
di intervento basato sullo sviluppo di fattori protettivi e delle competenze psico-sociali. Vuole,
inoltre, fornire alcuni strumenti metodologici per riconoscere e sviluppare negli studenti le life-
skills, utilizzando una metodologia attiva ed esperienziale e considerare, insieme, i possibili
impieghi delle skills in ambito disciplinare e all’interno del piano formativo della scuola.

I RAGAZZI

Il programma si propone di :

- favorire negli studenti la conoscenza delle life skills, attraverso la sperimentazione attiva;
- promuovere in ogni ragazzo il riconoscimento delle proprie life skills e il potenziamento delle
stesse;
- sperimentare momenti di socializzazione e di scambio tra coetanei e con adulti, stimolando la
partecipazione attiva e la capacità di rapportarsi con il gruppo;
- riflettere e confrontarsi sui diversi aspetti della propria crescita, stimolando la curiosità e la
criticità all’interno del gruppo classe;
- dare voce ai possibili problemi che gli adolescenti si trovano ad affrontare in questa fase evolutiva
e nello specifico del gruppo classe, per riuscire a discutere insieme sulla possibilità di trovare
soluzioni differenti al disagio, nel rispetto del singolo e del gruppo; 
- valorizzare la dimensione del gruppo classe in un’ottica di cooperative-learning;
- promuovere ed agevolare la capacità di comunicare all’interno del gruppo-classe favorendo il
confronto fra adulti (operatore e insegnante) e coetanei, stimolando non solo la partecipazione
attiva, ma anche il riconoscimento ed il rispetto di punti di vista differenti.

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L.S.E. - PRIMO, SECONDO E TERZO ANNO

Nel corso delle tre annualità vengono affrontate le diverse Life skill, secondo la divisione nelle tre
aree (Relazionali, Emotive, Cognitive) come riportato negli schemi delle pagine successive.

Nel corso del primo anno viene privilegiato il lavoro sulle Skills relazionali, accompagnando così la
fase di accoglienza dell'alunno e la formazione/conoscenza del nuovo gruppo classe. Sono previste
9 unità (della durata di circa 2 ore ognuna) che i docenti proporranno alla classe nel corso dell'intero
anno scolastico.

Nel secondo anno viene posta l'attenzione sulle Skills emotive. Emozioni e sentimenti fanno parte
della nostra esperienza ed esistenza agendo sulle motivazioni che guidano le nostre azioni di ogni
giorno; saper riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri è, quindi, condizione fondamentale
per la crescita stessa dell'individuo e per lo sviluppo delle sue capacità relazionali. In questa
seconda parte del programma le unità previste sono 8, di cui una specifica sul temi dell'alcool e
della cannabis.

Nel terzo anno si affrontano le life skill cognitive accompagnando i ragazzi a rafforzare quelle
capacità utili ai nuovi compiti evolutivi che caratterizzano il passaggio all'adolescenza. Per la terza
annualità le unità previste sono 7, dove una di queste unità è intesa come una unità “Jolly”:
un'unità da poter utilizzare per approfondire una life skill specifica o per affrontare un tema legato
alla promozione della salute che risulti di particolare rilevanza/interesse per quel gruppo classe.

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LIFE SKILLS RELAZIONALI
Primo Anno

comportamento elemento valutativo


competenza fattore di protezione
atteso (da osservare)
1) interagire con gli altri per
costruire rapporti significativi, che
aiutino a stare bene con loro e a
Capacità di relazione investire sulle relazioni
interpersonali Mettere in discussione il
interpersonale Esprimere la propria opinione
proprio punto di vista e chiarendo il punto di vista che
2) rapportarsi con gli altri con un riconoscere il valore del la genera
approccio positivo, alternando in punto di vista degli altri,
modo funzionale atteggiamenti costruendo mediazioni
attivi e propositivi a modalità di funzionali all’arricchimento Costruire mediazioni senza
creare e mantenere relazioni
ascolto e valorizzazione del reciproco perdenti
interpersonali positive,
Costruttive e significative contributo degli altri

3) utilizzare in modo costruttivo


l'ascolto attivo e il conflitto
1) riconoscere che i segnali non
Empatia verbali dell'altro mi comunicano
qualcosa delle sue emozioni
Riconoscere il livello verbale e
Utilizzare la lettura dei
2) riconoscere come le emozioni non verbale nella
messaggi verbali e non
dell'altro modificano il mio stato comunicazione dell’altro
comprendere gli altri, verbali per cogliere le
emotivo
accettandoli e migliorando le emozioni dell’altro
relazioni sociali anche con Riconoscere le emozioni
persone diverse per etnia e 3) riconoscere che il proprio agire è dell’altro e tenerne conto nel
cultura condizionato / influenzato dalle relazionarsi con lui
emozioni dell'altro

1) conoscere i tre stili di comu-


nicazione: aggressiva, passiva, as-
Comunicazione sertiva; il “messaggio in prima
persona” (Gordon, 1991; …)
efficace
Riconoscere il rapporto
Utilizzare in modo esistente tra i soggetti in
2) utilizzare gli strumenti dell’as-
atto intenzionale attraverso cui appropriato la comunicazione
sertività, adattandosi attivamente al
affermo me stesso e i miei metacomunicazione per
contesto
scopi, adattandomi influenzare il contesto
comunicativo Esercitare il commento in modo
attivamente al contesto e
3) mantenere la focalizzazione sul- appropriato
tenendo conto delle
conseguenze immediate e l'obiettivo del proprio comunicare,
future del mio comunicare verificare l’efficacia comunicativa
come emittente e prefigurare le
conseguenze, immediate e future,
del proprio modo di comunicare

1) mettere in relazione in modo


dinamico e progettuale quello che Individuare elementi di
Autoconsapevolezza sono e quello che voglio diventare
Direzionare in modo miglioramento personale
nella vita realistici e significativi
intenzionale il proprio
conoscere se stessi,i propri cambiamento per lo
bisogni e desideri,i propri 2) riconoscere le proprie risorse, i sviluppo personale Essere costante nell’agire le
punti di forza e di debolezza propri limiti, desideri e bisogni strategie di miglioramento

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ALCUNE INDICAZIONI OPERATIVE

L'implementazione di un nuovo progetto o programma, all'interno di un'organizzazione complessa


come è la Scuola, incontra spesso diverse difficoltà, le indicazioni operative sotto riportate possono
agevolare tale processo.

Presentazione e approvazione del progetto in C.d.C.

 Nomina del docente referente LSE e individuazione dei docenti coinvolti


 Stesura del calendario degli incontri del programma
 Valutazione dei possibili collegamenti tra le diverse unità del LSE con altri progetti previsti
nel corso dell'anno scolastico.
 Prima dell'avvio del secondo anno e del terzo anno di programma rivalutazione degli elementi
di forza e di criticità emersi.
 Presentazione del programma ai genitori degli alunni della classe

Sarebbe opportuno che sia in sede di C.d.C., sia in occasione di altri incontri tra docenti, fosse
previsto uno spazio di confronto sull'andamento di LSE nella classe, anche in relazione agli
obiettivi didattici.

Si parte…….

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PRIMO ANNO
LIFE SKILL RELAZIONALI

Nel corso del primo anno viene privilegiato il lavoro sulle Skills relazionali, accompagnando così la
fase di accoglienza dell'alunno e la formazione/conoscenza del nuovo gruppo classe.

 Capacità di relazione interpersonale creare e mantenere relazioni interpersonali positive,


costruttive e significative
 Empatia comprendere gli altri, accettandoli e migliorando le relazioni sociali anche con persone
diverse per etnia e cultura
 Comunicazione efficace atto intenzionale attraverso cui affermo me stesso e i miei scopi,
adattandomi attivamente al contesto e tenendo conto delle conseguenze immediate e future del mio
comunicare
 Autoconsapevolezza conoscere se stessi, i propri bisogni e desideri, i propri punti di forza e di
debolezza

UNITA'
1 Presentazione del percorso; definizione
del patto di lavoro con la classe
2 Definizione condivisa delle life skill
3 Autovalutazione e definizione di un
obiettivo di cambiamento
4 Comunicazione efficace
5 Relazioni interpersonali – assertività
6 Le mie ragioni per non fumare
7 Relazioni interpersonali – risoluzione
dei conflitti
8 Empatia
9 Autovalutazione conclusiva e chiusura

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Unità 1
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI

Conoscenza del gruppo 1. UN OGGETTO PER 45 min


RACCONTARSI

Raccolta ed esplicitazione delle 2. LA MIA CLASSE IN UNO SPOT 45 min


rappresentazioni della classe

Presentazione del progetto 3. BREVE INTRODUZIONE AL 10 min


PROGETTO

Condivisione delle regole 4 FIRMIAMO L'ACCORDO ! 10 min

Dettaglio attività

1. UN OGGETTO PER RACCONTARSI: mi racconto attraverso un'immagine o un oggetto.

Si chiede ai ragazzi di scegliere un oggetto che li rappresenti o che rappresenti una loro
caratteristica e di spiegare agli altri la scelta fatta.
Due alternative: portare gli oggetti e farli trovare disposti su un tavolo oppure chiedere di portarne
uno da casa, dando l'indicazione nei giorni precedenti.
Al termine delle presentazioni è possibile far riposizionare gli oggetti sul tavolo non in modo casu-
ale ma chiedendo di costruire un quadro della classe (il tavolo è la classe e ognuno posiziona l’og-
getto al centro, sul lato, vicino, sopra, sotto un altro ed è invitato, se crede, a spiegarne il perché…).
Può essere interessante riproporre la stessa attivazione al termine del percorso per rilevare eventuali
modificazioni nella percezione di sé all'interno della classe.

2. LA MIA CLASSE IN UNO SPOT: immagine/spot sulla classe

In sottogruppi i ragazzi creano uno spot “pubblicitario” della classe a partire dalle sue
caratteristiche positive; creando un cartellone con un'immagine che rappresenti la classe nelle sue
caratteristiche positive. I gruppi avranno a disposizione vari tipi di materiale, quale: carta colorata,
ritagli di stoffe, bottoni, spago, nastri, colori, etc… al termine ogni gruppo illustra il proprio lavoro
agli altri.

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3. INTRODUZIONE AL PROGETTO

Il docente presenta brevemente il progetto precisando ai ragazzi l'obbiettivo principale, le ragioni


per le quali la scuola ha scelto di attivarlo e indicando i tempi e le modalità con cui verrà svolto.

4. FIRMIAMO L'ACCORDO !

Si presenta ai ragazzi un cartellone su cui sono riportate alcune “regole”:

 ASCOLTO CHI PARLA


 RISPETTO CHI HA UN'OPINIONE DIVERSA DALLA MIA
 NON DERIDO I COMPAGNI DI CLASSE
 RISPETTO L'ESIGENZA DI PRIVACY
 SONO DISPOSTO AD IMPARARE COSE NUOVE

Queste regole vengono discusse con i ragazzi, chiedendo a loro di condividerle. Qualora i ragazzi
sentissero l'esigenza di definirne altre verranno aggiunte al cartellone. In seguito si chiederà a tutti i
ragazzi di apporre la loro firma su questo CONTRATTO, che verrà appeso in classe.

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Unità 2
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI

Definizione delle life skills 1. LIFE SKILL? 15 min + 15 min

Condivisione del significato 2. IL POSTER 40 min

Connettere la definizione teorica 3. DALLA TEORIA ALLA PRATICA 20 min sottogruppi +


con esempi di vita reale
15 min

Dettaglio attività

1. LIFE SKILL?

Il docente avrà in precedenza preparato del materiale (parole chiave, immagini, fumetti)
riconducibile alle life skill relazionali. La classe viene suddivisa in sottogruppi e si chiede ad ogni
gruppo di scegliere tra le parole chiave, le immagini e i fumetti messi a disposizione, quelle che, a
loro parere, meglio si “abbinano” ad ogni life skills.

2. IL POSTER

Il lavoro dei diversi sottogruppi viene condiviso in plenaria e ridiscusso, in modo da arrivare alla
creazione di un cartellone comune comprendente le immagini, i fumetti, le parole chiave di ogni
life skill per arrivare ad una definizione condivisa. Questi cartelloni che rappresentano le diverse
Skills che verranno affrontate nel corso dell'anno scolastico, rimarranno esposti nella classe per
fornire ai ragazzi un elemento che renda visibile il percorso.

3. DALLA TEORIA ALLA PRATICA

Partendo dalle definizioni delle life skill, esito dell'attività precedente, i ragazzi, divisi in
sottogruppi, provano ad elencare dei comportamenti concreti che indichino il possedere ed
utilizzare in modo positivo per sé e per gli altri quella specifica life. Il lavoro di ogni sottogruppo
viene condiviso con il resto della classe.

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Unità 3
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI


Costruzione dell'immagine di sé 1. COME MI VEDO 30 min
/autovalutazione
Comprendere come si costruisce 2. L'IMMAGINE DI SÉ 30 min
l'immagine che una persona ha
di sé
Definizione di un obiettivo di 3. IL MIO OBIETTIVO... A PICCOLI 60 min
cambiamento individuale PASSI

Dettaglio attività

1. COME MI VEDO

Si consegna ad ogni ragazzo un foglio con il titolo: “COME MI VEDO” suddiviso in 4 settori e si
propone di utilizzare la tecnica del collage per rappresentare alcune loro caratteristiche o elementi
che li descrivono provando a definirle anche attraverso degli aggettivi.

COME MI VEDO?!
Una qualità che mi riconosco Un mio punto debole
Una qualità che mi Una mia caratteristica che
riconoscono gli altri vorrei migliorare

Si chiede a due o tre ragazzi (chi lo desideri) di raccontare agli altri il loro lavoro.

2. L'IMMAGINE DI SE'

Il docente che conduce l'unità stimola la discussione dell'intera classe sugli elementi che concorrono
nella costruzione dell'immagine di sé, aiutando i ragazzi a fare riferimento ad esperienze concrete
che, a loro avviso, li hanno portati ad un cambiamento. I contenuti emersi vengono evidenziati su
un cartellone visibile a tutti, fino a raggiungere una definizione condivisa su cosa si intenda per
immagine di sé e di come questa sia in relazione con i comportamenti.

