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1984 Contemporary ltDlìan Cultura! Anthropology. Annual Review sgregazione al!' interno deli' antropologia americana.·
of Anthrupology 13: 447-66. FD. Credi che questa a ttenzion e per deMartirw sia il si11to
1993 "Criticai Ethnocentrism" and the Ethnology of Ernesto de mo di uri diverso atteggiamento delle scuole antropologiche
Martino. American Anthropologist 95 (4): 875-93. dominanti, anglosassoni e francesi, verso tradizioni nazionali
1995"The Crisis of Presence in Italian Penk<:ostal Conversion". di studi chr. sono state invece quasi sempre trascurate come
American Eth1wlogist 22 (2): 324-40.
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parte, in molte pagine demartiniane le vicende della pre� plicare effetti sul terreno dell'equilibrio psichico, per e .,
senza a ppai ono invece non tanto come fasi di u.n percor sempio.
so storico, quanto piuttosto come legate a varia:doni nel FD. Io su questo vorrei chiederti due cose. Se, come dici, de
la condizione esistenziale degli individui. In taluni mo Martino oscilla tra u na concezione della crisi della presenza
menti queste condizioni mettono in crisi la presenza, in come problema storico, che riguarda lo sviluppo dell'Io. in sen
altri no. Certo, non c'è dubbio che su. queste condizioni so non empirico ma trascendentale, e dall'altra parte invece u- ·
incida l'apparato interpretativo del mondo dì cui unn na concezione psichiatrica, come prublema empirico di singole
so ciet à è in possesso, quindi per esempio l'apparato personalità, di singoli lo... .
scientifico. Direi che l'ele mento centra�e è la capacità TS. Sempre in condizioni storicamente precise, però
dell'uomo di trasformare la realtà, di incidere su di essa, FD. Sempre in condizioni storicamente precise. Ora, la vec
dì padroneggiare i processi in cui viene coinvolto; però chia tesi di Cases, per esempio, era che questa oscilla.zione fos
questa ca pacità e questo grado dì padronanza possono se in realtà una oscillazione nello sviluppo del pensiero di de
Martirio... lidità del pensiero scientifico contro le �valutazioni rela
TS. Sì, più o meno Croce... tivistiche che lo assimilano a qualsiasi alh'u tipo di ideo
FD. Sì. La tua impressione è la stessa? logia. Come antropologi, dobbiamo assumere che la
TS. Io credo che abbia perlomeno interferito, questo. scienza è lm prodotto storico, ma anche che non è una
Perché per de Martino questa questione delle categorie, semplice "sovrastruttura" come tante altre, per intender
preesistenti al processo storico oppure esse stesse pro ci. Essa rappresenta w1a maniera specifica di indagare
dotto storico, eta un problema reale, ed era un problema sulla realtà, la più controllabile di tutte, meno facilmente
reale in rapporto al dibattito post-crociano di quegli an trasfonnabile in mera ideologia. Se non si parte da 4ue
ni. Essendo lui un allievo di Croce, non p oteva non porsi sto, è inutile fare antropologia. Cioè, occorre una piat
questo problema, e secondo me questo ha interferito lar· tafonna stabile che d consente di dire: questo è il pensie
gamente. Ma non credo che abbia inciso solo questo. Il ro scientifico, e all'interno delle forme del pensiero
punto è che de Martino è passato da una fase di rifles scientifico io propongo l'antropologia. Se io demolisco
sione generale, come quella di Naturalismo e storicismo questo ... posso farlo benissimo, ma allora demolisco
nell'etnologia, per intenderci, a una sempre più accentua quella parte del pensiero occidentale che ha prodotto la
ta concretizzazione storica dei p.roblemi. Da quando si è scienza. Allora è inutile fare un'antro pologia diversa:
occupato di problemi concreti, di casi storir.amente de semplicemente non si fa antropologia. Che è cosa ben di
tenninati, egli ha sempre sottoHneato con grande forza versa dal tentare di superare l'oggettivazione e di mette
la radicazione interpretativa dei livelli di coscienza nelle re in discussione il rapporto tra ricercatore e oggetto del
condizioni reali di esistenza degli individw. Ciò lo ha la ricerca, che è invece cosa giustissima, il grande passo
portato a superare quel generico evoluzionismo, quella avanti che de Martino ha compiuto. Si pensi aUa famosa
dicotomia tra unn fase della storia umana nella quak la frase "Io entravo nelle case dei contadini come u.n com
presenza non era data e u.na in cui è data, che dirci fran pagno... ", etc.. Però se noi andiamo al livello estremo, di