3 IL MIO OBIETTIVO... A PICCOLI PASSI

Chiedere ai ragazzi di pensare ad una COSA di loro stessi che vorrebbero migliorare, chiarendo
che si tratta di definire un obiettivo molto concreto (Tirare meglio i rigori, Essere più ordinato,
Andare più d'accordo con mia sorella etc.), chiedergli di scrivere questo obiettivo su un foglio e di
individuare 4 o 5 Steps che ritengono necessari per riuscire nel loro progetto, seguendo le
indicazioni qui riportate:

 individua un obiettivo realistico e che sia raggiungibile nel corso dell'anno scolastico
 stabilisci un obiettivo che davvero desideri e sia importante per te
 definisci 4 o 5 passaggi per raggiungerlo

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 individua un obiettivo misurabile, in modo da poter dire se lo hai raggiunto o quanto ti manca

Invitare due o tre ragazzi a condividere il loro obbiettivo e gli steps che hanno individuato con il
resto della classe.

In classe verrà esposto un cartellone in cui ogni ragazzo, pur non dichiarando li proprio obiettivo,
segnerà i diversi step raggiunti.

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Unità 4
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI


Favorire la comunicazione 1. FARSI DEGLI AMICI 20 min. + 15 min
casuale con persone della classe
Sviluppare la comunicazione in 2. I SUGGERITORI 60 min
situazioni complesse

Dettaglio attività

1. FARSI DEGLI AMICI

I ragazzi camminano in modo sparso per la classe. Allo stop del conduttore si fermano di fronte alla
prima persona che si trovano davanti e formano delle coppie. Il conduttore comunica lo stimolo che
guiderà la comunicazione all’interno della coppia per i successivi 2 minuti. Scaduto il tempo si
ricomincerà a camminare e così via.

Possibili stimoli per la comunicazione:

- Quella volta in cui ho fatto una figuraccia


- Discussione con un amico
- Quella volta che ho dimostrato quello che valgo
- Discussione con i genitori
- Quella volta che mi sono ricreduto
- Quella volta che sono riuscito a dire a qualcuno quello che pensavo davvero
- Quella volta che ho fatto ridere qualcuno
- Quella volta che ho fatto piangere qualcuno
- Quella volta che sono stato troppo impulsivo
- Quella volta in cui sono stato bravo
- Un mio pregio
- Una volta che mi sono stupita di me
- Una cosa che so fare bene
- Una cosa bella che dicono di me

Terminata l’attività ogni ragazzo scrive su un post-it una difficoltà incontrata e su un secondo post-
it una scoperta fatta durante l’attività e li attacca su un cartellone suddiviso in due colonne
“difficoltà” e “scoperta”. Il conduttore legge poi in plenaria alcuni post-it di entrambi i cartelloni.

2. I SUGGERITORI

Si chiede ai ragazzi di dividersi in gruppi da 3 persone. La scena avrà luogo instaurando una
comunicazione tra due gruppi. Viene scelto uno del gruppo che dovrà tentare di dire, nel modo più
funzionale possibile, qualcosa di “scomodo” ad una persona dell'altro gruppo (senza che questo
sappia in precedenza di cosa si tratti).

Gli altri 2, di ogni gruppo, faranno da "suggeritori" al comunicatore, aiutandolo a trovare le


modalità di comunicazione più efficaci.
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Al termine di ogni scena categorizzare su un cartellone i comportamenti e gli atteggiamenti
osservati, suddividendoli in aggressivo-passivo-conciliante. Se rimane tempo provare a trasformare,
insieme ai ragazzi, gli atteggiamenti passivi ed aggressivi in concilianti.

Esempi di dialoghi:

 A: dire a B che puzza


 B: dire a A che il suo fidanzato la tradisce con mia sorella
 A: dire a B che mi sono accorto che l'altro giorno mentre era con i suoi amici ha fatto finta
di non vedermi
 B: dire ad A che non voglio più passargli i compiti
 A: dire a B che non può più venire a giocare a calcetto con noi perché abbiamo trovato un
altro più bravo
 B: dire a A che in classe i compagni sparlano di lui.

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Unità 5
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI


Stimolare il ragionamento sulla 1. CHE STORIA E' ? 20 min
collaborazione/leadership
Stimolare il ragionamento sulla 2. IL NODO 20 min
collaborazione/leadership
Creare un clima positivo; 3. RUN WITH MUSIC 10 min
stimolare la riflessione sul ruolo
del gruppo dei pari negli aspetti
decisionali
Stimolare l’assertività come 4.TRE STEP PER DIRE DI NO 40 min
fattore protettivo alle pressioni
del gruppo (promozione di sani
stili di vita)

Dettaglio attività

1. CHE STORIA E’ ?

La classe viene divisa in coppie, ad ogni coppia si consegna un foglio abbastanza grande ed un
unico pennarello grosso, in modo che possa essere tenuto in mano da entrambi.
Si invitano i ragazzi a pensare ad un personaggio di una fiaba, senza comunicarlo all’altro membro
della coppia, e di cominciare a disegnarlo sul foglio, contemporaneamente utilizzando lo stesso
pennarello.
Al termine dell’attività si chiede ai ragazzi: cosa ha aiutato il raggiungimento nello svolgimento del
compito? Cosa ha ostacolato? Chi è riuscito a disegnare ciò che voleva?
Si discute con la classe del diverso ruolo giocato dai due ragazzi della coppia.

2. IL NODO

Ci si dispone tutti in cerchio prendendosi per mano. Il conduttore prende per mano un capo della
fila ed inizia ad aggrovigliare i ragazzi tra loro (non devono mai staccare le mani!) scavalcandosi,
abbassandosi, passando sotto, etc. Quando il conduttore riterrà che il nodo sia stato formato unirà i
due capi della fila (facendo prendere i due estremi per mano) chiedendo al gruppo di tentare di
sciogliere il nodo e ricreare il cerchio iniziale senza mai staccare le mani.
Al termine dell’attività si chiede ai ragazzi: cosa ha aiutato il raggiungimento della meta? Cosa ha
ostacolato a livello relazionale e comunicativo? Cosa sarebbe stato utile fare o dire?

3. RUN WITH MUSIC

E' necessario preparare in precedenza un unico brano musicale, composto da sequenze di 15/20
secondi l’una, di generi musicali molto diversi tra loro.
Su una parete dell’aula si attacca un cartello con la scritta “mi piace” e sull’altra con la scritta “non
mi piace”. I ragazzi si posizionano in riga tutti dallo stesso lato della classe (“mi piace”). Per ogni
brano musicale ogni ragazzo si sposta correndo e si posiziona dal lato che corrisponde al proprio
“gusto musicale”.
Finita l’attività ci si sofferma a discutere in plenaria con l'aiuto di alcune domande stimolo, quali ad
esempio: è facile prendere una posizione diversa da tutto il resto del gruppo? Come ci si sente?
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Come ci si sente quando si è in un gruppo che condivide gli stessi interessi? E’ capitato nell’attività
che qualcuno volesse spostarsi ma non l’abbia fatto timore di essere preso in giro?

4. TRE STEP PER DIRE NO

Si propone alla classe una discussione su quelle situazioni in cui “è stato difficile dire di NO”
chiedendo ai ragazzi di fare degli esempi concreti capitati a loro o ad amici.
Il docente conduce la discussione aiutando ad evidenziare le strategie per resistere alla pressione del
gruppo e per dire NO.

Viene presentato alla classe un cartellone che riporta i tre step per dire NO:
1) Dire di NO
2) Spiegare le ragioni della propria posizione
3) Esprimere comprensione nei confronti dell’altro

Tenendo il cartellone in vista si dispongono i ragazzi in 3 file indiane, il primo della fila si rivolge al
secondo facendogli una domanda/richiesta a questa il secondo dovrà rispondere di no utilizzando il
modello dei tre step. (es. puoi accompagnarmi ad una festa dove ci sono tutti ragazzi più grandi? –
No, non posso perché ho un impegno, mi dispiace che tu debba andare da solo, potresti chiedere a
tuo fratello maggiore).

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Unità 6
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI


Stimolare la riflessione sulle 1. PRO E CONTRO 30 min
ragioni che portano un ragazzo a
fumare o a non fumare
Fornire informazioni corrette 2. TABACCO 20 min
sugli effetti dell'uso di tabacco e
discutere gli effetti immediati e a
lungo termine
Permettere uno spazio di 3. LE MIE RAGIONI PER 10 min
riflessione individuale sul lavoro NON FUMARE
svolto

Dettaglio attività

1. PRO E CONTRO

Presentare alla classe due cartelloni, stimolare la discussione per riportare in uno dei due cartelloni
tutte le ragioni per cui un ragazzo potrebbe decidere di fumare e, nell'altro, tutte le ragioni per
scegliere di non fumare.
Riportare tutto ciò che viene detto dai ragazzi, utilizzando le loro parole, facilitando la discussione
ed il confronto. Il docente potrà aggiungere eventuali elementi, non menzionati dai ragazzi, utili alla
completezza dell'informazione.
Analizzare con i ragazzi il cartellone dei PRO chiedendo loro se realmente ritengono che il fumare
sigarette consenta di ottenere quegli “obiettivi”.

2. TABACCO

Si propone alla classe un cartellone con disegnata la sagoma di un corpo; i ragazzi avranno il
compito di collocare sul cartellone, sulla sagoma, tutti gli effetti del fumo, sia quelli a lungo termine
sia quelli “immediati” (problemi cardiaci, sviluppo di tumori all'apparato respiratorio ma anche:
alito pesante, denti gialli, capelli che puzzano etc).
Il docente dovrà stimolare la discussione tra i ragazzi, tenendo presente che per i ragazzi gli effetti
immediati costituiscono un elemento preventivo efficace.

3. LE MIE RAGIONI PER NON FUMARE

Presentare ai ragazzi una scheda sulla quale riportare, individualmente, le 3-4 ragioni per le quali
sceglierebbero di non fumare.

20
4. STRUMENTI

www.salute4teen.it

www.hbsc.unito.it

Selezionare nella barra in alto la voce “PUBBLICAZIONI” e dal menù a tendina che si aprirà la
voce “FOCUS PAPERS”; scegliere l'argomento di interesse, per questa unità “I RAGAZZI E IL
FUMO”.

In seguito selezionare la regione LOMBARDIA : nel documento sono riportati i dati della ricerca
HBSC e alcune indicazioni utili alla discussione con la classe.

21
Unità 7
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI


Favorire la consapevolezza 1. PER ME E'/NON E' 40 min
dei propri punti di forza e COMPLICATO.....
debolezza
Favorire la riflessione sugli 2. RISOLVERE I CONFLITTI 60 min
aspetti relazionali all’interno
di una situazione di conflitto

Dettaglio attività

1. PER ME E'/NON E' COMPLICATO...

Si propone ai ragazzi una scheda individuale contenente un elenco di situazioni potenzialmente


difficili da affrontare. Ognuno la compila riordinando le situazioni dalla meno alla più difficile da
affrontare per lui. Al termine di questo lavoro si costituiscono dei piccoli gruppi nei quali
confrontarsi facendo emergere le eventuali differenze arrivando a definire una “classifica” comune.
Ogni gruppo condivide con il resto della classe le prime due situazioni individuate come difficili e i
compagni suggeriscono possibili strategie per affrontarle.

Esempi di situazioni:
 dire al tuo amico che non lo vuoi nella tua squadra di calcio perché non è capace a giocare;
 chiedere a qualcuno dei tuoi compagni/e di aiutarti a preparare la ricerca di scienze;
 dire alla tua amica che non è stata invitata alla festa;
 dire ai tuoi genitori che hai preso un brutto voto perché non hai studiato.

2. RISOLVERE I CONFLITTI

In plenaria proporre un brainstorming sul tema “conflitto” facendo emergere dai ragazzi situazioni
reali conflittuali. Si scelgono un paio di situazioni che vengono assegnate ad alcuni ragazzi perché
preparino un brevissimo role playing
della situazione data e lo mettano in scena. Al termine di ogni simulata è importante chiedere ai
partecipanti come si siano sentiti in quel ruolo.
In plenaria si discute partendo da alcune domande stimolo: come hanno reagito i protagonisti delle
situazioni? Cosa avrebbero potuto fare di diverso? Quali altre possibili soluzioni al conflitto ci
sarebbero potute essere?
L'insegnante porterà i ragazzi a riflettere, attraverso le loro considerazioni, sulle possibili reazioni
difronte ad un conflitto:
CEDERE – RIBATTERE - ANDARSENE aiutandoli ad evidenziarne le conseguenze. Suggerendo,
se non dovesse emergere dagli elementi portati dai ragazzi, l'introduzione della NEGOZIAZIONE e
di come questa trasformi un conflitto in una collaborazione (non uno di fronte all'altro ma uno a
fianco all'altro). Si prova a riproporre il role playing di almeno una situazione in cui emerga una
soluzione positiva del conflitto rappresentato.

22
Unità 8
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI


Raccogliere significati e 1. BRAINSTORMING SULLE 15 min
rappresentazioni legati alle PAROLA EMOZIONE
emozioni; far emergere tutte le
emozioni conosciute.

Riconoscere l’emozione 2. EMOZIONI QUIZ ! 1 ora


dell’altro; mostrare atteggiamenti
empatici; favorire consapevolezza
degli aspetti manifestazione di
una data emozione
Favorire l’espressione delle 3. I COLORI DELLE 20 min
emozioni tramite un linguaggio EMOZIONI
simbolico non usuale
Definizione di EMPATIA 4. E' EMPATIA QUANDO... 10 min

Dettaglio attività

1. BRAINSTORMING SULLA PAROLA EMOZIONE

Il docente prepara un cartellone con al centro la parola “emozione” e si chiede alla classe di provare
ad elencare le emozioni conosciute o i concetti legati al tema; aiutare i ragazzi a nominare un buon
numero di emozioni e a far emergere i concetti chiave.

2. EMOZIONI QUIZ!

Gli alunni vengono suddivisi in coppie (o gruppi di tre) e ad ogni gruppetto viene consegnato un
foglietto con una delle seguenti situazioni, una diversa per ogni gruppetto:

- l’insegnante entra in classe e annuncia: “oggi verifica a sorpresa”;


- sono invitato ad una festa a cui partecipa anche una ragazza che mi piace molto e a cui mi
vorrei dichiarare, ma i miei genitori mi impediscono di andare a causa di un voto negativo in
inglese;
- è l’ultima partita di campionato della mia squadra e ad un minuto dal termine e l’arbitro
fischia un rigore a nostro favore. Io vengo incaricato di batterlo;
- un mio caro amico mi confessa che i suoi genitori si stanno separando e lui non accetta la
situazione. Conta molto su di me…
- in classe è sparito il cellulare di un compagno e vengo accusato di averlo rubato. io non
c’entro nulla.
- giornata delle eccellenze a scuola: vengo premiato, insieme a cinque miei compagni di classe
per le mie “performances” sportive”;
- giornata al lago con la mia migliore amica: cielo limpido e spuntino sul prato in prossimità
dell’acqua.....
- i miei genitori mi dicono che, nonostante il mio carattere non sempre facile, sono molto
soddisfatti di me;
- ho studiato pochissimo e riesco a prendere 8 in una verifica di matematica;
- sono stato sorteggiato per una vacanza studio a Londra;
23
- mi arriva un sms da un numero sconosciuto: "mi piaci molto. se vuoi conoscermi vieni a
scuola con una sciarpa rossa";
- oggi è il mio compleanno, ma i miei amici se ne sono dimenticati e nessuno mi fa gli auguri!
Alla sera vado con i miei genitori in pizzeria e ci sono tutti i miei migliori amici che mi
aspettano per festeggiare il mio compleanno;
- oggi interrogazione programmata di storia, ma chi doveva essere interrogato è assente ed io
vengo sorteggiato per l' interrogazione;
- mio padre ha ottenuto il trasferimento in Sicilia ed ora dobbiamo partire: città nuova, scuola
nuova e nuove amicizie.
Ogni gruppetto dovrà mimare la situazione data (senza l'uso della parola) di fronte al resto della
classe che deve indovinare le emozioni in gioco e scriverle su un foglio.
L’insegnante al termine di ogni mimo assegnerà dei “punti-gioco” che potrà riportare sulla lavagna,
secondo questi criteri:
(+3) punti ad ogni attore che dimostra empatia verso l’altro.
Tanti punti ad ogni attore quanti sono gli osservatori che indovinano l’emozione rappresentata.
(+ 2) punti ad ogni osservatore che indovina l’emozione rappresentata dai compagni.
L’insegnante potrà anche assegnare una penalità di (-15) punti nel caso in cui gli attori dichiarino
l’emozione che stanno mimando o diano altri suggerimenti.

3. I COLORI DELLE EMOZIONI


Vengono messe a disposizione dei ragazzi alcune immagini tratte da riviste o da internet. Si
riprendono una alla volta le situazioni rappresentate dagli studenti nell'attività precedente (almeno 5
o 6) e ci si sofferma sulle diverse emozioni messe in gioco, si domanda ai ragazzi: “riesci a trovare
una immagine che ben rappresenti quello che prova questa persona?”
Liberamente i ragazzi si esprimono motivando la loro scelta. Si lascia parola a 2 persone per
emozione.

4. E’ EMPATIA QUANDO…

Si chiede ai ragazzi di provare ad esplicitare atteggiamenti/situazioni in cui una persona mostri


empatia completando la frase “è empatia quando…” e si elencano i contributi di tutti su un
cartellone.

Al termine si riprendono i concetti emersi nel corso dell'unità restituendo alla classe il senso del
lavoro svolto in relazione agli obiettivi proposti per questa unità.

24
Unità 9
Tabella riassuntiva delle attività

OBIETTIVO ATTIVAZIONE TEMPI


Confronto sulle caratteristiche 1 BINGO 20 min
personali
Riconoscimento abilità personali e 2 MEZZI DI TRASPORTO 1 ora
risorse esterne
Rielaborazione del percorso del 3 LA STRADA FATTA.... 30 min
primo anno e ripresa dell'obiettivo
di cambiamento
Lasciare un messaggio alla classe 4 IL GOMITOLO O LA 10 min
al termine del percorso SCRITTA

Dettaglio attività

1. BINGO

L'insegnante che conduce l'unità prepara precedentemente una scheda simile ad una cartella
della tombola, dove, al posto dei numeri, sono inserite delle caratteristiche personali (almeno
20) come:
- sono molto sportivo
- leggo tanti fumetti
- mi piacciono gli animali
- sono figlio unico etc. etc.
Ad ogni ragazzo ne viene consegnata una, girando per la classe e parlando con i compagni, deve
trovare almeno 4 persone che siano disposte ad apporre la propria firma a convalida del fatto
che possieda davvero quella caratteristica.

2. MEZZI DI TRASPORTO

La classe viene suddivisa in sottogruppi (di 5 studenti) e si da il compito ad ogni gruppo di


rappresentare un mezzo di trasporto (auto, moto, aereo, autobus, tram, bicicletta etc.etc.)
attraverso la costruzione di una statua umana, in cui ogni ragazzo ha un ruolo preciso in base
alle proprie competenze riconosciute da sé o dagli altri (es. il sedile perché sono accogliente,
l’oblò perché mi soffermo ad osservare i particolari…).
Ogni gruppo presenterà la propria “scultura umana” al resto della classe, motivando la scelta dei
diversi ruoli; le sculture, se possibile, vengono fotografate.

3. LA STRADA FATTA....

L'insegnante aiuta la classe nel riprendere il percorso fatto, stimolando la discussione e


facilitando l'emergere dei diversi significati che i ragazzi hanno attribuito alle attività svolte,
anche con l'aiuto dei cartelloni esposti in classe.
Si riprende anche l'obiettivo di cambiamento individuale definito nella terza unità, chiedendo, a
chi vuole, di raccontare agli altri come è andata, cosa ha funzionato e cosa no.

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4. IL GOMITOLO

La classe si dispone in cerchio insieme al conduttore che ha in mano un gomitolo di lana. Si


chiede ai ragazzi di lasciare un messaggio alla classe al termine del percorso, ognuno dà il
proprio contributo e, per passare parola, tiene un capo del gomitolo e lancia il gomitolo ad un
compagno, che fa altrettanto. Alla fine si formerà una rete di fili.
( in alternativa)

5. LA SCRITTA Per questa attività è necessario uno spazio molto ampio. I ragazzi devono
comporre una scritta conclusiva, che a loro giudizio sia significativa rispetto al percorso,
utilizzando i loro corpi per comporre le lettere.

26
LIFE SKILLS EDUCATION
Strumenti per il Secondo Anno

27
SECONDO ANNO

LIFE SKILL EMOTIVE


Nel corso del secondo anno viene privilegiato il lavoro sulle Skills emotive. Emozioni e sentimenti
fanno parte della nostra esperienza ed esistenza agendo sulle motivazioni che guidano le nostre
azioni di ogni giorno. Saper riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri è, quindi,
condizione fondamentale per la crescita stessa dell'individuo e per lo sviluppo delle sue capacità
relazionali.

Gestione delle emozioni


Tale capacità implica il riconoscimento delle emozioni in noi stessi e negli altri; la consapevolezza
di quanto le emozioni influenzino il comportamento e la capacità di rispondere alle medesime in
maniera appropriata.

Comunicazione efficace
Capacità di esprimersi, sia sul piano verbale che non verbale, con modalità appropriate rispetto alla
cultura e alle situazioni. Questo significa essere capaci di manifestare opinioni e desideri, bisogni e
paure, esser capaci, in caso di necessità, di chiedere consiglio e aiuto.

Gestione dello stress


Capacità di riconoscere le cause/fonti/situazioni che generano tensione nella vita quotidiana e
controllarle (tramite cambiamenti nell’ambiente o nello stile di vita, o tramite la capacità di
rilassarsi).

UNITA'
1 Ripresa del lavoro dell'anno scolastico
precedente e presentazione del nuovo
percorso; ridefinizione del patto di lavoro
con la classe
2 Definizione delle Skills e obiettivo di
cambiamento

3 Gestione delle emozioni


4 La comunicazione delle emozioni
5 Gestione dell'ansia e dello stress
6 Alcol e droghe
7 Gestione della rabbia
8 Chiusura

28
LIFE SKILLS EMOTIVE
Secondo Anno

Competenza fattore di protezione comportamento elemento valutativo


atteso (da osservare)
1) riconoscere le proprie emozioni
(piacevoli e spiacevoli) e la loro
Gestione delle correlazione con situazioni
specifiche Prevedere gli effetti del
emozioni comportamento (derivato dalle
Capacità di riconoscere le 2) essere consapevoli di come le Essere intenzionali nella emozioni)su se stessi e sugli
proprie emozioni e gestirle emozioni influenzino i scelta dei propri altri
in modo appropriato comportamenti e come con il comportamenti Individuare e agire
(appropriato rispetto a se comportamento si possa ricalibrare valutandone gli effetti su modalità/strategie per affrontare
stessi, agli altri, al contesto) il proprio stato emozionale noi stessi e sugli altri emozioni spiacevoli e non utili
al contesto
3) agire consapevolmente in risposta
alle proprie emozioni in modo
costruttivo per sé e per gli altri

1) riconoscere i segnali (fisici,…)


Gestione dello stress che mi indicano che sto vivendo una
condizione di stress (il proprio stato
Capacità di riconoscere le di stress) Attivare modalità di
cause/fonti/ situazioni che coping centrato sulle Essere consapevole del rapporto
generano tensione nella vita 2) riconoscere le cause/ le situazioni emozioni, efficaci tra il mio livello di stress e la
quotidiana e controllarle che nella vita quotidiana mi per ottenere un livello qualità della prestazione che
(tramite cambiamenti generano stress ottimale di stress riesco a fornire
nell’ambiente o nello stile di Sperimentare modalità di coping
vita, o tramite la capacità di 3) adeguare il livello di stress alla efficaci per situazioni specifiche
rilassarsi) situazione attraverso strategie
funzionali (eustress) (ridurre,
aumentare, rilassarsi...)

29
Unità 1
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Ridefinizione del contratto 1. APERTURA e CONTRATTO 15 min
Raccolta delle rappresentazioni della classe 2. COME VEDO LA MIA 30 min
CLASSE
Ripresa programma del anno precedente 3 LA STRADA FATTA 20 min
Introduzione life skills di quest'anno 4 LE TAPPE DI QUEST'ANNO 30 min
Chiusura 5 IN POCHE PAROLE 10 min

Dettaglio attività

1. APERTURA E CONTRATTO
Il docente invita la classe a riprendere gli accordi firmati all'inizio dell'anno precedente, vengono
riviste le regole concordate e si chiede se possono essere considerate ancora attuali o se sia
necessario modificare o aggiungere qualche cosa (se le regole vengono modificate è necessario
apporre nuovamente le firme). Se nella classe sono stati introdotti dei nuovi alunni verrà domandato
anche a loro di condividere e firmare il contratto.

2. COME VEDO LA MIA CLASSE


In cerchio, ogni alunno dovrà scegliere un oggetto che rappresenti, secondo lui, le caratteristiche
positive della classe e quindi motivare ai compagni la scelta. Dopo aver motivato la propria scelta,
ogni ragazzo, passerà la parola a un compagno a sua scelta oppure, semplicemente, al compagno a
fianco.
Due alternative: l'insegnante porta da casa alcuni oggetti di vario genere o può utilizzare oggetti
presenti nella stanza, negli zaini etc.

3. LA STRADA FATTA.....
Il conduttore dell'unità presenterà ai ragazzi un cartellone, preparato in precedenza, in cui sono
riportate le definizioni delle skills a cui i ragazzi erano giunti l'anno precedente (2° unità del primo
anno). Si lavora con i ragazzi aiutandoli a connettere e ricollegare le esperienze concrete e i giochi
fatti con i contenuti (life skills).
Ricordiamo che l'apprendimento e la lettura dei significati di un'esperienza possono essere molto
soggettivi, soprattutto quando si lavora sulle abilità di vita che sono, per definizione, intersecate tra
loro. Gli alunni potranno quindi collegare le attivazioni anche a life skills per le quali non erano
state pensate; unica condizione che siano in grado di motivarne coerentemente il collegamento.

Cartellone preparato precedentemente dall'insegnante

Anno life skills definizione esempi/attività/episodi

1 empatia Incollate proposti dagli alunni


autoconsapevolezza dagli insegnanti
relazione interpersonale

30
4. LE TAPPE DI QUEST'ANNO
Viene compilata la seconda parte del cartellone relativo alle life skills che verranno affrontate
quest'anno. Il docente incolla al cartellone le definizioni delle life skills.
La classe viene divisa in 6 piccoli gruppi, ogni sottogruppo avrà il compito di inventare una storia
avente come focus una delle tre life skills appena introdotte (in modo che due gruppi lavorino sulla
comunicazione efficace, due gruppi lavorino sulla gestione delle emozioni e due gruppi lavorino
sulla gestione dello stress); poi scriverle su un foglio.
E' importante che siano in grado di costruire una storia breve che permetta in seguito la riflessione,
fornendo spunti sull'argomento a loro assegnato (si può aiutare gli studenti suggerendo di fare
inizialmente una lista di possibili emozioni/fonti di stress dalla quale in seguito sceglierne due e
costruirci intorno una storia).
Ogni gruppo racconterà alla classe la propria storia (dividendole per skill a cui fanno riferimento)
consentendo al docente di stimolare una breve riflessione (15 min) che possa risultare utile ai
ragazzi per comprendere meglio le definizioni. Sul cartellone verranno riportati gli “eventi” della
storia, o altri esempi concreti, corrispondenti ai diversi elementi che costituiscono la definizione.

Cartellone preparato precedentemente dall'insegnante

Anno life skills definizione esempi/attività/episodi

2 gestione delle emozioni


comunicazione efficace Incollate proposti dai sottogruppi
gestione dello stress dagli insegnanti (2 per ogni life)

5. IN POCHE PAROLE

Ogni studente, in cerchio, viene invitato a dire una parola di chiusura, secondo una delle seguenti
consegne:
“Terminate la frase...”.
1. secondo me il programma di quest'anno sarà.........
2. rispetto all'anno scorso quest'anno vorrei..............
3. rispetto all'anno scorso quest'anno NON vorrei.........