camente schematica e discutibilissima. L'alternativa a cendo che l'anh'opologia è soltanto un'ideologia come
questo è la radicazione interpretativa delle forme di co tutte le altre, va br.ne, ma allora anche la clùrnica, anche
scienza a una condizione di esistenza storicamente de la biologia . ..E' come fare un'antropologia medica in cui
tenninata. Ed è questo il momento più marxiano, dicia si neghi che c'è un processo attraverso il quale dei batte
mo, di de Martino; e, a mio par�re, anche il momento ri o dei virus o delle confonnazioni genetiche incidono
più vivo in chiave di antropologia medica. Infatti questa sul livello di benessere degli individui. Ora, de Martino
estrema aderenza alla concretezza delle situazioni stori partiva in fondo dall'idea che l'Occidente avesse sì pro
co-sociali in cui gli individui sono collocati lo porta a dotto cose spaventose, ma anche cose che considerava la
sviluppare appieno il tema dell'efficacia simbolica dcl.la base di uno sviluppo ulteriore. Tant'è che la sua opera
magia della sua efficacia reale, voglio dire, nei confron
- zione antiocddentale è quella di ricomprendere in una
ti di quelle che oggi chiamerenuno culture. bound syndro visione scientifica l'intero pianeta e l'intero mondo delle
m.es. Già nel Mondo magico si affaccia mille volte la possi varie culture, e non soltanto la nostra: qui c'è l'attacco a
bilità di un'efficacia simbolica reale, che in quell'opera Croce eccetera. Però ciò a cui in fondu lui mirava era un
viene tuttavia risolta in un'efficacia meramente evoluti allargamento della cosci.enza critica dell'Occidente: qui
va il simbolismo consente d.i "enb·are nella storia", più
- sta i.I suo etnocenhismo critico. Ora, una cosa è un tenta
che di risolvere problemi determinati in determinate tivo di raffinamento costante dell'epistemologia, per
condizioni storiche. lo penso che sia più viva quella par guanto difficile da realizzare, altra cosa è dire che, poi
te dd suo p�nsiero in cui l'efficacia appare come la solu ché la scienza è ideologia, qualsiasi altra concezione del
zione per quell'individuo di quella crisi in quel momen mondo ha lo stesso valore. Questo per quaùto riguarda
to - soluzione d.i un problema che non è assolutamente gli aspettì cognitivi. Per quanto 1iguarda gl i a�petti di
psiehiatrico, ma è un problema esistenziale di quell'indi valore è un altro discorso. Certo, de Martino riteneva
viduo. Per riepilogare, ecco, io c redo che questa linea che l'Occidente avesse fondato alcune possibili regole e·
della solida radicazione della soggettività in un contesto tiche che potevano essere molto importanti. Però in
storico detem1inato e in un quadro di dinamiche sociali realtà sotto sotto, anche se non lo affermano esplicita
di circolazione culturale, di potere, di egemonia, sia l' e mente, quasi tutti gli antropologi ritengono ad esempio
lemento più vivo di de Martino. che la democrazia è meglio dell'autocrazia, e altre cose.
FD. Un'ultima domanda. . Saunders enuclea il concetto di Quindi, delle opzioni comunque si fa1U10, soltanto in
etnocentrismo critico come centrale, come l'apporto più im chiave di valore è nonnale farle, siamo fuori dall'antro
portante dell'intero pens iero di de Martino. S� d'accol'dO su pologia, diciamo, sono scelte politiche, ideologiche. Al
questo punto? l'interno dell'antropologia la vera scelta è un'epistemo
R. Credo che sia importante. Mi sembra un tema fon logia sempre più raffinata.
damentale soprattutto perché ci aiuta a preservare la va· FD. Ma forse de Martino non voleva scindere questi aspetti
etici, di valore, di scelta storica, di presa di posizione politica
dalle basi stesse della scienza, no?
. TS. No, però ho l'impressione che per lui il colle ga
mento tra scienza e politica non i m p licasse la fusione del
piano cognitivo e di quello etico. In lui prevale vn l'idea
(e in questo c'è anche un collegamento con Croce, sia
pure molto lontano) che poiché Ja ricerca nas ce da un
problema, e un problema nas ce da una condizione stori
ca determinata, da uno sguardo, da un'angolazione de
terminata e quindi da un proge tto politico determinato,
il collegamento tra la scienza e la politica, il sistema eti
co, ecL-etera, consisteva nello stimolo a indagare sui pro
cessi reali che costituiscono la base del problema più ,
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