STRUMENTI

Definizioni per i cartelloni

Capacità di relazione creare e mantenere relazioni interpersonali positive,


interpersonale costruttive e significative
Empatia comprendere gli altri, accettandoli e migliorando le
relazioni sociali anche con persone diverse per etnia e
cultura
Autoconsapevolezza conoscere se stessi, i propri bisogni e desideri, i propri
punti di forza e di debolezza

capacità di riconoscere le proprie emozioni e gestirle in


Gestione delle
modo appropriato
emozioni
31
capacità di riconoscere le cause/fonti/situazioni che
generano tensione nella vita quotidiana e controllarle
Gestione dello stress

Comunicazione atto intenzionale attraverso cui affermo me stesso e i miei


efficace scopi, adattandomi attivamente al contesto e tenendo conto
delle conseguenze

32
Unità 2
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI

Partendo dagli esempi concreti analizzare i 1 DALLE NOSTRE STORIE 40 min


comportamenti e le azioni
Stimolare la riflessione sui propri 2 UNA SCHEDA PER PENSARE 35 min
comportamenti
Individuazione di obiettivi personali di 3 IL MIO OBIETTIVO 20 min
cambiamento

Dettaglio attività

1. DALLE NOSTRE STORIE


Distribuire a ogni studente 6 post-it. (Possibilmente 2 post-it per ogni colore coincidente con
ognuno dei tre cartelloni)
Su tre muri diversi attaccare tre cartelloni come quelli seguenti:

cartellone1 cartellone 2 cartellone 3


comunicazione gestione delle estione dello stress
efficace emozioni

utile non utile non utile non


utile utile utile

Spiegare agli studenti che l'insegnante leggerà le storie da loro inventate durante l'incontro
precedente (ricordare la regola del gruppo relativa al "non giudicare"). I ragazzi devono ascoltare le
storie relative alla "comunicazione efficace" e scrivere sul primo post-it (es. rosso) un
comportamento che loro ritengono utile/vantaggioso/efficace in quella situazione; sull'altro post-it
(sempre rosso) riportano il comportamento non utile/non vantaggioso/non efficace per la medesima
situazione, anche indipendentemente dalle azioni attuate dal protagonista.
Si ricorda che l'obiettivo dell'attività è quello di spingere gli studenti a ragionare sulle diverse
tipologie di azioni che si possono mettere in atto nelle situazioni, deve quindi esserci completa
libertà.
L'insegnante quindi leggerà la seconda storia che si riferisce alla "comunicazione efficace" (rosso),
a questo punto si chiede agli studenti di attaccare al cartellone rosso i post-it rossi in base alla
divisione "utile" e "non utile".
Si procede quindi nel medesimo modo con il cartellone "gestione delle emozioni" (azzurro + post-it
azzurri) e "gestione dello stress" (verde + post-it verdi).
Terminato questo lavoro i post-it vengono riletti, il conduttore faciliterà la discussione del gruppo
classe sulle ragioni per le quali un comportamento è stato considerato più o meno utile, accogliendo
eventuali richieste di cambiare la collocazione dei post-it .

33
Domande stimolo:
 Perché ritenete che questo comportamento sia non utile? A chi? In che modo?
 Quali conseguenze potrebbe portare questo comportamento?
 Quale potrebbero essere le reazioni degli altri?
 Questo comportamento come potrebbe far sentire gli altri? E come fa sentire me?
 Se questo comportamento è non utile, quale potrebbe essere uno utile con cui sostituirlo?
 Perché ritenete invece che questo comportamento sia utile? A chi? In che modo?
2. UNA SCHEDA PER PENSARE
Ad ogni studente viene distribuita una scheda da compilare per consentire una riflessione
individuale sui propri comportamenti funzionali e disfunzionali. (scheda A – strumenti )
Individualmente gli studenti dovranno compilare la prima parte del questionario elencando i
comportamenti che mettono in atto. Gli studenti possono citare comportamenti relativi a diversi
ambiti di vita, quali scuola, casa, sport ecc...; i cartelloni dell'attività precedente possono quindi
essere utilizzati come spunti per la compilazione del questionario. Specificare agli studenti quanto
tempo hanno a disposizione e che possono riprendere alcuni comportamenti dai cartelloni. La
scheda serve ai ragazzi per l'attività successiva.

3. IL MIO OBIETTIVO
Conclusa la prima parte del questionario ogni studente dovrà scegliere una sola delle tre life skills,
previste nel lavoro di quest'anno, come personale obiettivo di cambiamento.
L'insegnante darà indicazione agli studenti di elencare 5 passi (sotto obiettivi) nella casella del
questionario chiamata "cosa posso fare per migliorare"; facendo riferimento al progetto di
miglioramento dell'unità 3 dell'anno precedente.
Ricordando ai ragazzi indicazioni e suggerimenti per definire e perseguire degli obiettivi (strumenti)
I miei obiettivi di cambiamento
scegli una sola delle seguenti life skill: gestione dello stress , gestione delle emozioni,
comunicazione efficace; completa la tabella in relazione alla caratteristica di te stesso che vorresti
migliorare, individuando, come l’anno scorso nel progetto di automiglioramento, i passi per
avvicinarti e/o raggiungere il tuo obiettivo.

life skill caratteristica che voglio migliorare cosa posso fare per migliorare
…………………………………… 1……………………………………………….
…………………………………… 2……………………………………………….
…………………………………… 3……………………………………………….
…………………………………… 4……………………………………………….
……………………………… 5……………………………………………….

Ritirare le schede individuali dell’obiettivo di cambiamento, serviranno nella successiva unità.

34
INDICAZIONI e SUGGERIMENTI

Come raggiungere gli obiettivi

Stabilisci un obiettivo realistico.

Fissa un obiettivo che puoi raggiungere in un arco di tempo ragionevole (per esempio entro la fine del
quadrimestre scolastico)

Stabilisci un obiettivo che sia suddivisibile in una serie di piccoli passi (o sotto-obiettivi). Il modo
migliore di modificare un comportamento è farlo a piccoli passi.

Stabilisci un obiettivo che sia misurabile (per esempio, fin dove vuoi arrivare), così che tu possa dire se
l’hai raggiunto o quanto ti manca per raggiungerlo.

Stabilisci qualcosa che per te sia significativo, qualcosa che realmente desideri piuttosto che qualcosa
che senti di dover fare.

Atteggiamenti per raggiungere i tuoi obiettivi

Cerca di avere un atteggiamento positivo, credi in te stesso e nelle tue capacità di raggiungere
l’obiettivo che ti sei prefissato.

Non avere paura di compiere degli errori. Sbagliare fa parte dell’imparare e di ogni percorso di
cambiamento.

Se non raggiungi un particolare obiettivo o sotto-obiettivo non credere sia un fallimento. Pensa a questa
difficoltà come ad una esperienza da cui imparare, come ad un passaggio verso il raggiungimento del
tuo obiettivo. Vedi che cosa hai sbagliato e correggiti.

Sii fiero di te stesso per ogni progresso compiuto. Dillo ai tuoi amici o genitori e datti una ricompensa.

Identifica le aree che hai bisogno di migliorare in futuro e su queste lavora con fiducia e determinatezza.
Usa la tua immaginazione. Dedica un po’ di tempo ogni giorno per immaginarli un po’ più vicino al tuo
obiettivo.

35
LA SCHEDA

SCHEDA A
Nome.........................................................Cognome........................................................Data........

Quali sono i comportamenti che metto in atto e che MI fanno stare bene con me e con gli
altri?

1 descrizione comportamento:…………………………………………………………………….
Raccontami quando lo hai fatto:............................……………………………………………….
....................................................................................................................................................

2 descrizione comportamento:……………………………………………………………………
Raccontami quando lo hai fatto:............................………………………………………………

3 descrizione comportamento:……………………………………………………………………..
Raccontami quando lo hai fatto:............................………………………………………………

Quali sono i comportamenti che metto in atto e che NON MI fanno stare bene con me e con
gli altri?

1 descrizione comportamento:…………………………………………………………………….
Raccontami quando lo hai fatto:............................………………………………………………

2 descrizione comportamento:…………………………………………………………………….
Raccontami quando lo hai fatto:............................……………………………………………….

3 descrizione comportamento:………………………………………………………………
Raccontami quando lo hai fatto:............................……………………………………………

36
Unità 3
Tabella riassuntiva attività

ATTIVITA’ TEMPI
Stimolare i ragazzi a verificare nel tempo i 1 VERIFICO I MIEI PASSI 15 min
progressi fatti in relazione al proprio
obiettivo
Rendere evidente la distinzione tra: evento che 2 EMOZIONE?! 35 min
genera l'emozione, emozioni, manifestazioni e
azioni conseguenti
Stimolare la consapevolezza sulla connessione 3 LE EMOZIONI CHE 60 min
circolare tra situazione, emozione, CAMMINANO
comportamento

Dettaglio attività

1. VERIFICO I MIEI PASSI


Consegnare a ogni studente la scheda "Verifico i miei passi" chiedendo loro di compilarla
individualmente.
Riconsegnare contemporaneamente a ogni studente la propria scheda degli obiettivi di cambiamento
personali (che hanno compilato durante l'incontro precedente). Gli studenti dovranno quindi
riportare sulla scheda "verifico i miei passi" i 5 step di cambiamento segnati sulla scheda degli
obiettivi di cambiamento personali.
L'insegnante spiega agli studenti che la scheda "verifico i miei passi" ha l'obiettivo di permettere il
riconoscimento dei miglioramenti che ogni studente raggiungerà nel tempo. Quindi la scheda sarà
tenuta in consegna dall'insegnante che periodicamente (1 volta al mese circa) la riconsegnerà agli
studenti per poter individuare i progressi fatti.
E’ importante che l'insegnante abbia avuto modo di leggere le schede sugli obiettivi di
cambiamento personali, al fine di controllare che gli obiettivi individuati dagli studenti siano
realistici e che siano stati individuati circa 5 step di comportamenti utili a ottenere l'obiettivo. Nel
caso di schede mal compilate o con parti mancanti, l'insegnante potrà segnare sulla scheda alcuni
suggerimenti per gli studenti.

2. EMOZIONI ?!
Proporre alla classe un cartellone con al centro scritta la parola "EMOZIONI". L'insegnante spiega
agli alunni che hanno 10 minuti di tempo per dire ad alta voce tutte le parole che gli vengono in
mente riguardo al tema "EMOZIONI" (brainstorming). L'insegnante quindi scrive sul cartellone in
ordine sparso tutte le parole pronunciate dagli studenti (senza ripetizioni) ma senza effettuare
nessun tipo di controllo o censura. Passato il tempo dato (oppure terminato lo spazio sul cartellone)
l'insegnante decreta la fine di questa fase di lavoro.
Con l'utilizzo di alcuni pennarelli colorati, l'insegnante, con l'aiuto degli studenti, prova a riordinare
le parole scritte sul cartellone suddividendole in diverse categorie.
L'insegnante quindi concorda con gli studenti la prima categoria di parole da individuare (per es:
tipologie di emozioni) e le sottolinea con un colore. Si passa quindi alla seconda categoria, poi la
terza ecc...
Categorie consigliate:
1. tipologie di emozioni
2. eventi che generano emozioni
3. comportamenti legati alla manifestazione delle emozioni
4. comportamenti che modulano le mie emozioni
37
Si ricorda che non è necessario che tutte le parole rientrino nelle categorie e soprattutto che alcune
parole possono rientrare in diverse categorie. Lo scopo di questa attività è quello di introdurre un
ragionamento di gruppo sulle varie componenti/fattori che entrano in gioco quando si parla di
emozioni.

3. LE EMOZIONI CHE CAMMINANO


L'insegnante appende in classe dei cartelli con scritte delle emozioni (vedi elenco strumenti).
L'insegnante, seguendo la tabella (strumenti) legge alla classe l'evento 1 (FASE A ) e chiede ai
ragazzi di posizionarsi fisicamente sotto al cartello dell'emozione che proverebbero, una volta che i
ragazzi si sono posizionati, chiede a qualcuno di spiegare la scelta.
A questo punto l'insegnante legge la fase B dell'evento e chiede nuovamente ai ragazzi di prendere
posizione (possono anche decidere di non spostarsi) e quindi chiede ad alcuni alunni di spiegare la
propria scelta.
Segue la lettura della fase C, procedendo come sopra.
A questo punto l'insegnante chiede ai ragazzi di riflettere insieme ai compagni che hanno scelto la
stessa emozione, su quale azione o comportamento potrebbero mettere in atto per modificare la
propria emozione e trasformarla in una che li faccia stare bene con sè stessi e con gli altri.

“COSA POTREI FARE ?”


I ragazzi sono quindi invitati a spiegare l'azione che hanno pensato e a riposizionarsi sotto il cartello
della nuova emozione.

Strumenti_______________________________________________________________________

Elenco

COMPASSIONE RASSEGNAZIONE AMORE ANGOSCIA


SORPRESA COLPA DISPREZZO NOIA
COLLERA IMBARAZZO DISGUSTO ECCITAZIONE
DELUSIONE ORGOGLIO GIOIA EUFORIA
PAURA TENEREZZA DEPRESSIONE OTTIMISMO
GELOSIA SICUREZZA ANSIA ESPLOSIVITA'
NOSTALGIA CURIOSITA’ INVIDIA ENTUSIASMO

L'insegnante può scegliere quali emozioni scrivere sui cartelli, se ne consigliano circa 20.

LE EMOZIONI CHE CAMMINANO

EVENTI

FASE A FASE B FASE C


1. la nonna mi ha dato 50 euro in cambio della mancia mia l'aiuto che vuole mia nonna è di
di mancia nonna mi ha chiesto di accompagnarla dalla sua amica a bere
aiutarla il tea la domenica
2. hai scritto una poesia alla lei/lui non ha fatto nessun hai saputo da un amico che lo ha
ragazza/o che ti piace commento raccontato in giro
3. il mio migliore amico sta non mi ha invitato gli ho chiesto spiegazione, non mi ha
organizzando una super festa risposto e se ne è andato
di compleanno
38
4. i miei genitori non la prof mi ha detto che sono i miei genitori mi dicono che non
vogliono iscrivermi al corso portato/a per quell'attività vogliono spendere soldi perché tanto
di... che gli ho chiesto cambierò idea
5. mia sorella ha preso il mio lei dice che io prendo sempre domani ho il compito in classe ma non
Ipod senza chiedermelo la sua squadra nuova senza me la vuole più prestare
rimetterla a posto

39
Obiettivo …......................................................................... Verifico i miei passi
Data......... Data......... Data......... Data......... Data.........
I MIEI PASSI
1...................................................................................... sì no sì no sì no sì no sì no
........................................................................................
........................................................................................           
........................................................................................

2...................................................................................... sì no sì no sì no sì no sì no
........................................................................................
........................................................................................           
........................................................................................

3...................................................................................... sì no sì no sì no sì no sì no
........................................................................................
........................................................................................           
........................................................................................

4...................................................................................... sì no sì no sì no sì no sì no
........................................................................................
........................................................................................           
........................................................................................

5...................................................................................... sì no sì no sì no sì no sì no
........................................................................................
........................................................................................           
........................................................................................
 = soddisfazione  = indifferenza per quanto conseguito  = fatica personale/insoddisfazione
4
Unità 4
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
La comunicazione non verbale 1 SENZA PAROLE 50 min
La comunicazione efficace 2 VOLUME e TONO di VOCE 20 min

Abilità di conversazione 3 TECNICHE PER AVVIARE UNA 30 min


CONVERSAZIONE
Chiusura 4 SALUTI...

Dettaglio delle attività

1. SENZA PAROLE
Dividere la classe in 4 0 5 gruppi ogni gruppo dovrà utilizzare delle immagini tratte da riviste o da
qualsiasi altro materiale (fumetti- internet-etc) per costruire una breve storia senza utilizzare
“parole” le parole, ma basandosi solo sulle espressioni, i movimenti delle immagini individuate.
Il lavoro di ogni gruppo verrà presentato al resto della classe che dovrà provare ad individuare
racconto ed emozioni che caratterizzano i personaggi.

2. VOLUME E TONO DI VOCE


Posizionare i ragazzi seduti in cerchio. A ogni studente verrà consegnato un foglietto sul quale è
segnato un messaggio e una modalità comunicativa in contraddizione (vedi strumenti).
A turno ogni studente comunicherà quanto scritto sul foglietto a lui consegnato e qualcuno del
gruppo rimanderà quale messaggio ha percepito.
Lo scopo di questa attività di riscaldamento è quello di far riflettere gli studenti sull'impatto e
l'importanza della concordanza dei diversi elementi attivi nel messaggio comunicativo.
Esempi di consegne per gli studenti
1. dire urlando che oggi ti senti tranquillo
2. dire sottovoce che sei molto arrabbiato
3. dire allegramente che sei in punizione
4. dire sottovoce che hai appena ricevuto una bella notizia
5 dire in modo triste che ti hanno fatto un bel regalo ecc...

3. TECNICHE PER AVVIARE UNA CONVERSAZIONE


Il conduttore chiederà alla classe di provare ad elencare i modi in cui gli è capitato di avviare una
conversazione con qualcuno che non conoscevano, riportando quanto emerge su un cartellone.
TECNICHE per AVVIARE una CONVERSAZIONE
esempi:
 Fare una domanda
 Chiedere aiuto
 Offrire aiuto
 Fare un complimento
 Chiedere un'informazione
 Scambiare informazioni personali
 Dire CIAO
 Parlare del tempo

41
Chiedere ai partecipanti di disporsi in due cerchi concentrici formando coppie tra le persone del
cerchio interno e le persone del cerchio esterno.
Un componente della coppia del cerchio interno avvia una conversazione con l’altro componente
della coppia (cerchio esterno) utilizzando uno dei suggerimenti proposti.
In seguito chiedere a uno dei due cerchi di girare in modo da cambiare le coppie.
Chiedere di invertirsi nell'avviare la conversazione, questa volta sarà un componente della coppia
che fa parte del cerchio esterno ad avviare la conversazione.
L'esercizio può essere ripetuto per alcune volte.
Al termine dell'esercizio aiutare i ragazzi a riflettere sulla differenza tra domande CHIUSE e
domande APERTE e a come le prime possano facilmente essere trasformate nelle seconde,
consentendo così di mantenere aperta una conversazione.

4. SALUTI...
Invitare i ragazzi a camminare in ordine sparso per la classe, l'insegnante li inviterà a fermarsi al
suo “STOP” e a salutare il compagno che si troveranno davanti: al primo stop solo con un cenno
(senza parole), poi come si salutano 2 professori, come si salutano 2 amici etc.

42
Unità 5
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI

Introdurre il tema relativo all’ansia e allo stress 1 IL CARTELLONE delle 10 min


come stati su cui è possibile “agire” TECNICHE
Far sperimentare ai ragazzi delle tecniche di 2 RELAX 20 min
rilassamento
Gestione dello stress 3 ROLE PLAY 70 min

Dettaglio attività

1. IL CARTELLONE delle TECNICHE


Spiegare alla classe che il lavoro di questa unità verterà su degli stati emotivi che spesso
interferiscono con le nostre capacità di agire: l’ANSIA e lo STRESS e di come sia possibile,
attraverso alcune semplici tecniche, gestire questi stati emotivi. Chiedere ai ragazzi di scrivere su un
posti.it cosa fanno quando si sentono in ansia, e di attaccarlo su un cartellone. L’insegnante leggerà
i post.it sottolineando le eventuali tecniche emerse.

2. RELAX
Il conduttore propone alla classe di sperimentare alcune tecniche di rilassamento. L’ambiente dovrà
essere il più possibile adatto alla situazione: luce moderata, musica di sottofondo etc.

 Far sedere gli studenti con la schiena eretta e il capo allineato, i piedi ben poggiati sul
pavimento e le mani sulle gambe. Chiedere loro di chiudere gli occhi e concentrarsi sulla
musica, che deve essere dolce. Poi suggerire di contrarre e decontrarre i muscoli alcune
volte, respirando profondamente. Chiedere poi di aggrottare e rilassare la fronte alcune
volte, sempre respirando.
 Sempre in posizione seduta e eretta, gli studenti vengono guidati a rilassare le parti, prima
del volto e poi del corpo, uno alla volta (per esempio: ora rilasso gli occhi, poi la bocca, il
collo…).
 Seduti o in piedi, viene chiesto agli studenti di mettere entrambe le mani sullo stomaco e di
respirare lentamente, partendo dalla pancia e riempiendo di aria lo stomaco ed il petto, come
se fossero palloncini, contando fino a 5. Poi l’aria viene trattenuta contando fino a 3, e
quindi espirata lentamente contando fino a 7. Si può anche visualizzare lo stomaco come un
palloncino che si riempie e si sgonfia.

In seguito sono riportate numerose tecniche di rilassamento (strumenti) che possono essere
utilizzate dal docente o, in ogni caso, che possono essere proposte ai ragazzi come alternative.
Aggiungere al cartellone, dell’attività precedente, qualcuna delle tecniche sperimentate, o, tra quelle
spiegate, ritenute funzionali dalla classe.

3. ROLE PLAY
L'insegnante individua alcuni alunni, si possono richiedere dei volontari, a cui far recitare i role play
(vedi strumenti). Procedere al role play n° 1.
L'insegnante spiega alla classe che assegnerà i ruoli agli attori i quali avranno a disposizione 5
minuti per pensare come mettere in scena la situazione.
Rappresentazione della scenetta.
43
Si ricorda che la lunghezza della rappresentazione dipende dagli attori, per cui può risultare anche
molto breve. Si suggerisce comunque di interrompere dopo 10 min poiché, con un tempo più lungo,
gli attori tenderebbero ad andare fuori tema.
Dopo ogni role play TUTTI gli studenti compilano il questionario manifestazioni dell'ansia (vedi
strumenti).
Gli attori dovranno segnare sul questionario come si sono sentiti nella parte che hanno recitato,
gli osservatori dovranno rispondere la questionario ricordando come si sono sentiti in una
situazione simile o in base a come si sarebbero sentiti al posto del protagonista.
Conclusa la compilazione individuale si procede in quella che si definisce fase di sharing di
condivisione: si chiede, prima agli attori, come si siano sentiti nel ruolo, quali difficoltà abbiano
incontrato, se avrebbero preferito avere un altro ruolo ecc... poi si da la parola al resto del gruppo
facendo riferimento alla compilazione dei questionari.
Attraverso le riflessioni e gli elementi emersi dalla discussione in plenaria, si passa alla
compilazione del cartellone che l'insegnante avrà precedentemente preparato e appeso a un muro.

evento che manifestazione azione conseguente


genera stress dello stress

Riferendosi al role playing si procede alla compilazione collettiva del cartellone e all'individuazione
dell'evento che genera lo stress, la manifestazione dello stress (vedi questionario individuale) e
l'azione conseguente. Quando si parla di azione conseguente si può far riferimento a reazioni
istintive o comportamenti intenzionali mirati ad abbassare il livello di stress che possono essere
suddivisi in comportamenti utili e non utili come negli incontri precedenti. Si ricorda quindi
l'importanza di spingere gli studenti ad individuare dei comportamenti utili per ognuno di quelli non
utili che i ragazzi hanno proposto o sono emersi dalla simulata.
Se terminata la compilazione del cartellone c'è a disposizione del tempo si può ripetere tutto per il
secondo role play, integralmente oppure passando direttamente dalla scenetta alla compilazione in
plenaria del cartellone di ragionamento.

Strumenti________________________________________________________________________

ROLE PLAY 1:
Andrea era d'accordo di incontrare Marco, l'amico conosciuto in vacanza durante l'estate
precedente, all'oratorio una domenica pomeriggio. Arrivato sul posto Andrea scopre che Marco è
venuto con Giulia, la sorellina di 6 anni, particolarmente agitata. Subito dopo essersi incontrati,
Marco si allontana con una scusa dicendo che sarebbe tornato entro un quarto d'ora, lasciando
quindi ad Andrea la totale responsabilità della bambina.

Domande stimolo per l'interpretazione del ruolo:


Cosa succede?
Cosa puoi fare? Cosa puoi dire? A quali altre cose devi fare attenzione mentre parli con lui o lei?
Cosa provi?

ROLE PLAY 2:
Stefania e Marta sono molto amiche. Stefania sta organizzando la sua festa di compleanno e
vorrebbe coinvolgere gli invitati utilizzando la Wii dell'amica. Marta è particolarmente gelosa delle
proprie cose. Stefania, sa benissimo che difficilmente Marta gliela presterà, però ha deciso di
provare a chiedergliela.

44
Domande stimolo per l'interpretazione del ruolo:
Cosa succede?
Cosa puoi fare? Cosa puoi dire? A quali altre cose devi fare attenzione mentre parli con lui o lei?
Cosa provi?

Questionario manifestazioni dell'ansia da consegnare agli studenti per la compilazione


individuale

MANIFESTAZIONI DELL'ANSIA role play 1 role play 2


farfalle nello stomaco
mani sudate
battito cardiaco accelerato
voce tremante
mani tremanti
tensione muscolare
difficoltà di concentrazione
bocca asciutta

45
Strumenti _______________________________________________________________________

Esercizi di rilassamento –
BRAIN GYM – ALCUNI ESERCIZI PER COLLEGARE I DUE EMISFERI

Questo tipo di esercizi può servire a modificare lo stato mentale e fisico della classe. Implicano
attività fisica e mentale insieme, collegano i due emisferi e migliorano il coordinamento motorio.
Aiutano a defocalizzare l’attenzione da uno stato (negativo) precedente, da pensieri e
preoccupazioni. Possono essere usati all’inizio o alla fine della lezione, o prima di una verifica.
Studi di Kinesiologia applicata mostrano che gli esercizi di Brain Gym diminuiscono lo stress,
migliorano la concentrazione e migliorano la velocità di risposta a stimoli visivi. Gli obiettivi degli
esercizi dovrebbero essere evidenziati agli studenti prima di farli.
 I bottoni del cervello
Alzati. Metti una mano sull’ombelico. Con il pollice e un dito dell’altra mano sfrega le piccole
cavità giusto sotto la clavicola.
 Il Gufo
Stringi i muscoli della spalla sinistra con la mano destra guardando la spalla sinistra, spingendo
indietro la spalla mentre respiri profondamente. Poi riallinea la testa, porta il mento verso il
petto e respira profondamente di nuovo. Quindi fa lo stesso con l’altra spalla.
 Doppi ghirigori
Su un foglio grande disegna dei ghirigori continui (senza staccare la penna) con entrambe le
mani contemporaneamente. Inizia con forme semplici come cerchi, quadrati o triangoli, e
concentrati sulla specularità dell’azione e passa gradualmente a forme più complesse.
 Nomi nell’aria
Con la mano che usi di solito per scrivere scrivi il tuo nome nell’aria con movimenti ampi. Fallo
in avanti e indietro. Ora fallo con le due mani contemporaneamente. Se sei destrimano, inizia
al centro e muovi verso l’esterno; se sei mancino, parti all’esterno verso l’interno. Fallo diverse
volte prima di passare ad un altro nome. Lo puoi fare anche con parole che presentano problemi
di computazione corretta.
 Pigri otto
Con un braccio in estensione davanti a te e il pollice rivolto verso l’alto traccia la figura di un
otto nell’aria. L’otto dovrebbe essere ‘appoggiato sul un lato’ mentre lo disegni con movimenti
lenti ed ampi, focalizzando la vista sul pollice. Senza muovere il capo traccia tre otto con
movimenti lenti e consecutivi. Popi fallo con l’altra mano e poi con entrambe
contemporaneamente.
 Elefanti pigri
Con gli stessi movimenti dell’attività ‘Pigri otto’, per l’elefante traccia gli otto mettendo una
mano sulla spalla e concentrando l’attenzione appena oltre l’altra mentre disegna l’otto,
piegandosi un po’ in avanti. Questo esercizio allenta la tensione sul collo.
 Mento sul petto
Anche questo esercizio allenta la tensione sul collo. Porta il capo in avanti fino a toccare il
petto, e poi all’indietro più che puoi, molto lentamente. Poi piega la testa prima da un lato, e poi
dall’altro. Infine fa ruotare lentamente il capo prima da un lato e poi dall’altro, compiendo un
giro completo.
 Ratataplan
Con una mano massaggia dolcemente l’addome e con l’altra batti gentilmente la sommità del
capo. Poi prova a fare le due attività contemporaneamente.
 Alfabeto attivo
Guardando lo schema (che può essere ingrandito e appeso in vari punti della classe), si dicono
46
ad alta voce le lettere dell’alfabeto sollevando contemporaneamente il braccio corrispondente,
indicato con la lettera sottostante (d=destro, s=sinistro, e=entrambi). Quest’attività può essere
utilizzata anche per imparare a computare. Una versione più complessa è quella di sollevare
anche la gamba corrispondente prima, e poi quella opposta

A B C D E F G
d s s e s d e

H I J K L M N
d s e d s d s

O P Q R S T U
e d s e e d s

V W X Y Z
e d d s d

47
Unità 6
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Proposta del tema permettendo l'emergere 1 PER COMINCIARE a PARLARNE min 20
del livello di informazione/coinvolgimento
dei ragazzi
Individuare e discutere i motivi per alcune 2 ALCOL e CANNABIS min 45
persone utilizzano alcol o cannabis
Fornire ai ragazzi informazioni corrette su 3 INFORMIAMOCI min 20
alcol e cannabis
Chiusura 4 DICO LA MIA min 20

Dettaglio attività
1. PER COMINCIARE a PARLARNE
Il docente illustra alla classe il tema oggetto dell'unità.
Propone alla classe di provare a mettere in comune ciò che i ragazzi sanno su questi argomenti e
tutto ciò di cui hanno sentito parlare in relazione al tema. Sarà compito dell'insegnante riportare i
contenuti che emergono su un cartellone. E' possibile stimolare la partecipazione dei ragazzi
attraverso dei video, delle brevi sequenze di film o immagini pubblicitarie.

2. ALCOL e CANNABIS
Dividere la classe in 4 gruppi, ad ogni gruppo verrà affidato il compito discutere e riportare su un
cartellone quali siano le ragioni per cui:
NON BERE (gruppo 1)
ALCUNI ADOLESCENTI BEVONO (gruppo 2)
NON FUMARE CANNABIS (gruppo 3 )
ALCUNI ADOLESCENTI FUMANO CANNABIS (gruppo 4)

Chiedere ad ogni gruppo di riferire alla classe quanto emerso e discuterlo insieme, aggiungendo
eventuali nuovi elementi. Aiutare i ragazzi in una riflessione su quanto emerso nei cartelloni sui
motivi che portano gli adolescenti a bere e a fumare, per evidenziare come alcuni motivi/aspettative
non siano reali.
E’ possibile visionare con i ragazzi il video proposto nel sito www.salute4teen.it intitolato
ALCOOL: FANTASIA /REALTA’

3. INFORMIAMOCI
Il docente, attraverso il lavoro eseguito nel corso dell'unità, facilita l'emergere di quesiti, domande e
dubbi relativi all'alcol, alle sostanze ed ai loro effetti; proponendo agli alunni di visionare insieme il
Sito www.salute4teen.it alla ricerca di informazioni utili a rispondere. E' anche possibile chiedere
ai ragazzi di formulare delle domande scrivendole su dei post.it (anche in forma anonima) andando
poi insieme a cercare le risposte.

4. DICO LA MIA
Proporre ai ragazzi tre cartelloni

SAPEVO NON SAPEVO IO PENSO

48
Chiedere ad ogni studente di scrivere su dei post.it delle frasi da attaccare nei diversi cartelloni,
chiedere poi a chi lo desidera di condividere con la classe il contenuto del post.it relativo a IO
PENSO ...

49
Unità 7
Tabella riassuntiva delle attività
ATTIVITA’ TEMPI
Aiutare i ragazzi a definire e nominare i 1 NON SOLO RABBIA 40 min
diversi livelli di rabbia
Evidenziare le connessioni esistenti tra i 2 MI RICORDO QUELLA VOLTA 40 min
comportamenti messi in atto e le CHE…
conseguenze prodotte su sé e sugli altri
Sperimentare alcune tecniche utili nel 3 TECNICHE PER CONTROLLARE 30 min
controllo della rabbia LA RABBIA

Dettaglio attività

1. NON SOLO RABBIA


Il docente chiede ai ragazzi di scrivere su un post.it una situazione che li fa molto arrabbiare: “io mi
arrabbio quando…..” e di attaccarli su un cartellone in cui sia indicato una sorta di termometro della
rabbia, una scala graduata.
Insieme alla classe si provano a definire e a nominare i diversi livelli di rabbia, aiutando i ragazzi a
ricollocare i post.it nel “livello di rabbia” più consono (Fastidio, Disappunto, Irritazione, Stizza,
Collera, Rabbia, Ira, Furia).
E’ importante sottolineare ai ragazzi che la rabbia è un’emozione normale e che come tale non è ne
buona né cattiva, esprimere la propria rabbia può essere sano, ma occorre NON perdere il controllo.

2. MI RICORDO QUELLA VOLTA CHE …


Chiedere ai ragazzi di dividersi in coppie (lasciandogli scegliere la coppia liberamente) e invitarli a
provare a ricordare un episodio accaduto in cui si sono sentiti “arrabbiati” e raccontarlo all’altro
seguendo le domande seguenti:
 Che cosa ti aveva fatto arrabbiare ?
 Con chi eri arrabbiato?
 Come si è manifestata la rabbia ?
 Quali pensieri sono scattati in quei momenti ?
 Quale comportamento ne è conseguito?
 Quali conseguenze ha avuto quel comportamento?
 Erano proprio quelle le conseguenze che si desideravano produrre ?
 Cosa è stato della “rabbia” ?
Al termine dell’attività il docente proporrà alla classe un cartellone in cui provare ad elencare
alcune delle conseguenze che si sono evidenziate nei racconti, sia rispetto a situazioni in cui la
rabbia è stata sfogata, sia a situazioni in cui la rabbia è stata trattenuta. Sarà importante sottolineare
come entrambe le scelte portino delle conseguenze e quanto sia utile esserne consapevoli.

3. TECNICHE PER CONTROLLARE LA RABBIA


Chiedere ai ragazzi di provare ad elencare i modi in cui agiscono e i comportamenti che mettono in
atto per controllare la propria rabbia. Sottolineare alcune semplici tecniche che emergono dalla
discussione:
 Contare fino a 10
 Ripetersi una frase (ripetizione mentale)
 Respirare profondamente
 Dirsi di non arrabbiarsi “posso stare calmo”, “ posso gestire la situazione” Auto-affermazioni

50
Chiedere a qualche volontario di sperimentare queste tecniche, attraverso una brevissima scenetta.
Rammentare ai ragazzi che queste tecniche saranno più efficaci se utilizzate prima che il livello di
rabbia diventi troppo elevato e quindi difficilmente controllabile, facendo riferimento al
TERMOMETRO della prima attivazione.

“E PIU’ FACILE SPEGNERE UN FUOCO QUANDO E’PICCOLO,


PIUTTOSTO CHE QUANDO E’ DIVENTATO UN INCENDIO!”

51
Unità 8
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Apertura - riscaldamento 1. IL COLORE DI OGGI Min 15
Aiutare i ragazzi a comprendere il rapporto 2. EMOZIONI APPESE Min 30
tra situazioni, emozioni e comportamenti,
sottolineando i diversi stili personali
Consentire attraverso l’autoriflessione 3. SAI COS’HO HO SCOPERTO ? Min 25
l’aumento della consapevolezza
Chiusura del percorso 4. CON UN’IMMAGINE Min 25

Dettaglio attività

1. IL COLORE DI OGGI
Distribuire ad ogni ragazzo della classe un cartoncino (grande come una cartolina), chiedergli di
colorarlo con i colori o il colore che meglio rappresenta come si sente oggi.
Attaccare tutti i cartoncini su un cartellone intitolato OGGI MI SENTO…

2. EMOZIONI APPESE
Proporre alla classe tre o quattro cartelloni in cui sono riportate delle emozioni sulle quali si ritenga
importante far lavorare la classe, avendo l’accortezza di scegliere sia stati emotivi positivi che
negativi. Chiedere ai ragazzi di provare a rispondere alle diverse domande per le differenti emozioni
scrivendo le risposte su dei post.it
ES. RABBIA, TRISTEZZA, ENTUSIASMO,IMBARAZZO,ALLEGRIA

La FELICITA’ La PAURA Emozione 3


arriva quando…… arriva quando……
…………………………. ………………………….
Quando sono felice Quando sono spaventato
mi sento…….. mi sento……..
mi comporto………. mi comporto……….
penso………. penso……….
Se vedo qualcuno felice Se vedo qualcuno
……… spaventato………

L’insegnante rileggerà alcuni dei post it restituendo ai ragazzi eventuali elementi comuni o
differenze, aiutando la classe a riflettere sui diversi stili personali.

3. SAI COS’HO SCOPERTO ?


Chiedere ai ragazzi di ripensare al percorso fatto nel corso dell’anno scolastico, ripercorrendo con
loro alcune attività svolte; invitarli quindi a compilare individualmente scheda riportata di seguito.
(strumenti) , tale scheda non verrà ritirata dal docente, al termine del tempo per la compilazione
verrà proposto ai ragazzi di condividere con la classe il proprio lavoro.

4. CON UN’IMMAGINE
L'insegnante mette a disposizione degli alunni alcune immagini (di qualunque tipo e prese da
riviste, giornali, fumetti, ecc...) che si è procurato in precedenza (possibilmente avere almeno una
52
immagine per ogni studente). L'insegnante spiega agli studenti che devono scegliere un'immagine
che rappresenti quello che hanno imparato nel percorso e a turno, in cerchio, condividerne il
significato.

Strumenti _______________________________________________________________________

Scrivi sotto alcune delle cose che hai scoperto di te o degli altri

53
LIFE SKILLS EDUCATION
Strumenti per il Terzo Anno

3
TERZO ANNO

LIFE SKILL COGNITIVE


Decision Making (capacità di prendere decisioni):
è la capacità di elaborare attivamente il processo decisionale, valutando le differenti opzioni e le
conseguenze delle scelte possibili.

Problem Solving (capacità di risolvere i problemi):


questa capacità, permette di affrontare i problemi della vita in modo costruttivo.

Pensiero creativo:
tale capacità mette in grado di esplorare le alternative possibili e le conseguenze che derivano dal
fare e dal non fare determinate azioni. Aiuta a guardare oltre le esperienze dirette, a rispondere in
maniera adattiva e flessibile alle situazioni di vita quotidiana.

Pensiero critico:
è l’abilità di analizzare le informazioni e le esperienze in maniera obiettiva. Può contribuire alla
promozione della salute, aiutando a riconoscere e valutare i fattori che influenzano gli atteggiamenti
e i comportamenti.

UNITA'
1 Presentazione del percorso e definizione
condivisa delle life skill

2 Decision making

3 Problem Solving

4 Il pensiero creativo
5 Il pensiero critico
6 -------------------------------
7 L’ultima tappa del viaggio
55
LIFE SKILLS COGNITIVE
Terzo Anno

competenza fattore di protezione comportamento elemento valutativo


atteso (da osservare)

Decision making 1) soffermarsi sulle azioni senza Identificare la decisione che


agire d'impulso Saper formulare un giudizio deve essere presa
La capacità di elaborare 2) saper mediare tra le proprie in merito all'attuazione o Raccogliere le informazioni
attivamente il processo esigenze e quelle altrui meno di un'azione utili
decisionale, valutando le 3) valutare la propria efficacia Saper valutare le Definire le alternative
differenti opzioni e le 4) saper valutare le conseguenze conseguenze che seguiranno possibili e calcolarne
conseguenze delle scelte dell'azione (costi/benefici) vantaggi e svantaggi
possibili.

Individuare il problema e
Problem solving 1) saper affrontare le situazioni
definirlo
Saper utilizzare risorse obbiettivamente
in modo flessibile e positivo
Competenza che permette di interne ed esterne per per la Elencare le possibili
2) saper modificare situazioni
affrontare in modo costruttivo i risoluzione di un problema soluzioni identificando la
che causano malessere
diversi problemi, i quali, se Saper individuare nuove “migliore”
trasformandole in opportunità di
lasciati irrisolti possono causare strategie di cambiamento Stabilire il modo migliore
crescita
stress mentale e tensioni fisiche per attuare la soluzione
scelta e verificarla

Pensiero Creativo
1) saper utilizzare il pensiero
Tale capacità mette in grado di Capacità di produrre diverse
divergente in maniera adattiva Saper affrontare le diverse
esplorare le alternative possibili idee/soluzioni partendo da
2) avere una fluidità concettuale situazioni in modo non
e le conseguenze che derivano un determinato stimolo
e capacità di riorganizzare gli convenzionale
dal fare e dal non fare Capacità di passare da uno
elementi Saper produrre molte risposte
determinate azioni. Aiuta a schema di pensiero ad un
3) essere assertivi non cedendo diverse tra loro
guardare oltre le esperienze altro velocemente
alle pressioni del conformismo
dirette, a rispondere in maniera
adattiva e flessibile alle
situazioni di vita quotidiana.

Capacità di riflessione sulle


situazioni ( critica
1) riconoscere e valutare i fattori oggettiva, personale,
Saper raccogliere le
Pensiero Critico che influenzano gli informazioni necessarie
autocritica)
atteggiamenti e i comportamenti. Essere in grado di prendersi
Saper formulare un giudizio
E' l’abilità utile ad analizzare le 2) essere assertivi non cedendo del tempo per pensare e
Saper assumere una
informazioni e le esperienze in alle pressioni del conformismo valutare
posizione in merito ad una
maniera obiettiva. Essere capaci di esprimere
questione
una posizione personale
sostenendola di fronte alle
critiche esterne

56
Unità 1
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Ridefinizione del contratto 1 APERTURA e CONTRATTO 15 min
Ripresa programma dell’anno precedente 2 LA STRADA FATTA 30 min
Introduzione life skills del terzo anno 3 LE TAPPE DI QUEST'ANNO 30 min
Chiusura 4 PER RIPARTIRE 15 min

Dettaglio attività

1. APERTURA E CONTRATTO
Il docente invita la classe a riprendere gli accordi firmati all'inizio dell'anno precedente, vengono
riviste le regole concordate e si chiede se possono essere considerate ancora attuali o se sia
necessario modificare o aggiungere qualche cosa. (se le regole vengono modificate è necessario
apporre nuovamente le firme ) Se nella classe sono stati introdotti dei nuovi alunni verrà domandato
anche a loro di condividere e firmare il contratto.

2. LA STRADA FATTA
Presentare alla classe il percorso fatto fino ad oggi, nei due anni passati, come un VIAGGIO non
ancora concluso. Chiedere ad ogni ragazzo di pensare a uno o due oggetti che rappresentino ciò
che nel corso di questo viaggio hanno aggiunto al loro bagaglio personale e di disegnarli (o
scriverli) su dei piccoli fogli (post.it)
Utilizzare un cartellone con disegnata una valigia e chiedere ai ragazzi di inserirvi gli oggetti
precedentemente disegnati, invitare poi i ragazzi a motivare la scelta fatta.

3. LE TAPPE DI QUEST'ANNO
Presentare brevemente ai ragazzi le skills oggetto di lavoro di quest'anno, dividere i ragazzi in 4
gruppi (uno per Skill) e chiedere ad ogni gruppo di provare a darne una definizione.
Decision Making - capacità di prendere decisioni
Problem Solving - capacità di risolvere i problemi
Pensiero creativo
Pensiero critico
Ogni gruppo presenta il proprio lavoro al resto della classe che, con l'aiuto del docente, formulerà
una definizione condivisa. Verranno poi riportate le diverse definizioni su un cartellone da lasciare
visibile in classe nel corso del programma.

4. PER RIPARTIRE
Chiedere alla classe di indicare, simbolicamente, il mezzo di trasporto che potrebbe condurli alla
fine di questo percorso e quali siano le ragioni di questa scelta ( la scelta può essere individuale e
dell'intero gruppo classe)

57
Unità 2
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Apertura 1 OGGI MI SENTO... 10 min
Decision making – prendere decisioni 2 COME SI SCEGLIE ? 60 min
Decision making – la tecnica dei tre 3 I TRE PASSI 15 min
passi
Decision making – affrontare una 4 UNA DECISIONE IMPORTANTE 20 min
decisione reale
Chiusura 5 CON UNA PAROLA 10 min

Dettaglio attività

1. APERTURA
Si chiede ai ragazzi di scegliere un simbolo meteorologico, oppure un cibo, che meglio rappresenti
“ COME SI SENTONO OGGI”, di disegnarlo su un post.it e di attaccarlo ad un cartellone comune;
chiedendo in seguito a qualcuno di spiegare le ragioni che lo hanno portato ad indicare quel simbolo
o quel cibo.

2. COME SI SCEGLIE ?
Chiedere alla classe di pensare a delle situazioni, a loro vicine, che comportano una scelta; il
docente le riassumerà brevemente su un cartellone visibile a tutti. I ragazzi sceglieranno una o due
delle situazioni su cui lavorare.
Per effettuare la scelta si può procedere per semplice votazione o con la tecnica del
posizionamento:ogni ragazzo si metterà di fronte ad un cartello, un simbolo, un oggetto o un punto
dell'aula che rappresenta la situazione preferita tra quelle individuate dalla classe.
A scelta compiuta dividere la classe in piccoli gruppi per lavorare sulla situazione individuata
attraverso la scheda A lasciando tempo ai ragazzi di discutere per arrivare ad una scelta sulla quale
il gruppo è concorde.

3. SCHEDA DEI TRE PASSI


Il docente riprende in plenaria i lavori dei sottogruppi facendo emergere le fasi che hanno portato
alla decisione presentando la tecnica dei 3 passi.

4. UNA DECISIONE IMPORTANTE


Partendo dal progetto già in essere della scuola sull'orientamento scolastico, il docente invita i
ragazzi a utilizzare la scheda dei 3 passi, individualmente, per riflettere sulla prossima scelta
scolastica che dovranno compiere (primi 2 punti della scheda). I ragazzi porteranno la scheda a
casa per poterla, eventualmente, condividerla con i propri genitori.

5. CHIUSURA
Ogni studente, in cerchio, viene invitato a dire una parola di chiusura che rappresenti, per lui/lei il
lavoro svolto in questa unità ed appena concluso; senza bisogno di spiegare o motivare la parola
scelta.

58
Scheda A

DEFINISCI il PROBLEMA

SOLUZIONI POSSIBILI CONSEGUENZE POSSIBILI


per ogni soluzione

DECISONI di GRUPPO

OPINIONI DIVERSE e perchè

59
SCHEDA DEI TRE PASSI
per prendere decisioni efficaci

Identificare la decisione che deve essere presa (qual è la


decisione che hai bisogno di prendere/cosa devi decidere.)

PRIMO PASSO

Considerare le possibili alternative, pensa alle differenti


cose che potresti decidere di fare e alle conseguenze dello
scegliere ogni alternativa; raccogli ogni informazione
aggiuntiva che ti serve (se stai cercando di risolvere un
problema, pensa a quante più soluzioni possibili.)
SECONDO PASSO

Scegliere la migliore alternativa e mettere in atto le azioni


necessarie. Assicurarsi di perseguire la propria decisione

TERZO PASSO

60
UNA DECISIONE IMPORTANTE
IN QUALE SCUOLA ANDRO’?!

LE POSSIBILI ALTERNATIVE

1 2 3

CONSEGUENZE ( indica le conseguenze per ogni alternativa individuata)


1 2 3

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE UTILI ALLA TUA SCELTA

1 2 3

61
Unità 3
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Apertura 1 PROBLEM SOLVING? 10 min
Affrontare la ricerca della soluzione di un 2 RISOLVIAMO UN
problema attraverso un cambio di focus “PROBLEMA” 20 min
Affrontare la risoluzione di un problema 3 APPLICHIAMO LA LOGICA 35 min
complesso
Le fasi del problem solving 4 UN POMERIGGIO 45 min
Chiusura 5 HO IMPARATO CHE... 10 min

Dettaglio attività

APERTURA
Condividere con la classe la definizione di problem solving, soffermandosi sull’importanza del
cambio di focus per poter arrivare ad una soluzione.

1. PROBLEM SOLVING: (capacità di risolvere i problemi):


questa capacità, permette di affrontare i problemi della vita in modo costruttivo

2. RISOLVIAMO UN “PROBLEMA”: CAMBIO DI FOCUS


Proporre alla classe in plenaria un problema a scelta tra i due seguenti:

 PROBLEMA DELLE MONETE: “Ho in tasca 2 monete, la loro somma è di 0,70 € e una
non è da 20 centesimi”. La soluzione è 0,50-0,20 (se una non è da 20 cent. Non è detto che
l’altra non lo possa essere)
 SCOPRI IL CRITERIO: si chiede ai ragazzi di individuare il criterio secondo il quale è
ordinata la serie di numeri 5-2-9-8-4-7-0 ( risultato: sono in ordine alfabetico)
 QUADRATO DEI 9 PUNTI:“unisci con 4 segmenti i nove punti del quadrato senza mai
staccare la punta della matita dal foglio”: disegnare il quadrato di Meyer alla lavagna e far
provare i ragazzi a coppie per 2 min. poi chiedere chi è riuscito a risolverlo e far spiegare
agli altri la soluzione. La soluzione sta nel tracciare segmenti che escono dal quadrato dei
nove punti, cosa che solitamente non viene fatta, si tende a guardare dentro i confini che ci
vengono dati, mentre molte volte serve uscire da quella prospettiva e dai confini per trovare
la soluzione.

62
Soluzione:

3. APPLICHIAMO LA LOGICA
Partendo dall'attività precedente spiegare ai ragazzi che, nell'attività che segue, metteranno alla
prova la loro capacità di problem solving aiutandoli a riflettere su come l'utilizzo e la
sperimentazione di strategie possa facilitare la generalizzazione in altri ambiti.
Il docente divide i ragazzi in gruppi di 4 o a coppie e illustra un problema a scelta tra i due seguenti
e si procede con le fasi di lavoro come indicato .
Alternative:
- LUPO, CAPRA E CAVOLO: (possibile svolgimento anche tramite role playing)
 Fase 1: leggere la storia: c'è un pastore sulla riva di un fiume con una pecora, un lupo ed un
cavolo. Deve necessariamente attraversare il fiume usando una canoa che può portare, oltre
al pastore, solo un solo alla volta. Ma se il lupo restasse solo con la capra, la divorerebbe, e
la capra restasse sola con il cavolo, lo divorerebbe. Come può il pastore portare dall’altra
parte del fiume lupo, capra e cavolo?
Lasciare 15 min di tempo alle coppie/gruppi per trovare la soluzione.
 Fase 2: Discussione in brainstorming sulla difficoltà per arrivare alla soluzione e portare la
classe, insieme, alla soluzione corretta, che viene spiegata ad alta voce (porre il focus sul
fatto che nella ricerca di una soluzione si può sbagliare e tornare indietro!!!)
Tempi:15 min.
- SCATOLA, CANDELE E PUNTINE:
 Fase 1: avete a vostra disposizione una candela e una scatola di puntine da disegno
(consegnare i materiali a ciascun gruppo all’interno di una scatola di cartone). Il vostro
compito è attaccare la candela alla porta, in modo che sia sospesa dal suolo.
Tempi: 5 min spiegazione e 5 min per svolgerlo per conto proprio
 Fase 2: interrompere i gruppi e dare la stessa consegna, ma questa volta fornire le puntine, la
candela e la scatola separatamente (le puntine vanno tolte dalla scatola, in modo che appaia
chiaramente che anche la scatola sia un materiale da utilizzare). I gruppi provano di nuovo a
risolvere il problema. Tempi: 10 min.
 Fase 3: discussione in plenaria 10 min.
- CHI E' IL COLPEVOLE:
Fase 1: Esporre il quesito : Quattro ragazzi di una classe sono sospettati di aver nascosto le
merende ai loro compagni. Alle domande dell'Insegnante che indaga, rispondono nel
seguente modo:
Antonio - “Ho visto Carlo e Dario entrare in classe prima del suono della campanella,
quindi uno di loro è colpevole”.
Bernardo - “Non sono stato io!”
Carlo - “E' stato Dario,l'ho visto cponj uno strano sacchetto in mano”
Dario - “ Giuro che è stato Bernardo, l'ho visto mentre fuggiva”
Se uno solo di loro ha mentito , chi è il colpevole?

63
Fase 2: Dividere i ragazzi in piccoli gruppi per risolvere il quesito e invitarli a dare la
soluzione, motivandola
Fase 3: Il docente invita i ragazzi a presentare le soluzioni e spiega il processo logico che
consente di risolvere il quesito

4. UN POMERIGGIO
In questa attività si propone alla classe una situazione concreta da risolvere, in cui diverse
persone sostengono bisogni diversi, che il gruppo deve riuscire a conciliare, per trovare una
soluzione comune.

Luca torna da scuola alle ore 14.00 e si prepara ad affrontare il pomeriggio…ecco cosa succede:
- Luca ha in mente che deve assolutamente studiare per il compito di matematica di domani, ha la media del 9 e
vuole mantenerla
-La ragazza che gli piace lo chiama per uscire con lei, è al settimo cielo perché aspetta questo momento da mesi!
-Tornando da scuola incontra il mister che gli dice che sarà in prima squadra per sostituire Giovanni che si è rotto
un piede, ma si deve allenare tutto il pomeriggio. Luca è in panchina da 1 anno.
-Giovanni manda un sms a Luca chiedendogli di andare a trovarlo perchè ha il piede rotto, è il suo migliore amico
-Domani è il suo compleanno e la nonna continua a dirgli che vuole regalargli il cellulare. Vuole che vado con lei
a sceglierlo per non sbagliare modello. Lei non ne capisce proprio nulla e al posto dell' Iphone potrebbe
comprargli un phon per capelli!

Fase 1: Suddividere la classe in sottogruppi: ad ognuno viene affidato un ruolo tra quelli
proposti sotto, in modo che in ogni gruppo ci sia una persona che sostiene ogni bisogno.
Essendo cinque bisogni l'ideale sono gruppi da 5 ma è possibile eliminarne uno e mantenere i
gruppi già formati nell’attività precedente.
Ad ogni gruppo viene dato un foglio con la situazione e i ruoli.
Fase 2: Ogni persona del gruppo deve sostenere uno dei bisogni e dire perché dovrebbe
soddisfare proprio quel bisogno senza rinunciarci neanche in parte. Alla fine del tempo stabilito
il gruppo deve trovare una strategia/soluzione comune rispetto a cosa farà Luca nel pomeriggio,
cercando di conciliare il più possibile tutte e cinque le cose, e motivare la soluzione.
Fase3: Discussione in plenaria su aspetti che ostacolano/facilitano la risoluzione di un
problema e come affrontarli. Il docente o uno dei ragazzi dovrà appuntare ciò che emerge su un
cartellone come in un brainstorming.
Attraverso ciò che emerge cercare di ricondurre alle categorizzazioni relative ai vari momenti
che caratterizzano il problem solving.

Problem finding – rendersi conto del disagio

Problem setting – definire il problema

Problem analysis – scomporre il problema principale in problemi secondari (WBS)

Problem solving – eliminare le cause

Decision making – decidere come agire

Decision taking – passare all’azione

64
5. HO IMPARATO CHE...
Come chiusura dell'unità proporre ai ragazzi di concludere la frase: “Ho imparato che.....”
Per farlo è possibile dar voce a tutti i ragazzi facendo scrivere su piccoli cartoncini da scambiarsi
casualmente, oppure ( con più tempo) attraverso una catena chiusa, o scrivendoli su post it da
attaccare ad un unico cartellone.

65
Unità 4
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Riscaldamento 1 DIVERSI UTILIZZI di UN 30 min
OGGETTO
Sperimentazione del pensiero creativo 2 SIAMO CREATIVI (?!) 60 min
Definizione del pensiero creativo e delle sue 3 IL PENSIERO CREATIVO 10 min
componenti
Chiusura . Analisi dei propri punti di forza e 4 UN MOMENTO PER 15 min
debolezza PENSARE

Dettaglio attività

1. DIVERSI UTILIZZI DI UN OGGETTO


Questa attività di riscaldamento ha l’obiettivo di sviluppare un pensiero divergente, senza fermarsi
al dato di realtà e di facilitare l’emergere di nuove idee in una condizione di gioco.
Dividere i ragazzi in “squadra” da 3/4 persone. Ogni squadra propone all’altra un oggetto di uso
comune, la squadra avversaria dovrà individuare gli utilizzi, anche non convenzionali, ma possibili
per quell'oggetto.(lavatrice, cabina del telefono, frigorifero, caffettiera). Vince la squadra che ha
individuato il maggior numero di soluzioni.
In alternativa: VALORI E COMUNICAZIONE
L’obiettivo dell’attività è facilitare l’espressione e la comprensione delle proprie e altrui
convinzioni. L’insegnante prepara una serie di bigliettini in cui è descritta una parola che descrive
un valore. Il ragazzo pesca il bigliettino e prova a dare una definizione personale della parola. Il
biglietto viene risposto nel contenitore. Le definizioni vengono scritte e discusse insieme,
sottolineando le sfumature che li contraddistinguono. Esempi di parole:
Amore; Onestà; Libertà; Indipendenza; Dipendenza; Autocontrollo; Puntualità;
Sincerità;Diversità; Cultura; Amicizia; Famiglia; Generosità; Rispetto;Ambizione;
Bellezza;Bontà;Uguaglianza;Forma fisica;Denaro

2. SIAMO CREATIVI (?!)


Una attivazione a scelta tra le due seguenti:
“SLOGAN”
Dividere la classe in gruppi da 3/4 persone. Invitare ogni gruppo a scegliere un argomento di lavoro
(prevenzione, life skills, crescita, adolescenza, capacità, amicizia, gruppo classe). Fornire ai gruppi
immagini, giornali ed altro possibile materiale, forbici, colla e un cartellone. Chiedere ai ragazzi di
costruire un messaggio o uno slogan, per rappresentare, con diverse tecniche, il loro vissuto
emotivo rispetto al tema individuato.
RACCONTO UNA STORIA
L'attività è tesa a facilitare l’espressione della propria creatività attraverso il canale verbale.
Promuovere l’espressione di sé migliorando l’atmosfera all’interno del gruppo.
I ragazzi della classe si dispongono seduti in cerchio. Chi desidera inizia a raccontare una storia e
quando vuole, o se qualcuno lo chiede, passa il testimone per il proseguimento del racconto a
qualcuno (si può utilizzare una palla o altro oggetto che funga da testimone).
Per facilitare i ragazzi, o stimolare il racconto, l’insegnante può preparare dei bigliettini/carte con
disegnati oggetti o azioni che devono essere introdotte nella storia.
Il nucleo della storia può essere libero, oppure l'insegnante potrà indicare un' area di interesse. I
66
ragazzi potranno inserire tutti gli elementi secondo loro funzionali alla trama.
E’ importante che l’insegnante trascriva la storia in modo che sia possibile rileggerla insieme alla
classe, riflettere sui contenuti emersi, le difficoltà e i dubbi che si sono provati durante
l’esperienza.

3. IL PENSIERO CREATIVO
Il pensiero creativo è la capacità di produrre soluzioni nuove partendo da dati noti, attraverso
processi di induzione e deduzione, assimilando schemi mentali esistenti.
Può essere scomposta in 4 fattori (Guilford, 1967)
 fluidità: capacità di produrre idee diverse partendo da un determinato stimolo (come
brainstorming)
 flessibilità: capacità di passare da uno schema di pensiero ad un altro velocemente
 elaborazione: capacità di associare i dati prodotti attraverso fluidità e flessibilità in maniera
chiara ma complessa e originale.
 valutazione: capacità di ritenere le informazioni per utilizzarle in un contesto adatto
Le attività che favoriscono un pensiero divergente (brainstorming, problem solving) favoriscono lo
sviluppo delle capacita creative: compito dell’adulto è svolgere la funzione di facilitatore
dell’esplorazione e della comprensione di ciò che sta accadendo.

4. UN MOMENTO PER PENSARE


Proporre ai ragazzi delle domande stimolo su cui riflettere e rispondere individualmente:
- Quando utilizzo il Pensiero Creativo?
- In quali campi sono maggiormente creativo?
- In quali campi non mi sento creativo e vorrei migliorare?
Chiedere, a chi lo desidera, di condividere con la classe le proprie riflessioni.

67
Unità 5
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Riscaldamento 1 INDOVINA ? 15 min
Sperimentare il pensiero critico nell’analisi 2 PICCOLO SPAZIO… 60 min
del linguaggio dei mass media PUBBLICITA’
Lavoro su situazioni concrete esperite nella 3 IL MIO ULTIMO ACQUISTO 30 min
vita reale
Definizione condivisa 4 IL PENSIERO CRITICO 15 min

Dettaglio attività

1. INDOVINA ?
Il docente propone alla classe un breve quiz: uno degli alunni incomincia a cantare un motivetto o
“recita” l’inizio di una frase relativa ad una pubblicità, il resto della classe dovrà continuare la frase
o dire di che pubblicità si tratta.
Sarà sufficiente provare con 4/5 pubblicità, per rendere evidente alla classe come slogan e spot
restino impressi nella loro memoria e introdurre il lavoro dell’attività seguente.

2. PICCOLO SPAZIO… PUBBLICITA’


Presentare ai ragazzi spezzoni pubblicitari televisivi o del WEB ed immagini di pubblicità tratti da
giornali e riviste.
Avviare una discussione di classe attraverso le seguenti domande stimolo:
 Qual è il messaggio?
 Su cosa fa leva ?
 A chi si rivolge?
 Quali suggestioni vengono usate per vendere il prodotto?
 Quali tecniche vengono utilizzate?
 Quali sono i messaggi impliciti/pregiudizi (es. passa il messaggio che se un prodotto costa
di più vuole dire che è fatto meglio?...ma è vero?)
 Quanto sono realistici?

3. IL MIO ULTIMO ACQUISTO


Chiedere ai ragazzi di disegnare l’ultimo oggetto che hanno acquistato; poi chiedere loro di
scrivere, vicino al disegno:
 tre motivi per cui l’ho comprato
 tre motivi per cui non avrei dovuto comprarlo
Esporre i disegni in classe e dare un po’di tempo ai ragazzi per guardare i lavori di tutti; in seguito
invitare gli alunni a condividere eventuali riflessioni sul lavoro svolto.

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4. IL PENSIERO CRITICO
Proporre, proseguendo nella discussione con la classe, un cartellone su cui sono riportate due
domande per lavorare alla costruzione di una definizione condivisa.

Cos’è il PENSIERO CRITICO Quando E’ IMPORTANTE USARLO?

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Unità 6
L'unità 6 è da considerarsi un’unità “Jolly” da poter utilizzare per approfondire una life skill
specifica o per affrontare un tema legato alla promozione della salute che risulti di particolare
rilevanza/interesse per quel gruppo classe.
L'unità andrà programmata secondo lo schema che ha caratterizzato tutti gli altri incontri in
collaborazione con gli operatori.

Tabella riassuntiva delle attività


ATTIVITA’ TEMPI
Riscaldamento

Attività centrale
Chiusura

TEMI LEGATI ALLA PROMOZIONE DELLA SALUTE

 AZZARDO …. NON E' UN GIOCO


 MANGIO BENE PER SENTIRMI MEGLIO
 DROGHE EFFETTI, USO, ABUSO e DIPENDENZA
 WEB: UN POSTO DOVE STARE CON LA TESTA
 AFFETTIVITA' e SESSUALITA'

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Unità 7
Tabella riassuntiva delle attività

ATTIVITA’ TEMPI
Obiettivo ripercorrere il lavoro svolto nel 1 LIFE SKILL EDUCATION 35 min
corso dei tre anni
Confronto dell'immagine di se e della classe 2 UN OGGETTO PER 35 min
RACCONTARSI … 3 ANNI
DOPO
Fornire uno spazio di riflessione individuale 3 TEST ? min
Chiusura 4 TI INVIO UN TWITTER... 20 min

Dettaglio attività

1. LIFE SKILL EDUCATION


Appendere nella classe dieci cartelloni (uno per Life skill) con scritta la Life skill e la sua
definizione.
Chiedere ai ragazzi di scrivere su dei post.it, brevemente, ciò che ricordano del lavoro svolto sulla
specifica life skill (sia essa un'attivazione, un contenuto o il riferimento ad uno stato emotivo) .
Rivedere insieme alla classe quanto emerso, ricostruendo attraverso i loro ricordi l'intero percorso
svolto.

2. UN OGGETTO PER RACCONTARSI … 3 ANNI DOPO


Si riprende l'attività proposta nella prima unità del primo anno del programma, chiedendo
nuovamente ai ragazzi di scegliere un oggetto che li rappresenti o che rappresenti una loro
caratteristica; invitare tutti a ricordare quale fosse stato l'oggetto scelto 3 anni prima; chiedere a chi
lo desidera di spiegare la scelta fatta oggi, paragonandola alla scelta fatta allora, provando ad
evidenziare ciò che è rimasto costante e ciò che, secondo loro, è cambiato.
Due alternative: portare gli oggetti e farli trovare disposti su un tavolo oppure chiedere di portarne
uno da casa, dando l'indicazione nei giorni precedenti.
Al termine delle presentazioni è possibile far riposizionare gli oggetti sul tavolo non in modo
casuale ma chiedendo di costruire un quadro della classe (il tavolo è la classe e ognuno posiziona
l’oggetto al centro, sul lato, vicino, sopra, sotto un altro ed è invitato, se crede, a spiegarne il
perché…).

3. TEST?
Invitare i ragazzi ad un momento di riflessione individuale, attraverso una breve scheda, che
consenta loro di aumentare la consapevolezza sui propri punti di forza o debolezza, in relazione alle
life skill.
Scheda allegata

4. TI INVIO UN TWITTER...
Chiedere ad ogni ragazzo di scrivere su un foglietto un messaggio, come se fosse un twitter che
vogliono inviare ad un altro loro compagno, su come hanno vissuto il programma LSE che si
conclude con questo incontro. I “twitter” vengono inseriti tutti insieme in una scatola e in seguito
ognuno ne “pesca” uno e lo legge ai compagni.

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_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________

In relazione alle dieci life skill sotto riportate, prova a darti un punteggio da 1 a 5 (dove uno è il
minimo e 5 il massimo) …......

Capacità di relazione
interpersonale Esprimere la propria opinione chiarendo il punto di vista che la
creare e mantenere relazioni genera - Costruire mediazioni senza perdenti
interpersonali positive, costruttive e 1 2 3 4 5
significative
Empatia
comprendere gli altri, accettandoli Riconoscere il livello verbale e non verbale nella comunicazione
e migliorando le relazioni sociali dell’altro. Riconoscere le emozioni dell’altro e tenerne conto nel
anche con persone diverse per etnia relazionarsi con lui
e cultura 1 2 3 4 5
Comunicazione efficace

atto intenzionale attraverso cui Riconoscere il rapporto esistente


affermo me stesso e i miei scopi, tra i soggetti in comunicazione
adattandomi attivamente al Esercitare il commento in modo appropriato
contesto e tenendo conto delle 1 2 3 4 5
conseguenze immediate e future del
mio comunicare
Autoconsapevolezza Individuare elementi di miglioramento personale
realistici e significativi
conoscere se stessi,i propri bisogni Essere costante nell’agire le strategie di miglioramento
e desideri,i propri punti di forza e 1 2 3 4 5
di debolezza

Gestione delle emozioni Prevedere gli effetti del comportamento


Capacità di riconoscere le proprie (derivato dalle emozioni)su se stessi e sugli altri
emozioni e gestirle in modo Individuare e agire modalità/strategie per affrontare emozioni
appropriato (appropriato rispetto a spiacevoli e non utili al contesto
se stessi, agli altri, al contesto) 1 2 3 4 5
Gestione dello stress
Capacità di riconoscere le Essere consapevole del rapporto tra il mio livello di stress e la
cause/fonti/ situazioni che generano qualità della prestazione che riesco a fornire
tensione nella vita quotidiana e 1 2 3 4 5
controllarle (tramite cambiamenti
nell’ambiente o nello stile di vita, o
tramite la capacità di rilassarsi)
Decision making Identificare la decisione che deve essere presa
La capacità di elaborare Raccogliere le informazioni utili
attivamente il processo decisionale, Definire le alternative possibili e calcolarne
valutando le differenti opzioni e le vantaggi e svantaggi
conseguenze delle scelte possibili. 1 2 3 4 5
72
Problem solving Individuare il problema e definirlo obbiettivamente
Competenza che permette di Elencare le possibili soluzioni identificando la “migliore”
affrontare in modo costruttivo i Stabilire il modo migliore per attuare
diversi problemi, i quali, se lasciati la soluzione scelta e verificarla
irrisolti possono causare stress 1 2 3 4 5
mentale e tensioni fisiche
Pensiero Creativo Capacità di produrre diverse idee/soluzioni
Tale capacità mette in grado di partendo da un determinato stimolo
esplorare le alternative possibili e Capacità di passare da uno schema di pensiero
le conseguenze che derivano dal ad un altro velocemente
fare e dal non fare determinate 1 2 3 4 5
azioni. Aiuta a guardare oltre le
esperienze dirette, a rispondere in
maniera adattiva e flessibile alle
situazioni di vita quotidiana.
Pensiero Critico
E' l’abilità utile ad analizzare le Essere in grado di prendersi del tempo per pensare e valutare
informazioni e le esperienze in Essere capaci di esprimere una posizione personale sostenendola di
maniera obiettiva. fronte alle critiche esterne
1 2 3 4 5

73
APPENDICE

Strumenti di Life Skill

LIFE SKILL EDUCATION

L.S.E.

74
INFORMAZIONI GENERALI SULLA CLASSE

a.s. Classe

Coordinatore

Docenti LSE ___________________________________________


___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________

Composizione della classe


________________________________________________________
________________________________________________________
________________________________________________________
________________________________________________________
________________________________________________________
________________________________________________________

Note sul gruppo classe ________________________________________________________


________________________________________________________
________________________________________________________
________________________________________________________
________________________________________________________
________________________________________________________
________________________________________________________

Altro

75
CALENDARIO INCONTRI in CLASSE

INCONTRO DOCENTE DATA e ORA note


76
CALENDARIO INCONTRI
Formazione/programmazione

DATA e ORA PARTECIPANTI OBIETTIVI

77
ALTRI PROGETTI
CHE COINVOLGONO LA CLASSE

NOME del PROGETTO TEMATICA Eventuali connessioni con LSE

78
HANNO CONTRIBUITO ALLA STESURA

Sandra Lunari e Silvia Arosio con


l’equipe prevenzione del Dipartimento Dipendenze

HANNO CONTRIBUITO AL PROGETTO

L’equipe prevenzione del Dipartimento Dipendenze (coordinata da dott.ssa Perego)


La Cooperativa Spazio Giovani
Gli operatori dei consultori coinvolti nei TPS
L’Ufficio scolastico provinciale
I Comuni di Monza, Desio, Limbiate, l’Ufficio di Piano di Carate
Rete di scuole che promuovono salute

Si ringraziano

tutte le scuole che hanno aderito al progetto.


Il dott. Maurizio Resentini Direttore Dipartimento Dipendenze
La dott.ssa Paola Buonvicno Direttore Dipartimento ASSI
Ornella Perego e Manuela Franchetti Ufficio promozione della salute

79

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